relazione elettrico

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Porto di Golfo Aranci
Lavori di risistemazione della caserma CEMM
In uso all’ufficio circondariale marittimo
Relazione tecnica - impianti elettrici
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1.1
PREMESSA
Il presente documento si riferisce al progetto degli impianti elettrici
relativi alle opere risistemazione della caserma CEMM in uso
all’ufficio circondariale marittimo di Golfo Aranci.
Questa relazione descrive pertanto le caratteristiche generali degli
impianti elettrici in oggetto, dei sottosistemi e delle sezioni di
impianto.
Caratteristiche generali.
Il progetto interessa la realizzazione di un impianto elettrico
utilizzatore, appartenente alla categoria dei sistemi TT, trifase e
neutro avente tensione nominale 230/400 V e potenza installata di
circa 15 kW trifase.
Le soluzioni tecniche adottate consentono la realizzazione
dell'impianto elettrico nel rispetto di quanto disposto dal DM 22
gennaio 2008 n° 37 e ss.mm. e ii..
Le caratteristiche degli impianti, sono corrispondenti alle norme di
legge e dei regolamenti in vigore alla data della stesura del progetto
ed in particolare sono conformi alle Norme CEI 64 - 8.
Linee di distribuzione e quadri di zona.
L'impianto è stato studiato per conseguire i requisiti di affidabilità,
flessibilità, rispondenza alle diverse normative di legge e di buona
tecnica, al fine di soddisfare le molteplici esigenze che il tipo di
attività richiede.
Il quadro generale piano primo della caserma, così come gli altri
quadri derivati, saranno alimentati dalla sola rete.
L’alimentazione di rete è prevista in arrivo dalla cabina di
trasformazione MT/BT più prossima.
Il numero delle linee in progetto è tale da consentire la massima
continuità di servizio in caso di avaria, manutenzione o modifiche su
una linea.
Linee singole alimentano i quadri di zona al fine di suddividere
l’edificio in zone strutturalmente e funzionalmente separate.
Da ciascun quadro di zona partiranno le linee di alimentazione alle
varie utenze.
Tutte le linee saranno realizzate in cavo non propagante l’incendio e
a bassa emissione di fumi e gas tossici, e correranno su apposite
canalizzazioni
autoestinguenti
posate
prevalentemente
sottopavimento.
Ogni linea sarà protetta da un interruttore automatico in partenza dal
quadro generale e si attesterà sul quadro di zona mediante
interruttore generale di manovra.
Tutte le linee di distribuzione correranno su apposite canalizzazioni e
da queste, mediante scatole di derivazione, raggiungeranno i
terminali.
Protezione contro i contatti indiretti e diretti.
E' stata assicurata la protezione totale contro i contatti diretti e
indiretti con parti dell'impianto o con utilizzatori, nonché la protezione
dell'impianto stesso da sovracorrenti di sovraccarico o di corto
circuito.
Protezione contro i contatti indiretti.
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La protezione contro i contatti indiretti viene realizzata con il
collegamento a terra tramite un apposito conduttore di protezione
delle masse accessibili.
Tale impianto risulta costituito dai conduttori equipotenziali e dai
conduttori di protezione che verranno collegati con il collettore di terra
in progetto.
Conduttori di protezione.
Ciascuna massa dell'impianto verrà collegata al collettore di terra
mediante conduttori di protezione in rame per i quali saranno
utilizzate sezioni uguali alle sezioni dei conduttori di fase.
Conduttori equipotenziali principali e supplementari.
Tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili destinati ad
adduzione, distribuzione e scarico delle acque, nonché tutte le masse
metalliche accessibili esistenti nell'area dell'impianto elettrico
utilizzatore, saranno collegate all'impianto di terra mediante
conduttori equipotenziali.
I conduttori equipotenziali principali avranno sezione non inferiore alla
metà di quella del conduttore di protezione principale dell'impianto
con un minimo di 6 mmq.
I conduttori equipotenziali supplementari avranno sezione minima:
non inferiore a quella del conduttore di protezione di sezione minore
se connettono due masse;
non inferiore alla metà della sezione del corrispondente conduttore di
protezione se connettono una massa a masse estranee;
non inferiore a 2.5 mmq se è prevista la protezione meccanica, o 4
mmq se non prevista, se connettono due masse estranee tra loro
oppure una massa estranea all'impianto di terra.
La protezione contro i contatti indiretti sarà completata
dall'installazione di interruttori differenziali a alta sensibilità.
Protezione contro i contatti diretti.
La protezione contro i contatti diretti dovrà essere totale e verrà
realizzata, secondo quanto indicato nelle norme CEI 64 - 8, mediante:
involucri o barriere;
isolamento delle parti attive;
protezione addizionale mediante interruttori differenziali.
Protezione degli impianti elettrici.
La protezione dell'impianto elettrico da sovracorrenti di sovraccarico
e di cortocircuito sarà assicurato da più dispositivi che interrompono
automaticamente il circuito quando si produce un sovraccarico
pericoloso.
Protezione contro i sovraccarichi.
Tutti i circuiti dell'impianto elettrico soddisfano quanto indicato dalle
norme CEI 64 - 8 e in particolare
IB < IN < IZ
I f < 1.45 IZ
IB
corrente di impiego
IN
corrente nominale del dispositivo di protezione
IZ
portata nominale a regime del cavo
If
corrente convenzionale di intervento della protezione
Il valore di IZ è infatti sempre superiore alla corrente di impiego del
circuito IB e alla corrente nominale del dispositivo di protezione
corrispondente.
Protezione dai corto circuiti.
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Per ottenere questa protezione si è verificato che il potere di
interruzione di ciascuno degli interruttori magnetotermici sia maggiore
della corrente presunta di cortocircuito nel punto iniziale della
conduttura da proteggere.
Si è inoltre verificato che il valore dell'integrale di Joule ( I2t ),
deducibile dalla curva caratteristica dell'interruttore in corrispondenza
della corrente di cortocircuito nel punto iniziale della conduttura da
proteggere, sia inferiore alla resistenza termica del conduttore in
condizione di corto circuito.
Conduttori.
Le linee saranno del tipo in cavi non propaganti l’incendio, adatti a
tensione nominale verso terra e nominale non inferiori a 450/750 V,
installati incassati in canalizzazioni conformi alle specifiche norme
CEI.
Le modalità di posa in opera dovranno rispettare le indicazioni delle
norme CEI 64 - 8.
I cavi dovranno essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle
tabelle di unificazione CEI - UNEL 00722.
Le sezioni adottate nell'impianto sono state verificate in funzione
della portata e in funzione della potenza impegnata e della lunghezza
dei conduttori affinché la caduta di tensione non superi il 4% della
tensione a vuoto.
Le opere oggetto dell’intervento comprendono i seguenti capitoli
impiantistici:
-
realizzazione dei quadri di distribuzione e sezionamento principali
e delle linee di alimentazione principali e derivate;
realizzazione di quadri di zona;
impianto di forza motrice;
impianto di illuminazione;
sistema di luce di emergenza e sicurezza;
impianto telefonico;
realizzazione di quadri e linee elettriche relative agli impianti
meccanici.
1.2
LINEE PRINCIPALI DI
DISTRIBUZIONE
Le linee di alimentazione, sia le montanti che le dorsali, saranno
realizzate con conduttori, multipolari o unipolari a seconda dei casi, a
bassa emissione di fumi e gas tossici
1.3
QUADRI DI DI ZONA
I quadri di distribuzione e sezionamento saranno realizzati in modo
tale da garantire la protezione contro i contatti diretti e la selettività
dell’intervento in caso di guasto; lo schema elettrico revisionato di
ciascun quadro è rappresentato negli elaborati grafici.
La carpenteria di contenimento di ciascun quadro sarà tale da
garantire le condizioni di sicurezza in caso di interventi manutentivi
da effettuarsi nei quadri stessi, e il corretto smaltimento del calore
prodotto.
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1.4
SISTEMI DI LUCI DI
EMERGENZA
Viene previsto un sistema di luci di emergenza, conformemente a
quanto richiesto dalla normativa vigente in materia, in modo da
garantire un deflusso ordinato e corretto nei percorsi di uscita e nelle
vie di fuga, in caso di mancanza di tensione da parte della rete di
alimentazione dell’energia elettrica.
Gli apparecchi illuminanti adottati saranno i seguenti:
-
di tipo “sola emergenza” cioè normalmente spenti e accesi in
caso di black-out nei percorsi e nelle zone comuni;
Le lampade saranno di tipo autoalimentato con batteria ermetica in
tampone e ricarica tramite linea dedicata.
1.5
IMPIANTO
CITOFONICO
È prevista la realizzazione di un impianto citofonico bifamiliare
costituito dai seguenti elementi:
2 Citofoni elettronici da parete con 1 pulsante di servizio
1 Posto esterno amplificato
1 Trasformatore 230Vca-12 Vac montaggio su barra 3 moduli DIN
1 Modulo predisposto per P. E. con tasto luce ed un pulsante di
chiamata
1 Modulo apriporta
1 Telaio portamoduli con scatola incasso.
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PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI E PARTICOLARI
2.1
DISEGNI
COSTRUTTIVI DI
CANTIERE
Gli elaborati grafici di progetto sono parte integrante della presente
specifica tecnica.
Ai tracciati delle tubazioni dovranno essere apportate le necessarie
modifiche per evitare strutture, travi, ecc. senza ulteriore addebito alla
Stazione Appaltante.
I disegni esecutivi di progetto dovranno essere sempre integrati e/o
sostituiti, quando necessario, dai disegni costruttivi di cantiere.
Prima dell'inizio lavori i disegni costruttivi dovranno essere approvati
dalla Stazione Appaltante.
2.2
AUTORIZZAZIONE
ALL’ESECUZIONE
Premesso che tutti gli allegati sono parte integrante della presente specifica,
per cui tutto ciò che in essi è contenuto deve essere comunque realizzato,
l'Appaltatore prima di eseguire qualunque lavoro dovrà sottoporre alla
Stazione Appaltante, per ottenere dalla stessa il benestare all'esecuzione, i
disegni costruttivi completi di tutti i dettagli di installazione con le soluzioni
che si intendono adottare nelle diverse situazioni e la relazione
comprensiva di tutti i calcoli che possono servire per poter verificare la
validità delle soluzioni e dei dimensionamenti previsti.
In ogni caso il benestare o l'approvazione da parte della Stazione
Appaltante non solleva l'Appaltatore da alcuna responsabilità o altre lacune
che in sede di collaudo venissero riscontrate.
2.3
NORME, DECRETI,
DISPOSIZIONI DI
LEGGE E
REGOLAMENTI
L'impianto elettrico nel suo complesso e nei singoli componenti sarà
realizzato in conformità a tutte le Norme di Legge vigenti; in particolare
saranno rispettate:
- la legge n. 186 del 1/3/1968;
- la legge. 791 del 18/10/1977
- il DPR. n. 447 del 06/12/1991;
- il DM n. 37 del 22/01/2008
- il D.Lgs. n. 81 del 2008;
- le prescrizioni della Società distributrice dell'energia elettrica competente
della zona;
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- le prescrizioni del locale Comando dei Vigili del Fuoco;
- le prescrizioni della Società telefonica Telecom;
- le normative e raccomandazioni dell'Ispettorato del lavoro e dell'USL
(Presidio Multizonale di Prevenzione P.M.P.);
- le prescrizioni delle Autorità Comunali e/o Regionali;
- le prescrizioni UTIF e le Norme riguardanti l'energia elettrica,
- le prescrizioni della Società di assicurazioni in generale;
- le norme CEI vigenti alla data odierna:
CEI 0-2:2002 – Guida per la definizione della documentazione di progetto
degli impianti elettrici.
CEI 2-3:2006 e successive varianti - Macchine elettriche rotanti - Parte 1°:
Caratteristiche nominali e di funzionamento (IEC 34-1; HD 53.1S2);
CEI 2-5:2009 - Macchine sincrone trifasi - Determinazione sperimentale
delle grandezze (IEC 34-4; HD 53.4S2);
CEI 2-6:1999 - Macchine elettriche rotanti - Metodi di determinazione,
mediante prove, delle perdite e del rendimento (IEC 34-2; HD 53.2);
CEI 2-7:1997 - Macchine elettriche rotanti - Metodi di raffreddamento (IEC
34-6; HD 53.6)
CEI 2-8:2008 - Macchine rotanti - Marcatura dei terminali e senso di
rotazione (IEC 34.8; HD53.8 S2);
CEI 2-14:1997 - Macchine elettriche rotanti - Sigle di designazione delle
forme costruttive e dei tipi di installazione (IEC 34-7; HD 53.7);
CEI 2-16:2001 e successive varianti - Classificazione dei gradi di protezione
degli involucri delle macchine elettriche rotanti (IEC 34-5);
CEI 2-21:1997 - Macchine elettriche rotanti - Parte 16: sistemi di
eccitazione per macchine sincrone - Capitolo 1: definizioni (IEC 34.16.1; HD
53.16.1 S1);
CEI 3-26:2005 - Segni grafici per schemi - Parte 12°: Elementi logici binari
(IEC 617-12);
CEI 3-35:2004 - Preparazione dei diagrammi funzionali per sistemi di
comando e controllo (IEC 848);
CEI 3.36:2007 - Preparazione di documenti utilizzati in elettrotecnica - Parte
1°: prescrizioni generali (IEC 1082-1);
CEI 8-6:1998 - Tensione nominale per i sistemi di distribuzione pubblica
dell’energia elettrica a bassa tensione.
CEI 11-1:1999 - Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia
elettrica - Norme generali;
CEI 11-17:2006 – Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione
d’energia elettrica – Linee in cavo.
CEI 11-20:2000 - Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di
continuità collegati a reti di I e II categoria;
CEI 16-6:1997 - Codice di designazione dei colori;
CEI 16-7:1997 - Elementi per identificare i morsetti e la terminazione dei
cavi;
CEI 11-27:2005 - Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione
nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c.
CEI 11-28:1998 - Guida d’applicazione per il calcolo delle correnti di
cortocircuito nelle reti radicali a bassa tensione.
CEI 11-32:2000 – Impianti di produzione di energia elettrica connessi a
sistemi di III categoria.
CEI 11-35:2004 Guida all’esecuzione delle cabine elettriche;
CEI 11-37:2003 – Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di
stabilimenti industriali per sistemi di I, II e III categoria.
CEI 11-49:1998 – Esercizio degli impianti elettrici.
CEI 17-82:2002 – Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione (quadri BT)
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CEI 17-70:1999 – Guida all’applicazione delle norme dei quadri di bassa
tensione.
CEI 14-4:1998 - Trasformatori di potenza e successive varianti;
CEI 14-7:1997 - Trasformatori di potenza - Marcatura dei terminali;
CEI 14-12:1998 - Trasformatori trifase di distribuzione a secco 50 Hz, da
100 a 2500 kVA, con una tensione massima per componente non superiore
a 36 kV. Prescrizioni generali e prescrizioni per trasformatori con una
tensione massima per componente non superiore a 24 kV
CEI 16-6:1997 - Codice di designazione dei colori;
CEI 16-7:1997 - Elementi per identificare i morsetti e la terminazione dei
cavi;
CEI 17-1:2005 - Apparecchiatura ad alta tensione
CEI 17-5:2007 - “Apparecchiatura a bassa tensione – Parte 2: Interruttori
automatici”
CEI 17-6:2005 - fascicolo 388/1976 “Apparecchiature prefabbricate con
involucro metallico per tensione da 1 a 52 kV”.
CEI 17-9:2000 - Interruttori di manovra ed interruttori di manovrasezionatori per corrente alternata e per tensioni superiori a 1000 V e
successive varianti;
CEI 17-11:2000 - Apparecchiatura a bassa tensione.
Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovrasezionatori e unità combinate con fusibili.
CEI 17-13/1:2000 - Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione (quadri BT). Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a
prove di tipo (AS) e non di serie (ANS);
CEI 17-13/2:2000 - Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione (quadri BT). Parte 2: Prescrizioni particolari per i
condotti sbarre;
CEI 17-13/3:1997 - Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione (quadri BT). Parte 3: Prescrizioni particolari per
apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere
installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso.
Quadri di distribuzione (ASD);
CEI 17-17:1998 - Apparecchiatura industriale a tensione non superiore a
1000V in corrente alternata e 1200V in corrente continua. Individuazione dei
morsetti.
CEI 17-41:1998 Contattori elettromeccanici per usi domestici e similari.CEI 17-43:2000 - Metodo per la determinazione delle sovratemperature,
mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e
di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS).
CEI 17-44:2008 - Apparecchiature a bassa tensione.Parte 1: Regole
generali.
CEI 17-50:2002 - Apparecchiature a bassa tensione – Parte 4: contattori e
avviatori”
CEI 17-51:2005 - Apparecchiatura a bassa tensione.Parte 6:
Apparecchiatura a funzioni multiple.
Sezione 2: Apparecchi integrati di manovra e protezione (ACP).
CEI 17-52:1997 - Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito
delle apparecchiature assiemate non di serie (ANS).
CEI 20-11:2006 - Caratteristiche tecniche e requisiti di prova delle mescole
per isolanti e guaine dei cavi per energia;
CEI 20-13:1999 - Cavi isolati in gomma butilica con grado di isolamento
superiore a 3 e successive varianti;
CEI 20-14:1997 - Cavi isolati in PVC con grado di isolamento superiore a 3;
CEI 20-19:2003 - Cavi isolati in gomma con tensione nominale non
superiore a 450/750V;
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CEI 20-20:2003 - Cavi isolati in PVC con tensione nominale non superiore a
450/750 V, e successive varianti;
CEI 20-22:2006 - Prova dei cavi non propaganti l’incendio.
CEI 20-34:2001 - Metodi di prova per isolamenti e guaine dei cavi elettrici
rigidi e flessibili (mescole elastometriche e termoplastiche).
CEI 20-35:2006 - Prova sui cavi elettrici sottoposti al fuoco”
CEI 20-40:1998 - Guida per l’uso di cavi a bassa tensione.
CEI 23-3:2004 - Interruttori automatici di sovracorrente per gli usi domestici
o similari.
CEI 23-50:2007 - Prese a spina per usi domestici e similari.
CEI 23-8:2009 - Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro (PVC) e accessori.
CEI 23-9:2000 - Apparecchi di comando non automatici (interruttori) per
installazione fissa per uso domestico e similare.
CEI 23-12:2000 e varianti successive: - Presa a spina per usi industriali
CEI 23-19:1983 - Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad
uso battiscopa”;
CEI 23-20:2005 - Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per
uso domestico e similare. Parte 1: Prescrizioni generali”
CEI 23-21:2005 - Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per
uso domestico e similare. Parte 2.1: Prescrizioni particolari per dispositivi di
connessione come parti separate con unità di serraggio di tipo a vite”
CEI 23-26:2008 - Diametri esterni dei tubi per installazioni elettriche e
filettature per tubi e accessori.
CEI 23-39:1997 - Sistemi di tubi ed accessori per installazioni
elettriche.Parte 1: Prescrizioni generali.
CEI 23-40:2005 - Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per
usi domestici e similari. Parte 2-2: Prescrizioni particolari per dispositivi di
connessione come parti separate con unità di serraggio senza vite.
CEI 23-41:2000 - Dispositivi di connessione. Prescrizioni di sicurezza per
unità di serraggio a vite e senza vite per conduttori elettrici in rame.
CEI 23-42:2005 - Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente
incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 1: Prescrizioni
generali;
CEI 23-44:2006 - Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente
incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 1: Prescrizioni
generali;
CEI 23-45:1997 - Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente
incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 2-1: Applicabilità
delle prescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento
indipendente dalla tensione di rete.
CEI 23-46:1997 - Sistemi di tubi accessori per installazioni elettriche - Parte
2-4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati.
CEI 23-48:1998 - Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse
per usi domestici e similari - Parte 1: Prescrizioni generali;
CEI 23-49: 1996 - Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse
per usi domestici e similari - Parte 2: Prescrizioni particolari per involucri
destinati a contenere dispositivi di protezione ed apparecchi che nell’uso
ordinario dissipano una potenza non trascurabile;
CEI 23-50:2007 - Prese a spina per usi domestici e similari - Parte 1:
Prescrizioni generali;
CEI 23-51:2004 – Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove
dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e
similare.
CEI 31-30:2004 - Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la
presenza di gas;
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CEI 31-33:2001 – Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la
presenza di gas Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con periodo di
esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere).
CEI 31-34 – Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza
di gas Parte 17: Verifica e manutenzione degli impianti elettrici nei luoghi
con periodo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere).
CEI 31-35:2007 – Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la
presenza di gas Guida alla classificazione dei luoghi pericolosi.
CEI 33-8:1997 Condensatori statici di rifasamento di tipo non
autorigenerabile per impianti di energia a corrente alternata con tensione
nominale inferiore o uguale a 1000V.
Parte 1: Generalità. Prestazioni, prove e valori nominale.
Prescrizioni di sicurezza. Guida per l’installazione e l’esercizio.
CEI 34-21:1999 Apparecchi di illuminazione. Parte 1: Prescrizioni generali
prove;
CEI 34-22:2004 - Apparecchi di illuminazione. Parte 2: Requisiti particolari.
Apparecchi per illuminazione d’emergenza;
CEI 44-5:1993 - Sicurezza del macchinario. Equipaggiamento elettrico delle
macchine. Parte 1: Regole generali.
CEI 64-8:2007 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V c.a. e a 1500 V c.c.;
CEI 64-12:2009 – Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici
per uso residenziale o terziario.
CEI 64-14:2007 – Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori.
CEI 64-15:1998 – Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza
storica e/o artistica.
CEI 64-50:2007 – Edilizia residenziale Guida per l’integrazione nell’edificio
degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici.
CEI 64-51:2007 – Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei centri
commerciali.
CEI 70-1:1997 - Classificazione dei gradi di protezione degli involucri;
CEI 79-1:1997 - Impianti d’antieffrazione, antiintrusione, antifurto e
antiaggressione - Norme particolari per gli impianti antieffrazione e
antiintrusione - Fogli d’interpretazione da F.1 a F.19;
CEI 79-3:1998 - Impianti d’antieffrazione, antiintrusione, antifurto e
antiaggressione - Norme particolari per gli impianti antieffrazione e
antiintrusione e successive varianti;
CEI 79-4:1997 - Impianti d’antieffrazione, antiintrusione, antifurto e
antiaggressione - Norme particolari per il controllo accessi;
CEI 81-10/1 (EN 62305-1): "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi
Generali"
CEI 81-10/2 (EN 62305-2): "Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione
del rischio"
CEI 81-10/3 (EN 62305-3): "Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno
materiale alle strutture e pericolo per le persone"
CEI 81-10/4 (EN 62305-4): "Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti
elettrici ed elettronici nelle strutture"
CEI 81-3 : "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per
chilometro quadrato dei Comuni d'Italia, in ordine alfabetico."
CEI 103-1/1:1999 – Impianti telefonici interni Parte 1: Generalità.
CEI 103-1/2:1997 – Impianti elettrici interni Parte 2: Dimensionamento degli
impianti telefonici interni.
CEI 103-1/3:1997 – Impianti telefonici interni Parte 3: Caratteristiche
funzionali.
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CEI 103-1/4:1997 – Impianti telefonici interni Parte 4: Procedure per i
servizi di tipo telefonico.
CEI 103-1/5:1997 – Impianti telefonici interni Parte 5: Organi di comando.
CEI 103-1/6:1997 – Impianti telefonici interni Parte 6: Rete di connessione.
CEI 103-1/7:1997 – Impianti telefonici interni Parte 7: Segnalazioni.
CEI 103-1/8:1999 – Impianti telefonici interni Parte 8: Terminazione.
CEI 103-1/9:1998 – Impianti telefonici interni Parte 9: Qualità di
trasmissione.
CEI 103-1/10:2001 – Impianti telefonici interni Parte 10: Caratteristiche
strutturali.
CEI 103-1/11:2001 – Impianti telefonici interni Parte 11: Alimentazione.
CEI 103-1/12:2001 – Impianti telefonici interni Parte 12: Protezione degli
impianti telefonici interni.
CEI 103-1/13:1999 – Impianti telefonici interni Parte 13: Criteri di
installazione e reti.
CEI 103-1/14:1999 – Impianti telefonici interni Parte 14: Collegamento alla
rete in servizio pubblico.
CEI 103-1/15:1997 – Impianti telefonici interni Parte 15: Obiettivi di progetto
per le prestazioni degli impianti a commutazione automatica.
CEI 103-1/16:1999 - Impianti telefonici interni Parte 16: Esercizio e
manutenzione degli impianti interni.
ALTRE DISPOSIZIONI RELATIVE GLI IMPIANTI ELETTRICI
Dovranno inoltre essere rispettate le ultime edizioni delle norme e
prescrizioni di seguito riportate:
UNI 9795:2005 – Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione
manuale d’incendio;
UNI EN 12464-1:2004 – Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di
lavoro - Parte 1: Posti di lavoro in interni
UNI 11248:2007 – Illuminazione stradale - Selezione delle categorie
illuminotecniche;
UNI EN 13032-1:2005 – Luce e illuminazione - Misurazione e presentazione
dei dati fotometrici di lampade e apparecchi di illuminazione - Parte 1:
Misurazione e formato di file
UNI 10819:1999 – Impianti d’illuminazione esterna – Requisiti per la
limitazione della dispersione verso l’alto del flusso luminoso;
Tabelle UNEL per il dimensionamento dei cavi elettrici.
Dati tecnici rilasciati dai costruttori delle apparecchiature, qualora siano
indicate marca e modello dei dispositivi.
In generale tutti gli impianti elettrici saranno realizzati, montati, posati in
opera e collegati a perfetta regola d'arte e completamente funzionanti.
Nella scelta dei materiali non univocamente specificati si precisa che:
- tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici sono
adattati all'ambiente in cui saranno installati e sono tali da resistere alle
azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità, alle quali
possono essere esposti durante l'esercizio;
- tutti i materiali hanno caratteristiche e dimensioni tali da rispondere alle
relative Norme CEI ed alle tabelle CEI - UNEL attualmente in vigore
inerenti la loro costruzione, le prove di qualità e le loro prestazioni
intrinseche;
- in particolare, i materiali e gli apparecchi per i quali è prevista la
concessione del Marchio Italiano di Qualità sono muniti del contrassegno
IMQ.
relazione impianto elettrico.doc
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PRESCRIZIONI PARTICOLARI
Il rispetto delle norme sopra indicate è inteso nel senso più restrittivo, cioè
non solo la realizzazione dell'impianto, ma altresì ogni singolo componente
dell'impianto stesso sarà rispondente alle norme richiamate nella presente
specifica ed alla normativa specifica di ogni settore merceologico.
Per quanto concerne le prescrizioni riposte nella presente specifica, esse
dovranno essere rispettate anche qualora siano previsti dei
dimensionamenti in misura eccedenti i limiti minimi consentiti dalle norme.
PRIORITÀ DEI DOCUMENTI TECNICI
In caso di conflitto tra le prescrizioni contenute nei diversi documenti tecnici
facente parte o citati nella presente specifica, l'ordine di priorità sarà il
seguente:
1°)
le NORME
2°)
la presente specifica e gli elaborati grafici di progetto.
DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO E APPROVAZIONI
Documentazione di progetto della stazione appaltante
Essa è costituita da tutte le documentazioni di progetto; l'Appaltatore dovrà
controllarla in tutte le sue parti verificandone la congruità e la completezza,
assumendone la completa responsabilità.
Documentazione di progetto dell'appaltatore
L'Appaltatore dovrà fornire tutta la documentazione già fornita dalla
Stazione Appaltante, opportunamente revisionata secondo le esigenze
esecutive, i complementi, le integrazioni e gli aggiornamenti necessari.
L'Appaltatore dovrà produrre una relazione comprensiva di tutti i calcoli che
possono servire per poter verificare la validità delle soluzioni e dei
dimensionamenti previsti.
Inoltre è fatto obbligo all'Appaltatore di produrre tutta quella
documentazione che si renderà necessaria per l'esecuzione degli impianti
oggetto della presente specifica od alla definizione delle interfaccia e/o
interferenze con altri impianti o opere eseguite da altri Appaltatori.
Documentazione finale
Alla fine dei lavori e comunque prima del collaudo provvisorio, l'Appaltatore
dovrà consegnare tutta la documentazione di progetto aggiornata sulla base
di quanto effettivamente installato come di seguito precisato.
Tutta la documentazione deve essere raccolta in un manuale di istruzione,
per permettere al personale che non conosce gli impianti di operare
correttamente su di essi ed eseguirne la manutenzione.
Il manuale deve presentarsi come segue:
a)
Descrizione degli impianti nella quale devono essere illustrate le
caratteristiche tecniche ed i vari componenti, accompagnata da tutti i
documenti di progetto;
b)
Modalità di utilizzazione degli impianti facendo riferimento agli
schemi ed ai disegni planimetrici;
c)
Procedure per eseguire le prove e la taratura dei componenti sia
durante l'esercizio degli impianti, sia durante i controlli periodici;
d)
Elenco dei costruttori delle apparecchiature principali e dei
componenti più significativi;
e)
Istruzioni di manutenzione suddivise in:
e1)
Istruzione di manutenzione preventive, nelle quali devono essere
indicati i programmi, le ispezioni periodiche richieste;
relazione impianto elettrico.doc
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e2)
Istruzioni di riparazione o messa a punto, nelle quali devono essere
indicate le istruzioni per la localizzazione dei guasti e le procedure per
rimuovere e sostituire i componenti.
Il "Manuale d'istruzione", eventualmente suddiviso in diversi fascicoli, deve
avere copertine robuste e di tipo che consenta l'inserzione e l'asportazione
dei documenti senza dover disfare i fascicoli stessi.
Ogni fascicolo deve indicare in copertina quanto segue:
 il nome del Cliente;
 la località dell'impianto;
 il nome dell'impianto;
 il titolo dell'argomento a cui si riferisce il manuale ed il fascicolo in
particolare;
 il numero d'ordine del contratto d'appalto;
 Il nome dell'Appaltatore.
relazione impianto elettrico.doc
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CONDIZIONI E PROCEDURE
3.1
OGGETTO
Questo Capitolato Tecnico si riferisce alle caratteristiche tecniche e
funzionali, nonché alle prestazioni dei seguenti componenti degli impianti in
oggetto:
IMPIANTO DI POTENZA
-
quadri allaccio ENEL
quadri generali b.t.
quadri di distribuzione derivati di zona
linee di alimentazione
impianto di distribuzione luce - FM
apparecchi illuminanti
impianto luce di emergenza e sicurezza
impianto di terra e collegamenti equipotenziali
IMPIANTO TELEFONIA
cavi utente di telefonia
connettori telefonia
prese telefoniche RJ11
relazione impianto elettrico.doc
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DATI TECNICI DI PROGETTO.
4.1
CARATTERISTICHE
DELL’IMPIANTO.
La configurazione generale e la specifica dei materiali costituenti l'impianto
elettrico è dettagliatamente descritta ai paragrafi successivi dove sono
anche riportate le specifiche dei singoli sottosistemi, delle reti di
distribuzione costituenti gli impianti elettrici e speciali.
Nella presente parte si intende altresì fornire una sintetica descrizione delle
principali scelte di progetto, in relazione ai criteri generali di sicurezza e di
affidabilità richiesti al sistema.
4.2
QUALITÀ E LIMITE
DELLA FORNITURA.
La fornitura da parte dell'Ente erogatore ENEL avrà le seguenti
caratteristiche:
- potenza contrattuale 15 kW a 400V
- corrente di cto/cto sul quadro generale 6kA a 400V
- tipo di distribuzione TT secondo le norme CEI 64-8.
Si considera limite di fornitura il punto in corrispondenza dei morsetti di
uscita del gruppo di misura installato dall'Ente erogatore.
4.3
CADUTE DI
TENSIONE
Linee di distribuzione
Le linee di distribuzione sono dimensionate per contenere entro i limiti sotto
esposti le cadute di tensione percentuale DV %:
a)
b)
relazione impianto elettrico.doc
linee principali di distribuzione dal quadro generale ai singoli quadri
derivati: DV % max = 2,5%;
linee luce - FM: DV % max = 4% fra quadro generale e utilizzatore
periferico.
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4.4
RIEMPIMENTO
DELLE
CANALIZZAZIONI.
Il coefficiente di riempimento delle canalizzazioni, inteso come rapporto fra
la sezione totale teorica esterna dei conduttori e la sezione interna netta
della canalizzazione, dovrà comunque avere i valori massimi di seguito
specificati.
- Tubazione interrata:
0,40
- Canaletta:
0,25
- Tubazione con scatola rompitratta almeno
ogni 3 mt di sviluppo della linea:
0,40
- Tubazione con percorso non lineare e/o senza
interposizione di scatole rompitratta:
0,30
4.5
SCELTA E
DIMENSIONAMENTO
DEI CAVI E DEI
CONDUTTORI.
Conformemente e/o in aggiunta a quanto imposto dalle norme di
riferimento, dal Costruttore, dalla buona tecnica impiantistica, i cavi e
conduttori sono scelti e/o dimensionati sulla base di:
-
tensione di esercizio;
corrente continuativa massima prevista;
eventuale corrente di sovraccarico momentaneo;
corrente di guasto a terra;
temperatura dell'aria e/o del terreno;
resistività termica del terreno;
condizioni di posa ed esercizio;
vicinanza con altri cavi attivi.
Per tensioni fino a 500V i cavi e conduttori avranno una tensione nominale
Uo/U non inferiore a 450/750V. I cavi posati in vista, aerei, volanti, condotti
interrati o su passerella, saranno provvisti di guaina esterna di protezione.
Se non diversamente indicato i cavi o conduttori avranno le seguenti sezioni
minime:
mmq;
mmq.
relazione impianto elettrico.doc
cavi per dorsali di distribuzione luce:
cavi per dorsali di distribuzione prese:
cavi per derivazioni utenze luce:
2,5 mmq;
4 mmq;
1,5
cavi per derivazioni utenze prese:
2,5 mmq;
conduttore di protezione (PE) separato da conduttore
di fase:
16 mmq;
conduttore di protezione per collegamenti equipotenziali:
6
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4.6
PROTEZIONE
CONTRO I CONTATTI
DIRETTI.
Saranno prese tutte le cautele necessarie a proteggere le persone contro i
pericoli di un contatto con le parti attive dell'impianto elettrico.
Le morsettiere, gli organi di interruzione, protezione e manovra saranno
racchiusi in cassette o scatole resistenti alle sollecitazioni di qualsiasi natura
alle quali possono essere sottoposti.
I quadri elettrici saranno predisposti con tutti gli interruttori corredati di copri
morsetti isolanti e cosi anche le morsettiere di ingresso ed uscite cavi.
4.7
PROTEZIONE
CONTRO I CONTATTI
INDIRETTI
Tutte le parti metalliche accessibili degli apparecchi, dei quadri e delle altre
parti dell'impianto elettrico, non appartenenti a circuiti a bassissima tensione
di sicurezza saranno protette contro le tensioni di contatto.
La protezione sarà attuata mediante messa a terra delle parti metalliche
accessibili o con isolamento speciale.
Il collegamento all'impianto di terra sarà realizzato mediante appositi
conduttori di protezione (PE). Il conduttore di protezione sarà separato dal
conduttore di neutro.
Le protezioni elettriche saranno coordinate in modo tale da assicurare la
tempestiva interruzione del circuito guasto se la tensione di contatto
assume valori pericolosi, superiori a quelli previsti nelle norme di
riferimento.
Quando necessario la protezione con messa a terra sarà integrata da
dispositivi differenziali di terra di opportuna sensibilità e ad intervento
istantaneo installati sui singoli circuiti mentre sugli interruttori generali
saranno previsti relè a soglie regolabili.
4.8
IMPIANTO DI
ILLUMINAZIONE
L'impianto di illuminazione interna ai singoli locali ed alle zone comuni sarà
tale da garantire:
a. il massimo confort visivo dal punto di vista delle sensazioni visive in
rapporto all'attività lavorativa svolta nel locale;
b. buona qualità dell'illuminazione ottenuta dalla considerazione dei
seguenti parametri:
- elevato rendimento del flusso luminoso da ottenersi con l'adozione di
lampade ad alta efficienza, rifasamenti etc.;
- ottime caratteristiche nei confronti della gestione e della
relazione impianto elettrico.doc
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manutenzione (vita media delle lampade, rendimento del corpo
illuminante etc.).
relazione impianto elettrico.doc
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4.9
SELETTIVITÀ DELLE
PROTEZIONI
Data la configurazione dell’impianto e la conseguente serie di linee di
distribuzione, particolare importanza riveste la problematica della selettività
delle protezioni.
Come è ben noto la selettività delle protezioni sui singoli utilizzatori
consente l’intervento, in caso di guasto in un settore d'utenza, solo su quel
settore lasciando funzionante la rimanente configurazione d'impianto;
questa necessità implica strettamente una accurata analisi del sistema di
protezione dei cavi e degli utilizzatori per impedire il fenomeno
dell'intervento in cascata di tutte le protezioni a monte del punto dove si
verifica il guasto. Un corretto coordinamento delle protezioni consentirà
quindi contemporaneamente l'individuazione e l'intervento sul singolo
guasto senza pregiudicare l’affidabilità totale di tutto il sistema di
distribuzione dell'energia.
Nel caso specifico sono stati previsti schemi di selettività che consentono il
raggiungimento degli scopi definiti.
relazione impianto elettrico.doc
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REQUISITI E CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E DELLE APPARECCHIATURE.
5.1
QUADRI ELETTRICI
DI DISTRIBUZIONE
La carpenteria dei quadri elettrici sarà di tipo prefabbricato, costruita in
accordo con la normativa vigente.
In generale l'ingombro interno netto del quadro sarà atto a contenere tutte le
apparecchiature specificate, rendendo inoltre agevole l'accesso a tutte le
apparecchiature in esso contenute ed a tutte le operazioni di normale
manutenzione.
Le apparecchiature elettriche saranno contenute in armadio realizzato in
materiale plastico.
L'armadio sarà chiuso da portella anteriore incernierata, apribile con
serratura a chiave.
Saranno anche forniti i supporti necessari per il montaggio e il fissaggio di
tutte le apparecchiature elettriche completi di bulloneria ed accessori
metallici trattati galvanicamente. L'esecuzione sarà tale da assicurare le
protezioni contro contatti con oggetti metallici e piccoli oggetti estranei
(gradi di protezione almeno IP30 secondo le norme IEC).
Per i quadri ubicati nei locali tecnologici e locali umidi l'esecuzione sarà tale
da assicurare il grado di protezione IP55 secondo le norme CEI.
Saranno forniti inoltre i seguenti materiali accessori del quadro:
- terminali dei cavi in ingresso ed uscita corredati di capicorda preisolati o
rivestiti di isolante autorestringente, amarraggi, bulloneria zincocadmiata
e quanto altro necessario;
- barratura di distribuzione in barre di rame di adeguata sezione, corredate
di supporti isolanti e attacchi per il collegamento degli interruttori e
sezionatori generali a quelli di distribuzione;
- cavo di sezione adeguata per lo stesso tipo di collegamento di cui al
precedente punto, isolati in materiale termoplastico tipo NO7V-K;
- barra di terra in rame di adeguata sezione, completa di sezionatori e di
bulloni di collegamento con l'anello generale di terra, opportunamente
contraddistinta da verniciatura gialla;
- cavi di sezione adeguata per cablaggio interno del quadro, isolati in
materiale termoplastico, tipo NO7V-K;
- morsettiera in materiale plastico termoindurente ad alta rigidità dielettrica
e resistenza meccanica;
- capicorda preisolati e coprimorsetti;
- cartellini segnafili numerati;
- targhette pantografate per l'indicazione delle singole sezioni e dei vari
circuiti in partenza;
- schema elettrico di potenza e funzionale aggiornato con le eventuali
varianti concordate in corso d'opera.
- cartelli monitori da applicare sulle portelle del quadro.
I quadri elettrici saranno costruiti in conformità alle norme CEI e corredati
ciascuno di certificato di collaudo in fabbrica.
relazione impianto elettrico.doc
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5.2
INTERRUTTORI.
Interruttori automatici modulari
Gli interruttori automatici modulari saranno del tipo adatto per montaggio a
scatto su profilato DIN 46.277/3 e avranno le seguenti caratteristiche:
-
dimensioni normalizzate (modulo 17,5);
potere di interruzione sufficiente a garantire il corretto coordinamento
delle protezioni e comunque non inferiore a 6kA a 400V;
nel caso che gli interruttori siano corredati di relè differenziale esso sarà
pure modulare per montaggio su profilato DIN e solidale al corpo
dell'interruttore.
5.3
CAVI E CONDUTTORI
Per tutti gli impianti alimentati direttamente dalla rete a bassa tensione, la
tensione nominale di riferimento minima, ove non diversamente specificato,
è Uo/U = 450/750V (ex grado di isolamento 3) conformemente alle norme
CEI 20-27.
La sezione minima adottata per i conduttori, qualora non specificato
chiaramente negli elaborati, è:
-
cavi per dorsali di distribuzione luce:
2,5
mmq
cavi per dorsali di distribuzione prese:
4
mmq
cavi per derivazioni utenze luce:
1,5 mmq
cavi per derivazione utenze prese:
2,5 mmq
conduttore di protezione (PE) separato da conduttore di fase: 16 mmq
conduttore di protezione per collegamenti equipotenziali:
6 mmq
La sezione dei conduttori di cablaggio all'interno del quadro sarà tale da
portare la corrente massima dell'interruttore rispettivo. Le sezioni dei
conduttori di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di
terra le parti da proteggere contro le tensioni di contatto, sarà uguale a
quelle dei rispettivi conduttori di fase. Quando i conduttori di fase hanno
sezione superiore a 16 mmq, la sezione del conduttore di protezione sarà
ridotta sino alla metà di quello dei conduttori di fase, con un minimo di 16
mmq.
Se il conduttore di protezione non fa parte dello stesso cavo e non è
contenuto nello stesso tubo o canaletta protettivi dei conduttori di fase, vale
quanto detto al punto precedente ma in ogni caso la sezione del conduttore
di protezione non avrà sezione inferiore a:
-
2,5 mmq se il conduttore stesso installato in tubi protettivi o comunque
meccanicamente protetto;
6 mmq se il conduttore stesso non è meccanicamente protetto.
L'identificazione dei conduttori sarà effettuata secondo le prescrizioni
contenute nelle tabelle di unificazione CEI - UNEL. In particolare i conduttori
di neutro e di protezione verranno identificati rispettivamente ed
esclusivamente con il colore blu e con il bicolore giallo-verde.
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Nelle cassette ove convergono i conduttori saranno usati tutti gli
accorgimenti per l'identificazione dei medesimi; ove pervengono diversi
circuiti, ogni circuito sarà riunito ed identificabile mediante fascette con
numerazioni convenzionali.
Saranno utilizzati in particolare i seguenti cavi e conduttori:
Conduttori isolati a ridotta emissione di gas corrosivi a bassissima
emissione di fumi e gas tossici
Conduttori uni-multipolari costituiti in corda flessibile di rame rosso stagnato,
tipo flessibile isolato in PVC di qualità R2; tensione nominale riferimento
Vo/V 450/750V, tipo non propagante la fiamma, non propagante l'incendio e
bassissima emissione di fumi e gas tossici e ridotta emissione di gas
corrosivi, secondo le norme CEI 20-22 II, CEI 20-35, CEI 20-37/2;
sigla NO7V-K e N1VVK.
5.4
TUBAZIONI DI
CONTENIMENTO
CAVI
Per tutti gli impianti, compresi quelli a tensione ridotta, saranno utilizzate
solo tubazioni contemplate dalle vigenti tabelle UNEL e provviste di IMQ,
cioè tubazioni di materiale plastico o tubazioni in acciaio zincato (in tal caso
le tubazioni saranno messe a terra).
Le tubazioni avranno sezione tale da consentire un facile infilaggio e
sfilaggio dei conduttori; in particolare il loro diametro sarà, in rapporto alla
sezione e al numero dei conduttori, superiore di almeno il 40% alle
dimensioni d'ingombro dei conduttori stessi.
Saranno previsti raggi di curvatura delle tubazioni tali da evitare abrasioni e
trazioni meccaniche nei cavi durante le operazioni di infilaggio e sfilaggio.
Le tubazioni degli impianti esterni saranno adeguatamente fissate alla
parete, a travi o traverse con le apposite graffette ferma tubo o con sostegni
appositi, con frequenza tale da garantire indeformabilità e rigidità delle
tubazioni medesime.
Le tubazioni adottate avranno le seguenti caratteristiche:
Tubo isolante rigido
Tubo isolante rigido in materiale plastico, del tipo pesante con carico di
prova allo schiacciamento non inferiore a 75Kg., secondo le Norme CEI 238 fasc. 335 e tabelle UNEL 37118/72; a IMQ; diametro nominale minimo
16mm corredata di tutti gli accessori di fissaggio e posa quali staffette,
almeno ogni 0,70m curve, manicotti, raccordi scatole etc.
Tubo isolante flessibile
Tubo isolante flessibile FK15 di PVC autoestinguente nero serie corrugata
pesante, per impianti elettrici incassati; a IMQ; diametro nominale minimo
16mm.
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5.5
GUAINE
Guaina flessibile in PVC plastificato con spirale interna in PVC rigido,
resistente
all'invecchiamento;
resistente
allo
schiacciamento
e
autoestinguente secondo le tabelle UNEL; temperatura di esercizio -10°C /
70°C; diametro interno minimo 15mm, completa di raccordi, pressacavi,
etc. in PVC o nylon.
5.6
SCATOLE E
CASSETTE DI
DERIVAZIONE
Generalità
Per tutti gli impianti, sia sotto traccia che in vista, compresi quelli a tensione
ridotta, non saranno adottati scatole o cassette i cui coperchi non coprano
abbondantemente lo spazio impegnato dai componenti elettrici; non sono
neppure adottati coperchi fissati a semplice pressione, ma soltanto quelli
fissati con viti. Le dimensioni minime per le scatole e le cassette sono
80mm di diametro 70mm di lato.
La profondità delle cassette, negli impianti incassati, sarà tale da essere
contenuta nei muri divisori sufficienti al contenimento agevole di tutti i
conduttori in arrivo e partenza.
Non sono usate cassette di legno né di materiale plastico, ma solo di
materiale termoplastico di tipo autoestinguente.
Le cassette a tenuta (grado di protezione minima IP44 secondo CEI)
saranno metalliche ovvero in materiale plastico di tipo infrangibile, antiurto
ed autoestinguente complete di coni, bocchettoni di ingresso.
Scatole di derivazione isolante da esterno stagne
Cassette di contenimento da esterno con coperchio a vite; grado di
protezione IP55; autoestinguente secondo le IEC 695-2-1 ad elevata
resistenza meccanica; corredate, ove richiesto, dei seguenti accessori:
-
morsettiere su guida DIN con fissaggio sul fondo;
staffe di fissaggio;
raccordi per unione in batterie;
pressacavi, raccordi filettati, passacavi etc.
Scatole di derivazione isolante da esterno per canaletta
cassetta di contenimento per canaletta con coperchio a vite, in materiale
termoplastico autoestinguente, con finestre sfondabili per raccordi con
canaletta.
Scatole di derivazione da incasso
Cassette di contenimento da incasso autoestinguenti secondo le IEC 695-21 con finestre coperchio a vite; dimensioni esterne normalizzate ai fini della
componibilità, corredate, ove occorre, di separatore.
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Pagina 23
5.7
COMANDI, PRESE E
RELATIVE SCATOLE
DI CONTENIMENTO.
Generalità
Saranno adottati esclusivamente i vari tipi di comandi (interruttori, deviatori
etc.) e le prese con le parti in tensione montate su supporti di materiale
avente adeguate caratteristiche dielettriche.
Le prese saranno fissate alla scatola di contenimento a mezzo di viti o altri
sistemi, escluso quello ad espansione di graffe. Per i comandi e le prese a
tenuta si adotterà il tipo in scatola metallica di fusione o con custodia di
materiale infrangibile, antiurto e autoestinguente, con imbocco a
pressacavo e contatti su materiali ceramici o di analoghe caratteristiche. Le
scatole di contenimento dei comandi e delle prese di corrente saranno di
robusto materiale isolante e presentare caratteristiche meccaniche tali da
resistere alle sollecitazioni dell'uso normale.
Scatole di contenimento componenti civili
A seconda del tipo di installazione le scatole di contenimento dei comandi e
prese saranno:
- da esterno, grado di protezione IP55 completo di coperchietto a molla e
membrana isolante;
- da incasso, come descritte precedentemente di dimensioni normalizzate
(minima 104x64x48mm);
- da esterno per canaletta cornice/battiscopa.
Tipi di componenti civili
Saranno previsti i seguenti tipi di componenti elettrici, di tipo civile in
materiale termoplastico, componibile e modulare per inserimento nelle
scatole di contenimento sopra descritte:
-
interruttore unipolare 16A, 220V;
deviatore c.s., pulsanti c.s.; pulsanti luminosi c.s.;
interruttore bipolare 16A, 220V;
portalampada di segnalazione;
portafusibili per fusibili a cartuccia;
presa 2p+T 10A, interasse 19, diametro 4mm ad alveoli schermati;
presa 2p+T 16A, interasse 26, diametro 5mm ad alveoli schermati;
presa bipasso 10/16A, ad alveoli schermati;
presa 2p+T 10/16A tipo UNEL con contatti laterali di terra, con alveoli
schermati.
5.8
MORSETTERIA DI
GIUNZIONE
Le giunzioni di conduttori elettrici di sezione superiore a 6mmq saranno di
norma effettuate su morsetteria con base di adeguate caratteristiche
dielettriche alloggiate ed opportunamente fissate in apposite scatole di
derivazione; per sezioni inferiori saranno impiegati morsetti autostringenti a
cappellotto isolato in materiale autoestinguente.
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Non sono in alcun caso adottate giunzioni e derivazioni fra conduttori
elettrici realizzate con nastrature, né con morsetti a vite o a mantello.
5.9
APPARECCHI DI
ILLUMINAZIONE
Nei vari locali oggetto della presente installazione saranno adottati i
seguenti apparecchi di illuminazione:
relazione impianto elettrico.doc
-
plafoniera fluorescente: cassonetto in colore bianco ad alta riflessione;
sistema ottico in grado di garantire elevato confort, alta efficienza e
ottima uniformità; rispondente alle DIN 50351 e alle CISBE LG3 cat. 2;
adatta per uffici con terminali; completa di reattore, condensatore,
accessori di cablaggio etc.;
-
plafoniera fluorescente stagna grado di protezione IP65; cablata e
rifasata completa di lampada fluorescente e reattore a basse perdite;
versione da soffitto o da parete;
-
lampada autonoma di emergenza con accumulatori ermetici al Ni -Cd
incorporati, equipaggiata con lampade fluorescenti compatte, autonomia
1 ora, a funzionamento non permanente, adatta per il fissaggio a parete
completa di targhette adesive e sistema di controllo automatico di
funzionamento con segnalazione di avaria tramite led.
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DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI.
6.1
CONFIGURAZIONE
GENERALE
DELL’IMPIANTO DI
DISTRIBUZIONE
DELL’ENERGIA.
La configurazione dell'impianto di distribuzione dell' energia elettrica, dal
punto di consegna ai singoli punti di prelievo (utilizzatori) è la seguente:
a) fornitura dell'energia dalla rete pubblica di distribuzione dell'Ente
fornitore (ENEL) del tipo in b.t. 400V 50Hz o 230V 50Hz con protezione
di utente a fianco dei gruppi di misura;
b) il quadro generale di distribuzione b.t. che sovrintende al comando,
protezione e smistamento dei flussi di energia a tutte le utenze;
c) le linee di distribuzione dal quadro generale e dai quadri derivati alle
utenze appartenenti ad una zona determinata; queste linee scorrono in
tubazioni o canale fino alle scatole di derivazione locali e da queste fino
alle singole utenze.
Questa distribuzione così marcatamente di tipo radiale consente la
massima flessibilità dell'impianto ed una grande affidabilità; quest'ultima è
dovuta, oltre che alla ridondanza del sistema, in massima parte alla
selettività e al coordinamento delle protezioni in cascata.
6.2
IMPIANTO LUCE - FM
All' interno dei singoli locali saranno eseguiti gli interventi sull'impianto luce
ed F.M. come indicato nelle planimetrie di progetto seguendo la filosofia
installativa di seguito indicata:
Punto luce a semplice interruzione
E' costituito dai seguenti componenti:
-
-
-
relazione impianto elettrico.doc
derivazione dalle scatole principali con linea 2x1,5mmq+T tipo NO7V-K
in tubo PVC rigido pesante diametro minimo 16mm posato in
controsoffitto e fissato con apposite staffette, almeno ogni 0,70m,
completo di curve, manicotti, raccordi etc.; questa derivazione raggiunge
il centro luce attestandosi a scatole isolanti fissate a vista;
derivazione dalle scatole principali con linea 2x1,5mmq+T tipo NO7V-K
in tubo isolante flessibile FK15 di PVC autoestinguente nero serie
corrugata pesante, per impianti elettrici incassati; questa derivazione
raggiunge gli apparecchi di comando attestandosi a scatole isolanti per
impianti elettrici incassati;
apparecchiatura di comando unipolare 16A 250V del tipo modulare, per
uso domestico o similare conforme alla norma CEI 23-9, per montaggio
da incasso completa di scatole rettangolari, supporti in resina
autoestinguente, placche specifiche, etc.
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Punto luce deviato
È costituito dagli stessi componenti del punto luce a semplice interruzione
ma con comando del centro luce da due punti.
Punto luce invertito
È costituito dagli stessi componenti del punto luce a semplice interruzione
ma con comando del centro luce da tre punti.
Punto luce aggiunto
Si intende per punto luce aggiunto la derivazione c.s.d. da apposita scatola
per alimentare i centri luce successivi al primo.
Presa bipasso o UNEL 10/16A 2P+T
È costituita dai seguenti componenti:
-
-
derivazione dalle scatole principali con linea 2x2,5 mmq + T tipo NO7VK entro tubo isolante FK15 diametro 20mm posato sottotraccia; questa
derivazione raggiunge l'apparecchiatura di prelievo attestandosi a
scatole isolanti;
apparecchiatura di prelievo del tipo modulare, per uso domestico o
similare conforme alla norma CEI 23-5 e CEI 23-16 del tipo bipasso
10/16A 230V o UNEL 16A 230V, per montaggio da incasso completa di
scatole rettangolari, supporti in resina autoestinguente, placche
specifiche, etc.
Presa aggiunta bipasso 10/16A2P+T
Si intende per presa aggiunta bipasso 10/16A 2P+T la derivazione c.s.d. da
apposita scatola per alimentare le apparecchiatura di prelievo successive
alla prima.
Suoneria con tirante per bagno.
E' costituito dai seguenti componenti:
-
-
derivazione dalle scatole principali con linea 2x1,5mmq+T tipo NO7V-K
in tubo isolante flessibile FK15 di PVC autoestinguente nero serie
corrugata pesante, per impianti elettrici incassati; questa derivazione
raggiunge la suoneria e gli apparecchi di comando attestandosi a scatole
isolanti per impianti elettrici sottotraccia;
apparecchiatura di comando unipolare a tirante 16A 250V del tipo
modulare, per uso domestico o similare conforme alla norma CEI 23-9,
per montaggio da incasso completa di scatole rettangolari, supporti in
resina autoestinguente, placche specifiche, etc.
6.3
IMPIANTO LUCE DI
EMERGENZA
L'impianto per l'illuminazione di emergenza sarà realizzato mediante
apparecchiature corredate di batterie ermetiche al Ni - Cd. Esse saranno
posizionate all'interno di tutte le stanze da letto e nel soggiorno.
Le plafoniere saranno corredate di circuito elettronico interno per
l'autocontrollo dello stato delle batterie e della lampada, con segnalazione
ottica dello stato e/o allarme per guasto.
relazione impianto elettrico.doc
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6.4
IMPIANTO DI TERRA
E COLLEGAMENTI
EQUIPOTENZIALI
Tutto l'impianto sarà protetto contro il pericolo delle tensioni di contatto
indirette mediante un sistema di dispersione a terra delle tensioni
pericolose. Questo sistema sarà in dettaglio costituito come di seguito
specificato.
Rete generale di terra
Il sistema complessivo di dispersione verso terra sarà costituito da una rete
di conduttori di rame nudo direttamente interrati collegati ai dispersori di
terra, di tipo a croce interrati ed alloggiati in pozzetti senza fondo con
chiusino carrabile.
Dalla rete di dispersione esterna saranno collegate le barre di terra dei
quadri elettrici.
Distribuzione secondaria del conduttore di protezione
Questa distribuzione costituisce il collegamento tra il quadro di distribuzione
di zona e tutte le apparecchiature elettriche e gli utilizzatori dell'impianto
comprese tutte le masse metalliche normalmente non in tensione, che per
difetto di isolamento o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto
tensione.
In generale il conduttore di protezione scorrerà insieme al rispettivo
conduttore di potenza, dal morsetto di partenza del quadro fino alle utenze o
direttamente alla carcassa metallica di tutti gli apparecchi da proteggere.
La sezione del conduttore di terra sarà non inferiore a quella del conduttore
di fase corrispondente ed inoltre sarà facilmente identificabile lungo il
percorso e dentro le scatole di derivazione. Tutto l'impianto di distribuzione
garantirà una sicura continuità elettrica di tutte le parti che possono
accidentalmente trovarsi sotto tensione.
Collegamenti equipotenziali
Dalla barra di terra del quadro di zona, ove necessario, si distribuirà un
conduttore equipotenziale dorsale tipo NO7V-K giallo-verde di sezione 16
mmq posato parallelamente alla distribuzione principale/dorsale di potenza.
Alla dorsale equipotenziale saranno collegate con conduttore NO7V-K giallo
verde sezione 6 mmq, tutte le masse metalliche presenti quali le tubazioni
degli impianti tecnologici, le tubazioni di adduzione e scarico delle acque, gli
infissi metallici, i macchinari etc.
relazione impianto elettrico.doc
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