KSB Sunday service (Erlo Stegen) 22/ 12 /2013 Il pentimento e la

KSB Sunday service (Erlo Stegen)
22/ 12 /2013
Il pentimento e la venuta di Gesù
Atti degli Apostoli 3:19: Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati
siano cancellati.
Matteo 3:1: In quei giorni venne Giovanni il battista, che predicava nel deserto
della Giudea, e diceva: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Matteo 3:8-10: Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento. Non pensate di dire
dentro di voi: “Abbiamo per padre Abraamo”; perché io vi dico che da queste
pietre Dio può far sorgere dei figli ad Abraamo. Ormai la scure è posta alla radice
degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato
nel fuoco.
Natale si avvicina: in questo periodo dell’anno andiamo a comprare regali, e ci
rallegriamo della nascita di Gesù, figlio di Dio. Tuttavia prima che nascesse Gesù,
fu diffuso il seguente messaggio: “pentitevi”.
Cosa significa pentirsi? Cos’è il pentimento?
La nostra celebrazione del Natale non comincia dalla mangiatoia, dal chiedere a
Gesù di entrare nel nostro cuore; inizia, piuttosto, dal pentirsi. Se non cominciamo
da lì, siamo colpevoli. Questo è il messaggio diffuso fin dal principio da Giovanni
Battista, e questo è il punto da cui partì il profeta Isaia. Ciò sottolinea l’importanza
di questa parola, “pentiti!”, che significa, in altre parole: “Cambia le tue vie! Devi
essere cambiato!” Questo è quello che dobbiamo aver sperimentato nella nostra
vita, prima ancora di celebrare la venuta di Gesù nel mondo. Andiamo ai negozi
in cerca di regali per persone care e amici; addobbiamo l’albero di Natale;
celebriamo in molte maniere, ma se non abbiamo sperimentato il pentimento, è
tutto invano. Questa infatti è la cosa che conta di più, senza la quale il Natale si
svuota di significato per noi, e invece di essere una benedizione, può persino
essere una maledizione.
Prima di celebrare il Natale, fèrmati e chiediti: ‘c’è niente nella mia vita di cui mi
devo pentire?’
C’è forse rancore, odio, ostinazione nel tuo cuore?
C’è forse un fratello o una sorella che non hai ancora perdonato?
In questo caso, la nascita di Gesù è priva di significato per te. La venuta di Gesù
ha a che fare, prima di tutto, col pentimento; col fatto che tu ti dispiaccia dei
peccati che hai commesso e pianga per essi. Daniele era un grande guerriero,
eppure si recò dal profeta Natanaele dicendo: “Ho peccato!” Dopo che Pietro
rinnegò Gesù, da quel momento in poi lui si pentì. Maria Maddalena, prima che il
suo peccato le fosse perdonato, piange amaramente su di esso dicendo: “Signore,
ho peccato.” Così anche tu non puoi celebrare la nascita di Gesù senza prima aver
sperimentato rimorso per i tuoi peccati. Prima che Gesù possa visitare noi, occorre
che perlustriamo il nostro cuore per vedere se c’è niente in cui abbiamo errato,
facendo la cosa sbagliata e quindi commettendo peccato. Passiamo dunque in
rassegna la nostra vita, chiedendoci: “C’è niente in cui ho mancato l’obbiettivo,
facendo la cosa sbagliata?”
Hai mai peccato per esempio nei confronti del tuo consorte? O di tuo figlio o tua
figlia? O del tuo parente? Se è così e tu non hai posto rimedio, la venuta di Gesù
non ha significato per te.
Magari è qualcosa del passato, e il Signore ti convince ora che è quella cosa è un
peccato: devi sistemare quella cosa. Giovanni il Battista dice: ciò che è storto va
raddrizzato.
Magari sostieni di non aver realizzato di aver fatto qualcosa di sbagliato: ma forse
qualcosa che hai detto ha ferito l’altra persona. In questo caso hai peccato, e hai
bisogno di pentirti di quell’azione.
Nel pentimento, volgi le spalle alla tua vita vecchia, ai tuoi vecchi modi di parlare
e pensare, e ti volgi a Dio.
“Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri” (vedi Matteo 3:3)
Ci sono cose nella nostra vita che vanno aggiustate, raddrizzate: magari, in una
discussione, non hai saputo accettare il punto di vista dell’altro, e sei bloccato nei
tuoi modi. O magari ti sei unito a qualcuno che è nel torto.
C’è qualcosa nella tua vita che non è diritto? C’è nessuna ‘via storta’ da
raddrizzare? Se non c’è, Natale non significherà niente per te.
Il Signore dice di Giovanni, l’uomo che dice queste parole: “non c’è nessun uomo
più grande di lui” (vedi Matteo 11:11).
Matteo 3:5-6: Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la regione intorno al
Giordano accorrevano a lui; ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano,
confessando i loro peccati.
Anche dei farisei arrivano, e alcuni si pentono. Ma ad altri di loro Giovanni si rivolge
con parole dure (“Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l’ira futura?”, vedi
Matteo 3:7). Perchè? Perchè si recarono lì senza essersi mai pentiti dei propri
peccati.
Se non prendi in esame la tua vita, come ti puoi aspettare di entrare in Cielo?
Pentimento va insieme con riconciliazione: vai dunque dal fratello o dalla sorella a
mettere a posto quella cosa in cui hai peccato. Ricorda le parole di Giovanni: l”ira
futura” è quella che ricadrà anche sulla tua vita se non ti penti. Se c’è stata una
discussione a casa in cui tu e il tuo consorte vi siete detti parole dure e non metti
questo a posto, come ti aspetti di entrare in Cielo? E ricorda: Non pensate di dire
dentro di voi: “Abbiamo per padre Abraamo”; perché io vi dico che da queste
pietre Dio può far sorgere dei figli ad Abraamo. (Matteo 3:9)
Fare parte di questa o quella congregazione non ti aiuterà, se non hai pentimento.
Non dire:”Queste cose sono successe tanto tempo fa, non conta più ormai”: un
peccato non invecchia mai agli occhi di Dio.
Ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati (versetto
6): ma alcuni fecero questo senza totale sincerità. Che tu sia uomo o donna,
bambino o adulto, non ci sono sconti o ‘libertà’ che ti puoi prendere di fronte a
Dio.
Celebriamo la venuta di Gesù, ma realizziamo che queste sono le parole che Dio
ci rivolge: Ormai la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che
non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco. (versetto 10)
Non è ancora il giorno di Natale, ma prima di arrivarci, voglio lanciare questa sfida:
hai fatto esperienza del pentimento? Dove hai peccato, metti a posto ora, prima
che il sole scenda.