CINEMA TEATRO BOIARDO SCANDIANO TEATRO RAGAZZI E GIOVANI Stagione 2013/14 CINEMA TEATRO BOIARDO SCANDIANO Stagione teatrale 2013/2014 IL DOVERE DI ESPRIMERE CULTURA Cultura è quell’”intreccio inestricabile” che parafrasando la definizione dell’Unesco - ci attraversa e ci definisce come persone e società in termini spirituali, materiali, intellettuali ed emozionali. Questa è la ragione per cui quando parliamo di cultura non parliamo esclusivamente di intrattenimento e spettacolo, ma di un senso profondo senza il quale perderemmo di vista noi stessi e, ancor di più, ciò che ci unisce agli altri. Per il territorio di Scandiano è quindi fondamentale la presenza di un polo culturale, un luogo come il Cinema Teatro Matteo Meria Boiardo dove quell’”intreccio inestricabile” emerge in modo chiaro, diventa rappresentazione e oggetto di confronto. Un servizio irrinunciabile per l’amministrazione comunale, perché capace di fare esprimere cultura e coesione sociale, dando spazio alla creatività delle persone, creando opportunità educative e offrendo occasioni di incontro. Tutto questo si concretizzerà a partire dall’attuale stagione attraverso una partnership tra Comune di Scandiano e Fondazione Emilia Romagna Teatro, realtà capace di garantire non solo una proposta di altissima qualità – composta da una stagione teatrale, una stagione di teatro ragazzi, proiezioni cinematografiche di prima visione, film d’essai e cinema estivo – ma anche iniziative realizzate grazie al coinvolgimento di scuole e associazioni del territorio. Il percorso delineato per il Cinema Teatro Matteo Maria Boiardo si inserisce all’interno di una visione ampia di cultura condivisa dall’amministrazione comunale. Una visione che, anche in tempi di crisi, non intende marginalizzare un settore ritenuto fondamentale. In questo senso, nonostante la riduzione della spesa che ha colpito i comuni, l’amministrazione ha deciso di preservare i servizi culturali e, nel caso del Cinema Teatro, di potenziare l’offerta per i cittadini. Alessio Mammi Sindaco di Scandiano Giulia Iotti Assessore alla Cultura di Scandiano UNO SPAZIO PER LA CITTA’ La gestione del Cinema Teatro Boiardo obbliga la nostra Fondazione ad una ulteriore responsabilità e, come futuri gestori, cercheremo di valorizzare al meglio questa struttura. Nel ruolo che ci è stato assegnato dai Soci fondatori, rientra un radicato e continuativo rapporto col territorio. Ed è proprio da questo che intendiamo partire, perché il Cinema Teatro di Scandiano sia prima di tutto al servizio della comunità; una casa che i cittadini potranno frequentare e sentire come propria senza timori e riserve. Non sarà pertanto un luogo che ospiterà solo proiezioni cinematografiche e spettacoli, ma uno spazio in cui le forme organizzate del territorio potranno trovare accoglienza in un rapporto di vicendevole collaborazione. Certo la proposta artistica del cartellone teatrale avrà una parte importante e le programmazioni saranno nel segno della qualità già a partire da questa prima stagione, per gli autori proposti, gli allestimenti, le regie e gli interpreti. Ai titoli classici, al teatro brillante, alla danza e alla musica, potranno affiancarsi alcune fra le più interessanti espressioni di teatro contemporaneo; uno sguardo che si rivolgerà ai giovani autori, compagnie e interpreti, che si affacciano con qualità e professionalità al mondo dello spettacolo. Un punto qualificante dovrà essere il rapporto con i giovani; in parallelo al cartellone serale, sarà programmata una stagione espressamente dedicata alle Scuole, che contiamo possano diventare uno dei nostri interlocutori privilegiati, e decisiva sarà la collaborazione con i docenti con cui condividere il progetto formativo per le giovani generazioni, al quale il teatro può dare un significativo contributo. La programmazione cinematografica proseguirà con la proposta di prime visioni, ma anche con rassegne di cinema d’autore al fine di valorizzare le produzioni più interessanti del cinema italiano e internazionale. Un programma certamente ambizioso e che crediamo obbligato per un Cinema Teatro che, a partire dalla tradizione, apre le sue porte al nuovo e agli spettatori del domani; tappe fondamentali di un percorso al passo con un mondo in sempre più rapida trasformazione. Pietro Valenti Direttore Emilia Romagna Teatro Fondazione TEATRO RAGAZZI 15 gennaio ore 10 CA’ LUOGO D’ARTE PIK BADALUK – Una favola in musica Teatro d’attore e musica dal vivo 3 - 7 anni 26 marzo ore 10 TEATRO DEL CANGURO 29 gennaio ore 10 FONTEMAGGIORE TEATRO PETER PAN Teatro d’attore e di figura 3-7 anni I TRE PORCELLINI Teatro d’attore 4-10 anni 12 febbraio ore 10 TEATRO DEGLI ACCETTELLA/TANTI COSÌ PROGETTI ULISSE, CHI ERA COSTUI? Teatro di narrazione e di figura 8 - 14 anni 9 aprile ore 10 ERBAMIL ROBINSON & MAN FRIDAY Teatro d’attore in lingua inglese 8-14 anni INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI SPETTACOLI Biglietti: Ragazzi: 5.00 € Insegnanti accompagnatori della classe: omaggio (massimo 2 insegnanti per sezione: eventuali omaggi per accompagnatori aggiuntivi dovranno essere concordati con il teatro). Ingresso omaggio per alunni disabili e loro accompagnatori, alunni con disagio economico certificato. Prenotazioni: inviare la scheda di prenotazione preferibilmente via mail all’indirizzo [email protected] Le prenotazioni dovranno pervenire entro il 25 ottobre. Ritiro biglietti: i biglietti dovranno essere ritirati la mattina stessa dello spettacolo prima dell’inizio. Per poter far sedere accuratamente tutti i bambini e svolgere correttamente le mansioni di biglietteria, è richiesto l’arrivo in teatro almeno venti minuti prima l’inizio dello spettacolo. Per informazioni: CINEMA TEATRO M.M.BOIARDO Viale XXV Aprile, 3 - 42019 Scandiano RE Tel. 0522.854.355 e-mail: [email protected] www.emiliaromagnateatro.com Mercoledì 15 gennaio 2014 ore 10.00 PIK BADALUK Una favola in musica regia Maurizio Bercini con Ilaria Commisso, Francesca Grisenti, Paolo Codognola scene e pupazzi Maurizio Bercini, Donatello Galloni, Ilaria Commisso musiche originali suonate dal vivo Paolo Codognola video Giacomo Agnetti e Ilaria Commisso voce fuori campo Alberto Branca CÀ LUOGO D’ARTE Fascia d’età: 3-7 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore e musica dal vivo Durata: 55 minuti testo Marina Allegri Link video: https://www.youtube.com/watch?v=Kef336ANnh0 Nel libro La storia di Pik Badaluk si racconta una storia molto semplice, la storia del bambino Pik che apre il cancello del recinto, scappa dall’orto di casa e si trova in mezzo ai pericoli della foresta. Viene inseguito dal leone e si rifugia… sopra un albero di mele! L’Africa di Pik è un paese di fantasia: inutile cercare il politically correct. È un’Africa molto ingenua, più immaginata che conosciuta. Grete Meuche, autrice del libro pubblicato per la prima volta nel 1922, scrisse questa storia con quello sguardo ingenuoche ben si coniuga con lo stupore infantile verso un popolo ed un paese lontano ed assai differente, pronto forse ad essere esplorato e conosciuto dietro le finestre delle nostre cucine. L’idea di Africa è assolutamente fantastica:al posto della savana, Pik trova un albero di mele dove rifugiarsi per sfuggire al leone, come se dall’orto di casa o dalla finestra della cucina entrassero all’improvviso i profumi ed i misteri delle foreste africane. Per aiutare questo sogno collettivo di Africa ad occhi aperti, lo spettacolo utilizza pupazzi, immagini animate, musiche dal vivo, un testo scarno ed essenziale e tante canzoni, per far tornare giocosa e privata la scoperta di ciò che è “diverso da sè”, nel bene e nel male. Note sulla compagnia Cà Luogo d’Arte è un’associazione culturale fondata nel 2002 da un gruppo di professionisti dello spettacolo: registi, scenografi, drammaturghi, attori e musicisti.Il gruppo ha trasformato una cascina di campagna in luogo del fare e del pensare, un laboratorio in cui costruire scene e costumi e ricercare nuove forme enuovi linguaggi per un teatro infantile.Pensando all’infanzia non come ad un’età della vita, ma come ad uno stato dell’anima da difendere e valorizzare, il gruppo alterna la produzione di spettacoli per bambini ed adulti ad azioni culturali in scuole,circhi, musei, fattorie didattiche, per cercare nella contaminazione degli sguardi la crescita del suo pensiero poetico. Mercoledì 29 gennaio ore 10.00 I TRE PORCELLINI testo Marina Allegri regia Maurizio Bercini con Lorenzo Frondini, Fausto Marchini, Massimo Claudio Paternò scene Maurizio Bercini, Donatello Galloni Fontemaggiore Teatro Fascia d’età: 4-10 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore Durata: 60 minuti Link video: http://www.youtube.com/watch?v=T7DOgU7GVzA I tre porcellini è un classico racconto inglese, una di quelle storie che i nonni raccontano ai nipotini di generazione in generazione. La prima versione scritta risale probabilmente al 1843 e da allora la fiaba ha subito innumerevoli modifiche. Annoverato Annoverato tra i classici, lo spettacolo propone la celeberrima storia dei Fratelli Grimm mantenendone le caratteristiche principali e il finale originale, pur con non poche concessioni al linguaggio e al ritmo tipici del teatro. Nella riduzione teatrale della compagnia Fontemaggiore, i tre fratelli impegnati nella costruzione della propria casetta “a prova di lupo”, portano già nei nomi – Pigro, Medio e Saggio – la storia di un destino; la scelta del materiale per costruirsi la casa diventa il pretesto per ragionare, ragionare, con i bambini spettatori, sui piaceri e sui doveri della vita, sui consigli di una mamma molto presente, sulla paura di andare per il mondo da soli. In un susseguirsi di situazioni comiche ed irresistibili, si arriva all’inevitabile finale del lupo nella pentola, senza mai però caricare i personaggi di connotazioni troppo negative né positive, lasciando piuttosto che la storia abbia il suo corso, nel dubbio che, tra la scelta di una vita breve ma giocosa ed una lunga e laboriosa, la “Natura” faccia spesso s l’ultima mossa. Note sulla compagnia Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione è un organismo con vocazione territoriale regionale che si occupa della produzione e della diffusione della nuova drammaturgia, su tutto il territorio nazionale. I suoi destinatari privilegiati sono l’infanzia e i giovani, ma la sua storia lo mette in contatto anche con coloro i quali, giovani o adulti, sono interessati alla cultura teatrale declinata in spettacoli, eventi, letture, formazione. Organizza in Umbria rassegne ssegne di teatro ragazzi, rassegne domenicali rivolte alle famiglie, teatro contemporaneo, letture ed eventi teatrali. Mercoledì 12 febbraio 2014 ore 10.00 ULISSE, CHI ERA COSTUI? COST autore utore Icaro Accettella, Danilo Conti regia Danilo Conti con Danilo Conti e Antonella Piroli TEATRO ACCETTELLA/ TANTI COSI PROGETTI Fascia d’età:8-14 anni Tecnica nica utilizzata: teatro di narrazione e di figura Durata: 55 minuti Link video: http://www.youtube.com/watch?v=0pRCI-ke2d8 http://www.youtube.com/watch?v=0pRCI L'eroe, nella mitologia greca,, è sovente un semidio,, uomo o donna figlio di una divinità ed una persona mortale; in casi eccezionali può essere anche, come Ulisse, un uomo comune, con coraggio e arguzia decisamente superiori alla norma. Ulisse certamente rappresenta l'uomo l'uomo moderno: uno straordinario senso pratico e una grande curiosità, uniti al suo incredibile genio, lo rendono capace di risolvere ogni ostacolo con successo. Spesso eroe e mito si intrecciano: l'eroe 'eroe è accompagnato durante tutto il suo percorso da figure leggendarie e mitologiche. Il ciclope Polifemo, la maga Circe, Eolo Dio dei Venti, le Sirene, la discesa nel regno dei morti, sono solo alcuni momenti del viaggio per mare che Ulisse intraprende per ritornare a Itaca dopo la guerra di Troia. Ulisse attraversa il mare del tempo, un tempo di natura qualitativa, poco importa se il suo viaggio sia durato 10 anni o 10 secondi, saremo noi posteri a misurare in termini di quantità. I temi Ulisse (chi era costui) sono di diversa natura, per suggerirne alcuni: lo sguardo, quello dei soldati greci che spiano da dentro il cavallo, quello di Polifemo, di Ulisse e dei suoi compagni che scrutano l’orizzonte, dei Proci invasi dal terrore per la morte imminente; la l sfera, il mondo, l’occhio dall’esterno, il tentativo di rendere perfetto un progetto: il viaggio, verso l’ignoto, ma anche di ritorno a casa; gli oggetti: figure che animano la scena, la loro genesi, la loro funzione, il rapporto con gli attori, con lo spazio s scenico, con la musica e la luce. Note sulla compagnia Il Teatro degli Accettella opera, senza interruzione da oltre 65 anni, nel Teatro di Figura e nel Teatro Ragazzi promuovendo e producendo attività teatrali per i bambini e i ragazzi. Le PRODUZIONI della compagnia compagnia, sono incentrate sul teatro di marionette e su una drammaturgia innovativa basata su miti, leggende, fiabe popolari. La poetica, sviluppata grazie ad una ricerca continua, è caratterizzata dall’annullamento della dimensione spazio spaziotemporale per dare luogo ad una dimensione fantastica e onirica dove la purezza e l’universalità del mondo infantile, associata a quello del mondo naturale, recita un ruolo primario e salvifico. Da oltre 10 anni si è iniziato un percorso di contaminazione del teatro di figura con altri linguaggi, aprendosi a collaborazioni con artisti e gruppi affini per poetiche e modalità. Mercoledì 26 marzo 2014 ore 10.00 PETER PAN tratto da J.M. Barrie di Lino Terra e Renato Patarca regia Lino Terra con Vincenzo Di Maio, Agostino Gamba, Natascia Zanni musiche Gustavo Capitò TEATRO DEL CANGURO Fascia d’età: 3-7 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore e di figura Durata: 60 minuti Link video: http://www.youtube.com/watch?v=mn-3faevb5Q http://www.youtube.com/watch?v=mn C’è una stanza: quella di Wendy e degli altri bambini dove a volte c’è anche una mamma che racconta rac storie. Lì tutto è caldo, protetto, rassicurante...forse rassicurante...forse un pò monotono. Di fuori al contrario c’è il mondo di Peter: senza obblighi, senza regole pesanti, pieno di cose e di esseri strani e sugge suggestivi, tutti inafferrabili ed inconsistenti, perché forse la fantasia e l’infanzia sono proprio così. C’è il paese di Peter e degli altri “bambini perduti”: un paese che esiste solo perché lo si vuole raccontare raccontare e perché si ha voglia di vederlo. C’è infine una finestra dove Peter vola per “predare” storie, così come fanno le rondini che, a tale scopo, nidificano sui cornicioni delle case. Una finestra attraverso la quale entrano ed escono: fate, bambini, sorrisi strappati, baci non dati, occhi sgranati, voglie, paure, sogni, speranze, e tutti quei pensieri, così leggeri, che ti sollevano dolcemente nell’aria e ti fanno fann volare. La scena rappresenta bene la differenza tra questi due mondi: c’è un “sotto” che rappresenta la stanza, la casa, la famiglia, il nido; ovvero quel luogo per sempre abbandonato da Peter e forse, poi, per sempre rimpianto e desiderato. E poi c’è un “sopra”: frenetico, vitale, sospeso nell’aria, ricco di fugaci apparizioni affascinanti o inquietanti. Lassù tutti si rincorrono senza mai incontrarsi, ogni avventura è possibile e non c’è altro che non sia avventura. Due zone antitetiche per definizione, che sono però, in fondo, complementari, perché l’una non potrebbe po esistere senza l’altra... Note sulla compagnia Il Teatro del Canguro, da oltre trentacinque anni produce, rappresenta e organizza spettacoli teatrali per bambini e ragazzi. E’ da sempre orientato verso un teatro di grande impatto visivo ed emotivo, in grado di proporre ai giovani spettatori qualcosa di diverso dagli abituali modelli di comunicazione. Nei suoi spettacoli la Compagnia ripercorre con un sapiente mix di ironia e poesia le strutture strutture narrative tipiche delle fiabe e dei racconti fantastici, dedicando estrema attenzione alla sensibilità e alla particolare condizione condizione del bambino bambinospettatore. Ma il Teatro del Canguro è anche tradizione. Quella del teatro di figura - fatto di pupazzi pupazzi, oggetti animati, burattini e ombre cinesi – dove anche l'attore-animatore l'attore animatore interagisce in un contesto scenografico e drammaturgico particolare. 9 aprile ore 10.00 ROBINSON & MAN FRIDAY liberamente tratto da Robinson Crusoe di Daniel Defoe e da Venerdì o la vita selvaggia di Michel Tournier regia Fabio Comana con Joseph Scicluna e Antonio Russo con la collaborazione di Johnny Haskins e Monica Pezzini ERBAMIL Fascia d’età: 8-14 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore in lingua inglese Durata: 60 minuti Un classico della letteratura anglosassone, una bella e famosa storia come pretesto per avvicinare i ragazzi alla lingua inglese. Lo spettacolo è stato scritto con una particolare attenzione al livello di conoscenza dell’inglese dei ragazzi del 2° ciclo elementare e medie, in collaborazione con due insegnanti specializzati ed è interpretato da un attore di madrelingua. La storia della relazione fra Robinson e Man Friday diventa così l’occasione di un divertente rapporto di educazione linguistica: il naufrago inglese si affanna ad educare il selvaggio, elencando i nomi degli oggetti, mostrandogli comportamenti occidentali e buone maniere, tentando in vari modi di instaurare una comunicazione resa difficile dalla diversità del linguaggio ma anche delle culture. Nascono così diverse situazioni, spesso comiche, che coinvolgono i giovanissimi spettatori in una spontanea identificazione con lo sforzo di apprendimento del maldestro allievo oppure con la paziente insistenza del suo istruttore. I suoni delle parole diventano via via più familiari e la comprensione delle situazioni è costantemente aiutata dalla sapiente mimica degli attori, fino a trovarsi immersi nella storia senza più preoccuparsi dell’inglese. Già, perchè lo spettacolo è tutt’altro che una fredda e didattica lezione di lingua straniera! È soprattutto l’emozionante, appassionante ed attualissima storia dell’incontroscontro fra due uomini appartenenti a culture molto distanti fra loro. Con un finale, volutamente distorto dall’originale di Defoe, in favore di un’auspicabile amicizia fondata sul reciproco rispetto. Note sulla compagnia Fondata nel 1989, Erbamil è una cooperativa teatrale alla continua ricerca di un linguaggio per un teatro vivo, divertente e coinvolgente, di tematiche sempre attuali ed urgenti, come l‘ecologia, di spazi e modi per reinventare gli eventi teatrali come occasioni di incontro ravvicinato fra attori e pubblico. La compagnia produce spettacoli rivolti a pubblici diversi, dal teatro comico serale al teatro per scuole e famiglie, al teatro nell’ambiente. ATTIVITA’ PER LE SCUOLE Per creare e condividere esperienze, d durante l’intera stagione di Teatro Ragazzi, sarà possibile stimolare i giovani spettatori attraverso attività in classe mirate alla realizzazione di disegni e piccole creazioni al fine di incentivare la riflessione e offrendo così l’occasione di rielaborare ielaborare l’esperienza vissuta a teatro. esposti nella sala mostra del Cinema Teatro Boiardo al Gli elaborati verranno poi esp termine della stagione teatrale, offrendo così la possibilità di mettere in mostra l’attività dei piccoli spettatori. Per informazioni: CINEMA TEATRO M.M.BOIARDO Viale XXV Aprile, 3 - 42019 Scan Scandiano RE Tel. 0522.854.355 e-mail: [email protected] www.emiliaromagnateatro.com TEATRO GIOVANI martedì 19 novembre 2013 ore 21.00 OBLIVION SHOW 2.0: IL SUSSIDIARIO regia Gioele Dix con Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli IL ROSSETTI – TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA-GIULIA E MALGUION SRL martedì 17 dicembre 2013 ore 21.00 L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE di Carlo Goldoni adattamento e regia Roberto Valerio con Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio, Nicola Rignanese Massimo Grigò e Federica Bern, Pierluigi Cicchetti, Chiara Degani, Peter Weyel scene Giorgio Gori – costumi Lucia Mariani – luci Emiliano Pona VALZER SRL martedì 8 gennaio 2014 ore 21.00 I RACCONTI IL PICCOLO PAESE di e con Ascanio Celestini suono Andrea Pesce FABBRICA SRL mercoledì 22 gennaio 2014 ore 21.00 mercoledì 22 gennaio 2014 ore 10.00 HIMMELWEG LA VIA DEL CIELO di Juan Mayorga regia Marco Plini aiuto regia Thea Dellavalle con Giusto Cucchiarini, Marco Maccieri, Luca Mammoli nel ruolo dei ragazzi: studenti delle scuole medie inferiori e superiori CENTRO TEATRALE MAMIMÒ, LA CORTE OSPITALE martedì 18 febbraio 2014 ore 21.00 BATTITO ANDALUSIA, SUD ITALIA, AFRICA TRE ANIME UNA PULSIONE UNICA danza flamenca Gianna Raccagni danze del sud Italia Moira Cappilli danza africana Francesca Saloni FLAMENQUEVIVE, BAGS ENTERTAINMENT martedì 25 febbraio 2014 ore 21.00 IL POETA E MARY di e con Stefano Benni e con Brenda Lodigiani musiche dal vivo di Danilo Rossi – viola, Stefano Nanni – tastiere PROMOMUSIC martedì 11 marzo 2014 ore 21.00 NON SI SA COME di Luigi Pirandello regia Federico Tiezzi con Sandro Lombardi, Francesco Colella, Marco Brinzi, Elena Ghiaurov COMPAGNIA LOMBARDI – TIEZZI martedì 18 marzo 2014 ore 21.00 GALA’ LIRICO con Paola Cigna, soprano – da definire, tenore Coro Luigi Gazzotti - Modena al pianoforte Elisa Montipò direttore Giulia Manicardi martedì 1 aprile 2014 ore 21.00 LA TEMPESTA di William Shakespeare regia di Valerio Binasco con Alberto Astorri, Valerio Binasco, Fabrizio Contri, , Andrea Di Casa, Simone Luglio, Gianmaria Martini, Deniz Ozdogan, Fulvio Pepe, Giampiero Rappa, Sergio Romano, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati musiche dal vivo Gianluca Viola OBLOMOV FILMS IN COLLABORAZIONE CON TEATRO METASTASIO STABILE DELLA TOSCANA E FESTIVAL SHAKESPEARIANO - ESTATE TEATRALE VERONESE Martedì 19 novembre 2013 ore 21.00 OBLIVION SHOW 2.0: IL SUSSIDIARIO regia Gioele Dix con Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli IL ROSSETTI – TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA-GIULIA E MALGUION SRL Gli Oblivion utilizzano almeno un secolo di materiale musicale italiano servendosi delle canzoni come di un alfabeto privato, per montare, intrecciare, deformare, riciclare in modo da costruire uno scintillante palinsesto canoro, al tempo stesso omaggio ai grandi e sberleffo ai meno grandi, in cui si raggiunge un miracoloso equilibrio tra citazione e creatività, tra umorismo e commozione. Strizzano l’occhio al cabaret ma anche al cafè chantant, praticano una satira (di costume, ma non solo) così garbata da essere anche più corrosiva, inventano giochi tra musica e linguaggio. Come numi tutelari il Quartetto Cetra e Rodolfo De Angelis, Giorgio Gaber e la follia organizzata dei Monthy Python, il tutto legato dalla sorprendente capacità vocale e interpretativa di un gruppo che fa della professionalità e della precisione scenica la sua linea guida. Lo spettacolo è una vera e propria evoluzione dello stile Oblivion, che riesce a mescolare Lady Gaga con J.S. Bach e Tiziano Ferro con William Shakespeare. Con la consueta eleganza e irriverenza, i cinque madrigalisti post moderni raccontano storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani giocando continuamente con la musica. Il più delle volte massacrano canzoni e testi famosi per ricomporli in modi surreali, altre volte si cimentano con virtuosistici esercizi di stile e canzoni originali. Come in ogni sussidiario che si rispetti, in questo nuovo spettacolo troviamo tutte le materie: dal solfeggio alla storia, fino alla grande letteratura italiana dove Dante e Pinocchio cantano le loro avventure in soli sei minuti. Martedì 17 dicembre 2013 ore 21.00 L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE di Carlo Goldoni adattamento e regia Roberto Valerio con Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio, Nicola Rignanese Massimo Grigò e Federica Bern, Pierluigi Cicchetti, Chiara Degani, Peter Weyel scene Giorgio Gori – costumi Lucia Mariani – luci Emiliano Pona VALZER SRL Composta nel 1759, l’opera è una splendida e divertente commedia che presenta un impietoso ritratto dell’ambiente degli artisti di teatro, ambiente che Goldoni conosce a fondo: può a ragione “parlarne per fondamento”, come egli stesso dichiara nella prefazione dell’opera. La vicenda ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti, boriosi e intriganti che, disperati e affamati, vivono per un breve attimo l’illusione della ricchezza nella speranza di riuscire a partire per una favolosa tournée in Oriente con Alì - ricco mercante delle Smirne intenzionato a formare una compagnia d’Opera - e tornare carichi d’oro e di celebrità. Facili prede di mediatori intriganti, di impresari furbi e rapaci, i poveri artisti scoprono a loro spese che le regole del Teatro sono eterne e che la loro vicenda scritta 250 anni fa ha un sapore grottesco di attualità. Distratti dalle loro piccole beghe e rivalità, occupati a farsi la guerra per far carriera, invidiosi di una posizione nella gerarchia di palcoscenico, di un costume più o meno sfarzoso, di un privilegio in più e soprattutto di avere una paga l’uno più alta dell’altro, non si accorgono di essere delle piccole sciocche marionette i cui fili vengono manovrati da chi il potere veramente ce l’ha, per la sua posizione o per il suo denaro. L’impresario delle Smirne è un grande affresco, una cantata corale affidata all’insieme della compagnia che lo rappresenta: ogni personaggio, dal Turco al servitore, si rivela incisivo, necessario in un ‘divertissement d’ensemble’che restituisce il clima lezioso e libertino dell’epoca, ma che allo stesso tempo offre l’occasione per porsi alcune domande di sconcertante attualità: che importanza ha l’arte e in modo specifico l’arte teatrale nella società contemporanea? E che ruolo riveste al suo interno l’attore? In quale modo è possibile riuscire a realizzare spettacoli di grande valore artistico senza adeguate risorse finanziarie? Roberto Valerio Martedì 8 gennaio 2014 ore 21.00 I RACCONTI IL PICCOLO PAESE di e con Ascanio Celestini suono Andrea Pesce FABBRICA SRL Tra l’ascolto e il racconto ci sta la scrittura che spesso scivola un po’ da una parte e dall’altra. Certe storie diventano libri e spettacoli pieni di personaggi dove la storia del passato ha spesso un ruolo importante. Altre restano minime e hanno un corpo che le fa assomigliare alla canzonetta. C’è un solo personaggio, al massimo un paio. C’è un meccanismo semplice che si ripete come un ritornello in mezzo alle strofe. A volte c’è un piccolo paese governato dal partito dei corrotti e dal partito dei mafiosi, una volta in quel paese scoppia un’epidemia e vengono interpellati i presidenti della congregazione dei cittadini contro le minoranze razziali, sessuali e ideologiche. In quel piccolo paese il re si mette la corona per nascondere la testa pelata, la multinazionale del chiodo si allea con la multinazionale della fede e a scuola si danno lezioni di fila indiana. La maggior parte di queste storie sono passate o passeranno per la trasmissione “parla con me” di Serena Dandini. Qualcuna proviene dalla tradizione popolare, ma tutte hanno in comune l’improvvisazione. Salgo in scena senza copione e scaletta. Ascanio Celestini Mercoledì 22 gennaio 2014 ore 21.00 Mercoledì 22 gennaio 2014 ore 10.00 HIMMELWEG LA VIA DEL CIELO di Juan Mayorga regia Marco Plini aiuto regia Thea Dellavalle con Giusto Cucchiarini, Marco Maccieri, Luca Mammoli nel ruolo dei ragazzi: studenti delle scuole medie inferiori e superiori CENTRO TEATRALE MAMIMÒ, LA CORTE OSPITALE La via del cielo è un testo molto importante: in quest' opera Mayorga rivede l'evento più tragico del novecento, la Shoah, da una prospettiva nuova e crudelmente paradossale. Negli anni '40, prima che la verità sui campi di concentramento venisse alla luce, un commissario della Croce Rossa, insospettito da questi lager, chiede ed ottiene il permesso dell'alto comando nazista di visitarne uno. Il comandante del campo architetta per l'occasione la trasformazione del lager in un villaggio modello che avrebbe lo scopo di sperimentare la vita ideale per la comunità ebraica. Il testo segue le minuziose prove di questa gigantesca messa in scena in cui il comandante assume il ruolo del regista mentre i prigionieri diventano, loro malgrado, gli attori. Nei giorni precedenti all' arrivo del commissario della Croce Rossa si susseguono prove di varie scena di vita felice sotto il controllo del comandante del campo; alla fine il commissario subirà questa gigantesca manipolazione e non potrà far altro che scrivere ciò che ha visto in questo campo, diventando suo malgrado complice del massacro di un popolo. Quello di Mayorga è un punto di vista estremamente affascinante da cui guardare questa immane tragedia. Il testo contiene una grande quantità di suggestioni sulla realtà e la sua manipolazione, ma soprattutto ha un grande valore di conservazione di una memoria livida e non patetica, utile in particolare ad un pubblico giovane che ormai si riferisce alla Shoah più o meno come alle Crociate: un evento storico lontano e irripetibile, sepolto in un punto della storia lontano e nebuloso. Martedì 18 febbraio 2014 ore 21.00 BATTITO ANDALUSIA, SUD ITALIA, AFRICA TRE ANIME UNA PULSIONE UNICA danza flamenca Gianna Raccagni danze del sud Italia Moira Cappilli danza africana Francesca Saloni FLAMENQUEVIVE, BAGS ENTERTAINMENT Tre donne, tre stili musicali. Un inedito ed originalissimo incontro fra percussioni africane e flamenco, flamenco e taranta, Africa, Andalusia e Sud Italia. Pulsione comune: il ritmo, fonte primordiale di gioia, necessità ancestrale, collante tra popoli, linguaggio universale perchè è il battito del cuore. In un susseguirsi incalzante ed emozionante le tre ballerine si confronteranno, si scontreranno e si fonderanno in un tutt'uno con la musica e il ritmo che seguirà la loro evoluzione fondendosi anch'essa cercando sonorità inedite ma assolutamente accattivanti ed emozionanti. Nuovi linguaggi e nuove dimensioni saranno il punto di arrivo ma con uno sguardo sempre alla propria terra d'origine. A segnare il tempo dello spettacolo è il battito cardiaco, il più antico, sentito e genuino ritmo dell’uomo. Attraverso l’allegria , la gioia, la forza, l’eleganza, il rigore e l’ironia, Battito rappresenta contrasto puro. Come contrasto puro è l'animo delle donne, come contrasto puro sono le terre del Sud. Martedì 25 febbraio 2014 ore 21.00 IL POETA E MARY di e con Stefano Benni e con Brenda Lodigiani musiche dal vivo di Danilo Rossi – viola, Stefano Nanni – tastiere PROMOMUSIC Il poeta e Mary non è un melologo tradizionale, è un atto unico comico-musicale dove due attori e due musicisti recitano, cantano, suonano, ballano in un ironico e scatenato scambio di ruoli e di invenzioni. E’ una riflessione sulla poesia e sul rapporto con la natura e le sue forze più armoniose e oscure, ed è anche una paradossale storia di amicizia, o di amore, di fantasmi e di animali parlanti. Il poeta Jack è un po’ trombone e presuntuoso, ha perso il suo talento e non riesce più a scrivere. Riceve la visita di una misteriosa creatura, una merla di nome Mary che canta, danza e inizia a provocarlo e prenderlo in giro. Forse è la voce della natura armoniosa, forse una dolce messaggera di morte. I due si beccano, litigano, discutono dell’arte, del destino e della crudeltà degli uomini verso gli animali, tutto al ritmo di musica, dalla lirica al rap, dal vaudeville al brano classico. Li accompagnano due musicisti, un merlo violista e un pettirosso tastierista, che commentano tutta la vicenda. Alla fine la merla decide di volare in cerca dell’amore e lascia il poeta solo. Ma tornerà per convincerlo che amare, sognare e volare è bello, anche se rischioso. Anche il poeta metterà le ali, non si sa se verso la fine della vita o qualche misteriosa felicità. Il poeta è Stefano Benni, qui più che mai imprevedibile, che oltre a recitare si diverte a cantare e tener testa nelle danze alla scatenata merla. La merla è Brenda Lodigiani, conosciuta in televisione, ma alla sua prima importante esperienza teatrale, ballerina, cantante, ma stavolta anche attrice comica e seducente. Danilo Rossi, prima viola della Scala, è un merlo romagnolo e piacione che dedica serenate a Mary. Stefano Nanni, mago delle tastiere, diventa cornacchione e pettirosso, inventando canzoni ironiche e serissime digressioni musicali. Martedì 14 marzo 2014 ore 21.00 NON SI SA COME di Luigi Pirandello regia Federico Tiezzi con Sandro Lombardi, Francesco Colella, Marco Brinzi, Elena Ghiaurov COMPAGNIA LOMBARDI – TIEZZI Al centro di Non si sa come vi è un delitto. Il tipico delitto di cui chiunque potrebbe macchiarsi in un atto irriflesso. Un atto, sul momento privo di significato, cui seguono conseguenze che marchiano a fuoco per sempre delle vite. Uno di quegli atti che, non si sa come, ci portano a fare quello che facciamo. È stato commesso un adulterio: Ginevra, innamoratissima moglie di Giorgio, in un attimo di smarrimento si è data a Romeo Daddi, amico di Giorgio e marito di Bice. Ma mentre in Ginevra ogni traccia dell'episodio è scomparsa, in Romeo sorge impellente la necessità di analizzare l'assurdità dell'accaduto e i limiti della responsabilità umana. Tanto più che un altro episodio pesa sulla sua coscienza: Romeo, da ragazzo, in una rissa casuale, aveva ucciso un coetaneo, senza che la sua colpa venisse mai scoperta. Tormentato da un conflitto interiore, Romeo è diventato irriconoscibile al punto che amici e conoscenti lo ritengono impazzito. Egli inoltre prende a sospettare che anche sua moglie Bice potrebbe averlo tradito, così, quasi inconsciamente, come lui aveva tradito lei, in uno di quei delitti che tutti noi, a volte, compiamo non si sa come. Da questa situazione di partenza Pirandello svolge uno dei suoi drammi più feroci e strazianti. Dando alle stampe nel 1981 una raccolta di saggi sul drammaturgo siciliano, e intitolandola Pirandello e la stanza della tortura, il francesista Giovanni Macchia individuava una formula interpretativa ricca di sviluppi non solo critici ma anche e soprattutto legati alla pratica scenica. La claustrofobia dei salotti, delle camere da pranzo o da letto, delle chiacchiere mondane, dei triangoli amorosi e quant'altro, non ci appare più solo una feroce critica a una borghesia meridionale morente, avvelenata dai suoi stessi imperativi morali e sociali. Grazie al grimaldello critico della formula di Macchia, la drammaturgia pirandelliana prende ad aprircisi oggi anzitutto come una nuova (tuttora nuova!) proposta di spazio scenico: lo spazio della mente, lo spazio dell'anima, lo spazio dell'inconscio, lo spazio dell'autoanalisi, lo spazio delle terapie impossibili... La tortura, insomma, che ognuno di noi esercita su se stesso nello sforzo di comprendere il mondo, i propri istinti, i desideri, e la presenza dell'altro, della donna, il mistero delle relazioni interpersonali che sfuggono alla razionalità e su cui questa, tuttavia, non cessa di esercitarsi fino a ulcerazioni estreme. Martedì 18 marzo 2014 ore 21.00 GALA’ LIRICO con Paola Cigna, soprano – da definire, tenore Coro Luigi Gazzotti - Modena al pianoforte Elisa Montipò direttore Giulia Manicardi Il concerto prevede l’esecuzione di alcune delle più celebri arie del repertorio lirico italiano e dei cori più emozionanti. I brani vengono inseriti nel loro contesto eseguendo le scene introduttive: in questo modo anche con il semplice accompagnamento del pianoforte, viene esaltata la funzionalità teatrale di questi capolavori e si ottiene una maggiore varietà musicale. In occasione del bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi, gran parte della serata sarà dedicata alle opere del compositore di Busseto, fra cui I lombardi alla prima crociata, La traviata, Rigoletto e Nabucco. Martedì 1 aprile 2014 ore 21.00 LA TEMPESTA di William Shakespeare regia di Valerio Binasco con Alberto Astorri, Valerio Binasco, Fabrizio Contri, , Andrea Di Casa, Simone Luglio, Gianmaria Martini, Deniz Ozdogan, Fulvio Pepe, Giampiero Rappa, Sergio Romano, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati musiche dal vivo Gianluca Viola OBLOMOV FILMS IN COLLABORAZIONE CON TEATRO METASTASIO STABILE DELLA TOSCANA E FESTIVAL SHAKESPEARIANO ESTATE TEATRALE VERONESE La tempesta è uno dei testi più misteriosi e affascinanti del teatro mondiale. Gran parte del suo fascino dipende proprio dal suo mistero. Ruberò le parole di un grande interprete shakespeariano, Ian Mckellen, per dire che mai come ne La tempesta gli interpreti non possono controllare quel che l’avvenimento scenico trasmette all’immaginazione degli spettatori. È una sensazione che può essere sia frustrante che esaltante (come al solito, quando si ha a che fare con Shakespeare si precipita nelle ambivalenze…). In realtà credo che tutti gli attori e tutti i registi dovrebbero, prima o poi, condividere l’esperienza di un naufragio come questo. Si ha la sensazione che ne La tempesta ci sia dentro di tutto: la farsa e il dramma, la psicologia e la teatralità, l’urlo e il canto, l’incanto e il furore. E nel contempo che manchi sempre qualcosa. Cercare il bandolo della matassa è inutile; è molto meglio puntare dritti al cuore della matassa, e perdersi. Qual è il cuore de La tempesta? Se lo chiedete a cento registi o a cento studiosi, avrete mille risposte diverse: segno che più che mai in questo misterioso testo ognuno ci vede qualcosa, come se fosse una strana allegoria, o una meravigliosa macchia di vari colori. Per me è un dramma (malinconicamente) giocoso sulla fine della civiltà, sulla fine della vita e sulla fine delle cose in generale. Per ognuna di queste ‘fini’ c’è una storia: la storia del regicidio – fratricidio è il simbolo della fine della civiltà; la storia della bacchetta magica spezzata è il simbolo dell’accettazione della fine della vita; la storia del naufragio è il simbolo della fine del nostro rapporto con le cose, ed equivale a una metafora dell’espiazione. A proposito dell’espiazione, si dice – e a ragione – che La tempesta sia anche una storia di perdono. Ma se è così, vuol dire che dovremo concentrarci sul suo tema opposto, e dare vita a un dramma di vendetta, molto caro agli spettatori elisabettiani, e affrontarlo come se da un momento all’altro potessimo assistere a un bagno di sangue. Non sarà difficile: a ben vedere, c’è molta violenza. A che cosa serva tutta quella sanguinosa sete di autorità e di potere? Sembra che gli uomini lottino tra loro per abitudine, e per disperazione. Una disperazione particolare che viene dall’invidia e che il protagonista Prospero pare aver finalmente capito. E Prospero, con fatica, si arrende. Anche se – dicono – ha vinto. Valerio Binasco PRENOTAZIONI E BIGLIETTI TEATRO GIOVANI Le prenotazioni per gli spettacoli di Teatro Giovani sono aperte da lunedì 30 settembre. settembre È’ possibile prenotare tutti gli spettacoli della Stagione 2013/2014. Modalità di prenotazione: prenotazione Le prenotazioni si possono effettuare scrivendo una e-mail all’indirizzo [email protected] oppure inviando un fax al numero 0522.986498 Conferme: L’adesione agli spettacoli non è automatica, ma deve essere verificata dall’Ufficio, che darà conferma dell’avvenuta prenotazione tramite fax oppure tramite posta elettronica. Ritiro biglietti: I biglietti dovranno essere ritirati presso la Biglietteria del Teatro almeno un mese prima della data dello spettacolo. BIGLIETTO TEATRO GIOVANI Studenti Scuole Medie Superiori: € 8,00 Insegnati accompagnatori della classe: sono previste due gratuità per gli insegnanti accompagnatori della classe ABBONAMENTO TEATRO GIOVANI E’ possibile sottoscrivere il Carnet 4, un abbonamento a 4 spettacoli a scelta tra i titoli del cartellone serale. Carnet 4 (4 SPETTACOLI): € 24.00 DISDETTE E ANNULLAMENTI Eventuali disdette delle prenotazioni dovranno essere comunicate il prima possibile: dare disdetta pochi giorni prima dello spettacolo implica un disagio per il Teatro ma soprattutto lascia posti vuoti togliendo la possibilità ad altre Scuole di assistere alla rappresentazione. PER INFORMAZIONI: Cinema Teatro Boiardo Via XXV aprile, 3 42019 Scandiano (RE) Tel. 0522/854355 [email protected] www.cinemateatroboiardo.it – www.emiliaromagnateatro.com