Contenuti del corso Parte I: Introduzione e concetti fondamentali richiami di teoria dei circuiti la simulazione circuitale con SPICE elementi di Elettronica dello stato solido Parte II: Dispositivi Elettronici il diodo a giunzione transistori ad effetto di campo (FETs) il transistore bipolare (BJT) Parte III: Circuiti amplificatori a transistori discreti amplificatori a BJT e FETs Il diodo a giunzione pn • 2 terminali (bipolo): anodo (A), catodo (K) • favorisce il passaggio di corrente nella direzione A K simbolo del diodo NA ND Applicazioni: Metal contacts • circuiti di alimentazione • elaborazione dei segnali • conversione energia elettrica luminosa (LED, celle solari) • la struttura di transistori BJT e FET contiene giunzioni pn Regione di carica spaziale (SCR) • i gradienti di concentrazione danno origine a correnti di diffusione • lo spostamento di carica mobile lascia carica fissa non bilanciata regione di carica spaziale (SCR) • il campo elettrico associato alla SCR genera una corrente di drift che bilancia la corrente di diffusione SCR di dimensione finita wd0 • si crea un d.d.p. ai capi della giunzione (n p) detto potenziale di giunzione: N N kT φ j = VT ln A 2 D , VT = q ni wd 0 = ( xn + x p ) = diodo a ginzione pn=giunzione pn+zone neutre+contatti 2ε s 1 1 φ j + q N A ND Regione di carica spaziale (SCR) Problema: calcolare il potenziale di giunzione e l’ampiezza della SCR in un diodo a temperatura ambiente con NA = 1017cm-3, ND =1020cm-3 Soluzione: temperatura ambiente (T=300K) kT 1.38⋅10−23 J/K ⋅ 300K VT = = = 25.9mV -19 q 1.6⋅10 C ni (300K)≈10-10 cm-3 ( )( N A ND 1017 cm-3 1020 cm-3 φ j = VT ln 2 = (0.0259V)ln 20 -6 n 10 cm i ( ) n2i≈10-20 cm-6 ) = 1.01V εS= εS,r ε0=11.8·(8.85·10-12 F/m) −12 F/m 2ε s 1 2 ⋅ 11 . 8 ⋅ 8 . 85 ⋅ 10 1 1 1 φ = w = q + + ⋅1 .01V = 115 nm N d0 N j − 19 23 3 26 3 1.6 ⋅10 C m 10 m 10 D A Regioni neutre Problema: calcolare la resistenza complessiva RS delle regioni neutre in un diodo al silicio di sezione S=(2 µm)2 con NA = 1017cm-3, ND =1020cm-3 e lunghezze delle zone neutre pari a Lp=1µm, Ln=0.5µm rispettivamente. Soluzione: le resistenze delle zone p ed n sono R p = ρp Lp S = Lp 1 Lp 1 Lp 1 = ≈ σp S qµ p p S qµ p N A S L 1 Ln 1 Ln 1 Ln R = ρn n = = ≈ n S σn S qµ n n S qµ n N D S dalle tabelle (curve) mobilità-drogaggio è possibile ottenere i valori di mobilità µ n (10 20 cm −3 ) = 67 .1 cm 2 V −1s −1 µ p (1017 cm − 3 ) = 331 .5 cm 2 V −1s −1 Lp 1 10 -6 m R ≈ = ≈ 471Ω p qµ p N A S 1.6 ⋅10 −19 C ⋅ 331.5 ⋅10 - 4 m 2 V −1s −1 ⋅10 23 m − 3 ⋅ 4 ⋅10 −12 m 2 Ln 1 0.5 ⋅10 -6 m R ≈ = ≈ 1Ω n qµ n N D S 1.6 ⋅10 −19 C ⋅ 67.1 ⋅10 - 4 m 2 V −1s −1 ⋅ 10 26 m − 3 ⋅ 4 ⋅ 10 −12 m 2 RS = R p + Rn ≈ 472 Ω La giunzione pn all’equilibrio vD=0 φj è in grado di erogare corrente? La giunzione pn all’equilibrio Le giunzioni metallo-semiconduttore ai contatti metallici creano a loro volta un potenziale di giunzione complessivo pari a φj che compensa il potenziale della giunzione pn in modo tale da rendere nulla la corrente. diodo a ginzione pn=giunzione pn+zone neutre+contatti La giunzione pn in polarizzazione inversa Il campo elettrico nelle zone neutre allontana i maggioritari dalla SCR vD<0 • la giunzione è attraversata da una piccola corrente inversa (la corrente di drift prevale su quella di diffusione) • aumento della SCR e della vj • la caduta sulle zone neutre è trasculabile e tutta la vD cade ai capi della SCR vj=φj+vR • ampiezza della SCR wd = wd 0 1 + vR φj La giunzione pn in polarizzazione diretta Il campo elettrico delle zone neutre direziona i maggioritari verso la SCR vD>0 • la giunzione è attraversata da una forte corrente diretta (la corrente di diffusione prevale su quella di drift) • la caduta sulle zone neutre non è trascurabile e quasi tutta la vD cade nelle zone neutre • modesta riduzione della SCR (wd≈wd0) e della d.d.p. di giunzione vj≈φj Caratteristica I-V ideale del diodo 0.1 corrente iD (A) VD ID VD 0.08 0.06 0.04 0.02 0 -1 VD IS n VT = = = = VD nV I D = I S e T − 1 -0.5 0 tensione v D (V) 0.5 tensione continua applicata al diodo (V) corrente di saturazione inversa (10-18 ÷10-9 A) coefficiente di emissone (n=1 caso ideale) kT/q = tensione termica (25.9 mV a 300K) • in un diodo ideale RS=0 (importante solo in polarizzazione diretta) • la curva IV del diodo ideale rappresenta la curva IV di giunzione pn+contatti • trascura gli effetti di breakdown in pol. inversa 1 Caratteristica I-V: forte polarizzazione diretta VD VD nV VD >> 0 → I D = I S e T − 1 ≈ I S e nVT 1≤n≤2 n=1 caso ideale n≈2 per dispositivi con elevate densità di corrente I S [ A] = 10I S [B] = 100I S [C ] Caratteristica I-V ideale del diodo Polarizzazione nulla (VD=0) VD nV T I D = I S e − 1 = I S (1 − 1) = 0 Forte polarizzazione inversa (VD<<0) VD nV T I D = I S e − 1 ≈ I S (0 − 1) = − I S 10-18 A < IS <10-9 A Caratteristica I-V ideale del diodo Problema: Calcolare la corrente di un diodo con IS = 1 fA, n=1 e a temperatura ambiente nei casi VD = -10V, -0.1V, 0.1V, 0.5V VD = −10 V VD = −0.1V VD −10 nV −15 1⋅25 .9⋅10 −3 T I D = I S e − 1 = 10 A e − 1 = −10 −15 A VD − 0.1 nV −15 1⋅25.9⋅10 −3 T I D = I S e − 1 = 10 A e − 1 = −0.97 ⋅10 −15 A VD = 0.1V VD 0.1 nV −3 −15 1 ⋅ 25 . 9 ⋅ 10 T − 1 = 46.5 ⋅10 −15 A I D = I S e − 1 = 10 A e VD = 0.5V VD 0.5 nV −15 1⋅25 .9⋅10 −3 T I D = I S e − 1 = 10 A e − 1 = 0.24 µA Dipendenza dalla temperatura VD nV I D = I S e T − 1 • pol. inversa ID≈-IS all’aumentare di T • VT=kT/q il termine entro parentesi diminuisce all’aumentare di T • IS∝ni2 aumenta all’aumentare di T fortemente la corrente inversa aumenta • pol. diretta: la dipendenza di IS domina e la corrente diretta aumenta all’aumentare di T Dipendenza dalla temperatura corrente ID (V) 0.2 0.15 0.1 0.05 VD nV T I D = I S e − 1 I S = 1pA n = 1 T=300K T=325K T=350K 0 -0.05 -0.2 -0.1 0 tensione VD (V) 0.1 0.2 • in pol. diretta la dip. da T è molto più forte a causa della maggiore corrente • coefficiente di temperatura (pol. diretta)del diodo a 300K dVD / dT I ≈ - 2 mV/°C D Termometro a diodo VPTAT = VD1 − VD 2 = I D1 I D2 − VT ln ≈ VT ln I S1 IS2 D1 e D 2 identici = kT I D1 ∝ T ln q I D2 Es: T=295 K, ID1=250µA, ID2=50µA VPTAT=40.9 mV Caratteristica I-V reale del diodo: pol. diretta Problema: calcolare ID con VD=10V (IS=1fA, T=300K) Soluzione: ID=4.8x10152A !!!! • con una simile corrente il diodo si fonderebbe a causa dell’effetto Joule • nella pratica si osserva una corrente molto più bassa corrente iD (A) 5 x 10 4 3 2 152 VD nV I D = I S e T − 1 1 0 9 9.2 9.4 9.6 tensione v D (V) 9.8 10 Caratteristica I-V reale del diodo: pol. diretta E’ necessario tenere in considerazione la resistenza complessiva delle regioni neutre (Rs) V A = VD + RS I D VA se V A >> 0 ⇒ V A ≈ R S I D ⇒ I D ≈ RS Es: VA=10V, IS=1nA, RS=100Ω T=300K ID≈10/100=100mA a corrente iD (A) 0.1 0.08 0.06 0.04 0.02 0 La corrente è limitata dalla RS e non cresce in modo esponenziale diodo ideale diodo reale 0 2 4 6 tensione v A (V) 8 10 Caratteristica I-V reale del diodo: pol. inversa L’aumento della tensione inversa può portate il diodo nella regione di rottura, con un rapido incremento della corrente del diodo. La tensione in cui avviene la rottura è detta tensione di rottura (Zener) VZ 2V < VZ < 2000 V Diodi progettati per operare nella regione di rottura sono chiamati diodi Zener A K Caratteristica I-V reale del diodo: pol. inversa Rottura per effetto valanga Nei diodi al silicio con VZ superiore a 5.6 volts il processo di rottura è dovuto a un meccanismo chiamato moltiplicazione a valanga. Al crescere del campo elettrico, i portatori accelerati collidono con gli atomi fissi. All’aumentare della polarizzazione inversa, l’energia dei portatori accelerati aumenta, portando alla ionizzazione degli atomi colpiti. I nuovi portatori anch’essi accelerati ionizzano altri atomi. Questo processo si autoalimenta e porta alla rottura per effetto valanga. Effetti capacitivi: capacità di giunzione - - + - + - + + cambiamenti nella tensione inversa portano a cambiamenti nella larghezza della regione di svuotamento e nella carica effetto capacitivo Cj = <0 εs A wd = C j0 1+ vR C j0 = εsA wd 0 φj Es: vR=10V, NA = 1017cm-3, ND =1020cm-3 A=(100µm)2 φj≈1V, wd0 ≈ 100 nm, Cj0 ≈ 10 pF, Cj ≈ 3pF La dipendenza della capacità dalla tensione applicata viene usata in diodi opportunamente ottimizzati detti Varactor o Varicap. Simbolo del diodo a capacità variabile (Varactor) Effetti capacitivi: capacità di diffusione Un’ulteriore carica è immagazzinata in prossimità delle regioni neutre + adiacenti alla regione di carica spaziale Q D = I Dτ T - + - + - + - τT è il tempo di transito (10-15÷10-6s) e dipende dalle dimensione e dal tipo di diodo >0 La capacità associata (di diffusione) è quindi proporzionale alla corrente e diventa abbastanza elevata per alte correnti (pol. diretta) dQ D (I D + I S )τ T Cd = = dv D nVT Es: τT = 10ns, calcolare la Cd per ID= 10µA, 0.8mA e 50mA Cj=4pF, 320 pF, 20 nF. Modello SPICE del diodo a giunzione pn Sintassi: D<name> <N+> <N-> <MNAME> [AREA] . MODEL <MNAME> D [model parameters] <MNAME> : nome del modello [AREA]: fattore di scala per alcuni parametri Esempio: D1 2 10 DIODE1 .MODEL DIODE1 D IS=1e-10 Diodo: modello in continua RS: resistenza delle regioni neutre VD nV T I S e − 1 + VD GMIN − I S + VD GMIN ID = − IBV −( BVV +VD ) − I e T − 1 + BV S VT VD ≥ −5nVT − 5nVT > VD > − BV VD = − BV VD < − BV GMIN è una conduttanza che SPICE mette in parallelo ad ogni giunzione (anche quelle dei modelli dei transistori) per aiutare la convergenza Diodo: modello in continua Sintassi: D<name> <N+> <N-> <MNAME> [AREA] . MODEL <MNAME> D [model params] Parametro Simbolo Significato IS N RS IS n RS Corrente di saturazione Coefficiente di emissione Resistenza delle regioni neutre BV BV Tensione di rottura IBV IBV Corrente alla tensione di rottura Diodo: modello per ampi segnali CD=Cj+Cd Cj: capacità di giunzione Cd: capacità di diffusione C j = C j ( 0) / 1 − VD / φ j m ID + IS Cd = τ D nVT Parametro Simbolo Significato TT τD Tempo di transito CJ0 Cj(0) Capacità di giunzione a polarizzazione nulla M m Coefficiente del profilo di drogaggio della giunzione I parametri IS, CJ0, RS, IBV sono proporzionali all’area del dispositivo e sono scalabili attraverso il parametro AREA (default=1) Esempi Problema: plottare la curva I(V) di un diodo con IS=1pA nel range -0.5V÷0.5V caratteristica IV di un diodo VIN 1 0 DC 0 D1 1 0 Dmodel .MODEL Dmodel D IS=1e-12 .DC LIN VIN -0.5 0.5 0.1mV .PROBE .END Problema: plottare la curva I(V) di un diodo con IS=1pA nel range -0.5V÷0.5V alle temperature di 300K, 325K, 350K. caratteristica IV di un diodo al variare di T VIN 1 0 DC 0 D1 1 0 Dmodel .MODEL Dmodel D IS=1e-12 .DC LIN VIN -0.5 0.5 0.1mV TEMP LIST 300 325 350 .PROBE .END Analisi dei circuiti a diodi V e R rappresentano in generale l’equivalente Thévenin di un circuito più complesso. punto di lavoro del diodo Q = (ID, VD) V = I D R + VD V = VR + VD IR = ID I R = f R (V R ) = V R / R VVD T I D = f D (V D ) = I S e − 1 • le prime due sono le leggi di Kirckoff e sono imposte dalla topologia della rete • le seconde due sono le relazioni IV di R e D VVD T I D = I S e − 1 Metodi di risoluzione: • analitico (numerico) • grafico • con modelli approssimati del diodo Risoluzione grafica V − VD R VVD T I D = I S e − 1 ID = Problema: Individuare il punto Q Dati noti: V = 10 V, R = 10kΩ. VD = 0 → I D = (10V 10kΩ ) = 1 mA VD = 5V → I D = (5V 10kΩ ) = 0.5 mA Punto Q = (0.95 mA, 0.6 V) Analisi con modelli approssimati Nel caso di circuiti con più diodi i metodi precedenti diventano troppo laboriosi. In tali casi è possibile avere una stima del risultato utilizzando modelli approssimati per il diodo. corrente iD (A) 0.1 0.08 0.06 0.04 diodo ideale diodo reale 0.02 0 0 Von 2 4 6 tensione v A (V) 8 10 •la caratteristica reale di un diodo approssima un andamento “lineare a tratti” •nel modello approssimato è possibile definire una tensione di accensione (o di soglia) Von •la corrente è approssimativamente nulla per VA<<Von e cresce linearmente per VA>>Von •nell’intorno di Von (≈0.5÷0.8V) il modello perde di accuratezza e non ha senso parlare di soglia Analisi con modelli approssimati in pol. diretta V A = VD + I D RS ≈ I D RS VD VVD V I D = I S e T − 1 ≈ I S e T V A ≈ I S RS e VD VT V ⇒ V D ≈ VT ln A RS I S 1 • in pol. diretta VD non cambia apprezzabilmente al variare di VA tensione VD (V) 0.8 • dipende da RSIS 0.6 0.4 -15 IS=10 A -13 IS=10 A 0.2 -11 IS=10 A RS=100Ω 0 0 20 • una buona stima di Von si può ottenere per VA=10V IS=10-9A 40 60 tensione VA (V) 80 100 Von VA ≈ VT ln RS I S Analisi con modelli approssimati ID ID VD ID 1/RS Von VD VD Modello del diodo ideale ID VD VD =0 per iD≥0 pol. diretta (ON) ID =0 per vD ≤ 0 pol. inversa (OFF) nel punto (VD=0, ID=0) il diodo è contemporaneamente • OFF • ON con corrente nulla Metodologia di analisi: 1. ipotesi (Hp) sullo stato del diodo 2. risoluzione della rete 3. verifica della ipotesi 1 • se Hp=D-ON bisogna verificare SE ID≥0 • se Hp=D-OFF bisogna verificare SE VD≤0 Modello del diodo ideale (esempio) 1. dato che il generatore tende a forzare una corrente positiva nel diodo, supponiamo che il diodo sia ON. 1. dato che il generatore tende a forzare una corrente inversa nel diodo, supponiamo che il diodo sia OFF. 2. risoluzione della rete 2. risoluzione della rete VD = −10 V ID = (10 − 0) V = 1 mA 10 kΩ 3. I D = 1 mA ≥ 0 ⇒ Hp OK 3. VD = −10 V ≤ 0 ⇒ Hp OK Punto Q = (0, -10 V) Modello a caduta di tensione costante ID Esempio VD VD = Von per ID≥0 pol. diretta (ON) ID = 0 per VD ≤ Von pol.inversa (OFF) Metodologia di analisi: 1. ipotesi (Hp) sullo stato del diodo 2. risoluzione della rete 3. verifica della ipotesi 1 • se Hp=D-ON bisogna verificare SE ID≥0 • Se Hp=D-OFF bisogna verificare SE VD≤Von (10 − 0.6) V = 10 kΩ = 0.940 mA ≥ 0 ⇒ Hp OK ID = Modello a caduta di tensione costante e resistenza ID 1/RS Von VD = Von+RSID ID = 0 Esempio VD per ID≥0 pol. diretta (ON) per VD ≤ Von pol.inversa (OFF) Metodologia di analisi: 1. ipotesi (Hp) sullo stato del diodo 2. risoluzione della rete 3. verifica della ipotesi 1 • se Hp=D-ON bisogna verificare SE ID≥0 • Se Hp=D-OFF bisogna verificare SE VD≤Von (10 − 0.6) V = 10 .1kΩ = 0.93 mA ≥ 0 ⇒ Hp OK ID = Analisi di circuiti a più diodi Problema: determinare Q1 e Q2 utilizzando il modello del diodo ideale. • 4 possibili stati • il generatore di tensione da 15V tende a polarizzare direttamente D1 e D2, mentre quello da -10V tende a polarizzare direttamente D2 e inversamente D1. • Hp = D1-ON, D2-ON • risoluzione della rete: (15 − 0) V = 1.5 mA 10 kΩ 0 − (− 10 V ) ID2 = = 2 mA ≥ 0 5kΩ I1 = I D1 + I D 2 ⇒ I D1 = (1.5 − 2) mA = −0.500 mA < 0 I1 = • Hp NON verificate (contemporaneamente) • la verifica della Hp su D2 non implica che è corretta singolarmente. Analisi di circuiti a più diodi Il secondo tentativo può partire dai risultati del primo: Hp D1-OFF, D2-ON 25V =1.67 mA ≥ 0 I D2 = I1 = 15×103Ω V =15V −1.67 ⋅10− 3A ×104Ω = D1 = (15 −16.7)V = −1.67 V ≤ 0 Hp OK D1 : (0 mA, -1.67 V):OFF D2 : (1.67 mA, 0 V) :ON Analisi di diodi polarizzati nella regione di rottura In condizioni di rottura il diodo può essere rappresentato da un generatore di tensione, VZ, con una resistenza in serie, RZ. L’ipotesi di funzionamento in zona di rottura risulta verificata se IZ ≥ 0 Analisi di diodi polarizzati nella regione di rottura analisi col modello approssimato Hp: D in breakdown risoluzione grafica Q: (-2.9 mA, -5.2 V) IZ = (20 − 5)V = 2.94 mA ≥ 0 ⇒ Hp OK 5100Ω Circuiti limitatori analisi con il modello a caduta costante • la serie del diodo e VR può essere vista come un diodo con V’on=Von+VR • vin≤ V’on D-OFF vout = vin Caratteristica di trasferimento (in(in-out) v in 2 v out 3 2 0 -2 0 Vout (V) amplitude (V) • vin≥ V’on D-ON vout = V’on V’on=2V 0.2 0.4 0.6 time (ms) 0.8 1 supponiamo che vin sia sufficientemente lento in modo tale da trascurare le capacità del diodo 1 0 -1 -2 -3 -3 -2 -1 0 Vin (V) 1 2 3 Circuiti limitatori analisi con il modello a caduta costante + vD + vin • la serie del diodo e VR può essere vista come un diodo con V’on=Von-VR vout • -vin≤ V’on D-OFF vout = vin VR - • -vin≥ V’on D-ON vout = -V’on Caratteristica di trasferimento (in(in-out) v out 2 3 2 0 -2 0 Vout (V) amplitude (V) v in V’on=2V 0.2 0.4 0.6 time (ms) 0.8 1 supponiamo che vin sia sufficientemente lento in modo tale da trascurare le capacità del diodo 1 0 -1 -2 -3 -3 -2 -1 0 Vin (V) 1 2 3 Circuiti limitatori analisi con il modello a caduta costante • la serie di D1 e VR1 può essere vista come un diodo con V’on1=Von1+VR1 • la serie di D2 e VR2 può essere vista come un diodo con V’on2=Von2-VR1 • vin≤ -V’on2 D1-OFF/D2-ON •-V’on2 ≤ vin≤V’on1 D1-OFF/D2-OFF • vin≥V’on1 D1-ON/D2-OFF Caratteristica di trasferimento (in(in-out) v out 2 3 0 -2 0 2 Vout (V) amplitude (V) v in vout = -V’on2 vout = vin vout = V’on1 V’on1= V’on1 =2V 0.2 0.4 0.6 time (ms) 0.8 1 supponiamo che vin sia sufficientemente lento in modo tale da trascurare le capacità del diodo 1 0 -1 -2 -3 -3 -2 -1 0 Vin (V) 1 2 3 Esempio SPICE Problema: dato il circuito di figura con VR1=3V, VR2=2V, R1=1kΩ, ΙS=1pA • simulare la risposta temporale ad un ingresso sinusoidale (ampiezza 5V, freq=1kHz) • simulare la caratteristica in-out per -5≤VIN≤5 circuito limitatore a diodi VIN 1 0 DC 0 SIN(0 5 1e3) R1 1 2 1e3 D1 2 3 Dmodel VR1 3 0 DC 3 D2 4 2 Dmodel VR2 4 0 DC 2 .MODEL Dmodel D IS=1e-12 .TRAN 1e-5 2e-3 .DC LIN VIN -5 5 0.1 .PROBE V(1) V(2) .END Raddrizzatori e regolatori a diodi • utilizzati negli alimentatori per convertire la tensione di rete alternata da 230Vrms-50Hz in tensioni continue per alimentare i dispositivi elettronici. • un raddrizzatore converte una tensone alternata (ac) a valor medio nullo in una tensione a valor medio diverso da zero. • un filtro provvede a ridurre le ondulazioni in uscita al rettificatore • il regolatore provvede a stabilizzare la tensione in uscita Raddrizzatore a semionda analisi con il modello ideale Hp D-ON •lo stato del diodo varia nel tempo e il diodo si trova in ognuna delle regioni del modello lineare a tratti solo per un intervallo di tempo limitato • supponiamo che vS sia sufficientemente lento in modo tale da trascurare le capacità del diodo vO = vS iD = iR = Hp D-OFF vO = 0 vS >0⇒ R Hp OK v D =v S ≤ 0 ⇒ Hp OK Raddrizzatore a semionda analisi con il modello a caduta costante • D ON solo quando vS≥Von vO=vS-Von • D OFF solo quando vS≤Von amplitude (V) vS vO 2 Von 0 -2 0 0.5 1 time (ms) 1.5 2 vO=0 Raddrizzatore con filtro capacitivo analisi semplificata senza carico (R→∞) vO (0) = 0 t ≤ t1 Hp : D - OFF vD = vS − vO = vS ≤ Von ⇒ Hp OK t1 ≤ t ≤ T / 4 Hp : D - ON iD = C t ≥T /4 Hp : D - OFF dvO d (vS − Von ) dv =C = C S ≥ 0 ⇒ Hp OK dt dt dt vD = vS − (VP − Von ) ≤ Von ⇒ Hp OK vO = 0 vO = vS − Von vO = VP − Von Raddrizzatore con filtro capacitivo analisi con carico vD - + R C vS + vO - vO ( 0 ) = 0 t ≤ t1 Hp : D - OFF v D = v S − vO = v S ≤ Von ⇒ Hp OK t1 ≤ t ≤ T / 4 Hp : D - ON iD = C dv O vO + = dt R dv S v S − Von + ≥ 0 ⇒ Hp OK dt R dv v S − Von t = t 2+ C S <0 >0 dt R dv v − Von t = t 2' iD = C S + S =0 dt R (RC → ∞ ) Assumiamo t 2' − t 2 ≈ 0 =C ( vO = v S − Von D - ON D - OFF ) vO t − t 2 ≈ (VP − Von )e t 2 ≤ t ≤ t3 D - OFF t = t3 v D = v S − vO = Von ⇒ vO = v S − Von D - ON − t −t2 RC vO = v S − Von Raddrizzatore con filtro capacitivo analisi con carico vD + C + vO - R vS Vr = (VP − Von ) − (VP − Von )e La tensione di uscita contiene ondulazioni residue di ampiezza Vr (tensione di ripple) Vr può essere ridotta facendo RC>>T se ∆T<<T T Vr ≈ (V p − Von ) RC − T − ∆T RC T − ∆T − RC = (VP − Von )1 − e T − ∆T Vr ≈ (V p − Von ) RC e− x ≈ 1 − x x <<1 = Esempio SPICE Problema: simulare la risposta temporale, ad un ingresso sinusoidale (ampiezza 10V, freq=1kHz), di un raddrizzatore a diodo (IS=1pA) con filtro capacitivo, R=1kΩ e al variare di C= 100nF, 1µF, 10 µF. raddrizzatore con filtro capacitivo .PARAM C1val=10u VS 1 0 DC 0 SIN(0 10 1e3) D1 1 2 Dmodel .MODEL Dmodel D IS=1e-12 C1 2 0 {C1val} RL 2 0 1e3 .TRAN 1e-5 2e-3 .STEP PARAM C1val LIST 100n 1u 10u .PROBE V(1) V(2) .END Regolatore di tensione a diodo Zener Regolatore di tensione: circuito che mantiene la tensione su un carico costante a partire da una tensione di ingresso di valore diverso. vS(t): segnale di ingresso variabile RL: carico se vS(t) è tale da polarizzare sempre DZ in breakdown vL(t) rimane costante anche se vS(t) varia Regolatore di tensione a diodo Zener Condizione di regolazione: regolazione: iZ≥0 Hp DZ in breakdown iZ = iS − i L = v S − VZ VZ − ≥0 R RL R R ≥ = RL min L v S − 1 V Z vS ≥ VZ 1 + R = vS min R L Regolatore di tensione a diodo Zener Condizione di regolazione: regolazione: iZ≥0 RZ≠0 iL R vS iS iZ + VZ RL v L - vS VZ + R RZ v = L 1 1 1 + + R RZ RL RL ≥ RZ v −V i = L Z ≥0 Z R Z R vS − 1 VZ = RL min • la tensione di uscita risulta funzione di vS e RL • regolazione di linea: 1 dVL R // RZ // RL R = = dVS 1 + 1 + 1 R R RZ RL • per valori bassi di RZ, la variazione della VL è modesta Regolatore di tensione a diodo Zener: Esempio Hp: DZ in breakdown IS = VS −VZ R VZ = (20 − 5)V = 3 mA 5kΩ 5V =1 mA RL 5kΩ I Z = I S − I L = 2 mA ≥ 0 ⇒ IL = = Hp OK Condizione di regolazione RL ≥ R VS VZ −1 =R =1.67kΩ L, min Regolatore di tensione a diodo Zener: Esempio RZ≠0 Hp: D in breakdown VS VZ + R RZ V = = 5.19 V L 1 1 1 + + R RZ RL V −V 5.19V − 5V I = L Z = = 1.9 mA ≥ 0 Z R 100Ω Z Hp OK Esempio SPICE Problema: Simulare il punto di lavoro e la caratteristica VRL(VS) per 0≤VS ≤20V e RL=1kΩ, 2kΩ, 5kΩ. 1 2 regolatore con diodo zener .PARAM Rval=5e3 VS 1 0 DC 20 R1 1 2 5e3 DZ 0 2 Dmodel RL 2 0 {Rval} .model Dmodel D BV=5 .OP .DC VS 0 20 0.1 .STEP PARAM Rval LIST 1e3 2e3 5e3 .PROBE V(1) V(2) .END 0 Diodo Schottky • una delle regioni di semiconduttore del diodo a giunzione pn viene sostituita da un metallo: tipicamente la regione p • il contatto metallo-seminconduttore n ha le caratteristiche del diodo ed è detto rettificante • per evitare la creazione di un contatto rettificante al catodo si crea una regione molto drogata n+. Tale contatto è detto ohmico. Questa tecnica è usata in genere nei dispositivi elettronici. • i diodi Schottky entrano in conduzione a tensioni minori rispetto a diodi a giunzione pn • la carica immagazzinata in polarizzazione diretta è molto minore applicazioni veloci (alta frequenza) Layout del diodo a giunzione • su un substrato debolmente drogato vengono realizzate, in modo selettivo, regioni con drogaggio differente • le zone di semiconduttore sono collegate all’esterno con contatti di metallo (tipicamente Al) • le zone di contatto sono separate tra loro con regioni di ossido (tipicamente SiO2) • per evitare la creazione di contatti rettificanti alle giunzioni metallosemiconduttore n, si creano delle zone drogate n+ (contatto ohmico) • i contatti metallo-semiconduttore p sono generalmente di tipo ohmico Fotodiodi se la SCR di un diodo a giunzione pn viene illuminata da una radiazione a frequenza sufficientemente elevata, i fotoni possono fornire energia sufficiente affichè alcuni elettroni passino dalla banda di valenza a quella di conduzione generando coppie elettrone-lacuna e una fotocorrente iPH Fotodiodi • nei fotorivelatori, il diodo è in polarizzazione inversa per aumentare la larghezza della SCR ovvero il numero di coppie e-h e la fotocorrente iPH. • il punto di lavoro è fissato dalla batteria VB e da RL. • Vout=iPH RL Applicazioni: fotorivelatori, compact disk,.... Celle solari • fotodiodi di larga area e con illuminazione costante IPH è costante • l’obiettivo è quello di estrarre potenza dalla cella, ovvero ICVC deve essere positivo • la cella dovrebbe operare in prossimità della massima potenza di uscita Pmax. Diodi emettitori di luce (LED) I diodi emettitori di luce (LEDs) utilizzano processi di ricombinazione nella SCR per produrre luce. EC h =EG EG EV Semiconduttore Colore AlGaAs rosso , infrarosso GaAlP verde GaAsP rosso, arancione, giallo GaN verde, blu GaP rosso, giallo e verde InGaN blu-verde, blu InGaAlP rosso-arancione, arancione, giallo e verde Fogli tecnici (datasheets) Fogli tecnici (datasheets) Fogli tecnici (datasheets) Fogli tecnici (datasheets) Fogli tecnici (datasheets)