La prevenzione del rischio clinico in ospedale: I farmaci LookAlike/Sound-Alike (LASA)
Campagna RM°, Drago G*, Patriarca G**, Barbarossa C**, Midolo A**
° Responsabile Farmacia Ospedaliera P.O. “Guzzardi” di Vittoria ASP Ragusa
*Direttore Sanitario P.O. “Guzzardi” di Vittoria ASP Ragusa
**Collaboratore professionale infermiere Direzione Sanitaria P.O. “Guzzardi” di Vittoria Asp Ragusa
INTRODUZIONE: Con “rischio clinico” si definisce la possibilità che un paziente subisca un
“danno o disagio involontario, imputabile, alle cure sanitarie, che causa un prolungamento del
periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte”.
Il rischio clinico in ospedale investe diversi settori che interessano l’attività chirurgica, l’attività
anestesiologica, le attività diagnostiche e le procedure invasive, la sicurezza nell’uso del
sangue, il rischio clinico da farmaco. Quest’ultimo è riconosciuto come la causa di danno più
frequente nei pazienti ospedalizzati. Le evidenze esistenti in letteratura individuano
nell’utilizzo di farmaci che hanno confezioni simili e farmaci che hanno nomi simili di
pronuncia (look-alike/sound-alike) LASA, la causa primaria di incidente legato agli errori di
terapia.
METODI: La Farmacia Ospedaliera nell’anno 2011 ha stilato una lista di farmaci con
assonanza simile e con somiglianza grafica delle confezioni (LASA). Si è proceduto
attraverso un audit interno, preparatorio all’on site visit della Joint Commission International,
alla stesura di un protocollo gestionale dei farmaci e dei presidi in uso nel P.O., allegando ad
esso la lista completa dei farmaci LASA che è stata inviata a tutte le UU.OO. del P.O.
“Guzzardi” di Vittoria. Tale processo è stato guidato dal monitoraggio da parte della Direzione
Sanitaria, coerentemente alle indicazioni fornite dalla Joint Commission International (STD
MMU Gestione Sicura dei Farmaci). Quindi si è effettuata una verifica a cadenza trimestrale
dell’adesione del personale al corretto stoccaggio dei farmaci all’interno delle UU.OO.
RISULTATI: Presso l’ASP di Ragusa è stato approntato un sistema di incident reporting che
rappresenta la modalità di raccolta delle segnalazioni in modo strutturato su eventi (near miss
e incidenti) allo scopo di predisporre strategie e azioni di correzione e prevenzione. Nel
semestre preso in considerazione (Ottobre-Dicembre 2011/Gennaio-Marzo 2012), si è
riscontrata l’assenza di segnalazioni relative (incident report) all’evento avverso da farmaco
Look-Alike /Sound-Alike (LASA).
CONCLUSIONI: Il governo dei sistemi complessi come quelli sanitari, le influenze date dagli
stakeholder istituzionali e non, orientano l’attività verso un miglioramento tangibile degli
standards di qualità offerti ai pazienti. La gestione di questi elementi, attraverso meccanismi
di monitoraggio e di controllo dei processi assistenziali, aiuta a prevenire gli eventi che
contribuiscono a determinare il rischio clinico. L’efficacia della pratica clinica e la garanzia di
sicurezza sono obiettivi raggiungibili anche attraverso la gestione dei farmaci LASA..
Screening tumore del colon retto in provincia di Ragusa, dati
preliminari
Ferrera G*, Cilia S, Aprile E, Puglisi C, Antonacci V, Blangiardi F
* Direttore Dipartimento Prevenzione Medico, Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa,U.O.
Epidemiologia e Prevenzione ASP Ragusa, U.O.
Gastroenterologia ASP Ragusa, U.O. Chirurgia Generale ASP Ragusa
INTRODUZIONE: Il programma di Screening tumore del colon retto è stato avviato in
provincia di Ragusa negli ultimi mesi del 2010, con una modalità organizzativo-gestionale
sperimentale che assegna un ruolo centrale al Dipartimento di Prevenzione Medico, in cui si
trova allocato il Centro Gestione Screening, Hub della rete organizzativa di varie strutture
dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa: Uff. Igiene dei Comuni provinciali, U.O. di
Gastroenterologia, Laboratorio Analisi, Anatomia Patologica e Chirurgia. Il Centro Gestione
Screening (CGS) utilizza un software gestionale che consente di produrre e inviare inviti alla
popolazione target via web tramite convenzione con Postel, di raccogliere i dati sugli esami
eseguiti e sulla casistica delle patologie oncologiche riscontrate e, infine, di calcolare tutti gli
indicatori di processo e di esito previsti dal GISCOR. Il personale sanitario del CGS si occupa
altresì del counseling dei soggetti risultati positivi agli esami diagnostici. Il programma di
screening si avvale inoltre del prezioso supporto dei Medici di medicina Generale e di
Associazioni di volontariato come la LILT e l’AVIS.
OBIETTIVI: Obiettivo principale dello studio è quello di descrivere alla fine del 1° round i dati
preliminari raccolti nell’arco temporale dei primi due anni 2010-2012 di attività dello screening
colorettale, al fine di iniziare a valutarne l’efficacia e le criticità.
MATERIALE E METODI: Il territorio della provincia di Ragusa conta circa 315.000 abitanti e
una popolazione target (50-69 anni) di circa 70.000 persone. Sono stati studiati i dati raccolti
dal software gestionale nel periodo ottobre 2010-aprile 2012, che ha visto l’estensione
progressiva della copertura provinciale dello screening a quasi tutti i Comuni, prevedendone il
completamento alla fine del 2012. E’ stato utilizzato come esame di primo livello la ricerca del
sangue occulto fecale con test immunochimico (FOBT) e come esame di secondo livello la
colonscopia totale.
RISULTATI: Dallo studio è emerso che nel periodo ottobre 2010-aprile 2012 il programma ha
invitato il 60% della popolazione target della provincia di Ragusa con una partecipazione del
22%. La percentuale dei soggetti risultati FOBT positivi sulle adesioni è del 4,77%, mentre
quella delle colonscopie totali eseguite sui soggetti FOBT positivi è del 86%.
Il 12% di patologie neoplastiche riscontrate hanno richiesto follow up ravvicinati e/o intervento
chirurgico, mentre il tasso di identificazione diagnostica (Detection Rate), cioè il rapporto tra
numero di persone con diagnosi di carcinoma o adenoma avanzato identificato allo screening
e numero di persone sottoposte a screening, espresso per mille come da stardard previsti
dal GISCOR, è del 5 0/00.
CONCLUSIONI: L’elaborazione dei dati di questo primo biennio di attività di screening nella
provincia di Ragusa, risulta ancora preliminare per il breve periodo di riferimento, ma i risultati
sono compatibili agli obiettivi richiesti dall’Assessorato Regionale alla Sanità per il primo
round dello screening del colon retto in Sicilia. Ciononostante la maggiore criticità riscontrata
è stata la bassa adesione della popolazione target confrontata alla media nazionale, dato
sicuramente legato a una insufficiente campagna informativa. La percentuale dei soggetti
risultati FOBT positivi è simile a quella prevista dagli standard del GISCOR. In relazione al
significativo numero di neoplasie maligne diagnosticate, in una popolazione mai sottoposta a
screening oncologico, è in itinere un ulteriore studio approfondito dei dati in collaborazione
con il Registro Tumori della provincia di Ragusa che permetterà anche di valutare l’impatto
dei programmi di screening oncologici.
Il Sistema di Sorveglianza PASSI nell'ASP Palermo
Casuccio N*, Randazzo MA*, Pinzone F*,
Lipari G**, Gugino A**, Maione A**, Palazzo S**, Marchica V**
* Dirigente Medico U.O.C. Sanità Pubblica, Epidemiologia e Medicina Preventiva ASP Palermo
** AA.SS. Intervistatori PASSI Dipartimento di Prevenzione ASP Palermo
OBIETTIVI: PASSI ha l’obiettivo di conoscere e monitorare aspetti della salute della
popolazione adulta ed i fattori di rischio comportamentali (abitudini alimentari,fumo,consumo
di alcol, sedentarietà) che possono comportare l’aumento del rischio di malattie croniche
(diabete,tumori,patologie respiratorie e cardiocircolatorie) e di registrare l’opinione della
popolazione sulla propria salute fisica e psichica.
MATERIALI E METODI: La popolazione in studio è costituita da persone di 18-69 a. estratte
con campionamento mensile stratificato proporzionale per sesso ed età dall’ anagrafe
sanitaria dell’ ASP Palermo.Il campione è composto da 560 interviste effettuate tra il 20092010. L’analisi dei dati, trattati nel rispetto della privacy, è stata effettuata con EPI Info 3.5.1
RIASSUNTO: È sedentario il 41% del campione. Il 29% fuma. Il 34% è in sovrappeso. Il 54%
beve alcolici. Il 76% utilizza la cintura anteriore. Il 97% ritiene il rischio di incidenti domestici
basso. Il 29% tra 18-64 a. con patologia cronica si è vaccinato per l’influenza. Il 37% delle
donne è suscettibile alla rosolia. Il 24% tra 18-69 a. è iperteso;Il 22% dichiara valori elevati di
colesterolo. Il 4% riferisce sintomi di depressione. Il 63 % circa delle donne tra 25 e 64 a. ha
effettuato il pap test negli ultimi tre anni. Il 54 % tra 50-69 a. ha effettuato una mammografia Il
4% tra 50-69 a. ha eseguito un test per la diagnosi precoce dei tumori colorettali.
CONCLUSIONI: L’ ASP dovrà sensibilizzare i MMG per incentivare il counselling sul
fumo,consumo di alcol,alimentazione e attività fisica,l’utilizzo della carta del rischio
cardiovascolare, la vaccinazione antinfluenzale. Occorrerà informare e vaccinare le donne in
età fertile per la prevenzione della rosolia congenita, diffondere capillarmente opuscoli
informativi per la prevenzione degli infortuni domestici e stradali, e potenziare i
programmi di Screening aziendali.
Trend di Notifica delle principali tossinfezioni alimentari in
Calabria e Sicilia prima e dopo l’abolizione del Libretto di
Idoneità Sanitaria per Alimentaristi (LISA)
Napoli G*, Costantino C*, Amodio E**, Calamusa G**
* Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva, Università degli Studi di Palermo
** Sezione di Igiene, Dipartimento di Scienze per la promozione della Salute "G. D'Alessandro",
Università degli Studi di Palermo
OBIETTIVI: In tema di igiene degli alimenti, le Regioni italiane hanno abolito l’obbligatorietà
del Libretto di Idoneità Sanitaria per Alimentaristi (LISA) a favore di altri strumenti preventivi. Il
LISA è stato sospeso e poi abolito a partire dal 2001 in Calabria e dal 2005 in Sicilia.
Obiettivo di questo studio è di verificare la concordanza tra i dati provinciali e quelli regionali,
prima e dopo l'introduzione delle delibere regionali abrogative.
METODI: E' stata confrontata l'incidenza media annuale dei casi notificati delle principali
tossinfezioni alimentari (Botulismo, Brucellosi, Diarrea infettiva, Epatite A, Febbre tifoide,
Listeriosi, Salmonellosi, numero dei casi dei focolai epidemici) relativa al periodo 1996-2000
versus il periodo 2002-2009 per le province della Calabria e al periodo 1996-2004 versus il
periodo 2006-2009 per le province della Sicilia. Le due medie, per singola patologia, sono
state confrontate per determinarne la variazione e la relativa significatività statistica (test T e
livello di errore alfa mentati, determinando, in maniera complessa, i risultati osservati in
termini di Salute pubblica.
CONCLUSIONI: Lo studio realizzato, sia pure condizionato da alcuni limiti (ad es.
disallineamento normativo-procedurale, sottostima delle notifiche), attraverso l'analisi
dell’andamento delle notifiche a livello provinciale, conferma ciò che è stato già evidenziato in
letteratura su dati aggregati regionali e di macroaree, ovvero che, ceteris paribus, l'abolizione
del LISA anche in Calabria ed in Sicilia, non ha comportato un aumento del numero delle
notifiche dei casi di tossinfezioni alimentari.