AspETTI fIsIOLOgIcI DELLA pIAnTA ED ImpIEgO DI ALghE mARInE

Aspetti fisiologici
della pianta
ed impiego
di alghe marine
Alberto Palliotti
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Alberto Palliotti
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I biostimolanti di origine naturale sono
strumenti innovativi di crescente interesse
ed utili per ottimizzare la gestione del vigneto e per mitigare gli effetti negativi indotti da stress biotici ed abiotici. In condizioni di stress estivi incipienti di moderata
e media intensità (Ψ fusto fino a -0,60 MPa),
gli effetti positivi su fisiologia e produttività delle piante di Montepulciano (clone
VCR100)/420A indotti da somministrazioni ripetute di Phylgreen® (estratto puro
al 100% dell’alga bruna Ascophyllum nodosum ottenuto per estrazione a freddo)
sono legati al potenziamento dell’attività
fotosintetica delle foglie (mediamente
dal 20% al 40%) e dell’efficienza dell’uso
dell’acqua (dal 18% al 38%).
cativamente più elevati del rapporto Fv/
Fm (ovvero dell’efficienza fotochimica del
PSII) e del parametro Area (cioè delle dimensioni del pool di plastochinoni presenti sul sito riducente del PSII).
Parimenti rilevante è la capacità che le foglie hanno esibito nel dissipare con maggiore efficacia l’energia in eccesso rispetto alle viti non trattate, come evidenziato
dall’analisi della fluorescenza della clorofilla, dalla quale emergono valori signifi-
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In vendemmia il Phylgreen® ha potenziato sia la resa per ceppo (+15%) imputabile
ad un aumento del peso medio dell’acino
e del grappolo (+12-13%), sia l’accumulo
degli zuccheri (+1,4 °Brix) e degli antociani totali (+12%). In termini di efficienza,
rispetto alle piante non trattate, il Phylgreen® ha incrementato la capacità nell’accumulo complessivo di zuccheri del 22%
(401 vs. 328 g/ceppo), di antociani del
28% (1,07 vs. 0,84 g/ceppo) e di polifenoli
totali del 15% (1,87 vs. 1,62 g/ceppo).
Infine, inoculi artificiali di Botrytis cinerea su acini maturi in ambiente controllato
hanno evidenziato, a 72 ore dall’inoculo,
una riduzione dell’incidenza di acini attaccati del 24%, passando dal 97% dei controlli al 73% dei trattati. A questo riguardo
dati preliminari sembrano indicare che il
trattamento con Phylgreen® sia capace di
indurre dopo 24 e/o 48 ore, l’accumulo dei
trascritti dei geni VvPR1 (codificante per
la proteina di patogenesi PR1 considerata
un marcatore della resistenza indotta dipendente dall’acido salicilico) e VvCAS2
(una callosio sintasi coinvolta nella biosintesi del callosio, un polimero che si appone alla parete cellulare rafforzandola e
ostacolando in tal modo il processo infettivo del fungo).
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Pertanto, il Phylgreen® può essere oggi considerato un biostimolante utile nelle annate
calde e/o negli areali viticoli ove gli eventi siccitosi estivi sono ricorrenti al fine di
mitigarne gli effetti negativi e migliorare le
rese e la composizione dell’uva e come biofortificante utile per aumentare la resistenza nei confronti della muffa grigia.
Alberto Palliotti
Dipartimento di Scienze Agrarie,
Alimentari e Ambientali
Università di Perugia
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SOLUZIONI INTEGRALI PER LA NUTRIZIONE DELLE COLTURE
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