Gli aspetti geomorfologici della Lama Balice

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Geologia
Lama e territorio
Ciao ragazzi! Sono ancora io, Pebble!! Vi ricordate di
me? Sono ritornato, questa volta non per raccontarvi
altre storie ma per darvi alcune informazioni
interessanti, che riguardano qualcosa che voi avete
già conosciuto in escursione: la lama Balice. Prima di
passare alle informazioni che riguardano strettamente
la nostra lama, alcune informazioni di carattere più
generale.
Col termine lama, in Puglia, si identificano dei solchi
carsici, ampi e poco profondi, che dalla Murgia nordoccidentale
scendono
verso
l’Adriatico
e
corrispondenti per genesi alle più grandi e profonde
gravine del versante ionico. Caratteristico delle lame è
lo sbocco a mare, costituito da baie sabbiose, che si
alternano alle insenature scogliose tipiche delle coste
pugliesi.
La loro diffusione sul territorio regionale è piuttosto
elevata: nella sola area del comune di Bari si
riconoscono i tratti terminali di ben nove lame
principali (vedi figura) che si sviluppano come una
sorta di ventaglio. Procedendo da nord-ovest a sudest, si susseguono lama Balice, Lamasinata, Villa
Lamberti, Picone, Fitta, Valenzano, San Marco, San
Giorgio e Giotta.
Ora torniamo alla nostra lama!
Il corso di Lama Balice ha origine nelle Murge del
nord barese, attraversando i territori comunali di
Poggiorsini, Ruvo, Corato, Terlizzi, le frazioni bitontine
di Mariotto e Palombaio, Bitonto, Palese, Modugno e
Bari dove sfocia in corrispondenza del quartiere
denominato Fesca. Ha uno sviluppo complessivo di
oltre 54 km su un’area di 340 Km 2.
A differenza dei fiumi, una lama cambia nome più
volte lungo il suo corso. Questo accade anche per la
lama Balice che nella parte alta del suo corso assume
diversi nomi o toponimi (Lama Ferratela, L. Pagliata,
L.Correnti, L. Caputi). In particolare, attraversando il
territorio di Bitonto, la Lama Balice acquista i
seguenti toponimi:
Sistema delle lame nel territorio di Bari
1-Balice
6-Valenzano,
2-Lamasinata
7-San Marco,
3-Lamberti
8-San Giorgio
4-Picone
9-Giotta
5-Fitta
-Torrente Tiflis (o Tifris o Tifre), di origine orientale
(un
s si trova a Creta), a testimonianza
dell’influenza che le civiltà cretese e micenea
hanno avuto in Puglia e nell’Italia meridionale;
-Lama Maggiore, termine ricorrente nel “Libro
Rosso” di Bitonto (volume manoscritto dove sono
raccolti documenti sulla storia della città);
-Lama Balice, è una voce che si ritrova nel Codice
Diplomatico Barese con la dizione Baligio o Baligii
che significa valle;
-Lama Macina o di Macina nome che, secondo lo
studioso F. Virgilio (1900), deriva dall’utilizzo delle
rocce affioranti per la fabbricazione di mole da
frantoio (macine), grazie alla loro durezza e
resistenza all’usura.
Nonostante la grande estensione della lama, è a
partire dal territorio comunale di Bitonto che essa
assume quelle caratteristiche che meglio la
identificano ed è, pertanto, sul tratto compreso tra
Bitonto e Bari che si focalizzerà meglio la nostra
attenzione.
In tale tratto, il suo andamento, orientato in
direzione SW-NE e degradante verso mare, assume
due configurazioni morfologiche: una meno incisa
e con andamento maggiormente sinuoso e l'altra,
Le lame, anche se oggi generalmente asciutte, continuano a convogliare le acque a mare
soprattutto durante le “mene” (grandi precipitazioni di pioggia).
Comune di Bitonto
Assessorato all’Ambiente
Elaia
Centro di educazione ambientale
Gestione ULIXES
Cooperativa sociale
Geologia
Lama e territorio
in
cui
l'incisione
aumenta
sensibilmente,
caratterizzata da ripidi costoni lungo i quali è possibile
osservare la roccia calcarea stratificata. Qui, sui
fianchi della lama si aprono suggestivi aggrottamenti,
cavità naturali che conservano evidenti tracce
dell'antica frequentazione antropica, cui si sommano
numerose grotte scavate e/o ampliate dall'uomo
stesso.
Molto diverso appare il tratto terminale, che
canalizzato, assume un andamento rettilineo. Si tratta
in realtà, di una alterazione del tracciato naturale
legata allo sviluppo della città di Bari e delle numerose
e sempre più imponenti infrastrutture stradali e
ferroviarie. Tutto ciò compromette sensibilmente sulla
funzione di drenaggio delle acque che le lama svolge .
All'interno della lama sono intervallati tratti in cui è
ancora presente la vegetazione naturale, caratterizzata
dalle essenze tipiche della macchia mediterranea e
tratti coltivati per lo più a uliveti, vigneti e orti. Sul
fondo della lama sono, infatti, presenti suoli rossi
particolarmente fertili e adatti alla coltivazione. Si
tratta di terreni sabbioso-argillosi (mantello colluviale),
caratterizzati da un orizzonte ricco in minerali argillosi
cui è legata la eccezionale fertilità. Essi derivano
dall’alterazione delle rocce calcaree e dall’erosione
esercitata dalle acque di pioggia che, scendendo dalle
Murge verso il mare, si incanalano in questi solchi. Le
lame, infatti, oggi generalmente asciutte, hanno
continuato e continuano a convogliare le acque
Aree protette
della provincia di
Bari
33
32
31
30
37
38
39
Sistema delle aree protette in Puglia (ex L. R. 19/97)
32-Lama Balice
31-Laghi di Conversano
30-Barsento (Alberobello,
Noci;Putignano)
37-La gravina di Gravina di
Puglia
38-Lama San Giorgio
39-Fascia costiera di
Polignano
33-Foce Ofanto
soprattutto
durante
le
“mene”
(grandi
precipitazioni di pioggia) trasportando i materiali
disgregati delle Murge. Numerose sono le
testimonianze di questi eccezionali eventi piovosi.
Fra queste, la targa lapidea con iscrizione latina a
ridosso della Chiesa di Santa Maria La Porta in
Bitonto (nei pressi del ponte di S. Teresa), che
ricorda un evento alluvionale cui seguì, nel 1836,
il rifacimento del ponte distrutto dalla furia delle
acque. Di più grande effetto, le foto che
testimoniano
i
diversi
alluvionamenti
che
interessarono la città di Bari all’inizio del secolo
scorso (1905- 1915- 1926) e che portarono alla
canalizzazione della lama Lamasinata (oggi meglio
nota come canalone) e alla nascita della foresta
Mercadante. Purtroppo, eventi di tale intensità non
sono solo parte della memoria del passato ma
anche di una recentissima: l’evento del 23 ottobre
2005 che ha interessato la lama Lamasinata (la
vicina della lama Balice), con quell’immagine del
treno sospeso nel vuoto che ha fatto il giro del
mondo, è ancora impressa negli occhi di molti!
Tornando alla lama Balice, lungo il suo corso
esistevano numerosi casali medievali (casale di
Cammarata) e chiese anche di antica fondazione
(l'Annunziata, Madonna delle Grazie, S.Maria di
Costantinopoli); oggi sono ancora presenti lungo il
suo corso, seppure spesso in uno stato di avanzato
degrado, numerose masserie (Caggiano, Maselli –
sito archeologico di recente scoperta-, Framarino,
Caffariello) e torri (Pingello, del Carmine, Sant’
Egidio, San Francesco), in origine importanti centri
di produzione e di controllo del territorio.
Di estremo interesse anche la fauna della lama, ed
in particolare l'avifauna che durante le migrazioni
e il passo trova qui un'importante area di sosta.
La lama costituisce quindi un ambiente di
indubbio valore sia per le caratteristiche
paesaggistiche, geologiche e naturalistiche ma
anche che per valenza storico-archeologica e
architettonica e và pertanto protetto e tutelato.
Una grossa svolta in tal senso è stata data dalla
legge regionale n°19 del 1997, di istituzione ed
individuazione delle aree naturali protette, fra le
quali è compresa anche l’area della lama Balice
con la tipologia di Parco Naturale Regionale. Alla
prima perimetrazione dell’area, di soli 125 ettari ed
estesa al solo comune di Bari, ne è stata
successivamente proposta un’altra più ampia
comprendente anche il comune di Bitonto dove,
molto probabilmente, sarà allocata, nell’Istituto
Maria Cristina di Savoia, la sede del parco.
Cari ragazzi, io ho finito qui la mia missione! Spero
che quanto avete appreso non sia servito solo ad
incrementare il vostro bagaglio di nozioni (magari
anche noiose) ma a piantare in voi un seme: quello
della tutela e del rispetto dell’ambiente, che può
crescere solo con l’informazione e la conoscenza
perché si può tutelare solo quello che si conosce!
La lama costituisce un ambiente di indubbio valore paesaggistico, geologico, naturalistico,
ma anche storico-archeologico ed architettonico, che và protetto e tutelato.
Scheda redatta dal Centro di Educazione Ambientale Elaia del Comune di Bitonto – gestione ULIXES, coop. Sociale
nell’ambito del progetto “Per chi ama la lama” – programma 2005-2006