Armando Reale: Riflessioni su…la fine del mondo L’intervento di A .Reale ha preso lo spunto dal’intervento dell’attuale Direttore della Specola Vaticana,p. Josè Funes s.j al Convegno dell’Università Gregoriana su” Origine e Fine dell’Universo”, il 31 Marzo scorso. Come appare dal titolo,almeno su una larga scala temporale di evoluzione ,quel Convegno ha una qualche connessione con il tema dell’ attuale Convegno del gruppo Del Re di Scienza e Fede. E’ molto interessante commentare i diversi scenari che la Scienza ci prospetta ,oltre che sull’origine anche sul destino finale dell’Universo e su quello della Terra in particolare ,alla luce delle attuali conoscenze .Queste si sono arricchite di molto in questi due ultimi decenni a seguito delle osservazioni e misure compiute dalle nuove tecnologie come il telescopio spaziale Hubble , le missioni nello spazio mediante sonde e satelliti artificiali e i grandi acceleratori della Fisica delle particelle elementari. La Scienza dunque cerca la risposta alle domande fondamentali sull’ origine e il destino finale dell’Universo. Riguardo al primo interrogativo una risposta che sembra consolidata sulla base di molte osservazioni di carattere astronomico e astrofisico è che l’origine dell’Universo risale a 13,8 miliardi di anni da una condizione primordiale di densità e temperatura estreme ,la cosiddetta era di Planck,prodottasi dopo il Big-Bang. Le difficoltà teoriche e sperimentali presenti nell’originario modello del Big Bang sono state superate ipotizzando una gigantesca espansione(inflazione) in un tempo brevissimo dopo il Big-Bang, seguita poi da una continua espansione più lenta .Escluso ciò che realmente è accaduto al tempo t=0,oggi siamo in grado di descrivere l’evoluzione dell’Universo a partire da una infinitesima frazione di secondo dopo il Big BANG fino al periodo attuale. La spiegazione scientifica di ciò che è accaduto al tempo zero della fase primordiale di questo singolare sistema fisico richiede il ricorso alla Teoria Generale della Relatività e alla Meccanica Quantistica,ma la combinazione delle due grandi teorie attualmente è un problema irrisolto. A questo proposito varie teorie matematiche sono state proposte ma si tratta di modelli ; una teoria generale non esiste ancora,e tanto meno una teoria cosmologica che equivalga ad una creatio ex nihilo .La teoria del BigBang non dice nulla su ciò che ha causato il Bang iniziale né su come e perchè è avvenuto anche perché esso non è un evento avvenuto all’interno di uno spazio (e di un tempo)preesistenti. Le conoscenze di Fisica e di Cosmologia sono sufficienti invece per tentare di rispondere al secondo interrogativo riguardante il destino dell’Universo, Attualmente vediamo l’Universo strutturato in miliardi di galassie ciascuna con centinaia di miliardi di stelle .Oggi ci sono prove inconfutabili che il moto delle stelle nelle galassie,il moto delle galassie negli ammassi e il moto dello stesso dell’Universo è prevalentemente determinato dall’azione gravitazionale della cosiddetta materia oscura,la cui origine e natura i fisici cercano di stabilire. Alla fine degli anni 90, attraverso lo studio di alcuni tipi di supernovae presenti in galassie molto distanti si è anche scoperto che da qualche miliardo di anni in qua la velocità di espansione dell’Universo aumenta anziché diminuire !. Sappiamo dalla Relatività Generale che il tipo di curvatura e la estensione spaziale dell’Universo dipendono dalla sua densità di massa e di energia(massa ed energia sono due grandezze fisiche equivalenti secondo la nota relazione di Einstein) .Fino a poco tempo fa la densità complessiva,dovuta alla materia visibile ordinaria più la materia oscura,costituiva circa il 30 % di quella critica e dunque prevaleva l’immagine di un Universo ( aperto ,a curvatura negativa) destinato a espandersi indefinitamente,pur con il rallentamento dovuto alla gravitazione .Le scoperte recenti e le proprietà del “vuoto” previste dalla Meccanica Quantistica fanno pensare che in esso sia presente, associata alla materia oscura, anche una forma di energia(energia oscura) la cui azione repulsiva contrasta l’effetto della gravitazione. La densità di questa forma di energia è circa il 70% di quella critica e quindi, sommata al già rilevato 30% porta la densità dell’Universo a un valore pari alla densità critica, quanto corrisponde cioè a una curvatura nulla:dunque a un Universo piatto. Finito o infinito? Non lo sappiamo,ma l’orientamento degli scienziati di oggi ,fisici e cosmologi,è che l’Universo sia euclideo e tenda a espandersi indefinitamente con una velocità che non rallenta ,anzi tende ad accelerare(come osservato sperimentalmente) a causa dell’energia oscura. E’ possibile che l’Universo non abbia mai una fine ,ma ,certamente non manterrà la struttura attuale . Galassie stelle (e pianeti) in un futuro molto remoto svaniranno nel buio cosmico,smembrandosi e raffreddandosi in un tempo infinito.Tutta la materia ,incluso quella dei buchi neri decadrà o evaporerà sotto forma di radiazioni per cui i soli costituenti finali di un Universo oscuro e freddo saranno fotoni di bassissima energia,neutrini,elettroni ecc : “. L’Universo iniziato con un Big Bang finirà in un…”pigolio” secondo una ben nota scherzosa poesiola citata da P.Funes