KIRGHIZISTAN (AGGIORNATO AL I SEMESTRE 2009) 1. QUADRO MACROECONOMICO a) Andamento congiunturale e rischio Paese La situazione socio-politica ed economica del Kirghizistan, nel 2009, ha subito crisi di tale entità che l’hanno resa più fragile e che hanno minato, anche a livello internazionale, l’immagine di Paese moderato di cui godeva. Infatti, questa è l'unica Repubblica ex-sovietica del Centro Asia a far parte del WTO. Nel mese di dicembre del 2006 il Parlamento kirghiso ha approvato una nuova Costituzione, promulgata dal Presidente Bakiyev nel gennaio 2007. Essa è frutto di un compromesso con l'opposizione che, peraltro, avrebbe voluto un più incisivo passaggio di poteri dal Presidente della Repubblica al Parlamento. Nonostante questi sia pur limitati progressi sul piano politico-amministrativo il paese rimane alquanto instabile, con una forte, anche se incoerente, opposizione antigovernativa e con un diffuso scontento sociale. Il quadro macroeconomico mostra valori decrescenti del prodotto interno, sino a previsioni di una crescita del 4,5% nel 2009, dopo un 6,6% reale nel 2008. Secondo i dati del Comitato di statistica internazionale il volume del PIL in Kirghizistan nei primi 6 mesi è cresciuto dello 0,3% per un totale di 94,1 miliardi di Som (USD 2, 183 miliardi). La cronica carenza di energia elettrica non ha sinora consentito un rilancio delle attività manifatturiere anche se alcuni investimenti nel settore energetico sono in corso di sviluppo. Anche la bilancia commerciale mostra un andamento fortemente squilibrato con un progressivo aumento delle importazioni anno su anno (nel 2008 sono cresciute del 51% rispetto al 2007, mentre le esportazioni soltanto del 38%) con saldi sempre negativi. Il volume del commercio estero nei primi 6 mesi del 2009 è diminuito del 20,1% in paragone con lo stesso periodo del 2008 ed è ammontato a 1.573 mil.$, le esportazioni sono scese del 7.7% mentre le importazioni del 24.3%. Il governo ha posto come elemento prioritario l’attrazione degli investimenti esteri: tuttavia anche in questo campo l’attività dell’opposizione risulta di grande ostacolo alla vendita (“privatizzazione”) di siti produttivi statali. La moneta nazionale, il som, sembra aver beneficiato una severa politica anti inflattiva della banca nazionale kirghisa sino a riprendere il suo lento percorso di apprezzamento sul dollaro. Sul settore finanziario permane tuttavia un atteggiamento di attenta prudenza a causa della forte dipendenza delle banche kirghise da quelle kazakhe, oggi in grande difficoltà. Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici ICE estero 1^ sem. 2009 Tutto ciò premesso, questo mercato potrà costituire nel futuro un interessante punto d’attrazione a patto che venga creato un ambiente favorevole per gli investimenti stranieri, garantendo agli investitori una maggiore trasparenza amministrativa ed una maggiore garanzia del diritto, l’accelerazione del processo di ristrutturazione economica, la riduzione dei vincoli burocratici, ed il controllo più stretto dei diffusi episodi di corruzione. Elementi questi che costituiscono tuttora un forte deterrente sia per gli investitori esteri che per quelli locali. Il PIL reale nel periodo gennaio-agosto del 2009, pari a 2.651 miliardi di USD, è diminuito del 3.1% rispetto agli stessi mesi del 2008. Kirghizistan – Prodotto interno lordo 2006-2008 (variaz. % rispetto all’anno precedente) 2006 2007 Agricoltura 1.7 1.5 Edilizia e infrastrutture 8.5 37.1 Industria -10.2 7.3 Industria (escl. aurifera) 3.7 14.0 Servizi 8.4 13.3 TOTALE PIL 3.1 8.2 2008 0.5 -3.8 15.2 6.4 10.5 7.5 Il PIL pro capite per il primo trimestre del 2009 era pari a 6.1 mila som (149 USD) ed è diminuito del 0.8% in paragone con lo stesso periodo del 2008. Industria è diminuita del 14.7%. I principali settori dell’industria che hanno contributo alla recessione sono energia 10.2%, food processing, e l’industria manifatturiera 13.9%. L’industria mineraria kirghisa è concentrata quasi esclusivamente nell’estrazione dell’oro. Nel periodo gennaio-giugno del 2009 la produzione di oro è stata di 4.5 tonnellate cioè il 27% meno in paragone con lo stesso periodo del 2008. L’industria manifatturiera ha mostrato un calo nel 2009, diminuendo in termini reali del 13.9%, dopo una crescita del 23.3% durante lo stesso periodo nel 2008. Il settore edile ha dimostrato un recupero pari al 24.1%. Agricoltura L’agricoltura è il settore portante dell’economia kirghisa e la sua importanza continua ad aumentare parallelamente alla stagnazione dell’industria. La produzione cerealicola costituisce circa la metà dell’intero output del settore, completato dalla produzione di patate, barbabietola da zucchero, verdure, latte e prodotti caseari. Nel periodo gennaio-agosto del 2009 la produzione agricola, pari a 62.287 miliardi di Som (USD 1.435 mln.), risulta aumentata del 9%. Il settore dei servizi - è aumentato in termini reali del 4%, soprattutto per l’aumento dei servizi nel settore di commercio (3.5%) e dei trasporti/comunicazione (6.7%). Il settore turistico risente invece della mancanza degli investimenti necessari per il suo sviluppo. Le infrastrutture turistiche sono pressoché inesistenti ad eccezione delle principali città dove sono accettabili. Inflazione, tasso di cambio e riserve L’inflazione in Kirghizistan nel primo trimestre del 2009 ha raggiunto il 2.5-3%. Secondo le previsioni della Banca Nazionale del Kirghizistan il tasso d’inflazione per l’intero anno 2009 non supererà il 7.5%. Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici ICE estero 1^ sem. 2009 Il tasso d’incremento sembra peraltro generato più dall’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dei materiali per la costruzione che da fattori monetari. Il rafforzamento della valuta kirghisa verso il dollaro ha giocato un ruolo importante nel contenere la pressione inflazionistica. Occorre notare come dal 2007 il Som kirghiso sia rimasto relativamente stabile rispetto al dollaro USA. Disoccupazione Nel 1° semestre 2009, i dati ufficiali sull’occupazione indicavano che il tasso di disoccupazione è cresciuto del 5.7% rispetto dello stesso periodo al 2008. In questo periodo sono stati registrati ufficialmente 104 mila disoccupati. Salari e stipendi Secondo i dati ufficiali della Banca Nazionale del Kirghizistan, il salario medio mensile nel periodo gennaio-settembre era di 5.136 Som (US$118.7). Bilancio statale I dati sul bilancio relativi al 2009 mostrano un saldo attivo di 421 milioni di Som, con entrate pari a 20.058 miliardi di Som ed uscite di 20.478 miliardi di Som. Il sistema bancario è composto dalla Banca Nazionale del Kirghizistan (BNK) e da 24 banche commerciali. Nel 2008 l’ammontare dei depositi è sceso di 3.8 volte rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La categoria di rischio riconosciuta dalla SACE è la 7^ /C, la più elevata con esclusione di assicurabilità anche del rischio con garanzia sovrana. b) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri Il grado di apertura economica del Paese, già bassissimo, è ulteriormente diminuito nel corso del 2005 come conseguenza dei gravi disordini socio-politici accaduti nel Paese che hanno ridotto fortemente il grado di fiducia degli imprenditori. Inoltre, il debito estero rimane elevatissimo continua a creare forti ostacoli allo sviluppo economico e commerciale del Paese. Commercio estero – Nel periodo gennaio-luglio il commercio estero del Kirghizistan è diminuito del 22.1% e risulta in totale pari a USD 1909,3 mln. Le esportazioni sono scese del 12.7% rispetto allo stesso periodo del 2008, pari a USD 563,2 mln. Le importazioni, pari a USD 1346.1 mln, sono diminuite del 25,8%. Il saldo negativo risulta di USD 782,9 mln. (rispetto ai 1161,2 mln.US$ dello stesso periodo del 2008); di questi circa 1170 mln.US$ sono attribuibili agli scambi intra CIS, mentre 800.8 mln. US$ con il resto del mondo. Nel 2009 il Kirghizistan ha commerciato con 108 paesi, esportando merci in 59 mercati, soprattutto in Svizzera, Russia, Kazakhstan, Francia e Turchia. Le importazioni provengono prevalentemente dalla Russia, dal Kazakhstan, dall’Uzbekistan, dalla Germania e dal Giappone. Il Kirghizistan ha esportato soprattutto prodotti minerari (30%), prodotti vegetali e animali (40 %), tessuti e prodotti tessili (12.5 %), prodotti non-minerali e vetro (10,1%), macchine, attrezzature, elettrotecnica e loro parti (7 %). Esportazioni – nel 2009 le esportazioni verso i paesi CIS sono diminuite del 32,9%, mentre, verso gli altri paesi del mondo sono aumentate del 7,4%. In totale le esportazioni del Kirghizistan rispetto allo stesso periodo del 2009 sono scese del 12,7%. Importazioni – Le importazioni sono aumentate di USD 1346.1 mln. I settori che alimentano l’importazione sono: prodotti minerali (aumentati di USD 441.4 mln.), macchine ed attrezzature (di USD 35.5 mln.), prodotti chimici (di USD 55.1 mln.), metalli non-preziosi e loro prodotti (di USD 53.5 mln.). Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici ICE estero 1^ sem. 2009 Il gruppo dei prodotti minerali è costituito dai prodotti petrolchimici, carbone, gas naturale, prevalentemente dalla Russia, dal Kazakhstan e dall’Uzbekistan. Gli investimenti diretti esteri (IDE) si sono alquanto ridotti a partire dal 1998, ed al rilancio degli stessi non è servita neanche l’introduzione di specifici incentivi previsti per attirare capitali esteri in settori dell’economia diversi da quello dell’oro. Nel 2009 gli IDE complessivi sono ammontati a 309.7 mln. di $ USA - i paesi più impegnati sono stati: Kazakistan (US$ 142,7 mln.), Gran Bretagna (US$ 37,6 mln), Cina (US$ 27,9 mln.), Canada (US$ 15,2 mln.) nei settori: manifatturiero, minerario, commerciale, agricolo ed edilizio. Secondo il Comitato per le statistiche del Kirghizistan in questo periodo è aumentato due volte il volume degli IDE nel settore edilizio, mentre nel settore trasporto e comunicazione il volume degli IDE è aumentato 10 volte. Gli investimenti esteri sono aumentati quasi 9 volte nella produzione e distribuzione del’energia elettrica, gas ed acqua: per un totale di US$ 10,9 mln. Il volume degli IDE nell’attività finanziaria è aumentato di 2.9 volte, per alberghi e ristoranti del 29%. c) Andamento dell’interscambio commerciale con l’Italia e degli investimenti diretti esteri bilaterali L’interscambio italo - kirghiso non è mai stato particolarmente significativo anche se in costante aumento, perlomeno sotto il profilo delle nostre esportazioni di beni di consumo e macchinario vario. Di contro risultano in calo le importazioni in Italia dei beni solitamente acquistati in Kirghizistan (alluminio e prodotti petroliferi raffinati). Esportazioni italiane in Kirghizistan (Valori in migliaia di Euro) Prodotti 2007 2008 2008 1° sem. Abbigliamento 1.505,1 4.200,3 741 Calzature 1.099,0 1.549,9 54,4 Macchinario 1.741,5 2.437,4 1303 Mobili 775,6 726,3 427,6 Tot. Anno 8.146,3 14.569,9 4.675 Fonte: Dati ISTAT elaborati da ICE. Importazioni in Italia dal Kirghizistan (Valori in migliaia di Euro) Prodotti 2007 2008 2008 1° sem. Alluminio 811,6 126,6 Prod. petroliferi 725,1 435,9 Tot. Anno 2.159,8 1.484,8 744,9 Fonte: Dati ISTAT elaborati da ICE. Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici ICE estero 2009 1° sem. 1166 717,3 344 241,8 3.746 2009 1° sem. 108,1 1^ sem. 2009 2. INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO a) Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato locale Le produzioni italiane, pur essendo presenti, conosciute ed apprezzate non coprono, attualmente, spazi significativi nel mercato kirghiso anche perchè, essendo concentrate nel segmento alto di mercato, sono dirette ad una ristrettissima fascia di utenti con buone possibilità economiche. La domanda locale, oltre ad alcuni beni consumo (calzature, abbigliamento, mobili, ecc.) è anche rivolta ai settori dei beni strumentali o di consumo durevoli quali macchinario, soprattutto per uso alimentare ed apparecchiature elettriche/elettrodomestici. b) Valutazione degli investimenti diretti da e verso l’Italia Gli investimenti effettuati in Kirghizistan dall’Italia sono irrilevanti e rappresentano circa lo 0.2% del totale. Non risulta che ci siano investimenti diretti kirghisi in Italia. c) Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori ad alto contenuto tecnologico Il Paese è interessato ad investimenti diretti, alla costituzione di eventuali joint-venture e alla partecipazione a progetti di privatizzazione, ristrutturazione ed a piani di collaborazione industriale che però, come strutturati, sembrano al momento presentare scarso o nullo interesse per le aziende italiane. Interessanti prospettive nella aggiudicazione di tender per costruzione di strade e ponti e per l’installazione di centrali idroelettriche. 3. POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO a) Barriere tariffarie Il Paese ha accordi bilaterali con alcuni Paesi della CSI che prevedono condizioni di favore. Il Kirghizistan, è stata la prima tra repubbliche ex-sovietiche ad entrare a far parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC, WTO), cui ha aderito nel 1998. Esistono comunque barriere tariffarie e non tariffarie che vengono “eluse” attraverso forme di commercio parallelo e/o significative forme di corruzione. b) Violazioni delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale Non risulta che nel Paese vengano prodotti beni con marchi contraffati di produzioni italiane. Sono invece presenti abbondantemente – importate prevalentemente dalla Cina con la quale il Kirghizistan confina - imitazioni e contraffazioni delle più famose griffe internazionali (abbigliamento, calzature, ecc) e di altre merci e prodotti (mobili, dadi da brodo, ecc), La stessa situazione vale per la pirateria musicale e cinematografica (dischi, cassette videoregistrate, ecc.) che, non prodotti nel paese, sono disponibili sul mercato attraverso le importazioni Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici ICE estero 1^ sem. 2009 c) Problematiche relative agli investimenti esteri nel Paese La legge per la regolamentazione degli investimenti è stata emanata il 4 settembre 1997, in conformità con gli accordi dell’Organizzazione Mondiale per i Commercio (OMC). Successivamente il Kirghizistan, per agevolare gli investimenti esteri, ha provveduto a fare riforme sia istituzionali sia fiscali. Nel Paese opera la “Commissione Statale per gli Investimenti Esteri e l’Assistenza Economica”, che cura lo studio e lo sviluppo dei programmi, la soluzione di questioni legali, l’assistenza per l’ottenimento delle licenze, il coordinamento esterno, l’organizzazione di visite ed accesso alle infrastrutture, l’assistenza ai clienti. Agli investitori esteri è riconosciuto lo stesso status legale di quelli nazionali e possono quindi acquistare azioni di imprese kirghise, partecipare ai programmi di privatizzazione, rimpatriare i capitali, ed esportare i profitti, sia in valuta che in beni o servizi Le controversie sono disciplinate sulla base della Convenzione Internazionale per la Risoluzione delle Controversie sugli Investimenti e della Commissione delle Nazioni Unite sui Diritti del Commercio Internazionale. Si suggerisce alla aziende italiane di usare, più che mai, la massima prudenza prima di procedere a qualunque forma di investimento diretto. 4. POLITICA PROMOZIONALE E PROPOSTE OPERATIVE DI INTERVENTO CONGIUNTO a) Mappatura delle iniziative di sostegno all’internazionalizzazione del sistema produttivo che la rappresentanza diplomatico-consolare e l’ICE intendono realizzare nel corso del secondo semestre del 2009 Non sono previste azioni specifiche da realizzare direttamente e/o esclusivamente in Kirghizistan. Ove possibile e opportuno, gli imprenditori Kirghisi, verranno però coinvolti nelle missioni imprenditoriali in Italia oltre ad inviti per visitare iniziative che si terranno ad Almaty. Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici ICE estero 1^ sem. 2009