TERAPIA DEL MORBO DI BASEDOW • Blocco della sintesi ormonale per mezzo di farmaci antitiroidei (Tionamidi) • Distruzione della tiroide per mezzo dello 131I • Ablazione chirurgica (parziale o “quasi totale” ?) della ghiandola WWW.SLIDETUBE.IT STRUTTURA MOLECOLARE DELLE TIONAMIDI WWW.SLIDETUBE.IT MECCANISMO D’AZIONE DELLE TIONAMIDI Inibizione della perossidasi tiroidea ( organificazione dello iodio e accoppiamento delle iodotirosine) Riduzione della conversione periferica della T4 a T3 (PTU) Effetto immunosoppressivo diretto ◦ titolo anticorpi circolanti (MacGregor AM et al., Br Med J 1980) ◦ linfociti T suppressor attivati (Ludgate ME et al., Br Med J 1984) WWW.SLIDETUBE.IT TIONAMIDI (1) Trattamento di prima scelta del m. di Basedow Posologia d’attacco: ◦ Metimazolo 30-40 mg/die ◦ Propiltiouracile (PTU) 300-400 mg/die ◦ Carbimazolo 50-60 mg/die. Durata della terapia: 12-18 mesi. WWW.SLIDETUBE.IT EFFETTI COLLATERALI DELLE TIONAMIDI MINORI Comuni (1-5%) ◦ ◦ ◦ ◦ ◦ Rash Orticaria Artralgie Febbre Leucopenia transitoria Rari ◦ Gastrointestinali ◦ Anormalità del gusto e dell’olfatto ◦ Artrite MAGGIORI • Rari (0.2-0.5%) – Agranulocitosi • Molto rari – – – – Anemia aplastica Trombocitopenia Epatite (PTU) Epatite colestatica (MET) – Vasculiti, tipo lupus sistemico – Ipoprotrombinemia WWW.SLIDETUBE.IT – Ipoglicemia (Ab anti-I) FARMACI AGGIUNTIVI NELLA TERAPIA DEL MORBO DI BASEDOW Iodio Beta-bloccanti Acido iopanoico Glucocorticoidi Perclorato di potassio Litio WWW.SLIDETUBE.IT INDICAZIONE ALL’USO DELLO IODIO EFFETTO TRANSITORIO: Utile per brevi periodi nel controllo di ipertiroidismi gravi in associazione alle tionamidi ◦ (soluzione di Lugol [8.3 mg/gtt]: 2 gtt x 2/die) In preparazione all’intervento chirurgico in associazione alle tionamidi ◦ (SSKI [50 mg/gtt]: 1-3 gtt/die) WWW.SLIDETUBE.IT B-BLOCCANTI Terapia adiuvante in tutti i pazienti con ipertiroidismo moderato o severo Alleviano i sintomi da iperstimolazione adrenergica (tachicardia e tremori) Posologia: ◦ propranololo 60-240 mg/die ◦ atenololo 50-100 mg/die Dosaggi ridotti in presenza di ridotta riserva cardiaca WWW.SLIDETUBE.IT FARMACI AGGIUNTIVI NELLA TERAPIA DEL MORBO DI BASEDOW Iodio (KI o soluzione di Lugol) Beta-bloccanti Acido iopanoico Glucocorticoidi: inbiscono conversione T4 T3 Perclorato di potassio: ipertioidismo da amiodarone Litio: aumenta la ritenzione dello 131I nella tiroide WWW.SLIDETUBE.IT TERAPIA DEL MORBO DI BASEDOW • Blocco della sintesi ormonale per mezzo di farmaci antitiroidei (Tionamidi) • Distruzione della tiroide per mezzo dello 131I • Ablazione chirurgica (parziale o “quasi totale” ?) della ghiandola WWW.SLIDETUBE.IT RADIOIODIO Trattamento definitivo del m. di Basedow non responsivo alla terapia medica. Indicazioni: soggetti adulti anche in età fertile (> 20 anni) Controindicazioni: infanzia, gravidanza e allattamento. Donne in età fertile dovrebbero aspettare almeno 4 mesi dopo il trattamento prima di iniziare una gravidanza. Obiettivo della terapia: ristabilire una condizione di eutiroidismo WWW.SLIDETUBE.IT EFFICACIA DELLA TERAPIA CON RADIOIODIO 70% dei pazienti sono curati con una sola dose 25% rari richiede una seconda dose pazienti necessitano di 3-4 dosi WWW.SLIDETUBE.IT RADIOIODIO Trattamento definitivo del m. di Basedow non responsivo alla terapia medica. Indicazioni: soggetti adulti anche in età fertile (> 20 anni) Controindicazioni: infanzia, gravidanza e allattamento. Donne in età fertile dovrebbero aspettare almeno 4 mesi dopo il trattamento prima di iniziare una gravidanza. Obiettivo della terapia: ristabilire una condizione di eutiroidismo WWW.SLIDETUBE.IT INDICAZIONI ALLA TERAPIA CHIRURGICA • Presenza di gozzi molto voluminosi, causa di fenomeni compressivi • Presenza di noduli sospetti • Terapia nei bambini, negli adolescenti e nei soggetti adulti che rifiutano lo 131I • Molto importante: il paziente deve arrivare all’intervento in eutiroidismo per ridurre al minimo il rischio anestesiologico WWW.SLIDETUBE.IT TERAPIA DELLA OFTALMOPATIA BASEDOWIANA LIEVE Solo misure locali (colliri, lenti scure, lenti prismatiche) In caso di radioiodio o intervento chirurgico steroidi a medie dosi (0,4-0,5 mg/Kg/die per 4 settimane, da ridurre e sospendere nell’arco di 3 mesi) WWW.SLIDETUBE.IT TERAPIA DELLA OFTALMOPATIA BASEDOWIANA MODERATA-SEVERA Controllo dell’ipertiroidismo e sua terapia definitiva (131I o chirurgia) Contemporanea terapia aggressiva dell’oftalmopatia con steroidi ad alte dosi (boli e.v. di metilprednisolone fino ad una dose cumulativa di 6 g) e radioterapia orbitaria. Forme gravi con marcata proptosi che non rispondono alla terapia medica: orbitomia decompressiva. WWW.SLIDETUBE.IT TERAPIA DEL GOZZO UNINODULARE E MULTINODULARE TOSSICO Tionamidi: in preparazione alla terapia ablativa Radioiodio: la terapia elettiva Chirurgia: approccio di prima scelta per i gozzi voluminosi (noduli di diametro > 4 cm), soprattutto in presenza di fenomeni compressivi. WWW.SLIDETUBE.IT TERAPIA DELLA TIROIDITE SUB-ACUTA Somministrare steroidi: 0,5 mg/Kg/die per 4 settimane da ridurre progressivamente nell’arco di mesi. La sospensione precoce del trattamento può essere seguito da recidiva. Per l’ipertiroidismo transitorio può essere utile la somministrazione come sintomatici di b-bloccanti. Monitorizzare la funzione tiroidea nel corso del recupero a causa del rischio dello sviluppo di ipotiroidismo transitorio o persistente. WWW.SLIDETUBE.IT ELEMENTI CARATTERISTICI DELLE TIROIDITI Tiroidite di Hashimoto Malattia autoimmune della tiroide Infiltrato linfocitario della ghiandola Suscettibilità genetica (vedi alcuni aplotipi HLA) condivisa con morbo di Basedow Ab anti-TG, Ab anti-TPO, TRAb Tiroidite Di Riedel Variante della tiroidite di Hashimoto caratterizzata da imponente componente sclerotica tiroidea e peri-tiroidea Tiroidite post-partum Insorge nei primi 6 mesi dopo il parto, soprattutto in soggetti con positività degli Ab anti-TPO prima e/o durante la gravidanza Caratterizzata tipicamente da una tireotossicosi transitoria a cui segue una fase di ipotiroidismo WWW.SLIDETUBE.IT ELEMENTI CARATTERISTICI DELLE TIROIDITI Tiroidit e subacuta Tiroidite Silente Infiltrazione linfocitaria della ghiandola per causa sconosciuta Negatività Ab anti-TG, Ab anti-TPO, TRAb Caratterizzata tipicamente da una tireotossicosi transitoria a cui può seguire una fase di ipotiroidismo WWW.SLIDETUBE.IT CAUSE DI PATOLOGIA NODULARE TIROIDEA • Gozzo endemico (deficit alimentare di iodio) • Gozzo sporadico (deficit enzimatici biosintesi ormonale) • Tiroiditi (anche con carattere focale) • Cisti tiroidee, paratiroidee e del dotto tireoglosso • Adenomi benigni • Carcinomi WWW.SLIDETUBE.IT DEFINIZIONE DI GOZZO SEMPLICE Il gozzo semplice rappresenta un ingrandimento della tiroide non associato ad iperfunzione, né a patologie neoplastiche o infiammatorie WWW.SLIDETUBE.IT GRADI DI GOZZO Grado 0: non gozzo Grado I : gozzo palpabile Grado II: gozzo visibile a collo iperesteso Grado III: gozzo visibile a distanza WWW.SLIDETUBE.IT ENDEMIA GOZZIGENA Si parla di endemia gozzigena quando più del 5% della popolazione scolare dell’obbligo e/o più del 10% della popolazione adulta presenta un aumento volumetrico della tiroide WWW.SLIDETUBE.IT WWW.SLIDETUBE.IT WWW.SLIDETUBE.IT Natura dei noduli tiroidei clinicamente palpabili Benigni: 95% Maligni: 5% WWW.SLIDETUBE.IT INCIDENTALOMA Nodulo tiroideo scoperto casualmente con l’ecografia 25-40% dei soggetti ha un nodulo evidenziabile con l’ecografia Tra gli incidentalomi di diametro inferiore ad 1 cm il 3-6% è maligno WWW.SLIDETUBE.IT QUADRI CLINICI IN PRESENZA DI GOZZO NODULARE Ipertiroidismo Ipotiroidismo Sindrome compressiva mediastinica WWW.SLIDETUBE.IT SINTOMI COMPRESSIVI • Dispnea compressione tracheale • Disfagia compressione esofagea • Disfonia compressione n. ricorrenti WWW.SLIDETUBE.IT “WORK UP” PATOLOGIA NODULARE TIROIDEA • I livello Anamnesi Esame obiettivo FT4, FT3 e TSH Ecografia tiroidea • II livello Agoaspirato (FNAB) Anticorpi anti-tireoglobulina e anti-perossidasi tiroidea Calcitonina, Paratormone • III livello Scintigrafia tiroidea WWW.SLIDETUBE.IT Nodulo tiroideo e carcinoma Esposizione a radiazioni ionizzanti Bambini Adulti di età < 30 anni o >60 anni Sindromi ereditarie: Poliposi di Gardner Poliposi adenomatosa familiare Malattia di Cowden Circa il 5% dei familiari di primo grado di un soggetto affetto da carcinoma papillare sviluppa la stessa patologia FAMILIARI CON CARCINOMA MIDOLLARE (MEN) WWW.SLIDETUBE.IT Esame obiettivo Nodulo a rapida crescita Massa fissa alla palpazione Sintomi ostruttivi Linfoadenopatia cervicale Paralisi corda vocale Il 3-5% di tutti i noduli clinicamente palpabili è dovuto a un carcinoma tiroideo WWW.SLIDETUBE.IT QUADRO SCINTIGRAFICO DI NODULO CALDO WWW.SLIDETUBE.IT ECOGRAFIA TIROIDEA Diagnosi di pseudonoduli Diagnosi di tiroidite (acuta, subacuta, cronica) Classifica i noduli in: liquido, misto, solido Criterio di probabilità sulla malignità della lesione LIMITI DELL’ECOGRAFIA Operatore dipendente Non consente di differenziare le lesioni benigne da quelle maligne WWW.SLIDETUBE.IT Caratteristiche ecografiche che suggeriscono l’agoaspirato Dimensioni: diametro>10 mm Riduzione dell’ecogenicità (assenza di rinforzo) Margini sfumati (assenza di alone) Microcalcificazioni (puntate) Ricca vascolarizzazione interna Linfonodi aumentati di volume, rotondeggianti, senza ilo, riccamente vascolarizzati e con microcalcificazioni WWW.SLIDETUBE.IT Tasso di sopravvivenza tumori maligni della tiroide Fattori prognostici negativi: anaplastico •Età avanzata 13 •Diffusione del tumore midollare 80 % 92 follicolare 98 papillare 0 20 40 60 80 100 120 Mesi Gilliland WWW.SLIDETUBE.IT FD et al. Cancer 79: 564, 1997 Alterazioni genetiche nei tumori tiroidei di origine follicolare Adenoma follicolare Pax8/PPARg1? ? RAS Pax8/PPARg1 p53 RAS? Tiroide normale Carcinoma follicolare RET/PTC RAS p53 BRAF WWW.SLIDETUBE.IT Carcinoma papillare Carcinoma anaplastico OBIETTIVI DELLA TERAPIA ABLATIVA RADIOMETABOLICA Distruggere residui tiroidei normali con incremento sensibilità TG e WBS (whole body scan) nel follow-up Distruggere eventuali foci tumorali residui, diminuendo il tasso delle recidive Permettere l’esecuzione di un WBS ad alta sensibilità per verificare l’assenza di foci neoplastici al di fuori del letto tiroideo WWW.SLIDETUBE.IT