6. OTTIMIZZARE LE TRASFORMAZIONI DELL'ENERGIA AI CONFINI DEL SITO LE CENTRALI TERMICHE E I TRASFORMATORI ELETTRICI CSE SRL VIA RIVIERA, 39 27100 PAVIA TEL. 0382 528850 FAX 0382 528851 * e.mail [email protected] sito internet: www. cseit.it CSE SRL LE CENTRALI ELETTRICHE-GENERALITÀ LA MAGGIOR PARTE DELL'ENERGIA ELETTRICA ACQUISTATA DA UNA AZIENDA IN MEDIA TENSIONE MT O IN ALTA TENSIONE AT VIENE TRASFORMATA AI CONFINI DI STABILIMENTO MEDIANTE TRASFORMATORI (AT/MT; MT/BT). ESISTONO UTENZE PARTICOLARI CHE VENGONO ALIMENTATE DIRETTAMENTE IN MT (MOTORI DI GRANDE POTENZA, FORNI, ETC.) FORNITURE IN BASSA TENSIONE ESISTONO SOLO PER UTENZE MODESTE, INFERIORI A 100 kW IL RENDIMENTO DEI TRASFORMATORI È SEMPRE SUPERIORE A 95-96% LE PERDITE NEI TRASFORMATORI SONO DI DUE TIPI: PERDITE A VUOTO PERDITE A CARICO CSE SRL 1 LE PERDITE NEI TRASFORMATORI PERDITE A VUOTO/SONO DOVUTE ALLE PERDITE NEL FERRO, DIPENDONO DAL QUADRATO DELLA TENSIONE E SONO PRATICAMENTE INDIPENDENTI DAL CARICO. ESISTONO OGNIQUALVOLTA IL TRASFORMATORE È ALIMENTATO. POSSONO ESSERE RIDOTTE MIGLIORANDO LA QUALITÀ DEI LAMIERINI MAGNETICI PERDITE A CARICO/SONO DOVUTE ALLE PERDITE PER EFFETTO JOULE NEI CONDUTTORI, DIPENDONO DAL QUADRATO DELLA CORRENTE DI CARICO (O DELLA POTENZA APPARENTE) ED ESISTONO QUINDI SOLO SE CIRCOLA UNA CORRENTE DI CARICO. POSSONO ESSERE RIDOTTE AUMENTANDO LA SEZIONE DEI CONDUTTORI E CON UNA OPPORTUNA DISPOSIZIONE DEGLI AVVOLGIMENTI IN MODO DA RIDURRE LE PERDITE ADDIZIONALI SI EVIDENZIA CHE NEL FUNZIONAMENTO A CARICO SONO PRESENTI SIA LE PERDITE A VUOTO SIA QUELLE DEFINITE A CARICO (PERDITE NEL RAME) SECONDO QUANTO SOPRA INDICATO CSE SRL LE PERDITE A VUOTO A TENSIONE NOMINALE E LE PERDITE A CARICO A CORRENTE NOMINALE SONO STABILITE DURANTE IL PROGETTO DEL TRASFORMATORE. SI DEFINISCE r IL RAPPORTO TRA PERDITE A CARICO NOMINALE Pcn E PERDITE A VUOTO A TENSIONE NOMINALE Po RAPPORTO r = Pcn / Po VALORI TIPICI DEL RAPPORTO r VARIANO TRA 5 E 8 ESISTONO VALORI STANDARD FISSATI DALLE NORME PER LE PERDITE NEI TRASFORMATORI CHE SONO CLASSIFICATI COME TRASFORMATORI A PERDITE NORMALI E TRASFORMATORI A PERDITE RIDOTTE CSE SRL 2 Parametri standard per trasformatori ad olio MT/BT (perdite normali e ridotte) Potenza Nominale Perdite a vuoto An[kVA] Trasformatore a perdite normali Perdite a carico ( cortocircuito) r =Pcn/P 0 P 0[W] 50 100 160 250 400 600 1000 1600 2000 2500 190 320 460 650 930 1300 1700 2600 3200 3800 Potenza Nominale Perdite a vuoto An[kVA] 5,8 5,5 5,1 5,0 4,9 5,0 6,2 6,5 6,9 7,0 % 2,9 2,5 2,3 2,1 1,9 1,8 1,5 1,3 1,2 1,1 Corrente a vuoto i0 Pcn [W] 150 250 360 520 740 1040 1300 2000 2400 2900 Tensione di cortocircuito Vcc % 1100 1750 2350 3250 4600 6500 10500 17000 22000 26500 Trasformatore a perdite ridotte Perdite a carico r =Pcn/P 0 P 0[W] 50 100 160 250 400 600 1000 1600 2000 2500 Corrente a vuoto i0 Pcn [W] Tensione di cortocircuito Vcc % 850 1400 1850 2600 3650 5200 9000 13000 16000 21000 5,7 5,6 5,1 5,0 4,9 5,0 6,9 6,5 6,7 7,2 4 4 4 4 4 4 6 6 6 6 % 1,9 1,5 1,3 1,1 0,9 0,8 0,7 0,5 0,5 0,5 4 4 4 4 4 4 6 6 6 6 CSE SRL TRASFORMATORI/RENDIMENTO IL RENDIMENTO DI UN TRASFORMATORE È DEFINITO COME RAPPORTO TRA LA POTENZA RESA E QUELLA ASSORBITA RENDIMENTO = POTENZA RESA / POTENZA ASSORBITA = = POTENZA RESA / (POTENZA RESA + PERDITE) = x · Pn / (x · Pn + x2 · Pcn + Po) DOVE x= = Pn= Po= Pcn= FATTORE DI CARICO = 100 · POTENZA RESA / POTENZA RESA NOMINALE Pn (IN %) POTENZA RESA NOMINALE (kW A FATTORE DI POTENZA cos ϕ PREFISSATO) PERDITE A VUOTO A TENSIONE NOMINALE (kW) PERDITE A CARICO NOMINALI (kW) PER x = 100% IL RENDIMENTO DI UN DETERMINATO TRASFORMATORE (CON RAPPORTO r PREFISSATO) VARIA CON IL CARICO. IL RENDIMENTO RAGGIUNGE IL VALORE MASSIMO NELLA SITUAZIONE DI CARICO IN CUI SI VERIFICA LA SEGUENTE CONDIZIONE (PERDITE A CARICO UGUALI ALLE PERDITE A VUOTO) x M2 × Pcn = Po x M2 = Po / Pcn x M= √1 / r DOVE XM E’ IL VALORE DEL FATTORE DI CARICO PER IL QUALE SI HA IL MASSIMO RENDIMENTO CSE SRL 3 SE SI CONSIDERA UN GRUPPO DI TRASFORMATORI CARATTERIZZATI DA UGU ALI PERDITE TOTALI A CARICO NOMINALE E QUINDI DA PARI RENDIMENTO A CARICO NOMINALE È POSSIBILE COSTRUIRE DELLE CURVA CHE EVIDENZIANO COME VARIA IL VALORE DEL FATTORE DI CARICO x CHE ASSICURA IL MASSIMO RENDIMENTO AL VARIARE DEL RAPPORTO r SI NOTI CHE ALL'AUMENTARE DEL VALORE DI r IL RENDIMENTO MASSIMO SI RAGGIUNGE PER VALORI SEMPRE PI Ù BASSI DEL PARAMETRO x PER r VARIABILE TRA 4 E 7 IL RENDIMENTO RISULTA MASSIMO PER x VARIABILE TRA 55% E 35% CSE SRL CSE SRL 4 DIVERSE CONDIZIONI DI LAVORO DI TRASFORMATORI A PERDITE NORMALI SONO RIPORTATE NELLE TABELLE SEGUENTI SI NOTI CHE DIVERSE CONDIZIONI DI LAVORO DIFFERISCONO PER FRAZIONI DI PUNTO DI RENDIMENTO (QUINDI LE VARIAZIONI DI RENDIMENTO SONO INFERIORI A 1%) SI NOTI CHE CONSIDERAZIONI DI RISPARMIO ENERGETICO NON SONO VINCOLANTI AI FINI DELLA SCELTA DI UN TRASFORMATORE, MA, UNA VOLTA DEFINITO IL IMPIANTISTICO TRASFORMATORE E DI SICUREZZA IN BASE DI A CONSIDERAZIONI ESERCIZIO, È COMUNQUE DI TIPO SEMPRE OPPORTUNO RISPETTARE PER QUANTO POSSIBILE LE CONDIZIONI DI MASSI MO RENDIMENTO CSE SRL Perdite a carico e a vuoto di un trasformatore a perdite normali al variare di X (il fattore di carico X varia fra 1,2 e 0,1) Potenza Nominale 1000kVA; fattore di potenza pari a 0,9; r = 10500/1700 = 6,2 Fattore di carico X Perdite a vuoto Perdite a carico Rendimento P0[W] P cn[W] % % 120 110 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 1700 1700 1700 1700 1700 1700 1700 1700 1700 1700 1700 1700 15120 12705 10500 8505 6720 5145 3780 2625 1680 945 420 105 98,47 98,57 98,66 98,76 98,84 98,93 99,00 99,05 99,07 99,03 98,84 98,03 CSE SRL 5 Variazione del rendimento di un trasformatore a perdite normali per differenti valori di carico Potenza Nominale r =Pcn/P0 An [kVA] Carico medio 400 kW; fattore di potenza 0,85 Fattore di carico X Perdite a vuoto Perdite a carico ( cortocircuito) P0 [W] % 400 600 1000 1600 4,9 5 6,2 6,5 117,65 78,43 47,06 29,41 Rendimento Pcn [W] 930 1300 1700 2600 % 6367 3998 2325 1470 97,62 99,07 99,45 99,32 CSE SRL LE CENTRALI TERMICHE-GENERALITÀ LA MAGGIOR PARTE DELL'ENERGIA ACQUISTATA SOTTO FORMA DI COMBUSTIBILE DA UNA AZIENDA VIENE TRASFERITA NELLE CENTRALI TERMICHE A FLUIDI TERMOVETTORI (ACQUA CALDA, VAPORE, OLIO DIATERMICO, ETC .) IL RENDIMENTO DELLE CENTRALI TERMICHE VARIA MEDIAMENTE DA 80% A 90%. CIÒ SIGNIFICA CHE IL 10-20% DELLA TOTALE SPESA ENERGETICA È DISSIPATA IN CENTRALE TERMICA IL CONTROLLO DELLA COMBUSTIONE ASSUME QUINDI UNA IMPORTANZA FONDAMENTALE AI FINI DEL RISPARMIO ENERGETICO. SI EVIDENZIA LO STRETTO LEGAME TRA RISPARMIO ENERGETICO E FATTOR I AMBIENTALI CSE SRL 6 CENTRALE TERMICA/COMBUSTIONE LA COMBUSTIONE È UNA REAZIONE ESOTERMICA DEL CARBONIO E DELL'IDROGENO PRESENTE NEI COMBUSTIBILI CON L'OSSIGENO PER PRODURRE ANIDRIDE CARBONICA (CO2) E VAPORE ACQUEO (H2O) SI NOTI CHE: q q LA REAZIONE COMPLETA TRA C E O2 PRODUCE CO2 NEL CASO DI REAZIONE INCOMPLETA SI FORMA q SUCCESSIVAMENTE REAGISCE CON O2 PER PRODURRE CO2 L'IDROGENO H REAGISCE CON O2 PER PRODURRE H 2O CHE È CO CHE SOTTO FORMA DI VAPORE A CAUSA DELLE TEMPERATURE SUPERIORI A QUELLE DI VAPORIZZAZIONE (1 kg DI IDROGENO PRODUCE 9 kg DI ACQUA ALLO STATO LIQUIDO CHE RICHIEDE q CALORE PER ESSERE VAPORIZZATA) LO ZOLFO REAGISCE CON O2 PER PRODURRE SO2 L'OSSIGENO UTILIZZATO PER LA COMBUSTIONE PROVIENE DALL'ARIA ATMOSFERICA: APPROSSIMATIVAMENTE IN VOLUME 21% DI OSSIGENO E 78% DI AZOTO. A CAUSA DELLA PRESENZA DI AZOTO NELL'ARIA, SI HA SEMPRE LA FORMAZIONE DI NOX AD ALTA TEMPERATURA CSE SRL ARIA TEORICA/ARIA PRATICA LA QUANTITÀ DI ARIA TEORICA (Vth) NECESSARIA PER GARANTIRE LA COMBUSTIONE COMPLETA (SECONDO LE REGOLE DELLA STECHIOMETRIA) 11,2 Sm 3/kgolio 9,5 Sm 3/Sm3metano LA QUANTITÀ DI ARIA EFFETTIVAMENTE NECESSARIA (V) È IN PRATICA SUPERIORE A QUELLA TEORICA SI DEFINISCE ECCESSO D'ARIA ECCESSO D'ARIA = (V - Vth) / Vth L'ECCESSO D'ARIA È GENERALMENTE ESPRESSO IN % VALORI TIPICI PER CENTRALI TERMICHE INDUSTRIALI SONO 30-40% PER OLIO 20% PER METANO CSE SRL 7 Combustibili solidi, liquidi e gassosi e parametri di combustione Combustibile Densità Potere calorifico Ossigeno teorico inferiore per la combustione SOLIDI Lignite Carbone Charcoal Gas coke 3 [kg/m ] 650 700 750 400 [kJ/kg] 18000 29300 31400 26800 Volume d'aria per la combustione Valore teorico Eccesso d'aria Valore pratico 3 [Sm ] 1,47 1,26 1,89 1,68 3 % 100 80 80 80 [Sm ] 14 11 16 15 3 % 20 30 40 40 [Sm ] 14,5 15,3 14,4 15,7 3 % 20 [Sm ] 11,4 [Sm ] 7 6 9 8 3 273 0 32 3 [Sm ] 15 12 17 16 Fumi esausti a 493 523 K 220 250 °C 428 482 °F 3 3 [m ] [m ] 27,1 28,8 21,7 22,9 30,7 32,6 28,9 30,6 (Tutti i valori sono riferiti ad 1kg di combustibile con valori medi di C, S, N 2) LIQUIDI Kerosene Gasolio Olio comb.n°2 Olio comb.n°6 3 [kg/m ] 800 825 860 1000 [kJ/kg] 43100 42700 39000 43000 3 [Sm ] 8 2,478 2,352 2,352 [Sm ] 12 11,8 10,3 11,2 3 [Sm ] 15 16,2 15 16,6 3 [m ] 27 29,3 27 30 3 [Sm ] 12,2 3 [m ] 29 31 29 31,8 3 [m ] 22,03 3 3 [m ] 23,37 (Tutti i valori sono riferiti ad 1kg di combustibile con valori medi di C, S, N 2) kg/1000*Sm3 GASSOSI Gas naturale 750 3 [kJ/Sm ] 34325 3 [Sm ] 1,995 [Sm ] 9,5 3 (Tutti i valori sono riferiti ad 1kg di combustibile con valori medi di C, S, N 2) CSE SRL CENTRALI TERMICHE/PRODUZIONE VAPORE LA PRODUZIONE DI VAPORE AVVIENE ATTRAVERSO FASI SUCCESSIVE (SEMPRE CON RIFERIMENTO ALLA MASSA DI 1 kg) • RISCALDAMENTO DELL'ACQUA hi = c · (t - t o) OVE c = CALORE SPECIFICO DELL'ACQUA = = 4,186 kJ / kg ? K = 1 kcal / kg ? K t = TEMPERATURA DI EBOLLIZIONE t o= TEMPERATURA ACQUA ALL'INIZIO DEL RISCALDAMENTO PER t - t o = 100 K = 100°C hi = 418,6 kJ/kg = 100 kcal / kg CSE SRL 8 • VAPORIZZAZIONE LA VAPORIZZAZIONE INIZIA UNA VOLTA RAGGIUNTA LA TEMPERATURA DI EBOLLIZIONE CHE VAPORIZZAZIONE. RESTA COSTANTE DURANTE TUTTA LA FASE DI AD OGNI PRESSIONE CORRISPONDE UN VALORE DI TEMPERATURA. IL CALORE NECESSARIO IN QUESTA FASE È LA ENTALPIA DI VAPORIZZAZIONE (hv) CHE DIMINUISCE CON L'AUMENTO DELLA TEMPERATURA E DELLA PRESSIONE. L'ENTALPIA DEL VAPORE SATURO È QUINDI PARI A ENTALPIA VAPORE SATURO = hi + hv A PRESSIONE ATMOSFERICA hi + hv = 418,6 + 2252 = 2670,6 kJ/kg = 638 kcal/kg A PRESSIONI DI LAVORO 0,5-1,5 MPa (5-15 bar) VALORI TIPICI SONO COMPRESI TRA 2670 E 2770 kJ/kg LA MISCELA DI ACQUA E VAPORE SATURO È CLASSIFICATA CON IL TITOLO x CHE È IL RAPPORTO TRA LA MASSA DI VAPORE SATURO PRESENTE NELLA MISCELA E LA MASSA TOTALE DELLA MISCELA STESSA CSE SRL • SURRISCALDAMENTO QUANDO TUTTA L'ACQUA È TRASFORMATA IN VAPORE AL 100%, TUTTO IL CALORE FORNITO PROVOCA UN AUMENTO DELLA TEMPERATURA DEL VAPORE CHE PUÒ ESSERE CONSIDERATO COME UN GAS. L'INCREMENTO DI ENTALPIA È CALCOLATO COME PRODOTTO DEL CALORE SPECIFICO DEL VAPORE (VALORE MEDIO 2,1 kJ / kg · K) PER L'INCREMENTO DI TEMPERATURA RISPETTO AL PUNTO DI EBOLLIZIONE (TEMPERATURA DI SATURAZIONE). PER UNA DETERMINATA PRESSIONE, LA TEMPERATURA DIPENDE SOLO DALLA QUANTITÀ DI CALORE FORNITO CHE È L'ENTALPIA DI SURRISCALDAMENTO (hs ). RISULTA: ENTALPIA VAPORE SURRISCALDATO = hi + hv + hs CSE SRL 9 • DESURRISCALDAMENTO È LA FASE OPPOSTA DI QUELLA DI SURRISCALDAMENTO E SI OTTIENE SOTTRAENDO CALORE AL VAPORE SATURO SURRISCALDATO SENZA ALCUN CAMBIAMENTO DI STATO • CONDENSAZIONE È LA FASE OPPOSTA A QUELLA DI VAPORIZZAZIONE. IL VAPORE SI TRASFORMA IN ACQUA CON CESSIONE DI CALORE PARI ALL'ENTALPIA DI VAPORIZZAZIONE I VALORI DELLE ENTALPIE SI POSSONO RICAVARE DAI DIAGRAMMI DI MOLLIER O DA TABELLE DEL VAPOR D'ACQUA CSE SRL Alcune proprietà dell'acqua alla saturazione (liquido - vapore) Temperatura K 273,16 283,15 293,15 303,15 313,15 323,15 333,15 343,15 353,15 363,15 373,15 393,15 413,15 433,15 453,15 473,15 493,15 513,15 533,15 553,15 573,15 593,15 613,15 633,15 647,29 °C 0,01 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300 320 340 360 374,14 °F 32,018 50 68 86 104 122 140 158 176 194 212 248 284 320 356 392 428 464 500 536 572 608 644 680 705,452 Pressione assoluta MPa 0,000611 0,001228 0,002339 0,004246 0,007384 0,01235 0,01994 0,03119 0,04739 0,07014 0,1014 0,1985 0,3613 0,6178 1,002 1,554 2,318 3,344 4,688 6,412 8,581 11,27 14,59 18,65 22,09 bar 0,00611 0,01228 0,02339 0,04246 0,07384 0,1235 0,1994 0,3119 0,4739 0,7014 1,014 1,985 3,613 6,178 10,02 15,54 23,18 33,44 46,88 64,12 85,81 112,7 145,9 186,5 220,9 3 Volume Specifico [m /1000 kg] Liquido Vapore saturo saturo 1,0002 206136 1,0004 106379 1,0018 57791 1,0043 32894 1,0078 19523 1,0121 12032 1,0172 7671 1,0228 5042 1,0291 3407 1,036 2361 1,0435 1673 1,0603 891,9 1,0797 508,9 1,102 307,1 1,1274 194,1 1,1565 127,4 1,19 86,19 1,2291 59,76 1,2755 42,21 1,3321 30,17 1,4036 21,67 1,4988 15,49 1,6379 10,8 1,8925 6,945 3,155 3,155 Liquido saturo 0,01 42,01 83,96 125,79 167,57 209,33 251,13 292,98 334,91 376,92 419,04 503,71 589,13 675,55 763,22 852,45 943,62 1037,3 1134,4 1236 1344 1461,5 1594,2 1760,5 2099,3 Entalpia [kJ/kg] evaporazione 2501,4 2477,8 2454,1 2430,5 2406,7 2382,8 2358,5 2333,8 2308,8 2283,2 2257,1 2202,6 2144,8 2082,6 2015,0 1940,8 1858,5 1766,5 1662,2 1543,6 1405,0 1238,6 1027,8 720,5 0,0 Vapore saturo 2501,4 2519,8 2538,1 2556,3 2574,3 2592,1 2609,6 2626,8 2643,7 2660,1 2676,1 2706,3 2733,9 2758,1 2778,2 2793,2 2802,1 2803,8 2796,6 2779,6 2749 2700,1 2622 2481 2099,3 CSE SRL 10 Alcune proprietà del vapore acqueo surriscaldato Temperatura K °C Volume specifico °F [m3/1000 kg] Entalpia [kJ/kg] Temperatura K °C p = 4 MPa = 40 bar Tsat = 250,4 °C = 482,72 °F 523,55 553,15 673,15 773,15 873,15 973,15 K 250,4 482,72 280 536 400 752 500 932 600 1112 700 1292 Temperatura °C °F 49,78 55,46 73,41 86,43 98,85 111 Volume specifico [m3/1000 kg] 347,44 360 400 480 600 700 657,392 680 752 896 1112 1292 9,31 11,05 14,26 18,42 23,23 28,08 2801,4 2901,8 3213,6 3445,3 3674,4 3905,9 Entalpia 568,21 533,15 673,15 753,15 873,15 973,15 [kJ/kg] K 2580,6 2715,8 2947,6 3234,4 3573,5 3833,9 °F [m3/1000 kg] Entalpia [kJ/kg] p = 8 MPa = 80 bar Tsat = 295,06 °C = 563,31 °F 250,4 482,72 280 536 400 752 500 932 600 1112 700 1292 Temperatura °C p = 16 MPa = 160 bar Tsat = 347,44 °C = 657,39 °F 640,59 633,15 673,15 753,15 873,15 973,15 Volume specifico °F 563,108 608 752 896 1112 1292 Volume specifico [m3/1000 kg] 2758 2877,2 3138,3 3348,3 3642 3882,4 Entalpia [kJ/kg] p = 32 MPa = 320 bar 673,15 793,15 873,15 973,15 1073,15 1173,15 400 520 600 700 800 900 752 968 1112 1292 1472 1652 2,36 8,53 10,61 12,73 14,6 16,33 2055,9 3133,7 3424,6 3732,8 4015,1 4285,1 CSE SRL CALDAIE INDUSTRIALI q CALDAIE A TUBI D’ACQUA (ACQUA NEI TUBI E FUMI ALL’ESTERNO) CON CAPACIT À COMPRESE TRA 5 t / h E PIÙ DI 100 t / h DI VAPORE AD ALTA PRESSIONE q CALDAIE A TUBI DI FUMO (FUMI NEI TUBI E ACQUA ALL'ESTERNO) CON CAPACITÀ GENERALMENTE INFERIORI A 20 t / h DI VAPORE E PRESSIONI INFERIORI A 1,5 MPa q CALDAIE A RECUPERO SENZA CAMERA DI COMBUSTIONE IN QUANTO UTILIZZ ANO DIRETTAMENTE I FUMI DI SCARICO DA PROCESSI, DA TURBINE A GAS, DA MOTORI DIESEL, ETC. POSSONO ESSERE DOTATE DI BRUCIATORI ADDIZIONALI q CALDAIE ELETTRICHE (A UNA PRODUZIONE DI CIRCA 1 t / h DI VAPORE CORRISPONDE UNA POTENZA ELETTRICA DI 0,8 MW) q CALDAIE AD OLIO DIATERMICO OVE IL CALORE LIBERATO NELLA COMBUSTIONE È TRASFERITO ALL'OLIO DIATERMICO CON TEMPERATURE MASSIME DI 300-350°C. L'OLIO DIATERMICO PUÒ PRODURRE VAPORE TRAMITE UNO SCAMBIATORE. q LA NORMATIVA ITALIANA CONSENTE LA CONDUZIONE DELLE CALDAIE AD OLIO DIATERMICO SENZA LA PRESENZA DEL FUOCHISTA IN QUANTO NON ESISTONO SERBATOI IN PRESSIONE IN CONTATTO CON LA FIAMMA. CSE SRL 11 CALDAIE/RENDIMENTO IL RENDIMENTO DI UNA CALDAIA È DEFINITO COME IL RAPPORTO TRA LA POTENZA RESA E LA POTENZA IN INGRESSO NEL COMBUSTIBILE, BASATA SUL POTERE CALORIFICO SUPERIORE O INFERIORE A SECONDA DEGLI STANDARD NAZIONALI (PCS IN USA; PCI IN ITALIA ED IN ALTRE NAZIONI EUROPEE) LA POTENZA RESA È ESPRIMIBILE COME m · (h - ho) DOVE m = PORTATA DI VAPORE O DI ALTRO FLUIDO (kg / s) h = ENTALPIA DEL FLUIDO IN USCITA (kJ / kg) ho= ENTALPIA DEL FLUIDO IN INGRESSO (kJ / kg) NEL CASO DI VAPORE SATURO PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI TIPICI VALORI DI (h - ho) SONO 2300-2600 kJ / kg A SECONDA DELL'ENTITÀ DEL RITORNO CONDENSE IL FUNZIONAMENTO DI SEGUENTI PARAMETRI CALDAIE INDUSTRIALI È CARATTERIZZATO DAI • PRESSIONI 5-10 bar (0,5-1 MPa) • 12-13 kg DI VAPORE PER OGNI kg DI OLIO COMBUSTIBILE IN INGRESSO • 10 kg DI VAPORE PER OGNI Sm 3 DI METANO IN INGRESSO CSE SRL METODI DI CALCOLO DEL RENDIMENTO METODO DIRETTO/SI BASA SULLA MISURA DI q VAPORE IN USCITA (O DI ALTRO FLUIDO) E DEI PARAMETRI CHE CONSENTONO DI DEFINIRNE L'ENTALPIA DA CUI LA POTENZA IN USCITA q COMBUSTIBILE IN INGRESSO DI CUI DEVE ESSERE NOTO IL POTERE CALORIFICO SUPERIORE O INFERIORE DA CUI LA POTENZA IN INGRESSO IL RENDIMENTO È IL RAPPORTO TRA LA POTENZA IN USCITA E QUELLA IN INGRESSO (RIFERITA AL PCS O AL PCI) RISULTA: RENDIMENTO % (BASE PCS) / RENDIMENTO % (BASE PCI) = 1 / α OVE α = PCS / PCI = 1,12 PER METANO E 1,065 PER OLIO CSE SRL 12 METODO INDIRETTO/SI BASA SULLA VALUTAZIONE CONVENZIONALE DELLE PERDITE ØPERDITE NEI FUMI AL CAMINO COSTITUITE DA TRE COMPONENTI q q q PERDITE PER CALORE SENSIBILE NEI FUMI PARI AL PRODOTTO TRA LA PORTATA DEI FUMI SECCHI, IL CALORE SPECIFICO DEI FUMI (VALORE MEDIO 1 kJ / kg · K OPPURE 0,24 kcal / kg · K) E LA DIFFERENZA DI TEMPERATURA TRA L'ARIA IN INGRESSO NELLA CALDAIA ED I FUMI AL CAMINO PERDITE PER LA VAPORIZZAZIONE DELL'ACQUA CONTENUTA NEL COMBUSTIBILE PARI AL PRODOTTO TRA LA QUANTITÀ DI ACQUA PER kg DI COMBUSTIBILE, LA PORTATA DI COMBUSTIBILE E LA DIFFERENZA DI ENTALPIA TRA IL VAPORE NEI FUMI E L'ACQUA A TEMPERATURA AMBIENTE PERDITE PER LA VAPORIZZAZIONE DELL'ACQUA PRODOTTA NELLA COMBUSTIONE PER REAZIONE TRA IDROGENO E OSSIGENO (CIRCA 9 kg PER OGNI kg DI IDROGENO NEL COMBUSTIBILE). SONO PARI AL PRODOTTO TRA LA FRAZIONE DI IDROGENO NEL COMBUSTIBILE, LA PORTATA DI COMBUSTIBILE, LA COSTANTE 9 (PER QUANTO DETTO SOPRA) E LA DIFFERENZA DI ENTALPIA TRA IL VAPORE NEI FUMI E L'ACQUA A TEMPERATURA AMBIENTE. TALI PERDITE SONO CONSIDERATE SOLO SE SI FA RIFERIMENTO AL PCS DEL COMBUSTIBILE Ø PERDITE PER COMBUSTIONE INCOMPLETA, ATTRIBUITE AL CO NEI FUMI E AD EVENTUALI RESIDUI DI COMBUSTIBILE CSE SRL PER LA VALUTAZIONE DELLE PERDITE AL CAMINO E DELLE PERDITE PER COMBUSTIONE INCOMPLETA SI RICORRE GENERALMENTE ALLA MISURA DI DUE DEI SEGUENTI PARAMETRI O2, CO2 E CO DA CUI SI RISALE ALLE PERDITE PERCENTUALI MEDIANTE DIAGRAMMI, TABELLE E FORMULE SEMPLIFICATE: q DIAGRAMMA DI OSTWALD: LEGA TRA DI LORO O2%, CO2% E CO% q COEFFICIENTE DI HASSENSTEIN Ks (SI VEDA TABELLA) PERDITE NEI FUMI AL CAMINO % = Ks · (ts - ta) / CO2% ts TEMPERATURA FUMI; ta TEMPERATURA AMBIENTE q COEFFICIENTE Kc PER PERDITE PER INCOMBUSTI (Kc UGUALE A 50,5 PER OLIO, 37,9 PER METANO E 59 PER CARBONE) PERDITE PER INCOMBUSTI % = Kc · CO% / (CO2% + CO%) (VALORI TIPICI SONO INFERIORI A 0,1%) CSE SRL 13 q PERDITE PER DISPERSIONI DALLE PARETI, CHE VENGONO GENERALMENTE VALUTATE MEDIANTE DIAGRAMMI CHE TENGONO CONTO DELLA PERCENTUALE DI CARICO DELLA CALDAIA q PERDITE ADDIZIONALI, VARIABILI TRA 0,5% E 1,5%, INTRODOTTE PER TENER CONTO DI PERDITE NON CONSIDERATE NELLA VALUTAZIONE CONVENZIONALE QUI ESPOSTA RISULTA RENDIMENTO η (%) = 100 - (Perdite %) Valori del coefficiente di Hassenstein per differenti combustibili CO 2 % in volume 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Valori del coefficiente di Hassenstein gasolio 0,523 0,53 0,536 0,543 0,55 0,557 0,564 0,571 0,578 0,585 0,592 olio comb. 0,543 0,55 0,556 0,563 0,57 0,576 0,583 0,59 0,596 0,603 0,61 gas naturale 0,418 0,427 0,437 0,447 0,457 0,466 0,476 0,486 carbone 0,683 0,684 0,685 0,686 0,687 0,688 0,689 0,69 0,691 0,692 0,693 0,694 CSE SRL CSE SRL 14 CSE SRL COME MIGLIORARE IL RENDIMENTO IL RENDIMENTO È INFLUENZATO DA MOLTEPLICI FATTORI QUALI IL TIPO DI COMBUSTIBILE E LA SUA COMPOSIZIONE, IL FATTORE DI CARICO DELLA CALDAIA, L'ESISTENZA DI SISTEMI DI RECUPERO QUALI ECONOMIZZATORI (PER PRERISCALDARE L'ACQUA DI ALIMENTO) E PRERISCALDATORI DELL'ARIA DI COMBUSTIONE. IL RENDIMENTO AUMENTA AL DIMINUIRE DELLE PERDITE CHE SONO ESSENZIALMENTE PERDITE AL CAMINO q LE PERDITE NEI FUMI PER CALORE SENSIBILE RAPPRESENTANO MEDIAMENTE CIRCA LA METÀ DELLE PERDITE TOTALI q LE PERDITE PER VAPORE ACQUEO NEI FUMI (ESSENZIALMENTE DOVUTA ALLA COMBUSTIONE) RAPPRESENTANO ALMENO LA METÀ DELLE PERDITE TOTALI (DA CONSIDERARE SOLO SE IL RENDIMENTO È RIFERITO AL PCS). QUESTE PERDITE POSSONO ESSERE ELIMINATE SOLO OVE SIA POSSIBILE CONDENSARE I FUMI CSE SRL 15 q L'ECCESSO D'ARIA PUÒ ESSERE RIDOTTO AL MINIMO NECESSARIO REGOLANDO L'ARIA DI COMBUSTIONE IN FUNZIONE DELLA POTENZA RICHIESTA DAL CARICO E QUINDI DELLA QUANTITÀ DI COMBUSTIBILE IN INGRESSO (CO2% È UN INDICE DEL CORRETTO FUNZIONAMENTO DELLA COMBUSTIONE). LE PERDITE DOVUTA AD INCOMPLETA COMBUSTIONE SONO MINIME SE SI MANTIENE UN CORRETTO VALORE DI ECCESSO D'ARIA q LA TEMPERATURA DEI FUMI AL CAMINO DEVE ESSERE RIDOTTA PER RIDURRE LE PERDITE PER CALORE SENSIBILE. LA TEMPERATURA MINIMA È IMPOSTA DAL CONTENUTO IN ZOLFO DEL COMBUSTIBILE E QUINDI DA SO2 NEI FUMI DOPO LA COMBUSTIONE CHE, IN PRESENZA DI H2O, SI TRASFORMA IN ACIDO SOLFORICO H2SO4. q NEL CASO DEL METANO, OVE LO ZOLFO È ASSENTE, SI PU0' RAGGIUNGERE UNA TEMPERATURA DI CIRCA 110°C q LA TEMPERATURA MINIMA DEI FUMI, IN ASSENZA DI SISTEMI DI RECUPER O CALORE, DIPENDE SEMPRE DALLA PRESSIONE E TEMPERATURA DEL VAPORE PRODOTTO. MEDIAMENTE SI HA UNA DIFFERENZA DI CIRCA 7080°C TRA LA TEMPERATURA DEI FUMI E QUELLA DI SATURAZIONE DEL VAPORE CSE SRL CSE SRL 16 CONTROLLO DELLA COMBUSTIONE IL CONTROLLO DELLA COMBUSTIONE IN UNA CENTRALE TERMICA SIGNIFICA ASSICURARE UN CORRETTO EQUILIBRIO NEI BILANCI DI ENERGIA E DI MASSA UN SISTEMA DI CONTROLLO DEVE REGOLARE LA QUANTITÀ DI COMBUSTIBILE E DI ARIA DI COMBUSTIONE PER SODDISFARE AUTOMATICAMENTE ALLE RICHIESTE DEL CARICO ASSICURANDO, AL TEMPO STESSO, MINIMO CONSUMO DI COMBUSTIBILE, MINIMO INQUINAMENTO E SICUREZZA DI ESERCIZIO LE MISURE DA EFFETTUARE SONO: ANALISI DEI FUMI, PORTATA DI COMBUSTIBILE E DI ARIA DI COMBUSTIONE, PARAMETRI CARATTERIZZANTI IL VAPORE (PRESSIONE, TEMPERATURA, PORTATA) CSE SRL SISTEMI DI CONTROLLO q IL SISTEMA PI Ù SEMPLICE CONSISTE IN UN ATTUATORE CHE MODIFICA LA PORTATA DI COMBUSTIBILE E DI ARIA SECONDO UN RAPPORTO PREFISSATO AL VARIARE DELLA PRESSIONE DEL VAPORE, CONSEGUENTE AD UNA VARIAZIONE DELLE RICHIESTE DELL'UTENZA. IL RAPPORTO COMBUSTIBILE/ARIA È PREFISSATO E QUINDI GENERALMENTE SI ACCETTANO ECCESSI D'ARIA ELEVATI PER GARANTIRE UNA COMBUSTIONE COMPLETA q ATTUATORI SEPARATI PER IL COMBUSTIBILE E PER L'ARIA, OLTRE ALLA POSSIBILITÀ DI VARIARE, ANCHE MANUALMENTE, IL RAPPORTO COMBUSTIBILE/ARIA COSTITUISCONO UN ULTERIORE MIGLIORAMENTO. q LA MISURA DEI FLUSSI DI COMBUSTIBILE E DI ARIA GARANTISCE UN CONTROLLO PI Ù ACCURATO DELLA COMBUSTIONE (CROSS-LIMITED METERING CONTROL) q SE AL SISTEMA PRECEDENTE SI AGGIUNGE UN MONITORAGGIO CONTINUO DI O2 SI POSSONO COMPENSARE VARIAZIONI NEL POTERE CALORIFICO DEI COMBUSTIBILI E NELLE CONDIZIONI DELL'ARIA DI COMBUSTIONE CSE SRL 17 CONFRONTO TRA CALDAIE A DIVERSO RENDIMENTO OGNI MIGLIORAMENTO DEL RENDIMENTO PORTA AD UN RISPARMO ENERGETICO LEGATO ALLA DIFFERENZA DEGLI INVERSI DEI RENDIMENTI RISPARMIO (kW) = [(1 / η1) - (1 / η2)] ⋅ POTENZA RESA OVE 1 = RENDIMENTO ATTUALE 2 = NUOVO RENDIMENTO AUMENTATO POTENZA RESA IN kW COSTANTE NELLE DUE SITUAZIONI CSE SRL NELLA FIGURA SEGUENTE È RIPORTATO L'ANDAMENTO TIPICO DEL RENDIMENTO DI CALDAIA AL VARIARE DEL CARICO Fig. 6.11 Ranges of boiler operating efficiencies CSE SRL 18 CENTRALE TERMICA/IMPIANTI AUSILIARI SISTEMI DI RECUPERO CALORE/PRERISCALDATORE DELL'ARIA DI COMBUSTIONE CHE CONSENTE DI ABBATTERE LA TEMPERATURA DEI FUMI E DI RIDURRE L'ECCESSO D'ARIA IN QUANTO LA COMBUSTIONE MIGLIORA PER EFFETTO DELL'ARIA PRERISCALDATA. SI HA GENERALMENTE UN INCREMENTO DEL 2% DEL RENDIMENTO PER OGNI 50°C (50 K) DI RIDUZIONE DELLA TEMPERATURA DEI FUMI E DEL 2% PER OGNI 50°C (50 K) DI INCREMENTO DELLA TEMPERATURA DELL'ARIA DI COMBUSTIONE (TEMPER ATURA ARIA PRERISCALDATA NON SUPERA GENERALMENTE 200°C) SISTEMI DI RECUPERO CALORE/ECONOMIZZATORE PER PRERISCALDARE L'ACQUA DI ALIMENTO O PER PRODURRE ACQUA CALDA CHE PUÒ ESSERE UTILIZZATA AL DI FUORI DELLA CENTRALE TERMICA. NEL CASO DI ALIMENTO TOTALE DELLA CALDAIA SENZA RECUPERO CONDENSE UN INCREMENTO DI 5°C (5 K) DELLA TEMPERATURA DELL'ACQUA DI ALIMENTO PORTA AD UN INCREMENTO DI 1% DEL RENDIMEN TO CSE SRL SISTEMI DI TRATTAMENTO ACQUA/DEMINERALIZZATORI, ADDOLCITORI, FILTRI DEMINERALIZZATORI PER RIDURRE I SALI ADDOLCITORI PER RIDURRE LA DUREZZA E RIDURRE L'ALCALINITÀ FILTRI PER ELIMINARE LE SOSTANZE SOLIDE L'ACQUA DI ALIMENTO DA TRATTARE È GENERALMENTE IL 5-10% DELLA PORTATA DI VAPORE. TALE VALORE DIPENDE COMUNQUE DALL'ENTITÀ DEL RECUPERO CONDENSE E DALLO SCARICO DELLA CALDAIA SISTEMI DI RECUPERO CONDENSE LA QUANTITÀ DI ENERGIA CONTENUTA NELLE CONDENSE È CIRCA UGUALE AL 20% DEL CONTENUTO DI ENERGIA DEL VAPORE I SISTEMI UTILIZZATI PER RECUPERARE LE CONDENSE COMPRENDONO: SISTEMI A PRESSIONE DEGASATORI ATMOSFERICA, SISTEMI PRESSURIZZATI E CSE SRL 19 CENTRALE TERMICA/EMISSIONI IL DPR 203 FISSA I LIMITI ALLE EMISSIONI DELLE CENTRALI TERMICHE PER USI DI PROCESSO. SI TRATTA QUINDI DI RISPETTARE TALI LIMITI SIA CON UNA OPPORTUNA SCELTA DEI COMBUSTIBILI SIA CON SISTEMI DI ABBATTIMENTO (POSSIBI LI SOLO PER GRANDI IMPIANTI). LE PRINCIPALI EMISSIONI SONO: •OSSIDI DI ZOLFO SO2 •OSSIDI DI AZOTO NOx •OSSIDO DI CARBONIO CO •SOSTANZA SOLIDE VOLATILI •IDROCARBURI E ALTRE SOSTANZE CSE SRL OSSIDI DI ZOLFO DIPENDONO ESCLUSIVAMENTE DALLA ZOLFO PRESENTE NEI COMBUSTIBILI. SONO QUINDI ASSENTI NEL CASO DI COMBUSTIONE DEL METANO. LA MASSIMA CONCENTRAZIONE DI SO2 NEI FUMI AL CAMINO DEVE ESSERE MANTENUTA INFERIORE A 1500-2000 mg / Sm 3 (EQUIVALENTE A 525-700 ppm). OSSIDI DI AZOTO SI FORMANO DURANTE LA COMBUSTIONE PER LA COMBINAZIONE DI OSSIGEN O E AZOTO AD ALTA TEMPERATURA. ENTRAMBI I COMPONENTI SONO PRESENTI NELL'ARIA ATMOSFERICA, L'AZOTO È PRESENTE ANCHE NEI COMBUSTIBILI. LE EMISSIONI DI NOx SONO NO (95% IN MASSA) E NO2 (5% IN MASSA). NO, UNA VOLTA NELL'ATMOSFERA, SI COMBINA CON OSSIGENO PER FORMARE NO2. CSE SRL 20 NOx FORMATOSI NELLA COMBUSTIONE PUÒ ESSERE CLASSIFICATO COME NOx TERMICO, NOx DA COMBUSTIBILE E NOx PROMPT: • NOx TERMICO È DOVUTO ALL'OSSIDAZIONE DELL'AZOTO ATMOSFERICO A TEMPERATURE SUPERIORI A 1273 K (1000°C) • NOx DA COMBUSTIBILE È DOVUTO ALL'OSSIDAZIONE DELL'AZOTO PRESENTE NEL COMBUSTIBILE (CON VALORI CHE VARIANO DA 0,05% A 1,5% IN MASSA IN RELAZIONE AL TIPO DI COMBUSTIBILE, VALORI PI Ù BASSI PER METANO E OLI LEGGERI). IL PROCESSO DI OSSIDAZIONE È ACCELERATO IN PRESENZA DI ALTI ECCESSI D'ARIA • NOx PROMPT DOVUTO ALLA REAZIONE DI ARIA ATMOSFERICA CON RADICALI IDROCARBURICI. VALORI TIPICI DI CONCENTRAZIONE DI NOx NEI FUMI VARIANO TRA 500-600 mg / Sm 3 (EQUIVALE A 244-292 ppm). NELLA TABELLA SEGUENTE È RIPORTATA UNA SINTESI DEI PRINCIPALI PROVVEDIMENTI ATTUABILI PER ABBATTERE LE EMISSIONI DI NOx CSE SRL CSE SRL 21 OSSIDO DI CARBONIO È DOVUTO A COMBUSTIONE INCOMPLETA. UNA CONCENTRAZIONE SUPERIORE A 0,5% NEI FUMI INDICA UNA CATTIVA COMBUSTIONE. L'OSSIDO DI CARBONIO EMESSO DAI CAMINI FINISCE IN ATMOSFERA OVE SI SOMMA CON ALTRE EMISSIONI DI CO QUALI QUELLE DAI MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA. LA CONCENTRAZIONE DI CO DEVE ESSERE MANTENUTA INFERIORE A 100 mg / Sm 3 (EQUIVALE A 80 ppm). SOSTANZE SOLIDE VOLATILI COMPRENDONO COMBUSTIBILE INCOMBUSTO, COMPOSTI A BASE DI ZOLFO, CARBONE, CENERI, POLVERI,ETC. LA CONCENTRAZIONE DI QUESTE SOSTANZE DIPENDE DAL TIPO DI COMBUSTIBILE (METANO, OLIO, CARBONE, ...) E DAL BRUCIATORE. SI RICORRE A IMPIANTI DI ABBATTIMENTO. LA CONCENTRAZIONE DI SOSTANZE INFERIORE A 100-150 mg / Sm 3. VOLATILI DEVE ESSERE MANTENUTA CSE SRL IDROCARBURI LE EMISSIONI DEFINITE COME IDROCARBURI DIPENDONO DA COMBUSTIBILE INCOMBUSTO E DA COMPOSTI DOVUTI A REAZIONI CHIMICHE CHE AVVENGONO DURANTE LA COMBUSTIONE. ALTRE EMISSIONI DIPENDONO DALLA NATURA DEL COMBUSTIBILE IN INGRESSO. POSSONO ESSERE EMISSIONI DI ASFALTENI IN CASO DI OLIO, ACIDO CLORIDRICO IN CASO DI COMBUSTIONE DI RIFIUTI, TRACCE DI METALLI, ETC. CSE SRL 22 INDICE DEI CAPITOLI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. INQUADRAMENTO ENERGETICO DELLO STABILIMENTO L'ACQUISTO DELL'ENERGIA E AUTOPRODUZIONE LA LEGGE 10/91 IL RESPONSABILE DELL'ENERGIA I CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN CAMPO ENERGETICO ESEMPI DI VALUTAZIONE DI INVESTIMENTI FINALIZZATI AL RISPARMIO ENERGETICO OTTIMIZZARE LE TRASFORMAZIONI DELL'ENERGIA AI CONFINI DI STABILIMENTO OTTIMIZZARE LE LINEE DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA LA COGENERAZIONE OTTIMIZZARE GLI USI FINALI DELL'ENERGIA NEI MACCHINARI DI PROCESSO E DI SERVIZIO ESEMPI APPLICATIVI UNITA' DI MISURA E PARAMETRI DI USO PRATICO. CENNI SU SISTEMI DI MISURA RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO CSE SRL VIA RIVIERA, 39 27100 PAVIA TEL. 0382 528850 FAX 0382 528851 * e.mail [email protected] sito internet: www. cseit.it CSE SRL 7. OTTIMIZZARE LE LINEE DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA CSE SRL VIA RIVIERA, 39 27100 PAVIA TEL. 0382 528850 FAX 0382 528851 * e.mail [email protected] sito internet: www. cseit.it CSE SRL 23 LE LINEE DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA ELETTRICA/ UTENTI ELETTRICI LE PERDITE DI ENERGIA SULLE LINEE ELETTRICHE INTERNE A STABILIMENTI INDUSTRIALI ASSUMONO VALORI NON SUPERIORI AL 5%-6% DELL'ENERGIA ELETTRICA TRASMESSA (VALORI TIPICI 2-3%) LA DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA ELETTRICA ALL'INTERNO DI STABILIMENTI INDUSTRIALI È REALIZZATA CON LINEE AEREE OPPURE IN CAVO IN MEDIA (15000 V - 20000 V) O BASSA TENSIONE (380 V) ALTERNATA TRIFASE LA DISTRIBUZIONE AVVIENE SECONDO ALCUNI SCHEMI CIRCUITALI A SECONDA DELLE ESIGENZE (SCHEMA RADIALE SEMPLICE, SCHEMA DOPPIO RADIALE, SCHEMA AD ANELLO) CSE SRL LE PERDITE DI ENERGIA ELETTRICA LE PERDITE LUNGO LE LINEE NON DIPENDONO IN MODO APPREZZABILE DALLA CONFIGURAZIONE SCELTA PER LA DISTRIBUZIONE LE PERDITE SONO ATTRIBUIBILI ALL'EFFETTO JOULE (EFFETTO DI TRASFORMAZIONE DI ENERGIA ELETTRICA IN CALORE) CHE SI VERIFICA OGNI VOLTA CHE UNA CORRENTE PERCORRE UN CONDUTTORE TALE VALORE DI POTENZA DIPENDE: Ø DAL NUMERO DI CONDUTTORI DELLA LINEA (3 PER IL TRIFASE) Ø DAL QUADRATO DELLA CORRENTE DELLA LINEA CONSIDERATA Ø DAL MATERIALE CON CUI È COSTITUITA LA LINEA (GENERALMENTE RAME) Ø DALLA SEZIONE DELLA LINEA Ø DALLA LUNGHEZZA DELLA LINEA CSE SRL 24 LE PERDITE SONO VALUTABILI PARI A Pj = CON n n ⋅ ρ ⋅ L ⋅ I2 [W ] S = NUMERO CONDUTTORI ρ L = RESISTIVITA' DEL MATERIALE [ Ω mm 2/m] = LUNGHEZZA DELLA LINEA [m] I S = VALORE EFFICACE DELLA CORRENTE [A] = SEZIONE DEI CONDUTTORI [mm 2] IL PARAMETRO RESISTIVITÀ DIPENDE IN MODO DIRETTO DALLA TEMPERATURA; NEL CAMPO DI FUNZIONAMENTO DEI CONDUTTORI DI LINEA SI PUÒ RITENERE COSTANTE (AUMENTO PARI A 0,4% PER OGNI °C DI AUMENTO DELLA TEMPERATURA) L'INTERVENTO MIGLIORATIVO DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO PUÒ RIGUARDARE LA SEZIONE DEI CONDUTTORI E IL VALORE DELLA CORRENTE A PARI POTENZA TRANSITANTE MAGGIORI VALORI DI SEZIONE CONSENTONO RIDUZIONE DI PERDITE MA PRESENTANO COSTI MAGGIORI DI ACQUISTO E DI INSTALLAZIONE CSE SRL I PARAMETRI CHE DETERMINANO LA SCELTA DELLA SEZIONE SONO LA CADUTA DI TENSIONE MASSIMA AMMESSA (4% PER LA DISTRIBUZIONE IN BASSA TENSIONE SECONDO LE NORME DEL COMITATO ELETTROTECNICO ITAILANO - CEI) E LA PORTATA DEI CAVI (DOVUTA ALLA TEMPERATURA MASSIMA DI SERVIZIO SOPPORTATA SENZA PROBLEMI DALL'ISOLANTE DEL CAVO STESSO) IL PARAMETRO CORRENTE ELETTRICA RISULTA ESSERE IL PI Ù IMPORTANTE POICHÈ, OLTRE CHE PESARE CON UN TERMINE QUADRATICO SULLE PERDITE, INFLUENZA LA SCELTA DELLA SEZIONE DEI CONDUTTORI IL VALORE EFFICACE DELLA CORRENTE SULLA LINEA DI DISTRIBUZIONE DI UN SISTEMA ALTERNATO TRIFASE È VALUTABILE PARI A I=P DOVE P 3 ⋅ V ⋅ cos ϕ = POTENZA TRASMESSA [W] V = TENSIONE CONCATENATA DI LINEA [V] cos ϕ = FATTORE DI POTENZA CSE SRL 25 IN UN IMPIANTO ELETTRICO SONO IN GIOCO LE SEGUENTI POTENZE: POTENZA ATTIVA P [kW] RAPPRESENTA LA POTENZA EFFETTIVAMENTE UTILIZZABILE DAI CARICHI. POTENZA REATTIVA Q [kvar] RAPPRESENTA LA POTENZA UTILIZZATORI. È INDISPENSABILE IN GIOCO NEI NELLA CIRCUITI MAGNETICI CONVERSIONE DEGLI DELL'ENERGIA ELETTRICA POTENZA APPARENTE S [kVA] È DETERMINATA DAL PRODOTTO DELLA TENSIONE PER LA CORRENTE (V • I IN CIRCUITI MONOFASI E √3 V • I IN CIRCUITI TRIFASI). È CALCOLABILE COME: P φ φ' Q’ S’ Q S Qc CSE SRL IL CONTROLLO DELLA POTENZA ASSORBITA DAGLI IMPIANTI INSTALLANDO UTILIZZATORI A RENDIMENTO ELEVATO COMPORTA UNA RIDUZIONE DELLA CORRENTE ADOTTANDO VALORI PI Ù ELEVATI DI "V" E' POSSIBILE LIMITARE IL VALORE DELLA CORRENTE; È NECESSARIO FARE RIFERIMENTO AL QUADRO NORMATIVO DELLE LEGGI (DPR 547/55) E DELLE NORME CEI SULLA POSSIBILITÀ DI DISTRIBUIRE A TENSIONE SUPERIORE AI 400 V. MANTENERE UN FATTORE DI POTENZA PROSSIMO ALL'UNITÀ VUOL DIRE: Ø SOPPRESSIONE DELLE PENALI PER IL CONSUMO ECCESSIVO DI ENERGIA REATTIVA. Ø LIMITAZIONE DELLE PERDITE DI ENERGIA ATTIVA NEI CAVI (PERDITE JOULE); Ø POSSIBILITÀ DI RIDURRE LA SEZIONE DEI CAVI; Ø AUMENTO DELLA POTENZA ATTIVA [kW] DISPONIBILE AL SECONDARIO DEL TRASFORMATORE MT/ BT; Ø DIMINUZIONE DELLA CADUTA DI TENSIONE (A PARITÀ DI SEZIONE DEI CAVI). CSE SRL 26 FATTORE DI POTENZA ADOTTANDO VALORI ELEVATI DI cos ϕ È POSSIBILE LIMITARE IL VALORE DELLA CORRENTE; IL FATTORE DI POTENZA PUÒ VARIARE, IN ASSOLUTO, TRA 0 E 1 SI EVIDENZIA CHE IMPIANTI INDUSTRIALI FUNZIONANO NORMALMENTE CON VALORI DEL cos ϕ SUPERIORI A 0,9 ANCHE PER NON INCORRERE NEL PAGAMENTO DI PENALI IMPOSTE DA ENEL IN CASO DI cos ϕ INFERIORE A TALE VALORE IL CONTROLLO DEL FATTORE DI POTENZA VIENE EFFETTUATO CON LE MISURAZIONI DI POTENZA ATTIVA (P) E REATTIVA (Q); IL FATTORE DI POTENZA VALE cosϕ = cos( arctanQ P) AD ASSORBIMENTI DI POTENZA REATTIVA SUPERIORI AL 50% DELLA POTENZA ATTIVA CORRISPONDE UN FATTORE DI POTENZA INFERIORE A 0,9 CSE SRL I PROVVEDIMENTI PER RIDURRE LA POTENZA REATTIVA ASSORBITA CONSISTONO NELL'INSTALLAZIONE, IN PARALLELO ALLE UTENZE, DI BATTERIE DI RIFASAMENTO COSTITUITE DA CONDENSATORI CHE EROGANO POTENZA REATTIVA IN MODO TALE DA RIDURRE LA POTENZA REATTIVA ASSORBITA A VALORI INFERIORI A 0,5 × P Q − Q C = 0,5 ⋅ P[k var] Q = POTENZA REATTIVA ASSORBITA SENZA RIFASAMENTO ESPRESSA IN kvar Qc= POTENZA BATTERIA CONDENSATORI ESPRESSA IN kvar P = POTENZA ATTIVA ESPRESSA IN kW I CONDENSATORI ASSORBONO DALLA RETE UNA CORRENTE SFASATA DI CIRCA 90° IN ANTICIPO RISPETTO ALLA TENSIONE. LA CORRISPONDENTE POTENZA REATTIVA RISULTA PERCIÒ DI SEGNO OPPOSTO A QUELLA ASSORBITA DAI NORMALI APPARECCHI UTILIZZATORI. SI OTTIENE IN TAL MODO UN AUMENTO DEL FATTORE DI POTENZA CHE CORRISPONDE AD UNA DIMINUZIONE DELL'ANGOLO DI SFASAMENTO TRA TENSIONE E CORRENTE (RIFASAMENTO). CSE SRL 27 Q o = kvar in un dato periodo di tempo / ore P o = kW in un dato periodo di tempo / ore cabina di consegna dalla rete pubblica RETE DI STABILIMENTO RETE DI STABILIMENTO VALORI DI RIFERIMENTO Q0 , P 0, cosφ 0 = 0,8 VALORI FINALI Q1 , P 0, cosφ 1 = 0,9 C ∆ Q = Q1 - Q0 = 0,75 P0 - 0,5 P0 = 0,25 P 0 [kvar] IL COSTO DELLE BATTERIE DI RIFASAMENTO PER BASSA TENSIONE È VALUTABILE PARI A 7,5-10 €/kvar (ESCLUSI AUSILIARI E SISTEMI AUTOMATICI) CSE SRL ESEMPIO DI INSTALLAZIONE DI BATTERIE DI RIFASAMENTO E RELATIVO RISPARMIO ENERGETICO PER LA VALUTAZIONE ECONOMICA SI FA RIFERIMENTO AD UNA LINEA COME QUELLA IN FIGURA, OVE VIENE VALUTATA LA CONVENIENZA ALL'INSTALLAZIONE DI UNA BATTERIA DI CONDENSATORI AI MORSETTI DEL CARICO INVECE CHE A MONTE DELLA LINEA DI DISTRIBUZIONE CON LE SEGUENTI IPOTESI: • • LA TENSIONE SUL CARICO È COSTANTE PARI A QUELLA NOMINALE LE POTENZE ATTIVE E REATTIVE SONO MISURATE NEL PUNTO A MONTE DELLA LINEA DI DISTRIBUZIONE E SONO ASSUNTE PARI A QUELLE DEL CARICO • IL CARICO È SUPPOSTO CONCENTRATO NEL PUNTO PI Ù SFAVOREVOLE PER LE PERDITE E LA CADUTA DI TENSIONE (NELLA SITUAZIONE REALE IL CARIC O È DISTRIBUITO IN PI Ù PUNTI LUNGO LA LINEA). IL CALCOLO CHE VIENE ESEGUITO FORNISCE QUINDI IL MASSIMO VALORE DELLE PERDITE • PER I CALCOLI SI UTILIZZANO LE FORMULE SEMPLIFICATE E NELL'IPOTESI DI TENSIONE COSTANTE AI MORSETTI DEL CARICO VENGONO CONSIDERATE QUATTRO SITUAZIONI (CASI 1, 2, 3, 4): CSE SRL 28 • CASO 1 / LA POTENZA ATTIVA E REATTIVA SONO PARI AI VALORI REGISTRATI NEL PUNTO A MONTE DELLA LINEA DI DISTRIBUZIONE • CASO 2 / LA POTENZA ATTIVA È PARI A QUELLA DEL CASO 1, MA È IMPOSTO UN FATTORE DI POTENZA PARI A 0,9 CON L'INSTALLAZIONE DI UNA BATTERIA DI CONDENSATORI AI MORSETTI DEL CARICO • CASO 3 / LA POTENZA ATTIVA È PARI ALLA MASSIMA POSSIBILE IN BASE AL DIMENSIONAMENTO DELLA LINEA CON UNA CADUTA DI TENSIONE DEL 5%. SE IL VALORE DI CORRENTE RISULTANTE FOSSE SUPERIORE ALLA CORRENTE NOMINALE, SI ASSUME QUEST'ULTIMO VALORE. IL FATTORE DI POTENZA È PARI A QUELLO DEL CASO 1 • CASO 4 / LA POTENZA È LA STESSA DEL CASO 3, MA IL FATTORE DI POTENZA È PARI A 0,9 MEDIANTE L'INSTALLAZIONE DI UNA BATTERIA DI CONDENSATORI I RISULTATI SONO RIPORTATI IN TABELLA. CSE SRL 2 252 mm 2 37,5 m 4 x 150 mm 92 m 2 252 mm 2 252 mm 112,5 m CARICO Z2 RETE Z1 Z3 CARICO Z2 CSE SRL 29 Con riferimento alla figura ed assumendo la tensione sul carico V costante, le formule usate per il calcolo sono: corrente di linea: I= P 3 ⋅ V ⋅ cos ϕ perdite totali di linea PL = 3 ⋅ RT ⋅ I 2 = RT ⋅ P 2 (V ⋅ cos ϕ )2 3 ⋅ I ⋅ (RT ⋅ cos ϕ + XT ⋅ sin ϕ ) caduta di tensione di linea ∆V = massima potenza assorbita con caduta di tensione pari a 5% PMV = 5 V ⋅ cos ϕ ⋅ 100 RT ⋅ cos ϕ + XT ⋅ sin ϕ 2 PMI 3⋅V ⋅ I n ⋅ cos ϕ massima= potenza assorbita con corrente nominale In CSE SRL Z1 (cavo 4 - 150 mm 2 ; 92 m) 2 Z2 (cavo 252 - 252 mm ; 150 m) Z3 (cavo 252 - 252 mm2 ; 112 m) R1= 0,0034Ω R2= 0,0129Ω R3= 0,0096Ω RT XT TENSIONE TRIFASE 0,0073 Ω 0,0073 Ω 380 V, 50 Hz CASO 1 POTENZA P(W) Q(var) Q/P ϕ=atan (Q/P) fattore di potenza cos ϕ PERDITE DI POTENZA PL PL (W) X1= 0.0014 Ω X2= 0.0196 Ω X3= 0.0146 Ω CASO 2 CASO 3 CASO 4 260000 300000 1,15 0,86 0,65 260000 125000 0,48 0,45 0,90 459200 529840 1,15 0,86 0,65 459200 220770 0,48 0,45 0,90 7967 4207 24852 13124 CADUTE DI TENSIONE NELLA LINEA ∆V ∆V (V) 10.758 7.396 19.000 13.063 PERDITE D'ENERGIA ore di lavore (ore/anno) perdite (kWh/anno) 3000 23902 3000 12622 3000 74556 3000 39372 RISPARMIO ENERGETICO caso 1-caso 2 kWh/anno caso 3-caso 4 kWh/anno 11280 35184 POTENZA DI RIFASAMENTO caso 1-caso 2 kvar caso 3-caso 4 kvar 175 309 CSE SRL 30 RISULTATI DEL CALCOLO IL RISPARMIO ENERGETICO SULLA LINEA INTERNA ALLO STABILIMENTO PER 3000 H/ANNO RISULTA PARI A 10.180 kWh/ANNO (CASO1-CASO2) E A 47.148kWh/ANNO (CASO3-CASO4). LE BATTERIE DI CONDENSATORI DA INSTALLARE SONO RISPETTIVAMENTE 175 kvar E 369 kvar LA VALUTAZIONE ECONOMICA DELL'INVESTIMENTO PUÒ ESSERE SVILUPPATA UNA VOLTA DEFINITO IL COSTO DI ACQUISTO DEL kWh, I COSTI DI INSTALLAZIONE DELLE BATTERIE DI CONDENSATORI ED EVENTUALI PENALITÀ PRECEDENTEMENTE PAGATE PER INSUFFICIENTE FATTORE DI POTENZA (CHE SAREBBERO COMUNQUE ELIMINATE ANCHE CON INSTALLAZIONE DI CONDENSATORI NEL PUNTO 1 INVECE CHE SUL CARICO) CSE SRL UTENZE ELETTRICHE/AZIONAMENTI GLI AZIONAMENTI ELETTRICI SONO SISTEMI OVE L'ENERGIA ELETTRICA È TRASFORMATA IN MECCANICA E VICEVERSA CONTROLLANDO I PARAMETRI ELETTRICI (TENSIONE, FREQUENZA E CORRENTE) E MECCANICI (COPPIA, VELOCITÀ) LO SCHEMA DI PRINCIPIO DI UN AZIONAMENTO ELETTRICO È RIPORTATO NELLA FIGURA SEGUENTE CSE SRL 31 LE MACCHINE ELETTRICHE ROTANTI POSSONO OPERARE COME MOTORI O COME GENERATORI IN RELAZIONE ALLA DIREZIONE DEL FLUSSO DI POTENZA LA POTENZA NOMINALE È LA MASSIMA POTENZA CHE L'AZIONAMENTO PUÒ EROGARE IN DETERMINATE CONDIZIONI (TENSIONE, CORRENTE, FREQUENZA, VELOCITÀ, PROFILO DEL CARICO E TIPO DI SERVIZIO, MODI DI RAFFREDDAMENTO) SENZA SUPERARE LA MASSIMA TEMPERATURA AMMESSA DALLA CLASSE DI ISOLAMENTO DEI MACCHINARI (GENERALMENTE NON SUPERIORE A 180°C PER LA CLASSE PI Ù ALTA DI MATERIALI ISOLANTI -CLASSE H) PARTICOLARE ATTENZIONE DEVE ESSERE RIVOLTA AI SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO, SOPRATTUTTO IN PRESENZA DI UN AMPIO RANGE DI VARIAZIONE DI VELOCITÀ IL RENDIMENTO DELLE MACCHINE ELETTRICHE È MEDIAMENTE 85- 95%, IL RENDIMENTO DEI CONVERTITORI È CIRCA 95%. NE CONSEGUE CHE IL RENDIMENTO DEGLI AZIONAMENTI È MEDIAMENTE PARI A 85-90% CSE SRL PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO DEGLI AZIONAMENTI LA COPPIA ALL'ALBERO DI UNA MACCHINA ELETTRICA È SEMPRE ESPRIMIBILE COME IL PRODOTTO DEL FLUSSO MAGNETICO (DOVUTO ALLA CORRENTE IN UNO O PI Ù AVVOLGIMENTI O A MAGNETI PERMANENTI) PER LA CORRENTE CHE PERCORRE L'AVVOLGIMENTO DISPOSTO NELL'ALTRA STRUTTURA (STATORE/ROTORE) L'ANDAMENTO DELLA COPPIA MEDIA (VALORE MEDIO DELLA COPPIA INSTANTANEA) A REGIME PER DIVERSE MACCHINE È RIPORTATO IN FIGURA IN FUNZIONE DELLA VELOCITÀ DI REGIME IL PUNTO DI LAVORO È DEFINITO DALL'INTERSEZIONE DELLA CARATTERISTICA COPPIA-VELOCITÀ DELLA MACCHINA CON QUELLA DEL CARICO. TALE PUNTO È UNICO SE LA MACCHINA È ALIMENTATA DIRETTAMENTE DALLA RETE (È IL CARICO CHE IMPONE IL PUNTO DI LAVORO) CSE SRL 32 CSE SRL REGIONI DI LAVORO DEGLI AZIONAMENTI GLI AZIONAMENTI CON CONVERTITORI ELETTRONICI CONSENTONO DI MODIFICARE LE CARATTERISTICHE DELLE MACCHINE ELETTRICHE, CREANDO REGIONI DI PUNTI POSSIBILI DI LAVORO INVECE CHE UN SOLO PUNTO CSE SRL 33 SONO POSSIBILI DUE AREE TIPICHE DI LAVORO: A COPPIA COSTANTE E A POTENZA COSTANTE • COPPIA COSTANTE: OGNI VALORE DI COPPIA PUÒ ESSERE OTTENUTO A QUALSIASI VELOCITÀ ENTRO I LIMITI TERMICI DEL SISTEMA REGOLANDO IL FLUSSO E LA CORRENTE (COPPIA = FLUSSO × CORRENTE) • POTENZA COSTANTE: OGNI VALORE DI COPPIA PUÒ ESSERE OTTENUTO ENTRO I LIMITI TERMICI E MECCANICI DEL SISTEMA SENZA SUPERARE LA POTENZA NOMINALE. ALL'AUMENTARE DELLA VELOCITÀ LA COPPIA DEVE DIMINUIRE (POTENZA = COPPIA × VELOCITÀ ) GLI AZIONAMENTI SVOLGONO UN RUOLO FONDAMENTALE PER IL RISPARMIO ENERGETICO QUANDO LE MACCHINE OPERATRICI (POMPE, VENTILATORI, COMPRESSORI) SONO REGOLATE VARIANDO LA VELOCITÀ INVECE CHE CON METODI DISSIPATIVI CSE SRL USI TERMICI DELL'ENERGIA ELETTRICA/EFFETTO JOULE IL RISCALDAMENTO ELETTRICO COMPORTA UN ELEVATO CONSUMO IN ENERGIA PRIMARIA (NEL CASO DI PREVALENTE PRODUZIONE TERMOELETTRICA COME IN ITALIA) AD UN EFFETTO UTILE PARI A 3600 kJ/kWh = 860 kcal/kWh CORRISPONDE UN CONSUMO IN ENERGIA PRIMARIA PARI A 9628-10466 kJ/kWh = 2300-2500 kcal/kWh SI RICORDA CHE I FORNI A COMBUSTIBILE HANNO UN RENDIMENTO PARI A 50-60% (PERDITE PER FUMI + DISPERSIONI), MENTRE NEI FORNI ELETTRICI IL RENDIMENTO RAGGIUNGE VALORI DI 80-90% (PERDITE PER DISPERSIONI) CSE SRL 34 RISCALDAMENTO CON ONDE ELETTROMAGNETICHE IL MATERIALE DA RISCALDARE È SOTTOPOSTO ELETTROMAGNETICHE. VALORI TIPICI DI FREQUENZA SONO: • • A ONDE 13-27 MHz PER SISTEMI A RADIOFREQUENZA (20-100 MHz) 2,5 GHz PER SISTEMI A MICROONDE (1-10 GHz) I PRINCIPALI VANTAGGI SONO: • RISCALDAMENTO DALL'INTERNO VERSO L'ESTERNO, RIDUZIONE DELL'INQUINAMENTO A LIVELLO DI UTENTE, CONTROLLO FLUSSI ENERGIA, RIDUZIONE TEMPI DI RISCALDAMENTO APPLICAZIONI TIPICHE SONO: STERILIZZAZIONE, SCONGELAMENTO, COTTURA, ESSICCAZIONE, ETC. VALORI TIPICI DI CONSUMO PER ASCIUGAMENTO SONO: 1,2-1,3 kWh/kg DI ACQUA ELIMINATA QUESTI SISTEMI SONO CONVENIENTI SE UTILIZZATI COME STADIO FINALE (AD ESEMPIO DI ESSICAZIONE) OVE I SISTEMI TRADIZIONALI RICHIEDEREBBERO ENERGIA PI Ù ELEVATA PER RAGGIUNGERE ANALOGHI RISULTATI CSE SRL POMPE DI CALORE ELETTRICHE SONO SISTEMI CHE LAVORANO CICLICAMENTE PER TRASFORMARE ENERGIA A BASSA TEMPERATURA (SORGENTE) IN ENERGIA AD ALTA TEMPERATURA MEDIANTE L'UTILIZZO DI ENERGIA ELETTRICA PER MUOVERE UN COMPRESSORE SI DEFINISCE COEFFICIENTE DI PRESTAZIONE COP IL RAPPORTO TRA L'ENERGIA RESA (EFFETTO UTILE) E L'ENERGIA ASSORBITA (ENERGIA ELETTRICA ASSORBITA) VALORI TIPICI DI COP SONO 3-5 ESISTONO ANCHE POMPE DI CALORE CHE UTILIZZANO ENERGIA TERMICA INVECE CHE ENERGIA ELETTRICA CSE SRL 35 RICOMPRESSIONE MECCANICA DEL VAPORE È UN PROCEDIMENTO UTILIZZATO PER RECUPERARE VAPORE DI SCARTO DA PROCESSI REALIZZANDO UN INCREMENTO DI PRESSIONE E QUINDI DI TEMPERATURA IL VAPORE DOPO LA COMPRESSIONE È SPESSO RIUTILIZZATO ALL'INTERNO DEL PROCESSO STESSO VALORI TIPICI DI CONSUMO ELETTRICO DEL COMPRESSORE SONO 20 -30 kWh PER COMPRIMERE 1 t DI VAPORE CON SALTI DI TEMPERATURA DI 6-8 K SE LA RICOMPRESSIONE MECCANICA È UTILIZZATA ALL'INTERNO DI IMPIANTI DI CONCENTRAZIONE SI HANNO VALORI TIPICI DI CONSUMO PARI A 20-30 kWh PER EVAPORARE 1 t DI ACQUA SE LA COMPRESSIONE CONCENTRAZIONE A MECCANICA MULTIPLO È EFFETTO INSERITA SI IN OTTENGONO IMPIANTI DI VALORI DI CONSUMO INFERIORI CSE SRL CSE SRL 36 UNA ALTERNATIVA ALLA COMPRESSIONE MECCANICA È LA TERMOCOMPRESSIONE CHE RICHIEDE VAPORE AD ALTA PRESSIONE (VALORI TIPICI 0,6-1,2 MPa; 6-12 bar) DA MISCELARE CON IL VAPORE DA COMPRIMERE (VALORI TIPICI 0,05-0,02 MPa) IN UN EIETTORE CON RAPPORTI DI COMPRESSIONE TRA SEZIONE 1 E SEZIONE 2 (V. FIGURA) PARI A 1,5-2 CON 15-20 K DI INCREMENTO DI TEMPERATURA. IL RAPPORTO TRA LA MASSA DI VAPORE AD ALTA PRESSIONE E LA MASSA DI VAPORE A BASSA PRESSIONE ENTRANTE NELL'EIETTORE È PARI MEDIAMENTE A 0,5-1. IN TERMINI ENERGETICI, IL CONSUMO DELLA TERMOCOMPRESSIONE È DIECI VOLTE SUPERIORE A QUELLO DELLA COMPRESSIONE MECCANICA. ANCHE PER LA TERMOCOMPRESSIONE VALGONO CONSIDERAZIONI ANALOGHE A QUELLE FATTE PER LA COMPRESSIONE MECCANICA, OVE INSERITA IN SISTEMI DI CONCENTRAZIONE A MULTIPLO EFFETTO. CSE SRL MOTORI AD ELEVATO RENDIMENTO NONOSTANTE L'ELEVATO RENDIMENTO DELLE MACCHINE ELETTRICHE E DEGLI AZIONAMENTI, È POSSIBILE REGGIUNGERE MIGLIORAMENTI DI 2-3 PUNTI PERCENTUALI DI RENDIMENTO RICORRENDO A MOTORI ELETTRICI AD ALTO RENDIMENTO. L'INVESTIMENTO IN QUESTI MOTORI SI GIUSTIFICA PER APPLICAZIONI CON PI Ù DI 4000-5000 h/ANNO DI LAVORO CSE SRL 37 GESTIONE DEI CARICHI ELETTRICI UNA CORRETTA GESTIONE DEI CARICHI ELETTRICI CONSENTE DI RIDURRE LE PUNTE DI POTENZA/ENERGIA ASSORBITA, CONSENTENDO DI MIGLIORARE IL PROFILO DI ASSORBIMENTO DI ENERGIA IN FUNZIONE DELLE FASCE ORARIE. SI TRATTA QUINDI DI INTERVENTI DI RIDUZIONE DEI COSTI PI Ù CHE DEI CONSUMI. LA CORRETTA GESTIONE DEI CARICHI ELETTRICI PRESUPPONE UNA CONOSCENZA APPROFONDITA DELLE MODALITÀ OPERATIVE E DEGLI EFFETTIVI FABBISOGNI DELLE UTENZE ELETTRICHE. IN PARTICOLARE È POSSIBILE INTERVENIRE DISINSERENDO I CARICHI DEGLI IMPIANTI DI SERVIZIO OGNIQUALVOLTA ESISTANO SISTEMI DI ACCUMULO (ARIA COMPRESSA, FREDDO, ACQUA). TALVOLTA L'INERZIA DELLE LINEE DI DISTRIBUZIONE O DEGLI UTENTI COSTITUISCE UN SISTEMA NATURALE DI ACCUMULO. È POSSIBILE INTERVENIRE ANCHE SULLE LINEE DI PROCESSO OVE ESISTA UNA FASE DI PREPARAZIONE DI MATERIE PRIME O SEMILAVORATI CON STOCCAGGI INTERMEDI. SI RICORDA CHE LA POTENZA ASSORBITA È VALUTATA COME MEDIA IN 15 MINUTI. CSE SRL LINEE DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA TERMICA L'ENERGIA TERMICA ALL'INTERNO DELLO STABILIMENTO VIENE DISTRIBUITA UTILIZZANDO FLUIDI TERMOVETTORI I FLUIDI TERMOVETTORI IMPIEGATI SONO PRINCIPALMENTE: • ACQUA • ACQUA SURRISCALDATA (ACQUA IN PRESSIONE) • VAPORE D'ACQUA • OLIO DIATERMICO • ARIA Fig. 8.1 Typical steam system circuit CSE SRL 38 L'ENERGIA TERMICA DISTRIBUITA È UTILIZZATA PER FORNIRE CALORE ALLE UTENZE OPPURE PER SOTTRARRE CALORE ALLE UTENZE LE TEMPERATURE DI FUNZIONAMENTO DI FLUIDI TERMOVETTORI VANNO MEDIAMENTE DA 70°C (ACQUA CALDA) A OLTRE 250°C (OLIO DIATERMICO) SINO A OLTRE 400°C (VAPORE SURRISCALDATO) PER IL CALDO E SINO A -40°C PER IL FREDDO I FLUIDI TERMOVETTORI VENGONO PORTATI ALLE CONDIZIONI TERMODINAMICHE DESIDERATE (TEMPERATURA, PRESSIONE, CONTENUTO ENTALPICO) IN CENTRALI TERMICHE DOTATE DI GENERATORI DI CALORE O CENTRALI FRIGORIFERE DOTATE DI IMPIANTI FRIGORIFERI CON COMPRESSORI O AD ASSORBIMENTO LE UTENZE SONO DISTRIBUITE ALL'INTERNO DELLO STABILIMENTO ED IL CALORE VIENE TRASPORTATO DALLE CENTRALI DI PRODUZIONE (TERMICHE O FRIGORIFERE) SINO ALLE UTENZE MEDIANTE CANALIZZAZIONI E TUBAZIONI CSE SRL I PERCORSI DELLE LINEE DI DISTRIBUZIONE SONO ALL'INTERNO DI STRUTTURE INDUSTRIALI OPPURE ALL'ESTERNO; LE TEMPERATURE DEGLI AMBIENTI DI POSA DELLE TUBAZIONI SONO A TEMPERATURE ANCHE MOLTO DIVERSE DALLE TEMPERATURE DEI FLUIDI TERMOVETTORI A CAUSA DELLA DIFFERENZA DI TEMPERATURA, LUNGO LE LINEE DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA TERMICA VIENE DISSIPATO PARTE DEL CALORE/FREDDO CONTENUTO NEL FLUIDO TERMOVETTORE AL FABBISOGNO DI ENERGIA TERMICA DELE UTENZE DEVE QUINDI ESSERE SOMMATA L'ENERGIA DISSIPATA LUNGO LE TUBAZIONI LE TUBAZIONI CHE COSTITUISCONO LA RETE DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA TERMICA DEVONO ESSERE ISOLATE TERMICAMENTE IN MODO ADEGUATO SI DEFINISCE RENDIMENTO DI UNA LINEA DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA TERMICA IL RAPPORTO PERCENTUALE TRA ENERGIA UTILE CONSEGNATA ALL'UTENZA ED ENERGIA IN INGRESSO ALLA LINEA LE PERDITE PER LINEE NON COIBENTATE POSSONO ASSUMERE VALORI TRA IL 10% ED IL 20% DELL'ENERGIA TERMICA TRASMESSA IL MIGLIORAMENTO DELLE COIBENTAZIONI DI LINEE DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA TERMICA COMPORTA UNA RIDUZIONE DELLE PERDITE ED AUMENTO DEL RENDIMENTO CSE SRL 39 I PRINCIPI DELLA TRASMISSIONE DEL CALORE LA DISSIPAZIONE DI ENERGIA TERMICA LUNGO LE LINEE DI DISTRIBUZI ONE AVVIENE IN TRE MODI: • CONDUZIONE È IL FENOMENO CHE CONSIDERA IL FLUSSO DI CALORE CHE ATTRAVERSA UNO STRATO DI MATERIALE QUANDO ESISTE UNA DIFFERENZA TEMPERATURA TRA LE DUE SUPERFICI CHE LIMITANO LO STRATO • DI IL PARAMETRO CHE CARATTERIZZA LA CONDUZIONE E' LA CONDUTTIVITÀ TERMICA; I METALLI POSSIEDONO ELEVATI VALORI DI CONDUTTIVITÀ TERMICA, IL POLISTIRENE E LA LANA DI ROCCIA POSSIEDONO BASSI VALORI DI CONDUTTIVITÀ • LA CONDUTTIVITÀ TERMICA (k) È ESPRESSA COME QUANTITÀ DI CALORE CHE ATTRAVERSA NELL'UNITÀ DI TEMPO UNO STRATO DI MATERIALE SPESSO 1 m E CON SUPERFICIE 1 m2 QUANDO ESISTE UNA DIFFERENZA DI TEMPERATURA DI 1°C (1 K) TRA LE SUPERFICI CHE LO LIMITANO • L'UNITÀ DI MISURA DELLA CONDUTTIVITÀ TERMICA È [W/m×K] CSE SRL IRRAGGIAMENTO • È IL FENOMENO CHE CONSIDERA IL FLUSSO DI CALORE EMESSO (O ASSORBITO) DALLA SUPERFICIE DI UN CORPO VERSO L'AMBIENTE CIRCOSTANTE • AVVIENE ANCHE NEL VUOTO, NON È RICHIESTO ALCUN MEZZO DI DIFFUSIONE • IL PARAMETRO CHE CARATTERIZZA L'IRRAGGIAMENTO È IL COEFFICIENTE DI EMISSIVITÀ E DIPENDE DALLA FORMA DEL CORPO, DALLA SUA TRASPARENZA E OPACITÀ IN RAPPORTO AL CORPO NERO DI RIFERIMENTO • IL CALORE SCAMBIATO IRRAGGIAMENTO (EMESSO RISULTA O ASSORBITO) PROPORZIONALE ALLA DA UN CORPO DIFFERENZA PER DELLE TEMPERATURE ASSOLUTE ELEVATE ALLA QUARTA POTENZA • NEL CASO DI LINEE DI DISTRIBUZIONE INDUSTRIALI DELL'ENERGIA TERMICA IL FENOMENO DI IRRAGGIAMENTO VIENE LINEARIZZATO E CONGLOBATO NEL PARAMETRO DELLA CONVEZIONE CSE SRL 40 CONVEZIONE • È IL FENOMENO CHE CONSIDERA IL FLUSSO DI CALORE SCAMBIATO TRA LA SUPERFICIE DI UN CORPO ED UN FLUIDO AD UNA TEMPERATURA DIVERSA CHE LO LAMBISCE • IL PARAMETRO CHE CARATTERIZZA LA CONVEZIONE È LA CONDUTTANZA TERMICA E DIPENDE DAL TIPO DI MOVIMENTO DEL FLUIDO ADIACENTE LA SUPERFICIE • LA CONDUTTANZA TERMICA (h) È ESPRESSA COME QUANTITÀ DI CALORE CHE PASSA NELL'UNITÀ DI TEMPO DA UNA SUPERFICIE DI 1 m2 AD UN FLUIDO ADIACENTE QUANDO ESISTE UNA DIFFERENZA DI TEMPERATURA DI 1°C (1 K) TRA LA SUPERFICIE ED IL FLUIDO • L'UNITÀ DI MISURA DELLA CONDUTTANZA TERMICA È [W/m 2× K] CSE SRL SISTEMA MULTISTRATO PER LA VALUTAZIONE DELLA DISSIPAZIONE DI CONSIDERANO I TRE FENOMENI CONGIUNTAMENTE ENERGIA TERMICA SI IN UN SISTEMA MULTISTRATO PIANO (COME PUÒ ESSERE UNA PARETE PIAN A COIBENTATA) IL CALORE TRASFERITO DA UN FLUIDO AD ALTA TEMPERATURA (ti) ATTRAVERSO UNA SERIE DI STRATI DI MATERIALE CON SUPERFICIE UNITARIA AD UN FLUIDO A TEMPERATURA INFERIORE (t o) RISULTA PARI A CALORE ATTRAVERSO UNITÀ DI SUPERFICIE = Q[W] = DIFFERENZA TEMPERATURA TRA FLUIDI = --------------------------------------------------------------------- = (1 / R th) × (ti - t o) RESISTENZA TERMICA TOTALE R th DOVE R th [m 2 × K/W] È IL COEFFICIENTE DI RESISTENZA TERMICA GLOBALE CHE TIENE CONTO DEGLI SPESSORI E DEI MATERIALI ED È VALUTABILE COME 1 R th = --- + hi n Σ j=1 dj 1 --- + --kj ho hi , ho COEFFICIENTI DI CONVEZIONE dj SPESSORE DELLO STRATO j-ESIMO k j COEFFICIENTE DI CONDUTTIVITÀ DELLO STRATO j-ESIMO CSE SRL 41 PER LA VALUTAZIONE DELLE SUPERFICI DI SCAMBIO È NECESSARIO TENERE CONTO DELLE CARATTERISTICHE GEOMETRICHE; NEL CASO DI SUPERFICI CILINDRICHE (TUBAZIONI) LE SUPERFICI DI SCAMBIO INTERNA ED ESTER NA DELLA TUBAZIONE SONO DIFFERENTI E LA VALUTAZIONE RISULTA PI Ù LABORIOSA CON BUONA APPROSSIMAZIONE, SE LO SPESSORE DELLA TUBAZIONE COMPRENSIVA DI ISOLAMENTO È INFERIORE A CIRCA 0,1 × RAGGIO INTERNO, LA TUBAZIONE PUÒ ESSERE ASSIMILATA AD UNA SUPERFICIE PIANA Trasmissione del calore attraverso una struttura multistrato (tubazione) CSE SRL NEL CASO TIPICO DI TUBAZIONE CON UNO STRATO DI ISOLANTE, LA FORMULA SEMPLIFICATA DIVENTA (SI RICORDA LA VALIDITÀ SOLO NEL CASO DI SPESSORI PICCOLI RISPETTO AL RAGGIO INTERNO DEL TUBO) Q = A × (ti - t o) / R th DOVE R th = (1 / hi) + dis / k is + (1 / ho) × (ri / ro) DOVE A SUPERFICIE INTERNA TUBO ro ri dis RAGGIO ESTERNO ISOLANTE RAGGIO INTERNO TUBO SPESSORE ISOLANTE k is ho CONDUTTIVITÀ ISOLANTE CONDUTTANZA ESTERNA hi CONDUTTANZA INTERNA IN TABELLA È RIPORTATO UN ESEMPIO DI CALCOLO PER UNA LINEA DI DISTRIBUZIONE VAPORE CON COIBENTAZIONE IN LANA DI VETRO DI DIVER SI SPESSORI SI RACCOMANDA L'USO DELLA FORMULA COMPLETA: R th = (1/hi) + ri/k 1 ln r2/ri + ri/k 2 ln ro/r2 + (1/ ho) × (ri / ro) CSE SRL 42 CSE SRL OSSERVAZIONI SU TABELLA COIBENTAZIONE • • • • • • • DIFFERENZA DI TEMPERATURA FLUIDO INTERNO/ARIA ESTERNA: 150°C (150 K) • IL TUBO SENZA ISOLANTE PRESENTA UN VALORE DI R th (SEMPLIFICATO) PARI A DIAMETRO ESTERNO LINEA NON COIBENTATA: 0,1 m SPESSORE TUBO: 0,005 m CONDUTTIVITÀ TERMICA TUBO NUDO: 50 W / m × K CONDUTTIVITÀ TERMICA ISOLANTE: 0,055 W / m × K CONDUTTANZÀ TUBO-ARIA ESTERNA: 20 W / m2 × K CONDUTTANZÀ VAPORE- TUBO: 4000 W / m2 × K 0,045 m2 × K / W E DISSIPAZIONI PARI A 3308 W / m2 E 935 W / m • IL TUBO CON ISOLANTE DI SPESSORE 10 mm PRESENTA UN VALORE DI R th (SEMPLIFICATO) PARI A 0,220 m2 × K / W E DISSIPAZIONI PARI A 802 W / m2 E 227 W/m • IL TUBO CON ISOLANTE DI SPESSORE 50 mm PRESENTA UN VALORE DI R th (SEMPLIFICATO) PARI A 0,932 m2 × K / W E DISSIPAZIONI PARI A 254 W / m2 E 72 W /m CSE SRL 43 • L'ENERGIA RISPARMIATA CON L'IMPIEGO DI ISOLAMENTO PARI A 10 mm È DI 2506 W / m 2 (75%); CON L'IMPIEGO DI ISOLAMENTO PARI A 50 mm È DI 3054 W / m 2 (92%) • LA VALUTAZIONE CENTRALE DEVE TERMICA INOLTRE CHE CONSIDERARE PRODUCE IL IL VAPORE RENDIMENTO DELLA TRANSITANTE NELLA TUBAZIONE (VALORE MEDIO DI PORTATA 2 t / h) • CONSIDERANDO L'ISOLAMENTO DI SPESSORE 50 mm ED IPOTIZZANDO UN RENDIMENTO MEDIO DI C.T. PARI A 85% RISULTA UN RISPARMIO IN COMBUSTIBILE DI 3593 W / m2 • SU BASE ANNUA, CON FUNZIONAMENTO DELLA LINEA SU 5000 ORE / ANNO E SUPERFICIE COMPLESSIVA PARI A 100 m2 (1 m DI LINEA È PARI A 0,314 m2, 100 m2 CORRISPONDONO A CIRCA 318 m DI LINEA), SI OTTIENE UN RISPARMIO DI 154,5 TEP / anno • LA SPESA INDICATIVA PER L'INTERVENTO È STIMATA NON SUPERIORE A 10000 € • IL RISPARMIO, CON VALUTAZIONE 150 € / TEP, È NON INFERIORE A 23000 €/anno CSE SRL UTENTI DI ENERGIA TERMICA GLI UTENTI FINALI LUNGO LE LINEE DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA TERMICA SONO PRINCIPALMENTE: • FORNI, ESSICCATOI, ETC. OVE IL COMBUSTIBILE È BRUCIATO DIRETTAMENTE • SISTEMI OVE IL VAPORE O L'ACQUA CALDA ENTRANO DIRETTAMENTE IN CONTATTO CON LA MASSA DI FLUIDO DA RISCALDARE. IN QUESTI CASI LA CONDENSA È GENERALMENTE SCARICATA PER EVITARE CONTAMINAZIONI • SCAMBIATORI DI VAPORE OVE UN FLUIDO TERMOVETTORE (VAPORE, ACQUA , OLIO DIATERMICO, ETC.) TRASFERISCE ENERGIA A UN FLUIDO PI Ù FREDDO RIDUCENDO LA SUA TEMPERATURA O CAMBIANDO IL SUO STATO, COME AVVIENE NELLA CONDENSAZIONE DEL VAPORE CSE SRL 44 RISCALDARE UNA MASSA CON VAPORE m vap = (c × m × t) / hv OVE m vap= PORTATA VAPORE (kg / s) c = CALORE SPECIFICO MATERIALE DA SCALDARE (kJ/kg × K) m= PORTATA DEL FLUIDO DA SCALDARE (kg / s) t= INCREMENTO DI TEMPERATURA (°C, K) hv= ENTALPIA DI EVAPORAZIONE O CALORE LATENTE DEL VAPORE (kJ / kg) CSE SRL SCAMBIARE CALORE TRA VAPORE E FLUIDO m vap = A × (t / R th) × (1 / hv) = A × t × U / hv OVE m vap= PORTATA VAPORE (kg / s) A t = SUPERFICIE DI SCAMBIO (m2) =MEDIA LOGARITMICA DELLA DIFFERENZA DI TEMPERATURA TRA I DUE FLUIDI AI DUE ESTREMI DELLO SCAMBIATORE (°C, K) R th = RESISTENZA TERMICA GLOBALE = 1 / U (m2 × K / W) hv = ENTALPIA DI EVAPORAZIONE O CALORE LATENTE DEL VAPORE (kJ / kg) CSE SRL 45 ESSICCAMENTO PER EVAPORAZIONE IN APPLICAZIONI INDUSTRIALI SONO RICHIESTI, PER EVAPORARE 1 kg DI ACQUA, NON MENO DI 4000-5000 kJ/kg DI ACQUA EVAPORATA 950-1200 kcal/kg DI ACQUA EVAPORATA 1,6-2 kg VAP/kg DI ACQUA EVAPORATA TALE VALORI SONO RIFERITI ALL'ENERGIA TERMICA ASSORBITA DALL'IMPIANTO DI ESSICCAMENTO. CSE SRL INDICE DEI CAPITOLI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. INQUADRAMENTO ENERGETICO DELLO STABILIMENTO L'ACQUISTO DELL'ENERGIA E AUTOPRODUZIONE LA LEGGE 10/91 IL RESPONSABILE DELL'ENERGIA I CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN CAMPO ENERGETICO ESEMPI DI VALUTAZIONE DI INVESTIMENTI FINALIZZATI AL RISPARMIO ENERGETICO OTTIMIZZARE LE TRASFORMAZIONI DELL'ENERGIA AI CONFINI DI STABILIMENTO OTTIMIZZARE LE LINEE DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA LA COGENERAZIONE OTTIMIZZARE GLI USI FINALI DELL'ENERGIA NEI MACCHINARI DI PROCESSO E DI SERVIZIO ESEMPI APPLICATIVI UNITA' DI MISURA E PARAMETRI DI USO PRATICO. CENNI SU SISTEMI DI MISURA RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO CSE SRL VIA RIVIERA, 39 27100 PAVIA TEL. 0382 528850 FAX 0382 528851 * e.mail [email protected] sito internet: www. cseit.it CSE SRL 46 8. COGENERAZIONE CSE SRL VIA RIVIERA, 39 27100 PAVIA TEL. 0382 528850 FAX 0382 528851 * e.mail [email protected] sito internet: www. cseit.it CSE SRL LE CONFIGURAZIONI IMPIANTISTICHE DI BASE GLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE SONO CARATTERIZZATI DA QUATTRO POSSIBILI CONFIGURAZIONI DI BASE: ü MOTORE ALTERNATIVO ü TURBINA A GAS ü TURBINA A VAPORE IN CONTROPRESSIONE ü CICLO COMBINATO NEL SEGUITO SI FAR À RIFERIMENTO A IMPIANTI CON POTENZA ELETTRICA RESA TRA 1 MW E 20 MW PER LE PRIME TRE CONFIGURAZIONI. I CICLI COMBINATI SONO GENERALMENTE UTILIZZATI PER POTENZA SUPERIORE A 20 MW CSE SRL 47 IL MOTORE ALTERNATIVO IL MOTORE ALTERNATIVO ALIMENTATO CON GASOLIO OPPURE CON GAS NATURALE CONSENTE LA PRODUZIONE DI ENERGIA MECCANICA OPPURE ELETTRICA A SECONDA DELLA CONFIGURAZIONE, E DI ENERGIA TERMICA SOTTO FORMA DI ACQUA DI RAFFREDDAMENTO DEL MOTORE AD UNA TEMPERATURA DI CIRCA 80-100°C E GAS DI SCARICO AD ALTA TEMPERATURA (CIRCA 450°C). L'ENERGIA IN INGRESSO (100%) RISULTA RIPARTITA, INDICATIVAMENTE, NEL SEGUENTE MODO: ü 40%-45% ENERGIA ELETTRICA ü 30-25% ENERGIA TERMICA A BASSA-MEDIA TEMPERATURA ü 15-20% ENERGIA TERMICA AD ALTA TEMPERATURA (VAPORE) ü 15%-10% PERDITE CSE SRL MOTORE ALTERNATIVO ARIA METANO =15 ARIA MOTORE ALTERNATIVO GENERATORE ELETTRICO METANO FUMI 450/150°C ACQUA DI RAFFREDDAMENTO 90/70°C ENERGIA ELETTRICA 100% 2.500 kW 18% 448 kW 3 261 Sm /h 30% 750 kW 3 12% 302 kW 3 47 Sm /h 55 Sm3/h 40% 1.000 kW PERDITE 78 Sm /h (*) 92 Sm3/h (*) (*) con valorizzazione per rendimento CT equivalente pari al 85% CSE SRL 48 LA TURBINA A GAS LA TURBINA A GAS ALIMENTATA CON GAS NATURALE CONSENTE LA PRODUZIONE DI ENERGIA MECCANICA OPPURE ELETTRICA A SECONDA DELLA CONFIGURAZIONE, E DI ENERGIA TERMICA IN FORMA DI GAS DI SCARICO AD ALTA TEMPERATURA (CIRCA 500°C). L'ENERGIA IN INGRESSO (100%) RISULTA RIPARTITA, INDICATIVAMENTE, NEL SEGUENTE MODO: ü 27-33% ENERGIA ELETTRICA ü 53%-47% ENERGIA TERMICA AD ALTA TEMPERATURA ü 20% PERDITE CSE SRL LE MICROTURBINE A GAS LE MICROTURBINE A GAS FUNZIONANO CON LO STESSO PRINCIPIO DELLE TURBINE A GAS E SI DIFFERENZIANO, OLTRE CHE PER LA TAGLIA DI IMPIANTO (30-100 kW), ANCHE PER LE MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO (ELEVATO NUMERO DI GIRI CON PRODUZIONE DI CORRENTE ALTERNATA A 50 Hz MEDIANTE CONVERTITORI DI POTENZA). SONO ALIMENTATE CON GAS NATURALE E PRODUCONO ENERGIA TERMICA IN FORMA DI GAS DI SCARICO AD ALTA TEMPERATURA (CIRCA 500°C). I RENDIMENTI SONO RELATIVAMENTE BASSI. L'ENERGIA IN INGRESSO (100%) RISULTA RIPARTITA, INDICATIVAMENTE, NEL SEGUENTE MODO: ü 22-25% ENERGIA ELETTRICA ü 53%-50% ENERGIA TERMICA AD ALTA TEMPERATURA ü 25% PERDITE CSE SRL 49 TURBINA A GAS ARIA METANO =40 ARIA IMPIANTO TURBINA A GAS CON GENERATORE ELETTRICO METANO FUMI 450/125°C ENERGIA ELETTRICA 100% 3.333 kW 347 Sm3/h 50% 1.659 kW 173 Sm 3/h 203 Sm 3/h 30% 1.000 kW PERDITE 20% 674 kW (*) (*) con valorizzazione per rendimento CT equivalente pari al 85% CSE SRL LA TURBINA A VAPORE LA TURBINA A VAPORE IN CONTROPRESSIONE VIENE ALIMENTATA CON VAPORE AD ALTA PRESSIONE ED EROGA ENERGIA MECCANICA OPPURE ELETTRICA A SECONDA DELLA CONFIGURAZIONE, ED ENERGIA TERMICA IN FORMA DI VAPORE AD UN LIVELLO DI PRESSIONE RIDOTTO RISPETTO ALL'INGRESSO. L'ENERGIA IN INGRESSO (100%) RISULTA RIPARTITA, INDICATIVAMENTE, NEL SEGUENTE MODO: ü 10%-15% ENERGIA ELETTRICA ü 75%-70% ENERGIA TERMICA NEL VAPORE IN USCITA ü 15% PERDITE CSE SRL 50 ARIA METANO TURBINA A VAPORE IN CONTROPRESSIONE =10 ARIA VAPORE 4,5 MPa GENERATORE DI VAPORE METANO GENERATORE ELETTRICO VAPORE 0,45 MPa ENERGIA ELETTRICA PERDITE UTENZE PROCESSO 100% 8.333 kW 869 Sm3/h 73% 6.083 kW 12% 1.000 kW 15% 1.250 kW 634 Sm 3/h 746 Sm 3/h (*) (*) con valorizzazione per rendimento CT equivalente pari al 85% CSE SRL IL CICLO COMBINATO IL CICLO COMBINATO (PER IMPIANTI DI TAGLIA SUPERIORE A 20 MW) PUÒ ESSERE VISTO COME L’UNIONE DI UNA TURBINA A GAS CON UNA TURBINA A VAPORE. LA TURBINA A GAS ALIMENTATA CON GAS NATURALE CONSENTE LA PRODUZIONE DI ENERGIA MECCANICA, OPPURE ELETTRICA, E DI ENERGIA TERMICA IN FORMA DI GAS DI SCARICO AD ALTA TEMPERATURA. TALE ENERGIA TERMICA È UTILIZZATA PER LA PRODUZIONE DI VAPORE AD ALTA PRESSIONE CHE ALIMENTA LA TURBINA A VAPORE, LA QUALE EROGA ENERGIA ELETTRICA, E PUÒ PRODURRE, SE IN CONTROPRESSIONE, ENERGIA TERMICA IN FORMA DI VAPORE AD UN LIVELLO DI PRESSIONE RIDOTTO RISPETTO ALL'INGRESSO. CSE SRL 51 L'ENERGIA IN INGRESSO (100%) RISULTA RIPARTITA, INDICATIVAMENTE, NEL SEGUENTE MODO: CICLO COMBINATO A CONTROPRESSIONE ü 40%-50% ENERGIA ELETTRICA ü 40%-30% ENERGIA TERMICA RECUPERATA NEL VAPORE IN USCITA ü 20% PERDITE CICLO COMBINATO A CONDENSAZIONE ü 50%-60% ENERGIA ELETTRICA ü 0% ENERGIA TERMICA RECUPERABILE ü 50%-40% PERDITE (TRA CUI QUELLE NEL VAPORE IN USCITA) CSE SRL ARIA METANO CICLO COMBINATO A CONTROPRESSIONE =40 INDUSTRI A ARIA GENERATORE ELETTRICO IMPIANTO CON TURBINA A GAS FUMI 120°C METANO FUMI 450/120°C GENERATORE DI VAPORE VAPORE 6 MPa GENERATORE ELETTRICO VAPORE 0,45 MPa UTENZE PROCESSO ENERGIA ELETTRICA 100% 25.370 kW 2.645 Sm3/h 49% 12.472 kW 40% 10.230 kW 1.066 Sm3/h 1.255 Sm3/h 8% 2.135 kW + 31% 7.865 kW 10.000 kW PERDITE 20% 5.140 kW (*) (*) con valorizzazione per rendimento CT equivalente pari al 85% CSE SRL 52 ARIA METANO CENTRALE TERMOELETTRICA CICLO COMBINATO CON CONDENSAZIONE =40 ARIA IMPIANTO CON TURBINA A GAS GENERATORE ELETTRICO FUMI 120°C METANO FUMI 450/120°C VAPORE 6 MPa GENERATORE DI VAPORE GENERATORE ELETTRICO VAPORE CONDENSAZIONE ENERGIA ELETTRICA 100% 18.013 kW 1.878 Sm3/h 49% 8.855 kW (*) 0% - kW - Sm3/h - Sm3/h 19% 3.335 kW + PERDITE 37% 6.665 kW 10.000 kW 44% 8.013 kW (*) (*) con valorizzazione per rendimento CT equivalente pari al 85% CSE SRL VALORI PERCENTUALI TIPICI DI IMPIANTI DI COGENERAZIONE RECUPERO TERMICO ENERGIA ELETTRICA PERDITE MOTORE ALTERNATIVO 48% 40% 12% TURBOGAS 50% 30% 20% 73% 12% 15% 40% 40% 20% 0% 50% 50% TURBINA A VAPORE IN CONTROPRESSIONE CICLO COMBINATO IN CONTROPRESSIONE CICLO COMBINATO A CONDENSAZIONE CSE SRL 53 DATI DI INPUT PER LE VALUTAZIONI TECNICO ECONOMICHE costo medio metano (senza imposte) costo medio metano (industria) costo medio metano (ospedale) imposte metano (industria) imposte metano (ospedale) altri costi operativi ed imposte (motore alternativo) altri costi operativi ed imposte (turbina a gas) altri costi operativi ed imposte (turbina a vapore) altri costi operativi ed imposte (ciclo combinato) PCI metano: rendimento CT equivalente 32,0 c€/Sm3 33,2 c€/Sm3 49,3 c€/Sm3 1,2 c€/Sm3 17,3 c€/Sm3 1,50 c€/kWh 1,50 c€/kWh 1,50 c€/kWh 1,50 c€/kWh 34.535 kJ/Sm3 85% Nel seguito sono riportate due valutazioni tecnico-economiche per impianti di cogenerazione nel settore industriale e nel terziario. I valori percentuali di ripartizione delle potenze sono valori medi che possono essere assunti come riferimento per le valutazioni. CSE SRL COGENERAZIONE - INDUSTRIA ENERGIA TERMICA NON RECUPERABILE ARIA METANO PERDITE GENERATORE ELETTRICO IMPIANTO COGENERAZIONE RECUPERO TERMICO ENERGIA ELETTRICA 100% 2.500 261 0,261 32,3 84 40% 50% Limite termico (minimo 33%) 33% IRE(minimo 10%) kW 1.000 kW Sm3/h 104 Sm3/ h 123 Sm3/ h (*) 3 Sm /kWh consumo specifico 3 3 c€/Sm (**) 33,2 c€/Sm €/h 41 €/h = costo combustibile altri costi operativi ed imposte costo di produzione costo di acquisto-riferimento risparmio autoproduzione benefici da titoli efficienza energetici autoproduzione autoproduzione risparmio INVESTIMENTO PERDITE 40% 20% 1.000 kW 43 4,3 1,5 5,8 10,5 4,7 100,0 1,17 €/h c€/kWh c€/kWh c€/kWh c€/kWh c€/kWh €/TEP c€/kWh 5.000 h/anno 5.000.000 kWh/anno 291.419 €/anno 500 kW a b c=a+b d e=d-c f e (d-c+f)*e 1.250 €/kW 1.250.000 € (*) con valorizzazione per rendimento CT equivalente pari al 85% (**) a imposte sul combustibile ridotte CSE SRL 54 VALUTAZIONE ECONOMICA COGENERAZIONE INDUSTRIA investimento I risparmio annuo R anni vita tasso di sconto reale(con inflazione+rischio) fattore attualizzazione PAF € € n % 1.250.000 291.419 8 5 6,463 PAYBACK ROR anno % I/R R/I VAN VAN/I € R*PAF-I (R*PAF-I)/I IRR % VAN=0 4,3 23% 633.443 0,51 16 CSE SRL COGENERAZIONE -- TERZIARIO COGENERAZIONE OSPEDALI ENERGIA TERMICA NON RECUPERABILE ARIA IMPIANTO COGENERAZIONE IMPIANTO COGENERAZIONE TURBINA A GAS GENERATORE ELETTRICO ELETTRICO GENERATORE PERDITE METANO RECUPERO FUMI TERMICO 450/125°C ENERGIA ELETTRICA 100% 2.500 261 0,261 33,0 86 40% 50% Limite termico (minimo 33%) 33% IRE(minimo 10%) 1.000 kW kW 3 Sm /h PERDITE 40% 20% 1.000 kW 500 kW 3 104 Sm /h 3 123 Sm /h 3 Sm /kWh consumo specifico c€/Sm3 (**) 49,3 c€/Sm3 €/h 60 €/h (*) = costo combustibile altri costi operativi ed imposte costo di produzione costo di acquisto-riferimento risparmio autoproduzione benefici da titoli efficienza energetici autoproduzione autoproduzione risparmio INVESTIMENTO 25 2,5 1,5 4,0 10,5 6,5 100,0 1,17 €/h c€/kWh c€/kWh c€/kWh c€/kWh c€/kWh €/TEP c€/kWh 5.000 h/anno 5.000.000 kWh/anno 381.499 €/anno a b c=a+b d e=d-c f e (d-c+f)*e 1.250 €/kW 1.250.000 € (*) con valorizzazione per rendimento CT equivalente pari al 85% (**) a imposte sul combustibile ridotte CSE SRL 55 VALUTAZIONE ECONOMICA COGENERAZIONE TERZIARIO investimento I risparmio annuo R anni vita tasso di sconto reale(con inflazione+rischio) fattore attualizzazione PAF € € n % 1.250.000 381.499 8 5 6,463 PAYBACK ROR anno % I/R R/I VAN VAN/I € R*PAF-I (R*PAF-I)/I IRR % VAN=0 3,3 31% 1.215.629 0,97 25 CSE SRL COSTI DI IMPIANTO ü MOTORE ALTERNATIVO CON RECUPERO TERMICO: 1.000-1.200 €/kW ü TURBINA A GAS CON RECUPERO TERMICO: 1.200/1.400 €/kW ü TURBINA A VAPORE IN CONTROPRESSIONE COMPRESO COSTO CALDAIA: 1.200-1.400 €/kW ü MICROTURBINE: 2.500 – 3.000 €kW IL COSTO DELL'IMPIANTO E' LEGATO ANCHE A SCELTE IMPIANTISTICHE E GESTIONALI: FUNZIONAMENTO IN PARALLELO O IN ISOLA, MODALITÀ E LIVELLO DI RECUPERO TERMICO, COMBUSTIBILE UTILIZZATO. CSE SRL 56 CONSUMI DI COMBUSTIBILE PER COGENERAZIONE IL COSTO PER COMBUSTIBILI RIGUARDA LE FORNITURE DI GAS NATURALE OPPURE DI GASOLIO. IN STABILIMENTI NON SERVITI DALLA RETE DI DISTRIBUZIONE DEL METANO SI PUÒ ESAMINARE L‘EVENTUALE METANIZZAZIONE DELLO STABILIMENTO OPPURE L'USO DI GASOLIO PER LA COGENERAZIONE consumi tipici sono: § 0,23 - 0,26 Sm 3 metano/kWh PER MOTORI ALTERNATIVI § 0,32 - 0,40 Sm 3 metano/kWh PER TURBINE A GAS § 10 kg vapore/kWh PER TURBINE A VAPORE A CONTROPRESSIONE (DA 4-5 MPa A 0,4-0,5 MPa) PARI A CIRCA 0,9 Sm 3 metano/kWh CSE SRL COSTI DEI COMBUSTIBILI, ASPETTI FISCALI, COSTI DI ESERCIZIO IL COSTO DEL METANO PER LA COGENERAZIONE PUÒ ESSERE ASSUNTO PARI (IMPOSTE ESCLUSE) AL COSTO DEL METANO CONSUMATO IN CENTRALE TERMICA, NEL CASO IN CUI I CONSUMI NON AUMENTINO IN MODO CONSISTENTE. IN TAL CASO, L’INCREMENTO DEI VOLUMI DI COMBUSTIBILE CONSUMATO PORTA AD UNA RIDUZIONE DEL PREZZO. CSE SRL 57 ASPETTI FISCALI RELATIVI AI COMBUSTIBILI ü IL METANO PER USI INDUSTRIALI E TERZIARIO GRANDE DISTRIBUZIONE E’ SOGGETTO ALL’IMPOSTA ERARIALE PARI A 1,249 c€/Sm 3, SOMMATA ALL’IMPOSTA DETERMINATA DALLA REGIONE PARI A 0,6249 c€/Sm 3 (VALORE MASSIMO APPLICABILE); ü IL METANO PER GLI ALTRI USI NON INDUSTRIALI E’ SOGGETTO ALL’IMPOSTA ERARIALE PARI A 17,33 c€/Sm 3 + 2,5823 c€ /Sm 3 (VALORE MASSIMO) PER IMPOSTE REGIONALI PER LA REGIONE LOMBARDIA L’IMPOSTA ADDZIONALE REGIONALE È NULLA. IL METANO DESTINATO ALLA AUTOPRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DESTINATA ALL’AUTOCONSUMO È SOGGETTO A UNA AGEVOLAZIONE DI TIPO FISCALE: L’IMPOSTA ERARIALE E’ PARI A 0,0138 c€/Sm 3 NON SI APPLICA L’IMPOSTA REGIONALE CSE SRL LA MISURA DELLA QUOTA DI METANO AGEVOLATA VIENE EFFETTUATA SULLA BASE DEL METANO ATTRIBUIBILE ALLA SOLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA AUTOPRODOTTA (DA MISURATORE FISCALE UTF) E NON SU TUTTO IL METANO EFFETTIVAMENTE CONSUMATO DALL’IMPIANTO DI AUTOPRODUZIONE, CON LA VALORIZZAZIONE DI 0,250 Sm 3/kWh. IL GASOLIO DESTINATO ALLA AUTOPRODUZIONE È SOGGETTO AD UNA AGEVOLAZIONE FISCALE PARI A CIRCA 40,2836 c€/l. LA MISURA DELLA QUOTA DI GASOLIO AGEVOLATA (CON LA RIDUZIONE DI 40,2836 c€/l) VIENE EFFETTUATA SULLA BASE DEL GASOLIO ATTRIBUIBILE ALLA SOLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA AUTOPRODOTTA E NON SU TUTTO IL COMBUSTIBILE CONSUMATO DALL’IMPIANTO DI AUTOPRODUZIONE (VALORIZZAZIONE NON SUPERIORE A 0,220 kg/kWh); CSE SRL 58 ESEMPI DI VALUTAZIONE DELLA AGEVOLAZIONE FISCALE Gruppo con consumo specifico pari a 0,250 Sm 3/kWh 0,25 Sm3/kWh 0,250 Sm 3/kWh a imposta ridotta GRUPPO DI COGENERAZIONE 50% energia elettrica + perdite RECUPERO 50% 0,125 Sm3/kWh tutto il recupero è pagato ad imposta ridotta usi interni CSE SRL Gruppo con consumo specifico superiore a 0,250 Sm 3/kWh 0,4 Sm 3/kWh GRUPPO DI COGENERAZIONE 0,250 Sm3/kWh a imposta ridotta (0,4 - 0,25)= 0,15 Sm3 /kWh ad imposta non ridotta RECUPERO 50% 0,2 Sm 3/kWh 50% energia elettrica + perdite (0,2 - 0,15)= 0,05 Sm3 /kWh solo una parte del recupero pari a 0,05 Sm3 /kWh viene pagato ad imposta ridotta usi interni CSE SRL 59 Gruppo con consumo specifico inferiore a 0,250 Sm 3/kWh 0,22 Sm3/kWh GRUPPO DI COGENERAZIONE 0,250 Sm3/kWh a imposta ridotta l’imposta ridotta si applica su un consumo superiore a quello del gruppo per una quota di 0,25 - 0,22 = 0,03 Sm3 /kWh RECUPERO 50% 0,11 Sm3/kWh 50% energia elettrica + perdite 0,11 + 0,03 = 0,14 Sm3 /kWh tutto il recupero è pagato ad imposta ridotta 0,03 Sm3 /kWh consumati per altri usi interni di metano pure pagati ad imposta ridotta usi interni CSE SRL COSTI PER MANUTENZIONE E MATERIALI CONSUMO I COSTI PER LA MANUTENZIONE IMPIANTO GENERALMENTE PREVISTI IN 0,5 – 1,5 c€/kWh SONO I COSTI PER MATERIALI DI CONSUMO (LUBRIFICANTI, ETC... ) SONO PREVISTI IN 0,1- 0,15 c€/kWh COSTI PER RISERVA DI POTENZA E PER ONERI DI SISTEMA NELL’IPOTESI DI FUNZIONAMENTO IN ISOLA TALI COSTI SONO NULLI. NELL’IPOTESI DI PARALLELO CON LA RETE, OLTRE AD AVERE IL VANTAGGIO DI POTER PRELEVARE L’ENERGIA DI INTEGRAZIONE E POTER CEDERE LE ECCEDENZE, I COSTI SONO LEGATI AL CONTRATTO DI TRASPORTO DA STIPULARE CON IL DISTRIBUTORE LOCALE. CSE SRL 60 IMPOSTE SULL’ENERGIA ELETTRICA AUTOPRODOTTA L’AUTOPRODUTTORE E’ SOGGETTO OBBLIGATO ALLA DICHIARAZIONE ANNUALE DELL’ENERGIA CONSUMATA IN QUANTO TITOLARE DI OFFICINA ELETTRICA. NON PUÒ USUFRIURE DI UN SOSTITUTO DI IMPOSTA. LE IMPOSTE ERARIALI (0,31 c€/kWh SU TUTTO IL CONSUMO CON ESENZIONE TOTALE PER CONSUMI SUPERIORI A 1,2 GWh/MESE) E IMPOSTE ADDIZIONALI PROVINCIALI (0,93 – 1,136 c€/kWh SUI PRIMI 200.000 kWh/MESE) SONO DI IMPORTO PARI A QUELLE RELATIVE ALL’ENERGIA ELETTRICA ACQUISTATA. LE IMPOSTE ADDIZIONALI VENGONO PAGATE CONSIDERANDO IL TOTALE DI ENERGIA ELETTRICA CONSUMATA DALLO STABILIMENTO, IN MODO TALE DA CONTEGGIARE UNA SOLA VOLTA I PRIMI 200.000 kWh/mese. I COSTI MEDI PER IMPOSTE SULL’ENERGIA AUTOPRODOTTA POSSONO VARIARE QUINDI SINO A 1,446 c€/kWh. CSE SRL NORMATIVA ED ITER AUTORIZZATIVI L’ASPETTO PIÙ IMPORTANTE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI. È RAPPRESENTATO DALLE IN FUNZIONE DELLA TAGLIA DI IMPIANTO VARIANO LE TIPOLOGIE DI AUTORIZZAZIONI A CUI SOTTOSTARE: Ø SINO A CIRCA 1 MW ELETTRICO SE ALIMENTATI A METANO (3 MW TERMICI IN INGRESSO) SONO IMPIANTI AD INQUINAMENTO POCO SIGNIFICATIVO; SONO ESCLUSI DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ART. 272 – DLgs 152\2006 Ø DA 3 MW TERMICI SINO A 20 MW IL RIFERIMENTO È L’ART. 269 – DLgs 152\2006 Ø DA 20 MW TERMICI IN SU IL RIFERIMENTO È L’ART. 269 – DLgs 152\2006, A.I.A., KYOTO CSE SRL 61 DAL PUNTO DI VISTA IMPIANTISTICO/ESECUTIVO NORMATIVA VIGENTE PER GLI IMPIANTI INDUSTRIALI. PRIMA DELLA COSTRUZIONE DELL’IMPIANTO: VALE LA Ø AUTORIZZAZIONE PREVENZIONE INCENDI (COMANDO PROVINCIALE VV.F., DM 16/2/82) Ø CONCESSIONE EDILIZIA, VALUTANDO L’APPLICAZIONE DELL’ART.26 DELLA LEGGE N.10/91 CHE EQUIPARA LE OPERE PER LA COGENERAZIONE A MANUTENZIONE STRAORDINARIA (COMUNE) Ø DEPOSITO PROGETTO PER RISPETTO LEGGE SULLA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI (COMUNE, L.46/90, DPR 447/91) Ø INDAGINE GEOLOGICA PER ACCERTARE LA REALIZZABILITÀ DELL’OPERA SUL TERRENO Ø VERIFICA DEL RISPETTO DEI VINCOLI SUGLI IMPATTI AMBIENTALI PIÙ SIGNIFICATIVI (RUMORE, UTILIZZO DI ACQUA, SMALTIMENTO RIFIUTI) IN RELAZIONE AL SITO PRESCELTO PER LA COLLOCAZIONE DELL’IMPIANTO, COMPATIBILITÀ CON I LIMITI DI LEGGE NAZIONALI E REGIONALI CSE SRL SI EVIDENZIA CHE TUTTE LE DOMANDE VENGONO PRESENTATE ALLO SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE NEI COMUNI DOVE TALE STRUMENTO SIA STATO ATTIVATO ALLA DOMANDA È ALLEGATO IL PROGETTO DELL'IMPIANTO, CORREDATO DA UNA RELAZIONE NELLA QUALE SONO COMUNQUE INDICATI: Ø IL CICLO PRODUTTIVO, Ø L'INDICAZIONE DEL PRESUMIBILE TERMINE PER LA MESSA A REGIME DELL'IMPIANTO, Ø L'UTILIZZO DELL'ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA, Ø LE ESIGENZE PER LE QUALI SI VUOL PROCEDERE ALLA REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO, Ø LE CARATTERISTICHE DI COLLEGAMENTO AL SISTEMA ELETTRICO NAZIONALE. CSE SRL 62 PRIMA DELLA MESSA IN ESERCIZIO DELL’IMPIANTO: Ø AUTORIZZAZIONE ESERCIZIO IMPIANTI IN PRESSIONE (ISPESL, DPR 547/55, R.D. 824/27) Ø RILASCIO DELLA LICENZA DI OFFICINA ELETTRICA DA PARTE DELL’UFFICIO TECNICO DI FINANZA (AGENZIA DELLE DOGANE) PER LA QUALE È NECESSARIA: q DOMANDA IN BOLLO q DENUNCIA SU MOD. M/BIS I UTF IN DUPLICE COPIA q CERTIFICATO PREVENZIONE INCENDI q PLANIMETRIA IN DUPLICE COPIA q 2 MARCHE DA BOLLO q PAGAMENTO CANONE Ø AUTORIZZAZIONE EMISSIONI DI CO2 ENTRO 30 GIORNI PRIMA DELLA MESSA IN ESERCIZIO Ø CERTIFICAZIONE DI IMPIANTO COGENERATIVO AI SENSI DELLA DELIBERA DELL’AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA ED IL GAS N.42/02 CSE SRL DEFINIZIONE DI IMPIANTO COGENERAZIONE (DEL.AEEG 42/02) GLI IMPIANTI DI AUTOPRODUZIONE ALIMENTATI CON FONTI FOSSILI CHE RECUPERANO E UTILIZZANO IL CALORE POSSONO OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DELLA DEFINIZIONE DI IMPIANTI DI COGENERAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERA DELL'AUTORITÀ N.42/02 (aggiornata nei valori dalla 296/05) LA DEFINIZIONE DI IMPIANTO DI COGENERAZIONE COMPORTA ALCUNI BENEFICI TRA CUI: ü PRIORITÀ NEL DISPACCIAMENTO ü PREZZI DI CESSIONE ALLA RETE INCENTIVATI (FINO A 10 MVA) ü NON HANNO L'OBBLIGO DI IMMISSIONE IN RETE DEL 2% ANNUO DI ENERGIA ELETTRICA COSIDDETTA "VERDE" GLI IMPIANTI POSSONO ACQUISIRE LA DEFINIZIONE DI "COGENERAZIONE" PER SEZIONI DI IMPIANTO. IMPIANTI CON POTENZA SINO A 10 MVA SONO CONSIDERATI COSTITUITI DA UN'UNICA SEZIONE. CSE SRL 63 PER IL RICONOSCIMENTO DELLA PRODUZIONE COMBINATA DI ENERGIA ELETTRICA E CALORE COME COGENERAZIONE DEVONO ESSERE VALUTATI DUE PARAMETRI FONDAMENTALI: Ø Ø INDICE DI RISPARMIO DI ENERGIA (IRE) LIMITE TERMICO (LT) ENTRAMBI CALCOLATI SULLA BASE DELL'ANNO SOLARE IRE VALUTA IL RISPARMIO ENERGETICO DELL'IMPIANTO RISPETTO ALLA PRODUZIONE SEPARATA DI ENERGIA ELETTRICA E CALORE CON IMPIANTI CONVENZIONALI Ec IRE = 1 - -----------------------Ee/(p*ηes) + Et/ηts LT VALUTA L'ENTITÀ DEL RECUPERO TERMICO Et LT = ---------Ee + Et CSE SRL DOVE ü Ec è l'energia del combustibile entrante nella sezione (in MWh/anno), ü Ee è l'energia elettrica prodotta netta dalla sezione (senza consumi di ausiliari e trasformatori principali), espressa in MWh/anno, ü Et è l'energia termica utile, pari alla differenza di energia contenuta nel fluido vettore uscente ed entrante nella sezione(in MWh/anno), ü p è un coefficiente che premia le situazioni di autoproduzione in sito e le sezioni allacciate alla rete in media o bassa tensione, determinato dalla delibera (0,95-0,97 per sezioni allacciate in MT, 1 se allacciate in AT) ü η es è il rendimento elettrico convenzionale determinato dalla delibera in base al tipo di combustibile e alla taglia della sezione (0,40 per impianti da 1 a 10 MW alimentati con gas naturale) ü η ts è il rendimento termico convenzionale fissato pari a 0,9 (0,8 se l'energia termica è impiegata per il riscaldamento degli ambienti) CSE SRL 64 VALORI DEL COEFFICIENTE p PER IL CALCOLO DELL'INDICE IRE Livello di tensione cui è allacciata la sezione valore di p p e r energia immessa in rete valore di p p e r energia autoconsumata in sito BT 0,957 0,935 MT 0,972 0,957 AT/AAT 1 0,972 VALORI DEL RENDIMENTO ELETTRICO CONVENZIONALE Tipo combustibile Taglia della sezione gas naturale, gasolio olio combustibile carbone biomasse sino a 1 MW 0,40 0,35 0,33 0,23 oltre 1 MW sino a 10 MW 0,41 0,36 0,34 0,25 oltre 10 MW sino a 25 MW 0,44 0,38 0,36 0,27 oltre 25 MW sino a 50 MW 0,48 0,39 0,37 0,27 oltre 50 MW sino a 100 MW 0,50 0,39 0,37 0,27 oltre 100 MW sino a 200 MW 0,51 0,39 0,37 0,27 oltre 200 MW sino a 300 MW 0,53 0,39 0,37 0,27 oltre 300 MW sino a 500 MW 0,55 0,41 0,39 0,27 oltre 500 MW 0,55 0,43 0,41 0,27 CSE SRL CONTRIBUTI E AGEVOLAZIONI Ø LA LEGGE N.10 DEL 1991, ARTT.8, 10 E 11, A SECONDA DELLA TAGLIA E DELLA DESTINAZIONE DELL'ENERGIA COGENERATA, PREVEDONO LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE COMPRESI TRA IL 20 % ED IL 40 % DELL'INVESTIMENTO EFFETTUATO PER LE REALIZZAZIONI DI IMPIANTI DI COGENERAZIONE. SI TRATTA DI CONTRIBUTI EROGATI DALLE REGIONI, NON PIÙ ATTUATI NEGLI ULTIMI ANNI. Ø I TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA (DM 20/07/2004) SONO TITOLI ATTESTANTI IL RISPARMIO ENERGETICO (1 TITOLO = 1 TEP) CONSEGUITO A SEGUITO DI UN INTERVENTO. IL VALORE ECONOMICO DEL TEE E’ PARI A 100 €/TEE ED E’ RICONOSCIUTO PER CINQUE ANNI. TRA I VARI INTERVENTI CHE POSSONO OTTENERE I TEE C’E’ ANCHE LA COGENERAZIONE PER USO CLIMATIZZAZIONE AMBIENTI. CSE SRL 65 Ø LA COGENERAZIONE ABBINATA AL TELERISCALDAMENTO HA GODUTO DELL’EMISSIONE DEI CERTIFICATI VERDI SECONDO QUANTO PREVISTO DALLA LEGGE N.239/04, ABROGATA DALLA LEGGE FINANZIARIA PER IL 2007. Ø A LIVELLO LOCALE, PERIODICAMENTE, SONO ATTIVATI ALTRI STRUMENTI REGIONALI E/O PROVINCIALI CHE INTRODUCONO CONTRIBUTI O FINANZIAMENTI PER IMPIANTI DI COGENERAZIONE Ø IL DECRETO LEGISLATIVO N.20 DELL’8 FEBBRAIO 2007 RECEPISCE LA DIRETTIVA EUROPEA 2004/8/CE SULLA COGENERAZIONE: SONO IN FASE DI ELABORAZIONE I DOCUMENTI ATTUATIVI SULL’INCENTIVAZIONE DEGLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE CSE SRL Direttiva 2004/8/CE - La UE promuove la cogenerazione Sulla G.U. dell' Unione europea L 52/50 del 21/02/04 è pubblicata la Direttiva 2004/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell' 11/02/04 sulla promozione della cogenerazione basata su una domanda di calore utile nel mercato interno dell' energia e che modifica la direttiva 92/42/CEE. Il provvedimento è stato adottato in considerazione del fatto che nella Comunit à la cogenerazione come mezzo per risparmiare energia è sottoutilizzata; la promozione della cogenerazione ad alto rendimento basata su una domanda di calore utile offre potenziali benefici in termini di risparmio di energia primaria di prevenzione delle perdite di rete e di riduzione delle emissioni, in particolare quelle dei gas a effetto serra. Inoltre, l' uso efficiente dell' energia di cogenerazione può contribuire alla sicurezza dell' approvvigiona mento energetico e alla competitività dell' Unione europea e dei suoi Stati membri. Allo scopo di accrescere l' efficienza energetica e migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento la direttiva crea un quadro per la promozione e lo sviluppo della cogenerazione ad alto rendimento, tenendo conto delle specifiche situazioni nazionali, in particolare riguardo alle condizioni climatiche e alle condizioni economiche (Articolo 1 - Scopo). La direttiva si applica alla cogenerazione, definita all' art. 3 come generazione simultanea di in un unico processo di energia termica ed elettrica e/o di energia meccanica, ed alle tecnologie di cogenerazione di cui all'allegato 1. CSE SRL 66 Ai fini della determinazione del rendimento della cogenerazione, i valori di riferimento saranno determinati, per la produzione separata di elettricit à e di calore, entro il 21/02/2006. Questi valori di rendimento di riferimento armonizzati (art.4) constano di una matrice di valori differenziati da fattori pertinenti, tra cui l' anno di costruzione e i tipi di combustibile, e devono essere basati su un'analisi ben documentata che tenga conto, tra l'altro, dei dati relativi ad un uso operativo in condizioni reali, dello scambio transfrontaliero di elettricit à, della miscela di combustibili, delle condizioni climatiche nonché delle tecnologie di cogenerazione applicate conformemente ai principi di cui all'allegato III. Per la prima volta entro il 21 febbraio 2007 e successivamente ogni quattro anni, dietro richiesta della Commissione presentata almeno sei mesi prima della data prevista, gli Stati membri dovranno valutare i progressi compiuti per aumentare la quota della cogenerazione ad alto rendimento, effettuando un'analisi del potenziale nazionale di cogenerazione. Come previsto dall' art.7, gli Stati membri assicurano che il sostegno alla cogenerazione - unit à esistenti e future - sia basato sulla domanda di calore utile e sui risparmi di energia primaria, alla luce delle opport unit à disponibili per ridurre la domanda energetica tramite altre misure economicamente realizzabili o vantaggiose dal punto di vista ambientale, come altre misure relative all'efficienza energetica. Gli Stati membri dovranno conformarsi alla presente direttiva entro il 21/02/2006. CSE SRL PREZZI DI CESSIONE DELL’’ENERGIA DELL PRODOTTA E INTERFACCIA CON LA RETE ELETTRICA L’ENERGIA CEDUTA DAGLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE ALLA RETE VIENE REMUNERATA SECONDO LA SEGUENTE SUDDIVISIONE: • IMPIANTO RICONOSCIUTO COGENERATIVO (DEL. 42/02) Ø POTENZA < 10 MVA, RITIRO GARANTITO DA TERNA A PREZZO PARI A QUELLO DI CESSIONE DELL’ENERGIA DA PARTE DELL’ACQUIRENTE UNICO ALLE IMPRESE DISTRIBUTRICI; Ø POTENZA > 10 MVA, RICEVE PER OGNI ORA IL PREZZO DI BORSA (ZONALE); • IMPIANTO NON RICONOSCIUTO COGENERATIVO, RICEVE IL PREZZO DI BORSA (PUN) MEDIO REGISTRATO NELLE ORE OFF-PEAK RESTA LA POSSIBILITÀ PER OGNI TIPO DI IMPIANTO DI POTER CEDERE LA PROPRIA ENERGIA AD UN GROSSISTA MEDIANTE UN CONTRATTO BILATERALE A PREZZI DI MERCATO. CSE SRL 67 MISURE E INTERFACCIA CON LA RETE ELETTRICA GLI IMPIANTI DI AUTOPRODUZIONE CHE RISULTANO COLLEGATI ALLA RETE DI TRASMISSIONE O DISTRIBUZIONE SONO SOGGETTI ALLA NORMATIVA SU TRASMISSIONE, DISTRIBUZIONE, MISURA E DISPACCIAMENTO DELL’ENERGIA ELETTRICA PER QUANTO RIGUARDA I PRELIEVI E LE IMMISSIONI DI ENERGIA IN RETE. L'IMPIANTO PUÒ ESSERE DIMENSIONATO PER LA TOTALE COPERTURA DEI FABBISOGNI DELLE UTENZE OPPURE PER COPRIRNE UNA SOLA PARTE, OPPURE ANCORA PER PRODURRE ECCEDENZE DI ENERGIA DA INVIARE PRESSO ALTRE UTENZE. IN GENERALE, IN OGNI ORA DELL'ANNO PUÒ SUCCEDERE CHE LA PRODUZIONE E I CONSUMI SIANO DIFFERENTI E CHE QUINDI SI POSSANO MANIFESTARE ECCEDENZE O CARENZE DI ENERGIA ELETTRICA. CSE SRL IN OGNI CASO DEVE ESSERE CONTABILIZZATA L'ENERGIA ELETTRICA IMMESSA E PRELEVATA DALLA RETE. LA NORMATIVA DI PRINCIPALMENTE DAL DELL'AUTORITÀ N.5/04). RIFERIMENTO È TESTO INTEGRATO COSTITUITA (DELIBERA IL SOGGETTO RESPONSABILE DELL’INSTALLAZIONE E DELLA MANUTENZIONE DEI MISURATORI È: A) CON RIFERIMENTO AI PUNTI DI PRELIEVO, L’IMPRESA DISTRIBUTRICE PER I CLIENTI FINALI CHE PRELEVANO L’ENERGIA ELETTRICA DA TALI PUNTI; B) CON RIFERIMENTO AI PUNTI DI IMMISSIONE RELATIVI AD UN IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, IL SOGGETTO TITOLARE DELL’IMPIANTO MEDESIMO, OPPURE SE SITUATI SU UNA RETE CON OBBLIGO DI CONNESSIONE DI TERZI, IL SOGGETTO CHE GESTISCE LA MEDESIMA RETE CSE SRL 68 SERVIZIO DI DISPACCIAMENTO DELL'ENERGIA ELETTRICA LA DISCIPLINA DEL DISPACCIAMENTO DELL'ENERGIA ELETTRICA È NORMATA DALLA DELIBERA N.168/03. LA DELIBERA 34/05 PREVEDE TRATTAMENTI “AGEVOLATI” PER GLI IMPIANTI A FONTI RINNOVABILI E PER GLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE SOTTO I 10 MVA. GLI AUTOPRODUTTORI IN SITO COLLEGATI ALLE RETI DI TRASMISSIONE E DISTRIBUZIONE PER INTEGRARE E SCAMBIARE CON LA RETE L’ENERGIA PER LE PROPRIE UTENZE DEVONO STIPULARE UN CONTRATTO DI TRASPORTO E SONO SOGGETTI ALLA DISCIPLINA DEL DISPACCIAMENTO. L’AUTOPRODUTTORE PAGA IL SERVIZIO DI TRASPORTO AL DISTRIBUTORE E L'ENERGIA DI INTEGRAZIONE AL SUO FORNITORE. STIPULA (O DELEGA PER LA STIPULA) IL CONTRATTO DI DISPACCIAMENTO. CSE SRL L’AUTOPRODUTTORE, NELL’AMBITO DEL CONTRATTO DI TRASPORTO, SI COMPORTA SIA COME PUNTO DI PRELIEVO SIA COME PUNTO DI IMMISSIONE. LA NORMATIVA PREVEDE CHE SIA PREVALENTE IL RUOLO DI PUNTO DI IMMISSIONE E CHE DEBBA PAGARE IL 54% DELLA COMPONENTE TARIFFARIA RELATIVA AL SERVIZIO DI MISURA. LE ALTRE COMPONENTI TARIFFARIE NON SONO DIVERSE DA QUALSIASI PUNTO DI PRELIEVO. IN QUANTO PRODUTTORE, PER L’ENERGIA IMMESSA IN RETE, DEVE PAGARE IL CORRISPETTIVO DI TRASMISSIONE PARI A 0,267 €/MWh per il 2007 (cfr. art.19 del testo integrato pubblicato con delibera n.5/04) SE L’IMPIANTO E’ CONNESSO CON LA RETE IN MEDIA O BASSA TENSIONE, AL PRODUTTORE SPETTA PER L’ENERGIA IMMESSA IN RETE, IL CORRISPETTIVO DENOMINATO CTR, PARI A 3,3 €/MWh per il 2007, CALCOLATO SULL’ENERGIA AUMENTATA DI UN FATTORE CHE TIENE CONTO DELLE PERDITE DI RETE (4,2% IN MT, 9,9% IN BT) (cfr. art.17 del testo integrato pubblicato con delibera n.5/04) CSE SRL 69 ENERGIA REATTIVA IL PRODUTTORE DEVE IMMETTERE IN RETE ENERGIA REATTIVA CAPACITIVA NELLE ORE PIENE E INDUTTIVA NELLE ORE VUOTE. I VALORI VENGONO MISURATI SU BASE MENSILE. I LIMITI IMPOSTI DAL GESTORE DELLA RETE POSSONO ESSERE DIVERSI IN BASE ALLA RETE E IN FUNZIONE DELLA TIPOLOGIA DEI GENERATORI. VARIANO TRA cosϕ = 0,9 IN RITARDO E cos ϕ = 0,95 IN ANTICIPO RISPETTIVAMENTE IN ORE PIENE E ORE VUOTE PER GENERATORI SINCRONI. I GENERATORI ASINCRONI, CHE NON POSSONO IMMETTERE ENERGIA INDUTTIVA, DEVONO IMMETTERE ENERGIA CAPACITIVA NELLE ORE PIENE IN MODO CHE RISULTI UN COSϕ IN ANTICIPO. CSE SRL CORRISPETTIVO PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO DELL’ ENERGIA ELETTRICA PER I PRODUTTORI DI ENERGIA ELETTRICA IL TESTO INTEGRATO (DELIBERA N.5/04) PREVEDE CHE UN IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA CONNESSO AD UNA RETE CON OBBLIGO DI CONNESSIONE DI TERZI RICONOSCE A TERNA, PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO, UN CORRISPETTIVO DETERMINATO APPLICANDO ALL’ENERGIA ELETTRICA IMMESSA NELLA RETE UNA COMPONENTE TARIFFARIA PARI A 0,0253 c€/kWh. CTR IL TESTO INTEGRATO (DELIBERA N.5/04) PREVEDE IL RICONOSCIMENTO DELLA COMPONENTE CTR (CIRCA 0,25-0,3 c€/kWh), ALL'IMPIANTO DI PRODUZIONE, CONNESSO IN MEDIA O BASSA TENSIONE, PER L’ENERGIA ELETTRICA IMMESSA NELLA RETE DI DISTRIBUZIONE, AUMENTATA DEL 4,2% SE IN MEDIA TENSIONE E DEL 9,9% SE IN BASSA TENSIONE. CSE SRL 70 SINTESI Tabella di sintesi relativa agli impianti di produzione di energ ia elettrica (1) non soggetti ai corrispettivi di cui all'art.35 della del. AEEG n.168/03 (CCT) # prezzo pubblicato mensilmente da AU soggetti ai corrispettivi di cui all'art.35 della del. AEEG n.168/03 (CCT) # CTR per impianti allacciati in MT o BT aspetti fiscali prezzo pubblicato mensilmente da AU forme incentivanti potenza media nominale sino a 1 MW cessione al distributore del.n.34/05, del.n.5/04, del.n.42/02 AEEG trattamento economico energia immessa in rete oltre 1 MW normativa di riferimento per il trattamento economico dell'energia riferimento normativo legge n.239/04, del. AEEG n.42/02 destinazione produzione o eccedenze tipologia impianto cogenerazione potenza elettrica sino a 10 MVA TEE imposte ordinarie per l'autoconsumata del.n.168/03, del.n.5/04, del.n.42/02 AEEG qualunque energia immessa in MT o BT aumentata delle perdite (1) impianti non ammessi a incentivi CIP 6/92 o con convenzione CIP 6/92 terminata, entrati in esercizio dopo l'1 aprile 1999 se rinnovabili cessione al mercato prezzo contrattato con grossista soggetti ai corrispettivi di cui all'art.35 della del. AEEG n.168/03 (CCT) CSE SRL Cap. 8 - pag. 141 di 50 INDICE DEI CAPITOLI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. INQUADRAMENTO ENERGETICO DELLO STABILIMENTO L'ACQUISTO DELL'ENERGIA E AUTOPRODUZIONE LA LEGGE 10/91 IL RESPONSABILE DELL'ENERGIA I CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN CAMPO ENERGETICO ESEMPI DI VALUTAZIONE DI INVESTIMENTI FINALIZZATI AL RISPARMIO ENERGETICO OTTIMIZZARE LE TRASFORMAZIONI DELL'ENERGIA AI CONFINI DI STABILIMENTO OTTIMIZZARE LE LINEE DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA LA COGENERAZIONE OTTIMIZZARE GLI USI FINALI DELL'ENERGIA NEI MACCHINARI DI PROCESSO E DI SERVIZIO ESEMPI APPLICATIVI UNITA' DI MISURA E PARAMETRI DI USO PRATICO. CENNI SU SISTEMI DI MISURA RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO CSE SRL VIA RIVIERA, 39 27100 PAVIA TEL. 0382 528850 FAX 0382 528851 * e.mail [email protected] sito internet: www. cseit.it CSE SRL 71 9. OTTIMIZZARE GLI USI FINALI DELL'ENERGIA NEI MACCHINARI DI PROCESSO E DI SERVIZIO CSE SRL VIA RIVIERA, 39 27100 PAVIA TEL. 0382 528850 FAX 0382 528851 * e.mail [email protected] sito internet: www. cseit.it CSE SRL POMPE, VENTILATORI E COMPRESSORI LE POMPE E I VENTILATORI COMUNEMENTE USATI NELL'INDUSTRIA SONO MACCHINE CENTRIFUGHE (POMPE E VENTILATORI), ASSIALI E ALTERNATIVE LE POMPE SONO SIMILI AI COMPRESSORI, MA LAVORANO CON FLUIDI INCOMPRIMIBILI (LIQUIDI CON VARIAZIONI DI DENSITÀ TRASCURABILI) I VENTILATORI POSSONO ESSERE DEFINITI COME COMPRESSORI CHE REALIZZANO UNA PICCOLA VARIAZIONE DI DENSITÀ TRA L'INGRESSO E L'USCITA ( INCREMENTO INFERIORE A 5-7%) NEL FUNZIONAMENTO DELLE POMPE E VENTILATORI SI PONE SPESSO IL PROBLEMA DI REGOLARE LA PORTATA DEL FLUIDO IN RELAZIONE ALLE ESIGENZE DELL'UTENTE. SI DISTINGUONO METODI DISSIPATIVI CHE CREANO DELLE CADUTE DI PRESSIONE ADDIZIONALI (VALVOLE DI STROZZATURA, SERRANDE, ETC.) E METODI NON DISSIPATIVI CHE REGOLANO LA VELOCITÀ DELLA MACCHINA OPERATRICE CSE SRL 72 POMPE, VENTILATORI E COMPRESSORI IN FIGURA SONO RIPORTATE LE STRUTTURE BASE PER POMPE, VENTILATOR I E COMPRESSORI Tipologie base di pompe, ventilatori e compressori rotanti: a) flusso assiale; b) centrifugo; c) a lobi CSE SRL COMPRESSORI ARIA E GAS I COMPRESSORI, E NON SOLO QUELLI USATI PER L'ARIA COMPRESSA, POSSONO ESSERE CLASSIFICATI COME COMPRESSORI A FLUSSO INTERMITTENTE (ALTERNATIVI; ROTANTI A VITE, A LOBI, ETC.) E COMPRESSORI A FLUSSO CONTINUO (ROTANTI CENTRIFUGHI E ASSIALI; TERMOCOMPRESSORI O EIETTORI) TUTTI I COMPRESSORI POSSONO ESSERE UTILIZZATI PER COMPRIMERE L'ARIA; NEL CASO DI RAPPORTO DI COMPRESSIONE TROPPO ALTO SI RICORRE A SISTEMI CON PIÙ COMPRESSORI IN CASCATA. IL GAS È SPESSO RAFFREDDATO TRA STADI SUCCESSIVI PER RIDURNE LA TEMPERATURA E QUINDI IL VOLUME NELLA FIGURA SEGUENTE SONO RIPORTATE LE CARATTERISTICHE PRESSIONE-PORTATA TIPICHE PER ALCUNI COMPRESSORI CSE SRL 73 POMPE E VENTILATORI: PUNTO DI LAVORO NEL PIANO PREVALENZA-PORTATA IL PUNTO DI LAVORO È DEFINITO COME L'INTERSEZIONE DELLA CARATTERISTICA DELLA MACCHINA (PER UNA DETERMINATA GIRANTE E PER UNA DETERMINATA VELOCITÀ ALL'ALBERO) E DEL CIRCUITO DI CARICO NEL SEGUITO SI FAR À RIFERIMENTO ALLE MACCHINE CENTRIFUGHE, MA LE CONSIDERAZIONI POSSONO ESSERE FACILMENTE ESTESE ANCHE ALLE MACCHINE ASSIALI CHE HANNO UNA CARATTERISTICA PREVALENZA-PORTATA PI Ù RIPIDA CSE SRL POMPE, VENTILATORI E COMPRESSORI: CARATTERISTICHE I COSTRUTTORI FUNZIONAMENTO PREVALENZA POTENZA FORNISCONO DELLE TOTALE-PORTATA ALL'ALBERO INSIEMI MACCHINE IN PER A DIVERSI FUNZIONE DI CARATTERISTICHE VELOCITÀ COSTANTE DIAMETRI DELLA : DELLA PORTATA, DI CURVE GIRANTE, CURVE DI EQUIRENDIMENTO AL VARIARE DELLA VELOCITÀ ALL'ALBERO IN UN CAMPO DI PUNTI DI LAVORO (1, 2) ENTRO I QUALI IL RENDIMENTO SI PUÒ RITENERE COSTANTE, RISULTA SI NOTI CHE LE STESSE RELAZIONI POSSONO ESSERE UTILIZZATE AL VAR IARE DEL DIAMETRO DELLA GIRANTE SOSTITUENDO IL DIAMETRO ALLA VELOCITÀ PORTATA 2 = PORTATA 1 × (VELOCITÀ 2 / VELOCITÀ1) PREVALENZA2 = PREVALENZA1 × (VELOCITÀ2 / VELOCITÀ 1)2 POTENZA2 = POTENZA1 × (VELOCITÀ 2 / VELOCITÀ1) 3 CSE SRL 74 POMPE E VENTILATORI: CARATTERISTICHE Set di curve per una pompa centrifuga CSE SRL POMPE E VENTILATORI: CARATTERISTICHE LA PORTATA IN VOLUME È UGUALE AL PRODOTTO DELLA VELOCITÀ DEL FLUIDO (PER ACQUA TIPICO VALORE 2-3 m/s) PER LA SEZIONE IN m2 LA PORTATA IN MASSA SI OTTIENE DALLA PORTATA IN VOLUME MOLTIPLICATA PER LA DENSITÀ IN kg/m3 LA POTENZA ALL'ALBERO È PARI A POTENZA P (W; ft × lbf /s) = q × H × ρ × (g / gc) / η OVE q = PORTATA IN VOLUME (m3/s; ft 3/s) H = PREVALENZA TOTALE = PREVALENZA DINAMICA + PREVALENZA STATICA (h) ρ = DENSITÀ DEL FLUIDO (kg/m3; lb/ft3) η = RENDIMENTO DELLA POMPA g = ACCELERAZIONE DI GRAVITÀ = 9,81 m/s 2 = 32,17 ft/s2 gc= FATTORE DI CONVERSIONE = 1 kg × (m/s2) / N = 32,17 lb × (ft/s2) / lbf SI EVIDENZIA CHE NELL'IPOTESI DI RENDIMENTO UNITARIO LA POTENZA RICHIESTA CON UNA PORTATA DI 10 m3/s CON UNA PREVALENZA DI 10 m È DI 981 kW. IN PARTICOLARE, SI NOTI CHE L'ENERGIA NECESSARIA PER MOVIMENTARE 10 m3 DI ACQUA CON UN SALTO DI 10 m È 0,2725 kWh PARI A 9,81 × 105 J CSE SRL 75 POMPE E VENTILATORI: SITUAZIONI DI LAVORO NEL SEGUITO SONO RIPORTATE DUE TIPICHE SITUAZIONI DI LAVORO: • PERDITE DINAMICHE PICCOLE RISPETTO A QUELLE STATICHE • PERDITE DINAMICHE SUPERIORI A QUELLE STATICHE Circuiti tipici: (a) carico con perdite dinamiche minori alle perdite statiche; (b) carico con perdite dinamiche maggiori delle perdite statiche CSE SRL POMPE E VENTILATORI: REGOLAZIONE DISSIPATIVA PER RIDURRE LA PORTATA DEL FLUIDO A PARI VELOCITÀ ALL'ALBERO SI DEVE INTRODURRE UNA PREVALENZA ADDIZIONALE (VALVOLA DI STROZZATURA, SERRANDA) NEL CIRCUITO LA POTENZA DISSIPATA NELLA VALVOLA È VALUTATA CON LA FORMULA GIÀ INDICATA PREDEDENTEMENTE POTENZA PERDUTA (W) = q × ∆H × ρ × (g / gc) / η OVE q = PORTATA RIDOTTA ∆H = CADUTA DI PRESSIONE ADDIZIONALE NELLA VALVOLA Curve delle pompe e del carico corrispondenti ai circuiti in figura precedente CSE SRL 76 POMPE E VENTILATORI: REGOLAZIONE NON DISSIPATIVA LA PORTATA PUÒ ESSERE VARIATA REGOLANDO LA VELOCITÀ DI ROTAZIONE ALL'ALBERO DELLA POMPA MEDIANTE AZIONAMENTI ELETTRICI A VELOCITÀ VARIABILE, SENZA INTRODURRE CADUTE DI PRESSIONE ADDIZIONALI NEL CIRCUITO IL RISPARMIO ENERGETICO RISPETTO AL METODO DISSIPATIVO È NON INFERIORE ALLA PERDITA DI POTENZA GIÀ EVIDENZIATA PER IL METODO DISSIPATIVO, OLTRE AD UN ULTERIORE VANTAGGIO LEGATO MIGLIORAMENTO DEL RENDIMENTO DELLA POMPA NEL NUOVO PUNTO DI LAVORO AD UN NEL SEGUITO SONO RIPORTATE LE CARATTERISTICHE DI UNA POMPA ED I PUNTI DI LAVORO CON METODO DISSIPATIVO E NON DISSIPATIVO NELL'IPOTESI DI RIDUZIONE DELLA PORTATA AL 50%. È PURE RIPORTATA UNA TABELLA DI CONFRONTO DELLE POTENZE ASSORBITE NEI DUE CASI CONSIDERATI CON EVIDENZIATO IL RISPARMIO ENERGETICO CSE SRL POMPE E VENTILATORI: CONFRONTO TRA METODO DISSIPATIVO E NON DISSIPATIVO Curve caratteristiche della pompa in esempio CSE SRL 77 POMPE E VENTILATORI: CONFRONTO TRA METODO DISSIPATIVO E NON DISSIPATIVO portata nominale (100%) Confronto tra il metodo dissipativo e non dissipativo (v. Fig. 10.8 e 10.9) simbolo unità di misura Densità del fluido ρ kg/m Velocità girante n giri/min Portata (dal grafico) q m /min Portata q 3 m /s Prevalenza (dal grafico) H m rendimento pompa (dal grafico) ηp % accelerazione di gravità portata ridotta (50%) An (nominale) A2 (dissipativo) A1 (non dissipativo) A1n (calcolato) 1000 1000 1000 1000 3550 3550 2750 3550 0,312 0,16 0,16 0,207 0,00520 0,00267 0,00267 0,00344 53,2 67 (A1 = 37,5) 37,5 62,5 49% 38% 44% 44% 9,81 9,81 3 3 2 g m/s 9,81 Pc=q*H* ρ*g kW 2,71 0,98 0,98 ∆P kW 0 0,77 0 Pv=∆P/ ηp kW 0 2,03 0 Pp =(P c /ηp )+Pv kW 5,54 4,61 2,23 rendimento motore elettrico ηel % 90% 90% 90% rendimento azionamento elettrico ηa z % perdite nell'azionamento elettrico ∆Pa z=(1-η az )P ass 0 potenza richiesta dal carico perdite sulla valvola perdite sulla valvola all'albero della pompa potenza totale all'albero della pompa 0,77 2,38 90% kW 0 potenza assorbita dalla linea Pass =P/(ηp* ηel *ηa z) kW 6,15 5,12 2,75 Ore annue di funzionamento h h/anno 8640 8640 8640 E=Pass *h kWh/anno 53169 44279 23782 Energia acquistata differenza tra A2 e A1 0,28 20497 CSE SRL COMPRESSORI ARIA/PROCESSI TIPICI I PROCESSI DI COMPRESSIONE TIPICI SONO DUE: COMPRESSIONE ISOTERMA E COMPRESSIONE ADIABATICA. NELLA PRATICA SI OTTENGONO DELLE COMPRESSIONI INTERMEDIE TRA QUESTI DUE PROCESSI SI CONSIDERI UN PROCESSO DI COMPRESSIONE TRA UN PUNTO 1 (PRESSIONE p1, VOLUME SPECIFICO v 1) ED UN PUNTO 2 (PRESSIONE p2, VOLUME SPECIFICO v 2) COMPRESSIONE ISOTERMA / SI MANTIENE COSTANTE LA TEMPERATURA E LA PRESSIONE AUMENTA. CIÒ RICHIEDE CHE IL CALORE SIA ELIMINATO CON CONTINUITÀ LA FORMULA BASE È : p1v 1 = p2v 2 = COSTANTE COMPRESSIONE ADIABATICA / NON SI TOGLIE NÈ SI AGGIUNGE CALORE DURANTE LA COMPRESSIONE CHE È ISOENTROPICA (O REVERSIBILE). LA TEMPERATURA AUMENTA LA FORMULA BASE È : p1v 1k = p2v 2k = COSTANTE OVE k È IL RAPPORTO TRA I CALORI SPECIFICI DEL FLUIDO A PRESSIONE COSTANTE E A VOLUME COSTANTE (k = 1,4 PER L'ARIA) CSE SRL 78 COMPRESSORI ARIA/PROCESSI TIPICI LA COMPRESSIONE REALE È INTERMEDIA TRA LE DUE SOPRA INDICATE IN QUANTO IL CALORE NON PUÒ ESSERE ASPORTATO DAL COMPRESSORE CON LA STESSA RAPIDITÀ CON CUI VIENE PRODOTTO E LA TEMPERATURA DELL'ARIA NON RESTA COSTANTE COMPRESSIONE POLITROPICA/LA COMPRESSIONE È IRREVERSIBILE LA FORMULA BASE È : p1v 1n = p2v 2n = COSTANTE OVE n È IL COEFFICIENTE DELLA POLITROPICA CHE VARIA DA 1,3 A VALORI ANCHE SUPERIORI A 1,4 A SECONDA DEL LIVELLO DI RAFFREDDAMENTO DEL COMPRESSORE NELLA FIGURA SEGUENTE SONO RIPORTATE LE CURVA DI ALCUNI PROCESSI TIPICI DI COMPRESSIONE CSE SRL COMPRESSORI ARIA/POTENZA RICHIESTA COMPRESSIONE ISOTERMA Pis(kW) = p1 × q1 × ln(p2/p1) / 1000 = 101,325 × q1 × ln(p2/p1) OVE p2 = PRESSIONE ASSOLUTA IN USCITA (Pa) p1 = PRESSIONE ASSOLUTA IN INGRESSO, GENERALMENTE QUELLA ATMOSFERICA PARI A 101325 Pa p2/P1 = RAPPORTO DI COMPRESSIONE q1 = VOLUME ARIA IN INGRESSO IN m 3/s (SPESSO SONO LE CONDIZIONI STANDARD 0,1013 MPa, 15,6°C = 60°F) COMPRESSIONE ADIABATICA Pp = p1 ⋅ k− 1 k −1 k p2 k 1 k p 2 k ⋅ −1 ⋅ q1 ⋅ = 101.325 ⋅ ⋅ − 1 ⋅ q1 k − 1 p1 1000 k − 1 p1 [kW] LA TEMPERATURA DELL'ARIA IN USCITA DIPENDE DALLA TEMPERATURA IN INGRESSO E DAL RAPPORTO DI COMPRESSIONE T2 = T1 × (p2/p1) (k-1)/k OVE T2 E T1 SONO LE TEMPERATURE ASSOLUTE CSE SRL 79 COMPRESSORI ARIA/POTENZA RICHIESTA COMPRESSIONE POLITROPICA VALGONO LE FORMULE GIÀ VISTE PER LA COMPRESSIONE ADIABATICA SOSTITUENDO IL COEFFICIENTE k CON IL COEFFICIENTE DELLA POLITROPICA n BILANCIO ENERGETICO TRASCURANDO I CONTRIBUTI DELL'ENERGIA CINETICA E DI QUELLA POTEN ZIALE RISULTA Pm = Q + m × (h2 - h1) OVE Q = CALORE TRASFERITO ASSUNTO POSITIVO SE LASCIA IL SISTEMA m = PORTATA IN MASSA D'ARIA h2, h1 = ENTALPIA DELL'ARIA IN USCITA E IN INGRESSO CIÒ SIGNIFICA CHE IL LAVORO MECCANICO ALL'ALBERO UGUAGLIA IL CALORE TRASFERITO (CHE È NULLO NEL PROCESSO ADIABATICO) PI Ù LA DIFFERENZA DI ENTALPIA TRA ARIA IN INGRESSO E IN USCITA (CHE È NULLA NEL PROCESSO ISOTERMO) CSE SRL COMPRESSORI ARIA/POTENZA RICHIESTA SI DEFINISCE RENDIMENTO ISOTERMO IL RAPPORTO TRA LA POTENZA RICHIESTA IN UN PROCESSO ISOTERMO E QUELLA RICHIESTA DAL PROCESSO REALE SI DEFINISCE RENDIMENTO ADIABATICO IL RAPPORTO TRA LA POTENZA RICHIESTA IN UN PROCESSO ADIABATICO E QUELLA RICHIESTA DAL PROCESSO REALE NELLA TABELLA SEGUENTE SONO RIPORTATI I VALORI TEORICI DI POTENZA RICHIESTA IN kW PER COMPRIMERE 1 Sm 3/min DI ARIA IN INGRESSO ALLE CONDIZIONI STANDARD ED I VALORI DI TEMPERATURA DELL'ARIA IN USCI TA PER DIVERSI VALORI DEL RAPPORTO DI COMPRESSIONE E PER DIVERSI PROCESSI DI COMPRESSIONE (ISOTERMO, ADIABATICO, POLITROPICO) SE SI CONSIDERA IL RENDIMENTO DELL'AZIONAMENTO (80 -90%) ED ALTRE PERDITE, SI HANNO VALORI TIPICI DI 0,12-0,15 kWh PER COMPRIMERE 1 Sm 3 DI ARIA IN INGRESSO ALLE CONDIZIONI STANDARD SINO AD UNA PRESSIONE DI 0,8 MPa (8 bar, 116 psi). NE CONSEGUE CHE OCCORRE MEDIAMENTE UNA POTENZA DI 6-8 kW PER COMPRIMERE 1 Sm 3/min CON RAPPORTO DI COMPRESSIONE PARI A 8 CSE SRL 80 COMPRESSORI ARIA/POTENZA RICHIESTA CSE SRL COMPRESSORI ARIA/EQUIPAGGIAMENTI AUSILIARI I SISTEMI DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ARIA COMPRESSA COMPRENDONO OLTRE AI COMPRESSORI UN INSIEME DI EQUIPAGGIAMENTI AUSILIARI CHE SONO INDISPENSABILI PER UN CORRETTO FUNZIONAMENTO I PRINCIPALI EQUIPAGGIAMENTI SONO: FILTRI ARIA, RAFFREDDATORI, ESSICCATORI SI NOTI CHE I RAFFREDDATORI (PRECOOLER, INTERCOOLER, AFTERCOOLER ) SONO DIMENSIONATI PER RIDURRE LA TEMPERATURA DELL'ARIA, PRIMA DURANTE - DOPO LA COMPRESSIONE. IL RAFFREDDAMENTO PUÒ ESSERE REALIZZATO CON COMPRESSORI FRIGORIFERI AD ESPANSIONE DIRETTA O CON FLUIDO INTERMEDIO-ACQUA GELIDA IL RAFFREDDAMENTO DELL'ARIA RIDUCE SIA LA TEMPERATURA SIA IL VOLUME DELL'ARIA. INOLTRE ESSO CONDENSA E RIMUOVE IL VAPORE ACQUEO E ALTRI FLUIDI CONDENSABILI CON PRESSIONI DI ESERCIZIO DI 0.7-0.8 MPa UN PUNTO DI RUGIADA (DEW POINT) CON VALORI DI 10-1,5°C È GENERALMENTE SUFFICIENTE PER EVITARE CONDENSAZIONI NELLE LINEE DI DISTRIBUZIONE CSE SRL 81 UN EVENTUALE RISCALDAMENTO DELL'ARIA DOPO LA COMPRESSIONE CONSENTE DI AUMENTARE IL VOLUME DELL'ARIA E QUINDI DI RIDURRE LA QUANTITÀ DI ARIA ASPIRATA DAL COMPRESSORE E DI RIDURRE I PERICOLI DI CONDENSAZIONE LUNGO LE LINEE CON COMPRESSORI ALTERNATIVI SI UTILIZZANO SERBATOI DI ACCUMULO CHE CONSENTONO DI SMORZARE I PICCHI DI RICHIESTA DA PARTE DELL'UTENZA CSE SRL COMPRESSORI ARIA/PRESSIONE DI LAVORO LA CORRETTA SCELTA DELLA PRESSIONE DI LAVORO IN GRADO DI SODDISF ARE LE NECESSITÀ DEGLI UTENTI CONSENTE DI RIDURRE I CONSUMI ENERGETICI LA TEMPERATURA DELL'ARIA IN INGRESSO DEVE INOLTRE ESSERE MANTENUTA LA PIÙ BASSA POSSIBILE PER RIDURRE IL LAVORO DI COMPRESSIONE CHE VARIA CON IL VOLUME CHE DIPENDE LINEARMENTE DALLA TEMPERATURA (SI VEDA LA TABELLA SEGUENTE) CSE SRL 82 COMPRESSORI ARIA/RAFFREDDAMENTO I COMPRESSORI ALTERNATIVI POSSONO ESSERE RAFFREDDATI CON ACQUA CHE PUÒ UTILIZZATA RAGGIUNGERE PER TEMPERATURE RISCALDAMENTO DI 35-40°C AMBIENTI CON E QUINDI UN ESSERE OPPORTUNO DIMENSIONAMENTO DEGLI SCAMBIATORI ACQUA/ARIA IN COMPRESSORI A VITE È POSSIBILE UN RAFFREDDAMENTO AD ACQUA O AD ARIA CON TEMPERATURE DEL RECUPERO TERMICO DI 60-80°C CSE SRL COMPRESSORI ARIA/CRITERI DI CONTROLLO LA PRODUZIONE DI ARIA COMPRESSA DEVE ESSERE CONTROLLATA PER SODDISFARE ALLA DOMANDA DELL'UTENZA CON METODI DIVERSI A SECONDA DEL TIPO DI COMPRESSORE COMPRESSORI ALTERNATIVI START AND STOP SE SI UTILIZZANO SISTEMI DI AVVIAMENTO A VUOTO; CONTROLLO A VELOCITÀ COSTANTE CON VALVOLE DI STROZZATURA O DI BYPASS; AZIONAMENTI A VELOCITÀ VARIABILE PER IL CONTROLLO DELLA PORTATA E PER AVVIAMENTI PI Ù GRADUALI SENZA SOVRACCARICO DEL MOTORE ELETTRICO COMPRESSORI A VITE START AND STOP SE SI UTILIZZANO SISTEMI DI AVVIAMENTO A VUOTO; CONTROLLO A VELOCITÀ COSTANTE CON VALVOLE PER IL CONTROLLO DEL FLUSSO DI OLIO; AZIONAMENTI A VELOCITÀ VARIABILE PER IL CONTROLLO DELLA PORTATA E PER AVVIAMENTI PI Ù GRADUALI SENZA SOVRACCARICO DEL MOTORE ELETTRICO COMPRESSORI CENTRIFUGHI SISTEMI DI CONTROLLO CON RICIRCOLO DELL'ARIA/AZIONAMENTI A VELOC ITÀ VARIABILE PER IL CONTROLLO DELLA PORTATA E PER AVVIAMENTI PI Ù GRADUALI SENZA SOVRACCARICO DEL MOTORE ELETTRICO COMPRESSORI ASSIALI SISTEMI DI CONTROLLO CON REGOLAZIONE DELLE PALETTE CSE SRL 83 COMPRESSORI ARIA/LINEE DI DISTRIBUZIONE LE LINEE DI DISTRIBUZIONE DEVONO CONSENTIRE LA DISTRIBUZIONE DELL'ARIA COMPRESSA AGLI UTILIZZATORI FINALI CON PRESSIONI 0,5-0,8 MPa (5-8 BAR) CON VELOCITÀ’ MEDIE DA 5 A 10 m/s LE PERDITE DI PRESSIONE LUNGO LA LINEA VARIANO DA 400 Pa/m A 40 Pa/m CON VELOCITÀ DA 10 A 5 m/s FUGHE DI ARIA COMPRESSA LUNGO LA LINEA PROVOCANO PERDITE DI POTENZA SIGNIFICATIVE: MEDIAMENTE UN FORO DI DIAMETRO 5 mm PROVOCA UNA PERDITA DI 5 kW DI POTENZA ELETTRICA (CON UNA FUORIUSCITA DI CIRCA 1 Sm 3/min) NELLA TABELLA SEGUENTE È RIPORTATA UNA SINTESI DELLE PERDITE TIPICHE IN UNA LINEA DI DISTRIBUZIONE CSE SRL COMPRESSORI ARIA/LINEE DI DISTRIBUZIONE CSE SRL 84 COMPRESSORI ARIA/GLI UTILIZZATORI GLI UTILIZZATORI DI ARIA COMPRESSA PER USI DI POTENZA SONO MOTOR I ALTERNATIVI E MOTORI ROTANTI LA POTENZA DEGLI UTILIZZATORI FINALI DIPENDE PRINCIPALMENTE DALLA PRESSIONE DIFFERENZIALE MEDIA TRA INGRESSO E USCITA, DALLO SPOSTAMENTO MASSIMO DEL CILINDRO E DAL NUMERO DI SPOSTAMENTI NELL'UNITÀ DI TEMPO IL LIVELLO DI ESPANSIONE ALL'INTERNO DEL CILINDRO È DETERMINATO SOPRATTUTTO DAL PERICOLO DI FORMAZIONE DI GHIACCIO CHE POTREBBE BLOCCARE IL PASSAGGIO DELL'ARIA, MENTRE ALTE EFFICIENZE DEL SISTEMA RICHIEDEREBBERO ELEVATI RAPPORTI DI ESPANSIONE LE FASI DI LAVORO IN UN MOTORE ALTERNATIVO SONO DUE: FASE A PRES SIONE COSTANTE CON ARIA ENTRANTE NEL CILINDRO E CILINDRO CHE SI MUOVE COMPIENDO UN LAVORO SEGUITA DA UNA FASE DI ESPANSIONE LIMITATA (CON VALVOLA DI INGRESSO CHIUSA). LA PRIMA FASE È LA PI Ù IMPORTANTE; IL CONSUMO D'ARIA PUÒ ESSERE RIDOTTO A PARI POTENZA MECCANICA RESA INTERROMPENDO L'INGRESSO DI ARIA PRIMA POSSIBILE E QUINDI CONSENTENDO L'ESPANSIONE CSE SRL LA POTENZA A LIVELLO DI UTENTE FINALE, CONSIDERANDO SOLO LA FASE A PRESSIONE COSTANTE, È QUINDI ESPRESSA DA: POTENZA (W) = PORTATA ARIA (m3/s) × PRESSIONE (Pa) LA PORTATA D'ARIA MEDIAMENTE RICHESTA DA UTILIZZATORI PER USI DI POTENZA È RIPORTATA NELLA TABELLA SEGUENTE CSE SRL 85 COMPRESSORI ARIA/GLI UTILIZZATORI CSE SRL SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI FREDDO I SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI FREDDO IN CAMPO INDUSTRIALE E PER CONDIZIONAMENTO TRASFERISCONO CALORE DA UNA SORGENTE DI PROCESSO O DA UN AMBIENTE DA REFRIGERARE IN UN SERBATOIO ESTERNO A SPESE DI UN LAVORO, GENERALMENTE MECCANICO I CICLI PI Ù USATI SONO: COMPRESSIONE MECCANICA, SISTEMI AD ASSORBIMENTO, CICLO DI BRAYTON CSE SRL 86 COMPRESSIONE MECCANICA/CICLO DI BASE UTILIZZANO PER IL TRASFERIMENTO DEL CALORE IL CAMBIAMENTO DI STATO DI UN FLUIDO QUALE AMMONIACA, IDROCARBURI LEGGERI O FLUOROCARBURI LO SCHEMA BASE È RIPORTATO NELLA FIGURA SEGUENTE Fig. 12.1 A vapor – compression refrigeration system CSE SRL COMPRESSIONE MECCANICA/CICLO DI BASE I PRINCIPALI COMPONENTI SONO: • EVAPORATORE DOVE IL CALORE TRASFERITO DA UNA SORGENTE DI PROCESSO O DA UN AMBIENTE DA REFRIGERARE (REGIONE FREDDA A TEMPERATURA TC) PROVOCA LA VAPORIZZAZIONE DEL REFRIGERANTE • COMPRESSORE DOVE IL GAS REFRIGERANTE È COMPRESSO A PRESSIONE E TEMPERATURA PI Ù ALTA • CONDENSATORE OVE IL REFRIGERANTE CONDENSA ED IL CALORE RISULTANTE È TRASFERITO AD UN AMBIENTE CHE FUNGE DA RAFFREDDATORE (REGIONE CALDA A TEMPERATURA TH) • VALVOLA DI ESPANSIONE DOVE IL LIQUIDO REFRIGERANTE ESPANDE ALLA PRESSIONE DI EVAPORAZIONE E SUCCESSIVAMENTE ESCE DALLA VALVOLA COME MISCELA LIQUIDO-VAPORE SI CONSIDERA IN PRIMA APPROSSIMAZIONE UN CICLO IDEALE REVERSIBILE OVE SONO ASSENTI LE PERDITE PER ATTRITO ED IL REFRIGERANTE FLUISCE A PRESSIONE COSTANTE ATTRAVERSO IL CONDENSATORE E L'EVAPORATORE. LA COMPRESSIONE È SUPPOSTA ISOENTROPICA E L'ESPANSIONE ATTRAVERSO LA VALVOLA È SUPPOSTA ADIABATICA CSE SRL 87 COMPRESSIONE MECCANICA/CICLO DI BASE NEL SEGUITO È RIPORTATA UNA RAPPRESENTAZIONE DEL CICLO IDEALE E DI QUELLO REALE NEI PIANI T-S E p-h Fig. 12.2 Diagrams of vapor-compression refrigeration cycles: a) Temperature-entropy diagram b) Pressureenthalpy diagram CSE SRL COMPRESSIONE MECCANICA/CICLO DI BASE EVAPORATORE/TRATTO 4-1'(1) IL FLUIDO MISCELA LIQUIDO-VAPORE ATTRAVERSO L'EVAPORATORE ASSORBE CALORE DALLA SORGENTE FREDDA A TEMPERATURA TC E SI TRASFORMA IN VAPORE SATURO NEL PUNTO (1') A TEMPERATURA E PRESSIONE COSTANTE. LA TEMPERATURA DI EVAPORAZIONE DEVE ESSERE INFERIORE DI QUELLA DELLA REGIONE FREDDA. SPESSO IL VAPORE TERMINA COME SURRISCALDATO NEL PUNTO (1) LA QUANTITÀ DI CALORE ASPORTATO REFRIGERANTE È : Qin/m = (h'1 - h4) o (h1 - h4) PER UNITÀ DI MASSA DI FLUIDO DOVE Qin = POTENZA TRASFERITA O CAPACITÀ FRIGORIFERA (W) m = PORTATA IN MASSA DI FLUIDO REFRIGERANTE (kg/s) h = ENTALPIE PER UNITÀ DI MASSA (J/kg) LA CAPACITÀ FRIGORIFERA (W NEL SISTEMA SI) È SPESSO ESPRESSA IN kfrig/h CHE È IL CALORE, IN kcal/h, TRASFERITO DALLA REGIONE FREDDA AL REFRIGERANTE. CSE SRL 88 SI USA TALVOLTA L'UNITÀ tons , OVE 1 ton DI CAPACITÀ FRIGORIFERA È DEFINITA COME LA QUANTITÀ DI CALORE TRASFERITA NELL'UNITÀ DI TEMPO (3,52 kW; 12000 Btu/h) PER TONNELLATA DI REFRIGERANTE, CHE È CIRCA LA CAPACITÀ FRIGORIFERA CORRISPONDENTE ALLA FUSIONE DI GHIACCIO CON LA VELOC ITÀ DI 1 TONNELLATA/GIORNO CSE SRL COMPRESSIONE MECCANICA/CICLO DI BASE COMPRESSORE/TRATTO 1’(1) - 2s(2) IL PROCESSO IDEALE È ISOENTROPICO IN 2s OVE IL VAPORE È SURRISCALDATO. IN PRATICA IL PROCESSO NON È ISOENTROPICO E TERMINA NEL PUNTO 2 LA POTENZA ASSORBITA REFRIGERANTE È DAL COMPRESSORE PER UNITÀ DI MASSA DI Pc/m = (h2s - h'1) o (h2 - h1) DOVE Pc = POTENZA MECCANICA IN INGRESSO ALL'ALBERO DEL COMPRESSORE (W) h = ENTALPIE PER UNITÀ DI MASSA IN UN PROCESSO REALE (h2-h1) LA POTENZA ASSORBITA È CIRCA 1,3 - 1,4 QUELLA RELATIVA AL PROCESSO ISOENTROPICO (h2s-h 1) CSE SRL 89 COMPRESSIONE MECCANICA/CICLO DI BASE CONDENSATORE/TRATTO 2s (2) - 3' (3) IL FLUIDO REFRIGERANTE ATTRAVERSA IL CONDENSATORE DOVE PASSA DA VAPORE SURRISCALDATO A VAPORE SATURO E QUINDI CONDENSA TRASFERENDO IL CALORE ALL'AMBIENTE CIRCOSTANTE (REGIONE CALDA A TEMPERATURA TH) CHE DEVE ESSERE AD UNA TEMPERATURA PI Ù BASSA DI QUELLA DEL REFRIGERANTE. LO STATO FINALE È QUELLO DI LIQUIDO SATURO (3') O DI LIQUIDO SOTTORAFFREDDATO (3) LA QUANTITÀ DI CALORE TRASFERITO DAL LIQUIDO REFRIGERANTE PER UNITÀ DI MASSA DI REFRIGERANTE È Qout /m = (h2 - h'3) o (h2 - h3) DOVE Qout h = QUANTITÀ DI CALORE TRASFERITA ALLA REGIONE CALDA (W) = ENTALPIE PER UNITÀ DI MASSA CSE SRL IL CONDENSATORE È UNO SCAMBIATORE CHE DEVE SCAMBIARE UNA POTENZA Qout (W) PARI A Qout = Qin + Pc CONDENSATORE CON ACQUA A PERDERE CON SALTO DI 15-20°C: CONSUMO 0,10,2 m3ACQUA/kWh DI ENERGIA ELETTRICA ASSORBITA DAL COMPRESSORE CONDENSATORE CON TORRE EVAPORATIVA PER RAFFREDDARE L'ACQUA: CONSUMO 0,01-0,02 m 3ACQUA/kWh DI ENERGIA ELETTRICA ASSORBITA DAL COMPRESSORE OLTRE AD UN CONSUMO DI AUSILIARI PARI A 0,05-0,1 kWh/kWh DI ENERGIA ELETTRICA ASSORBITA DAL COMPRESSORE CONDENSATORE AD ARIA : CONSUMO 0,05-0,1 kWh/kWh DI ENERGIA ELETTRICA ASSORBITA DAL COMPRESSORE CSE SRL 90 COMPRESSIONE MECCANICA/CICLO DI BASE ESPANSIONE/TRATTO 3' (3) - 4 IL FLUIDO REFRIGERANTE, NELLO STATO DI LIQUIDO SATURO O SOTTORAFFREDDATO, ESPANDE NELLA VALVOLA DI ESPANSIONE AD UNA PRESSIONE E TEMPERATURA PI Ù BASSA TRASFORMANDOSI IN UNA MISCELA LIQUIDO-VAPORE. IL PROCESSO AVVIENE A ENTALPIA COSTANTE PERCHÈ LA VAPORIZZAZIONE AVVIENE SOTRAENDO CALORE DAL LIQUIDO CHE DIMINUISCE QUINDI DI TEMPERATURA IL PUNTO 4 RAPPRESENTA IL PUNTO FINALE DEL CICLO CHE SUCCESSIVAMENTE PROSEGUE COME SOPRA INDICATO CSE SRL COMPRESSIONE MECCANICA/COP COEFFICIENTE DI PRESTAZIONE COP IL COEFFICIENTE DI PRESTAZIONE PER UN CICLO DI COMPRESSIONE È ESPRESSO DA COP È INFLUENZATO DALLE TEMPERATURE TC E TH. SE LA TEMPERATURA DI EVAPORAZIONE SCENDE VICINO A QUELLA TC E LA TEMPERATURA DI CONDENSAZIONE SALE VICINO A QUELLA TH, COP DIMINUISCE LE TEMPERATURE TC E TH RAPPRESENTANO I LIMITI SUPERIORE E INFERIORE DEL CICLO IDEALE DI CARNOT IL CUI COP È IL COP max OTTENIBILE TRA LE TEMPERATURA TH E TC COPmax = TC/(TH-TC) Fig. 12.3 Carnot vapor refrigeration cycle CSE SRL 91 COMPRESSIONE MECCANICA/COP COEFFICIENTE DI PRESTAZIONE COP/VALORI PRATICI • IN PRATICA PER MANTENERE UN TRASFERIMENTO SIGNIFICATIVO DI CALOR E LA DIFFERENZA TRA LA TEMPERATURA DI EVAPORAZIONE E LA TEMPERATURA TC DEVE ESSERE DI CIRCA 5-10°C. ANALOGAMENTE LA TEMPERATURA DEL FLUIDO REFRIGERANTE NEL CONDENSATORE DEVE ESSERE ALCUNI GRADI °C SUPERIORE A TH. NE CONSEGUE UN VALORE DI COP INFERIORE QUELLO DI CARNOT • IL CICLO DI CARNOT HA UN PROCESSO DI COMPRESSIONE COM MISCELA LIQUIDO-VAPORE. IN PRATICA LA COMPRESSIONE DEVE AVVENIRE CON SOLO VAPORE SATURO O SURRISCALDATO PER NON DANNEGGIARE IL COMPRESSORE. NE CONSEGUE UN VALORE DI COP INFERIORE QUELLO DI CARNOT • IL PROCESSO DI ESPANSIONE, CHE NEL CICLO DI CARNOT AVVIENE IN UNA TURBINA, IN PRATICA AVVIENE IN UNA VALVOLA DI ESPANSIONE SENZA ALCUNA PRODUZIONE DI LAVORO MECCANICO. NE CONSEGUE UN VALORE DI COP INFERIORE QUELLO DI CARNOT CSE SRL IL COP PRATICO È CIRCA IL 40-50% DI QUELLO DI CARNOT PER APPLICAZIONI NEL CAMPO DEL CONDIZIONAMENTO. IL COP HA VALORI ANCHE SUPERIORI AL 50% DI QUELLO DI CARNOT PER APPLICAZIONI OVE LA TEMPERATURA TC È DECISAMENTE INFERIORE A 0°C VALORI PRATICI DI COP VARIANO TRA 0,75 E 3,5 CON VALORI PI Ù BASSI QUANDO LA TEMPERATUTA TC È INFERIORE A 0°C CSE SRL 92 COMPRESSIONE MECCANICA/RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI • GARANTIRE TEMPERATURE DI CONDENSAZIONE BASSE E TEMPERATURE DI EVAPORAZIONE ALTE IN RELAZIONE ALLE NECESSITÀ DEGLI UTENTI • GARANTIRE IL MIGLIORE SFRUTTAMENTO DEI COMPRESSORI A CARICO VICINO A QUELLO NOMINALE • CONTROLLARE LA TEMPERATURA DI EVAPORAZIONE PER RENDERLA VARIABILE IN FUNZIONE DELLE NECESSITÀ DEGLI UTENTI E DELLE CONDIZIONI ESTERNE • INSTALLARE AZIONAMENTI A VELOCITÀ VARIABILE PER REGOLARE LA PORTATA DI FLUIDO REFRIGERANTE CON METODI NON DISSIPATIVI • RECUPERARE OGNIQUALVOLTA POSSIBILE IL CALORE DI CONDENSAZIONE CSE SRL COMPRESSIONE MECCANICA/FLUIDI REFRIGERANTI LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEI FLUIDI REFRIGERANTI SONO RIPOR TATE NELLA TABELLA SEGUENTE. PER OGNI APPLICAZIONE OCCORRE SCEGLIERE IL FLUIDO PI Ù APPROPRIATO IN RELAZIONE ALLE TEMPERATURE TC E TH. CSE SRL 93 SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI FREDDO/CICLI AD ASSORBIMENTO SONO SISTEMI CHE RICHIEDONO ENERGIA TERMICA INVECE DI ENERGIA MECCANICA. SCHEMA BASE DEL CICLO DI ASSORBIMENTO CSE SRL SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI FREDDO/CICLI AD ASSORBIMENTO IL CICLO TERMODINAMICO È COSTITUITO DA UN CICLO A VAPORE CON DUE CIRCUITI CHE HANNO UN LATO IN COMUNE; IL PRIMO È PERCORSO DAL VAPORE CHE COSTITUISCE IL FLUIDO REFRIGERANTE (FRIGORIGENO); NELL’ALTRO CIRCOLA UNA SOLUZIONE ALLO STATO LIQUIDO CHE ALTERNATIVAMENTE SI ARRICCHISCE DEL VAPORE (NELL’ASSORBITORE) E SI IMPOVERISCE DEL VAPORE (NEL GENERATORE). IL LATO IN COMUNE DEI DUE CIRCUITI È COSTITUITO DAL RAMO IN CUI CIRCOLA LA SOLUZIONE RICCA. CSE SRL 94 SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI FREDDO/CICLI AD ASSORBIMENTO IL FLUIDO FRIGORIGENO ESCE DAL GENERATORE, CONDENSA NEL CONDENSATORE E, DOPO ESSERE PASSATO PER LA VALVOLA DI ESPANSIONE, ENTRA NELL’EVAPORATORE, IN CUI L’EVAPORAZIONE AVVIENE A SPESE DEL CALORE CHE DEVE ESSERE SOTTRATTO ALL’AMBIENTE DA RAFFREDDARE. A QUESTO PUNTO IL VAPORE ENTRA NELL’ ASSORBITORE, DOVE VIENE ASSORBITO DALLA SOLUZIONE LIQUIDA IN ARRIVO NELLA QUALE IL FLUIDO FRIGORIGENO ERA CONTENUTO IN QUANTITÀ RELATIVAMENTE PICCOLA. PER FAVORIRE QUESTO ASSORBIMENTO, SI OPERA UN RAFFREDDAMENTO, DOPO DI CHE LA SOLUZIONE RICCA IN USCITA, ENTRA NEL GENERATORE, AL QUALE GIUNGE L’ENERGIA TERMICA FORNITA DALL’ESTERNO; DATA L’ALTA TEMPERATURA, AVVIENE LA SEPARAZIONE DALLA SOLUZIONE DEL VAPORE DIRETTO AL CONDENSATORE. LA SOLUZIONE POVERA, USCITA ANCH’ESSA DAL GENERATORE, DOPO ESSERE PASSATA NELLA NELL’ASSORBITORE, VALVOLA DOVE SI RIDUTTRICE ARRICCHISCE DI PRESSIONE, NUOVAMENTE DEL RITORNA VAPORE PROVENIENTE DALL’EVAPORATORE. CSE SRL SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI FREDDO/CICLI AD ASSORBIMENTO LE SOLUZIONI CHE VENGONO UTILIZZATE PER QUESTI IMPIANTI SONO PRINCIPALMENTE LE SOLUZIONI ACQUOSE DI AMMONIACA E BROMURO DI LI TIO, IN CUI I FLUIDI FRIGORIGENI SONO RISPETTIVAMENTE L’AMMONIACA E L’ACQUA. NELLA PRATICA OCCORRONO CIRCA 1,5-2 kW TERMICI A TEMPERATURE DI 100120°C PER PRODURRE 1 kW DI CAPACITÀ FRIGORIFERA. IL COEFFICIENTE DI PRESTAZIONE COP VARIA TRA 0,5 E 0,75, QUINDI INFERIORE A QUELLO DI UN CORRISPONDENTE CICLO CON COMPRESSIONE MECCANICA. LA QUANTITÀ DI CALORE DA DISSIPARE È QUINDI DI CIRCA 2,5 kW PER OGNI kW DI CAPACITÀ FRIGORIFERA. COP SUPERIORI SINO A VALORI PARI A 1 SONO POSSIBILI NEL CASO DI SISTEMI BISTADIO O CON UTILIZZO DIRETTO DI COMBUSTIBILI. CSE SRL 95 SISTEMI A POMPA DI CALORE LA POMPA DI CALORE È UN SISTEMA CHE LAVORA CICLICAMENTE PER TRASFORMARE A ENERGIA BASSA TEMPERATURA IN ENERGIA A TEMPERATURA SUPERIORE CON APPLICAZIONE DI LAVORO ESTERNO IL COP HA SIGNIFICATO ANALOGO A QUELLO DEI SISTEMI PER LA PRODUZIONE DI FREDDO, MA CON RUOLI INVERTITI DELLE ENERGIE ENTRANTI ED USCENTI COP = Qout /Pc IL VALORE MASSIMO DI COP DAL CICLO DI CARNOT È QUINDI PARI A COPmax = TH/(TH-TC) ESISTONO LIMITI DI FUNZIONAMENTO DOVUTI A TEMPERATURE DI EVAPORAZIONE TROPPO BASSE CHE PORTANO A COP INFERIORI AD 1 CSE SRL IN CAMPO INDUSTRIALE L'UTILIZZO DI SORGENTI DI CALORE A TEMPERATURE TROPPO ELEVATE (SOPRA A 95°C) PUÒ CREARE PROBLEMI PER LA SCELTA DEL FLUIDO REFRIGERANTE LA POMPA DI CALORE CON COMPRESSORE MECCANICO PUÒ ESSERE CONSIDERATA CONVENIENTE SOLO CON COP MAGGIORE DI 3 SULLA BASE DEI RENDIMENTI DEI MOTORI PRIMI E DEI COSTI DELLE ENERGIE ELETTRICHE E TERMICHE CSE SRL 96 SISTEMI A POMPA DI CALORE NEL SEGUITO È RIPORTATO LO SCHEMA DI BASE DI UN SISTEMA REVERSIBILE A POMPA DI CALORE Fig. 12.8 Example of air-to-air reversing heat pump (operating point symbols and descriptions refer to the cooling mode) Fig. 12.7 Theoretical COP versus load temperatures for heat pumps CSE SRL SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO HVAC I SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO SONO PROGETTATI PER GARANTIRE LE CONDIZIONI DI COMFORT AMBIENTALE PER COLORO CHE LAVORANO NEGLI AMBIENTI E PER LE CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE RICHIESTE DAI PARTICOLARI PROCESSI PRODUTTIVI CHE VI SI SVOLGONO CONDIZIONI MEDIE SINTETIZZATE • • • • DI COMFORT AMBIENTALE POSSONO ESSERE COSÌ TEMPERATURA INTERNA 23-25°C UMIDITÀ RELATIVA 40-60% UMIDITÀ SPECIFICA 0,008-0,012 kg DI ACQUA/kg ARIA SECCA VELOCITÀ MASSIMA DELL'ARIA INFERIORE A 0,15-0,2 m/s PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI LE TEMPERATURE POSSONO ESSERE PI Ù BASSE E LA VELOCITÀ DELL'ARIA SUPERIORE DATI MEDI DI FABBISOGNO PER RISCALDAMENTO E RAFFREDDAMENTO AMBIENTI VARIANO TRA 50-100 W/m 2 E 20-30 W/m3 (SE RIFERITI AL VOLUME) SINO A MENO DI 10 W/m 3 PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI NEI SISTEMI AD ACQUA LE TEMPERATURE DELL'ACQUA CALDA VARIANO TRA 60 E 80°C, MENTRE PER L'ACQUA FREDDA TRA 5 E 10°C. NEI SISTEMI AD ARIA VALORI MEDI SONO 30°C PER L'ARIA CALDA E 13-15°C PER L'ARIA FREDDA CSE SRL 97 SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO HVAC/DEFINIZIONI UMIDITÀ SPECIFICA (ω) È IL RAPPORTO TRA LA MASSA DI VAPORE ACQUEO E LA MASSA DI ARIA SECCA. TALE RAPPORTO È MASSIMO NELL'ARIA SATURA (IN PRATICA VARIA TRA 0 PER ARIA SECCA E CIRCA 0,03 kg DI ACQUA PER kg DI ARIA SECCA) UMIDITÀ RELATIVA (φ ) È IL RAPPORTO TRA LA FRAZIONE MOLARE DI VAPORE ACQUEO PRESENTE IN UN CAMPIONE DI ARIA E LA FRAZIONE MOLARE PRESENTE IN UN CAMPIONE DI ARIA SATURA ALLA STESSA TEMPERATURA E PRESSIONE DELLA MISCELA. TALE RAPPORTO È UGUALE A 1 (O AL 100% SE ESPRESSO IN PERCENTUALE) PER UNA MISCELA SATURA, IL SUO VALORE INDICA QUINDI QUANTO LA MISCELA DI ARIA DEVE ESSERE TRATTATA TEMPERATURA BULBO UMIDO È LA TEMPERATURA ALLA QUALE L'ACQUA EVAPORANDO IN UNA MISCELA DI ARIA AD UNA DETERMINATA TEMPERATURA A BULBO SECCO E AD UNA DETERMINATA UMIDITÀ SPECIFICA PORTA L'ARIA ALLA SATURAZONE ADIABATICA MENTRA LA PRESSIONE COSTANTE. SI MISURA TRAMITE UNO PSICROMETRO DELLA MISCELA È SI NOTI CHE UNA MISCELA ARIA-ACQUA IN CONDIZIONI NORMALI HA UNA TEMPERATURA DI SATURAZIONE ADIABATICA MOLTO VICINA A QUELLA DELLA TEMPERATURA A BULBO UMIDO CSE SRL SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO HVAC/DEFINIZIONI L'ENTALPIA DI UNA MISCELADI ARIA SECCA E DI VAPORE ACQUEO È ESPRESSO APPROSSIMATIVAMENTE DA hmix = 1 × t + ω × (2500 + 1,8 × t) DOVE • • 1 kJ/kg × K È IL CALORE SPECIFICO DELL'ARIA SECCA t È LA DIFFERENZA DI TEMPERATURA IN K TRA LA TEMPERATURA DELLA MISCELA E LA TEMPERATURA TEMPERATURA DELL'ARIA IN °C) STANDARD • 2500 kJ/kg È L'ENTALPIA DEL VAPORE SATURO • 1,8 kJ/kg × K È 273,15 K (QUINDI t È LA IL CALORE SPECIFICO DEL VAPORE SURRISCALDATO QUANDO LA MISCELA ARIA-VAPORE ACQUEO È ATMOSFERICA NELLE CONDIZIONI DI PRESSIONE SI DEFINISCE PUNTO DI RUGIADA (DEW POINT) DI UN CAMPIONE D'ARIA LA TEMPERATURA DELL'ARIA SATURA ALLA STESSA PRESSIONE E CON LA STESSA UMIDITÀ SPECIFICA DEL CAMPIONE D'ARIA CSE SRL 98 SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO HVAC/DEFINIZIONI LA FIGURA SEGUENTE MOSTRA UNA TIPICA SITUAZIONE DEL VAPORE ACQUEO IN UNA MISCELA ARIA-ACQUA CSE SRL SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO HVAC/PROCESSI TIPICI LO STUDIO DELLE PROPRIET À E DEL COMPORTAMENTO DELLE MISCELE DI ARIA È CONDOTTO SPESSO MEDIANTE CARTE PSICROMETRICHE, OVE SONO DATI GRUPPI DI CURVE PER UNA PRESSIONE DELLA MISCELA GENERALMENTE UGU ALE A QUELLA ATMOSFERICA (AD ESEMPIO LE CARTE SUGGERITE DA ASHRAE) TIPICI PROCESSI PSICROMETRICHE ADIABATICHE, ETC CHE POSSONO ESSERE ESAMINATI CON LE CARTE SONO: DEUMIDIFICAZIONE, UMIDIFICAZIONE, MISCELE CSE SRL 99 SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO HVAC/CARICHI TERMICI E FRIGORIFERI IL PRIMO PASSO PER UN DIMENSIONAMENTO DEI SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO È IL CALCOLO DEI CARICHI TERMICI E FRIGORIFERI ATRAVERSO LA VALUTAZIONE DELLE PERDITE PER DISPERSIONE, PER RICAMBI D'ARIA E PER IL CONTRIBUTO DELLE PERSONE E DEI MACCHINARI PRESENTI NELLA TABELLA SEGUENTE SONO RIPORTATI VALORI TIPICI DI CARICHI TERMICI RIFERITI ALLE PERSONE CHE OCCUPANO GLI AMBIENTI DA CONDIZIONARE CSE SRL SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO HVAC/CARICHI TERMICI E FRIGORIFERI UNA VALUTAZIONE SEMPLIFICATA DEL FABBISOGNO TERMICO/FRIGORIFERO DI UN EDIFICIO PUÒ ESSERE EFFETTUATA CON LA SEGUENTE FORMULA Q = (cd+ O,35 × nv) × VB × ∆t ± Qi DOVE Q= c d= CARICO TOTALE (W) COEFFICIENTE DI DISPERSIONE TOTALE DELL'EDIFICIO (W/m 3 × K) nv= VENTILAZIONE ESPRESSA IN NUMERO DI RICAMBI ORARI (NUMERO VOLUMI EDIFICIO/h) 0,35 × nv= POTENZA TERMICA (W/m3 × K) RIFERITA AD UNA PORTATA D'ARIA DI 1 m 3/h CONSIDERANDO SOLO IL CONTRIBUTO DEL CALORE SENSIBILE (DIPENDE LALLE UNITA’ DI MISUTA) VB= VOLUME DELL'EDIFICIO (m3) ∆T= DIFFERENZA MEDIA DI TEMPERATURA TRA ARIA ESTERNA ED INTERNA Qi= CONTRIBUTO DELLE SORGENTI INTERNE DA SOTTRARRE AL CONSUMO TERMICO NELLE STAGIONI FREDDE E DA AGGIUNGERE AL CONSUMO FRIGORIFERO NELLE STAGIONI CALDE. IL CONTRIBUTO DEGLI OCCUPANTI E DELL'ILLUMINAZIONE PUÒ RAGGIUNGERE IL 1020% DEL FABBISOGNO FRIGORIFERO NELLE STAGIONI CALDE CSE SRL 100 SI NOTI CHE: • IL COEFFICIENTE cd HA VALORI TIPICI TRA 0,35 E 1 W/m3 × K; VALORI PI Ù ALTI CORRISPONDONO AD ELEVATI VALORI DEL RAPPORTO SUPERFICIE DISPERDENTE/VOLUME • IL COEFFICIENTE nv NON SUPERA GENERALMENTE IL VALORE 1 SE RIFERITO AL VOLUME LORDO DELL'EDIFICIO. NE CONSEGUE CHE IL TERMINE (cd + 0,35 × nv) VARIA TRA 0,7 E 1,3 W/m3 × K CSE SRL SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO HVAC/CONTROLLO DEI CONSUMI GLI ACCORGIMENTI PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI NEGLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO SONO SINTETIZZATI NEL SEGUITO • GARANTIRE UNA CORRETTA VENTILAZIONE PER RIDURRE I CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA PER VENTILATORI, IL CONSUMO PER RISCALDAMENTO E RAFFREDDAMENTO DELL'ARIA E PER I SUOI TRATTAMENTI • • • RIDURRE I CARICHI TERMICI E FRIGORIFERI CON COIBENTAZIONI DEGLI EDIFICI RIDURRE I CARICHI TERMICI DEI MACCHINARI INSTALLATI RECUPERARE IL CALORE DALL'ARIA ESAUSTA OVE POSSIBILE E RICORRERE A SISTEMI DI FREE-COOLING OGNIQUALVOLTA POSSIBILE • SPIANARE IL DIAGRAMMA DEI CARICHI MEDIANTE SISTEMI AD ACCUMULO (ACCUMULO CALDO, ACCUMULO FREDDO) PER MIGLIORARE LO SFRUTTAMENTO DEI CONTRATTI DI FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA E TERMICA • INSTALLARE SISTEMI DI CONTROLLO DELLA TEMPERATURA E DELL'ENTALPI A PER OTTIMIZZARE LA GESTIONE CSE SRL 101 SISTEMI DI ILLUMINAZIONE/DEFINIZIONI SI RIPORTANO NEL SEGUITO LE PRINCIPALI DEFINIZIONI UTILI PER LA COMPRENSIONE DEI FENOMENI CHE AVVENGONO NEI SISTEMI DI ILLUMINAZIONE SI RIPORTANO INOLTRE ALCUNE TABELLE CON I VALORI MEDI RACCOMANDATI PER DIVERSE SITUAZIONI DI LAVORO E LE CARATTERISTICHE DEI PRINCI PALI TIPI DI LAMPADE CSE SRL CROMATICITÀ O TEMPERATURA DI COLORE RAPPRESENTA UN INDICE DELLA LUCE COLORATA CHE INCLUDE INFORMAZIONI RISPETTO ALLA LUNGHEZZA D’ONDA DOMINANTE E LA SUA PUREZZA. È ESPRESSA IN TEMPERATURA KELVIN. AD ALTE TEMPERATURE CORRISPONDONO LUCE FREDDA (VALORI TIPICI: 4100 K PER LA LUNA; 5000 K PER IL SOLE; 10000-25000 K PER IL CIELO AZZURRO). LA CROMATICITÀ È DEFINITA COME LA TEMPERATURA DEL CORPO NERO CHE IRRAGGIA LUCE CON LO STESSO COLORE DELLA SORGENTE LUMINOSA. RESA DI COLORE È UN INDICE DELL’ EFFETTO DELLA SORGENTE DI LUCE SULL’ASPETTO DEL COLORE DELL’OGGETTO COMPARATO CON L’ASPETTO DEL COLORE DI UNA SORGENTE LUMINOSA DI RIFERIMENTO (IL VALORE DELLA RESA DI COLORE DELLA SORGENTE LUMINOSA DI RIFERIMENTO È ASSUNTO PARI A 100). DIAGRAMMA DELLA DISTRIBUZIONE SPAZIALE IDENTIFICA LA LUCE EMESSA DA UNA LAMPADA O IMPIANTO ILLUMINANTE VARIANTE IN INTENSITÀ LUMINOSA A SECONDA DELLA DIREZIONE. I DIAGRAMMI SONO GENERALMENTE COSTRUITI SU DI UNA SEZIONE PIANA E RIPORTANO IL VALORE DELLA INTENSITÀ LUMINOSA IN CD RIFERITO AD UN FLUSSO DI 1000 LM PER COMPARARE I DIVERSI SISTEMI DI ILLUMINAZIONE. APPARECCHIO ILLUMINANTE È DEFINITO COME L’UNITÀ DI ILLUMINAZIONE FORMATA DA UNA O PIÙ LAMPADE ED I COMPONENTI NECESSARI PER DISTRIBUIRE LA LUCE (DIFFU SORE, RIFLETTORE, LENTI ED ALTRO) ED I CONNETTORI LA LAMPADA ALLA DISTRIBUZIONE ELETTRICA. CSE SRL 102 COEFFICIENTE DI UTILIZZAZIONE (CU) O RENDIMENTO DELL’APPARECCHIO ILLUMINANTE È DEFINITO COME IL RAPPORTO TRA IL FLUSSO LUMINOSO (LUMEN) CHE RAGGIUNGE IL PIANO DI LAVORO ED IL TOTALE FLUSSO (lumen) GENERATO DALLA LAMPADA. QUESTO COEFFICIENTE CONSIDERA LA LUCE ASSORBITA O RIFLESSA DALLE PARETI, SOFFITTO E DALL’APPARECCHIO STESSO. I VALORI SONO GENERALMENTE TABELLATI NEI CATALOGHI DEI COSTRUTTORI E PERMETTONO UNA RAPIDA STIMA DELL’ILLUMINAZIONE RICHIESTA DA UN DATO IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE. FATTORE DI DEPREZZAMENTO DELLE LAMPADE E DEGLI APPARECCHI ILLUMINANTI È DEFINITO COME IL RAPPORTO TRA LA RESA INIZIALE DELL’APPARECCHIO CON LAMPADE NUOVE E PULITE E LA RESA IN UN DATO TEMPO CON LAMPADE SPORCHE E DEPREZZATE. SUPERFICIE DI LAVORO È DEFINITA COME LA SUPERFICIE PER LA QUALE È RICHIESTO UN LIVELLO DI ILLUMINAZIONE SPECIFICATO DALLE ASSOCIAZIONI INTERNAZIONALI. PER LE AREE CIRCOSTANTI IL LIVELLO DI ILLUMINAZIONE NON DEVE ESSERE INFERIORE DI 1/3 RISPETTO ALL’ILLUMINAZIONE MEDIA DELLA SUPERFICIE DI LAVORO. LA TABELLA SEGUENTE MOSTRA I VALORI TIPICI DI ILLUMINAZIONE RICHIESTI PER DIFFERENTI SUPERFICI DI LAVORO IN AMBITO INDUSTRIALE; TALI VALORI VARIANO DA 2000 lx PER OPERAZIONI DI ALTA PRECISIONE A 50 lx PER LE AREE DI TRANSITO. CSE SRL SISTEMI DI ILLUMINAZIONE/CARATTERISTICHE CSE SRL 103 SISTEMI DI ILLUMINAZIONE/PROGETTO DI MASSIMA NEL SEGUITO È RIPORTATA UNA TABELLA PER LO SVOLGIMENTO DI UN PROGETTO DI MASSIMA DI UN SISTEMA DI ILLUMINAZIONE CSE SRL SISTEMI DI ILLUMINAZIONE/CONFRONTO NEL SEGUITO È RIPORTATO UN ESEMPIO DI CONFRONTO TRA SISTEMI DI ILLUMINAZIONE CON LAMPADE A VAPORI DI MERCURIO E LAMPADE AL SODIO AD ALTA PRESSIONE CSE SRL 104 INDICE DEI CAPITOLI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. INQUADRAMENTO ENERGETICO DELLO STABILIMENTO L'ACQUISTO DELL'ENERGIA E AUTOPRODUZIONE LA LEGGE 10/91 IL RESPONSABILE DELL'ENERGIA I CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN CAMPO ENERGETICO ESEMPI DI VALUTAZIONE DI INVESTIMENTI FINALIZZATI AL RISPARMIO ENERGETICO OTTIMIZZARE LE TRASFORMAZIONI DELL'ENERGIA AI CONFINI DI STABILIMENTO OTTIMIZZARE LE LINEE DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA LA COGENERAZIONE OTTIMIZZARE GLI USI FINALI DELL'ENERGIA NEI MACCHINARI DI PROCESSO E DI SERVIZIO ESEMPI APPLICATIVI UNITA' DI MISURA E PARAMETRI DI USO PRATICO. CENNI SU SISTEMI DI MISURA RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO CSE SRL VIA RIVIERA, 39 27100 PAVIA TEL. 0382 528850 FAX 0382 528851 * e.mail [email protected] sito internet: www. cseit.it CSE SRL UNITÀ DI MISURA E PARAMETRI DI USO PRATICO. CENNI SUI SISTEMI DI MISURA. Prof.ing. Giovanni Petrecca Ordinario di Energetica Elettrica Dipartimento di Ingegneria Elettrica Università di Pavia CSE SRL VIA RIVIERA, 39 27100 PAVIA TEL. 0382 528850 FAX 0382 528851 * e.mail [email protected] sito internet: www. cseit.it Dottorato di ricerca internazionale in energetica- Scuola superiore Universit à di Catania- Catania, 16/05/08 CSE SRL 105 NEL SEGUITO SONO RIPORTATE ALCUNE TABELLE CONTENENTI LE UNITÀ DI MISURA DEL SISTEMA INTERNAZIONALE SI, I COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE TRA UNITÀ DI USO PRATICO E UNITÀ SI, VALORI DI DENSITÀ E DI CALORE SPECIFICO DI USO COMUNE, PARAMETRI PER LE TRASFORMAZIONI ENERGETICHE TRA ENERGIE ACQUISTATE E ENERGIE UTILIZZATE DAGLI UTILIZZATORI FINALI. Unità base e supplementari del SI QUANTITÀ Lunghezza Massa Tempo Corrente elettrica Temperatura termodinamica Intensità luminosa Sostanza molecolare Angolo piano Angolo solido UNITÀ metro kilogrammo secondo ampere kelvin candela mole radiante steradiante SIMBOLO m kg s A K Cd mol rad sr CSE SRL Prefissi comunemente usati FATTORE Multiplo 18 1015 1012 109 106 103 102 101 10 Sottomultiplo -1 10-2 10-3 10-6 10 -9 10-12 10-15 10-18 10 PREFISSO SIMBOLO exa peta tera giga mega kilo hecto deka E P T G M k h da deci centi milli micro nano pico femto atto d c m µ n p f a CSE SRL 106 Unità derivate dal SI QUANTITÀ Spazio e Tempo Area Volume Velocità Accelerazione Velocità angolare Accelerazione angolare Frequenza Velocità di rotazione Meccaniche Densità Momento Momento di inerzia Forza Coppia Energia, lavoro, quantità di calore Potenza Pressione, sforzo UNITÀ SIMBOLO metro quadrato metro cubo metro per secondo metro per secondo quadrato radiante per secondo radiante per secondo quadrato hertz radiante per secondo m 3 m m/s 2 m/s rad/s 2 rad/s Hz=cicli/s rad/s kilogrammo per metro cubo kilogrammo metro per secondo kilogrammo metro quadrato newton newton metro joule watt pascal kg/m kg ⋅ m/s 2 kg ⋅ m 2 N= kg ⋅ m/s N⋅m J=N ⋅ m W=J/s 2 Pa=N/m 2 3 CSE SRL QUANTITÀ Elettriche e magnetiche Carica elettrica Potenziale elettrico, tensione Intensità di campo elettrico Capacità Densità di corrente Intensità di campo magnetico Flusso magnetico Densità di flusso magnetico Induttanza Permeabilità Resistenza Conduttanza Forza magnetomotrice UNITÀ SIMBOLO coulomb volt volt per metro farad ampere per metro quadrato ampere per metro weber tesla henry henry per metro ohm siemens ampere C=A ⋅ s V=W/A V/m ⋅ s/V F=C/V=A 2 A/m A/m Wb=V ⋅ s2 T=Wb/m H/V ⋅ s/A H/m Ω=V/A S=A/V A Luce Flusso luminoso Luminanza lumen lux lm=cd ⋅ sr 2 lx=lm/m Viscosità Viscosità cinematica Viscosità dinamica metro quadrato per secondo pascal secondo m /s Pa ⋅ s 2 CSE SRL 107 Unità SI e fattori di conversione Per convertire da Simbolo a Simbolo Moltiplica per LUNGHEZZA foot inch mile ft in mi metro metro metro m m m 0,3048 0,0254 1609 AREA square foot square inch ft2 i n2 metro quadrato metro quadrato m2 m2 0,0929 0,000645 VOLUME cubic foot cubic inch USA liq gallon litro ft3 i n3 gal l metro cubo metro cubo metro cubo metro cubo m3 m3 m3 m3 0,02832 0,00001639 0,0037854 0,001 MASSA pound ton (short) ton (long) barrel (oil) lb ton ton barrel kilogrammo tonnellata tonnellata tonnellata kg t=103 ⋅ kg 3 t=10 ⋅ kg t=103 ⋅ kg 0,45359 0,9072 1,016 0,137 CSE SRL Per convertire da FORZA pound-force kilogrammo-forza Simbolo a Simbolo Moltiplica per lbf kgf newton newton N N 4,448 9,807 PRESSIONE 2 pound-force/square foot lbf/ft 2 pound-force/square inch lbf/in 2 kilogrammo-forza/metro quadrato kgf/m bar bar atmosfera atm mm H2 O mm H2 O inch H2 O in H2 O pascal pascal pascal pascal pascal pascal pascal Pa Pa Pa Pa Pa Pa Pa 47,8788 6895 9,807 100000 101325 9,7739 248,7 VELOCITÀ foot/secondo foot/min mile/ora kilometro/ora ft/s ft/min mi/h km/h metro per secondo metro per secondo metro per secondo metro per secondo m/s m/s m/s m/s 0,3048 0,00508 0,4469 0,2777 ACCELERAZIONE 2 foot/second ft/s metro per secondo quadrato m/s 2 2 0,3048 CSE SRL 108 Per convertire da Simbolo a Simbolo Moltiplica per ENERGIA, LAVORO British thermal unit foot pound-force calorie wattora Btu ft ⋅ lbf cal Wh joule joule joule joule J J J J 1055 1,356 4,1868 3600 POTENZA Btu/ora Btu/secondo horsepower calorie/ora Btu/h Btu/s hp cal/h watt watt watt watt W W W W 0,2931 1055 745,7 0,0011628 CAPACIT À REFRIGERANTE tons frigorie/ora tons frig/h watt watt W W 3520 0,0011628 COPPIA pound-force foot kilogrammo-forza metro lbf ⋅ ft kgf ⋅ m newton metro newton metro N⋅m N⋅m 1,356 9,807 DENSITÀ pound/cubic foot lbf/ft 3 3 kilogrammo per metro cubo kg/m 16,018 CSE SRL Per convertire da PORTATA VOLUMETRICA cubic foot/minuto Simbolo 3 a Simbolo 3 Moltiplica per ft /min metro cubo per secondo m /s 0,00047 ENERGIA SPECIFICA Btu/pound calorie/kilogrammo Btu/lb cal/kg joule/kilogrammo joule/kilogrammo J/kg J/kg 2326 4,186 CALORE SPECIFICO Btu/pound ⋅ °F calorie/kilogrammo ⋅ °C Btu/lb ⋅ °F cal/kg ⋅ °C joule/kilogrammo ⋅ K joule/kilogrammo ⋅ K J/kg ⋅ K J/kg ⋅ K 4,186 4,186 LUCE footcandle fc lux lx 10,764 TEMPERATURA °C kelvin K 1 Celsius °C (variazione ∆) °F kelvin K 5/9 Fahrenheit °F (variazione ∆) Nota che la conversione tra due unità non appartenenti al SI può essere fatta tramite il rapporto tra i fattori di conversione delle singole unità. Esempio Per convertire da a Moltiplica per Celsius Fahrenheit 1/(5/9) Btu/h cal/h 0,2931/0,0011628 CSE SRL 109 CSE SRL CSE SRL 110 CSE SRL CSE SRL 111 CENNI SUI SISTEMI DI MISURA I SISTEMI DI MISURA SI DIVIDONO IN DUE GRANDI GRUPPI: • MISURATORI CHE EFFETTUANO L'INTEGRALE DELLA POTENZA O DELLA PORTATA FORNENDO UNA GRANDEZZA CUMULATA IN UN CERTO INTERVALLO DI TEMPO • SISTEMI CHE RILEVANO I VALORI ISTANTANEI ED EFFETTUANO, SE NECESSARIO, L'INTEGRAZIONE MEDIANTE SISTEMI DI CALCOLO ESTERNI (MICROPROCESSORI, PC, ETC.) CSE SRL MISURATORI DI PORTATA I MISURATORI DI PORTATA DI FLUIDI (LIQUIDI, VAPORI, GAS) SONO: MISURATORI VOLUMETRICI, MISURATORI DI VELOCITÀ, MISURATORI DI PREVALENZA (CON ORIFIZIO TARATO), TUBO DI PITOT, VORTEX, ALTRI SISTEMI MISURATORI DI GRANDEZZE ELETTRICHE MISURATORI DI CORRENTE ELETTRICA, DI TENSIONE, DI POTENZA ATTIVAREATTIVA-APPARENTE, DI ENERGIA ATTIVA-REATTIVA-APPARENTE, DI FATTORE DI POTENZA MISURATORI DI TEMPERATURA, PRESSIONE PER OGNI APPROFONDIMENTO SI RIMANDA ALLA BIBLIOGRAFIA. CSE SRL 112