NOVEMBRE 2012
N°1
Sommario
N° 1 • NOVEMBRE 2012
pag. 4 | arte
Editoriale
made in filandia
di elena magini
pag. 5 | pellicole
50 giorni di cinema
di chiara barbucci
pag. 6 | contest
radiohead
di filippo lunghi
pag. 8 | reflex
terraproject
un collettivo di fotografia internazionale
pag. 10 | sipario
firenze
di tommaso chimenti
pag. 15 | memorabilia
paolo conte a firenze
di giusto bianchini
pag. 16 | stili
goal bottom
di riccardo morandi
pag. 18 | serie
fino all’ultima puntata
di giustina terenzi
pag. 19 | festival
festival dei popoli
pag. 21
pag. 22
parole
suoni
di sara loddo
di gabriele giustini
di Matilde Sereni
Tanti lo aspettavano, ma pochi quanto noi.
Sì perché svanito l’effetto inebriante dato dal
lancio del numero zero, ci sono stati degli
attimi di silenzio in cui l’unica cosa da fare era:
aspettare. Un po’ come quando ti ritrovi da
solo sul divano di casa in attesa della telefonata dopo un primo appuntamento speciale.
Eccola. Ok, è un amico, ma sembrano complimenti sinceri. Poi un’altra e un’altra ancora.
Con la prima mail spuntano sorrisi e si decreta
il responso. È fatta.
E allora prepariamo il successore, il numero
forse più difficile perché è qui che si sceglie
il vestito adatto ad affrontare un inverno che
non ne vuol sapere di arrivare.
Andiamo di cappotto? Dice a Londra ce ne siano di magnifici. O forse meglio restare ancora
leggeri e vestirsi piano piano, guardando le
stagioni cambiare intorno a noi.
Lungarno è una rivista giovane, e come tutti i
giovani difficilmente ha paura di farsi male.
Quindi, per cortesia, non siate timidi e non
usate precauzioni. Il peggio che può capitarvi sarà un po’ di angoscia nello scoprire che
manca un intero mese prima del numero 2,
fidatevi. Prendete la vostra copia nei bar, locali,
librerie; portatela a casa, lasciatela su un autobus, puliteci i vetri, fatene ciò che volete ma
usatela. Usateci.
All’interno troverete un sacco di novità ad
attendere i vostri occhi assetati di sapere, e un
camion di eventi per una città viva e ricca che
chiede soltanto una voce un po’ più forte per
avere il giusto risalto.
La felicità è un concetto astratto e spesso
confuso, molte volte visto come un traguardo
utopico, inarrivabile.
Anche Lungarno lo era fino a qualche mese fa.
Il numero 1 è pronto.
Voi?
Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012
N. 1 - NOVEMBRE 2012 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it
Editore
Associazione Culturale Lungarno
Via dell’Orto, 20 - 50124 Firenze
P.I. 06286260481
in copertina:
“A forest near Batlava”
foto di TerraProject
www.terraproject.net
Direttore Responsabile
Marco Mannucci
Direttore Editoriale
Matilde Sereni
Responsabile di redazione
Leonardo Cianfanelli
Stampa
Nuova Cesat Coop - Firenze
Hanno collaborato
TerraProject, Filippo Lunghi, Chiara
Barbucci, Gabriele Giustini, Riccardo
Morandi, Giustina Terenzi, Elena Magini,
Giusto Bianchini, Tommaso Chimenti, Sara
Loddo, SoloMacello.
Nessuna parte di questo periodico può
essere riprodotta senza l’autorizzazione
scritta dei proprietari. La direzione non si
assume alcuna responsabilità per marchi,
foto e slogan usati dagli inserzionisti, né
per cambiamenti di date, luoghi e orari
degli eventi segnalati.
4
arte
di elena magini
Made in
Filandia
M
ade in Filandia è il risultato espositivo di una “micro
residenza” della durata di
una settimana, che si svolge
ormai da tre anni nei suggestivi locali di
un ex fabbrica di filo di seta in provincia
di Arezzo, La Filanda a Pergine Valdarno.
Il progetto fondato e promosso da Luca
Pancrazzi, Claudio Maccari, Elena El Asmar
e Loris Cecchini, si è tenuto quest’anno il
5, 6 e 7 ottobre 2012, reiterando un modello di convivenza e pratica artistica già
precedentemente sperimentato, in cui
è fondamentale la produzione corale, la
condivisione di spazio e temporalità, ma
anche, e soprattutto, la capacità di autodeterminazione e libertà intellettuale rispetto a sistemi precostituiti.
Made in Filandia assurge ad uno spazio
autogestito svincolato da statement curatoriali e gerarchie espositive, in cui le
sinergie che si instaurano tra gli artisti e
la libertà di visione e lettura degli spazi divengono il principio di costituzione
degli interventi stessi. Una modalità altra
di riflessione sui luoghi che si fa al contempo riflessione sulla pratica artistica e
sul sistema che la genera e la determina.
Un progetto di “artisti per artisti”, che si
propone di discostarsi dai luoghi deputati e dalle consuete dinamiche dell’arte
contemporanea, dichiarando la necessità
dell’esistenza di luoghi dell’arte “liberi dalle geografie forti e dalle gerarchie di potere curatoriale”, in cui gli artisti possano
dare vita a nuovi paradigmi creativi fondati sull’autorappresentazione e sulla partecipazione. Ogni artista è infatti invitato
a elaborare un intervento site-specific,
un’interpretazione personale dell’esperienza del luogo, che necessariamente
trae origine dal carattere sociale e conviviale dell’iniziativa, offrendosi tuttavia
come uno dei tanti e possibili parametri di
lettura del quotidiano che l’arte individua.
Aritisti Made in Filandia 2012 - Daniele
Bacci, Francesca Banchelli, Primoz Bizjak,
Sauro Cardinali, Francesco Carone, Fabio
Cresci, Degal, Martina Della Valle, Rolando
Deval, Carlo Fei, Serena Fineschi, Daniele
Galliano, Helena Hladilova, Yuki Ichinashi,
Jacopo Mazzetti, Alessandro Mencarelli,
Concetta Modica, Massimo Nannucci, Robert Pettena, Pantani-Surace,
Fabrizio Prevedello, Anja Puntari,
Namsel Siedlecki, Sophie Usunier,
Studio ++, Regan Wheat.
pellicole
5
di chiara barbucci
N
50 giorni
di cinema
ove festival, centocinquanta proiezioni, cinquantamila
spettatori durante gli anni
passati. No, non vi stiamo
dando i numeri da giocare al lotto, ma
le cifre della “50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze” arrivata quest’anno alla
sua VI edizione.
La maratona cinematografica più lunga
d’Italia partita il 25 ottobre nella cornice
artdecò del cinema Odeon, si concluderà il 14 dicembre anche quest’anno con il
premio Nice (New Italian Cinema Events)
Città di Firenze 2012. Il ruolo di apripista
della rassegna tocca al “Florence Queer
Festival” che festeggia i dieci anni di età
con sette giorni di cinema e documentari a tematica LGBT. Oltre ad anteprime
europee come “Out Loud” di Samer Daboul, film ambientato nel Libano contemporaneo, quest’anno ci sarà spazio
anche per una selezione di classici del
mondo queer. A seguire, dal 1 al 4 novembre, tocca al “France Odeon” dedicato al cinema francese contemporaneo
con ben 12 anteprime nazionali. Alla sua
quarta edizione, quest’anno l’omaggio
della rassegna andrà a Claude Miller con
il suo ultimo film “Thérèse Desqueyroux”
interpretato da Audrey Tautou. Dal 10
novembre al via la 53esima edizione del
“Festival dei Popoli” conosciuto ormai a
livello internazionale come una delle più
importanti rassegne documentaristiche
in circolazione. Oltre alle proiezioni di
lungo e cortometraggi una serie di workshop, incontri, concerti ed eventi speciali faranno da contorno al già ricco programma. La “50 giorni” prosegue con il
cinema etnico di “Immagini e suoni del
mondo”, una due giorni dedicata al cinema etnico musicale con una serata dedicata al Tibet con la proiezione di Tibet in
song del musicologo e dissidente politico Ngawang Choephel. Dopo il successo
degli scorsi anni e della versione estiva,
la retrospettiva dedicata all’arte contemporanea de “Lo schermo dell’arte”
compie i suoi cinque anni di età dal 21
al 25 novembre. La new entry di questa
edizione è il “Balkan Florence Express”
la prima rassegna sul cinema balcanico
ospitata in Italia. Da un’idea di Oxfam Italia in collaborazione con la mediateca e
il Festival dei popoli, la programmazione
è stata scelta insieme ai maggiori festival
del luogo. Uno sguardo sui nostri vicini
che lentamente e con dolore cercano di
ricucire le ferite di questi ultimi venti anni
ed avvicinarsi all’Unione Europea. Se-
guono due nomi noti della rassegna. Il
“Festival internazionale di cinema e
donne” (dal 30 novembre al 5 dicembre)
quest’anno ha come tema principale “For
Love or Money”, 40 pellicole per indagare
su questi due lati della vita apparentemente opposti. Il “River to River”, sugli
schermi dal 7 al 13 dicembre, omaggia
il cinema e la cultura indiana. Per festeggiare i 100 anni dalla prima proiezione
di cinema muto all’Olympia Theatre di
Bombay il film “Raja Harishchandra” di
Dadasaheb Phalke verrà riproiettato durante la rassegna. La parola chiave della
rassegna è solo una: qualità. Il pubblico
potrà contare su una stagione autunnale
di grande cinema, oltre ai lungometraggi infatti la programmazione è ricca di
documentari, cortometraggi, giornate
speciali, incontri e dibattiti con gli autori.
Per i cinefili, quindi, meglio di vincere un
terno a lotto.
La rassegna cinematografica è nata nel
2007 con l’intento di riunire sotto un
unico luogo e un unico cartellone i tanti
festival della città di Firenze per dare loro
un respiro internazionale. Il progetto è
nato in collaborazione della Mediateca
Regionale Toscana insieme a Provincia e
Comune di Firenze.
6
contest
di filippo lunghi
Radiohead
23 Settembre 2012
Parco delle Cascine, Firenze
Photo: © Antonio Viscido / Le Nozze di Figaro
Come promesso nel numero 0 di
Lungarno, ecco la recensione del
concerto dei Radiohead che c’è
garbata di più. Filippo sarà nostro ospite al concerto di Mark
Lanegan Band.
E
bbene si, lo ammetto!
Non sono mai stato un
grande fan dei Radiohead, ma la tempesta
mediatica vissuta in città unita
al fanatismo di molti amici, mi
hanno portato a vivere domenica 23 settembre nel Parco delle
Cascine di Firenze, un’esperienza che difficilmente riuscirò a
dimenticare. Con una comoda
giratina in bici, arrivo in zona
concerto di buon ora “dobbiamo vedere anche Caribou, vedrai che viaggio”. Effettivamente
lo stempiato canadese si comporta più che egregiamente,
curando un groviglio di suoni
dilatati che funziona, forse un
po’ penalizzato dai volumi. Il
grande momento però arriva e
davanti a più di 30.000 persone
i Radiohead fanno il loro ingresso trionfale, accolti da un boato
assordante. Si parte con Bloom
e There There (onestamente ammetto di aver trovato la setlist
on line) ed inizia la meraviglia.
La grazia e la maestria con cui
i sei musicisti snocciolano i loro
pezzi, tendenzialmente quasi
tutti estratti dagli ultimi lavori, sono a dir poco invidiabili,
con un palco avveneristico che
muta e si adatta continuamente. C’è tempo anche per due
bis e l’intro di The One I Love dei
REM a chiudere, non ci sono
dubbi: avevate ragione tutti,
GRAZIE RADIOHEAD.
7
Mark
Lanegan
Band
T
orna in Italia una tra le voci
più evocative degli ultimi
vent’anni, un songwriter che
sfiora gli abissi del rock, del folk e
del blues, sulla scia di Leonard Cohen e Neil Young. Un live che colpisce al cuore e allo stesso tempo
prende a pugni lo stomaco.
Nella sua carriera Mark Lanegan ha
attraversato l'epoca grunge quando era nei seminali Screaming Trees, negli anni Duemila è diventato
icona di quel rock americano diviso tra cantautorato e rock acido,
collaborando con mondi diversi
e lontani: da quello innocente di
Isobel Campbell alle cavalcate desertiche dei Queens Of The Stone
Age fino alle pulsioni elettroniche
dei Soulsavers.
L’ultimo album “Blues Funeral”
vede Lanegan trarre ispirazione
dagli ultimi anni di carriera e include contributi di collaboratori fidati
come Greg Dulli (Afghan Whigs) e
Josh Homme (Queens Of The Stone Age). Registrato a Hollywood
da Alain Johannes degli Eleven,
l’album è stato pubblicato lo scorso febbraio su etichetta 4AD/Beggars.
Per questo nuovo tour, la Mark Lanegan Band sarà affiancata da ben
tre supporter: Lyenn, Duke Garwood, Creature With Atom Brain. Inizio concerti ore 20.
SCHEDA
BIANCA
Venerdì 30 novembre – ore 20
Viper Theatre – Firenze – biglietto 30 euro
Prevendite www.ticketone.it (tel. 892 101)
www.boxol.it - www.mailticket.it
MOSTRACI IL TUO COLORE BIANCO.
INVIA UNA TUA FOTO A
[email protected]
ENTRO IL 30 NOVEMBRE 2012.
L’AUTRICE/AUTORE DELLA PIÙ
ORIGINALE SARÀ OSPITE DI
LUNGARNO AL CONCERTO DI
EVERLAST DEL 12 DICEMBRE 2012
ALLA SALA VANNI DI FIRENZE.
in collaborazione con
www.terraproject.net
8
reflex
TerraProject
M
ichele Borzoni sta lavorando ad un progetto fotografico a lungo termine
sulle comunità cristiane in
Medio Oriente. Pietro Paolini ha seguito
le elezioni in Venezuela e si è diretto verso l’Ecuador per proseguire la sua ricerca sugli stati socialisti del Sud America.
Simone Donati è impegnato da tempo
in un viaggio tra miti ed icone dell’Italia
di oggi: Berlusconi e il potere dei media,
Padre Pio e le apparizioni ai veggenti,
Predappio e quel che rimane del fascismo. Rocco Rorandelli sta progettando
gli ultimi capitoli di un lavoro sull’industria del tabacco che dopo la Bulgaria,
l’India, la Cina e l’Indonesia lo porterà
negli Stati Uniti.
Insieme, Michele, Pietro, Simone e Rocco sono TerraProject: un collettivo di
fotografia documentaria, nato a Firenze
nel 2006.
Un collettivo di fotografia
internazionale
L’idea del collettivo nasce dall’interesse
condiviso per il confronto reciproco, dal
quale ognuno trae stimolo per il proprio
lavoro.
TerraProject funziona come una piccola
agenzia fotografica che promuove i lavori personali e collettivi dei suoi membri. I quattro fotografi si compensano
nei vari aspetti del lavoro fotografico,
dalla progettazione alla distribuzione,
puntando alla sperimentazione di nuove strutture narrative nell’ambito della
fotografia documentaria.
Da più di un anno si è unita al gruppo
Anna Iuzzolini, Project Coordinator del
collettivo. Si occupa di progettazione e
fundraising ed affianca i fotografi nella
realizzazione dei loro progetti collettivi,
dall’ideazione all’editing finale.
I lavori collettivi nascono dal costante
confronto tra i fotografi, dall’ideazione
all’editing finale. L’approccio stilistico e
giornalistico viene definito a priori, lasciando ai singoli la facoltà di interpretare la propria storia ma senza dimenticare la necessità di un’unità stilistica e di
una chiave di lettura comune. L’obiettivo
è quello di costruire un corpo di lavoro
unitario in cui le visioni dei singoli sono
strumento per realizzare l’opera di un
autore collettivo.
Uno dei lavori collettivi più importanti di
TerraProject è Quattro. Un ricerca sociale e politica sul territorio italiano durata
quattro anni che associa ad ognuno dei
quattro elementi (terra, fuoco, acqua,
aria) determinati luoghi e i suoi abitanti.
Terra ripercorre i luoghi colpiti dai più
importanti eventi sismici in Italia. Fuoco, i vulcani Stromboli, Etna, Vesuvio e
Vulcano e i territori circostanti. Acqua,
le coste italiane vittime di innumerevoli abusi edilizi. Aria, le quattro città più
inquinate d’Italia: Taranto, Trieste, Gela e
Cremona.
Al momento TerraProject sta lavorando
alla realizzazione di una mostra e alla
pubblicazione di un libro su questo progetto.
Il lavoro collettivo più recente di TerraProject è Land Inc., un progetto a
lungo termine sul fenomeno del “land
grabbing”, iniziato nel 2012 ed ancora
in corso. Per “land grabbing” si intende
l’investimento e l’acquisizione da parte di governi ed aziende di vaste aree
agricole al fine di produrre carburante e
scorte alimentari da importare nei propri mercati interni.
Land Inc. è stato realizzato in Etiopia,
Brasile, Filippine ed Ucraina ed è una
ricerca sulle cause, i meccanismi e l’impatto della acquisizione di terra in tutto
il mondo. Al momento il collettivo sta lavorando alla progettazione dei prossimi
capitoli e vorrebbe concludere il lavoro
con la pubblicazione di un libro, una
mostra e la realizzazione di una piatta-
forma multimediale. Per conoscere ulteriori sviluppi, seguite TerraProject su
www.terraproject.net.
I reportage di TerraProject sono stati
pubblicati sulle più importanti riviste
nazionali ed estere. I loro lavori sono
stati esposti a New York, Beijing, Berlino,
San Paolo ed in numerose città italiane. I
Membri del collettivo sono stati premiati con prestigiosi riconoscimenti internazionali tra cui il World Press Photo (2012
e 2010) ed il Premio Canon (2010).
Tutte le foto di questo articolo
sono di TerraProject - Via di Careggi 41, 50139 Firenze
www.terraproject.net
10 sipario
di tommaso chimenti
Firenze
F
irenze come non l’avete mai vista
prima. E non è soltanto un modo di
dire. Un viaggio insieme esteriore
ed interiore, l’oggettiva bellezza
che si specchia nella particolare visione,
emotiva, intima del suo autore. Nemo profeta in patria.
Ed allora a spiegarci la bellezza solida di
Firenze è Dimitri Milopulos, greco di Salonicco da più di venticinque anni fiorentino
adottato. Ha anche la C aspirata. Si chiamerà semplicemente “Firenze” (che andrà in
scena a cavallo tra novembre e dicembre in
una location ancora top secret), che nessun
altra parola aggiunta poteva descrivere
meglio il sostantivo.
C’è orgoglio dentro il prossimo progetto
sul quale Milopulos e tutto il Teatro della
Limonaia stanno lavorando, un omaggio
alla città dell’Arno e dei Medici, di Palazzo
Vecchio e di Pitti, del Ponte Vecchio e del
David.
“Mi sono nuovamente innamorato della
mia città, ho ripulito il mio immaginario
dalle ragnatele, l’ho riscoperta e mi sono
detto: “Ma ti rendi conto dove abito?” e subito mi è nato il tormento di chiedermi che
cosa le stiamo facendo”.
Il suo è un atto intimo, ma anche una riflessione, un help che vuole essere analisi
collettiva, non la solita, classica lamentela
fiorentina dell’“l’è tutto da rifare”. “Vorrei
parlare della Firenze che mi ha accolto e
di quella che io ho accolto in me. Arrivai
nell’84. Il sabato avevo finito il liceo in Grecia e la domenica ero già per queste strade.
Avevo scelto Firenze come la città d’arte
per antonomasia, anche se della città non
conoscevo niente. Mi ha fatto crescere, mi
ha plasmato, è stata “la pelle che abito” in
un continuo rapporto di prendere e dare”.
Firenze, le sue mura, i monumenti, le pietre
forgiano chi le passa accanto per anni: “A
Firenze è presente la maggior concentrazione d’arte per metro quadrato al mondo.
Lo spettacolo “Firenze” sarà una dedica, un
dono, un regalo dopo ventotto anni che ci
conosciamo, alla nostra convivenza”.
L’idea di “Firenze”, per come verrà realizzata, ha una matrice ed una genesi soprattutto negli Hotel Modern, il collettivo
olandese che in occasione di “Intercity
Amsterdam” portarono “Kamp” tutto realizzato con modellini in miniatura. Ci saran-
no quindi dei modellini ricostruiti di alcuni
monumenti fiorentini, il Duomo, il Ponte
Vecchio, l’Arno, il David, ma anche via dei
Georgofili.
Sarà una Firenze in scala ridotta come quella che si può trovare in qualche parco giochi a tema. Sarà una rinascita per Firenze:
“Non sarà certamente uno spettacolo storico. Mostrerò invece i miracoli e le tragedie di questa città in forma però assolutamente atemporale, non in sequenza, senza
scansioni, né didascalie. Anzi, sarà una piece senza parole che farà meglio uscire la
sua anima attraverso i secoli”. Grandi modellini, attori-macchinisti-meccanici che si
aggireranno con telecamere tra le sculture
e statue e mausolei ridotti, e le scene riprese che verranno immediatamente riproiettate su un grande schermo alle spalle della
scena, nel cinema in diretta.
Niente testo, niente attori. La musica sì:
“Firenze sarà diviso in tre parti: la prima,
nascita e costruzione, la seconda, splendore, crescita e unicità, la terza, disastri, l’anima nera. Il tutto sarà accompagnato dalle
note di Michael Nyman e dal valzer di “Eyes
Wide Shut” composto da Shostakovich”.
Novembre
29 lun
05 lun
12 lun
BASSI MAESTRO&GHEMON - Yab Club (Firenze) ing. NP
LUCIANO BERIO, DANILO ROSSI/VIOLA, JONATHAN FARALLI/PERCUSSIONI Galleria dell’Accademia (Firenze) ing. gratuito
BRIT FLOYD The World’s Greatest Pink Floyd Show - Teatro Verdi (Firenze) ing. da
23 euro
CORTEO BIZZARRO A PALAZZO Mostra di scultura di Lisa Nocentini - Palazzo Medici
Riccardi (Firenze) ing. da 4 euro
06 mar
13 mar
COOKING MUSIC - FUOCO - Biblioteca delle Oblate (Firenze) ing. Gratuito
IL MARTELLO DEL DIAVOLO - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro
E SE VIVESSIMO TUTTI INSIEME? di Stephane Robelin - Teatro Verdi (Firenze) Ing. NP
IL DISCORSO DEL RE - Teatro della Pergola (Firenze) ing. da 15 euro
FIERUCOLA DELLE LANE DI S.MARTINO - P.zza S.Annunziata (Firenze) ing. Gratuito
COOKING MUSIC - ACQUA - Biblioteca delle Oblate (Firenze) ing. gratuito
JUFFAGE - Teatro C (Livorno) ing. NP
LA SPOSA PROMESSA di RAMA BURSHTEIN - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP
MISERIA E NOBILTA’ - Teatro della Pergola (Firenze) ing. da 15 euro
IL NOVECENTO DI PRIMO CONTI - Palazzo Medici Riccardi (Firenze) ing. da 4 euro
07 mer
14 mer
BAR SPORT da Stefano Benni - Compagnia Teatrale “Catalyst” - GLUE (Firenze) ing.
gratuito
GIAMPAOLO DI ROSA - Auditorium Ente CRF (Firenze) ing. gratuito
LE INGRATE - opera multimediale ispirata a Claudio Monteverdi di Letizia Renzini - Museo
Marino Marini (Firenze) ing. gratuito
KING OF THE OPERA - FNAC (Firenze) ing. gratuito
MALIKA AYANE - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 20 euro
LA TEMPESTA - Teatro Metastasio (Prato) ing. da 12 euro
C’È DEL BUONO IN STENTERELLO - Teatro di Cestello (Firenze) ing. 16 euro
DIRE & FARE - Fortezza da Basso (Firenze) ing. NP
01 gio
08 gio
15 gio
FLORENCE QUEER FESTIVAL 2012 Party - Viper Theatre (Firenze) ing. 5 euro
BOLOGNA VIOLENTA - Faust Extreme Festival (Empoli) ing. 5 euro
FRANCE ODEON Festival del cinema Francese - Odeon (Firenze) ing. 8,50 euro
GALLINA VECCHIA di Augusto Novelli - Teatro Le Laudi (Firenze) ing. 20 euro
ROCK CONTEST di Controradio Fase eliminatoria - GLUE (Firenze) ing. Gratuito
BOB CORN - Palazzo Strozzi (Firenze) ing. Gratuito
MARRACASH - Viper Theatre (Firenze) ing. 17 euro
TITANIC Musical - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 25 euro
SALONE DELL’ARTE E DEL RESTAURO DI FIRENZE - Fortezza da Basso (Fi) ing. 10 euro
FIRENZE 10+10 - Fortezza da Basso (Firenze) ing. 20 euro
TUTTO SPADARO con Riccardo Marasco - Teatro Lumière (Firenze) ing. 15 euro
ROCK CONTEST di Controradio Fase eliminatoria - GLUE (Firenze) ing. gratuito
GIOVANNI ALLEVI+ORCHESTRA del TEATRO CARLO FELICE - Teatro Verdi (Firenze)
ing. da 30 euro
Lella Costa in ARIE - Teatro Puccini (Firenze) ing. da 20 euro
MARCUS MILLER - Teatro del Giglio (Lucca) ing. da 25 euro
TURANDOT La principessa di ghiaccio- Teatro Goldoni (Firenze) ing. NP
02 ven
09 ven
16 ven
THE PIANO HOUR: Andrea Allulli / Alvin Curran - Sala Vanni (Firenze) ing. 12 euro
ROCK CONTEST di Controradio Fase eliminatoria - GLUE (Firenze) ing. Gratuito
KAVINSKY - Viper Theatre (Firenze) ing. 16 euro
NUDIST + special guest - EX FILA (Firenze) ing. Gratuito
ALESSANDRO FIORI - Nuovo Camarillo (Prato) ing. Gratuito
NO SÉ SI - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro
FLORENCE TATTOO CONVENTION 2012 - Fortezza da Basso (Firenze) ing. 17 euro
THE PIANO HOUR: Andrea Pellegrini/Claudio Cojaniz - Sala Vanni (Fi) ing. 12 euro
VERILY SO + live painting - GLUE (Firenze) ing. Gratuito
MISS CHAIN & THE BROKEN HEELS + THE COGS - EX FILA (Firenze) ing. 4 euro
L’UOMO CHE SAPEVA TROPPO - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro
DRAGONFORCE - Viper Theatre (Firenze) ing. 25 euro
Alessandro Benvenuti in COMICI FATTI DI SANGUE - Teatro Puccini (Fi) ing. da 18 euro
deGustiBooks 2012 - ex Tribunale piazza San Firenze (Firenze) ing. NP
THE PIANO HOUR: William Tatge / Greg Haines - Sala Vanni (Firenze) ing. 12 euro
MATTEO TONI + live painting - GLUE (Firenze) ing. Gratuito
WILD MEN + guest - EX FILA (Firenze) ing. 4 euro
WHY? - Karemaski (Arezzo) ing. 10 euro
PAOLO CONTE - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP
TALITA KUM - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
TRAPPOLA PER TOPI di Agatha Christie - Teatro Puccini (Firenze) ing. da 18 euro
03 sab
10 sab
17 sab
THE MACCABEES - Viper Theatre (Firenze) ing. 20 euro
LO STATO SOCIALE - Flog (Firenze) ing. 8 euro
ENNIO MORRICONE - Mandela Forum (Firenze) ing. 50 euro
LA CANTATRICE CALVA - Teatro Metastasio (Prato) ing. da 12 euro
ARTEMISIA.TAMARA.FRIDA - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
FLORENS 2012 - Palazzo Vecchio (Firenze) ing. gratuito
RADICI NEL CEMENTO - SONAR Colle Val d’Elsa (Siena) ing. NP
LA CULTURA DELLA TERRA: LA BIODIVERSITÀ E I SEMI LOCALI - Biblioteca delle
Oblate (Firenze) ing. Gratuito
PETER HOOK AND THE LIGHT - Viper Theatre (Firenze) ing. 20 euro
DISQUIETED BY - Rullante Club (Firenze) ing. Gratuito
A TOYS ORCHESTRA - The Cage Theatre (Livorno) ing. 10 euro
FESTIVAL DEI POPOLI - Odeon (Fi) ing. 8,50 euro
MAGNELLI-MAROCCOLO-ZAMBONI in “IL FANTASMA DELL’OPERA” sonorizzazione
live da CSI & CCCP - TEATRO DEL POPOLO di Colle Val d’Elsa ing. NP
LEN FAKI - Viper Theatre (Firenze) ing. NP
TEATRO DEGLI ORRORI - Flog (Firenze) ing. 13 euro
PAOLO CONTE - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP
EARLY ONE MORNING ‘RICORDI PER MODERNI’ di Yuri Ancarani - Museo Marino
Marini (Firenze) ing. 4 euro
04 dom
11 dom
18 dom
BAD LOVE EXPERIENCE - Velvet Underground (Castiglion F.no) ing. NP
CESARE CREMONINI - Mandela Forum (Firenze) ing. da 31 euro
CECCO & CIPO! - The Club House (Firenze) ing. NP
IN ARMONIA - Sala Vanni (Firenze) ing. 10 euro
RIO MEZZANINO - Nof Gallery (Firenze) ing. gratuito
CORBEZZOLI - Teatro Fabbrichino (Prato) ing. NP
NEWS FROM LULÙ - Circolo Aurora (Firenze) ing. gratuito
La notte Tropicália: LUCAS SANTANA + TROPICÁLIA - Odeon (Firenze) ing. 15 euro
KING OF THE OPERA - Velvet Underground (Castiglion F.no) ing. Gratuito
VINICIO CAPOSSELA - The Cage Theatre (Livorno) ing. 23
IL PIFFERAIO DI HAMELIN - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
SARTO PER SIGNORA - Teatro Puccini (Fi) ing. 10 (beneficenza Il Cuore si Scioglie)
ORFEO, FLEBILE QUERITUR LYRA - Sala Vanni (Firenze) ing. 10 euro
FIERA DI S. SPIRITO - Piazza S. Spirito (Firenze) ing. gratuito
DESTINAZIONE ABBEY ROAD - Viper Theatre (Firenze) ing. 10 euro
ALE E FRANZ - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 25 euro
YUNGCHEN LHAMO - Odeon (Firenze) ing. 15 euro
RAPERONZOLO - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
IMMAGINI E SUONI DEL MONDO - Odeon (Firenze) ing. 8,50 euro
I, MALVOLIO di e con Tim Crouch - Teatro della Limonaia (Sesto F.no) ing. 15 euro
THE REGAL - Circolo Aurora (Firenze) ing. gratuito
30 mar
31 mer
19 lun
26 lun
FURIOSO ORLANDO TRATTO DALL’ORLANDO FURIOSO di Ludovico Ariosto regia di
Marco Baliani - Teatro Excelsior (Empoli) ing. 16 euro
POOH - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 30 euro
BALKAN FLORENCE EXPRESS - Odeon (Firenze) ing. 8,50 euro
GIORNATE BUSONIANE 2012 Concerto musiche di Weber, Francaix, Debussy - Teatro
Shalom (Empoli) ing. 15 euro
20 mar
27 mar
COOKING MUSIC TERRA - Biblioteca delle Oblate (Firenze) ing. gratuito
VINICIO CAPOSSELA - Flog (Firenze) ing. 22 euro
TICKET & TAC - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro
OPEN uno show di DANIEL EZRALOW - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 25 euro
LA LOCANDIERA di Carlo Goldoni - Teatro del Popolo (Castelfiorentino) ing. 18 euro
KRZYSZTOF PENDERECKI - Cenacolo di Sant’Apollonia (Firenze) ing. NP
EMMA - Obihall (Firenze) ing. 32 euro
TATARAK (SWEET RUSH) di ANDRZEJ WAJDA - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP
IL GIORNO DELLA CIVETTA - Teatro della Pergola (Firenze) ing. da 15 euro
TURANDOT di Giacomo Puccini, diretta da Zubin Mehta - Nuovo Teatro dell’Opera
(Firenze) ing. NP
21 mer
28 mer
UNA PATATINA NELLO ZUCCHERO di Alan Bennet - GLUE (Firenze) ing. gratuito
LA FRANCIA IN COSTA D’AVORIO: GUERRA E NEOCOLONIALISMO - Biblioteca delle
Oblate (Firenze) ing. gratuito
I SOLITI IDIOTI - Obihall (Firenze) ing. da 30 euro
VINICIO CAPOSSELA - Flog (Firenze) ing. 22 euro
FURIOSO ORLANDO - Teatro della Pergola (Firenze) ing. da 15 euro
LO SCHERMO DELL’ARTE FILM FESTIVAL - Odeon (Firenze) ing. 8,50 euro
‘WEIHNACHTSMARKT’ MERCATO DI NATALE TEDESCO - Piazza S. Croce (Firenze)
ing. gratuito
OCCIDENTE ESTREMO/VI RACCONTO IL NOSTRO FUTURO con Federico Rampini Teatro Puccini (Firenze) ing. NP
TOSCA con l’Orchestra di Grosseto - Teatro del Popolo (Castelfiorentino) ing. 30 euro
22 gio
29 gio
TROPA DE ELITE di José Padilha - GLUE (Firenze) ing. gratuito
ORCHESTRA HAYDN DI BOLZANO E TRENTO ALAIN LOMBARD direttore &
MICHAIL LIFITS pianoforte - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 14 euro
PORTA DI MARE - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
FLORENCE CREATIVITY.IT - Fortezza da Basso (Firenze) ing. 8 euro
QUANDO LA PERA È MATURA di Augusto Novelli - Obihall (Firenze) ing. 16 euro
VESPUCCI, FIRENZE E LE AMERICHE - Palazzo Vecchio (Firenze) ing. NP
17 RAGAZZE di Delphine e Muriel Coulin - GLUE (Firenze) ing. gratuito
VADOINMESSICO - Velvet Underground (Castiglion F.no) ing. NP
L’INGEGNER GADDA VA ALLA GUERRA - Teatro Metastasio (Prato) ing. da 12 euro
BUY TOURISM ONLINE - Fortezza da Basso (Firenze) ing. NP
23 ven
30 ven
PISA BOOK FESTIVAL - Palazzo dei Gongressi (Pisa) ing. Gratuito
SHELLEY SHORT feat. DARREN HANLON + live painting - GLUE (Firenze) ing. Gratuito
TREEHORN + FANTASTIC BRA - EX FILA (Firenze) ing. gratuito
LASCIATE CHE I PENDOLARI VENGANO A ME - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 19 euro
PARKIN’SON - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
LILLO & GREG IN SKETCH & SODA - Teatro Puccini (Firenze) ing. da 18 euro
MODAPRIMA - Stazione Leopolda (Firenze) ing. NP
NO MEANS NO + DISQUITED BY - SONAR Colle Val d’Elsa (Siena) ing. NP
THE PIANO HOUR: Antonio Figura/Angelica Sanchez - Sala Vanni (Fi) ing. 12 euro
SHE SAID DESTROY! + live painting - GLUE (Firenze) ing. Gratuito
TROUBLE VS. GLUE + special guest - EX FILA (Firenze) ing. Gratuito
MARK LANEGAN BAND - Viper Theatre (Firenze) ing. 30 euro
Paolo Poli in AQUILONI - Teatro Puccini (Firenze) ing. da 18 euro
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DONNE - Odeon (Firenze) ing. 8,50 euro
24 sab
01
sab
02
dom
PISA BOOK FESTIVAL - Palazzo dei Gongressi (Pisa) ing. Gratuito
AUDIO PUMP’N’FLEX-BSIDE PARTY - SONAR Colle Val d’Elsa (Siena) ing. NP
AMOR FOU - Viper Theatre (Firenze) ing. NP
LO STATO SOCIALE - The Cage Theatre (Livorno) ing. 8 euro
MALBIANCO - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
NOISEFUL SILENCE - Rullante Club (Firenze) ing. NP
CORBEZZOLI - Teatro Fabbrichino (Prato) ing. NP
25 dom
PISA BOOK FESTIVAL - Palazzo dei Gongressi (Pisa) ing. Gratuito
BRRR, CHE PAURA! - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro
FIRENZE MARATHON - Lungarno Pecori Giraldi (Firenze) ing. da 35 euro
UN AMORE DI SWANN - Teatro Niccolini (San Casciano) ing. da 12 euro
LUOGHI INSOLITI 2012 - Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati (Firenze) ing. NP
VISITA STORICA DEL TEATRO DELLA PERGOLA - Piazza Signoria (Firenze) ing. 6 euro
Dove
Auditorium Flog
Via Michele Mercati, 24 Firenze
Biblioteca delle Oblate
Via dell’Oriuolo, 26 Firenze
Caffè LaCité
Borgo San Frediano, 20 Firenze
Cinema Odeon
Via de’ Sassetti, 1 Firenze
Circolo Aurora
Viale Vasco Pratolini, 2 Firenze
Ex Fila
Via Mons. Leto Casini, 11 - Firenze
GLUE - Alternative Concept Space
Viale Manfredo Fanti, 20 - Firenze
Museo Marino Marini
Via della Spada, 1 - Firenze
Nelson Mandela Forum
Viale Malta, 6 - Firenze
NOF Gallery
Borgo San Frediano, 17 - Firenze
Nuovo Teatro dell’Opera
Viale Fratelli Rosselli, 1 - Firenze
Palazzo Strozzi
Piazza degli Strozzi - Firenze
Sala Vanni
Piazza del Carmine, 14 - Firenze
Stazione Leopolda
Viale Fratelli Rosselli, 5 - Firenze
Teatro della Pergola
Via della Pergola, 18 Firenze
Teatro di Rifredi
Via Vittorio Emanuele II Firenze
Teatro ObiHall
Via Fabrizio De André, 50 - Firenze
Teatro Puccini
Via delle Cascine, 41 - Firenze
Teatro Verdi
Via Ghibellina, 101 - Firenze
Viper Theatre
Via Pistoiese - Via Lombardia - Firenze
Tutti i giovedì e sabato concerti live alle ore 22
Tutte le sere bio aperitivo e cena
SPORT E CULTURA
TÀ LA DOMENICA IN FAMIGLIA
NOVI
BRANZO!
non è proprio un pranzo, non ci diverte chiamarlo brunch, però saremo pronti
dalle 12 alle 17, con croissant burrosi, muffin al pecorino, pancakes Montana's
Style, poached eggs, muesli e yogurt, aringhe e bagels etc.. e un piatto caldo
principale. 15 €/per persona
dalle 17 Djset a cura di MICHELE MARQUEE MOON & RUSSEL
Circolo Aurora - Viale Vasco Pratolini, 2 Firenze
Ingresso riservato ai soci FENALC
tessera associativa 2012 inclusa nella vostra consumazione
lunedì/sabato ore 18/01,30 - domenica dalle 12 alle 24
www.circoloaurorafirenze.it
memorabilia 15
di giusto bianchini
Paolo Conte
a Firenze
L
’autunno. È questo il mese ideale
per lasciarsi avvolgere da Paolo
Conte. L’ho visto d’estate all’aperto,
quando i vestiti impeccabili degli
orchestrali si accartocciavano tra il sudore
e l’afa. L’ho visto d’inverno quando fuori dal
teatro c’era la neve che ovattava il fischiettio degli appassionati che andavano verso
casa oscillando le mani con pollice e indice
allargati come a mimare uno dei tanti vibranti accordi del piano. L’ho visto in primavera quando il teatro sembra costringere il
pubblico già ansioso di arene all’aperto.
E l’ho visto d’autunno. Tante volte. Ed è questa la stagione migliore per apprezzarlo.
Sarà perché in autunno Paolo Conte esprime tutta la potenza austera del suo essere
piemontese, nebbioso ma con ghigno da
filibustiere, sornione come un attaccante
manovale di un football che non c’è più. Paolo Conte è un compositore che contiene il
proprio genio tra vestaglia, sigaretta, poltrona e giornale fresco di giornata, che ama
allentarsi durante il giorno e vive il concerto
in modo intimo, che spesso appare timido.
Vivo e ho vissuto le esibizioni di Conte sempre su 3 livelli.
Il primo è quello visivo. Si viene rapiti
dalla caratura dei musicisti che compongono l’orchestra, solisti impeccabili che
sviluppano un senso di bellezza e fascino
che impressiona lo sguardo prima ancora
dell’orecchio. E lui lì, principale ma decentrato, che regala alla platea gesti d’intesa
discreti e sguardi di mezzo, che saluta gli
ordini superiori alzando baffi e mento, e si
rituffa nell’interpretazione.
Mi è capitato di vivere il concerto da spettaPhoto: © Daniela Zedda / www.murcianoiniziative.com
tore partecipante in attesa di un’interazione maggiore tra artista e pubblico: un po’ ti
aspetti che il guascone prima o poi si lasci
sfuggire qualche battuta, o dedichi qualche
pezzo, o narri come un nonno la genesi del
pezzo. Ma non mi è capitato.
I piemontesi per questo vengono spesso descritti come poco aperti, diffidenti e
snob. Ma è l’intimità che hanno conquistato, il loro bene principale e la difesa è una
missione. Basta però seguire la musica, non
rompere l’incanto e al tempo stesso partecipare e interagire quando serve con piccoli
gesti - dal ticchettio sulla poltroncina fino al
battimano più fragoroso - per socchiudere
l’impermeabile e capire di essere arrivati al
caldo, protetti.
Il secondo è la traduzione dei fonosillabi.
Zazzarazzaz... dududududu... vavavvavvai.
Non sono riempitivi. Non sono imitazioni
di musiche. Sono elementi insostituibili di
quel mondo che Conte vede nel dehor del
“Mocambo”, caffè frequentato dai personaggi delle sue canzoni, da batteristi con
sguardo cattivo, da macachi senza storia
da preti dell’oratorio e uomini negli impermeabili. Ho sempre pensato che fosse un
codice che Paolo Conte usa nel mondo immaginario per interagire con loro, in modo
primordiale, come qualcosa studiato per
assolvere ai quei bisogni di comunicazione
primari tra due soggetti di due idiomi differenti.
E dove li mette, Conte, lì devono stare, lì servono, proprio lì sono stati concepiti, come
parole bofonchiate con la bocca cerchiata
da 4 bicchieri di nebbiolo. In “Bartali” sfotte
i francesi, canzona l’italiano per “gli allegri ...
in gita”, coglie il ciclista in una sfumatura ro-
mantica e mitica sul “naso triste come una
salita”. E poi arriva il “zazzarazzaz”, come un
fischiettio che se ne frega dei transalpini incazzati come di tutto il resto. È scanzonato,
leggero, strafottente anche un po’ partenopeo, forse paraculo.
Come chiudere un inno intenso come Genova per noi? Quali parole si permettono la
grazia di essere la fine di un brano del genere? Con quali espressioni possiamo mantenere il magnetismo visivo? Con nessuna
se non un Tattaratta tattarattà portuale, dispregiativo, pratico e bestemmiato.
Il verso di Paolo Conte è la traduzione in
parole del suono di un kazzoo, esibizione
rauca di un genio.
E poi arrivano le parole. Da guittezza a marron, da macaja a paracarro, da tinello a parabrise, il lessico di Conte spazia tra parole
dialettali inserite come correnti, a termini
che purtroppo percepiamo come obsoleti
ma sono le uniche soluzioni possibili per
esprimere chiaramente la scena fantastica
nella mente del compositore.
Mia nonna andava nel tinello, che non è
una sala e non è un salotto. E mio nonno
raccontava della guerra e dei paracarri, che
sono cosa ben diversa dai guard-rail perché
il paracarro è più metallico e protettivo. Paolo Conte stabilisce un legame tra ciò che
ci immaginiamo e quello che ricordiamo, lascia un sapore piacevole di armadio aperto
dopo tanto tempo, una polvere sui polpastrelli come quando si guarda l’album delle
foto della comunione di un genitore.
Un qualcosa che non abbiamo vissuto se
non in parte, qualcosa che non possiamo
essere certi che sia esistito.
Ma qualcosa da cui proveniamo.
16 stili
di riccardo morandi
Goal bottom
Manuale per affrontare
la Firenze che storce il naso
quando domandi i parziali della serie A
a un concerto
“S
i ma cosa c’entrano con quei 22 bambocci che corrono
dietro ad un pallone i musicisti?”
Non facciamo finta di niente: chi ama il calcio, soprattutto quello dei club, si è sempre sentito un po’ a disagio in
contesti musicali/culturali/intellettuali.
Vi dimostrerò come spiazzare queste affermazioni, spesso pronte nello spregiare il tifoso di calcio o il gioco stesso (identificato spesso come
emblema del peggior qualunquismo) nelle situazioni dove invece si
parla di “espressioni intime” e di “autentici artisti”. Vi dimostrerò perché
è giusto non nascondersi in cerca degli aggiornamenti dell’anticipo
della serie A al sabato durante un concerto.
Prima mossa: sparare a zero nomi e cognomi di musicisti che giocavano a calcio o tifavano in maniera sfegatata. Via! Rod Stewart era un calciatore prima che una popstar. Julio Iglesias portiere del Real Madrid.
Bob Marley giocava a calcio appena poteva. Steve Harris degli Iron
Maiden avrebbe potuto annullare un tour per una finale di F.A. Cup del
West Ham. Stessa cosa farebbe presumbilmente Keith Flint dei Prodigy. In compagnia peraltro di Kete Perry, che ha sfilato anche in lingerie
coi colori degli Hammers. Nell’ Hvidovre,team locale danese, pare militasse con buoni risultati anche la maledetta rockstar King Diamond.
Brian Johnson,voce degli AC/DC diverse volte si è esibito con la maglia
del Newcastle. Elthon John tifoso e presidente del Watford. Robert
Plant dall’età di 5 anni tifa Wolverhampton. Liam Gallagher cacciato
dalle tribune del Santiago Bernabeu durante Real Madrid-Manchester
City (!). Damon Albarn, leader dei Blur, ultrà del Chelsea. Tom Yorke dei
Radiohead è un tifoso doc del Manchester United,assieme a Richard
Ashcroft dei Verve e Ian Brown degli Stone Roses e (pare) addirittura
Morrissey. Ah,gran finale,i Beatles si dividevano in sostenitori di Liverpool (Lennon) ed Everton (Mc Cartney).
Troppo rock? Troppi stranieri?
Seconda mossa, detta Italians do it better: via con Lucio Dalla (Bologna), Manuel Agnelli (Inter), Roberto Vecchioni (Inter), Fabrizio De
André (Genoa). Lasciando stare Mogol, che praticamente ha sempre
sognato in silenzio di diventare un giorno presidente della Federcalcio
invece che fondatore di quella curiosa nazionale cantanti che adesso
attinge drammaticamente elementi dal calderone di “Amici”.
Piccola menzione poi per le band e per gli indipendenti. Rimaniamo
sul suolo nostrano citando gli Statuto, che hanno sempre legato la
loro militanza granata al loro sound ska, il primo in Italia. Ciliegina
sulla torta, contestualmente al MEI (Meeting Etichette Indipendenti)
si celebra “Tutto molto bello”, torneo di calcio a 5 per le suddette label.
Terza mossa (detta colpo di rovescio): calciatori che suonano o cantano. Tralasciando le partecipazioni varie a coretti da 45 giri promozionali o dischi improbabili (ricordiamo il defunto attaccante della Lazio,
Giorgio Chinaglia che usciva nel 1974 con il brano “I’m football crazy”
su musiche dei fratelli De Angelis, ovvero gli Oliver Onions) un’autentica celebrità per noi italiani è stato Alexi Lalas, eclettico ma pur scarso
difensore made in U.S.A. che con la sua band folk Ginger suonava ed
incideva dischi mentre era tesserato del modesto Padova.
E gli altri? Beh si, ammettiamo che una buona parte dei calciatori non
abbia in casa un disco di Brian Eno. Viene da sé che un live di Paolo
Conte non sarà un CD consumato da Mario Balotelli. Ma abbiamo molte volte visto a Firenze l’ex difensore Per Kroeldrup in giro per concerti,
come hanno visto tante volte altri calciatori in contesti musicali diversi
dalla finale del fu Festivalbar.
A Firenze, la Fiorentina. Piero Pelù portavoce rock della città gigliata è
tifoso viola, per forza. In curva tanti ragazzi adorano la musica, più di
quanti possiate immaginare. Un esempio è Marco Baratti degli Alterati
Viola-Firenze nel Nord segue da anni non solo la squadra viola ma la
scena musicale indipendente italiana e non, con un debole per i Diaframma.
Quarta ed ultima mossa. Se il clima si fa torrido a questo punto potete
tranquillamente iniziare ad intonare qualche coro da stadio, e qualcuno degli ipotetici interlocutori potrà quantomeno prestare orecchio
e riconoscere “Enola Gay” degli OMD, “Sloop John B” dei Beach Boys
oppure “Yellow Submarine” dei Beatles.
Niente da fare? Un vero peccato. Almeno ci avete provato. Almeno
avete provato a dire che a partire dal calciatore-beat del Torino Gigi
Meroni fino ad oggi, i ragazzi che vanno in curva sono spesso gli stessi
che la sera prima si fanno
200 km per un buon concerto.
Spesso guardiamo all’Inghilterra come esempio
culturale, modello di sviluppo e terra di opportunità.
Ricordiamocelo,
quando parliamo di calcio.
Il gioco del pallone per
loro è anche una cultura,
non solo una “bischerata”,
come diciamo a Firenze.
18 serie
di giustina terenzi
...continua dal numero 0
P
otremmo far risalire questo fenomeno
alla nota serie I Soprano. Trasmessa dalla
nota tv via cavo HBO ininterrottamente dalla fine degli anni novanta fino al
2007, ideata prodotta e diretta dall’italo americano David Chase, la famiglia Soprano, con il suo
boss affetto da attacchi di panico ha cambiato
per sempre le regole televisive. Descritta dal New
York Times come ‘La più grande opera della cultura pop americana dell’ultimo quarto di secolo’
i Soprano’s hanno raccontato con crudezza, realismo e con un linguaggio fuori dai tipici canoni
televisivi tematiche legate all’adulterio, la violenza e il sesso, ‘scardinando’ profondamente e
forse per sempre il linguaggio ‘tradizionale’ delle
serie tv. Allusioni, metafore , una forte simbologia, abbattimento di ogni tabù e uno spessore
psicologico dei personaggi hanno reso la serie
un oggetto di culto, argomento di tesi per studenti di tutto il mondo attirandosi contro anche
una critica spesso feroce (ricordiamo su tutti la
protesta degli italo-americani che si sono sentiti
offesi e ridicolizzati ). Ma dopo I Soprano tutto è
cambiato. Si sono aperte le strade per altre serie
tv ‘hard’ come ‘Nip/Tuck’, ‘Six Feet Under’ o ‘Dexter’.
Le produzioni si sono fatte sontuose, la fotografia
patinata (talvolta superiore a quella destinata ai
film per il grande schermo) ma soprattutto sempre più grandi star hollywoodiane, visto il grande
investimento e successo in termine di numeri,
hanno considerato l’idea (prima ritenuta un ripiego) di recitare per il piccolo schermo. Spesso
regalando dei piccoli ‘camei’, ma sempre più frequentemente diventando i personaggi principali
di intere serie tv. In alcuni casi, qualcuna rinverdendo la propria popolarità e tornando a
galla da periodi non propriamente fortunati;
possiamo ricordare l’attrice Cristina Ricci per
‘Pan Am’, Dennis Quaid per ‘Vegas’, Sharon
Stone nei panni del procuratore generale in
‘Law and Order - Special Unit’, il grande Steve
Buscemi per ‘BoardWalk Empire’, prodotta a
sua volta dal noto regista Martin Scorsese,
ma la lista è davvero molto più lunga.
Ormai gli eroi del piccolo schermo possono
ambire alle grandi produzioni cinematografiche e tornare con nonchalance al piccolo
schermo indossando di volta in volta panni
diversi e senza per questo sentirsi (come
succedeva un tempo) attori di serie b; calpestando i red carpet di tutto il mondo come le
celebrities della Hollywood degli anni dorati
con compensi da capogiro e una vita decisamente sopra le righe.
Eppure, nonostante l’altissima qualità del
prodotto, la bravura degli attori, sceneggiature brillanti, regie ‘blasonate’ in Italia le serie tv sono ancora bistrattate. In alcuni casi
(forse per mancanza di coraggio) totalmente
ignorate sia sui canali di stato che sulle reti
private; con cambi di palinsesto selvaggio,
spostate di orario, addirittura di canale, o
interrotte senza motivo o preavviso con
totale disprezzo nei confronti del telespettatore (trattamento riservato anche a serie
cult come i Soprano in Italia mai andati in
onda in maniera sequenziale, prima della
svolta operata da Rai 4). Quando va bene
inserite come tappabuchi in periodi estivi,
senza la dovuta pubblicizzazione, riuscendo
così a far diventare flop dei successi o a far
abbassare progressivamente l’audience di
serie come ‘Lost’ o ‘Heroes’ o come nel caso
di produzioni nostrane eccellenti come ‘Romanzo Criminale’ che trasmesso su Sky si è
guadagnato l’attenzione di un pubblico giovane e colto, con grandi consensi da parte
della critica, risultato su Italia 1 (‘il canale
dei giovani’) un totale fallimento perché
mandato in onda ad orari assurdi con una
pubblicità a dir poco invadente e inserita in
maniera del tutto casuale! Una programmazione insomma irregolare, spesso fantasiosa,
a vantaggio di serie tv già viste - pensiamo
per esempio alla ‘Signora in giallo’ o le serie
tv tedesche, non esattamente avvincenti - o
pasticciacci tutti italici come le soap opera
nostrane....che manco a dirlo vanno tutte
a vantaggio della pay tv (sia essa il digitale
terrestre a pagamento o via satellite) o di
uno scaricamento selvaggio su piattaforme
al limite della legalità gestite da personaggi
con nomi fittizi e fantasiosi che si sovraccaricano di lavori immensi postando serie tv
ancora non uscite dal loro paese di origine,
sottotitolate in italiano ed in inglese su siti
perennemente aggiornati .
Insomma l’Italia è pronta per le serie tv?
Quasi. E non ovunque. Per chi volesse tuffarsi in questo mondo estremamente variegato
(che propone ormai accanto al tradizionale
drama, sci-fi, giallo anche l’horror e tutte le
possibili contaminazioni tra i generi) consigliamo una attenta navigazione in rete
e i nuovi canali del digitale terrestre (non
necessariamente a pagamento) come Rai 4
che alle serie tv dedica addirittura 2 rubriche
(Wonderland e Mainstream) armandosi comunque di una buona dose di pazienza.
Ossequi.
fino all’ultima
puntata
La complicata vita
degli appassionati di TV seriale
festival 19
Festival dei
siamo tutti
popolicittadini
del mondo
Il Festival dei Popoli propone un’ampia ricognizione
sul cinema documentario contemporaneo, aperto
alla ricerca e alla sperimentazione, e un approfondimento su temi di attualità e rilevanza sociale attraverso una selezione di film di produzione internazionale. Tra le anticipazioni della 53a edizione, a Firenze
dal 10 al 17 novembre, segnaliamo: un anno con i
sopravvissuti di Fukushima in Nuclear Nation, del
giapponese Atsushi Fanahashi; l’Iran visto dagli occhi di un campione di basket americano in The Iran
Job, di Till Schauder; il segreto di uno dei più famosi
fotografi di attori e rockstar (U2, Metallica, Lou Reed,
George Clooney) in Anton Corbijn Inside Out, di
Klaartje Quirijns; Capitaine Thomas Sankara, di
Christophe Cupelin ricostruisce la parabola dell’uomo che ha incarnato il sogno di una nuova Africa, il
Presidente del Burkina Faso dal 1984 al 1987; In My
Father and the Man in Black il regista Jonathan Holiff rivela alcuni retroscena della carriera di Johnny
Cash: Il Festival inoltre presenterà la retrospettiva
completa del cineasta argentino Andrés Di Tella.
Ospite d’onore della manifestazione Raymond
Depardon, maestro del cinema francese.
Il Festival dei Popoli, presieduto da Marco Pratellesi
e diretto da Alberto Lastrucci, si svolgerà tra cinema
Odeon, Istituto Francese e Spazio Uno nell’ambito
della “50 giorni di cinema internazionale a Firenze”
(la manifestazione coordinata da FST - Mediateca Regionale). Il programma della 53a edizione presenta
75 documentari in prima mondiale, internazionale,
europea e italiana: il Concorso Internazionale (14
lungometraggi e 15 cortometraggi - tutti inediti in
Italia), Eventi speciali e Fuori concorso (16). La sezione “Panorama” (7), dedicata al documentario italiano
che include, novità di quest’anno, anche “Panorama
in cantiere”, uno spazio aperto ai work in progress;
la prima retrospettiva in Italia del regista argentino
Andrés Di Tella (8), l’omaggio all’ospite d’onore del
Festival, Raymond Depardon (7), un focus intitolato “Related to Me - Corpo, Memoria, Identità” (8) in
collaborazione con CCC Strozzina. Per il terzo anno a
Firenze, in contemporanea con il Festival dei Popoli,
si terranno gli IDS - Italian Doc Screenings, il più
grande mercato dedicato al documentario in Italia,
a cui partecipano più di 40 broadcasters internazionali.
Parole
SALVATORE NIFFOI
“Pantumas”
di sara loddo
AIMEE BENDER
“La Ragazza con la gonna in
fiamme”
Feltrinelli – 2012
A Chentupedes, il paese immaginario collocato nel punto più profondo della Sardegna
di Niffoi, le coppie tanto unite in vita, sono
solite morire assieme. Questo non accade,
però, a Lisandru e Rosaria Niala. Così, ad un
anno esatto dalla sua scomparsa, durante la
notte dei morti del 1964, Lisandru torna in
vita, portando con sé delle misteriose bobine cinematografiche. Dentro quella pellicola, proiettata davanti al parentado riunito,
scorre la memoria della famiglia Niala. Durante il tempo scandito da un processo di
crescita all’inverso del resuscitato, scorreranno immagini di fatiche fra i campi, banditi,
rapimenti, amori tormentati, segreti, vendette e regolamenti di conti, fino a quando
Lisandru diventerà nuovamente un bambino, per poi morire – finalmente – assieme a
Rosaria.
21
Minimum Fax – 2012
Pubblicato per la prima volta negli Stati
Uniti nel 1998, l’esordio letterario di Aimee
Bender è una raccolta di racconti visionari,
popolati da personaggi surreali, che si innamorano, soffrono la solitudine, scoprono il
piacere sessuale, odiano, distruggono o bramano ricchezze dalle proprietà misteriose.
Dalla donna che partorisce la propria madre,
all’uomo che torna dalla guerra senza le labbra, passando per la ragazza del ghiaccio e
la ragazza del fuoco, capaci di bruciare e incendiare qualsiasi cosa con le mani, fino alla
sirena che nasconde la propria coda in uno
stivale e all’orfano con il dono di ritrovare le
cose perdute. Sedici episodi leggeri come la
fantasia e, al contempo, pesanti come le passioni che contengono.
MASSIMO GRAMELLINI
“Fai bei sogni”
Longanesi – 2012
“Pur di non fare i conti con la realtà preferiamo convivere con la finzione, spacciando per
autentiche le ricostruzioni ritoccate o distorte
su cui basiamo la nostra visione del mondo”.
Il secondo romanzo del vicedirettore de La
Stampa racconta di un’esistenza difficile: la
propria. Partendo da un’infanzia segnata dal
peggiore dei drammi, rappresentato dalla
perdita di un genitore, il romanzo autobiografico di Gramellini rivela un’esistenza incentrata su un’attenta opera di rimozione.
Di una verità troppo pesante, che fa paura,
e che viene inconsapevolmente ignorata “per non soffrire” e “per non guarire”. Una
verità che soltanto quando verrà affrontata
permetterà di diventare “quello che abbiamo
paura di essere”, ossia “completamente vivi”.
CAN’T EXPLAIN
JONATHAN SAFRAN FOE - Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?
Guanda - 2010
Mangiare gli animali è giusto o sbagliato? Partendo da questo quesito e dall’esigenza di fornire una corretta educazione alimentare a suo figlio, l’autore del bestseller “Ogni cosa è illuminata” indaga i retroscena dell’industria della
carne, offrendo un panorama completo sull’allevamento negli USA: dai sempre più rari allevamenti tradizionali, fino
ai moderni sistemi di produzione industriale.
Con un saggio che ha la forma di un lungo racconto appassionato, Jonathan Safran Foe porta alla luce i costi, le contraddizioni e il sadismo dell’industria della carne, mostrando l’assurdità della nostra società, che sembra aver barattato il rispetto per le altre specie con della “pancetta a basso costo”.
Libreria de’ Servi
SCONTI E PROMOZIONI FINO AL 60%
w w w.f irenz elibri.net
22
Suoni
di gabriele giustini
ROVER
“Rover”
CORIN TUCKER BAND
“Kill My Blues”
BRIAN ENO
“Lux”
Wagram
Kill Rock Stars
Warp
E se ormai un paio di anni fa, Timothée
Régnier, un omone di quelli grossi e buoni,
non avesse avuto quel problemino col visto
che gli è costato l’espulsione dal Libano con
l’allora sua band The New Government?
Avremmo ugualmente assistito alla sua
trasformazione in Rover - uomo di buon
gusto, in fatto di macchine, da lì il suo nome ed avuto la possibilità di ascoltare il suo
omonimo esordio? Vogliam credere di no,
e che il destino ci abbia condotti sin qui, ad
ascoltare le 11 tracce di “Rover”. Dotato di
una voce meravigliosa ed innamorato tanto
dei suoni di Brian Wilson, The Beach Boys e
David Bowie, quanto delle robe newyorchesi
dei primi Interpol, Rover, trova un personale
equilibrio tra lo stesso Bowie (la ghost track
rende bene l’idea) ed un “Antony” più pop.
Alternative-folk per grandi e per piccini.
Ve le ricordate vero le Sleater-Kinney?
Sì, loro, le tre selvagge eroine rock’n’roll
provenienti da Olympia nello stato di
Washington. In dieci anni, 7 dischi, uno più
bello dell’altro. L’ultimo “The Woods”, uno
dei migliori, uscì nel 2005 via Sub Pop. Delle
Sleater-Kinney, Corin Tucker (prima ancora
nelle Heavens to Betsy), ne era chitarrista e
cantante e questo “Kill My Blues” è la sua
seconda uscita solista. Accompagnata da
amici e amiche niente male - Seth Lorinczi
(Golden Bears), Sara Lund (Unwound) e
Mike Clark (Stephen Malkmus & the Jicks) Corin sorprende tutti lasciando in soffitta le
sperimentazioni cantautorali del precedente
“1.000 Years” e ritrovando il punk-rock
genuino ed abrasivo dei suoi esordi,
accompagnato da quell’attitudine riot, da
sempre specialità della ditta. Ritorno a casa.
Era dal 2005, tempo di “Another Day on
Earth”, che Brian Eno non se ne usciva con
un nuovo lavoro discografico (nel mezzo ovviamente varie collaborazione e colonne sonore, quella di “Amabili Resti” per esempio).
Ed è la prima volta da solo su Warp, sì perché i precedenti “Small Craft on a Milk Sea” e
“Drums Between The Bells” lo videro sempre
in compagnia. Composto da quattro brani
divisi in 12 suite, ognuna delle quali nata da
un’installazione attualmente visitabile presso la Galleria Grande della Reggia di Venaria
Reale (Torino), il nuovo “Lux” è considerato,
dallo stesso Eno, la naturale prosecuzione
del progetto Music For Thinking e riprende il
percorso intrapreso con le tessiture Ambient
di album storici quali “Music For Films” e
“Apollo: Atmosphere And Soundtracks”. Impresa complicata, ed in parte compiuta, ché
ritornare a quei momenti era tutt’altro che
semplice. Music for Lux.
CHI PIÙ NE HA PIÙ NE METAL
WOVENHAND - The Laughing Stalk (Glitterhouse)
Lo sciamano dell’Americana David Eugene Edwards decide di incupire la sua musica, finendo -volontariamente o
meno- per avvicinarsi ai gusti di noialtri che preferiamo la moto al cavallo, la montagna al mare, il fritto alla frutta.
The Laughing Stalk è un disco più denso e noir, più elettrico, come sentire la voce di Cormac McCarthy dall’altra
parte di un muro di nebbia. Un tempo Wovenhand era contiguo ai Wilco, ora ha passato a destra The Black Keys,
e si sta dirigendo a tutta velocità verso i Black Sabbath. Non siamo ancora a quel peso specifico, ma The Laughing
Stalk è un disco che renderà la notte più lunga, ma non meno affascinante.
SoloMacello
Mark Lanegan
MARK LANEGAN, disponibili su SUB POP i suoi primi dischi solisti.
Dall’esordio di “The Winding Sheet” sino al bellissimo “Field Songs”,
potete trovare i suoi primi 5 dischi a MID-PRICE fino ad esaurimento
scorte. Info su www.audioglobe.it
IN TOUR: 29 novembre 2012 Ciampino (Roma) @ Orion Club
30 novembre 2012 Firenze @ Viper Theatre
“The Winding Sheet”
CD
“Whiskey for the Holy
Ghost” CD
“Scraps at Midnight”
CD
“I’ll Take care of You”
CD
“Field Songs”
CD
è una distribuzione esclusiva AUDIOGLOBE
In the dark near the Tannhäuser Gate
is hard to make friends
di SoloMacello
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