Alberi maestri, nella città e nel territorio di Trento

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Alberi maestri, nella città e nel territorio di Trento
presentazione del libro venerdi 17 al Muse
Quello che sarà presentato al Muse venerdì 17 marzo alle ore 17,30 è un volume di
240 pagine ampiamente illustrato in cui sono presentati sotto l’aspetto botanico e
territoriale 124 alberi monumentali presenti in 37 luoghi differenti di Trento. Il titolo
dell’opera, edita in collaborazione dal Muse e dal Comune, è “Alberi Maestri nella
città e nel territorio di Trento”.
Ne sono autori per i testi il giornalista Mauro Lando e per le immagini il fotografo
Alessandro Gadotti; ne sono stati curatori Costantino Bonomi, responsabile della
sezione botanica del Muse e Roberto Leonardelli capoufficio del servizio Parchi e
giardini dell’amministrazione comunale.
Il titolo fa riferimento ad “Alberi Maestri” perché in virtù della loro dimensione,
storia, localizzazione, connotazione botanica si distinguono tra gli altri e si pongono
come punti di riferimento ambientali.
L’opera rappresenta la conclusione di una collaborazione tra Comune e Muse iniziata
nel 2006 quando il Municipio affidò all’allora Museo tridentino di scienze naturali
l’incarico di compiere una ricerca sugli alberi che potessero avere le caratteristiche di
monumentalità.
A conclusione dello studio vennero individuate, studiate e catalogate 297 piante, per
la maggior parte più che secolari, presenti in spazi pubblici e privati dentro la città,
nel fondovalle, nella collina e nelle aree montane.
Quel censimento ha pertanto consentito di individuare il grande patrimonio arboreo
del territorio di Trento, la cui conoscenza non poteva rimanere solo all’interno degli
uffici e tra gli esperti. Il passo successivo di Comune e Muse è stato pertanto quello
di pubblicare un libro che potesse far conoscere gli alberi monumentali. A tal fine si è
proceduto a scegliere tra le 297 piante quelle singole, o filari alberati, che potessero
avere una particolare rappresentatività, oltre che monumentalità certificata dal punto
di vista botanico. Ne sono state quindi individuate 124, ora illustrate nel libro.
Il fine divulgativo dell’opera è stato realizzato attraverso le immagini e le schede
scientifiche, ma anche con la narrazione delle piante e del loro contesto. In sostanza
di ogni “Albero Maestro” viene raccontato il luogo dove è cresciuto con le
trasformazioni urbane o naturali che vi si sono succedute. Le immagini poi fanno il
resto: rivelano i “monumenti” che spesso rischiano di non essere conosciuti come tali.
Va segnalato che la presenza degli “Alberi Maestri” in città e nel fondovalle si
impone soprattutto, ma non solo, nelle zone in cui Trento si è sviluppata a partire
dalla seconda metà dell’Ottocento: ne sono esempio i giardini di piazza Dante, le
“roste” dell’Adige, il giardino Garzetti, ma spiccano anche la “generazione” di
esemplari del tiglio di piazza Duomo, le piante di Gocciadoro e del Doss Trento.
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Sulla collina eccelle il Giardino Garbari, poi la villa de Mersi, le varie ville di Povo,
ma anche l’area tra Maderno e Vigo Meano. Sulla montagna gli “Alberi Maestri”
sono stati raccontati tenendo conto delle presenze sul Bondone nel suo complesso, sul
Cimirlo, sul Calisio, sul monte Mezzana e sul Soprasasso.
Quali infine gli alberi monumentali illustrati nel libro. Sono esemplari di abete di
Douglas, aliantus, carpino, castagno, cedro, liriodendro, cerro, ciliegio, cipresso,
faggio, ginepro della Siria, ginko biloba, glicine, ippocastano, larice, maclura,
magnolia, nocciolo turco, olmo, pino nero, pino silvestre, platano, quercia, rovere,
sambuco, sequoia, sorbo, spaccasassi, tasso, tiglio, torreia giapponese, zelcova.
Trento, 15 marzo 2017
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