SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE LA COMUNICAZIONE DI MASSA In ambito sociale la nozione di massa nasce con la rivoluzione francese e la rivoluzione industriale Inizialmente la sua connotazione è di carattere politico ed è negativa pensiero conservatore: emotività e brutalità delle masse che rompono l’ordine del sistema tradizionale pensiero liberale: perdità della autonomia dell’individuo LA COMUNICAZIONE DI MASSA pensiero marxista: alienazione delle masse nella società capitalista Nel marxismo si introduce la prima nozione di massa che mette a tema la comunicazione La massa organica è consapevole delle strutture di alienazione del capitalismo e promuove una nuova organizzazione della società orientata all’interesse comune MASS MEDIA I primi esempi di media di massa sono legati ai giornali nel 1833 New York Sun rompe lo schema giornalistico dell’epoca pubblicando moltissime notizie locali che giocano sul sensazionalismo nel 1837 vende 30.000 copie, numeri centinaia di volte superiori a quelli dei giornali della classe dirigente la pubblicità diventa la sua principale fonte di introito RADIO La complessità della società industriale richiedeva mezzi adeguati di comunicazione a distanza il telegrafo è del 1884, 1866 primo messaggio inviato oltre oceano nel 1876 Bell fonda una società di telfoni nel 1897 Marconi fonda una società di telegrafo zenza fili, nel 1901 trasmissione transatlantica RADIO La radio è primo strumento broadcast con una sorgente di trasmissione in tempo reale e un audience sostanzialmente passivo Ma ai suoi albori la radio è nata come strumento di una comunità di amatori che per passione dell’elettronica de della comunicazione costruì una rete spontanea di comunicazione La prima trasmissione è del 1906 Fressenden propone una trasmissione per i telegrafisti delle navi in servizio durante la vigilia di Natale RADIO Negli USA nel 1912 abbiamo il Radio Act che liberalizza le frequenze L’Europa che invece aveva vissuto la guerra scelse un approccio di controllo statale sulle frequenze TeleVisione La televisione è sperimentata nei tardi anni venti prima in Inghilterra e poi in tutto il mondo occidentale Con la guerra queste sperimentazioni sono interrotte e la sua nascita quindi si sposta al dopoguerra È uno srumento che fin da subito accentua le sue caratteristiche di servizio pubblico, con una prduzione centralizzata PROPAGANDA Il primo ambito nel quale viene messo a tema il problema della comunicazione di massa è quello politico il pubblico è un obiettivo da raggiungere prima e meglio degli altri. Ci si concentra sulla diffusione e ripetitività del messaggio Ivan Pavlov fisiologo Russo che nel 1903 propone la nozione di riflesso condizionato anche la prima industria culturale è fortemente legata alla costruzione di un sentimento nazionale comune, ed è orientata o dal potere politico o comunque dalle élite SCUOLA DI FRANCOFORTE La scuola di Francoforte tematizza molto il ruolo del processo produtivo relativo ai media si propone per la prima volta il termine industria culturale progettazione produzione dstribuzione SCUOLA DI FRANCOFORTE La scuola di Francoforte tematizza molto il ruolo del processo produtivo relativo ai media si sottolinea il ruolo del meccanismo dei generi come strumento di cattura di diversi orientamenti del pubblico però il messaggio continua ad essere centralizzato e si possono proporre temi ricorrenti, orientati principalmente alla spinta al consumo e di orietamento del consumo Claude Shannon Teoria dell’Informazione: Mathematical Theory of Communications 1948 S CS/CC Canale DC/DD D Norbert Wiener Fondatore della Cibernetica: introduce la nozione di retroazione NASCE INTERNET CENNI DI STORIA I 1957 i russi lanciano in orbita lo Sputkin 1958 Eisenhower chiede al congresso i fondi per ARPA la nuova agenzia americana per lo sviluppo scientifico 1969 nasce ARPAnet che interconnette 4 università americane CENNI DI STORIA I 1972 viene fatta una dimostrazione pubblica di ARPANET all’International Conference on Computer Communications 1974 primo articolo che parla di TCP 1977 primo interconnessione tra due reti ARPANET è connessa con un nodo di SATNET a Londra 1978 è proposta la versione 3 di TCP che contiene una distinzione tra lievllo di rete e di trasporto TCP/IP CENNI DI STORIA II già nei ’70 ARPAnet è usata per scopi non professionali nel 1970 nasce lo Xerox Palo Alto Research Center nel 1983 ARPA finanzia UNIX SO che contiene TCP/IP nel 1984 il CERN creò una rete TCP/IP CENNI DI STORIA III nel 1986 entra in funzione NSFNET con una linea a 56k, presto altre reti di università vi aderirono nel 1989 DARPA fu chiusa e trasferì i sui nodi su NSFNET nel 1989 la rete giapponese JUNET (1984) si collega con NSFNET nel 1989 anche CERNET fu collegata a NSFNET nel 1991 il CERN entra tra i fondatori di INTERNET CENNI DI STORIA “ Più che una conquista strategica delle forze armate, Internet è stata una conquista umana e culturale di un gruppo di persone che hanno creduto nel networking quando le università erano ancora gelosissime del "tempo macchina" dei loro calcolatori, e parlare di condivisione delle risorse suonava come un'eresia all'interno degli ambienti scientifici.” Carlo Gubitosa La vera storia di Internet APOGEO 1999 ALTRE STORIE Oltre al percorso istituzionale c’è un percorso parallelo prima antagonista poi commerciale nel 1979 nascono le BBS, connettono calcolatori sfruttando la rete telefonica e un modem nel 1981 il primo PC IBM nel 1987 nasce MCI Mail, la prima rete commerciale via modem 1991 le BBS entrano con ARPA in Internet LA RIVOLUZIONE DIGITALE Rivoluzione Digitale Se ne parla dalla seconda metà degli ’80 alla prima metà dei ’90 Convergenza Media Metafora della Navigazione Prossimità di un era Digitale Convergenza Anni ‘60, ‘70: inizio digitalizzazione telefonica, prove di trasmissione e commutazione Anni ‘80: convergenza fra informatica e telecomunicazioni (ICT) Anni ‘90: convergenza verso uno standard comune di comunicazione (RETE INTERNET TCP/IP) Anni 2000: convergenza fra ICT e radiotelevisione New Media Molta letteratura cerca di capire e interpretare i mutamenti in atto Impatti cognitivo-valoriali Trasmissione del sapere Ruolo del pubblico Precedenti Rivoluzioni Tecnologiche Chi ha iniziato a interrogarsi sulle conseguenze della nuova rivoluzione ha preso come riferimento Rivoluzione della Stampa Rivoluzioni Industriale Avvento della Comunicazione di Massa Rivoluzioni Stampa Ha modificato: le abitudini cognitive il ruolo dell’intellettuale la diffusione e il valore dell’opera Comunicazione di Massa Ha modificato: l'ampiezza del pubblico valore dell’identità collettiva il valore della cultura Rivoluzioni Industriale Ha modificato: l’origine della ricchezza le classi sociali i tempi di comunicazione New Economy Il valore si de-materializza Economia dei Servizi Economia della Rete Economia della Conoscenza Pierre Lévy al paradigma del attuale si sostituisce quello del virtuale media molari sostituiti da media molecolari intelligenza collettiva - Pierre Lévy, Les technologies de l'intelligence. La Découverte, 1990. Derrick de Kerckhove influenze dei media sui modelli psicologici del cervello modifiche alla nozione di temporalità e spazialità la rete darà più peso ai consumatori - Derrick de Kerckhove, Brainframes: Technology, Mind and Business, 1991. Nicholas Negroponte prevede una progressiva digitalizzazione che porterà a profondi mutamenti sociali utopia tecnologica personalizzazione dell’offerta - Nicholas Negroponte, Being Digital, 1995. George Landow critica dell’ipertestualità sostituire linearità e gerarchia con la nozione di rete teoria della convergenza - Landow G.P., Hypertext 2.0. The Convergence of Contemporary Critical Theory and Technology, 1997. Internet come rete testuale La prima critica vede Internet come ipertesto: la compresenza, la multimedialità e la relazione come metafora costitutiva Sottolineando le possibilità di convergenza di mezzi di comunicazione Sottolineando gli aspetti semiotici o psicologici e gli aspetti di modifica dell’identità collettiva Il nuovo tipo di comunicazione che è: sia uno a uno che uno a molti Comunicazione vs Archiviazione Inizialmente si sottolineano meno gli aspetti di modificazione dei meccanismi di progettazione, produzione e distribuzione Emerge poco il tema di Internet come sistema complesso e autorganizzato Si vede poco il grande potenziale di strumento di registrazione che ha Internet ECONOMIA DELL’INFORMAZIONE Equilibrio domanda offerta Il prezzo e la quantità di mercato di un certo bene dipendono dall’interazione fra domanda e offerta La domanda indica la disponibilità ad acquistare un certo bene al variare del prezzo, dati i gusti e il reddito L’offerta indica la disponibilità a vendere un certo bene al variare del prezzo, dati i costi e la tecnologia La capacità di fissare il prezzo, data la domanda, dipende dal potere di mercato di un’impresa p ≥ costo marginale Equilibrio domanda offerta Elasticità La quantità domandata si riduce all’aumentare del prezzo: cosa succede ai profitti se prezzo aumenta? L’elasticità misura la sensibilità della domanda di un bene a variazioni di prezzo Domanda elastica → esistono beni sostituti Domanda inelastica → il bene è di prima necessità/ non ha sostituti Monopolio In termini di benessere (efficienza), la struttura di mercato migliore è quella di concorrenza perfetta Il monopolio riduce il benessere dei consumatori e il benessere sociale Esistono casi in cui il monopolio genera lo stesso benessere (efficienza) della concorrenza perfetta: discriminazione di prezzo Esistono casi in cui la struttura di monopolio è la migliore possibile: monopoli naturali Economia dell’Informazione L’informazione è un prodotto anomalo rispetto a tradizionali beni di consumo Un bene di consumo ha un costo di progettazione, di produzione, di riproduzione e di distribuzione L’informazione di principio ha solo un costo di progettazione, mentre gli altri costi sono marginali questo è ancora più vero con l’avvento della tecnologia digitale e della rete INTERNET Economia dell’Informazione Tradizionalmente le aziende competono nella dinamica dei prezzi riferendosi ai costi variabili perché riferirsi ai costi fissi (produzione) non catturerebbe un rapporto col consumatore che è dinamico Nell’economia dell’informazione fare il prezzo sul costo fisso porterebbe a non incontrare la domanda I prezzi vanno fatti sulla domanda: ma in una dinamica di concorrenza perfetta l’informazione andrebbe presto a perdere valore Fidelizzazione La fidelizzazione è lo strumento che le aziende hanno per produrre valore in un processo nel quale l’informazione è un elemento chiave La fidelizzazione forzata o lock-in è lo strumento principale: una situazione nella quale gli utenti hanno costi di transizione (switching costs) nel caso volessero cambiare fornitore Lock-in contrattuale Esclusive o acquisto minimo Contratti a tacito rinnovo il rispetto è garantito dalla definizione di un sistema di penali che però potrebbe essere preso in carico dal nuovo fornitore, nel caso questo sia in gradi di avere sufficienti margini Concessione di benefici: premi fedeltà Lock-in beni durevoli Beni complementari legati ad un bene durevole il passare del tempo e lo sviluppo tecnologico riducono l’impatto di questo lock-in Lock-in fornitura specifica Se il fornitore è l’unico produttore si crea un legame non sostituibile Lock-in da base di dati Dipendenza tra hardware e software col passare del tempo il valore tende a salire Valore di rete Si può stabilire una strategia di lock-in solo se si è in grado di definire la catena del valore e le dipendenze tra servizi Catena di Valore Valore della rete Lock-in da esternalità di rete In alcuni mercati la rete incrementa il valore di un servizio, la rete ha quindi un valore esternale si parla di feedback positivo perché la crescita di un mercato rafforza anche il valore dei servizi forniti da quel mercato Co-opetition Nelle economie di rete si osserva anche un fenomeno che è quello della co-opetition si può collaborare nella costruzione di un mercato per poi competere al suo interno gli standard tecnologici sono classici elementi di cooperazione tra competitor perchè permettono l’ampliarsi di un mercato Regolamentazione mercati La perfetta contendibilità richiede che l’impresa potenziale entrante: abbia la stessa tecnologia, la stessa informazione e la stessa possibilità di produzione dell’impresa presente nel mercato; abbia costi non recuperabili pari a zero, così che l’uscita dal mercato sia senza costi, e non esistano barriere all’uscita; possa entrare effettivamente prima che l’impresa già operante sia in grado di abbassare i prezzi Regolamentazione mercati La perfetta contendibilità richiede che l’impresa potenziale entrante: abbia la stessa tecnologia, la stessa informazione e la stessa possibilità di produzione dell’impresa presente nel mercato; abbia costi non recuperabili pari a zero, così che l’uscita dal mercato sia senza costi, e non esistano barriere all’uscita; possa entrare effettivamente prima che l’impresa già operante sia in grado di abbassare i prezzi Differenziazione La differenziazione dell’offerta e dei prezzi è uno strumento per aumentare il guadagno pur incontrando la domanda versioning: versioni differenziate del prodotto in base alle tipologie della domanda Le nuove tecnologie consentono di progettare e produrre facilmente beni diversi fra loro: variabili rilevanti: ritardo, interfaccia utente, comodità d’uso, assistenza tecnica, completezza delle informazioni, capacità Differenziazione Quante versioni? Si può fare una analisi del mercato e un analisi del prodotto attraverso l’introduzione di due versioni (versione di fascia alta che viene successivamente “degradata”) Se si vuole attirare il consumatore su una versione si propongono tre versioni (standard, professionale e premium) di modo da concentrare le vendite su quella centrale Altre strategie Bunding: per estendere il mercato di un prodotto lo si vende in congiunzione con un altro Promozioni: prezzi promozionali permettono di testare la disponibilità di acquisto del consumatore Tecnologie digitali Le tecnologie digitali facilitano la differenzazione del prodotto Facilitano la differenziazione di canali di offerta Facilitano il tracciamento dei consumatore Si parla di no attention marketing: incontrare il consumatore senza richiedergli nessun sforzo di attenzione