VALENZA Cominciamo a parlare della valenza di un verbo, perchè grazie alla valenza definiremo l'argomento e in seguito i circostanziali: questi elementi, e sopratutto la loro posizione, sono importanti per eseguire correttamente uno schema X-barra. I verbi possono essere: • BIVALENTI: hanno cioè bisogno di 2 argomenti per "funzionare" correttamente. I verbi transitivi sono bivalenti es: catturare (Gianni cattura il ladro) "Gianni" e "ladro" sono gli argomenti del verbo catturare, senza questi due argomenti, qualunque frase che contenga il verbo "catturare" sarebbe agrammaticale. • MONOVALENTI: es: Gianni cammina L'unico argomento del verbo è il suo soggetto, il nome. • AVALENTI: senza argomento es: piove TRIVALENTI: i verbi come "dire" o "dare" il soggetto DA qualcosa - il soggetto da a qualcuno - il soggetto da qualcosa a qualcuno CIRCOSTANZIALI Sono circostanziali quegli elementi che "aggiungiamo" alla frase ma che rimangono FACOLTATIVI: senza di loro, la frase reasta grammaticalmente corretta. Inciso, di "frase" l'autore afferma esistano circa 300 definizioni diverse... lasciatemi dire "frase" in senso lato altrimenti impazzisco. es: Gianni cattura il ladro a mezzanotte davanti al cinema "a mezzanotte" e "davanti al cinema" sono elementi circostanziali, senza questi elementi la frase "Gianni cattura il ladro" non è agrammaticale poichè gli argomenti del verbo "catturare" (e sappiamo che devono essere 2) sono entrambi presenti. I circostanziali si distinguono dagli argomenti per due motivi 1) 2) sono facoltativi; hanno maggiore MOBILITA' POSIZIONALE. Che significa? significa che gli elementi "a mezzanotte" e "davanti al cinema" posso spostarli dovunque all'interno della frase: Gianni a mezzanotte cattura il ladro davanti al cinema Gianni cattura il ladro davanti al cinema a mezzanotte etc... Nello schema X-barra non è inusuale trovare un "circostanziale" sotto forma di Sintagma Preposizionale (SP o semplicemente Pii), quando questo accade dovremo stare attenti a ricordare che l'elemento da cui gerarchicamente dipendono dovrà essere ripetuto nello schema perché regga virtualmente e il SP e il resto della frase, in modo tale che risulti chiaro che, se anche volessimo eliminare l'intero circostanziale, la frase resterebbe gerarchicamente riprodotta in modo corretto. (date un'occhiate allo schema n. 6: il Sintagma Verbale (SV che indichiamo semplicemente con Vii) viene ripetuto perché regga il SP "con lentezza" ma contemporaneamente gli elementi Vì - V - che proiettano la testa dello stesso SV= camminare). Sono stata abbastanza confusa? :) Bene, ora passiamo al MOVIMENTO Prima di cominciare ricordiamo che abbiamo definito Argomento e Circostanziale, è ovvio che entrambe le categorie possono esistere come SINGOLE parole o come GRUPPI di parole: in "a mezzanotte" è chiaro che "a" va raggruppato con "mezzanotte", di certo non con "cinema"... perché Gianni cattura mezzanotte il ladro a davanti al cinema è assolutamente agrammaticale. Dunque, possiamo definire "a mezzanotte" un Sintagma, ok? E per l'esattezza un Sintagma Preposizionale. Se volessimo spostare le parole "a" e "mezzanotte" in un'altra posizione all'interno della frase (e, graficamente, all'interno dello schema X-barra), non potremmo esimerci dal farlo tenendole insieme. Che voglio dire? Che il Sintagma si "muove" all'interno della frase a volte, o almeno, può essere spostato a patto che resti un insieme. Scopriremo (che bello!) che il movimento può interessare anche i singoli argomenti del verbo, o il verbo stesso. Una gran rottura saranno le frasi interrogative del tipo WH- (che si legge sillabando le lettere dell'alfabeto) all'interno della cui struttura scopriamo che il complemento oggetto, ad esempio, si trova in posizione iniziale (dove dovrebbe stare il soggetto!) - tipo: Cosa studi? Se volessimo riportare ogni elemento dove dovrebbe trovarsi nelle lingue SVO, allora dovremmo (e dobbiamo) pensare astrattamente studi COSA (potrebbe essere "studi la lezione") Quando rappresenteremo il movimento di questo COSA nello schema X-barra, dovremo ricordarci di "lasciarne una traccia" (Tj in quella che dovrebbe essere la sua posizione "naturale"). Guardate gli schemi n.10 e 11 e confrontateli: COSA, nell'esempio 10, è "la lezione" (il complemento oggetto, argomento del verbo) e occupa una data posizione nello schema. Nell'esempio 11, l'elemento "COSA", che troviamo nel Sintagma Complementatore, ha una "traccia" corrispondente alla posizione che avrebbe nella frase non interrogativa (la stessa posizione di "lezione"). Diciamo in poverissime parole che la sua traccia sta "a destra" dello schema così come a destra dell'altro schema troviamo il Nome "lezione". TESTA Qui parleremo di Testa di un Sintagma. E' molto semplice individuare la Testa di un Sintagma. Analizziamo "a mezzanotte" e "il ladro", abbiamo già chiarito (mi piace 'sto plurale majestatis) che non è possibile separare "a" da "mezzanotte" nè "il" da "ladro". Diremo che "a" è la testa del Sintagma Preposizionale, il gruppo di parole si costruisce intorno ad "a" e la sua presenza è necessaria. Aggiungiamo solo che ovviamente un Sintagma può essere costituito dalla sola Testa. Pensiamo alla frase Gianni corre, essa potrà essere scomposta in due Sintagmi (SN+SV) le cui teste (ed unici costituenti) saranno il Nome Gianni e il Verbo corre. Prendete il libro a pag. 165, guardate la differenza tra i vari diagrammi ad albero rappresentati e vi chiarirete le idee. WH- Glissiamo sui vari tipi di frase e sulle loro differenze e parliamo di quelle definite WH- perchè ci danno un esempio chiaro di cosa siano Tracia e Movimento. Sappiamo che le frasi Interrogative possono essere di 2 tipi: 1) Quelle che richiedono una risposta SI/NO es: Mario ha comprato il giornale? Cosa si può rispondere? o SI o NO 2) Quelle WHes: Cosa ha comprato Mario? L'unica risposta possibile consiste nell'indicare cosa abbia comprato Mario, un SI o un NO non avrebbero alcun senso. "WH-" è convenzionalmente ricavato dalle lettere iniziali di WHo, WHat, WHich, WHere, WHy e HoW (e per "how" uno sforzo di immaginazione, daltronde la W e la H ci sono). Alle frasi WH- si accompagna un fenomeno incredibilmente affascinante (!): il secondo argomento del verbo ("comprare" nel nostro esempio) è costituito da "Cosa" che nella frase (1) invece viene rappresentato da "il giornale". Come vedete, l'elemento "giornale" (che è un complemento oggetto), nella frase WH- si trova in posizione iniziale (che affronto!) ...fingete che sia interessante Dunque un argomento può "allontanarsi" notevolmente dal suo verbo e non esiste un limite di distanza. Nella rappresentazione X-barra della frase WH- dovremo indicare questo "Cosa" alla sinistra dello schema (così come a sinistra si trova nella frase), ma all'estrema destra dovremo indicare la sua "tracia" per chiarire che la posizione che avrebbe nella corrispondente frase interrogativa del tipo SI/NO: COSAi HA COMPRATO MARIO Ti ? In cui Ti è la traccia di COSAi Ma questa cosa l'avevamo già detta... cmq, troverete alcuni esempi di frasi WH- con schema X-barra nelle "tavole" degli esercizi. Allo stesso modo, nelle frasi passive, dovremo indicare movimento e traccia basandoci sulla "posizione" che avrebbero gli elementi cui si riferiscono in una ipotetica frase con verbo attivo, es: (1): Maria è lodata da tutti (2): Tutti lodano Maria L'elemento "Maria" si muove a sinistra nella frase (1) e dovremo specificare nello schema la posizione della sua traccia così come apparirebbe nella frase pensata all' attivo. Il punto è che "Maria" è il complemento, e il complemento "dovrebbe" trovarsi dopo il verbo. Avete alcuni esempi fra gli esercizi. X-barra Ora parliamo di questo benedetto X-barra un po' più nello specifico. Un po' di storia: lo schema X-barra” (X’), è stato formulato per rappresentare e comprendere la struttura della frase, composta da gruppi di parole. Le parole sono i costituenti della frase e vanno suddivisi in sintagmi. es: (egli) mangia la cioccolata " mangia la cioccolata" ha come testa il verbo ed è perciò un sintagma verbale (SV). All'interno c'è un SN (la pasta), questo si scomporrà negli elementi "la" (determinante) e "cioccolata" (nome N) Come si rappresenta? Nella teoria generativa, la sintassi è determinata da una struttura, questa struttura si rappresenta attraverso alcuni diagrammi ad albero (ti pareva). La struttura dei diversi sintagmi è sempre la stessa, è cioè composta da Xii (il sintagma)sotto il quale si dipartono due "barre", alla fine di una troviamo uno "specificatore" , alla fine dell'altra scriveremo Xi, sotto Xi ancora due barre, a sinistra X (la testa) e a destra il "complemento". Questo complemento, in una sruttura complessa, altro non sarà che un altro Sintagma gerarchicamente sottoposto. L'essenziale è che questo schema si ripete sempre, giù giù fino ad individuare i singoli elementi che costituiscono una frase, partendo dal sintagma fino alla proiezione della sua testa. Chiaro, no? :( Prima regola dello schema X-barra: Non parlare dello schema X-barra Seconda regola dello schema X-barra: Non parlare dello schema X-barra Non si può raccontare :) Allora, così com'è possibile rappresentare graficamente ogni Sintagma, allo stesso modo bisognava cercare un modo di rappresentare l'intera struttura sintattica. Cioè, cosa succede quando dobbiamo gestire lo schema di una frase? Il primo problema è: e quale sarebbe la Testa di una frase? Si è convenuto di indicare come Testa della frase la FLESSione del verbo. Che significa? Analizziamo la frase "Gianni passeggia": due sintagmi, ognuno dei quali formato dalla sola testa: Gianni (testa del SN) Passeggia (testa del SV) Cosa considerare Testa della frase? la Testa della frase sarà la terza persona singolare del presente indicativo. E perchè mai? Perchè la flessione, al contrario del contenuto lessicale (diciamo il significato di ogni verbo) è uguale in tutti i tipi di verbi: mono- , bi- , tri- , o avalenti che siano. Perchè è così importante? Perchè i linguisti ci tengono moltissimo a dimostrare che quella che loro studiano è una scienza e come tale è sottoposta a chiarissime leggi universali senza l'individuazione delle quali tutti noi non potremmo assolutamente imparare a leggere e a scrivere! (Scherzo) E' importante perchè la FLESSione del verbo caratterizza la frase nella sua totalità. E così fu possibile attribuire una Testa alla povera, bistrattata e indefinibile Frase: In cui, ribadisco, la Testa è [III° p.s. pres. Indic.] (lo indicheremo tra parentesi quadre) Daltronde è di facile intuizione, la Testa (anche quella dei singoli sintagmi) è sempre proiettata in quella posizione "X". Come vedete, l'analogia strutturale tra i sintagmi è rispettato anche qui. Al posto del Compl. troviamo Vìì e cioè il sintagma verbale da cui faremo partire un altro schema uguale a quello raffigurato nella prima figura (ma con Vii, Vi, V al posto di Xii, Xi, X) e che "conterrà" la testa= il verbo *mangiare* ad esempio, indicato proprio all'infinito. E' importante che lo indichiate all'infinito poichè è la FLESSione a determinarne... la flessione appunto (cioè, che tempo è, che modo è, che persona è): cioè, sapremo dall'elemento FLESS se la frase debba intendersi Gianni passeggia, Gianni passeggerà, Gianni passegiò etc... Ora, se date un'occhiata agli esercizi e provate a riprodurli scoprirete che non è così brutto come lo si dipinge. Io prego chiunque ne abbia capito più di me, chiunque individui fralloccole sparse o errori negli esercizi, di comportarsi da bravo revisore e postare IMMEDIATAMENTE le correzioni in mailing list. Io a lezione NON C'ERO! ergo fidarsi è bene... ma ragionare con la propria testa è sicuramente meglio.