Lampada a incandescenza La lampada a incandescenza è una fonte luminosa artificiale, funzionante sul principio dell'irraggiamento di fotoni generato dal surriscaldamento di un elemento metallico. In essa la luce viene prodotta dal riscaldamento (fino a circa 2700 K) di un filamento di tungsteno attraverso cui passa la corrente elettrica. Si sfrutta infatti l'effetto Joule per ottenere un forte riscaldamento del filamento, fino a portarlo a temperature tali che lo spettro di corpo nero corrispondente contenga componenti visibili sufficienti per illuminare; tale riscaldamento comporta, di conseguenza, un aumento della resistenza elettrica e quindi una diminuzione della potenza dissipata. Si giunge così ad un equilibrio dinamico in cui la resistenza elettrica opposta dal filamento di tungsteno al passaggio della corrente elettrica assume un valore stazionario che bilancia la potenza dissipata per effetto Joule. Nelle lampadine moderne il bulbo di vetro non è vuoto ma contiene un gas inerte a bassa pressione, di solito Argon, più raramente Kripton. Quest'ultimo consente una resa superiore del 10% circa a parità di potenza. Questi gas riducono i rischi di implosione e prolungano la vita del filamento. Inoltre la presenza del gas Argon/Kripton riduce l'annerimento del bulbo dovuto al deposito del tungsteno che sublima. Al momento dell’accensione della lampada, poiché il filamento è freddo e la sua resistenza è bassa, si determina un picco di assorbimento della durata di pochi decimi di secondo e del valore di 10-12 volte la corrente a regime. Lampada fluorescente (a risparmio energetico) La lampada fluorescente è una lampada a scarica in cui l'emissione luminosa è indiretta, perché l'emittente non è il gas ionizzato, ma un materiale fluorescente. Questa lampada è chiamata nel linguaggio comune anche lampada o tubo al neon, in realtà contiene un gas nobile (non necessariamente neon), vapori di mercurio e un materiale fluorescente. È costituita da un tubo di vetro lineare, circolare o variamente sagomato (si distinguono le lampade CFL, Compact Fluorescent Lamp, che hanno il tubo di forma tale da avere poco ingombro, solitamente integrano l'elettronica di alimentazione e sono fornite di attacco E27). Si producono così: nel tubo, la cui superficie interna è rivestita di materiale fluorescente dall'aspetto di polvere bianca, viene praticato il vuoto, poi viene introdotto un gas nobile (argon, xeno, neon, kripton) a bassa pressione e una piccola quantità di mercurio, che in parte evapora mescolandosi al gas. A ognuna delle due estremità del tubo è presente un elettrodo. Il passaggio della corrente sollecita i gas a emettere radiazione nell'ultravioletto. Il materiale fluorescente, investito da tali radiazioni, emette a sua volta radiazione visibile, cioè luce. La radiazione visibile, avendo lunghezza d'onda maggiore di quella ultravioletta, trasporta solo una parte dell'energia cedutale dall'onda ultravioletta: l'energia restante è trasformata in calore, che va a riscaldare il tubo. Tabella comparazione potenza (watt) tra lampadine a incandescenza e lampadine a risparmio energetico Tabella di confronto dei consumi di lampada fluorescente e ad incandescenza per generare la stessa quantità di luce. Luminosità (lumen) Consumo della lampada fluorescente Consumo della lampada ad incandescenza 250 lumen 4 watt 20 watt 330 lumen 5 watt 25 watt 460 lumen 7 watt 35 watt 600 lumen 9 watt 45 watt 730 lumen 11 watt 55 watt 860 lumen 13 watt 60 watt 1.000 lumen 15 watt 75 watt 1.300 lumen 20 watt 100 watt 1.600 lumen 24 watt 120 watt 1.660 lumen 25 watt 125 watt 1.850 lumen 28 watt 140 watt 2.000 lumen 30 watt 150 watt 2.130 lumen 32 watt 160 watt