VINCENZO TOBIA BELLINI Vincenzo Tobia

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ABRUZZESI ILLUSTRI
VINCENZO TOBIA BELLINI
(1744 – 1829)
musicista
Vincenzo Tobia Bellini è il nonno del più famoso
compositore catanese Vincenzo Bellini. Era arrivato dal suo
paesello abruzzese, Torricella Peligna (CH), dove nacque il
12 maggio dell’anno 1744, in una Catania risorta dalle
macerie del terremoto che l’aveva distrutta nel 1693 e vi
aveva trovato impiego di musicista presso il principe di
Biscari.
Vincenzo Tobia ricevette i primissimi insegnamenti musicali
dal padre Rosario, bracciante con la passione per la musica
per essere poi affidato alle cure musicali di un canonico
locale tale Ricciardi. Le lezioni col canonico sarebbero durate fin quando la famiglia,
apprezzando le notevoli qualità musicali del giovanetto, decise di inviarlo, a prezzo di
notevoli sacrifici, in un conservatorio di Napoli: il Sant'Onofrio a Capuana dove risulta
iscritto dal 13 ott. 1755 al 1765 col nome di Vincenzo Bellino.
Quale fosse la vita e l'attività del giovane Vincenzo durante questi dieci anni di
permanenza a Napoli non è possibile dire ma certamente gli studi musicali dovettero
essere proficui se nel 1765 il giovane era già "maestrino" del conservatorio e autore di un
oratorio, Isacco figura del Redentore, su versi del Metastasio. Nel 1767-68 egli
giungeva a Catania con l'intenzione di stabilirvisi. Quale fosse il motivo di questa
decisione non è molto importante sapere, quel che conta è che il giovane maestro riuscì
presto a mettersi in luce e a far valere le proprie qualità. In quel periodo Catania, che
attraversava una fase di intenso sviluppo materiale e spirituale, contava moltissime
famiglie, nobili o benestanti, per le quali la musica rappresentava la più squisita delle
distrazioni; tra queste la illustre famiglia dei Biscari il cui capo, in quell'epoca, Ignazio,
eccelleva per intelletto, cultura e illuminato mecenatismo. Egli scelse il giovane Bellini
come maestro di cappella della propria casa e gli affidò l'istruzione musicale del nipotino
Roberto, compensandolo con un vitalizio.
Dopo aver consolidato la propria posizione, il Bellini sposò il 28 nov. 1769 Michelina
Burzì, catanese, dalla quale ebbe cinque figli, tre maschi e due femmine, il primo dei
quali, Rosario, è il padre di Vincenzo, il grande operista. L'attività catanese del maestro
Bellini fu indubbiamente assai intensa e profonda. Fu maestro di cappella ai benedettini,
organista in varie chiese e nel Sacro Collegio di Maria a Misterbianco, compose musiche
per le solenni ricorrenze religiose (uno dei suoi primi lavori eseguiti a Catania fu Giosuè
vittorioso sopra i cinque Re di Cananea, che in forma di oratorio venne dato in
piazza degli Studi per la festa di S. Agata nell'agosto del 1772), organizzò accademie
pubbliche, impartì lezioni nei collegi e presso famiglie private; fu anche maestro di
cappella in Petralia Sottana, come risulta da un libretto d'oratorio stampato a Palermo
Vincenzo Tobia Bellini (1744-1829) musicista
ABRUZZESI ILLUSTRI
nel 1768, della cui musica sarebbe stato autore; raggiunse con la sua attività una grande
rinomanza. Verso il 1795 Bellini perdette la moglie Michela; il 24 sett. del 1796 egli si
risposò con Mattea Cognata. Quando il primo nipotino, Vincenzo, mostrò uno spiccato
talento musicale, con entusiasmo ne incoraggiò la passione e provvide alla sua prima
educazione artistica, iniziandolo allo studio dei partimenti e del contrappunto; quando
poi fu persuaso di non potergli insegnare più niente, cercò di mettere a frutto le influenti
amicizie per fargli assegnare dal Decurionato catanese un assegno annuo che gli
permettesse di compiere gli studi musicali a Napoli.
Vincenzo Tobia Bellini morì a Catania l’8 giugno 1829.
Dei discendenti di Bellini si occuparono di musica, oltre al figlio Rosario (cembalista., maestro di
cappella, autore di varie composizioni, ma di modesto rilievo) e al famoso nipote Vincenzo, anche i
nipoti Carmelo e Mario.
Albero genealogico della famiglia Bellini
Carlo Maria d’Este
(Centro reg.le Beni Culturali)
OPERE:
Credo; Messa di requiem; Sinfonia; Dixit; Messa pastorale; Magnificat; Litania; Alma
Redemptoris; Tantum ergo; Pange Lingua; Messa a quattro voci, Sinfonia a grande
Vincenzo Tobia Bellini (1744-1829) musicista
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orchestra; Vivo ancor; Oh mia vita, oh mio tesor!; La figlia dello svevo Adolfo, La salvezza
d'Israello nella morte di Sara; Il sacrificio di Elia; Il trasporto delle reliquie di S. Agata da
Costantinopoli a Catania; I tre fanciulli ebrei liberati dalla fornace, dramma; Mosè
liberato; Il trasporto delle ossa di Giacobbe; La vittoria di Gedeone.
BIBLIOGRAFIA E FONTI:
Francesco Verlengia, Gli antenati abruzzesi di V. Bellini, in Rivista Abruzzese 1952
Franco Ricci, Bellini Vincenzo Tobia Nicola, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto
dell’Enciclopedia Italiana, 1970, vol.7
Antonio Piovano, Immagini e fatti dell’arte musicale in Abruzzo, Pescara, Costantini, 1980
Giovanni Pasqualino, Vincenzo Tobia Bellini dall'Abruzzo alla Sicilia, Foggia, Bastogi Editrice
Italiana
Aggiunto in Sulmona il 24 settembre 2013
Vincenzo Tobia Bellini (1744-1829) musicista
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