NOVEMBRE 2012 N°1 Sommario N° 1 • NOVEMBRE 2012 pag. 4 | arte Editoriale made in filandia di elena magini pag. 5 | pellicole 50 giorni di cinema di chiara barbucci pag. 6 | contest radiohead di filippo lunghi pag. 8 | reflex terraproject un collettivo di fotografia internazionale pag. 10 | sipario firenze di tommaso chimenti pag. 15 | memorabilia paolo conte a firenze di giusto bianchini pag. 16 | stili goal bottom di riccardo morandi pag. 18 | serie fino all’ultima puntata di giustina terenzi pag. 19 | festival festival dei popoli pag. 21 pag. 22 parole suoni di sara loddo di gabriele giustini di Matilde Sereni Tanti lo aspettavano, ma pochi quanto noi. Sì perché svanito l’effetto inebriante dato dal lancio del numero zero, ci sono stati degli attimi di silenzio in cui l’unica cosa da fare era: aspettare. Un po’ come quando ti ritrovi da solo sul divano di casa in attesa della telefonata dopo un primo appuntamento speciale. Eccola. Ok, è un amico, ma sembrano complimenti sinceri. Poi un’altra e un’altra ancora. Con la prima mail spuntano sorrisi e si decreta il responso. È fatta. E allora prepariamo il successore, il numero forse più difficile perché è qui che si sceglie il vestito adatto ad affrontare un inverno che non ne vuol sapere di arrivare. Andiamo di cappotto? Dice a Londra ce ne siano di magnifici. O forse meglio restare ancora leggeri e vestirsi piano piano, guardando le stagioni cambiare intorno a noi. Lungarno è una rivista giovane, e come tutti i giovani difficilmente ha paura di farsi male. Quindi, per cortesia, non siate timidi e non usate precauzioni. Il peggio che può capitarvi sarà un po’ di angoscia nello scoprire che manca un intero mese prima del numero 2, fidatevi. Prendete la vostra copia nei bar, locali, librerie; portatela a casa, lasciatela su un autobus, puliteci i vetri, fatene ciò che volete ma usatela. Usateci. All’interno troverete un sacco di novità ad attendere i vostri occhi assetati di sapere, e un camion di eventi per una città viva e ricca che chiede soltanto una voce un po’ più forte per avere il giusto risalto. La felicità è un concetto astratto e spesso confuso, molte volte visto come un traguardo utopico, inarrivabile. Anche Lungarno lo era fino a qualche mese fa. Il numero 1 è pronto. Voi? Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 1 - NOVEMBRE 2012 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it Editore Associazione Culturale Lungarno Via dell’Orto, 20 - 50124 Firenze P.I. 06286260481 in copertina: “A forest near Batlava” foto di TerraProject www.terraproject.net Direttore Responsabile Marco Mannucci Direttore Editoriale Matilde Sereni Responsabile di redazione Leonardo Cianfanelli Stampa Nuova Cesat Coop - Firenze Hanno collaborato TerraProject, Filippo Lunghi, Chiara Barbucci, Gabriele Giustini, Riccardo Morandi, Giustina Terenzi, Elena Magini, Giusto Bianchini, Tommaso Chimenti, Sara Loddo, SoloMacello. Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. 4 arte di elena magini Made in Filandia M ade in Filandia è il risultato espositivo di una “micro residenza” della durata di una settimana, che si svolge ormai da tre anni nei suggestivi locali di un ex fabbrica di filo di seta in provincia di Arezzo, La Filanda a Pergine Valdarno. Il progetto fondato e promosso da Luca Pancrazzi, Claudio Maccari, Elena El Asmar e Loris Cecchini, si è tenuto quest’anno il 5, 6 e 7 ottobre 2012, reiterando un modello di convivenza e pratica artistica già precedentemente sperimentato, in cui è fondamentale la produzione corale, la condivisione di spazio e temporalità, ma anche, e soprattutto, la capacità di autodeterminazione e libertà intellettuale rispetto a sistemi precostituiti. Made in Filandia assurge ad uno spazio autogestito svincolato da statement curatoriali e gerarchie espositive, in cui le sinergie che si instaurano tra gli artisti e la libertà di visione e lettura degli spazi divengono il principio di costituzione degli interventi stessi. Una modalità altra di riflessione sui luoghi che si fa al contempo riflessione sulla pratica artistica e sul sistema che la genera e la determina. Un progetto di “artisti per artisti”, che si propone di discostarsi dai luoghi deputati e dalle consuete dinamiche dell’arte contemporanea, dichiarando la necessità dell’esistenza di luoghi dell’arte “liberi dalle geografie forti e dalle gerarchie di potere curatoriale”, in cui gli artisti possano dare vita a nuovi paradigmi creativi fondati sull’autorappresentazione e sulla partecipazione. Ogni artista è infatti invitato a elaborare un intervento site-specific, un’interpretazione personale dell’esperienza del luogo, che necessariamente trae origine dal carattere sociale e conviviale dell’iniziativa, offrendosi tuttavia come uno dei tanti e possibili parametri di lettura del quotidiano che l’arte individua. Aritisti Made in Filandia 2012 - Daniele Bacci, Francesca Banchelli, Primoz Bizjak, Sauro Cardinali, Francesco Carone, Fabio Cresci, Degal, Martina Della Valle, Rolando Deval, Carlo Fei, Serena Fineschi, Daniele Galliano, Helena Hladilova, Yuki Ichinashi, Jacopo Mazzetti, Alessandro Mencarelli, Concetta Modica, Massimo Nannucci, Robert Pettena, Pantani-Surace, Fabrizio Prevedello, Anja Puntari, Namsel Siedlecki, Sophie Usunier, Studio ++, Regan Wheat. pellicole 5 di chiara barbucci N 50 giorni di cinema ove festival, centocinquanta proiezioni, cinquantamila spettatori durante gli anni passati. No, non vi stiamo dando i numeri da giocare al lotto, ma le cifre della “50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze” arrivata quest’anno alla sua VI edizione. La maratona cinematografica più lunga d’Italia partita il 25 ottobre nella cornice artdecò del cinema Odeon, si concluderà il 14 dicembre anche quest’anno con il premio Nice (New Italian Cinema Events) Città di Firenze 2012. Il ruolo di apripista della rassegna tocca al “Florence Queer Festival” che festeggia i dieci anni di età con sette giorni di cinema e documentari a tematica LGBT. Oltre ad anteprime europee come “Out Loud” di Samer Daboul, film ambientato nel Libano contemporaneo, quest’anno ci sarà spazio anche per una selezione di classici del mondo queer. A seguire, dal 1 al 4 novembre, tocca al “France Odeon” dedicato al cinema francese contemporaneo con ben 12 anteprime nazionali. Alla sua quarta edizione, quest’anno l’omaggio della rassegna andrà a Claude Miller con il suo ultimo film “Thérèse Desqueyroux” interpretato da Audrey Tautou. Dal 10 novembre al via la 53esima edizione del “Festival dei Popoli” conosciuto ormai a livello internazionale come una delle più importanti rassegne documentaristiche in circolazione. Oltre alle proiezioni di lungo e cortometraggi una serie di workshop, incontri, concerti ed eventi speciali faranno da contorno al già ricco programma. La “50 giorni” prosegue con il cinema etnico di “Immagini e suoni del mondo”, una due giorni dedicata al cinema etnico musicale con una serata dedicata al Tibet con la proiezione di Tibet in song del musicologo e dissidente politico Ngawang Choephel. Dopo il successo degli scorsi anni e della versione estiva, la retrospettiva dedicata all’arte contemporanea de “Lo schermo dell’arte” compie i suoi cinque anni di età dal 21 al 25 novembre. La new entry di questa edizione è il “Balkan Florence Express” la prima rassegna sul cinema balcanico ospitata in Italia. Da un’idea di Oxfam Italia in collaborazione con la mediateca e il Festival dei popoli, la programmazione è stata scelta insieme ai maggiori festival del luogo. Uno sguardo sui nostri vicini che lentamente e con dolore cercano di ricucire le ferite di questi ultimi venti anni ed avvicinarsi all’Unione Europea. Se- guono due nomi noti della rassegna. Il “Festival internazionale di cinema e donne” (dal 30 novembre al 5 dicembre) quest’anno ha come tema principale “For Love or Money”, 40 pellicole per indagare su questi due lati della vita apparentemente opposti. Il “River to River”, sugli schermi dal 7 al 13 dicembre, omaggia il cinema e la cultura indiana. Per festeggiare i 100 anni dalla prima proiezione di cinema muto all’Olympia Theatre di Bombay il film “Raja Harishchandra” di Dadasaheb Phalke verrà riproiettato durante la rassegna. La parola chiave della rassegna è solo una: qualità. Il pubblico potrà contare su una stagione autunnale di grande cinema, oltre ai lungometraggi infatti la programmazione è ricca di documentari, cortometraggi, giornate speciali, incontri e dibattiti con gli autori. Per i cinefili, quindi, meglio di vincere un terno a lotto. La rassegna cinematografica è nata nel 2007 con l’intento di riunire sotto un unico luogo e un unico cartellone i tanti festival della città di Firenze per dare loro un respiro internazionale. Il progetto è nato in collaborazione della Mediateca Regionale Toscana insieme a Provincia e Comune di Firenze. 6 contest di filippo lunghi Radiohead 23 Settembre 2012 Parco delle Cascine, Firenze Photo: © Antonio Viscido / Le Nozze di Figaro Come promesso nel numero 0 di Lungarno, ecco la recensione del concerto dei Radiohead che c’è garbata di più. Filippo sarà nostro ospite al concerto di Mark Lanegan Band. E bbene si, lo ammetto! Non sono mai stato un grande fan dei Radiohead, ma la tempesta mediatica vissuta in città unita al fanatismo di molti amici, mi hanno portato a vivere domenica 23 settembre nel Parco delle Cascine di Firenze, un’esperienza che difficilmente riuscirò a dimenticare. Con una comoda giratina in bici, arrivo in zona concerto di buon ora “dobbiamo vedere anche Caribou, vedrai che viaggio”. Effettivamente lo stempiato canadese si comporta più che egregiamente, curando un groviglio di suoni dilatati che funziona, forse un po’ penalizzato dai volumi. Il grande momento però arriva e davanti a più di 30.000 persone i Radiohead fanno il loro ingresso trionfale, accolti da un boato assordante. Si parte con Bloom e There There (onestamente ammetto di aver trovato la setlist on line) ed inizia la meraviglia. La grazia e la maestria con cui i sei musicisti snocciolano i loro pezzi, tendenzialmente quasi tutti estratti dagli ultimi lavori, sono a dir poco invidiabili, con un palco avveneristico che muta e si adatta continuamente. C’è tempo anche per due bis e l’intro di The One I Love dei REM a chiudere, non ci sono dubbi: avevate ragione tutti, GRAZIE RADIOHEAD. 7 Mark Lanegan Band T orna in Italia una tra le voci più evocative degli ultimi vent’anni, un songwriter che sfiora gli abissi del rock, del folk e del blues, sulla scia di Leonard Cohen e Neil Young. Un live che colpisce al cuore e allo stesso tempo prende a pugni lo stomaco. Nella sua carriera Mark Lanegan ha attraversato l'epoca grunge quando era nei seminali Screaming Trees, negli anni Duemila è diventato icona di quel rock americano diviso tra cantautorato e rock acido, collaborando con mondi diversi e lontani: da quello innocente di Isobel Campbell alle cavalcate desertiche dei Queens Of The Stone Age fino alle pulsioni elettroniche dei Soulsavers. L’ultimo album “Blues Funeral” vede Lanegan trarre ispirazione dagli ultimi anni di carriera e include contributi di collaboratori fidati come Greg Dulli (Afghan Whigs) e Josh Homme (Queens Of The Stone Age). Registrato a Hollywood da Alain Johannes degli Eleven, l’album è stato pubblicato lo scorso febbraio su etichetta 4AD/Beggars. Per questo nuovo tour, la Mark Lanegan Band sarà affiancata da ben tre supporter: Lyenn, Duke Garwood, Creature With Atom Brain. Inizio concerti ore 20. SCHEDA BIANCA Venerdì 30 novembre – ore 20 Viper Theatre – Firenze – biglietto 30 euro Prevendite www.ticketone.it (tel. 892 101) www.boxol.it - www.mailticket.it MOSTRACI IL TUO COLORE BIANCO. INVIA UNA TUA FOTO A [email protected] ENTRO IL 30 NOVEMBRE 2012. L’AUTRICE/AUTORE DELLA PIÙ ORIGINALE SARÀ OSPITE DI LUNGARNO AL CONCERTO DI EVERLAST DEL 12 DICEMBRE 2012 ALLA SALA VANNI DI FIRENZE. in collaborazione con www.terraproject.net 8 reflex TerraProject M ichele Borzoni sta lavorando ad un progetto fotografico a lungo termine sulle comunità cristiane in Medio Oriente. Pietro Paolini ha seguito le elezioni in Venezuela e si è diretto verso l’Ecuador per proseguire la sua ricerca sugli stati socialisti del Sud America. Simone Donati è impegnato da tempo in un viaggio tra miti ed icone dell’Italia di oggi: Berlusconi e il potere dei media, Padre Pio e le apparizioni ai veggenti, Predappio e quel che rimane del fascismo. Rocco Rorandelli sta progettando gli ultimi capitoli di un lavoro sull’industria del tabacco che dopo la Bulgaria, l’India, la Cina e l’Indonesia lo porterà negli Stati Uniti. Insieme, Michele, Pietro, Simone e Rocco sono TerraProject: un collettivo di fotografia documentaria, nato a Firenze nel 2006. Un collettivo di fotografia internazionale L’idea del collettivo nasce dall’interesse condiviso per il confronto reciproco, dal quale ognuno trae stimolo per il proprio lavoro. TerraProject funziona come una piccola agenzia fotografica che promuove i lavori personali e collettivi dei suoi membri. I quattro fotografi si compensano nei vari aspetti del lavoro fotografico, dalla progettazione alla distribuzione, puntando alla sperimentazione di nuove strutture narrative nell’ambito della fotografia documentaria. Da più di un anno si è unita al gruppo Anna Iuzzolini, Project Coordinator del collettivo. Si occupa di progettazione e fundraising ed affianca i fotografi nella realizzazione dei loro progetti collettivi, dall’ideazione all’editing finale. I lavori collettivi nascono dal costante confronto tra i fotografi, dall’ideazione all’editing finale. L’approccio stilistico e giornalistico viene definito a priori, lasciando ai singoli la facoltà di interpretare la propria storia ma senza dimenticare la necessità di un’unità stilistica e di una chiave di lettura comune. L’obiettivo è quello di costruire un corpo di lavoro unitario in cui le visioni dei singoli sono strumento per realizzare l’opera di un autore collettivo. Uno dei lavori collettivi più importanti di TerraProject è Quattro. Un ricerca sociale e politica sul territorio italiano durata quattro anni che associa ad ognuno dei quattro elementi (terra, fuoco, acqua, aria) determinati luoghi e i suoi abitanti. Terra ripercorre i luoghi colpiti dai più importanti eventi sismici in Italia. Fuoco, i vulcani Stromboli, Etna, Vesuvio e Vulcano e i territori circostanti. Acqua, le coste italiane vittime di innumerevoli abusi edilizi. Aria, le quattro città più inquinate d’Italia: Taranto, Trieste, Gela e Cremona. Al momento TerraProject sta lavorando alla realizzazione di una mostra e alla pubblicazione di un libro su questo progetto. Il lavoro collettivo più recente di TerraProject è Land Inc., un progetto a lungo termine sul fenomeno del “land grabbing”, iniziato nel 2012 ed ancora in corso. Per “land grabbing” si intende l’investimento e l’acquisizione da parte di governi ed aziende di vaste aree agricole al fine di produrre carburante e scorte alimentari da importare nei propri mercati interni. Land Inc. è stato realizzato in Etiopia, Brasile, Filippine ed Ucraina ed è una ricerca sulle cause, i meccanismi e l’impatto della acquisizione di terra in tutto il mondo. Al momento il collettivo sta lavorando alla progettazione dei prossimi capitoli e vorrebbe concludere il lavoro con la pubblicazione di un libro, una mostra e la realizzazione di una piatta- forma multimediale. Per conoscere ulteriori sviluppi, seguite TerraProject su www.terraproject.net. I reportage di TerraProject sono stati pubblicati sulle più importanti riviste nazionali ed estere. I loro lavori sono stati esposti a New York, Beijing, Berlino, San Paolo ed in numerose città italiane. I Membri del collettivo sono stati premiati con prestigiosi riconoscimenti internazionali tra cui il World Press Photo (2012 e 2010) ed il Premio Canon (2010). Tutte le foto di questo articolo sono di TerraProject - Via di Careggi 41, 50139 Firenze www.terraproject.net 10 sipario di tommaso chimenti Firenze F irenze come non l’avete mai vista prima. E non è soltanto un modo di dire. Un viaggio insieme esteriore ed interiore, l’oggettiva bellezza che si specchia nella particolare visione, emotiva, intima del suo autore. Nemo profeta in patria. Ed allora a spiegarci la bellezza solida di Firenze è Dimitri Milopulos, greco di Salonicco da più di venticinque anni fiorentino adottato. Ha anche la C aspirata. Si chiamerà semplicemente “Firenze” (che andrà in scena a cavallo tra novembre e dicembre in una location ancora top secret), che nessun altra parola aggiunta poteva descrivere meglio il sostantivo. C’è orgoglio dentro il prossimo progetto sul quale Milopulos e tutto il Teatro della Limonaia stanno lavorando, un omaggio alla città dell’Arno e dei Medici, di Palazzo Vecchio e di Pitti, del Ponte Vecchio e del David. “Mi sono nuovamente innamorato della mia città, ho ripulito il mio immaginario dalle ragnatele, l’ho riscoperta e mi sono detto: “Ma ti rendi conto dove abito?” e subito mi è nato il tormento di chiedermi che cosa le stiamo facendo”. Il suo è un atto intimo, ma anche una riflessione, un help che vuole essere analisi collettiva, non la solita, classica lamentela fiorentina dell’“l’è tutto da rifare”. “Vorrei parlare della Firenze che mi ha accolto e di quella che io ho accolto in me. Arrivai nell’84. Il sabato avevo finito il liceo in Grecia e la domenica ero già per queste strade. Avevo scelto Firenze come la città d’arte per antonomasia, anche se della città non conoscevo niente. Mi ha fatto crescere, mi ha plasmato, è stata “la pelle che abito” in un continuo rapporto di prendere e dare”. Firenze, le sue mura, i monumenti, le pietre forgiano chi le passa accanto per anni: “A Firenze è presente la maggior concentrazione d’arte per metro quadrato al mondo. Lo spettacolo “Firenze” sarà una dedica, un dono, un regalo dopo ventotto anni che ci conosciamo, alla nostra convivenza”. L’idea di “Firenze”, per come verrà realizzata, ha una matrice ed una genesi soprattutto negli Hotel Modern, il collettivo olandese che in occasione di “Intercity Amsterdam” portarono “Kamp” tutto realizzato con modellini in miniatura. Ci saran- no quindi dei modellini ricostruiti di alcuni monumenti fiorentini, il Duomo, il Ponte Vecchio, l’Arno, il David, ma anche via dei Georgofili. Sarà una Firenze in scala ridotta come quella che si può trovare in qualche parco giochi a tema. Sarà una rinascita per Firenze: “Non sarà certamente uno spettacolo storico. Mostrerò invece i miracoli e le tragedie di questa città in forma però assolutamente atemporale, non in sequenza, senza scansioni, né didascalie. Anzi, sarà una piece senza parole che farà meglio uscire la sua anima attraverso i secoli”. Grandi modellini, attori-macchinisti-meccanici che si aggireranno con telecamere tra le sculture e statue e mausolei ridotti, e le scene riprese che verranno immediatamente riproiettate su un grande schermo alle spalle della scena, nel cinema in diretta. Niente testo, niente attori. La musica sì: “Firenze sarà diviso in tre parti: la prima, nascita e costruzione, la seconda, splendore, crescita e unicità, la terza, disastri, l’anima nera. Il tutto sarà accompagnato dalle note di Michael Nyman e dal valzer di “Eyes Wide Shut” composto da Shostakovich”. Novembre 29 lun 05 lun 12 lun BASSI MAESTRO&GHEMON - Yab Club (Firenze) ing. NP LUCIANO BERIO, DANILO ROSSI/VIOLA, JONATHAN FARALLI/PERCUSSIONI Galleria dell’Accademia (Firenze) ing. gratuito BRIT FLOYD The World’s Greatest Pink Floyd Show - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 23 euro CORTEO BIZZARRO A PALAZZO Mostra di scultura di Lisa Nocentini - Palazzo Medici Riccardi (Firenze) ing. da 4 euro 06 mar 13 mar COOKING MUSIC - FUOCO - Biblioteca delle Oblate (Firenze) ing. Gratuito IL MARTELLO DEL DIAVOLO - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro E SE VIVESSIMO TUTTI INSIEME? di Stephane Robelin - Teatro Verdi (Firenze) Ing. NP IL DISCORSO DEL RE - Teatro della Pergola (Firenze) ing. da 15 euro FIERUCOLA DELLE LANE DI S.MARTINO - P.zza S.Annunziata (Firenze) ing. Gratuito COOKING MUSIC - ACQUA - Biblioteca delle Oblate (Firenze) ing. gratuito JUFFAGE - Teatro C (Livorno) ing. NP LA SPOSA PROMESSA di RAMA BURSHTEIN - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP MISERIA E NOBILTA’ - Teatro della Pergola (Firenze) ing. da 15 euro IL NOVECENTO DI PRIMO CONTI - Palazzo Medici Riccardi (Firenze) ing. da 4 euro 07 mer 14 mer BAR SPORT da Stefano Benni - Compagnia Teatrale “Catalyst” - GLUE (Firenze) ing. gratuito GIAMPAOLO DI ROSA - Auditorium Ente CRF (Firenze) ing. gratuito LE INGRATE - opera multimediale ispirata a Claudio Monteverdi di Letizia Renzini - Museo Marino Marini (Firenze) ing. gratuito KING OF THE OPERA - FNAC (Firenze) ing. gratuito MALIKA AYANE - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 20 euro LA TEMPESTA - Teatro Metastasio (Prato) ing. da 12 euro C’È DEL BUONO IN STENTERELLO - Teatro di Cestello (Firenze) ing. 16 euro DIRE & FARE - Fortezza da Basso (Firenze) ing. NP 01 gio 08 gio 15 gio FLORENCE QUEER FESTIVAL 2012 Party - Viper Theatre (Firenze) ing. 5 euro BOLOGNA VIOLENTA - Faust Extreme Festival (Empoli) ing. 5 euro FRANCE ODEON Festival del cinema Francese - Odeon (Firenze) ing. 8,50 euro GALLINA VECCHIA di Augusto Novelli - Teatro Le Laudi (Firenze) ing. 20 euro ROCK CONTEST di Controradio Fase eliminatoria - GLUE (Firenze) ing. Gratuito BOB CORN - Palazzo Strozzi (Firenze) ing. Gratuito MARRACASH - Viper Theatre (Firenze) ing. 17 euro TITANIC Musical - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 25 euro SALONE DELL’ARTE E DEL RESTAURO DI FIRENZE - Fortezza da Basso (Fi) ing. 10 euro FIRENZE 10+10 - Fortezza da Basso (Firenze) ing. 20 euro TUTTO SPADARO con Riccardo Marasco - Teatro Lumière (Firenze) ing. 15 euro ROCK CONTEST di Controradio Fase eliminatoria - GLUE (Firenze) ing. gratuito GIOVANNI ALLEVI+ORCHESTRA del TEATRO CARLO FELICE - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 30 euro Lella Costa in ARIE - Teatro Puccini (Firenze) ing. da 20 euro MARCUS MILLER - Teatro del Giglio (Lucca) ing. da 25 euro TURANDOT La principessa di ghiaccio- Teatro Goldoni (Firenze) ing. NP 02 ven 09 ven 16 ven THE PIANO HOUR: Andrea Allulli / Alvin Curran - Sala Vanni (Firenze) ing. 12 euro ROCK CONTEST di Controradio Fase eliminatoria - GLUE (Firenze) ing. Gratuito KAVINSKY - Viper Theatre (Firenze) ing. 16 euro NUDIST + special guest - EX FILA (Firenze) ing. Gratuito ALESSANDRO FIORI - Nuovo Camarillo (Prato) ing. Gratuito NO SÉ SI - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro FLORENCE TATTOO CONVENTION 2012 - Fortezza da Basso (Firenze) ing. 17 euro THE PIANO HOUR: Andrea Pellegrini/Claudio Cojaniz - Sala Vanni (Fi) ing. 12 euro VERILY SO + live painting - GLUE (Firenze) ing. Gratuito MISS CHAIN & THE BROKEN HEELS + THE COGS - EX FILA (Firenze) ing. 4 euro L’UOMO CHE SAPEVA TROPPO - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro DRAGONFORCE - Viper Theatre (Firenze) ing. 25 euro Alessandro Benvenuti in COMICI FATTI DI SANGUE - Teatro Puccini (Fi) ing. da 18 euro deGustiBooks 2012 - ex Tribunale piazza San Firenze (Firenze) ing. NP THE PIANO HOUR: William Tatge / Greg Haines - Sala Vanni (Firenze) ing. 12 euro MATTEO TONI + live painting - GLUE (Firenze) ing. Gratuito WILD MEN + guest - EX FILA (Firenze) ing. 4 euro WHY? - Karemaski (Arezzo) ing. 10 euro PAOLO CONTE - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP TALITA KUM - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro TRAPPOLA PER TOPI di Agatha Christie - Teatro Puccini (Firenze) ing. da 18 euro 03 sab 10 sab 17 sab THE MACCABEES - Viper Theatre (Firenze) ing. 20 euro LO STATO SOCIALE - Flog (Firenze) ing. 8 euro ENNIO MORRICONE - Mandela Forum (Firenze) ing. 50 euro LA CANTATRICE CALVA - Teatro Metastasio (Prato) ing. da 12 euro ARTEMISIA.TAMARA.FRIDA - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro FLORENS 2012 - Palazzo Vecchio (Firenze) ing. gratuito RADICI NEL CEMENTO - SONAR Colle Val d’Elsa (Siena) ing. NP LA CULTURA DELLA TERRA: LA BIODIVERSITÀ E I SEMI LOCALI - Biblioteca delle Oblate (Firenze) ing. Gratuito PETER HOOK AND THE LIGHT - Viper Theatre (Firenze) ing. 20 euro DISQUIETED BY - Rullante Club (Firenze) ing. Gratuito A TOYS ORCHESTRA - The Cage Theatre (Livorno) ing. 10 euro FESTIVAL DEI POPOLI - Odeon (Fi) ing. 8,50 euro MAGNELLI-MAROCCOLO-ZAMBONI in “IL FANTASMA DELL’OPERA” sonorizzazione live da CSI & CCCP - TEATRO DEL POPOLO di Colle Val d’Elsa ing. NP LEN FAKI - Viper Theatre (Firenze) ing. NP TEATRO DEGLI ORRORI - Flog (Firenze) ing. 13 euro PAOLO CONTE - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP EARLY ONE MORNING ‘RICORDI PER MODERNI’ di Yuri Ancarani - Museo Marino Marini (Firenze) ing. 4 euro 04 dom 11 dom 18 dom BAD LOVE EXPERIENCE - Velvet Underground (Castiglion F.no) ing. NP CESARE CREMONINI - Mandela Forum (Firenze) ing. da 31 euro CECCO & CIPO! - The Club House (Firenze) ing. NP IN ARMONIA - Sala Vanni (Firenze) ing. 10 euro RIO MEZZANINO - Nof Gallery (Firenze) ing. gratuito CORBEZZOLI - Teatro Fabbrichino (Prato) ing. NP NEWS FROM LULÙ - Circolo Aurora (Firenze) ing. gratuito La notte Tropicália: LUCAS SANTANA + TROPICÁLIA - Odeon (Firenze) ing. 15 euro KING OF THE OPERA - Velvet Underground (Castiglion F.no) ing. Gratuito VINICIO CAPOSSELA - The Cage Theatre (Livorno) ing. 23 IL PIFFERAIO DI HAMELIN - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro SARTO PER SIGNORA - Teatro Puccini (Fi) ing. 10 (beneficenza Il Cuore si Scioglie) ORFEO, FLEBILE QUERITUR LYRA - Sala Vanni (Firenze) ing. 10 euro FIERA DI S. SPIRITO - Piazza S. Spirito (Firenze) ing. gratuito DESTINAZIONE ABBEY ROAD - Viper Theatre (Firenze) ing. 10 euro ALE E FRANZ - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 25 euro YUNGCHEN LHAMO - Odeon (Firenze) ing. 15 euro RAPERONZOLO - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro IMMAGINI E SUONI DEL MONDO - Odeon (Firenze) ing. 8,50 euro I, MALVOLIO di e con Tim Crouch - Teatro della Limonaia (Sesto F.no) ing. 15 euro THE REGAL - Circolo Aurora (Firenze) ing. gratuito 30 mar 31 mer 19 lun 26 lun FURIOSO ORLANDO TRATTO DALL’ORLANDO FURIOSO di Ludovico Ariosto regia di Marco Baliani - Teatro Excelsior (Empoli) ing. 16 euro POOH - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 30 euro BALKAN FLORENCE EXPRESS - Odeon (Firenze) ing. 8,50 euro GIORNATE BUSONIANE 2012 Concerto musiche di Weber, Francaix, Debussy - Teatro Shalom (Empoli) ing. 15 euro 20 mar 27 mar COOKING MUSIC TERRA - Biblioteca delle Oblate (Firenze) ing. gratuito VINICIO CAPOSSELA - Flog (Firenze) ing. 22 euro TICKET & TAC - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro OPEN uno show di DANIEL EZRALOW - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 25 euro LA LOCANDIERA di Carlo Goldoni - Teatro del Popolo (Castelfiorentino) ing. 18 euro KRZYSZTOF PENDERECKI - Cenacolo di Sant’Apollonia (Firenze) ing. NP EMMA - Obihall (Firenze) ing. 32 euro TATARAK (SWEET RUSH) di ANDRZEJ WAJDA - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP IL GIORNO DELLA CIVETTA - Teatro della Pergola (Firenze) ing. da 15 euro TURANDOT di Giacomo Puccini, diretta da Zubin Mehta - Nuovo Teatro dell’Opera (Firenze) ing. NP 21 mer 28 mer UNA PATATINA NELLO ZUCCHERO di Alan Bennet - GLUE (Firenze) ing. gratuito LA FRANCIA IN COSTA D’AVORIO: GUERRA E NEOCOLONIALISMO - Biblioteca delle Oblate (Firenze) ing. gratuito I SOLITI IDIOTI - Obihall (Firenze) ing. da 30 euro VINICIO CAPOSSELA - Flog (Firenze) ing. 22 euro FURIOSO ORLANDO - Teatro della Pergola (Firenze) ing. da 15 euro LO SCHERMO DELL’ARTE FILM FESTIVAL - Odeon (Firenze) ing. 8,50 euro ‘WEIHNACHTSMARKT’ MERCATO DI NATALE TEDESCO - Piazza S. Croce (Firenze) ing. gratuito OCCIDENTE ESTREMO/VI RACCONTO IL NOSTRO FUTURO con Federico Rampini Teatro Puccini (Firenze) ing. NP TOSCA con l’Orchestra di Grosseto - Teatro del Popolo (Castelfiorentino) ing. 30 euro 22 gio 29 gio TROPA DE ELITE di José Padilha - GLUE (Firenze) ing. gratuito ORCHESTRA HAYDN DI BOLZANO E TRENTO ALAIN LOMBARD direttore & MICHAIL LIFITS pianoforte - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 14 euro PORTA DI MARE - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro FLORENCE CREATIVITY.IT - Fortezza da Basso (Firenze) ing. 8 euro QUANDO LA PERA È MATURA di Augusto Novelli - Obihall (Firenze) ing. 16 euro VESPUCCI, FIRENZE E LE AMERICHE - Palazzo Vecchio (Firenze) ing. NP 17 RAGAZZE di Delphine e Muriel Coulin - GLUE (Firenze) ing. gratuito VADOINMESSICO - Velvet Underground (Castiglion F.no) ing. NP L’INGEGNER GADDA VA ALLA GUERRA - Teatro Metastasio (Prato) ing. da 12 euro BUY TOURISM ONLINE - Fortezza da Basso (Firenze) ing. NP 23 ven 30 ven PISA BOOK FESTIVAL - Palazzo dei Gongressi (Pisa) ing. Gratuito SHELLEY SHORT feat. DARREN HANLON + live painting - GLUE (Firenze) ing. Gratuito TREEHORN + FANTASTIC BRA - EX FILA (Firenze) ing. gratuito LASCIATE CHE I PENDOLARI VENGANO A ME - Teatro Verdi (Firenze) ing. da 19 euro PARKIN’SON - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro LILLO & GREG IN SKETCH & SODA - Teatro Puccini (Firenze) ing. da 18 euro MODAPRIMA - Stazione Leopolda (Firenze) ing. NP NO MEANS NO + DISQUITED BY - SONAR Colle Val d’Elsa (Siena) ing. NP THE PIANO HOUR: Antonio Figura/Angelica Sanchez - Sala Vanni (Fi) ing. 12 euro SHE SAID DESTROY! + live painting - GLUE (Firenze) ing. Gratuito TROUBLE VS. GLUE + special guest - EX FILA (Firenze) ing. Gratuito MARK LANEGAN BAND - Viper Theatre (Firenze) ing. 30 euro Paolo Poli in AQUILONI - Teatro Puccini (Firenze) ing. da 18 euro FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DONNE - Odeon (Firenze) ing. 8,50 euro 24 sab 01 sab 02 dom PISA BOOK FESTIVAL - Palazzo dei Gongressi (Pisa) ing. Gratuito AUDIO PUMP’N’FLEX-BSIDE PARTY - SONAR Colle Val d’Elsa (Siena) ing. NP AMOR FOU - Viper Theatre (Firenze) ing. NP LO STATO SOCIALE - The Cage Theatre (Livorno) ing. 8 euro MALBIANCO - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro NOISEFUL SILENCE - Rullante Club (Firenze) ing. NP CORBEZZOLI - Teatro Fabbrichino (Prato) ing. NP 25 dom PISA BOOK FESTIVAL - Palazzo dei Gongressi (Pisa) ing. Gratuito BRRR, CHE PAURA! - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro FIRENZE MARATHON - Lungarno Pecori Giraldi (Firenze) ing. da 35 euro UN AMORE DI SWANN - Teatro Niccolini (San Casciano) ing. da 12 euro LUOGHI INSOLITI 2012 - Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati (Firenze) ing. NP VISITA STORICA DEL TEATRO DELLA PERGOLA - Piazza Signoria (Firenze) ing. 6 euro Dove Auditorium Flog Via Michele Mercati, 24 Firenze Biblioteca delle Oblate Via dell’Oriuolo, 26 Firenze Caffè LaCité Borgo San Frediano, 20 Firenze Cinema Odeon Via de’ Sassetti, 1 Firenze Circolo Aurora Viale Vasco Pratolini, 2 Firenze Ex Fila Via Mons. Leto Casini, 11 - Firenze GLUE - Alternative Concept Space Viale Manfredo Fanti, 20 - Firenze Museo Marino Marini Via della Spada, 1 - Firenze Nelson Mandela Forum Viale Malta, 6 - Firenze NOF Gallery Borgo San Frediano, 17 - Firenze Nuovo Teatro dell’Opera Viale Fratelli Rosselli, 1 - Firenze Palazzo Strozzi Piazza degli Strozzi - Firenze Sala Vanni Piazza del Carmine, 14 - Firenze Stazione Leopolda Viale Fratelli Rosselli, 5 - Firenze Teatro della Pergola Via della Pergola, 18 Firenze Teatro di Rifredi Via Vittorio Emanuele II Firenze Teatro ObiHall Via Fabrizio De André, 50 - Firenze Teatro Puccini Via delle Cascine, 41 - Firenze Teatro Verdi Via Ghibellina, 101 - Firenze Viper Theatre Via Pistoiese - Via Lombardia - Firenze Tutti i giovedì e sabato concerti live alle ore 22 Tutte le sere bio aperitivo e cena SPORT E CULTURA TÀ LA DOMENICA IN FAMIGLIA NOVI BRANZO! non è proprio un pranzo, non ci diverte chiamarlo brunch, però saremo pronti dalle 12 alle 17, con croissant burrosi, muffin al pecorino, pancakes Montana's Style, poached eggs, muesli e yogurt, aringhe e bagels etc.. e un piatto caldo principale. 15 €/per persona dalle 17 Djset a cura di MICHELE MARQUEE MOON & RUSSEL Circolo Aurora - Viale Vasco Pratolini, 2 Firenze Ingresso riservato ai soci FENALC tessera associativa 2012 inclusa nella vostra consumazione lunedì/sabato ore 18/01,30 - domenica dalle 12 alle 24 www.circoloaurorafirenze.it memorabilia 15 di giusto bianchini Paolo Conte a Firenze L ’autunno. È questo il mese ideale per lasciarsi avvolgere da Paolo Conte. L’ho visto d’estate all’aperto, quando i vestiti impeccabili degli orchestrali si accartocciavano tra il sudore e l’afa. L’ho visto d’inverno quando fuori dal teatro c’era la neve che ovattava il fischiettio degli appassionati che andavano verso casa oscillando le mani con pollice e indice allargati come a mimare uno dei tanti vibranti accordi del piano. L’ho visto in primavera quando il teatro sembra costringere il pubblico già ansioso di arene all’aperto. E l’ho visto d’autunno. Tante volte. Ed è questa la stagione migliore per apprezzarlo. Sarà perché in autunno Paolo Conte esprime tutta la potenza austera del suo essere piemontese, nebbioso ma con ghigno da filibustiere, sornione come un attaccante manovale di un football che non c’è più. Paolo Conte è un compositore che contiene il proprio genio tra vestaglia, sigaretta, poltrona e giornale fresco di giornata, che ama allentarsi durante il giorno e vive il concerto in modo intimo, che spesso appare timido. Vivo e ho vissuto le esibizioni di Conte sempre su 3 livelli. Il primo è quello visivo. Si viene rapiti dalla caratura dei musicisti che compongono l’orchestra, solisti impeccabili che sviluppano un senso di bellezza e fascino che impressiona lo sguardo prima ancora dell’orecchio. E lui lì, principale ma decentrato, che regala alla platea gesti d’intesa discreti e sguardi di mezzo, che saluta gli ordini superiori alzando baffi e mento, e si rituffa nell’interpretazione. Mi è capitato di vivere il concerto da spettaPhoto: © Daniela Zedda / www.murcianoiniziative.com tore partecipante in attesa di un’interazione maggiore tra artista e pubblico: un po’ ti aspetti che il guascone prima o poi si lasci sfuggire qualche battuta, o dedichi qualche pezzo, o narri come un nonno la genesi del pezzo. Ma non mi è capitato. I piemontesi per questo vengono spesso descritti come poco aperti, diffidenti e snob. Ma è l’intimità che hanno conquistato, il loro bene principale e la difesa è una missione. Basta però seguire la musica, non rompere l’incanto e al tempo stesso partecipare e interagire quando serve con piccoli gesti - dal ticchettio sulla poltroncina fino al battimano più fragoroso - per socchiudere l’impermeabile e capire di essere arrivati al caldo, protetti. Il secondo è la traduzione dei fonosillabi. Zazzarazzaz... dududududu... vavavvavvai. Non sono riempitivi. Non sono imitazioni di musiche. Sono elementi insostituibili di quel mondo che Conte vede nel dehor del “Mocambo”, caffè frequentato dai personaggi delle sue canzoni, da batteristi con sguardo cattivo, da macachi senza storia da preti dell’oratorio e uomini negli impermeabili. Ho sempre pensato che fosse un codice che Paolo Conte usa nel mondo immaginario per interagire con loro, in modo primordiale, come qualcosa studiato per assolvere ai quei bisogni di comunicazione primari tra due soggetti di due idiomi differenti. E dove li mette, Conte, lì devono stare, lì servono, proprio lì sono stati concepiti, come parole bofonchiate con la bocca cerchiata da 4 bicchieri di nebbiolo. In “Bartali” sfotte i francesi, canzona l’italiano per “gli allegri ... in gita”, coglie il ciclista in una sfumatura ro- mantica e mitica sul “naso triste come una salita”. E poi arriva il “zazzarazzaz”, come un fischiettio che se ne frega dei transalpini incazzati come di tutto il resto. È scanzonato, leggero, strafottente anche un po’ partenopeo, forse paraculo. Come chiudere un inno intenso come Genova per noi? Quali parole si permettono la grazia di essere la fine di un brano del genere? Con quali espressioni possiamo mantenere il magnetismo visivo? Con nessuna se non un Tattaratta tattarattà portuale, dispregiativo, pratico e bestemmiato. Il verso di Paolo Conte è la traduzione in parole del suono di un kazzoo, esibizione rauca di un genio. E poi arrivano le parole. Da guittezza a marron, da macaja a paracarro, da tinello a parabrise, il lessico di Conte spazia tra parole dialettali inserite come correnti, a termini che purtroppo percepiamo come obsoleti ma sono le uniche soluzioni possibili per esprimere chiaramente la scena fantastica nella mente del compositore. Mia nonna andava nel tinello, che non è una sala e non è un salotto. E mio nonno raccontava della guerra e dei paracarri, che sono cosa ben diversa dai guard-rail perché il paracarro è più metallico e protettivo. Paolo Conte stabilisce un legame tra ciò che ci immaginiamo e quello che ricordiamo, lascia un sapore piacevole di armadio aperto dopo tanto tempo, una polvere sui polpastrelli come quando si guarda l’album delle foto della comunione di un genitore. Un qualcosa che non abbiamo vissuto se non in parte, qualcosa che non possiamo essere certi che sia esistito. Ma qualcosa da cui proveniamo. 16 stili di riccardo morandi Goal bottom Manuale per affrontare la Firenze che storce il naso quando domandi i parziali della serie A a un concerto “S i ma cosa c’entrano con quei 22 bambocci che corrono dietro ad un pallone i musicisti?” Non facciamo finta di niente: chi ama il calcio, soprattutto quello dei club, si è sempre sentito un po’ a disagio in contesti musicali/culturali/intellettuali. Vi dimostrerò come spiazzare queste affermazioni, spesso pronte nello spregiare il tifoso di calcio o il gioco stesso (identificato spesso come emblema del peggior qualunquismo) nelle situazioni dove invece si parla di “espressioni intime” e di “autentici artisti”. Vi dimostrerò perché è giusto non nascondersi in cerca degli aggiornamenti dell’anticipo della serie A al sabato durante un concerto. Prima mossa: sparare a zero nomi e cognomi di musicisti che giocavano a calcio o tifavano in maniera sfegatata. Via! Rod Stewart era un calciatore prima che una popstar. Julio Iglesias portiere del Real Madrid. Bob Marley giocava a calcio appena poteva. Steve Harris degli Iron Maiden avrebbe potuto annullare un tour per una finale di F.A. Cup del West Ham. Stessa cosa farebbe presumbilmente Keith Flint dei Prodigy. In compagnia peraltro di Kete Perry, che ha sfilato anche in lingerie coi colori degli Hammers. Nell’ Hvidovre,team locale danese, pare militasse con buoni risultati anche la maledetta rockstar King Diamond. Brian Johnson,voce degli AC/DC diverse volte si è esibito con la maglia del Newcastle. Elthon John tifoso e presidente del Watford. Robert Plant dall’età di 5 anni tifa Wolverhampton. Liam Gallagher cacciato dalle tribune del Santiago Bernabeu durante Real Madrid-Manchester City (!). Damon Albarn, leader dei Blur, ultrà del Chelsea. Tom Yorke dei Radiohead è un tifoso doc del Manchester United,assieme a Richard Ashcroft dei Verve e Ian Brown degli Stone Roses e (pare) addirittura Morrissey. Ah,gran finale,i Beatles si dividevano in sostenitori di Liverpool (Lennon) ed Everton (Mc Cartney). Troppo rock? Troppi stranieri? Seconda mossa, detta Italians do it better: via con Lucio Dalla (Bologna), Manuel Agnelli (Inter), Roberto Vecchioni (Inter), Fabrizio De André (Genoa). Lasciando stare Mogol, che praticamente ha sempre sognato in silenzio di diventare un giorno presidente della Federcalcio invece che fondatore di quella curiosa nazionale cantanti che adesso attinge drammaticamente elementi dal calderone di “Amici”. Piccola menzione poi per le band e per gli indipendenti. Rimaniamo sul suolo nostrano citando gli Statuto, che hanno sempre legato la loro militanza granata al loro sound ska, il primo in Italia. Ciliegina sulla torta, contestualmente al MEI (Meeting Etichette Indipendenti) si celebra “Tutto molto bello”, torneo di calcio a 5 per le suddette label. Terza mossa (detta colpo di rovescio): calciatori che suonano o cantano. Tralasciando le partecipazioni varie a coretti da 45 giri promozionali o dischi improbabili (ricordiamo il defunto attaccante della Lazio, Giorgio Chinaglia che usciva nel 1974 con il brano “I’m football crazy” su musiche dei fratelli De Angelis, ovvero gli Oliver Onions) un’autentica celebrità per noi italiani è stato Alexi Lalas, eclettico ma pur scarso difensore made in U.S.A. che con la sua band folk Ginger suonava ed incideva dischi mentre era tesserato del modesto Padova. E gli altri? Beh si, ammettiamo che una buona parte dei calciatori non abbia in casa un disco di Brian Eno. Viene da sé che un live di Paolo Conte non sarà un CD consumato da Mario Balotelli. Ma abbiamo molte volte visto a Firenze l’ex difensore Per Kroeldrup in giro per concerti, come hanno visto tante volte altri calciatori in contesti musicali diversi dalla finale del fu Festivalbar. A Firenze, la Fiorentina. Piero Pelù portavoce rock della città gigliata è tifoso viola, per forza. In curva tanti ragazzi adorano la musica, più di quanti possiate immaginare. Un esempio è Marco Baratti degli Alterati Viola-Firenze nel Nord segue da anni non solo la squadra viola ma la scena musicale indipendente italiana e non, con un debole per i Diaframma. Quarta ed ultima mossa. Se il clima si fa torrido a questo punto potete tranquillamente iniziare ad intonare qualche coro da stadio, e qualcuno degli ipotetici interlocutori potrà quantomeno prestare orecchio e riconoscere “Enola Gay” degli OMD, “Sloop John B” dei Beach Boys oppure “Yellow Submarine” dei Beatles. Niente da fare? Un vero peccato. Almeno ci avete provato. Almeno avete provato a dire che a partire dal calciatore-beat del Torino Gigi Meroni fino ad oggi, i ragazzi che vanno in curva sono spesso gli stessi che la sera prima si fanno 200 km per un buon concerto. Spesso guardiamo all’Inghilterra come esempio culturale, modello di sviluppo e terra di opportunità. Ricordiamocelo, quando parliamo di calcio. Il gioco del pallone per loro è anche una cultura, non solo una “bischerata”, come diciamo a Firenze. 18 serie di giustina terenzi ...continua dal numero 0 P otremmo far risalire questo fenomeno alla nota serie I Soprano. Trasmessa dalla nota tv via cavo HBO ininterrottamente dalla fine degli anni novanta fino al 2007, ideata prodotta e diretta dall’italo americano David Chase, la famiglia Soprano, con il suo boss affetto da attacchi di panico ha cambiato per sempre le regole televisive. Descritta dal New York Times come ‘La più grande opera della cultura pop americana dell’ultimo quarto di secolo’ i Soprano’s hanno raccontato con crudezza, realismo e con un linguaggio fuori dai tipici canoni televisivi tematiche legate all’adulterio, la violenza e il sesso, ‘scardinando’ profondamente e forse per sempre il linguaggio ‘tradizionale’ delle serie tv. Allusioni, metafore , una forte simbologia, abbattimento di ogni tabù e uno spessore psicologico dei personaggi hanno reso la serie un oggetto di culto, argomento di tesi per studenti di tutto il mondo attirandosi contro anche una critica spesso feroce (ricordiamo su tutti la protesta degli italo-americani che si sono sentiti offesi e ridicolizzati ). Ma dopo I Soprano tutto è cambiato. Si sono aperte le strade per altre serie tv ‘hard’ come ‘Nip/Tuck’, ‘Six Feet Under’ o ‘Dexter’. Le produzioni si sono fatte sontuose, la fotografia patinata (talvolta superiore a quella destinata ai film per il grande schermo) ma soprattutto sempre più grandi star hollywoodiane, visto il grande investimento e successo in termine di numeri, hanno considerato l’idea (prima ritenuta un ripiego) di recitare per il piccolo schermo. Spesso regalando dei piccoli ‘camei’, ma sempre più frequentemente diventando i personaggi principali di intere serie tv. In alcuni casi, qualcuna rinverdendo la propria popolarità e tornando a galla da periodi non propriamente fortunati; possiamo ricordare l’attrice Cristina Ricci per ‘Pan Am’, Dennis Quaid per ‘Vegas’, Sharon Stone nei panni del procuratore generale in ‘Law and Order - Special Unit’, il grande Steve Buscemi per ‘BoardWalk Empire’, prodotta a sua volta dal noto regista Martin Scorsese, ma la lista è davvero molto più lunga. Ormai gli eroi del piccolo schermo possono ambire alle grandi produzioni cinematografiche e tornare con nonchalance al piccolo schermo indossando di volta in volta panni diversi e senza per questo sentirsi (come succedeva un tempo) attori di serie b; calpestando i red carpet di tutto il mondo come le celebrities della Hollywood degli anni dorati con compensi da capogiro e una vita decisamente sopra le righe. Eppure, nonostante l’altissima qualità del prodotto, la bravura degli attori, sceneggiature brillanti, regie ‘blasonate’ in Italia le serie tv sono ancora bistrattate. In alcuni casi (forse per mancanza di coraggio) totalmente ignorate sia sui canali di stato che sulle reti private; con cambi di palinsesto selvaggio, spostate di orario, addirittura di canale, o interrotte senza motivo o preavviso con totale disprezzo nei confronti del telespettatore (trattamento riservato anche a serie cult come i Soprano in Italia mai andati in onda in maniera sequenziale, prima della svolta operata da Rai 4). Quando va bene inserite come tappabuchi in periodi estivi, senza la dovuta pubblicizzazione, riuscendo così a far diventare flop dei successi o a far abbassare progressivamente l’audience di serie come ‘Lost’ o ‘Heroes’ o come nel caso di produzioni nostrane eccellenti come ‘Romanzo Criminale’ che trasmesso su Sky si è guadagnato l’attenzione di un pubblico giovane e colto, con grandi consensi da parte della critica, risultato su Italia 1 (‘il canale dei giovani’) un totale fallimento perché mandato in onda ad orari assurdi con una pubblicità a dir poco invadente e inserita in maniera del tutto casuale! Una programmazione insomma irregolare, spesso fantasiosa, a vantaggio di serie tv già viste - pensiamo per esempio alla ‘Signora in giallo’ o le serie tv tedesche, non esattamente avvincenti - o pasticciacci tutti italici come le soap opera nostrane....che manco a dirlo vanno tutte a vantaggio della pay tv (sia essa il digitale terrestre a pagamento o via satellite) o di uno scaricamento selvaggio su piattaforme al limite della legalità gestite da personaggi con nomi fittizi e fantasiosi che si sovraccaricano di lavori immensi postando serie tv ancora non uscite dal loro paese di origine, sottotitolate in italiano ed in inglese su siti perennemente aggiornati . Insomma l’Italia è pronta per le serie tv? Quasi. E non ovunque. Per chi volesse tuffarsi in questo mondo estremamente variegato (che propone ormai accanto al tradizionale drama, sci-fi, giallo anche l’horror e tutte le possibili contaminazioni tra i generi) consigliamo una attenta navigazione in rete e i nuovi canali del digitale terrestre (non necessariamente a pagamento) come Rai 4 che alle serie tv dedica addirittura 2 rubriche (Wonderland e Mainstream) armandosi comunque di una buona dose di pazienza. Ossequi. fino all’ultima puntata La complicata vita degli appassionati di TV seriale festival 19 Festival dei siamo tutti popolicittadini del mondo Il Festival dei Popoli propone un’ampia ricognizione sul cinema documentario contemporaneo, aperto alla ricerca e alla sperimentazione, e un approfondimento su temi di attualità e rilevanza sociale attraverso una selezione di film di produzione internazionale. Tra le anticipazioni della 53a edizione, a Firenze dal 10 al 17 novembre, segnaliamo: un anno con i sopravvissuti di Fukushima in Nuclear Nation, del giapponese Atsushi Fanahashi; l’Iran visto dagli occhi di un campione di basket americano in The Iran Job, di Till Schauder; il segreto di uno dei più famosi fotografi di attori e rockstar (U2, Metallica, Lou Reed, George Clooney) in Anton Corbijn Inside Out, di Klaartje Quirijns; Capitaine Thomas Sankara, di Christophe Cupelin ricostruisce la parabola dell’uomo che ha incarnato il sogno di una nuova Africa, il Presidente del Burkina Faso dal 1984 al 1987; In My Father and the Man in Black il regista Jonathan Holiff rivela alcuni retroscena della carriera di Johnny Cash: Il Festival inoltre presenterà la retrospettiva completa del cineasta argentino Andrés Di Tella. Ospite d’onore della manifestazione Raymond Depardon, maestro del cinema francese. Il Festival dei Popoli, presieduto da Marco Pratellesi e diretto da Alberto Lastrucci, si svolgerà tra cinema Odeon, Istituto Francese e Spazio Uno nell’ambito della “50 giorni di cinema internazionale a Firenze” (la manifestazione coordinata da FST - Mediateca Regionale). Il programma della 53a edizione presenta 75 documentari in prima mondiale, internazionale, europea e italiana: il Concorso Internazionale (14 lungometraggi e 15 cortometraggi - tutti inediti in Italia), Eventi speciali e Fuori concorso (16). La sezione “Panorama” (7), dedicata al documentario italiano che include, novità di quest’anno, anche “Panorama in cantiere”, uno spazio aperto ai work in progress; la prima retrospettiva in Italia del regista argentino Andrés Di Tella (8), l’omaggio all’ospite d’onore del Festival, Raymond Depardon (7), un focus intitolato “Related to Me - Corpo, Memoria, Identità” (8) in collaborazione con CCC Strozzina. Per il terzo anno a Firenze, in contemporanea con il Festival dei Popoli, si terranno gli IDS - Italian Doc Screenings, il più grande mercato dedicato al documentario in Italia, a cui partecipano più di 40 broadcasters internazionali. Parole SALVATORE NIFFOI “Pantumas” di sara loddo AIMEE BENDER “La Ragazza con la gonna in fiamme” Feltrinelli – 2012 A Chentupedes, il paese immaginario collocato nel punto più profondo della Sardegna di Niffoi, le coppie tanto unite in vita, sono solite morire assieme. Questo non accade, però, a Lisandru e Rosaria Niala. Così, ad un anno esatto dalla sua scomparsa, durante la notte dei morti del 1964, Lisandru torna in vita, portando con sé delle misteriose bobine cinematografiche. Dentro quella pellicola, proiettata davanti al parentado riunito, scorre la memoria della famiglia Niala. Durante il tempo scandito da un processo di crescita all’inverso del resuscitato, scorreranno immagini di fatiche fra i campi, banditi, rapimenti, amori tormentati, segreti, vendette e regolamenti di conti, fino a quando Lisandru diventerà nuovamente un bambino, per poi morire – finalmente – assieme a Rosaria. 21 Minimum Fax – 2012 Pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1998, l’esordio letterario di Aimee Bender è una raccolta di racconti visionari, popolati da personaggi surreali, che si innamorano, soffrono la solitudine, scoprono il piacere sessuale, odiano, distruggono o bramano ricchezze dalle proprietà misteriose. Dalla donna che partorisce la propria madre, all’uomo che torna dalla guerra senza le labbra, passando per la ragazza del ghiaccio e la ragazza del fuoco, capaci di bruciare e incendiare qualsiasi cosa con le mani, fino alla sirena che nasconde la propria coda in uno stivale e all’orfano con il dono di ritrovare le cose perdute. Sedici episodi leggeri come la fantasia e, al contempo, pesanti come le passioni che contengono. MASSIMO GRAMELLINI “Fai bei sogni” Longanesi – 2012 “Pur di non fare i conti con la realtà preferiamo convivere con la finzione, spacciando per autentiche le ricostruzioni ritoccate o distorte su cui basiamo la nostra visione del mondo”. Il secondo romanzo del vicedirettore de La Stampa racconta di un’esistenza difficile: la propria. Partendo da un’infanzia segnata dal peggiore dei drammi, rappresentato dalla perdita di un genitore, il romanzo autobiografico di Gramellini rivela un’esistenza incentrata su un’attenta opera di rimozione. Di una verità troppo pesante, che fa paura, e che viene inconsapevolmente ignorata “per non soffrire” e “per non guarire”. Una verità che soltanto quando verrà affrontata permetterà di diventare “quello che abbiamo paura di essere”, ossia “completamente vivi”. CAN’T EXPLAIN JONATHAN SAFRAN FOE - Se niente importa. Perché mangiamo gli animali? Guanda - 2010 Mangiare gli animali è giusto o sbagliato? Partendo da questo quesito e dall’esigenza di fornire una corretta educazione alimentare a suo figlio, l’autore del bestseller “Ogni cosa è illuminata” indaga i retroscena dell’industria della carne, offrendo un panorama completo sull’allevamento negli USA: dai sempre più rari allevamenti tradizionali, fino ai moderni sistemi di produzione industriale. Con un saggio che ha la forma di un lungo racconto appassionato, Jonathan Safran Foe porta alla luce i costi, le contraddizioni e il sadismo dell’industria della carne, mostrando l’assurdità della nostra società, che sembra aver barattato il rispetto per le altre specie con della “pancetta a basso costo”. Libreria de’ Servi SCONTI E PROMOZIONI FINO AL 60% w w w.f irenz elibri.net 22 Suoni di gabriele giustini ROVER “Rover” CORIN TUCKER BAND “Kill My Blues” BRIAN ENO “Lux” Wagram Kill Rock Stars Warp E se ormai un paio di anni fa, Timothée Régnier, un omone di quelli grossi e buoni, non avesse avuto quel problemino col visto che gli è costato l’espulsione dal Libano con l’allora sua band The New Government? Avremmo ugualmente assistito alla sua trasformazione in Rover - uomo di buon gusto, in fatto di macchine, da lì il suo nome ed avuto la possibilità di ascoltare il suo omonimo esordio? Vogliam credere di no, e che il destino ci abbia condotti sin qui, ad ascoltare le 11 tracce di “Rover”. Dotato di una voce meravigliosa ed innamorato tanto dei suoni di Brian Wilson, The Beach Boys e David Bowie, quanto delle robe newyorchesi dei primi Interpol, Rover, trova un personale equilibrio tra lo stesso Bowie (la ghost track rende bene l’idea) ed un “Antony” più pop. Alternative-folk per grandi e per piccini. Ve le ricordate vero le Sleater-Kinney? Sì, loro, le tre selvagge eroine rock’n’roll provenienti da Olympia nello stato di Washington. In dieci anni, 7 dischi, uno più bello dell’altro. L’ultimo “The Woods”, uno dei migliori, uscì nel 2005 via Sub Pop. Delle Sleater-Kinney, Corin Tucker (prima ancora nelle Heavens to Betsy), ne era chitarrista e cantante e questo “Kill My Blues” è la sua seconda uscita solista. Accompagnata da amici e amiche niente male - Seth Lorinczi (Golden Bears), Sara Lund (Unwound) e Mike Clark (Stephen Malkmus & the Jicks) Corin sorprende tutti lasciando in soffitta le sperimentazioni cantautorali del precedente “1.000 Years” e ritrovando il punk-rock genuino ed abrasivo dei suoi esordi, accompagnato da quell’attitudine riot, da sempre specialità della ditta. Ritorno a casa. Era dal 2005, tempo di “Another Day on Earth”, che Brian Eno non se ne usciva con un nuovo lavoro discografico (nel mezzo ovviamente varie collaborazione e colonne sonore, quella di “Amabili Resti” per esempio). Ed è la prima volta da solo su Warp, sì perché i precedenti “Small Craft on a Milk Sea” e “Drums Between The Bells” lo videro sempre in compagnia. Composto da quattro brani divisi in 12 suite, ognuna delle quali nata da un’installazione attualmente visitabile presso la Galleria Grande della Reggia di Venaria Reale (Torino), il nuovo “Lux” è considerato, dallo stesso Eno, la naturale prosecuzione del progetto Music For Thinking e riprende il percorso intrapreso con le tessiture Ambient di album storici quali “Music For Films” e “Apollo: Atmosphere And Soundtracks”. Impresa complicata, ed in parte compiuta, ché ritornare a quei momenti era tutt’altro che semplice. Music for Lux. CHI PIÙ NE HA PIÙ NE METAL WOVENHAND - The Laughing Stalk (Glitterhouse) Lo sciamano dell’Americana David Eugene Edwards decide di incupire la sua musica, finendo -volontariamente o meno- per avvicinarsi ai gusti di noialtri che preferiamo la moto al cavallo, la montagna al mare, il fritto alla frutta. The Laughing Stalk è un disco più denso e noir, più elettrico, come sentire la voce di Cormac McCarthy dall’altra parte di un muro di nebbia. Un tempo Wovenhand era contiguo ai Wilco, ora ha passato a destra The Black Keys, e si sta dirigendo a tutta velocità verso i Black Sabbath. Non siamo ancora a quel peso specifico, ma The Laughing Stalk è un disco che renderà la notte più lunga, ma non meno affascinante. SoloMacello Mark Lanegan MARK LANEGAN, disponibili su SUB POP i suoi primi dischi solisti. Dall’esordio di “The Winding Sheet” sino al bellissimo “Field Songs”, potete trovare i suoi primi 5 dischi a MID-PRICE fino ad esaurimento scorte. Info su www.audioglobe.it IN TOUR: 29 novembre 2012 Ciampino (Roma) @ Orion Club 30 novembre 2012 Firenze @ Viper Theatre “The Winding Sheet” CD “Whiskey for the Holy Ghost” CD “Scraps at Midnight” CD “I’ll Take care of You” CD “Field Songs” CD è una distribuzione esclusiva AUDIOGLOBE In the dark near the Tannhäuser Gate is hard to make friends di SoloMacello 23