tecnologia a Livio Argentini rte p Lo Studio Moderno ar p di te Realizzazione dello studio di registrazione Sempre più difficile! Poiché noi esseri umani, almeno così si presume, abbiamo l’arte inconscia di complicarci la vita, abbiamo pensato bene di inventare il 5+1 (o 5.1) alias “surround”. B ando agli scherzi; passato il primo periodo della euforia per la novità, in cui siamo stati costretti ad ascoltare effetti speciali del tutto gratuiti – perfino il primo vagito del bebé è stato registrato in surround rendendolo simile al mugugno di un brontosauro di Jurassic Park – si è giunti a collocare il surround nel suo giusto ambiente di utilizzo. Mi sembra ovvio ricordare che è assurdo registrare in 5.1 la musica classica, come gran parte della musica, perché non ci sarebbe nessun riscontro con il suono originale. Nel mondo del Cine/TV, al contrario, il sistema 5.1 può esprimersi nel migliore dei modi, così da coinvolgere lo spettatore nel modo più completo. Dopo questa breve premessa vediamo come fare per monitorare un mix in 5.1 nel modo corretto. Cominciamo col dire che mentre in stereo ci potevamo permettere qualche libertà, nel surround dobbiamo uniformarci a delle specifiche molto più restrittive. 106 luglio/agosto 2010 - n.84 Dapprima analizzeremo la sistemazione spaziale del sistema di ascolto indipendentemente dall’ambiente, poi vedremo come sistemarlo al meglio nella nostra regia. Come si vede nella figura 1, i diffusori sono posizionati sulla circonferenza di un cerchio che ha per centro il punto di ascolto, nel nostro caso il sound engineer, ed un raggio consigliato di due metri. Sono inoltre indicati gli angoli rispetto alla mezzeria, 30 gradi per i diffusori anteriori e 45 gradi per quelli posteriori, mentre logicamente il diffusore centrale dovrà essere posizionato sulla mezzeria, normalmente sopra il subwoofer. Come ulteriore indicazione, ma non meno importante, viene indicata anche l’altezza da terra dei diffusori: 1,20 metri, che grosso modo corrisponde all’altezza delle orecchie di una persona seduta (figura 2). Da qui le prime deduzioni: i diffusori, essendo posti su una circonferenza, devono essere tutti alla stessa distanza dal punto di ascolto che, ovviamente, dovrà stare circa al centro della sala di regia e questo costringerà a cambiare la disposizione in molte regie, specialmente in quelle più piccole, dove spesso il mixer, per ragioni di spazio, è stato installato in modo del tutto errato vicino alla parete dove sono collocati i diffusori. Da notare un ulteriore particolare: se il diffusore centrale è posto sulla parete frontale, i due diffusori frontali dovranno essere posti ad una certa distanza dalla parete incorrendo nelle problematiche esposte nella scorsa puntata. Molto più complicata e spesso non risolvibile è la situazione sul piano verticale, soprattutto se si è costretti ad utilizzare un mixer con una torretta VU molto alta, perché questa si troverà esattamente tra i diffusori ed il punto di ascolto. Se inoltre sulla torretta si posano i monitor piccoli ed i monitor video, possiamo dire che la situazione è veramente disperata. Vediamo adesso se e come possiamo risolvere al meglio tutti questi problemi. Cominciamo con la situazione ovviamente più semplice: una regia da progettare ex novo. In questo caso possiamo ovviare al problema della distanza tra i diffusori ed i muri provvedendo a inclinare le pareti in modo che tutti i diffusori lavorino nelle medesime condizioni. Attenzione però, perché questa soluzione ci porta facilmente a fare l’errore di costruire un ottagono regolare in cui il punto di ascolto ha la stessa distanza da tutte le pareti, problema facilmente risolvibile variando un poco le misure, sempre che lo spazio a disposizione lo consenta (figura 3). È sempre della massima importanza, ma questo vale per qualsiasi regia, che le pareti laterali abbiano lo stesso coefficiente di riflessione acustica, in modo da garantire una buona simmetria sinistra/destra. Se, per esempio, la finestra divisoria (altamente riflettente) sta sulla parete destra, basta fare una finta finestra con le stesse misure sulla parete sinistra. Lo stesso logicamente vale per le porte, spesso a vetri, per gli armadi rack metallici ecc. La cosa si fa un poco più complessa se dobbiamo installare un sistema 5.1 in una regia preesistente, ma vedremo che con qualche escamotage più o meno lecito sarà possibile risolvere i molteplici problemi. Andiamo per ordine: dopo aver arretrato il mixer, una necessità quasi sempre ricorrente, ci troveremo normalmente nelle condizioni descritte in figura 4. Noteremo che i diffusori posteriori, dato che (avendo una angolazione maggiore) sono tipicamente i più distanti, verranno collocati, anche per motivi di ingombro, negli angoli posteriori e saranno quelli che condizioneranno tutta la di- 1 SUBWOOFER CENTRAL BOX LEFT FRONT BOX RIGHT FRONT BOX 30.0° 30.0° SOUND ENGINEER R=2m 45.0° 45.0° LEFT REAR BOX RIGHT REAR BOX 2 1.2 m 3 SUB CENTRAL LEFT FRONT RIGHT FRONT MIXER SOUND ENGINEER LEFT REAR RIGHT REAR www.soundlite.it 107 tecnologia 4 SUB CENTRAL LEFT FRONT RIGHT FRONT MIXER SOUND ENGINEER RIGHT REAR LEFT REAR 5 SUB CENTRAL LEFT FRONT RIGHT FRONT MIXER SOUND ENGINEER LEFT REAR RIGHT REAR ALTOPARLANTI CON RITARDO DIGITALE PER COMPENSARE LA DISTANZA 6 ISOLANTE ACUSTICO 1.2 m 108 luglio/agosto 2010 - n.84 sposizione. A questo punto facciamo una piccola digressione. Contrariamente a molti sistemi surround di uso domestico, che dispongono di due casse frontali più grandi (servono anche per l’ascolto in sola stereofonia), di una cassa centrale per il parlato (normalmente orizzontale) e due casse posteriori molto piccole, per il monitoraggio in 5.1 professionale sono previsti 5 diffusori perfettamente uguali. Ritorniamo ad esaminare la figura 4 e noteremo che le casse posteriori e quella centrale lavorano appoggiate ad una/due pareti mentre quelle frontali (le più importanti) lavorano in aria libera. Come spiegato nell’articolo passato, la risposta sulle frequenze basse dei diffusori sarà molto differente: scarsa per quelli principali, addirittura esaltata per quelli posteriori. Questo rappresenta un grosso handicap, anche perché in un piccolo studio, come in casa, le casse anteriori verranno utilizzate anche per il monitoraggio in stereofonia. Prendiamoci qualche libertà: quasi tutti i costruttori di altoparlanti producono casse di varie misure ma molto simili tra di loro. Per esempio: due diffusori che utilizzano lo stesso tweeter e lo stesso crossover ma con woofer di misura differente, si presume abbiano la stessa timbrica ma una differente risposta sulle frequenze basse per cui saranno la giusta soluzione per il nostro problema. Usando le casse posteriori e centrale più piccole eviteremo di dover effettuare una differente equalizzazione sulle frequenze basse, guadagneremo spazio e per ultimo, ma non meno importante, ridurremo i costi. In qualche situazione può accadere che non si possano rispettare le misure consigliate: come potremo risolvere questo problema? Diciamo che la distanza consigliata di due metri non è vincolante, a patto che tutti i diffusori siano sistemati alla stessa distanza. Spesso, però, non si riesce a rispettare nemmeno questo parametro, specialmente per le casse posteriori. Molti sistemi digitali dispongono di una linea di ritardo digitale per compensare le distanze. Bisogna rendersi conto che questo è comunque un palliativo, non si possono progettare le regie con disposizione errata perché tanto poi si applicano correzioni nel dominio elettronico: non è assolutamente la stessa cosa (figura 5). Sul piano verticale come possiamo procedere? Non possiamo applicare correzioni digitali, né tantomeno possiamo segare la torretta del mixer. In questo caso ci dovremo rassegnare ad una soluzione non regolare ma purtroppo necessaria: per prima cosa dovremo liberare la torretta del mixer, poi dovremo ricoprirla con materiale acusticamente assorbente per eliminare le riflessioni ed infine alzeremo ed inclineremo in ugual modo tutti i diffusori, logicamente il meno possibile (figura 6). Ci siamo dimenticati del subwoofer? Certamente no, ma lo abbiamo lasciato per ultimo perché è quello che in genere crea meno problemi. Il sub deve essere posato sul pavimento, normalmente sotto all’altoparlante centrale, ma poiché irradia solo segnali con frequenza al di sotto dei 120 Hz circa, non è particolarmente direttivo, per cui la sua posizione non è assolutamente critica: non è neppure necessario che stia esattamente sulla mezzeria. Per una corretta istallazione è necessario fare sostanzialmente due operazioni: la prima consiste nel trovare la giusta distanza dalla parete di fondo in funzione della risposta sulle frequenze più basse, la seconda nel regolare la fase rispetto alla cassa centrale. A questo punto non rimane altro che augurarvi buon ascolto.