DALLA CLINICA MEDICA LA SAPIENZA Dalla vitamina C una

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DALLA CLINICA MEDICA LA SAPIENZA
Dalla vitamina C una speranza per il cuore
La Sapienza brevetta una nuova terapia contro l'infarto
Il gruppo di ricerca del professor Francesco Violi, direttore della I Clinica Medica della
Sapienza, ha messo a punto una nuova terapia a base di vitamina C per la cura
dell’infarto.
La ricerca ha dimostrato che la somministrazione di acido ascorbico dopo un’operazione
angioplastica è in grado di migliorare il flusso del sangue e la contrattilità del cuore.
In questo tipo di intervento infatti si verifica, a causa di processi ossidativi, una ripresa
della circolazione coronarica non completamente adeguata. Questo fenomeno, chiamato
“no-reflow”, è pericoloso perché peggiora l’aspettativa di vita e aumenta il rischio di reinfarto.
La semplicità, la modica spesa e, soprattutto, l’assenza di effetti collaterali rendono
quanto mai attrattiva questa nuova terapia per la cura dell’infarto.
Il gruppo del professor Violi ha già pianificato la seconda fase dello studio su un
campione più ampio di pazienti, per approfondire ulteriormente i vantaggi clinici della
somministrazione di vitamina C.
Lo studio, per il quale la Sapienza ha depositato domanda di brevetto, è pubblicato sul
Journal of the American College of Cardiology (JACC).
FOCUS
L’arteriosclerosi delle coronarie e il conseguente infarto del cuore rappresentano la
principale causa di morte nel mondo occidentale.
Migliorare la circolazione del sangue nelle coronarie è, pertanto, un obiettivo primario
della ricerca scientifica. Nei pazienti che soffrono di cardiopatia ischemica acuta e
cronica, la rivascolarizzazione coronarica tramite angioplastica ha migliorato la
sopravvivenza. Tuttavia, in un’alta percentuale di casi, il flusso coronarico non si
ripristina in maniera adeguata, malgrado la rivascolarizzazione sia stata ottimale. Questo
fenomeno, chiamato “no-reflow”, è pericoloso perché peggiora l’aspettativa di vita ed
aumenta il rischio di re-infarto.
Il gruppo del professor Violi, in collaborazione con i cardiochirurghi della Sapienza, ha
infatti dimostrato che alla base di questo fenomeno esiste una abnorme produzione di
radicali dell’ossigeno che non permettono una buona rivascolarizzazione. Lo studio è
stato effettuato su una popolazione di circa 50 pazienti dopo un intervento di
angioplastica. La vitamina C, sostanza con note proprietà antiossidanti, è stata
somministrata per via endovenosa, con risultati positivi che hanno portato a migliorare la
circolazione del sangue e la contrattilità del muscolo cardiaco.
fonte La Sapienza di Roma
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