FASE UNO - Didattica ing. g. mongiello

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CORSO DI DISEGNO
ESERCITAZIONE N.19
Progetto di ristrutturazione
FASE UNO
(da realizzare a matita)
Formati foglio A3 – Fabriano 4 rifilato ad A3
Realizzare l’eidotipo della propria abitazione unitamente al pianerottolo del vano scala, evidenziando
opportunamente gli aspetti salienti della struttura portante (pilastri e colonne montanti), lo spessore dei muri
e quant’altro si ritenga utile alla corretta realizzazione del disegno in scala, riportare su altro foglio, a matita,
il rilievo nella scala 1/50 (nel caso il disegno ecceda la superficie del foglio questo potrà essere suddiviso su
più fogli avendo l’accortezza di presentare in ciascun foglio una parte comune). Il rilievo sarà
opportunamente quotato. La pianta deve comprendere la propria abitazione e il vano scala completo con
l’ingresso delle altre unità servite dal medesimo pianerottolo.
Si riporti su altro foglio l’eidotipo del solo vano scala, e del piano interrato (se presente e accessibile), piano
terra e ultimo piano. Nel caso uno di questi sia stato già disegnato con la propria abitazione si disegni quello
mancante tra p. terra, p. tipo e ultimo piano. Segnare su tutte le piante la posizione della sezione che
sarà eseguita in seguito nella fase due seguendo le relative regole: la sezione deve passare
attraverso le finestre, il vano ascensore (se presente), sezionare una delle due rampe delle scale in
modo da vederne l’altra in proiezione e dal finestrino delle scale. Nel caso sia necessario spezzare il
piano di sezione come consentito dalla normativa.
Si riporti su altro foglio l’eidotipo del prospetto principale, con le indicazioni dei materiali e le quote di
massima. Eseguire alcune fotografie del prospetto principale per la successiva documentazione.
Si riporti su altro foglio l’eidotipo della copertura. Sarà possibile realizzare la pianta anche senza accedere al
piano copertura, studiando le fotografie del prospetto, per comprendere la conformazione del torrino scale, la
posizione dei pluviali necessari per definire i compluvi e i displuvi, l’aggetto del terrazzo rispetto al prospetto.
Note utili nel caso non sia possibile accedere al piano copertura:


Osservando il prospetto, individuando i pluviali che corrono su di esso, è possibile comprendere
dove si trovano i punti di raccolta sul piano di copertura. Nel caso non siano presenti sul prospetto le
tubazioni verticali dei pluviali, ricercare alla base del prospetto eventuali tombini (con dim. 40x40 cm
c.a.) che individuano i punti di immissione nella rete della fogna bianca, in mancanza della rete di
fogna bianca, ricercare le feritorie sul bordo del marciapiede. In corrispondenza di questi punti,
all’interno della muratura del prospetto, corre verticalmente il pluviale.
Osservando il prospetto è possibile comprendere l’estensione del piano di copertura rispetto al piano
tipo, osservando quanto sporge questo rispetto al prospetto. Di solito lo sporto è compreso tra 80 –
100 cm.
Nella fase di restituzione dell’eidotipo a matita, è importante realizzare i disegni con opportuni spessori di
linea come da normativa.
Si rammenta che in tutte le piante và indicata la linea in cui si eseguirà la sezione!
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DISEGNO TAVOLA N 19 RILIEVO DOCX
1
Esempio di eidotipo
Linee tratto punto a delimitare
la zona rilevata
ES: Zona da rilevare per il piano tipo (quello della propria abitazione)
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DISEGNO TAVOLA N 19 RILIEVO DOCX
2
ES: Zona da rilevare per i pianerottoli del vano scala.
FASE DUE
Riportare in formato digitale (Autocad/Archicad) quanto rilevato in precedenza a matita nella fase uno, le
piante, il prospetto dove è presente l’ingresso e la sezione sul vano scala; si ricorda che la sezione deve
interessare tutto il corpo di fabbrica rispettando le indicazioni della norma tecnica. Gli elaborati saranno
realizzati in scala 1/100 o 1/50 in modo da occupare interamente un foglio A3.
Prospetti.
Questi elaborati andranno nominati con l’orientamento geografico.
Sui prospetti andranno indicati tutti gli elementi costruttivi presenti, come pluviali ecc.. Si realizzerà un
particolare tecnico della ringhiera del balcone, in prospetto e sezione, nella scala 1/10, disegnando 150 cm
di ringhiera tipo. Nell’’elaborato sarà visibile lo spessore del solaio con l’attacco della ringhiera alla struttura
portante (vedi disegno esplicativo). Tale elaborato non andrà eseguito nel caso di parapetti in cemento o
comunque diversi da quelli metallici, in metallo/vetro o PVC. Si rammenta che nel disegno delle strutture
metalliche il profilo sezionato và disegnato con linea piena.
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DISEGNO TAVOLA N 19 RILIEVO DOCX
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Piante.
Questi elaborati andranno nominati con l’indicazione della quota a cui si riferiscono. Es. Pianta piano
q.=6,80m)
Nella pianta di rilievo, che prevede la quotatura degli ambienti esistenti, degli assi delle finestre, delle quote
totali esterne e della traccia in cui è stata eseguita la sezione, gli ambienti andranno identificati
opportunamente con sigle brevi (LS, LM, R, K, P/S...) e avrà solo gli arredi fissi del bagno e della cucina
(lavello). La pianta dell’abitazione formerà unica tavola con il vano scala del relativo piano. Si ricorda di
riportare quanto avviene al contorno della propria struttura.
FASE TRE
Partendo dal rilievo della propria abitazione, progettare la ristrutturazione dell’immobile ipotizzando un
nucleo familiare di 3-4 componenti (il numero di componenti è legato alla superficie disponibile), definendo
una zona giorno, una zona pranzo/cucina, uno o più bagni, una camera da letto matrimoniale e una o più
camere con letti singoli. Nel caso non sia possibile realizzare una camera per due letti singoli si può
realizzare un ambiante studio e una camera con letto singolo (quindi si ipotizzano 3 componenti). Le zone da
definire sono da considerarsi come dotazione minima. Uno dei componenti del nucleo familiare (N.B. non è
specificato quale!) è diversamente abile. Strutturare l’accesso all’unità immobiliare per il diversamente
abile anche per i collegamenti verticali condominiali lì dove è possibile, quindi sarà necessario predisporre
quanto previsto dalla norma anche al piano terra redigendo l’eventuale pianta delle modifiche da apportare
allo stato esistente.
A completamento della progettazione, tra la pianta ante opera (il rilievo) e quella post opera di progetto, sarà
realizzata una pianta intermedia in cui sarà possibile leggere le partizioni murarie da abbattere campite con
retino solido grigio chiaro e le nuove strutture da realizzare campite con retino solido grigio scuro. Queste
devono essere chiaramente identificate con opportuna legenda. Nella pianta intermedia si quoteranno solo
le parti da abbattere / costruire.
La pianta post opera sarà realizzata quotata e con gli arredi fissi (due piante distinte una quotata e una
arredata!).
Nella pianta post opera arredata, saranno predisposti gli arredi in modo da verificare il corretto utilizzo degli
spazzi abitativi da parte del diversamente abile, inserendo l’apposita icona con l’ingombro necessario per
manovrare. A tale proposito si devono predisporre gli arredi minimi necessari come indicato di seguito,
astenendosi dall’inserire TV da 50”, tappeti a quanto altro sia superfluo alla corretta valutazione della
funzionalità degli spazi progettati. Per gli arredi sarà posta on-line una raccolta di elementi caratteristici in
formato blocchi CAD/DWG.
Gli ambienti dovranno contenere il seguente arredo minimo:
 Cucina: cucina completa, se abitabile con tavolo da pranzo con posti a sedere per tutti i componenti
del nucleo familiare. L’arredo sarà standard, con l’utilizzo di moduli tipo: 60x60, 40x60, 30x60.
 Camera da letto con letti singoli (per ogni letto): letto singolo, comodino, 2 moduli armadio 60x60
cm, scrivania 60x120 cm, una libreria 120x30 cm (una per camera).
 Camera da letto matrimoniale: letto matrimoniale, 2 comodini, 5 moduli armadio 60x60 cm,
cassettiera 60x120 cm. Se l’armadio è disposto ad “L” i moduli diventano 6.
 Soggiorno - pranzo: tavolo da pranzo e zona conversazione con posti per tutti i componenti del
nucleo e 2 ospiti, almeno 2 moduli armadio 60x60 cm e una libreria 30x120 cm.
 Eventuale ambiente studio: scrivania 180x80 o 120x60 cm, 2 moduli 60x60 cm, libreria 30x120.
 Ambiente bagno: gli ambienti possono essere più di uno, ma uno solo deve essere predisposto per
l’utilizzo dal diversamente abile, utilizzando i sanitari opportuni. La progettazione deve tenere conto
della posizione delle colonne montanti condominiali (che devono essere indicate), quindi, non sarà
possibile spostare i bagni in posizioni non raggiungibili dalle tubazioni.
Nella sezione MATERIALE DIDATTICO del blog è presente un file standard_dim (34MB) con il
dimensionamento delle zone d’uso degli arredi.
Nella fase di progettazione non è possibile aprire o chiudere finestre se l’immobile è situato in edificio
pluriplano, tanto meno installare ascensori che attraversano altre proprietà. Eventuali ascensori potranno
essere installate se il pianerottolo a servizio della struttura consente l’installazione utilizzando le zone
comuni.
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Eventuali superfetazioni come verande a chiusura di balconi o similari, non devono essere considerate come
tali, allo stesso modo gli ambienti che queste definiscono.
IMPAGINAZIONE DEL PROGETTO
L’esercitazione sarà composta dalle seguenti tavole che comporranno un album il cui layout e disponibile sul
blog come file cad.
Tav 1.Planimetria generale. Dati identificativi dell’immobile. Nella tavola si deve identificare la struttura
rilevata; è composta da stralcio planimetrico (modalità “mappa” in google map), ortofoto (modalità “satellite”
di google map) entrambe con rapporto di zoom a video pari a 100m (indicazione di scala in basso a sinistra
del monitor) SULLA MAPPA DEVE ESSERE IDENTIFICATO CHIARAMENTE L’UBICAZIONE
DELL’IMMOBILE E NON DEVE ESSERE PRESENTE IL SEGNALINO DI GOOGLE TANTO
MENO I TASTI DI NAVIGAZIONE!! Nella tavola andrà inserita una immagine rappresentativa del
prospetto.
Schema tavola 01
ORTOFOTO
FOTOGRAFIA DEL
PROSPETTO
DATI IDENTIFICATIVI
MAPPA
Immobile sino in…………
Alla via………..
Al piano……………
Sup. utile mq………..
Altezza interpiano……
La tavola andrà opportunamente impaginata, curando la dimensione delle singole maglie che saranno
UGUALI e opportunamente distanziate tra loro.
Tav. 2. Pianta quotata dello stato ante opera in scala 1/50 o 1/100;
Tav. 3. Prospetto in scala 1/100 o 1/50. Se l’edificio è pluriplano di altezza tale che non consenta la totale
rappresentazione nella scala 1/100, è possibile sezionarlo orizzontalmente eliminando i piani intermedi che
si ripetono, indicando il taglio con due linee sottili tratto-punto come da normativa.
Tav. 4. Particolare costruttivo della ringhiera.
Tav.5. Rilievo del vano scala: piante (1/50) dei piani tipo non riprodotti nella pianta dell’appartamento
rilevato ed eventuale pianta della zona ingresso al piano terra, modificata per l’accesso al diversamente
abile tutte in unica tavola;
Schema della tavola 05
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DISEGNO TAVOLA N 19 RILIEVO DOCX
5
Pianta del vano
scala al piano
interrato (se
esistente e
rilevabile)
q.= xx,x m
Pianta vano scala al
piano terra ante e post
opera
q.= xx,x m
Pianta del vano
scala ultimo piano
q.= xx,x m
Tav. 6. Sezione (1/100 o 1/50) che interessa tutto l’immobile;
Tav. 7. Pianta delle demolizioni e delle nuove costruzioni in scala 1/50 o 1/100;
Tav. 8. Pianta quotata dello stato post opera in scala 1/50 o 1/100;
Tav. 9. Pianta arredata della proposta di ristrutturazione in scala 1/50 o 1/100;
Tav. 10. Pianta delle coperture dove sia visibile anche la copertura del torrino scale;
Tav. 11.1 – 11.2. 3D assonometrico dell’immobile rilevato
Le tavole sopra indicate sono il numero minimo da produrre, la loro numerazione sarà consecutiva, nel
formato A3. Nel caso sia necessario realizzare un elaborato di cui all’elenco precedente, in più tavole,
queste avranno una sotto numerazione (x.1 – x.2 – x.3...)
Unitamente alle tavole in AutoCad sono parte integrale gli eidotipi eseguiti a matita che andranno allegati
come ultime tavole dell’album. Tutti gli eidotipi devono essere presentati alle revisioni!
PRECISAZIONI IN MERITO ALLA TAVOLA DEL VANO SCALE
La tavola del vano scala (tav. 05) và realizzata in base a quanto già inserito nella pianta della
propria abitazione. Se l’unità graficizzata si trova al piano terra, e quindi unitamente all’immobile si
è disegnato il vano scala a q.0.00m, nella tavola del vano scala andrà inserita la pianta del piano
tipo ecc. Se l’unità studiata si trova ad un piano intermedio (piano tipo) nella tavola delle scale
andrà inserita la pianta a q. 0.00m. Lo scopo finale è quello di non realizzare duplicati della stessa
pianta del vano scala.
Si precisa che la freccia che indica il verso di salita delle scale parte dal pianerottolo di cui si è
disegnata la pianta per giungere sullo stesso ma riferita al verso di salita della rampa che dal piano
inferiore giunge al piano disegnato. (vedi pianta di esempio della FASE 1).
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DISEGNO TAVOLA N 19 RILIEVO DOCX
6
FASE QUATTRO
(facoltativo)
Si elabori il modello 3D dell’immobile rilevato nella fase post opera visualizzato da uno/due punti di vista
distinti e tali da rappresentare l’andamento planimetrico delle partizioni murarie. La zona da modellare
interessa il solo immobile con il pianerottolo di pertinenza in sui saranno visibili eventuali ulteriori accessi alle
altre unità. II vano scala completo sarà rappresentato in 2D. Il modello avrà colore grigio chiaro per le
murature e grigio più scuro per il pavimento, bianco per gli infissi esterni che saranno dettagliati a definire
l’anta, nel colore blu avio saranno realizzate le superfici vetrate. Nel caso siano presenti le persiane alle
finestre queste devono essere rappresentate aperte. Se presenti doppi infissi alle finestre non devono
essere rappresentati. Gli infissi interni vanno rappresentati aperti. Se la residenza oggetto del progetto è una
villa isolata si realizzeranno tutti i livelli fuori terra in assonometria sovrapposta. I balconi sono rappresentati
completi di ringhiera, anche rappresentata a filo di ferro. Nel 3D deve essere realizzato anche il solaio di
calpestio. Gli elaborati saranno inseriti in unica tavoletta da porre al termine della serie precedente.
Esempio rappresentativo.
Vista NORD
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Vista SUD
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