Nel giardino - Agricoltura Regione Emilia

Nel giardino
Callicarpa: poco esigente,
offre splendidi frutti viola
Pianta esotica, è apprezzata in autunno e inverno per le
belle bacche lucenti, molto gradite anche agli uccelli.
Si adatta alle più varie condizioni climatiche
C
allicarpa: i lettori che
conoscono il greco
hanno già intuito
la caratteristica ornamentale di questa pianta,
poiché l’etimologia del nome
significa “bellezza” (kállos) e
“frutto” (karpós). Ed è proprio
grazie all’indimenticabile color
blu-malva o vinaccia, sempre
lucente, delle bacche invernali
che con callicarpa è amore a prima vista.
Non la incontriamo nei nostri boschi, purtroppo, essendo
esotica, ma la troviamo solo nei
giardini e, dove è insediata da alcuni anni, forma un folto arbusto, non molto alto, così attraente verso l’avifauna che persino
la nobile Royal Horticoltural
Society britannica l’ha inserita
nella lista delle piante necessarie
in ogni giardino.
I numerosi rami, pelosi da giovani, partono direttamente dal
terreno suddividendosi in ramificazioni secondarie. Le foglie
decidue, ma anche semi-persistenti nei climi più caldi, sono
opposte, semplici, ovali-lanceolate, con margine seghettato,
irsute su entrambe le pagine,
di colore verde scuro viranti in
un bel giallo o rosso autunnale,
lunghe fino a 12 centimetri e
larghe fino a 3,5 centimetri. Le
nervature sono evidenti e ben
incise nella lamina fogliare.
I fiori compaiono in estate e
sono riuniti in densi racemi
rosati o lilacini, posti all’ascella
delle foglie: ogni fiore misura
circa 3,5 centimetri di diame-
tro. Il frutto è una piccola bacca che persiste tutto l’inverno
sulla pianta a partire dalla fine
di ottobre. La specie originaria
ha difficoltà ad autoimpollinarsi, pertanto per ottenere una
ricca fruttificazione è meglio
non usare esemplari isolati ed
è consigliabile piantare almeno
tre callicarpe vicine. Presentano
minori problemi di autoimpollinazione sia le varietà derivate,
molto numerose e caratterizzate
da diversa colorazione dei frutti,
sia le altre specie di callicarpa.
MARIA TERESA
SALOMONI
Proambiente
Tecnopolo Cnr,
Bologna
Varietà e specie arbustive
La specie C. bodinieri è la più
diffusa in Italia, soprattutto nel-
Un tempo appartenente alla Famiglia delle Verbenaceae, ora inserito in quella delle Lamiaceae,
il genere Callicarpa comprende
140 specie di arbusti e di alberi,
decidui o sempreverdi, originari
dei boschi delle regioni tropicali
e subtropicali. La specie C. bodinieri, proveniente dalla Cina
centrale e occidentale, è apprezzata soprattutto nel periodo autunnale e invernale per le belle
bacche. Ha portamento eretto e
a maturità può raggiungere i 2
metri di altezza, ma nelle zone
di origine arriva fino a 3 metri.
dicembre 2014
Wikimedia
Note di botanica
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Nel giardino
La bellezza DELLA STAGIONE FREDDA
Appena cadono le foglie e cala la temperatura, i giardini assumono un nuovo
aspetto. Molte aree verdi sono state progettate per le stagioni più calde, avendo
in mente una profusione di fiori, foglie e frutti. Ma l’essenza di un bel giardino consiste in una struttura interessante tutto l’anno, soprattutto nella spesso trascurata
stagione invernale.
Se si guarda fuori dalla finestra, cosa si vede? O meglio: che cosa non si vede?
È questo il momento per valutare le occasioni mancate e comprendere le carenze da colmare per apprezzare la bellezza dell’inverno. In questa stagione, le
piante interessanti dal punto di vista estetico hanno un portamento intrigante o
sfoggiano bacche colorate e portasemi curiosi, ma un giardino “sano e bello” per
davvero è quello capace di creare un habitat, i cui colori sono regalati anche dalla popolazione di uccelli attirati dalla frutta matura in questo periodo. Gli agrifogli
sono sicuramente gli alberi più noti e sono reperibili in un grande numero di specie
e varietà. Attenzione però a porre a dimora almeno un esemplare maschile ogni
tre femminili, altrimenti non riusciamo ad approntare un banchetto natalizio per gli
amici pennuti. Di callicarpa abbiamo già scritto e aggiungiamo solo che negli Usa
è chiamata comunemente “la bella d’inverno”, poi ricordiamo i biancospini, i ligustri, i viburni, le rose da bacca, i clerodendri, i cornus, i cotoneastri, le mahonie e,
per coloro che possono permetterselo vivendo in un clima non troppo rigido, il corbezzolo. I colori nel corso della stagione invernale si avvicendano e giungeranno i
gialli dei calicanti, delle amamelidi e dei noccioli, oltre ai piè di gallo, i bucaneve
e le rose di Natale. Infine, cerchiamo di non essere così veloci nel togliere le foglie, che offrono cibo e riparo per farfalle e piccoli mammiferi: i colori del giardino
dormiente – marrone chiaro, arancio, grigio e bruno – ammorbidiscono il giardino
d’inverno, sono un regalo in più offerto dalla natura. Bisogna solo soffermarsi ad
ammirarli e privarsi della convinzione che le foglie sporcano. No, le foglie non sporcano, ma nutrono gli animali e il terreno.
Wikimedia
la sua varietà C. b. var. giraldii
(sinonimo C. giraldiana), che si
differenzia per le foglie glabre,
lunghe fino a 18 centimetri, i
fiori rosati e i frutti di un colore
violetto deciso. C. b. ‘Profusion’
si caratterizza per il color bronzeo delle giovani foglie e per
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una produzione copiosissima di
frutti di colore viola scuro.
C. americana è la specie di callicarpa più alta, potendo superare
i 3 metri. È molto cespugliata,
con foglie lunghe fino a 23 centimetri, fiori variamente colorati in blu, rosa, rosso o bianco e
frutti di colore variabile da rosa,
violetto fino al blu. È stata ottenuta la cultivar C. a. ‘Lactea’ con
fiori e frutti bianchi.
C. dichotoma è originaria di una
vasta regione che si estende dalla
Cina alla Corea fino al Giappone. Alta 120 centimetri e larga
altrettanto, ha foglie lunghe
fino a 10 centimetri, di colore
verde chiaro, con fiori di color
rosa pallido, molto piccoli, e
frutti viola scuro.
C. japonica è poco commercializzata in Italia ed è reperibile
nella varietà C. j. ‘Leucocarpa’,
alta fino a 150 centimetri, che
produce fiori e frutti di colore
bianco. C. rubella, diffusa nell’areale compreso tra India, Malesia e Cina dove si accresce fino
a 3 metri di altezza e 2 metri di
diametro, è l’unica con foglie
persistenti, di colore verde-giallo; i fiori, larghi 5 centimetri di
colore rosa-purpureo, sono seguiti da frutti viola-rosati.
Come coltivarla
La callicarpa ha davvero poche
richieste e si adatta a svariate
condizioni climatiche, a esclusione delle regioni gelive e delle
posizioni prospicienti il mare.
Rifugge dai suoli siccitosi pur
non avendo spiccate esigenze
irrigue. Ama il sole, ma non la
piena insolazione soprattutto
nelle regioni meridionali e ben
si ambienta alle posizioni di lieve ombra. Preferisce un terreno
sciolto, profondo, senza ristagni
d’acqua, adattandosi peraltro
perfettamente ai terreni molto
pesanti, tanto che è sempre segnalata tra le specie più adatte
a vivere nei suoli argillosi. Non
necessita di concimazioni regolari, a meno che il suolo non sia
molto ricco di azoto, nel qual
caso è opportuno bilanciare la
nutrizione somministrando un
fertilizzante povero di questo
elemento all’inizio della primavera e dell’estate. Non ha parassiti e non le serve la potatura,
essendo sufficiente eliminare
i rami morti o spezzati a fine
inverno, quando i frutti hanno perduto il colore e si sono
in parte staccati. La moltiplicazione avviene con talee lunghe
almeno 15 centimetri, prelevate in primavera o in estate, meglio se da rami che non hanno
ancora fiorito. La callicarpa
può essere anche propagata per
semi a fine inverno, ponendoli
subito in un cassone freddo ma
coperto.
dicembre 2014