Quattro chiacchere con...
Tiziano Scarpa scrittore
Martedì 9 marzo 2010 ore 17,30
"Fantasia e Storia: che ce ne facciamo dell'immaginazione individuale?"
Presenta: Mauro Bignamini. Ricercatore di Letteratura italiana
Università - Aula Volta
Stabat Mater è una lunga lettera alla madre di
una sedicenne, Cecilia, abbandonata nell'Ospedale
della Pietà di Venezia da bambina, dove ha
imparato a suonare il violino senza passione, in
chiesa, dietro una grata che protegge le giovani
dagli sguardi dei fedeli. La musica per lei è una
sorta di rito abitudinario, finchè arriva un giovane
insegnante di violino e compositore, un prete dai
capelli rossi e il naso grosso, Antonio Vivaldi.
È lui a portare un po' di luce a Cecilia, che
scioglie il proprio profondo dolore nella scrittura
che pratica di nascosto, la notte, cercando di
capire cosa sia una madre, che non ha mai avuto.
Scrive una lettera senza un vero destinatario, un
monologare, più che un dialogo, che resta sempre
sospeso, che non ha possibili risposte.
«Sono rimasto sopraffatto dalla capacità di Scarpa di sentire una solitudine così
lontana e di avercela restituita con tanta forza e pietà», ha scritto Niccolò
Ammaniti di questo libro.
Tiziano Scarpa Scrittore, poeta e drammaturgo è nato a Venezia nel 1963. Ha
scritto “Occhi sulla Graticola” (Einaudi 1996 e 2005), “Amore®” (Einaudi
1998), “Venezia è un pesce” (Feltrinelli 2000), “Cos'è questo fracasso”?
(Einaudi 2000), “Nelle galassie oggi come oggi” (con Raul Montanari e Aldo
Nove, Einaudi 2001), “Cosa voglio da te” (Einaudi 2003), “Kamikaze
d'Occidente” (Rizzoli 2003), “Corpo “(Einaudi 2004), “Groppi d'amore nella
scuraglia” (Einaudi 2005), “Batticuore fuorilegge” (Fanucci 2006),
“Amami” (con Massimo Giacon, Mondadori 2007), “Comuni mortali” (Effigie
2007), “L'inseguitore” (Feltrinelli 2008), “Discorso di una guida turistica di
fronte al tramonto” (Amos 2008), “Stabat Mater” (Einaudi 2008). Scrive su
ilprimoamore.com.