DISMAMUSICA MAGAZINE - Aprile 2007 - Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB Milano - Anno IX n. 33- Direttore Responsabile: Gianni Cameroni - Editore e proprietario: S&G Partners srl - Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI) - Tel. 0362 583672 Stampa Emme K srl - Fino Mornasco (CO) - Aut. Trib. di Monza 1.701 del 16/12/2003 - Contiene I.P. Organo ufficiale di DISMAMUSICA - Associazione Italiana Produttori e Importatori di Strumenti ed Edizioni Musicali - Anno IX - n. 33 - APRILE 2007 DISMAMUSICA E LA FILIERA Se leggiamo in un dizionario il significato del termine “filiera”, troviamo pressappoco la seguente definizione: “l’insieme delle aziende che concorrono a produrre, distribuire e commercializzare un determinato prodotto”. Il termine nasce in ambito alimentare (filiera lattiero-casearia, filiera ortofrutticola, ecc.) ma si è esteso a ogni catena distributiva complessa per sintetizzarne la logica distributiva. Esiste dunque anche una “filiera dello strumento e delle edizioni musicali”, che in sé rappresenta di fatto l’intero mercato del settore. Questa è una prima considerazione. Veniamo ora a Dismamusica: un’associazione che, nel suo 25esimo anniversario si interroga sul proprio ruolo e sulla propria rappresentatività globale sia a livello internazionale che a livello nazionale. Ebbene: il risultato della lunga riflessione sul concetto di “filiera” e sulla necessità, nei rapporti con le istituzioni, la scuola, la politica e i forum mondiali del settore, di poter offrire un interlocutore unico e pienamente autorevole, è la recentissima adesione di Associazione Musica! a Dismamusica. Di fatto i rivenditori (con la loro associazione) si uniscono a produttori, importatori, distributori ed editori e completano, all’interno di Dismamusica, il quadro globale del mercato italiano. La rappresentatività è la forza intrinseca di un’associazione. Ed è quindi per questo che, da questa colonna, come portavoce dell’associazione Dismamusica mi permetto di sollecitare chi è ancora fuori, a entrare, ad accomodarsi, a portare il suo granello di sabbia alla costruzione. E lo stesso vale per i rivenditori italiani, che dovrebbero far sentire la loro voce all’interno della loro associazione, che mantiene la sua piena autonomia (pur aderendo a Dismamusica) e che rappresenta, per usare le parole del suo presidente Giambattista Zerpelloni, “la reale interfaccia tra il mercato e l’utente finale, capace di portare all’interno di Dismamusica il polso del mercato reale, quello fatto di rapporti tra fruitori e prodotto, tra fruitori e prezzo e tra fruitori e tendenze”. Secondo questo nuovo schema ridisegnato dal recente accordo, le due realtà associative potranno anche aprire un tavolo di confronto permanente per ottimizzare le aree di interesse comune per l’intera filiera, come ad esempio la gestione della logistica, la formazione professionale o la gestione delle garanzie. Ci piace terminare questa riflessione con le parole di Antonio Monzino jr., Presidente Dismamusica: “L’ingresso ufficiale dei rivenditori in Dismamusica ridisegna la logica di filiera secondo un denominatore comune basato sulla collaborazione. Si possono cosi superare le spigolosità e i conflitti normalmente tipici di un mercato non ancora maturo, per affrontare il futuro in un’ottica fortemente costruttiva per l’intero comparto. La musica e lo strumento musicale sono sì un mercato, ma sono soprattutto patrimonio della cultura di un Paese. L’alleanza tra Dismamusica e Associazione Musica! può contribuire in modo significativo a dare nuovamente un ruolo primario a questo patrimonio”. Gianni Cameroni Gli operatori italiani raccontano la “loro” MusikMesse 2007. Impressioni, idee e commenti che suonano utili anche al di qua delle Alpi... Abbiamo voluto dare un titolo “musicale” a questo commento sulla recente Musikmesse di Francoforte, soprattutto per sottolineare l’atmosfera che si respirava quest’anno nei vasti padiglioni della Fiera. “Aria tedesca” potrebbe essere detto, infatti, anche di un passaggio di musica wagneriana, o brahmsiana, bachiana o beethoveniana: autori tedeschi DOC la cui produzione tiene ancora salda- Ancora positivi! mente in pugno il mercato almeno nel settore delle edizioni di musica classica. Segnali moderatamente positivi In effetti la Musikmesse 2007 si è chiusa con numeri da record: insieme alla contemporanea Prolight & Sound ha totalizzato infatti 108.000 visitatori (6.000 in più rispetto all’edi- zione precedente). E non è tutto. 38.000 di questi visitatori provenivano dall’estero (circa il 35% del totale) con presenze particolarmente significative di Italia, Spagna, Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Francia, Svizzera e Austria, tra le nazioni europee, e Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Israele tra i Paesi d’oltremare. Secondo gli organizzatori, tutti i visitatori hanno trovato le risposte che cercava- Le prime proiezioni sull’andamento di mercato 2006 rispetto al 2005, preparate da Dismamusica in occasione della recente MusikMesse di Francoforte, hanno indicato un andamento di segno positivo. Si parla di un tasso che oscilla tra il +1 e il +2 per cento, basato su un campione che, pur vasto (pari al 63 per cento del mercato italiano), non include però ancora la totalità dei soggetti (produttori, editori e distributori). A breve, e quindi in occasione del prossimo numero di Dismamusica Magazine, potremo disporre di dati definitivi 2006, e sarà nostra premura, come ogni anno, renderli disponibili all’intero mercato dalle pagine della nostra rivista. no, sia in termini di prodotti, sia in termini di incontri, seminari, convegni e momenti di spettacolo, e come risposta generica ci sembra coerente con le aspettative generali. Ma… I “ma” e i “se” Girando nei padiglioni di Francoforte ci si rende conto di essere al centro della cartina di torna- segue a pag. 4 Il presidente di Disma Servizi Claudio Formisano parla di MIV e MEET Milano a pag.13 Negozi e CC OSTUNI (BR) 2 - 3 - 4 GIUGNO 2007 IL Sommario Una notizia diffusa da ANSA lo scorso 24 aprile conferma la tendenza alla ripresa del settore commercio. Quello che sorprende è che però non sono i grandi Centri Commerciali a guidare la riscossa, ma i punti vendita tradizionali, i negozi dei centri cittadini, delle “aree commerciali naturali”, come vengono definite. Ebbene, questo è positivo anche per il nostro settore, perché sono proprio pochissimi i punti vendita di strumenti musicali che sorgono all’interno di centri commerciali. E sono quindi anche i nostri risultati di vendita che aiutano gli osservatori dell’ISTAT a elaborare le statistiche di vendita. Il dato è peraltro piuttosto modesto, ma già significativo: nei primi due mesi dell’anno le grandi superfici hanno registrato complessivamente un calo dello 0,3% , mentre le “botteghe” tradizionali hanno fatto segnare un significativo incremento dello 0,5% (che sale, per i punti vendita specializzati, a uno squillante +3,1%). Si sta forse riaffermando lentamente il primato del servizio e del rapporto con la persona (l’amico commesso, la solerte addetta alle vendite, il preparatissimo consulente) sull’anonimato della lotta per il prezzo più basso a tutti i costi (e quindi senza servizi, spiegazioni e rapporto umano)? Francamente spero di sì. Personalmente mi sento perso nelle grandi superfici anonime, piene di gente anonima, che lecca gelati, pizze e merendine senza distinguere i gusti… Ma avete mai provato a girare tra i portici di Chivasso, Trieste o Bologna, nelle stradine del centro di Saronno, Varallo o Sirmione, nel vivace su e giù di Arezzo o nel sontuoso centro storico di Verona, Napoli, Roma o Milano? Meditiamoci… Vecchia Volpe Incontro con il pianoforte in questo numero: Aria Tedesca di Gianni Cameroni Uno strumento musicale ad ogni bambino a cura della Redazione Tribute to Marino di Gianni Cameroni Dall’Italia a cura della Redazione AIARP fa scuola di Cristiano Cameroni Note a Verona di Gianni Cameroni Una legge per le scuole di musica? di Cristiano Cameroni Dentro l’evento di Claudio Formisano Leggendo qua e là di Caterina De Gregori Dalle aziende a cura della Redazione pag. 1 pag. 6 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 10 pag. 11 pag. 12 pag. 13 pag. 15 colophon DISMAMUSICA MAGAZINE N. 33 - aprile 2007 - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni Editore e proprietario: S&G Partners srl - Direzione e Amministrazione: Via Bainsizza, 30 - 20039 VAREDO - Tel. 0362 583672 Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Stampa: Emme K srl - Fino Mornasco (CO) Aut. Trib. di Monza no 1.701 del 16/12/2003. Direzione Editoriale: Antonio Monzino jr. Redazione: Silvana Antonioli, Cristiano Cameroni, Anna Cristofaro (Art Director). Hanno collaborato a questo numero: Alessandro De Cristoforis, Caterina De Gregori, Claudio Formisano, Vittorio Gallarotti Grafica, impaginazione e coordinamento: S&G Partners srl - Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI) - Tel. 0362 583672 - Fax 0362 544356 - e.mail: [email protected]. È vieteta la riproduzione, anche parziale, di foto, disegni, testi o articoli originali pubblicati su DISMAMUSICA MAGAZINE senza espressa autorizzazione scritta della redazione. Manoscritti, foto o disegni, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Legge sulla tutela dei dati personali I dati personali dei lettori in possesso della rivista verranno trattati con la massima riservatezza e non potranno essere ceduti a terzi o utilizzati per finalità diverse senza il preventivo consenso degli interessati. In base alla legge n. 675, in qualsiasi momento l’abbonato potrà decidere di modificare i dati personali o di richiederne la cancellazione. DISMAMUSICA MAGAZINE Nel corso dell’incontro verranno eseguite le operazioni di Rasatura, Martellatura, Pesatura e Ricopertura della tastiera, Accordatura e Intonazione RELATORI: Giovanni Farina • Nicola Farina Sergio Griffa • Gianfranco Griffa L’incontro è aperto a tecnici e pianisti di tutta Italia e si terrà presso l’Hotel Incanto di Ostuni Per informazioni e prenotazioni contattare la Segreteria dell’AIARP SEGRETERIA A.I.A.R.P.: Piazza Costa, 5/A - 42100 Reggio Emilia Telefono: 0522-43.25.34 - www.aiarp.it - e-mail: [email protected] Dalla PRIMA Il Press Meeting Sennheiser. Guest star: Paul Young CGM Corengia Proel disponeva di molti stand: qui siamo al ProLight & Sound Lo stand dei Fratelli Patricola Lo stand GEM segue da pag. 1 mato mansueto, compagno di rie, quali una corretta accessibi- tato un segno di positività nel L’avveniristico pianoforte a coda Fazioli M.Liminal Ripamonti con l’innovativo controfagotto in metallo Stand tutto dedicato all’organo per Viscount sole del mercato europeo. E allora si rimane un po’ sconcertati se, da osservatori un po’ più attenti, si notano ad esempio grandi transenne che accorciano l’ottica di alcuni padiglioni più grandi (come il padiglione 1, destinato ai pianoforti), o se si rileva l’assenza del padiglione (il 6.1) tradizionalmente occupato dagli strumenti ad arco, e se si notano ampi passaggi, aree vuote e panchine coreografiche a completare le aree dei padiglioni occupati dai grandi marchi di tastiere e di organi. Anche altri dettagli di tono minore hanno dato un evidente segnale di contrazione espositiva. Le assenze sono dovute probabilmente a scelte strategiche effettuate da aziende che, per motivi a volte opposti, hanno deciso di non presidiare Francoforte quest’anno, o a scelte dettate da una effettiva mutazione del mercato (con un’ottica più spostata su Shanghai a livello di export, ad esempio). Ma si tratta comunque di assenze che lasciano spazio a considerazioni attente, che ci permettono di ridisegnare i contorni del nostro mercato e, al suo interno, i contorni delle dinamiche che ne regolano la logica. Ritorno… dalla Cina L’accoglienza sempre cordialissima della ORLA Alcuni anni fa, il grande numero di espositori cinesi aveva turbato la serenità degli offerenti europei ed americani: si temeva l’imbattibile aggressività sui prezzi del “Drago”. Ma non si considerava a sufficienza il raffinato livello di qualità (altrettanto imbattibile) dei produttori occidentali e giapponesi. Oggi, a distanza di pochi anni dai primi tremori, la situazione è radicalmente cambiata. Il Drago Cinese è diventato un imponente, ma tutto som- viaggio, che oltre a una potenza produttiva gigantesca, offre però, in crescita nel tempo, un altrettanto potenzialmente gigantesco mercato interno. Oggi, quasi tutte le grandi aziende dello strumento musicale hanno proprie “facilities” produttive in Cina, con proprie aziende, con joint-venture accanto a produttori cinesi o addirittura con semplici accordi produttivi con operatori locali, disposti però ad accettare (e a condividere) il rigido Controllo Qualità imposto dagli standard occidentali. A queste condizioni il mercato cresce, e in Occidente si trovano oggi prodotti di buon livello qualitativo di fabbricazione cinese, con prezzi aggressivi, finiture di pregio e con la garanzia aggiuntiva dell’apposizione del marchio prestigioso sul prodotto. Ci sono ancora, è vero, offerte di prodotti davvero mediocri e praticamente inaccettabili per i nostri standard. Ma spesso sono proposte che rimangono tali, senza arrivare a generare reali reti distributive. È già successo, infatti, che prodotti di prezzo (e basta) siano stati rifiutati dal mercato. Gli utenti finali sono stati capaci di rifiutare, da giudici imparziali e inappellabili, prodotti scadenti proposti solo come escamotage speculativi. Qualità e servizio Girando tra le corsie abbiamo colto la costante esigenza di puntare sempre più su un elevato rapporto qualità-prezzo-servizio. L’utente finale, e in suo nome il rivenditore, vuole poter contare su una garanzia globale legata al prodotto, che deve soddisfare sia le esigenze intrinseche (pianoforte, violino, chitarra, batteria o controfagotto devono innanzitutto suonare bene), sia le esigenze accesso- lità rispetto al valore (prezzo) e la piena corrispondenza a livello di assistenza post-vendita (interventi tempestivi ed efficaci). Queste caratteristiche si hanno soprattutto attraverso aziende serie e ben distribuite, capaci di coordinare con i propri rappresentanti nazionali un corretto rapporto di filiera: elemento non secondario che tende sempre più a emergere sia per le grandi aziende, sia per le aziende più specificamente artigianali. Un caso che può farci riflettere, almeno in Italia, è ad esempio il vasto mercato dei pianoforti ricondizionati, per molti dei quali si richiede (è accaduto anche di leggerlo su pubblici bandi di acquisto da parte di pubbliche amministrazioni) un documento della casa madre a certificare che l’intervento sul modello di seconda mano è stato fatto “a regola d’arte”. La qualità investe peraltro ogni settore: è un’esigenza sempre più irrinunciabile sia nel settore acustico che nel settore elettrico ed elettronico, che nel vasto settore degli accessori. Dalle panchette per pianoforte alle aste per microfono o ai cavi di segnale, per non parlare dei prodotti più complessi o degli strumenti propriamente detti, ovunque la parola d’ordine è Qualità. E diventa quindi particolarmente interessante il suggerimento di chi stimola anche i rivenditori a educare i consumatori finali a non rinunciare alla qualità, a saperla riconoscere. Ci sono sempre anche gli offerenti di prodotti di prezzo, ma sono sempre meno considerati, anche perché le nuove soluzioni produttive hanno fatto arrivare sul mercato intere generazioni di prodotti che rappresentano un ottimo compromesso tra prezzo e qualità globale. In sostanza… A mio modesto parere, la Musikmesse 2007 ha rappresen- mercato globale, segno che però deve riconfrontarsi, caso per caso, con ogni singolo mercato nazionale come espressione di una differente reazione, rapportata alla effettiva capacità di cultura musicale. Il caso del nostro Paese è un po’ particolare: siamo infatti una nazione che vanta una tradizione musicale straordinaria, sia come autori che come esecutori che come luoghi dove “si fa” musica. Siamo il Paese che ha reso possibile il perfezionamento definitivo di strumenti quali il violino, la viola, il violoncello e il contrabbasso, il Paese che ha regalato al mondo il pianoforte, ma siamo allo stesso tempo il Paese con una cultura musicale tra le più basse d’Europa -caratteristica per la quale dobbiamo probabilmente dire grazie a una dissennata (in senso musicale) politica scolastica che si protrae da oltre mezzo secolo. E nonostante questo abbiamo un mercato abbastanza vivace, sia per la crescita del settore delle scuole di musica civiche e private (che rispondono come possono alla diffusa richiesta di formazione musicale), sia per un “ritorno alla musica” da parte di chi, in gioventù, ha potuto avvicinarsi ad essa ed apprezzarla. Aspettiamo quindi ancora qualche mese per verificare sul campo come vanno le cose in Italia. A settembre ci aspetta infatti la prima edizione di Meet Milano, un appuntamento con lo strumento musicale che ritorna finalmente nel capoluogo lombardo (nodo cruciale per la produzione musicale nel nostro Paese) e che, stando ai primi dati in nostro possesso, riuscirà a radunare nei Padiglioni della FieraMilano di Rho Pero tutti quelli che contano nel nostro settore (e anche qualcuno in più). Le presentazioni a Francoforte L’area dello stand FBT dedicata ai mixer Formula Come consuetudine, molte aziende hanno voluto portare a Francoforte la loro produzione e le loro novità, organizzando anche conferenze e presentazioni speciali per la stampa. Ed è stato spesso difficile riuscire a partecipare a questi appuntamenti, proprio per il grande numero di opportunità che si offrivano. Ne citiamo alcuni. L’apertura “di grido” va certamente attribuita a Sennheiser, che ha celebrato i primi cinquant’anni del radiomicrofono con una grande Conferenza Stampa nella scintillante Galleria della Fiera tedesca. Tra gli ospiti, insieme ad Allanah My- les, Johnny Logan e Tony Hadley, c’era anche un aggressivo Paul Young, capace di strappare applausi ai molti fan che conta ancora oggi anche tra operatori e giornalisti di settore. Da citare, per l’affollamento e l’interesse suscitato, l’appuntamento gestito da Roland Corporation il secondo giorno di Fiera, con una imponente carrellata (con dimostrazione) di tutti i prodotti nuovi che il colosso giapponese ha presentato. Assolutamente da ricordare la grande festa organizzata da Hohner per i 150 anni dalla sua fondazione, un traguardo significativo per un marchio estremamente popolare, che ha saputo portare la musica anche nei posti più impensati (non dimentichiamoci, ad esempio, che nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, su tutti i fronti, le armoniche Hohner alleviavano la durezza del conflitto). Importante, anche se non siamo riusciti a partecipare, la cena Schott Musik: un incontro informale post-fiera proposto a giornalisti e operatori dal colosso europeo dell’editoria, un’azienda che sta vivendo un importante momento di crescita su molti mercati (tra cui l’Italia), grazie all’attenta politica editoriale e distributiva che sta portando avanti con successo da molti anni. Lo stand della Tamburo DISMAMUSICA MAGAZINE Mogar premiata da Hoshino: al centro, Marco Guazzoni e Carlo Bonomi Joe Lamond e Betty Heywood, rispettivamente CEO e Director of International Affairs di NAMM, con Gianni Cameroni La Collettiva Italiana organizzata da ICE Incontri ravvicinati di segno musicale Visitando la Fiera di Francoforte, non è difficile incontrare gli operatori italiani che si aggirano tra gli stand e i padiglioni. È anzi possibile imbattersi in un solo giorno in più operatori di quanti se ne vedano in Italia in un mese, e senza considerare gli espositori italiani! In questo senso il meeting point che Francoforte rappresenta a livello internazionale si è certamente riconfermato valido anche quest’anno. La prima persona incontrata è stata Ignazio Vagnone, responsabile per il marchio Vestax all’interno di Exhibo, insieme a Graziano Somaschini, direttore commerciale del distributore monzese. Erano entrambi nella galleria di Francoforte in occasione della Conferenza Stampa per i primi cinquant’anni dei radiomicrofoni Sennheiser. Antonio Monzino jr. lo abbiamo incontrato, quasi di sfuggita, presso lo stand Carisch, strappandogli qualche minuto tra un appuntamento e un incontro nella sua veste di Presidente Dismamusica. Pochi passi più in là, presso lo stand Schott, abbiamo faticato a trovare Laura Patrizia Rossi, letteralmente oberata di appuntamenti, incrociando, nei corridoi, Stelvio Lorenzetti (EKO Group) accompagnato da Giovanni Matarazzo. Per la EKO, Francoforte è stata anche il luogo dove ufficializzare l’assorbimento di MPM per la prosecuzione della produzione QuickLock, e la presentazione, presso il distributore tedesco, della nuova linea di chitarre prodotte in Cina con controllo qualità rigorosamente marchigiano. Poco dopo ci siamo imbattuti in Atanasio Cecchini (Pianosound), alla Musikmesse con il figlio Orazio per consolidare la sua struttura distributiva, che si è recentemente arricchita della gamma di pianoforti Feurich per l’Italia. Roberto Furcht lo abbiamo incontrato invece tra due padiglioni (il 5 e il 6), mentre cercava di sottrarsi alla morsa della folla che si accalcava nello stand Kawai. Ci ha confidato che Kawai è in netta crescita in Italia, con uno squillante +14% nei pianoforti digitali, e con una tendenza in positivo (dopo anni di stagnazione) anche per il settore del noleggio da studio di pianoforti acustici: + 6%! Nell’area dei pianoforti, dopo aver inDISMAMUSICA MAGAZINE contrato Giovanni Doria (Strinasacchi) presso lo stand Schimmel, abbiamo potuto scambiare quattro chiacchiere con Sergio Griffa, accompagnato a Francoforte da Edoardo Angelé (importatore di pianoforti usati). L’argomento era la nuova rivista AIARP Notizie, che è stata presentata agli operatori proprio a Francoforte, e che ha interessato da vicino anche Lamberto Calderoni (Crescendo) già presente tra gli inserzionisti del nuovo periodico. Claudio Formisano (Master Music e Presidente di Disma Servizi) abbiamo potuto vederlo solo alla sera del secondo giorno, reduce da una giornata colma di appuntamenti, e abbiamo parlato abbastanza a lungo, facendo programmi sul nuovo appuntamento milanese di settembre (Meet Milano), i cui responsabili (e in primis Rossella Bernuzzi) erano presenti a Francoforte per completare contatti e percorsi di collaborazione. Presso il grande padiglione Yamaha non ci siamo lasciati sfuggire la possibilità di salutare Philippe Tirfoin, amministratore delegato della filiale italiana, intrattenendoci poi con Giorgio Marotti e Giampiero Terravazzi, rispettivamente responsabile dell’area classica e responsabile tecnico dell’assistenza sui pianoforti (nonché membro del direttivo AIARP). Il discorso ha abbracciato il mercato, la formazione continua, le scuole di musica e l’assistenza… Un inizio che ha generato la promessa di affrontare più in dettaglio questi argomenti al nostro rientro in Italia. Poco dopo, ci siamo imbattuti in Carlo Bonomi e Marco Guazzoni e abbiamo preso un appuntamento per il giorno successivo. Avevano appena ricevuto un p r e stigioso premio dalla Hoshino per i vent’anni di attività della Mogar, e ci siamo fatti promettere una foto con i dirigenti giapponesi (foto che trovate nelle pagine di questo numero). Di sfuggita, perché sempre di fretta (ma l’abbiamo poi rivisto in un raffinato ristorante tipico) abbiamo salutato Mauro De Nadai (Lucky Music), presente a Francoforte sia come rivenditore che come importatore. E poco dopo ci siamo letteralmente scontrati con Marco Lenzotti e Ulderico Zanni (Lenzotti, Modena) in quella che da alcuni anni è diventata quasi un’abitudine: incontrarci a Francoforte con le facce stravolte e il sorriso sulle labbra. Ilaria Piermatteo (Gewa Med) ci ha guidati invece a salutare Marco Checchi, il nuovo direttore commerciale dell’operatore italiano, e Lorenzo Aramini, suo direttore generale. Per Gewa Med era infatti disponibile un apposito spazio all’interno del vasto stand del colosso tedesco, e la vivacità delle trattative lasciava trasparire un notevole ottimismo. Lo stesso ottimismo che ha espresso Patrizia Bauer, che siamo riusciti a salutare in una pausa dei suoi appuntamenti, all’interno di un’area riservata della Fiera. Nei dintorni dell’Ufficio Stampa, come è consueto, non abbiamo faticato a incontrare alcuni colleghi italiani (Piero Chianura di InSound, Filippo Michelangeli di Suonare News, Giovanni Perotti, di SM), sempre attenti a quanto accade in Europa, e, come noi, indaffaratissimi. Mentre raggiungevamo di nuovo il padiglione 3, ci siamo imbattuti in Franco Aramini, accompagnato dai figli. Ci auguriamo di rivederlo questo settembre a Milano! Sempre nei corridoi, abbiamo infine incontrato Willy Davoli (Wilder), che per la seconda volta non ha esposto, e Alessio Ambrosi, patròn dell’Acoustic Guitar International Meeting di Sarzana, a sua volta accompagnato dall’amico Bob Brozman, impegnato a presentare una serie di casse amplificate SR Technology da lui firmate (modello Brozman!) e complete di una serie di cotrolli dedicati per chitarre resofoniche. Molti, poi, gli incontri presso gli stand degli espositori, grandi e piccoli, che dall’Italia hanno animato Francoforte. Laura Moro (Curci Edizioni) si è ad esempio dimostrata particolarmente interessata ai dati di mercato che abbiamo portato da Milano in anteprima per gli associati Dismamusica, mentre con Beniamino Bugiolacchi (Italcinte) presente presso la grande collettiva italiana organizzata dall’ICE, abbiamo potuto solo scambiare un veloce cenno di saluto da lontano. Aronne Gasparato (Amadeus) era particolarmente soddisfatto dagli esiti della presentazione della gamma Ida Maria Grassi, marchio da lui ripreso e sostenuto con uno speciale inserto su Dismamusica Magazine dello scorso novembre. Enrico Monaci (Orla) ha confermato una certa vivacità commerciale in questo periodo di mercato, mostrando orgoglioso il suo ultimo nato: una tastiera completa di ritmi, dedicata alla musica araba, con voci di strumenti arabi e scale tipiche della cultura araba. È stata sviluppata con un musicista algerino e sta avendo un eccellente risultato su vari mercati. Paolo Fazioli (Fazioli Pianoforti) si è invece guadagnato una sorta di pole-position con la presentazione del nuovo pianoforte M. Liminal dal design avanzatissimo. È riuscito a suscitare moltissimi commenti, sia positivi che perplessi o negativi (sulla forma), ma è certamente rimasto sulla bocca di tutti. Giuseppe Corengia (CGM) ha invece confermato la tendenza positiva della sua azienda, che ha imboccato con decisione la strada della differenziazione qualitativa, allontanandosi ulteriormente dalle sole logiche di prezzo. Lo ha fatto anche presentando un raffinatissimo catalogo di panchette e leggii di grande pregio, un catalogo realizzato con foto suggestive, carta di grande qualità e una stampa d’arte di altissimo livello. “Nella speranza”, ci ha confidato, “che i rivenditori si rifiutino di regalare panchette da pochi soldi a chi compra un pianoforte, e che invece insistano con il cliente perché acquisti, insieme allo strumento, una seduta adeguata alle reali esigenze dell’esecutore, sia esso studente o professionista”. Anche Antonella Toccaceli (Master Production) era nella vasta area dedicata ai pianoforti, con il proprio stand dedicato al suo sistema di silenziamento di pianoforti acustici: un mercato in netta crescita e con prospettive molto promettenti. Tra le fisarmoniche abbiamo salutato Emiliana Roviero e Romeo Aichino (Cooperfisa), che ci hanno confermato una certa vivacità del mercato, Claudio Sabbatini (Musictech) impegnatissimo in continui colloqui di lavoro: Dino Baffetti (Baffetti) artigiano di rango con un presenzialismo fieristico sempre raffinato, e Roberto Lucanero (Excelsior Accordions del gruppo Pigini), raffinato organettista e fisarmonicista con mansioni di international marketing manager, con il quale siamo riusciti a parlare solo in metropolitana, dopo la fiera, durante il viaggio di ritorno ai rispettivi alberghi. Tra i fiati abbiamo potuto salutare Flavio Ripamonti, che, insieme al padre, ci ha mostrato con orgoglio la sua novità di quest’anno: un fagotto interamente realizzato in metallo. Nello stesso padiglione abbiamo visto Antonio Giuliani (Music Center), come sempre occupatissimo a rispondere a clienti di ogni nazionalità, e i Fratelli Patricola ormai assenti da anni dalle fiere italiane ma sempre presenti in moltissime fiere nel mondo. Sempre attenti ai mercati internazionali anche Maria e Maurizio Montanari (Montarbo), con l’intera gamma di offerta, nello stand contraddistinto dal tradizionale tono arancione tipico di questo marchio italiano. L’aspetto curioso è dato dal fatto che, prima di incontrarci in fiera, ci eravamo accorti di condividere con loro… lo stesso albergo. Molti gli operatori che non siamo riusciti a incontrare di persona perché costantemente impegnati in colloqui di lavoro: dato positivo vista la situazione di mercato. Ci riferiamo ad esempio a Fabrizio Sorbi (Proel), Manuele Barbini (Roland Italy), Stefano Pizzichini (Stefy Line), Mauro Tagliabue (SR Technology) o Giambattista Zerpelloni (MusicalBox). Ci incontreremo sicuramente in altre (prossime) occasioni! DALLA Prima Un intenso momento del Press Meeting organizzato da Roland Dal MONDO Uno strumento musicale ad ogni bambino Nel Land Renania Settentrionale-Westfalia è stato presentato lo scorso febbraio un progetto pilota per l’insegnamento musicale nella scuola primaria da attuarsi in collaborazione con le scuole di musica locali. In questa “isola felice” la musica entra così tra le materie della formazione scolastica di base. Nel 2010 la città tedesca di Essen sarà capitale europea della cultura e come tale rappresenterà, oltre al Bacino della Ruhr al centro del quale essa si trova, anche l’intero Land di cui fa parte: la Renania Settentrionale-Westfalia, il più popolato dei Länder tedeschi. Il bacino della Ruhr, un tempo fulcro dell’industria mineraria nazionale, sta cambiando volto. Molti dei suoi impianti industriali dismessi sono adibiti oggi a esposizioni d’arte e di cultura, a manifestazioni sportive e spettacoli. E proprio Change by Culture – Culture by Change è lo slogan con il quale Essen si proporrà come capitale europea della cultura. Il progetto musicale Nella cornice delle iniziative attivate per l’importante appuntamento del 2010 si colloca anche un importante progetto congiunto del Land Renania Settentrionale-Westfalia, della Fondazione Federale per la Cultura e della Fondazione per la Formazione del Futuro che si prefigge di offrire a tutti gli scolari della scuola di base del Bacino della Ruhr la possibilità di imparare a suonare uno strumento e di studiare musica a scuola. Per questo progetto senza precedenti il Land Renania Settentrionale-Westfalia e la Fondazione Federale per la Cultura hanno stanziato ciascuno 10 milioni di Euro. Altri 30 milioni di Euro saranno raccolti attraverso i contributi dei comuni locali, di sponsor privati e delle moltissime famiglie coinvolte nel progetto. L’annuncio ufficiale è stato dato lo scorso 5 febbraio dal Ministro Federale della Cultura e dei Media Bernd Neumann e dal premier del Land Jürgen Rüttgers. Come dice il nome stesso del progetto (“Uno strumento musicale ad ogni bambino”), a ogni bambino si offrirà la possibilità di studiare a scuola uno strumento a scelta sulla base di una formazione musicale che sarà garantita da competenti insegnanti delle scuole civiche di musica locali. Si prevede che da qui a quattro anni i bambini saranno già in grado di suonare in formazione orchestrale, per cui, nell’anno in cui Essen sarà capitale europea della cultura, potranno già tenere un concerto in pubblico. Presentando l’iniziativa, il pre- Showtech, l’anno dei record C’è aria di record a Berlino per la prossima edizione di Showtech, il Salone e Congresso Internazionale delle Tecnologie per lo Spettacolo, gli Eventi e i Servizi. La manifestazione, in programma presso il quartiere fieristico della capitale tedesca dal 19 al 21 giugno prossimi, giunge quest’anno alla sua tredicesima edizione. E fa parlare di sé con due mesi di anticipo, dal momento che –come è stato dichiarato in un recentissimo comunicato stampa– la superficie espositiva prevista per quest’anno si è dimostrata insufficiente rispetto alle richieste di adesione provenienti da tutto il mondo. Un dato sorprendente, se messo in relazione all’andamento delle altre Fiere europee, che ha costretto gli organizzatori ad aggiungere un ulteriore padiglione al già ricco layout fieristico. A Showtech 2007 sono attesi oltre 350 espositori e un numero imponente di visitatori professionali, il 25 percento dei quali provenienti dall’estero. In programma, oltre alle presentazioni gestite dalle aziende, ci sarà quest’anno un grande convegno con il quale si festeggerà il centenario dell’Associazione tedesca delle Tecniche dello Spettacolo e del Palcoscenico. Numerosi saranno anche i forum, i workshop e i seminari tenuti da relatori di fama internazionale. Per informazioni e prenotazioni: www.showtech.de MIAC 2007: è ora di registrarsi La Music Industries Association of Canada (MIAC) annuncia l’apertura ufficiale delle registrazioni per la partecipazione al Salone canadese degli strumenti musicali, in programma a Toronto presso il Toronto International Centre dal 26 al 27 agosto prossimi. La registrazione è completamente gratuita, include i biglietti d’ingresso e i parcheggi e può essere portata a termine via web attraverso il portale dell’associazione, all’indirizzo www.miac.net. Gli organizzatori si raccomandano di prenotare l’albergo per tempo, dal momento che nel 2006, nei giorni della manifestazione, l’hotel “ufficiale” della Fiera, il Toronto Airport Marriott, ha fatto registrare un “sold out”. mier Rüttgers ha dichiarato: “Sono lieto che sia nel Bacino della Ruhr che si dà il via a un progetto così importante. Il rapporto diretto con l’arte, con la cultura e con la musica può spalancare ai nostri bambini orizzonti completamente nuovi, sviluppando in loro predisposizioni e capacità che non si esprimeranno solo in ambito musicale. Nei ragazzi si favorirà un potenziale creativo che alla lunga farà cambiare la nostra stessa regione”. Bernd Neumann ha sottolineato invece la particolarità dell’iniziativa congiunta, che “dimostra a quali risultati si può arrivare quando Stato, Länder e Comuni si muovono insieme”. Il ministro per la Scuola e per la Formazione della Renania Settentrionale-Westfalia, Barbara Sommer, ha evidenziato invece che il progetto rappresenta “una importante opportunità per le scuole della Ruhr”: considerando le capacità cognitive, motorie, creative e sociali che la pratica musicale attiva, gra- zie alla collaborazione con gli insegnanti di musica si creeranno le premesse per una buona formazione di base che unirà bambini di ogni estrazione sociale e culturale. Chi voglia saperne di più sull’iniziativa e sulle sue modalità di attuazione, può collegarsi alla pagina (in tedesco) www.nrw.de/Initiative_Zukunft_ Ruhr/Pressemeldungen Il progetto in poche righe • • • • • si rivolge a 212.000 scolari coinvolge circa 1.000 scuole di base attiva la collaborazione con 39 scuole civiche di musica ha una durata iniziale di quattro anni (2007-2010) fa affidamento su di un budget di 50 milioni di Euro International Saxophone Meeting: appuntamento in Slovenia Si terrà a Nova Gorica, in Slovenia, l’undicesima edizione dell’International Saxophone Meeting organizzato dalla sezione locale della Jeunesses Musicales in collaborazione con le scuole di musica del territorio. Il programma dell’evento diventa ogni anno sempre più fitto, al punto che questo appuntamento è ormai guardato con grande interesse dai giovani sassofonisti di tutto il mondo. Per quest’anno, la “scaletta” prevede, accanto al tradizionale concorso (che si terrà dal 6 all’8 luglio), un corso estivo internazionale (in programma dal 30 giugno al 5 luglio, in modo da non sovrapporsi alle date del concorso), e un Festival che coprirà l’intero arco temporale degli appuntamenti in programma. Il Meeting verrà realizzato grazie al sostegno del ministero della cultura sloveno, dell’ambasciata olandese, di Pro Helvetia e di un’ampia cordata di produttori di strumenti musicali attivi nel settore dei fiati. L’iscrizione, il cui termine ultimo è fissato per il giorno 15 giugno, è ovviamente aperta a tutti. Per informazioni sulle modalità di adesione, sul bando di concorso e sul programma del campus estivo si può fare riferimento al sito www.kulturnidom-ng.si/eng/glasbeniprogram-dnevisaksofona-07-sola.html Una guida per i rivenditori da rootsofrhythm.net Roots of Rhythm, il programma statunitense realizzato in collaborazione con la NAMM per la promozione della pratica musicale su strumenti a percussione, ha un nuovo sito web (www.rootsofrhythm.net) dal quale è possibile scaricare moltissimo materiale di natura didattica e divulgativa. Uno dei documenti di maggiore interesse è senz’altro il Dealer Activity Workbook, una guida passo-passo che accompagna i gestori dei punti di vendita nell’organizzazione di una campagna di marketing su base territoriale. Lo scopo dichiarato è quello di entrare in contatto, e quindi in collaborazione, con i docenti delle scuole statali per proporre un programma didattico di ap- profondimento sul mondo della musica. Gli autori del manuale garantiscono che, di norma, una buona parte dei ragazzi coinvolti si appassionano agli strumenti a percussione e diventano... buoni clienti. Naturalmente occorre organizzare le cose per bene: e allora ecco che tornano utili gli innumerevoli consigli di marketing, che vanno dall’illuminazione del negozio alla pianificazione di buoni sconto per i docenti, e le tabelle con tanto di istruzioni precisissime sulla tempistica delle operazioni da svolgere sul territorio, ivi compresi l’invio dei comunicati stampa e delle foto alle redazioni locali e l’acquisto degli snack da offrire ai visitatori al termine dell’evento in negozio. DISMAMUSICA MAGAZINE Tutto è pronto per Scuola Musicafestival 2007 Anche quest’anno Scuola Musicafestival è pronto a portare all’attenzione delle istituzioni e dei media la realtà imponente della “Musica a scuola”. Il festival, che quest’anno si tiene a Roma in forma speciale, porterà nella capitale il 5 maggio prossimo una grande orchestra formata da una rappresentanza di studenti per ciascuna delle scuole italiane. In platea, oltre al vivace e numeroso pubblico costituito dai genitori e dai conoscenti dei “musicisti in erba”, sono attesi il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, il presidente della Siae Giorgio Assumma, l’Assessore alle Politiche Educative Scolastiche del Comune di Roma Maria Coscia e il Presidente del Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pra- DISMAMUSICA MAGAZINE tico della Musica Luigi Berlinguer. Quest’anno, per la prima volta, Scuola Musicafestival è sostenuto da una cordata di sponsor che comprendono aziende private (Olympus) e istituzioni (SIAE). Realtà che hanno visto nell’iniziativa nata all’interno di Dismamusica una opportunità strategica per associarsi ai valori positivi rappresentati dalla pratica musicale nella scuola. “Scuola Musicafestival”, dichiara il presidente di Dismamusica Antonio Monzino jr., “è un’avventura emozionante e rappresenta a tutt’oggi una delle più riuscite manifestazioni giovanili d’Europa legate alla musica, destinate ad esaltare il ‘fare musica a scuola’ come punto di forza nel percorso formativo ed educativo dei giovani”. Tribute to Lo scorso numero di Dismamusica Magazine abbiamo dato la notizia della scomparsa di Marino Meazzi, uno degli uomini che hanno fatto la storia del mercato italiano degli strumenti musicali degli ultimi cinquant’anni. E siamo rimasti sorpresi per lo sgomento e il rammarico che questa notizia ha suscitato tra gli operatori: molti, infatti, la ignoravano. La sua scomparsa, avvenuta il 7 dicembre del 2006, si è stemperata con le notizie e la distrazione del periodo precedente il Natale, e solo tra i corridoi del NAMM qualcuno ha cominciato a sussurrare che, forse, Marino Meazzi ci aveva lasciato. Un incontro particolare Ricordo Marino Meazzi intorno alla fine degli anni ’80, quando venni chiamato a reggere le sorti dell’Ufficio Stampa del SIM di Milano. E ricordo gli incontri che in quel periodo riuscimmo ad avere presso l’imponente sede di allora della Meazzi: via Bellerio. Il filo che ci univa passava dalla musica: in quel periodo era da poco scomparso mio padre, personaggio di spicco nel panorama jazz della Milano del secondo dopoguerra. Clarinettista di grande valore, mi aveva lasciato il suo clarinetto: uno specialissimo Buffet Crampon (Boehm completo) in due pezzi, inviatogli dalla prestigiosa casa francese accompagnato da una lettera di scuse “perché non c’era più l’ebano adatto a produrre clarinetti in un pezzo solo”. Marino Meazzi era, all’epoca, il distributore italiano della casa francese, e gli mostrai lo strumento. Mi disse che aveva conosciuto mio padre (lo definì il “grande Felix”), e mi diede preziosi consigli per la manutenzione dello strumento, confermandone l’assoluto valore anche intrinseco. Mi chiese anche, in quell’occasione, di abbandonare il formalismo del “Signor Meazzi”, per passare a un più amichevole e cordiale “Marino”. DALL’Italia Mancano ormai poche settimane all’inaugurazione della decima edizione dell’Acoustic Guitar International Meeting di Sarzana, che si terrà nella cittadina spezzina dal 16 al 20 maggio prossimi. Il programma di quest’anno è particolarmente fitto, e prevede concerti, seminari e workshop a ciclo continuo. Alla manifestazione guidata da Alessio Ambrosi hanno aderito quest’anno più di 80 espositori. “Il più alto numero di sempre,” ci ha confidato Ambrosi con giustificato orgoglio. Stando alle stime elaborate sulla base dei dati delle edizioni precedenti, quest’anno a Sarzana sono attesi non meno di quindicimila visitatori nell’arco dei cinque giorni; e molti si fermeranno senz’altro per l’intera durata del weekend per poter apprezzare il fitto cartellone di concerti in programma nel cortile della Fortezza Firmafede. “Come sempre, gli artisti ospitati a Sarzana saranno di assoluto riferimento,” ha sottolineato Ambrosi, “anche perché il nostro obiettivo consiste nel dare ai visitatori che si danno appuntamento a Sarzana una panoramica aggiornata ed autorevole sulle tendenze attuali del mondo della chitarra acustica.” Sul palco saliranno quindi, a partire da giovedì 17 maggio, Franco Morone, Stochelo Rosenberg e il Salvatore Russo Quartet, il trio di Phil Leadbetter, Rodolfo Maltese, Massimo Alviti e Francesco Di Giacomo, i fratelli Artie e Happy Traum, l’eroe di Woodstock John Sebastian, Ken Nicol, Marçio Rangel, Roberto Taufic e Gilson Silveira. La sera di sabato, i grandi protagonisti della scena saranno Tuck & Patti. Fra l’altro, com’è consuetudine per la manifestazione di Sarzana, tutti questi artisti visiteranno a loro volta gli stand delle aziende presenti; e sarà quindi molto facile avvicinarli per conoscerli da vicino, nell’affascinante cornice della Fortezza Firmafede ricolma di strumenti di alta liuteria. Numerosi, accanto ai singoli liutai, i distributori e i costruttori presenti: dalla Eko, che potrerà in fortezza le apprezzatissime Martin, alla SR Technology, che curerà come da tradizione tutta l’amplificazione; dalla Wilder Davoli, sponsor del concorso New Sounds of Acoustic Guitar alla Bose, dalla Carisch alla Yamaha. Appuntamento a Sarzana, dunque, dal 16 al 20 maggio prossimi! Marino Verso Sarzana Chi era Marino Meazzi È impossibile descrivere in poche righe la figura di questo imprenditore, il suo acume, la sua bonomia, la sua determinazione, il suo intuito e la sua disponibilità nei confronti degli artisti e dei grandi interpreti della musica italiana e internazionale. Entrò nell’azienda di famiglia da ragazzino. “… finita la scuola, saltavo sulla bicicletta e correvo in ditta per dare una mano ai miei fratelli” scriveva nell’introduzione alla pubblicazione realizzata nel 1997 in occasione del 50o anniversario della fondazione della Meazzi spa. E si meravigliava, nel ricordo, di come un’azienda di molle per orologeria e grammofoni fosse diventata, in pochi anni, sinonimo di musica e di strumenti musicali in Italia e nel mondo. L’azienda, gestita da quattro fratelli affiatatissimi, produceva infatti amplificazione per voce, percussioni, chitarre e fiati. E, in pochi anni, ha saputo imporsi nel mondo, scegliendo anche di essere una delle prime a frequentare i padiglioni della Fiera di Francoforte, a esporre alla Campionaria di Milano, prima, e al SIM dopo, ad avviare strette collaborazioni con endorser famosi (e bastano i nomi di Franco Cerri, Renato Rascel, Nini Rosso, Gil Cuppini, Gianni Basso, Giorgio Azzolini), stringendo anche rapporti privilegiati con artisti di riferimento (Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Art Framer, Billy Cobham, Ricky Gianco, i New Trolls, i Pooh, Gigi Cifarelli, Maurizio Vandelli, Umberto Tozzi, P.F.M., Maurizio Solieri, Biagio Antonacci…), collaborazione che è continuata per tutto il periodo di vita dell’azienda. Marino Meazzi, presidente e timoniere di quella realtà, era stato anche capace di individuare sul mercato internazionale marchi primari da distribuire, affiancandoli alla produzione italiana: oltre a EmThree, Hollywood o Framez, ecco dunque apparire Cort, Marshall, Martin, Vandoren e moltissimi altri. Ma, sopra tutto questo, la “persona” Marino Meazzi ha sempre svettato, per determinazione, disponibilità ed entusiasmo. Nei primi anni ’80 fu uno dei sostenitori e fondatori della Disma, il primo nucleo dell’Associazione italiana di riferimento del settore, insieme a Hans Bauer, Aldo Bugari, Roberto Furcht e Antonio Monzino. E caldeggiò la nascita di un salone italiano dedicato agli strumenti, riempiendo di significati sia le edizioni di Pesaro (InterexpoMusic), sia le prime edizioni del Disma Music Show di Rimini, dove per due anni organizzò una grande festa della musica con decine di artisti che si alternavano sul palco allestito nella grande area della vecchia fiera di Rimini. Amareggiato e impotente di fronte all’infausto epilogo di un’esaltante avventura aziendale protrattasi con successo per decenni e riversate tutte le sue attenzioni di marito, padre e nonno alla sua grande famiglia, Marino Meazzi ha dovuto cedere le armi di fronte a una forma aggressiva di neoplasia e se ne è andato in punta di piedi. Quasi non volesse disturbare. Ma noi che operiamo in questo settore dobbiamo ricordarci del suo esempio e del suo entusiasmo, riproponendolo per aspirare, nel suo stesso spirito, a sempre nuovi traguardi nel mondo della musica. Dal canto mio, quando passo un po’ di olio di mandorle sul prezioso e lucido ebano del clarinetto di mio padre, non posso fare a meno di ricordare il sorriso di Marino Meazzi, che, ponendomi una mano sulla spalla, mi diceva “È uno strumento bellissimo: trattalo con tutta la cura che si merita”. Dall’ITALIA Yamaha & FuoriSalone: insieme per il design Roland incontra i rivenditori Si è tenuto il 22 e il 23 aprile scorsi a Villa San Giovanni il Roland Dealers’ Meeting 2007. L’evento, che ha portato nella città calabrese un numero massiccio di rivenditori da tutta Italia, ha confermato a detta di organizzatori e partecipanti l’importanza strategica che incontri di questo tipo rivestono per la costruzione di stretti rapporti di collaborazione fra le aziende e il canale della distribuzione al pubblico. “Nonostante fossimo pienamente convinti della scelta della location, che fra parentesi era davvero splendida, incastonata com’è sulla costa della Calabria che guarda sullo Stretto di Messina, abbiamo temuto che la sua distanza dai grandi centri urbani scoraggiasse i partecipanti. Ma nel vedere accumularsi le conferme ci siamo resi conto di avere fatto centro ancora una volta”, ha dichiarato Maria Letizia Dorsi di Roland Italy. Il Dealers’ Meeting si è quindi svolto come da programma, alternando momenti conviviali e momenti formativi, come la seguitissima demo di Gundy Keller (nella foto qui a fianco) o il seminario sulla nuova linea di pianoforti HP. Al centro dell’attenzione, oltre ai nuovi strumenti introdotti da Roland alla MusikMesse e presto disponibili per il mercato italiano, c’è stata la presentazione delle nuove strategie commerciali di Roland Italy, il Progetto Planet –di cui presto riparleremo su queste stesse pagine– e l’alleanza stretta con Fender, che ha portato alla creazione dei nuovi effetti a pedale Boss della serie Legend. Nella presentazione del presidente Manuele Barbini (ritratto durante il suo discorso nella foto in alto) non sono mancati i riferimenti alle iniziative per l’anno in corso, come ad esempio la seconda edizione del concorso Piano Festival. Lo stesso Barbini ha poi assegnato il premio di migliore rivenditore V-Accordion a Musica Più di Rivoli. La giornata di lunedì è stata dedicata ai seminari tecnici, con particolare attenzione ai synth e al nuovo kit V-Drum HD-1; e si è conclusa con un piacevolissimo buffet sulla terrazza della sala dove si è svolto il meeting. Dal 18 al 23 aprile scorsi, Yamaha è stata protagonista, attraverso una esposizione di strumenti musicali di altissimo design, degli eventi culturali che hanno accompagnato l’edizione 2007 del Salone del Mobile di Milano. Scene of Tone, questo il nome dell’esposizione Yamaha, è stata allestita presso lo Spazio Bugatti nell’ambito di FuoriSalone, e ha fatto registrare un alto numero di visitatori e l’interesse della redazione di Domus, che ha dedicato all’evento un servizio e un video scaricatissimo nei giorni del Salone. In mostra c’erano, oltre al pianoforte a coda Opera e ai modelli digitali più recenti (come l’elegantissimo Modus presentato a Francoforte e riprodotto in basso a destra), l’intera famiglia degli archi Silent, una tromba Silent, il controller MIDI a fiato WX-7 e una serie di piccoli strumenti “da esplorare” nati dalla collaborazione fra i designer Yamaha e un gruppo di studenti del Royal College of Art di Londra. Un evento pilota La regia dell’evento è stata coordinata direttamente da Yamaha Corporation, che ha prodotto un DVD interattivo con tanto di musiche originali firmate da Masato Hatanaka e ha invitato per l’occasione un nutrito gruppo di giornalisti da tutto il mondo. Data l’importanza dell’evento, erano presenti tutti i più importanti manager Yamaha; e non è quindi stato un caso se, durante la nostra visita a Scene of Tone, siamo stati accompagnati da Misao Un fitto programma di musica live ha accompagnato le cinque giornate di Scene of Tone. Nella foto vediamo Luca Colombo alle prese con un violino Silent all’incrocio fra via Bugatti e via Tortona. Tanaka, direttore della divisione Public & Investor Relations Group di Yamaha e da Yoshihiro Katsumata, designer responsabile del pro- Il responsabile della divisione Public Relations di Yamaha Corporation Misao Tanaka, a sinistra, tiene in mano una copia di Dismamusica Magazine. getto Modus e diretAl suo fianco Yoshihiro Katsumata, manager del Design Studio di Londra. tore del Design Studio di Londra. A proposito dell’esposizio- and The Dreamer... Ciascuna proposta, ne, Misao Tanaka ci ha confidato che “è per quanto anche profondamente diversa la prima volta che Yamaha decide di par- dalle altre, nasce dall’idea che sia necestecipare ad un evento del settore del de- sario avvicinare il pubblico con strumenti sign... e probabilmente è anche la prima musicali che stiano a metà fra la dimenvolta in assoluto che un’azienda del set- sione del gioco e quella della conoscenza tore degli strumenti musicali fa capolino approfondita della musica. Degli oggetti in un’industria così apparentemente lon- sonori dalla potente capacità evocativa in tana”. grado di stimolare il desiderio di esploNaturalmente, a monte di questo even- razione spesso sopito nel consumatore to c’è una strategia di marketing estre- medio. mamente mirata, che aspira a catturare “È evidente”, ha precisato Katsumata, l’attenzione del pubblico generico attra- “la natura concettuale di molti di questi verso il fascino del design e l’eleganza progetti... Sono oggetti che difficilmente degli strumenti. segneranno l’apertura di una nuova scuo“Gli strumenti musicali”, ci ha dichiara- la, ma che comunque ci danno la possibito Tanaka, “sono da sempre strettamen- lità di mettere alla prova le nuove tecnote connessi al mondo del design in ge- logie e di studiare nuove idee la cui applinerale, e al design italiano in particolare. cazione potrà trovare spazio anche nella Noi, come Yamaha, produciamo strumen- produzione di strumenti musicali di forma ti musicali da molto tempo guardando co- più tradizionale”. me punto di riferimento ai valori della tradizione e ai benefìci offerti dallo sviluppo Risultati evidenti della tecnologia. Gli strumenti esposti in In effetti, guardando l’entusiasmo e lo questa mostra milanese rappresentano stupore con cui la maggior parte dei visiesattamente il punto d’incontro, la sinte- tatori si avvicinavano a questi nuovi, bizsi fra tecnologia d’avanguardia e rispetto zarri strumenti si poteva già dare una pridella tradizione. Non per niente il disegno ma risposta alla domanda che dava il tidi ciascuno di essi nasce dalla forma che tolo alla piccola esposizione dei concept ci è stata lasciata in eredità dai grandi londinesi, “How can design turn a music maestri del passato, come Stradivari o listener into a player?”. Togliendo il punto Bartolomeo Cristofori”. di domanda, e parafrasando quanto avveniva sotto i nostri occhi, potremmo diIl design come re che il design può davvero contribuire a momento di attrazione “rompere la barriera” e a trasformare un Dello stesso parere è stato anche Yo- semplice ascoltatore passivo in un piccoshihiro Katsumata, che ci ha guidati lun- lo produttore di musica, sia pure alle prigo l’esposizione dei bizzarri strumenti na- me armi. ti dalla collaborazione con i giovani de- Per citare ancora le parole di Misao Tasigner londinesi. Dall’Octopulse di Brit naka, “Per Yamaha l’esperienza di queLeisser (un sintetizzatore a forma st’anno è già un successo. Pensiamo che di... piovra dotato di un controller questa strada debba essere percorsa per ciascun tentacolo) al TipTap con convinzione, e saremmo (un battente dotato di elettrocalalieti di vedere al mita e controllato da PC in grado nostro fiandi insegnare ritmi incalzanco altre ti), dal braccialetto Pulse imprese ai controller MIDI bluedel settotooth a forma di scultura re.” The Singer, The Drummer C.C. Dove suonano le chitarre. Soave 2007 Mentre raggiungiamo Soave per visitare la sedicesima edizione del Guitar Festival riflettiamo sul fatto che la mostra del 2007 non poteva nascere sotto auspici migliori. La tre-giorni organizzata da Pierpaolo Adda cade esattamente al centro del lunghissimo ponte che va dal 25 aprile al primo di maggio; e già da sabato 28 –una splendida giornata di sole– si può facilmente prevedere che tutte le condizioni sono favorevoli ad una grossa affluenza di pubblico. L’esposizione si tiene come ogni anno all’interno dell’imponente palazzo comunale, ed è affiancata da un fittissimo programma collaterale fatto di concerti e seminari. Fra gli ospiti illustri di quest’anno ci sono Tommy Emmanuel, Lizzie Watkins, Monte Montgomery... e poi i nostri Massimo Varini, Beppe Gambetta, Walter Donatiello... Com’è naturale, la nostra attenzione è subito catturata dai tavoli dell’esposizione e dai vol- ti che ruotano intorno ad essi. Dopo pochi passi ci imbattiamo in Willy Davoli, che ci accoglie sorridente come sempre. In un rapido scambio di battute, Willy ci manifesta il suo ottimismo, che peraltro trova una solida motivazione nel continuo flusso di visitatori che arrivano ai suoi tavoli. L’entusiasmo è condiviso anche da Daniela Terragni di Music Gallery, anche lei indaffaratissima nel rispondere alle mille domande che le vengono rivolte dal viva- ce pubblico di Soave. Proprio di fronte alla sua esposizione si trova quella di Lenzotti, ricca come sempre di strumenti di altissimo livello. Una rampa di scale in marmo ci conduce all’area occupata dai liutai. Incontriamo Roberto Fontanot di Liuteria per Amore, che ci parla delle sue ultime collaborazioni nel campo della ricerca acustica; vediamo l’area di MusicalBox, che espone anche i pannelli fonoassorbenti BoxyLab; incontriamo quindi Andrea “Manne” Ballarin, che si lascia soprendere volentieri dal nostro obiettivo mentre imbraccia una delle sue “creature”. Al suo fianco siede Ermanno Pasqualato, costruttore di chitarre Weissenborn apprezzatissime all’estero e qui alla sua prima uscita ufficiale in una manifestazione italiana. Vediamo di sfuggita lo spazio della Liuteria Alvermann, quindi la nostra attenzione è attratta dal grosso striscione giallo di Sound Metak. Xabier Iriondo ha portato a Soave una buona parte della suo “repertorio” di strumenti vintage e da collezione, e ci tiene a sottolineare che “tutte queste proposte, dagli strumenti costruiti dai piccoli liutai ai pedali boutique, alle rarità da collezione... costituiscono una sorta di humus che contribuisce a far crescere il mercato.” Parliamo quindi del prossimo appuntamento milanese di MEET, e il titolare di Sound Metak sottolinea che, a suo parere, “qualsiasi Fiera, nazionale o internazionale che sia, non può non fare i conti con il mondo dei liutai, che rappresenta anche numericamente un fenomeno molto importante e che, se messo nelle condizioni di comparire in occasione di manifestazioni come MEET, può contribuire enormemente a dare un’immagine di eccellenza al Salone.” DISMAMUSICA MAGAZINE Dal tecnico al pianista: AIARP fa scuola Chi era presente non ha potuto fare a meno di percepirlo con chiarezza: l’appuntamento di Torre Pedrera, la prima delle iniziative messe in calendario dall’AIARP nel 2007, ha rappresentato un punto di svolta importante nell’attività dell’associazione. D’altra parte, le aspettative della vigilia erano numerosissime: l’incontro ha di fatto coinciso con la distribuzione del primo numero di AIARP Notizie, la pubblicazione dedicata al mondo del pianoforte acustico realizzata in col- laborazione con Dismamusica Magazine. Inoltre, a sottolineare la grande importanza strategica degli appuntamenti organizzati dall’AIARP, era prevista la partecipazione di due fra i massimi esponenti del mercato: Roberto Furcht, distributore in Italia del marchio Kawai, e Giovanni Doria, distributore italiano dei marchi Steinway & Sons, Schimmel e Boston. Il tema dell’incontro Il titolo dell’incontro era Il pianoforte, il tecnico, il pianista. Una sinergia da creare, per la messa a punto personalizzata del pianoforte –un argomento particolarmente impegnativo e di grande attualità, vista la distanza tradizionalmente esistente fra tecnici ed esecutori. Il relatore del corso, Mauro Buccitti, vanta una grandissima esperienza in questo senso, dal momento che da parecchi anni a questa parte è il tecnico di fiducia di interpreti come Ashkenazy, Pieranunzi, e dello stesso Michele Campanella. I lavori si sono quindi svolti per due giorni prendendo in considerazione gli aspetti relativi alla necessaria preparazione culturale, tecnica e psicofisica dell’accordatore. Si sono discusse questioni sottili ma fondamentali, come la messa a punto della meccanica, le tecniche d’intervento “d’emergenza” e la possibilità di intervenire con diversi tipi di accordatura a seconda delle necessità di repertorio. Il tutto, naturalmente, nell’ottica dell’instaura- zione di un rapporto positivo fra tecnico accordatore e pianista. La parola ai distributori Questa impostazione è stata ampiamente condivisa anche da Roberto Furcht e da Giovanni Doria, i due importatori che, in momenti diversi della due-giorni di Torre Pedrera, sono intervenuti di fronte alla platea dei tecnici AIARP. Roberto Furcht ha ricordato, nel corso del proprio saluto, che “i pianisti sono tanti, ma i pianisti capaci di interpretare l’arte sono pochissimi; e allo stesso modo gli accordatori sono tanti, ma gli accordatori interpreti del pensiero artistico dei pianisti sono molto pochi”. Giovanni Doria, dal canto suo, ha ricordato che spes- so “tecnici e pianisti parlano linguaggi diversi, ma occorre imparare a capirsi attraverso una lingua condivisa”. E ha sottolineato l’importanza di un approccio psicologico da parte del tecnico nei confronti del pianista, che poi è colui che deve salire sul palcoscenico e sopportare la pressione emotiva maggiore. Nel corso dell’incontro, il presidente dell’AIARP Luciano Del Rio ha conferito a Michele Campanella il titolo di Socio Onorario in virtù dei suoi alti meriti nel diffondere la cultura del pianoforte. Al termine, Del Rio ha invitato tecnici e pianisti al prossimo appuntamento AIARP, l’Incontro con il pianoforte in programma a Ostuni dal 2 al 4 giugno prossimi. Nella foto accanto al titolo, il relatore Mauro Buccitti al lavoro sul gran coda Shigeru Kawai. Nelle foto in basso, da sinistra a destra, il saluto di Giovanni Doria (nella foto insieme a Luciano Del Rio e a Mauro Buccitti) e di Roberto Furcht (insieme a Luciano Del Rio). Nel tondo qui sopra, il momento del conferimento del titolo di Socio Onorario al maestro Michele Campanella. Le corde Jimi Hendrix sono prodotte in Germania utilizzando macchine di precisione computerizzate appositamente progettate da ingegneri tedeschi. L’esclusiva tecnologia brevettata CWT (Close Winding Technology) consente di ottenere avvolgimenti estremamente ravvicinati che conferiscono alle corde tonalità limpide e penetranti, oltre ad una risposta al tocco assolutamente unica. Inoltre questa tecnica allunga notevolmente la durata delle corde in quanto impedisce l’insinuarsi di sostanze estranee tra gli avvolgimenti. Cambiamenti di tonalità ed accordature particolari non saranno più un problema: queste corde presentano un’elasticità ed una stabilità tonale assolutamente imbattibili. Distributore esclusivo: Master Music S.r.l. - Via Papa Giovanni XXIII, 23 - 20090 Rodano (MI) Tel. 02-95.32.81.02 - Fax 02-95.32.86.07 - www.master-music.it DISMAMUSICA MAGAZINE DALL’Italia Si è tenuto il 15 e il 16 aprile a Torre Pedrera (Rimini) l’incontro di laboratorio AIARP dedicato al rapporto fra pianoforte, tecnico e pianista. Con la partecipazione straordinaria di Michele Campanella, di Roberto Furcht e Giovanni Doria. Dall’ITALIA È uno dei fiori all’occhiello dell’attività promozionale di Giambattista Zerpelloni, imprenditore che guarda decisamente avanti… ma il sottotitolo di SOUNDEXPO ‘07, l’appuntamento veronese con lo strumento musicale, recita semplicemente “la fiera per chi fa musica”. “In origine era un garage. Oggi è un luogo in cui, senza le macchine, si tiene annualmente una fiera di strumenti musicali. E in cui, anno dopo anno, il gradimento aumenta”. Chi parla è proprio Giambattista Zerpelloni, che sembra quasi sorpreso di vedere così tanta gente tra sabato e domenica aggirarsi affamata di musica, tra il suo negozio e, appunto, il garage trasformato in area fieristica. “Abbiamo potuto dedicare poco tempo all’organizzazione di SoundExpo”, ci dichiara quasi rammaricato, “e ci piacerebbe offrire ancora di più al mercato e agli appassionati. Ma lo faremo quando avremo più risorse da dedicare a eventi come questo”. In effetti lo abbiamo visto, presso lo stand Epifani, solo quindici giorni fa a Francoforte, dove ha trascorso quasi un’intera settimana. E lo rivediamo qui oggi, in una abbacinante camicia gialla (tutti gli addetti di Musical Box oggi sono in un riconoscibilissimo giallo canarino). È sempre dovunque... e quasi mai raggiungibile. Gli stand al mattino della domenica sono quasi deserti. Si può parlare in tutta tranquillità con gli operatori per nulla preoccupati per la mancanza di pubblico, e si sente solo ogni tanto l’impatto delle demo (a rotazione) di RCF, Korg e di tutti gli altri. Andrea “Manne” Ballarin, presente con l’intera gamma di modelli (incluse le quattro nuove chitarre acustiche) si aspetta il pieno nel pomeriggio, e non ha una sola preoccupazione al mondo. Ha recentemente attivato una stretta collaborazione con un forte distributore tedesco (www. ppc-music.de), un rapporto che potrebbe ulteriormente evolversi, ed ha ripreso in mano la distribuzione diretta dei 10 suoi prodotti in Italia (dopo la parentesi, pur positiva, con il Gruppo Eko). Marco Fornasero (BOSE) si esercita con una chitarra hawaiana dimostrando la validità della soluzione di amplificazione BOSE (effettivamente sostenuta da dimostratori professionali che si esibiranno in seguito) e si concede volentieri a commentare il mercato dal punto di vista del colosso statunitense. “Crediamo di dover investire in immagine là dove si fa musica veramente”, dice a proposito delle fiere e della presenza alle varie manifestazioni, “perché bisogna premiare quelle realtà che interpellano direttamente i musicisti, lasciando un po’ in disparte eventi solo di vetrina e di facciata”. E sottolinea il buon andamento sul mercato della proposta BOSE, un prodotto che ha saputo imporsi all’attenzione di molti professionisti per le sue qualità di riproduzione e per la sua straordinaria facilità di impiego e leggerezza. Dai pianobaristi a vari importanti artisti, è sempre più elevato il numero di musicisti che utilizzano questo sistema, “Ma non ci piace legare l’immagine del nostro prodotto a questo o quel performer, anche se famoso”, dice ancora Marco Fornasero, “perché crediamo che lo spettro di impiego della soluzione BOSE sia molto ampio, e non si adatti ad essere sovrapposta in modo riduttivo a un genere o a un tipo di musica specifici”. Accanto al suo stand fanno mostra di sé gli ottoni Ida Maria Grassi, il marchio distribuito da Amadeus (Gruppo Proel) che sta ottenendo ampi consensi in Italia. Aronne Gasparato è presen- te anche qui (e anche lui, come tutti, è reduce da Francoforte) e si dice soddisfatto: “Gli ottoni rappresentano un mercato piuttosto stabile, e devo riconoscere che l’attenzione alla qualità e al design, inteso anche come struttura tecnologica di ogni dettaglio, ci sta premiando. Questi prodotti sono realizzati in Oriente con nostra supervisione, su nostro progetto e con il nostro attento controllo qualità. E il pubblico se ne sta accorgendo”. Dall’altra parte dell’ambiente destinato all’esposizione, di fronte agli stand RCF e Montarbo, troviamo Claudio Formisano, che si diverte alle congas Meinl da lui distribuite. I suoi impianti sono però spenti, e anche le lucine degli ampli Gallien Kruger sono spente… “Qui sarebbe davvero difficile proporre un ascolto soddisfacente”, dice alzando un po’ la voce per coprire l’impatto acustico della demo di un altro stand. “Io ho scelto di proporre degli endorser presso le aree che Zerpelloni ha appositamente dedicato alle demo (a piano terra, ndr), in modo che il pubblico possa apprezzare la qualità delle proposte musicali che intendiamo fare”. Si ferma quasi di botto e indica un ragazzo che si aggira tra gli stand. Indossa una maglietta “Salva La Musica” che Dismamusica ha distribuito al Disma Music Show dello scorso anno. Chiedo il permesso di scattare una foto: la maglietta è addirittura una di quelle che erano state autografate da Le Vibrazioni, ospiti di Dismamusica e De Musica Onlus. “Perché non c’è il salone di Rimini?”, chiede, un po’ adombrato, il ragazzo dopo le presentazioni. Gli spieghiamo che quest’anno il salone di riferimento sarà a Milano, dal 21 al 24 settembre. E il suo viso si illumina. Guarda la madre che lo ha accompagnato e, insieme, dicono “Ci vedremo senz’altro lì. Non possiamo mancare!”. Si avvicina anche Ignazio Vagnone (Exhibo) presente con la gamma Tascam e Vestax, insieme alle proposte Sennheiser, e il discorso va al fare musica per diletto. Sia Formisano che Vagnone suonano in due differenti formazioni: il primo è percussionista (congas e bongos) e cantante del proprio gruppo, mentre il secondo suona il basso e la chitarra in una band che propone rock anni ’70 (la Chario Ensemble). Ed è bello che per un tratto si parli un po’ meno di mercato e un po’ più di musica. Ci allontaniamo avviandoci verso il grande palco esterno, dove nel pomeriggio suoneranno, tra gli altri, Massimo Varini e Bobby Solo. Incrociamo per un attimo Maurizio Vandelli (Equipe 84), un po’ più invecchiato di quando gli è stato conferito il Premio Musica è Vita (era stato premiato al Disma Music Show del 2000), ma preferisce scappar via borbottando un saluto a mezza voce. Poco oltre ci imbattiamo in Roberto Ferrari (Staar Technology) che, dopo RCF e Proel, ha deciso di fondare una sua azienda per la distribuzione di prodotti professionali. Anche lui è venuto a Verona da Torino (Rivalta Torinese, per la precisione), e anche lui, naturalmente, è reduce da Francoforte. Dopo la pausa-pranzo (presso il self service allestito accanto al palco live, accettabilissimo sia per qualità del cibo che per i prezzi praticati), rientriamo nell’area espositiva. Siamo in un altro mondo. La gente si accalca, la curiosità è palpabile, l’interesse è vivace. Raggiungiamo allora il punto vendita Musical Box dall’altra parte della strada, dove la mostra continua. C’è un secondo palco live per dimostrazioni e per un concorso di cantanti di vari generi. All’interno varie aree occupate da dimostratori di altre aziende, e volti noti. Incrociamo Salvatore Zocco (Casale Bauer), che sta attraversando l’area dei pianoforti e delle tastiere. “Faccio fatica a trattenermi”, dice tra il serio e il faceto, “Ma davvero non ne posso più di Per Elisa, Quinta di Beethoven, Toccata e Fuga di Bach, Giochi Proibiti e Scandalo al sole cercate sui tasti dai ditini di improbabili candidati a suonare!”. Mentre lo dice, uno straziante Per Elisa si leva da un imponente coda Kawai: è una ragazzina di dieci-dodici anni che insiste con indice e medio della mano destra. Azzecca, mediamente, una nota su tre. Siamo davvero d’accordo con Salvatore… Sull’ampio mezzanino, ingombro di strumenti e di persone, riconosciamo Pierluigi Cazzola (Laurus) che dimostra personalmente il suo nuovo basso a 5 corde (e anche lui è reduce da Francoforte, dove in occa- sione del venticinquesimo anniversario della sua azienda ha presenziato per la prima volta come azienda individuale). Scendiamo a salutare Zerpelloni, senza dimenticare una vista al Guitar Ranch di Pierpaolo Adda (ricordate il clamoroso furto del suo impareggiabile tesoro “vintage” unico al mondo?). E lo troviamo circondato dai suoi cimeli, grintoso e determinato a continuare alla grande. È alle porte dell’appuntamento di Soave (la sedicesima edizione del Guitar Festival), della quale parliamo a pag. 8 di questo stesso numero di Dismamusica Magazine), una intensa tre-giorni di seminari, mostre e concerti. Alle sue spalle la chitarra EKO realizzata appositamente per i King (il famoso complesso beat nel quale il giovane Pierpaolo ha lungamente militato) con una inconfondibile forma a “k” esaltata da un bianchissimo battipenna su un body rosso fuoco. Finalmente ritroviamo il patron Giambattista “Giamba” Zerpelloni. È davvero contento, ma riusciamo a sentirglielo dire solo a singhiozzo: è costantemente interrotto da chiamate, telefonate, richieste, domande e via discorrendo. Lo lasciamo alle sue incombenze dopo aver raccolto ancora una volta la sua decisa soddisfazione, mentre si avvia a premiare il vincitore del concorso per giovani cantanti. E non ci sembra affatto strano sentirlo dire imperioso, al microfono: “Ehi! Mettetemi a posto la voce! Vai un salto al mixer, dài, che dobbiamo premiare questi ragazzi!...”. DISMAMUSICA MAGAZINE VERSO UNA POLITICA DELLA MUSICA Conferenza stampa virtuale per il MEI su Second Life L’occasione era attesa da molto tempo: e il motivo è fin troppo chiaro. Dal giorno della sua fondazione, l’AIdSM (Associazione Italiana delle Scuole di Musica) si è battuta ininterrottamente per sensibilizzare le istituzioni sul tema della necessità di una legge sulle Scuole di Musica. E per più di vent’anni non è successo nulla, o quasi. L’incontro di Sesto Fiorentino ha spezzato questo incantesimo, perché ha visto sedersi attorno allo stesso tavolo, oltre ai rappresentanti dell’AIdSM e agli ospiti di rito, la senatrice Albertina Soliani e la presidente della VII Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali, senatrice Vittoria Franco. La loro presenza era finalizzata alla presentazione del disegno di legge n. 278 dal titolo “Disposizioni per il riconoscimento delle scuole di formazione musicale, la loro valorizzazione e l’integrazione con il sistema scolastico”. Uno sguardo al disegno di legge In una struttura estremamente agile (che conta, allo stato attuale, solo cinque articoli), la proposta di legge prende le mosse dal riconoscimento della “necessità di una organica formazione musicale di base capillarmente diffusa sul territorio”. Su questa base, Stato e Regioni –così si legge all’articolo 2– “riconoscono la funzione formativa delle scuole di formazione musicale” e, di conseguenza, “favoriscono altresì l’integrazione delle scuole di formazione musicale nel sistema dell’istruzione pubblica attraverso apposite convenzioni con le istituzioni scolastiche anche per la realizzazione di specifici progetti formativi integrati”. Il riconoscimento del valore formativo non comporta un riconoscimento legale dei titoli di studio rilasciati dalle scuole di formazione musicale. Tuttavia, come si legge all’articolo 3, le scuole dovranno in futuro attenersi a “requisiti minimi di qualità” che verranno individuati a livello nazionale da “una apposita Commissione tecnica nominata con decreto del Ministero dell’Istruzione”. La legge termina con l’indicazione seconDISMAMUSICA MAGAZINE do cui “le istituzioni scolastiche, dalla scuola d’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado (...) possono stipulare con le scuole di formazione musicale convenzioni al fine di concorrere allo sviluppo e alla formazione musicale degli allievi”. Sarà cura degli Uffici Scolastici Regionali redigere “previa verifica degli standard minimi qualitativi (...) un elenco delle scuole di formazione musicale con le quali possono essere stipulate le convenzioni”. Il peso politico della proposta Al di là della sintesi dei contenuti, la presentazione della relatrice Albertina Soliani ha messo in luce tutti i vantaggi politici che l’approvazione di questo disegno di legge renderebbe possibili per lo sviluppo e la costruzione di una politica della musica per il nostro Paese. Dopo avere ringraziato i soci AIdSM per la loro presenza (“che è già segno di una volontà politica”, ha dichiarato la Soliani), la senatrice ha sottolineato come il riconoscimento formale delle scuole di formazione musicale da parte dello Stato rappresenti di fatto una prima ossatura sulla quale sarà possibile in futuro costruire una rete “in grado di far decollare un sistema”. In particolare, ha sottolineato la senatrice, nell’ampia premessa agli articoli del disegno di legge è stato inserito il riconoscimento formale dell’interesse strategico che l’insegnamento della musica ha per la popolazione italiana. E questo, in una prospettiva politica di lungo corso, rappresenta un presupposto di fondamentale importanza. Fra interrogativi e perplessità Le reazioni dei presenti sono state di diverso segno. Accanto a chi ha salutato compiaciuto la “presa di coscienza” dello Stato non è mancato chi ha sollevato interrogativi e perplessità sulla effettiva efficacia di questo provvedimento. La voce più autorevole, in questo senso, è stata quella di Mario Sperenzi, fondatore e primo presidente dell’AIdSM e presidente del Centro di Ricerca e di Sperimentazione sulla Didattica Musicale di Fiesole. Forte di una invidiabile competenza e dell’autorità riconosciutagli di diritto da tutti i componenti dell’assemblea, Sperenzi ha ringraziato la classe politica per avere finalmente ascoltato le richieste del settore; quindi, come conseguenza di un’analisi lucida e rigorosa dei fatti, ha sollevato gli interrogativi che “le lacune dell’attuale disegno di legge pongono”. In particolare, ha osservato Sperenzi, la legge propone come soluzione –per la sopravvivenza delle scuole di formazione musicale– la stipulazione di convenzioni con la scuola dell’obbligo. “Prassi che dura ormai da vent’anni”, ha ricordato Sperenzi, ma che, se da un lato permette di onorare il compenso del singolo docente, dall’altro non contribuisce in nessun modo alla copertura delle spese di gestione della struttura, che per le scuole rappresentano la voce di bilancio più impegnativa. Sperenzi ha quindi ricordato che tipologia e distribuzione sul territorio delle scuole di formazione musicale sono “del tutto disomogenee”, e che pertanto la questione del loro sostegno va affrontata “attraverso piani regionali”. Infine, raccogliendo un tema condiviso da tutti i presenti, ha rimarcato che “il riconoscimento delle scuole di musica doveva inserirsi in un contesto di formazione globale della persona, un concetto che negli altri Paesi europei è molto più avanzato”. nella diffusa disorganizzazione degli operatori: nonostante gli sforzi per l’avvio di una politica comune, ci sono ancora, nel panorama italiano delle scuole di formazione musicale, troppe visioni contrastanti che impediscono la costruzione di un sistema capace di esprimere obiettivi e strategie condivise. Così, se da un lato si saluta con entusiasmo l’impegno dei legislatori verso la costruzione di una normativa per il settore, non si può che guardare con rammarico alle numerose occasioni perdute la cui mancata concretizzazione è dovuta all’incapacità del sistema di sganciarsi dai singoli casi e di esprimere l’analisi concreta di uno scenario. # - 9 #- -9 #9 #-9 + Il problema della disorganizzazione L’orazione appassionata di Sperenzi non è caduta nel vuoto, ma ha stimolato un vivace scambio di opinioni che si è protratto per tutta la durata del pomeriggio. A confrontarsi sono stati però soltanto gli associati AIdSM, in quanto entrambe le senatrici, a causa di impegni istituzionali, hanno dovuto lasciare il convegno. Il proseguire dei lavori si è quindi dimostrato in buona parte piuttosto sterile: da un lato mancavano gli interlocutori, dall’altro la discussione si è aperta a troppi temi dispersivi e spesso fuori contesto. Il dato che è emerso con più evidenza consiste perciò a nostro parere 6IA,EONARDODA6INCI 6EDANOAL,AMBRO-)TEL WWWEXHIBOITSENNHEISERPROAUDIO EXHIBOIT 11 DALL’Italia Lo scorso 24 marzo, le scuole di musica che fanno capo all’AIdSM si sono date appuntamento a Sesto Fiorentino per incontrare i relatori del disegno di legge sulle scuole di musica. Fra critiche e note positive, ecco che cosa è emerso... Venerdì 20 aprile scorso, alle ore 19, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del MEI del decennale. E fin qui niente di strano. La novità riguarda la location, che è stata spostata nel “mondo parallelo” di Second Life. Dall’isola Lapetus, Giordano Sangiorgi e Christian Perrotta hanno presentato il MEI Tour. La decisione di sbarcare su Second Life non rappresenta una novità assoluta per la musica italiana (molti utenti della comunità di Second Life ricordano il concerto tenuto da Luca Nesti lo scorso 14 dicembre), ma riveste un significato particolare per il MEI. La manifestazione di Faenza, come si legge in un comunicato stampa rilasciato per l’occasione, nasceva 10 anni orsono per offrire “un riparo dove chiunque credesse in questa alternativa potesse incontrarsi e confrontarsi”. In piena coerenza con queste premesse, il MEI ha deciso per questo “di sbarcare proprio su SL, il mondo virtuale che è l’unico a collegarsi ad un futuro che prevede sempre di più l’abbattimento di certe barriere, che soprattutto per quanto riguarda la musica e i prodotti artistici in genere, ne limitano la loro completa diffusione”. “Ora che le classifiche di vendita non assomigliano più a quello che passa nelle orecchie degli ascoltatori”, conclude il comunicato, “sarà proprio il MEI ad andare a conoscere una per una quelle orecchie, con il MEI Tour, passando anche dalle orecchie degli avatar di Second Life che sono ascoltatori curiosi e attenti”. Il MEI Tour prenderà il via ufficialmente a maggio e porterà in giro per tutta Italia i gruppi che negli ultimi dieci anni hanno saputo dare energia e qualità alla musica indipendente italiana. Feste e concerti proseguiranno per tutta l’estate e per buona parte dell’autunno, in una catena di tappe che si concluderà a novembre... naturalmente a Faenza. Nasce a Milano, all’interno del salone MEET MILANO 2007, il primo “MIV 2007 - Music International Village”, l’area interamente dedicata agli strumenti e alle edizioni musicali. Un avvenimento che apre un completo ventaglio di nuove opportunità. Periodicamente tutte le manifestazioni hanno bisogno di rinnovarsi per mantenere sempre vivo l’interesse del pubblico verso un determinato settore e per offrire un servizio sempre più accurato al settore stesso, in modo da rispondere alle esigenze reali del mercato con un’of- palcoscenico prestigioso come, un’occasione assolutamente irferta fieristica all’altezza dell’im- oggi, solo Fiera Milano può offri- rinunciabile. portanza economica e culturale re. Questa scelta raccoglie andi questo settore. Per Dismamu- che le istanze più volte espres- Un palcoscenico sica, che organizza e partecipa se da musicisti e appassionati internazionale a fiere da 25 anni, era giunto il di musica a tutti i livelli, e trova L’opportunità di interagire ditempo di ridisegnare la propria la sua più naturale risposta nel- rettamente con musicisti, conofferta fieristica, adeguandola l’opportunità che ci è stata offer- sumatori e operatori da un palcoscenico internazionale di ai4214_02_MA_Metodo_Europeo_125x185 mutamenti avvenuti in questi ta dalla nascita del nuovo polo16:58 14.03.2007 Uhr Seite 1 anni e riportandola ai fasti di un fieristico di Milano a Rho-Pero: questo livello è stata infatti la NUOVO – CON TESTO IN ITALIANO ! Fritz Emonts Metodo Europeo Per Pianoforte 7 1 Brani per ogni principale nazione europea 2 Gli allievi iniziano a suonare senza conoscere la musica 3 Improvvisazione e suono dei tasti neri 5 Sviluppo della capacità di ascolto ad orecchio Struttura logica e semplice per l’apprendimento 6 Molteplici duetti per piano 7 Bellissime illustrazioni per seguire il metodo 4 12 Brani composti appositamente da Fritz Emonts “buona notizia” che ci ha convinto a optare per lo spostamento di luogo e di data. Milano infatti, al di là delle immense risorse a livello di contatti e di realtà musicali già presenti sul territorio, può offrire un bacino di utenza reale di dimensioni gigantesche: oltre 9 milioni di abitanti (senza contare la vicina Svizzera) possono essere interpellati dagli eventi fieristici che si svolgono nel capoluogo lombardo. L’obiettivo è dunque quello di dare vita a una manifestazione al cui interno la musica è vita e la vita è musica, in un’atmosfera che passa dal professionale all’amatoriale nel segno della più ampia cultura musicale, dove brio, freschezza, azione, dinamismo, coinvolgimento ed entusiasmo si avvertono già nell’aria. Le opportunità per il MIV Testo Italiano – Spagnolo – Portoghese MA 4214-02 · 3/07 Meet MILANO Dentro l’evento Volume 1 ISBN 978-3-7957-5324-5 ISMN M-001-11589-6 ED 7931-01 Volume 2 ISBN 978-3-7957-5325-2 ISMN M-001-11590-2 ED 7932-01 Volume 3 ISBN 978-3-7957-5326-9 ISMN M-001-11591-9 ED 7933-01 Per ogni volume è disponibile separatamente il CD che contiene ogni brano del libro, inclusi gli esercizi di improvisazione delle “pagine gialle”. CD Volume 1 · T 3312 CD Volume 2 · T 3322 CD Volume 3 · T 3332 Il prossimo salone dello strumento e delle edizioni musicali si aprirà a Milano il 21 settembre, con il nome di MIV – Music International Village. È di fatto la porzione di Meet che viene coordinata da Dismamusica e che esprime un mercato che si sta muovendo su valori positivi da almeno due anni. La crisi è alle spalle, almeno secondo i numeri delle rilevazioni di mercato, e occorre stimolare una ripresa più efficace interpellando un pubblico più vasto, più variegato e più cosmopolita di quanto era “nelle corde” del pur valido appuntamento riminese. Quale occasione migliore del MIV per seguire e a volte anticipare questa chiara tendenza? E quale luogo migliore del nuovo polo fieristico milanese con i suoi accoglienti padiglioni avveniristici, con le più avanzate tecnologie fieristiche ed espositive, con i suoi tapis roulant che fanno da spina dorsale al sistema, con le sue scenografie architettoniche che, la prima volta che lo percorri, ti tengono a bocca aperta affascinandoti con le forme e gli spettacolari giochi di luce generati dalle immense vetrate del complesso… ? Anche questi aspetti coreogra- OLTRE LA FIERA “Da Meet Milano, ed in particolare dal MIV- Music International Village, ci aspettiamo il coinvolgimento di tutta la filiera che opera sotto l’insegna Musica.” Lo afferma Claudio Formisano, presidente di Disma Servizi e responsabile Dismamusica per i rapporti con Expocts e FieraMilano. L’idea è quella di dare vita a un palcoscenico internazionale di musica dal vivo, di vita musicale, di mercato della pratica musicale sia professionale che amatoriale in tutte le sue componenti. “Gli ingredienti dell’appuntamento milanese, oltre ai prodotti e alle soluzioni”, continua Formisano, “dovranno necessariamente essere brio, freschezza e voglia di divertirsi, in un contesto culturale di sicuro spessore. E ci dovranno essere a getto continuo eventi, convegni, incontri e approfondimenti per tutti componenti della filiera della musica, in un continuum che potrà poi estendersi, in sinergia con i locali di Milano e dintorni, in un percorso di Live Music post fiera, o addirittura, se ce ne sarà la possibilità, in spettacoli all’interno del polo fieristico di Rho-Pero durante i giorni del Meet, subito dopo la chiusura”. Per informazioni sempre aggiornate, www.meetmilano.it. fici trasformano il polo esterno di Fiera Milano in una location perfetta, funzionale e facilmente raggiungibile (vi si accede con un comunissimo metrò) e capace di consentire a ciascuno di organizzarsi al meglio anche per l’eventuale soggiorno. Paradossalmente, infatti, la sua dislocazione fuori dal centro cittadino non costringe a prendere alloggio per forza all’interno di Milano: il ricco e variegato hinterland del capoluogo lombardo offre decine di altre opportunità che possono generare le soluzioni più svariate, anche a costi decisamente più accessibili rispetto a quelli di Milano città. “Da Milano ci aspettiamo una risposta convincente già a partire dalla prima edizione”. Così aveva commentato Antonio Monzino jr. all’indomani dell’annuncio del nuovo appuntamento fieristico, e le premesse ci sono già tutte, stando anche all’attuale andamento delle conferme degli spazi nei due padiglioni che comporranno il primo appuntamento milanese del nuovo salone. Meet Milano e il suo futuro Detto altrimenti, il MEET avanza e il MIV corre: gli strumenti e le edizioni musicali si candidano ad essere la vera anima dell’appuntamento milanese. Ed in questo senso Dismamusica sarà felice di festeggiare il suo 25esimo anniversario celebrando contemporaneamente la nascita della nuova manifestazione. Meet Milano è già un evento, e con la collaborazione di tutti contiamo di mantenerlo tale per molti anni ancora, ampliandolo e facendolo crescere sia nell’offerta merceologica, sia nel ruolo, destinato a proiettarsi sui mercati internazionali europei e dell’area MEA. È quindi importante che gli operatori dello strumento e delle edizioni musicali presenti sul territorio italiano si rendano presenti all’appuntamento milanese, per garantire al pubblico un’offerta completa, per presentare al mercato un ventaglio ricco di soluzioni e per dare vita, con musica dal vivo, dimostrazioni e concerti, a una kermesse capace di interpellare il pubblico in modo autorevole e accattivante. DISMAMUSICA MAGAZINE Moderno d’annata A Milano il Berchet suona La cantina del liceo Berchet, scrive Annachiara Sacchi sul Corriere della Sera (Cronaca di Milano) del 13 marzo, era semiallagata, ammuffita, fatiscente. Innocente Pessina, il Dirigente scolastico, l’ha fatta sistemare : “ora, sotto le classi degli studenti, in via Commenda, c’è una piccola sala prove. Con batteria, amplificatori, mixer, casse e microfoni”. Perché, spiega il Dirigente, “se la scuola è meno antipatica, studi di più e rendi meglio”. I ragazzi che usufruiscono della sala prove pagano un prezzo simbolico di 1 euro a testa per due ore di session. C’è un regolamento (concordato in consiglio di istituto) che va seguito alla lettera: “orario dalle 14.30 alle 16.30, in caso di danno la responsabilità è degli alunni, sono ammessi gli esterni purché il gruppo comprenda almeno due berchettiani”, le prenotazioni vanno fatte nel rispetto degli impegni didattici e rivolgendosi a tre studenti che conservano le chiavi del locale. L’esperimento (assai gradito) è stato persino inserito nel Piano dell’Offerta Formativa del liceo classico. Il Dirigente sostiene che la scuola deve essere un luogo accogliente. E che è meglio suonare piuttosto che “ciondolare in mezzo a una strada”. José Antonio Abreu, il padre del miracolo musicale in Venezuela È stata pubblicata sul numero di febbraio di Suono un’intervista a Josè Antonio Abreu per Il giornale a firma di Pietro Acquafredda. In Italia al seguito dell’orchestra Sinfonica Giovanile Simón Bolívar (“punta di diamante del Sistema nazionale delle orchestre giovanili ed infantili da lui fondato trent’anni fa, dove bambini e ragazzi, tolti dalla strada, fanno musica quotidianamente”), José Antonio Abreu spiega: “Il mio progetto nacque con una finalità prevalentemente sociale: togliere dalla strada e riscattare dalla povertà bambini e ragazzi attraverso la musica. Solitamente i programmi sociali sono rivolti a procurare cibo, medicinali ed altri generi di prima necessità. A pochi viene in mente, invece, che l’uomo è anche anima e che la musica, e l’arte in genere, possano nutrirlo e guarirlo. Ho pensato alla musica solo perché sono musicista”. L’orchestra, DISMAMUSICA MAGAZINE continua Abreu, rappresenta in miniatura una società solidale, nella quale i componenti sono interdipendenti e i più grandi guidano i più piccoli. Attualmente in Venezuela suonano, nelle centinaia di orchestre costituite, oltre duecentocinquantamila ragazzi, e trecentomila cantano nei cori diffusi in tutto lo Stato (24 milioni di abitanti). Il prossimo obiettivo del Maestro è quello di formare un’orchestra con coro in ogni città e villaggio: se la droga corre, perché non dovrebbe correre la musica? “Voglio dare un strumento a un milione di ragazzi e bambini”. Ogni ragazzo e ogni bambino “è orgoglioso del suo strumento, si sente responsabile del dono che gli è stato fatto, lo accudisce, diventa tutt’uno con lui e non lo lascia neanche un giorno muto. Ecco da dove nasce uno dei nostri slogan: Scuola e strumento”. Meet Milano: una fiera globale In questo intervento su una rivista del settore dell’entertainment visto dal filtro della discografia (Music Biz di marzo), Carlo Bassi cerca di sottolineare come Meet Milano si occuperà dell’entertainment. Non dimenticandosi di citare Dismamusica come importante partner per la definizione dei confini espositivi di questa nuova avventura in Fiera Milano. La Rory-Gallagher-Tribute-Stratocaster di Fender campeggia sulle pagine centrali del numero di gennaio 2007 della rivista specializzata tedesca HK Holz- und Kunststoffverarbeitung, rivolta al settore della lavorazione del legno e delle materie plastiche. Nella doppia pagina si parla infatti della RoryGallagher-Tribute-Stratocaster di Fender come di un significativo esempio della tendenza alla produzione di copie perfette di prodotti “d’annata”, il cosiddetto vintage: “Nel 1997 Donal Gallagher consegnò ai designer dell’azienda statunitense Fender, all’interno del Los Angeles International Airport, una delle chitarre più desiderate di tutti i tempi. Era una Stratocaster, datata 1961, appartenuta a suo fratello Rory, il leggendario chitarrista rock e blues irlandese morto nel 1995 a soli 47 anni. Con la Rory-Gallagher-Tribute-Stratocaster Fender propone oggi una copia assolutamente identica di quella chitarra originale, visibilmente segnata dall’uso accanito che l’artista ne fece. Su questo strumento vintage non manca nemmeno un graffio della consumatissima vernice e diverse parti sono state invecchiate artificialmente. Gli acquirenti hanno così la sensazione di poter cogliere lo spirito di Rory Gallagher e di tenere tra le mani un oggetto originale”. La salute nella musica È una notizia Ansa pubblicata lo scorso 16 aprile: a Roma, presso l’Auditorium Parco della musica si terrà, il 6 maggio, il “Concerto per la vita che ascolta”, per promuovere i benefici della musicoterapia tra gestanti. Perché? Il motivo è semplice, spiega Domenico Arduini, presidente della Società italiana di medicina perinatale: “Studi approfonditi confermano che l’ascolto di musica in gravidanza stimola memoria, capacità di concentrazione e coordinazione del nascituro”. I trent’anni della Vienna Art Orchestra e la filosofia Mathias Rüegg è il fondatore di una delle maggiori big band della vecchia Europa, la Vienna Art Orchestra; “è lui il compositore, l’arrangiatore, il reclutatore di musicisti, il direttore d’orchestra e il regista di concerti pensati fin nel minimo dettaglio”, scrive Flavia Foradini su Il Sole 24 Ore del 18 marzo. Nelle sue composizioni Rüegg non mira a intrattenere il pubblico: “La creatività c’è o non c’è ed è indipendente da influssi esterni, anche se quando scrivo un brano penso sempre ai musicisti che lo eseguiranno. Però in principio c’è solo la voglia di fare musica”. La sua ultima opera è una trilogia alla quale “ha lavorato due anni, partendo dall’idea di una celebrazione del trentennale di attività che fosse un omaggio sia alla tradizione musicale europea che a quella americana”. Queste perché, spiega Rüegg, “il jazz è musica americana. Gli europei hanno una parte minima nello sviluppo del jazz. Eppure il jazz, come la classica, è una musica di respiro internazionale, è un patrimonio dell’uma- nità e richiede curiosità più che cultura”. E, spiegando la struttura della sua ultima opera, continua: “ho pensato di scegliere dei personaggi al di qua e al di là dell’oceano e di farli poi dialogare coi mezzi della musica. Per l’America ho individuato l’epoca d’oro di Hollywood, tra gli anni Trenta e la metà degli anni Cinquanta” (Marilyn Monroe, Ava Gardner, Luoise Brooks), “per l’Europa ho scelto dei pensatori, dei visionari, uomini che hanno cambiato il mondo” (Leonardo da Vinci, Sigmund Freud, Stephen Hawking), e infine, nella terza parte della trilogia “ho fatto incontrare, a coppie, le americane e gli europei e ho giustapposto di volta in volta due composizioni separate mettendole in relazione, creando una sintesi dei due programmi precedenti, una miscela di due mondi”. 13 RASSEGNA Stampa di Caterina De Gregori Rassegna STAMPA Paolo Fresu: “Perché sono jazzista? …Per caso” È Massimiliano Leva, su La Repubblica del 5 aprile, a intervistare Paolo Fresu, uno dei jazzisti italiani più famosi al mondo (280 dischi tra partecipazioni e registrazioni a suo nome, oltre duemila concerti in tutto il mondo, collaborazioni con nomi del calibro di Gerry Mulligan, Dave Holland, John Zorn e via discorrendo). “La mia è sempre stata una famiglia semplice”, racconta Paolo Fresu. “Si viveva in campagna, di poche cose. Mio padre faceva andare l’orto, portava al pascolo gli animali e io con lui. Il jazz, allora, manco me lo sognavo. Poi, un giorno, presi in mano per caso la tromba di mio fratello, che ormai non suonava più. Provai a soffiarci dentro e così, di colpo, sentii un’attrazione fatale”. Così la musica è entrata prepotentemente nella sua vita: a 11 anni entra nella banda del paese (Berchidda, in provincia di Sassari), a 12 scopre il jazz (grazie a un compagno di scuola che gli presta dischi di Chet Baker, Mi- les Davis…), a 13 decide di diventare trombettista professionista, si iscrive al Conservatorio di Cagliari e poi al DAMS. Si dichiara soddisfatto: “non ho mai dovuto arrivare a grandi compromessi. Ho sempre fatto quello che mi passava per la testa, a volte anche con grande incoscienza: nella vita e nel lavoro”. E racconta persino di un colloquio di lavoro avuto, appena diplomato, alla vecchia società dei telefoni, la Sip: “Andai vestito di tutto punto, ascoltai per un’ora, dopodichè dissi senza neanche troppi giri di parole che a me, di quel lavoro, non fregava proprio niente”. Ora quando non suona viaggia. “Sono fortunato”, spiega, “perché mi capita di avere anche molto tempo libero e di poter viaggiare per lavoro: le attese, gli aeroporti mi offrono sempre momenti di riflessione, di cui faccio spesso tesoro per creare musica”. MI-TO al centro dell’attenzione Sembra non avere mai fine la polemica innestata a livello locale intorno a MI-TO, il grande festival della musica immaginato dall’assessore Vittorio Sgarbi e portato avanti con la collaborazione delle amministrazioni guidate da Sergio Chiamparino e Letizia Moratti. Sulle pagine milanesi di Repubblica, lungo l’intera durata del mese di Aprile, è stato tutto un susseguirsi di interven- ti, lettere polemiche, chiarimenti e proclami: con il risultato che l’aspettativa intorno a questo evento sale ogni giorno di più. Le pagine dei giornali (ne riportiamo solo alcune per ovvi motivi di spazio) hanno richiamato l’attenzione degli organizzatori sul diritto delle istituzioni storiche milanesi (l’orchestra Verdi, i Pomeriggi Musicali, e via discorrendo) a partecipare al cartellone. In palio, oltre a una frazione del bilancio previsto per Mi-To, c’è la sopravvivenza stessa di queste istituzioni, e per questo i tono si sono accesi con il passare del tempo. Al di là delle motivazioni all’origine della polemica, il semplice fatto che la popo- 14 In un breve trafiletto Avvenire del 4 marzo segnala la consegna della laurea “honoris causa” in Letteratura e Spettacolo dell’Università di Siena a Riccardo Muti per “l’attività di svecchiamento della musica e la diffusione dell’arte presso i giovani”. Dal canto suo Riccardo Muti ha ribadito le proprie critiche sull’insegnamento della musica nella scuola italiana: “Non basta mettere un piffero in bocca ad un bambino per insegnare la musica. La musica è armonia ed è questo che si deve insegnare”. La Cina che ama la musica “Non ho scelto di fare questo mestiere”, spiega il Maestro Mariss Jansons a Sandro Cappelletto per La Stampa del 6 aprile. “Se ripenso all’infanzia mi vedo sempre in teatro, a seguire mia madre cantante e mio padre direttore. Hanno cominciato loro, adesso continuo io”. Mariss Jansons ha 64 anni, è nato a Riga, in Lettonia; “è un direttore di estremo riguardo e di grande potere e responsabilità”. Dirige l’orchestra di Monaco e, dal 2004, quella del Concertgebouw di Amsterdam. Dell’orchestra di Monaco il Maestro dice: “un grande suono, capace di meravigliose profondità, appassionato, spontaneo”, e di quella di Amsterdam: “un suono omogeneo, trasparente, cullato dall’acustica unica della loro sala”. “Lei”, gli chiede Cappelletto, “è nato in Lettonia, lavora in Germania e Olanda, ma la sua patria amatissima rimane la Russia. Che accade lì con la musica?” Oggi, rispetto al passato, spiega Jansons, “c’è minore attenzione per la cultura e le arti (…) È un momento delicato, i grandi maestri sono scomparsi, i migliori tra i giovani vanno a lavorare all’estero, le nostre storiche scuole sono in difficoltà”. Piuttosto aumenta la concorrenza: dalla Cina. “In Cina tutto è enorme: la potenzialità e l’impegno artistico, la domanda del pubblico, la disponibilità economica dello Stato. C’è una sorta di fanatismo per la nostra musica classica: magari ci fosse anche da noi!”. La scomparsa di un grande lazione di Milano e dell’hinterland lombardo si senta chiamata in causa dalla programmazione di Mi-To rappresenta un dato positivo. Nello stesso periodo in cui il festival musicale di Milano e Torino raggiungerà il momento culminante, infatti, avrà luogo MEET Milano... e la visibilità dello strumento musicale si troverà sicuramente ad essere amplificata. La musica voce della bellezza A conclusione del concerto tenutosi in aula Paolo VI per festeggiare i suoi ottant’anni, Papa Benedetto XVI, scrive Mimma Muolo per Avvenire del 17 aprile, ha ringraziato tutti i presenti e l’orchestra radiosinfonica di Stoccarda diretta da Gustavo Dudamel. “Nel guardare indietro la mia vita ringrazio Iddio per avermi posto accanto la musica quasi come una compagna di viaggio, che sempre mi ha offerto conforto e gioia. Ringrazio anche le persone che, fin dai primi anni della mia infanzia, mi hanno avvicinato a questa fonte di ispirazione e di serenità. Ringrazio coloro che uniscono musica e preghiera nella lode armoniosa di Dio e delle sue opere: essi ci aiutano a glorificare il Creatore e Redentore del mondo, che è opera meravigliosa delle sue mani.” Il discorso continua Più musica nelle scuole con un augurio: “Che la grandezza e la bellezza della musica possano donare anche a voi, cari amici, nuova e continua ispirazione per costruire un mondo di amore, di solidarietà a di pace”. C’è anche l’augurio per una maggiore fruizione della musica: “L’universalità della musica è oggi particolarmente accentuata grazie agli strumenti elettronici e digitali della comunicazione (…) Sono convinto che la musica – e qui penso in particolare al grande Mozart e naturalmente a molti altri compositori – sia veramente il linguaggio universale della bellezza, capace di unire fra loro gli uomini di buona volontà su tutta la terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l’Alto e ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la loro ultima sorgente in Dio stesso”. La morte di Mstislav Rostropovitch ha segnato in modo molto intenso i palinsesti dei giornali, delle radio e delle televisioni negli ultimi giorni di aprile. Il grandissimo violoncellista russo, scomparso il 27 aprile all’età di 80 anni, è stato ricordato per la sua straordinaria statura musicale, umana e politica. Sulle pagine di Repubblica, Bernardo Valli racconta lo stupore destato dalla celeberrima esecuzione delle Suite per violoncello solo di Bach sullo sfondo del Muro di Berlino nel giorno della caduta. “Con Rostropovitch”, scrive nelle stesse pagine Leonetta Bentivoglio, scompare non solo il più leggendario musicista vivente, ma un vero eroe del Novecento, tormentato e complesso, di ricchezza umana straordinaria.” La Grande Brera cerca casa È questo il titolo dell’articolo di Davide Re su Avvenire del 7 aprile sui progetti per la nuova Brera. “Musica, arti visive, teatro, danza, su queste discipline a breve a Milano potrebbe nascere un polo per l’Alta Formazione. Un polo nel quale saranno inglobate strutture come il Conservatorio, l’Accademia di Brera, la Nuova accademia di belle arti (Naba), la Domus Accademy, l’Accademia di Danza della Scala e la Scuola di Teatro Paolo Grassi. Non solo, sul tavolo della cultura e della istruzione milanese c’è anche la realizzazione della nuova sede dell’Accademia di Brera”. Nando Dalla Chiesa, sottosegretario all’Università e alla Ricerca, sottolinea che “il ministero è disposto a fare il grande investimento per la nuova sede di Brera”, sede che dovrà interessare il pubblico e che ospiterà tutte le nuove discipline che Brera prevede nei prossimi anni di attivare (moda, design, arte visiva, composizione con il computer,…). E a proposito del progetto per l’Alta Formazione artistica e musicale, Dalla Chiesa sottolinea che “Milano deve diventare come Londra. Questa città ha una grande vocazione naturale per la formazione di prestigio e di eccellenza in tante discipline artistiche, occorre fare in modo di creare un sistema, una rete, che agevoli sia le strutture che gli studenti, molti dei quali sono stranieri”. DISMAMUSICA MAGAZINE Dedicato ai fiati Accompagnato da un CD che propone l’esecuzione in duo e la traccia del solo pianoforte di tutti i sei brani, esce per i tipi delle Edizioni Curci Il violino Magico. La raccolta è indirizzata espressamente ai giovanissimi studenti di violino, ai quali dà la possibilità di misurarsi con sei celeberrime melodie di grandi compositori trascritte da Alberto Curci per la prima posizione. Haendel, Gounod, Schubert, Chopin e Liszt sono presenti in questa raccolta, che può essere un ottimo supporto alla preparazione di esecuzioni da tenersi durante saggi di classe e concorsi. Il volume verrà quindi accolto con favore dagli insegnanti delle scuole di musica in cerca di nuovi stimoli per i propri allievi. EDIZIONI CURCI www.edizionicurci.it ERRATA CORRIGE Sullo scorso numero di Dismamusica Magazine abbiamo erroneamente attribuito a Master Music la distribuzione delle chitarre a marchio Parker, che invece sono distribuite nel nostro Paese dalla Esound srl. Ci scusiamo dell’errore con i lettori e con i diretti interessati. Sono tutti firmati da Andrea Cappellari i nuovi volumi della serie Anthology che Carisch dedica, rispettivamente, a clarinettisti, flautisti e sassofonisti. Ciascuna delle raccolte propone ventotto brani di grande successo internazionale in un arrangiamento specifico. I titoli vanno da evergreen come Summertime e When The Saints Go Marching In a famosi brani pop come Moonlight Shadow, You Are The Sunshine Of My Life. Non mancano neppure i brani più famosi del repertorio Disney, per una raccolta che di fatto è confezionata in modo tale da garantire soddisfazione sia al dilettante adulto che allo studente più giovane. Ogni volume comprende un diagramma delle diteggiature e un CD audio con la registrazione delle parti di accompagnamento. CARISCH www.carisch.com S. Giuliano Milanese (MI) 02 98.221.212 KRK E8B Exposé: monitor da studio, con stile Midiware annuncia la disponibilità dei nuovi monitor KRK E8B Exposé. Pensati per migliorare ulteriormente le prestazioni dei già leggendari predecessori della Casa americana, questi nuovi monitor nascono da una serie di scelte innovative sia sul versante del progetto che dal punto di vista della scelta dei materiali. I modelli E8B sono dotati di due amplificatori di potenza discreti in classe A/AB e di un tweeter in berillio e alluminio che permette di ottenere tempi più veloci nella risposta ai transienti. Lo stesso design stondato, che a tutta prima potrebbe far pensare ad una scelta motivata da ragioni puramente stilistiche, risponde in realtà ad esigenze acustiche, perché riduce al minimo i fenomeni di diffrazione e assicura una resa acustica superiore. Di assoluto riferimento anche i valori della risposta in frequenza, che vanno da 40 a 30.000 Hz. Su questa base, non sorprende constatare come l’elenco degli artisti che si affidano a questi monitor si allunghi ogni giorno di più; al punto che, dagli studi di Abbey Road ai Real World Studios, i modelli KRK rappresentano oggi una sorta di “status quo” per i migliori fonici del pianeta. MIDIWARE www.midiware.com La musica di Friedrich Burgmüller non è certo fra le più frequentate da quanti si accingono a compiere al pianoforte un percorso di studi di tipo classico. Ed è un vero peccato, perché, come ci informa l’agile nota critica che accompagna questa pubblicazione dei 25 Studi opera 100, gran parte dell’eredità culturale del musicista tedesco si ritrova proprio nelle sue composizioni indirizzate alla didattica. Compositore apprezzato da Liszt e da Schumann, Burgmüller svela in queste pagine una serie sorprendente di abilità. Ogni studio ha dimensioni ridotte –e può quindi essere padroneggiato anche da studenti alle prime armi– e obiettivi tecnici ben definiti. La raccolta propone inoltre un piccolo tour di stili diversi venati di gusto romantico che, pur nelle dimensioni contenute delle forme, contribuiscono alla costruzione di una sensibilità estetica dalle mille sfaccettature. Da suggerire agli insegnanti di pianoforte anche come validissimo strumento per l’organizzazione di saggi, concerti e piccole audizioni. SCHOTT MUSIC INTERNATIONAL www.schott-music.com Mainz [email protected] A.A.A. traduttore cercasi La necessità, si dice, aguzza l’ingegno. Ne abbiamo avuto una prova a Francoforte, incontrando il produttore tedesco di software didattico musicale Midimaster. Non potendo fare conto sulla sola domanda del mercato interno per garantire ai propri pacchetti una adeguata diffusione commerciale, i programmatori della Midimaster hanno costruito i propri software a partire da un... vocabolario. Che corrisponde al repertorio dei termini tecnici e delle espressioni di uso comune di cui il programma di serve per porre le domande, fornire le risposte e gestire l’interfaccia utente. Naturalmente, il vocabolario è un database completamente aggiornabile: ben visibile nelle opzioni del menu a discesa di ogni programma c’è la funzione “aggiorna lingua”, una vera e propria utility di traduzione che permette a qualsiasi utente di creare una versione “localizzata” del programma. Per ora, i pacchetti Midimaster (che comprendono uno Score-Trainer per imparare a leggere il pentagramma, un Rhythmus-Trainer, un gioco a quiz sulla cultura musicale e un software per l’ear training) sono disponibili in tedesco, inglese, olandese, ungherese, ceco e svedese. Ma la Midimaster, che non vede l’ora di proporre una versione italiana, è in cerca di un volontario che li traduca per il nostro mercato. Il tempo richiesto per ciascun pacchetto, assicurano alla software house tedesca, è di circa dieci ore. E il compenso previsto? Una versione completa del pacchetto tradotto... MIDIMASTER www.midimaster.de Feucht [email protected] Roma 06 30363456 Il catalogo CGM: un servizio per il rivenditore È con giustificato orgoglio che Giuseppe Corengia, fondatore e titolare della CGM, ha presentato alla nostra redazione l’elegantissimo catalogo della linea di panchette per pianoforti prodotte ed esportate in tutto il mondo dalla sua azienda. Concepito per comunicare anche attraverso l’immagine l’alto valore dei prodotti CGM, il nuovo catalogo è un prodotto editoriale raffinato e curato in ogni dettaglio; ma, cosa ancora più importante, è un potente strumento di marketing nelle mani dei rivenditori. “Quando un cliente acquista un pianoforte, nella maggior parte dei casi cerca di farsi regalare, incluso nel prezzo, uno sgabello da pochi soldi. E di solito ci riesce” ci ha confidato Corengia. “Ma immaginiamo che il rivenditore gli metta fra le mani una copia di questo catalogo; e che spieghi al proprio cliente qual è la differenza fra un seggiolino costruito al risparmio e una panchetta ergonomica, studiata per garantire una seduta perfetta allo strumenCGM www.cgmcorengia.it DISMAMUSICA MAGAZINE to e per non rovinarsi nel tempo. Un prodotto costruito con materiali pregiati dalle mani sapienti degli artigiani... Voi cosa scegliereste se foste al posto di quel cliente?”. Naturalmente noi non abbiamo dubbi; e pensiamo che non ne avremmo nemmeno se fossimo nei panni del rivenditore. Il quale, come si può facilmente intuire, può trarre solo vantaggi dalla vendita di una panchetta d’autore: intanto perché non è costretto a regalare merce che, per quanto costi poco, ha pur sempre pagato; in secondo luogo perché può offrire ai propri clienti un prodotto di qualità comprovata (e pensiamo alla schiena del pianista); infine, e non ci sembra poco, perché su un prodotto come questo può anche marginare... Perticato di Mariano Comense (CO) 031 749344 h1UANTECOSE CHENONSAI DI NOI v s-ICROFONODINAMICOPERVOCE s$IRETTIVITÌCARDIOIDE s!LTAREIEZIONEALFEEDBACK s)DEALEPERIL,IVE s#APSULAANTISHOCK 6IA,EONARDODA6INCI 6EDANOAL,AMBRO-) TELWWWEXHIBOIT 15 DALLE aziende La magia del violino A scuola di pianoforte... e di gusto Dalle AZIENDE Grande soddisfazione per Orla Karawan Ha suscitato grandi entusiasmi fra gli operatori mediorientali la nuova tastiera Orla Karawan. 61 tasti, un generatore sonoro con polifonia a 64 voci, la “piccola” Orla ha un sound set modificato sulla base delle esigenze del mercato arabo, con 21 voci e 30 stili di accompagnamento dedicati alla tradizione musicale orientale. Stili e strumenti “locali” sono selezionabili da apposite sezioni del pannello di controllo, che, pur rimanendo per gran parte in lingua inglese, presenta numerose sezioni con i titoli in arabo. Non manca neppure una sezione dedicata all’impostazione della scala: sono i dodici pulsanti “Arabic Scale”, inseriti dai progettisti alla siniORLA www.orla.it stra dell’ampio display azzurro. Facili da usare ed estremamente intuitivi, questi pulsanti permettono di impostare in tempo reale l’intonazione di ogni singolo tasto, e possono quindi essere utilizzati per adattare la tastiera alle scale più in uso nei Paesi Arabi. Facile da usare e particolarmente attraente per il prezzo contenuto, Orla Karawan sarà sicuramente un prodotto vincente sul mercato orientale... e non solo. Recanati [email protected] EKO: le chitarre italiane ripartono... dalla Cina La presentazione della nuova linea di chitarre a marchio EKO è stata salutata a Francoforte dalla soddisfazione e dall’interesse di tutti gli operatori. E il motivo è presto detto: la casa italiana inizia quest’anno a commercializzare gli strumenti a proprio marchio prodotti in Cina. Si tratta di quattro linee di strumenti (chitarre classiche, acustiche, elettriche e bassi elettrici) dotate di un rapporto qualità/prezzo estremamente vantaggioso, che propongono fra l’altro, accanto ai modelli nuovi, la riedizione di strumenti storici costruiti negli Anni Sessanta. Sono strumenti spesso legati a momenti particolari della storia della musica del nostro Paese, come la chitarra “a freccia” che riproduciamo qui a fianco (il nome esatto del modello è Rock VI sunburst), la cui forma inconfondibile richiama gli strumenti dei Rokes. “La scelta di produrre in Cina”, ci ha svelato Stelvio Lorenzetti, “è maturata molto tempo fa; ma, naturalmente, non è cosa che possa essere messa in piedi dall’oggi al domani. Occorre identificare il partner giusto nel caotico scenario cinese; bisogna avere garanzie estremamente precise sui parametri relativi alla qualità dei materiali e della lavorazione. Solo quando abbiamo avuto la certezza che tutti gli standard fossero perfettamente in linea con le nostre aspettative abbiamo dato il via alla produzione”. L’intera produzione avviene su progetto italiano e sotto la supervisione costante di maestranze italiane estremamente qualificate, il cui intervento è indispensabile per garantire il rispetto fin nei minimi dettagli dei progetti originali e della filosofia del marchio Eko. EKO www.eko.it Recanati [email protected] Boss & Fender Certificazione ISO 9001 per MDS Sono senz’altro destinati a far parlare di sé i nuovi effetti a pedale sviluppati da Boss in collaborazione con Fender. I due stompbox, che inaugurano la linea Legend Series, sfruttano la tecnologia COSM per riprodurre in tutte le loro sfaccettature le sonorità di due autentiche icone del sound: gli amplificatori Fender Bassman del ‘59 e Deluxe Reverb del ‘65. Fedeli agli originali nelle caratteristiche sonore come nel look (e nel set di manopole per il controllo dei singoli parametri), i due nuovi effetti Boss funzionano anche come pedali “pregain” se installati a monte di un amplificatore dotato di overdrive; al quale, in questo caso, aggiungeranno il tocco inconfondibile del sound originale Fender. È stata di recente assegnata a Music Distribution Services gmbh la certificazione di qualità ISO 9001:2000. Si tratta di un traguardo particolarmente significativo per l’azienda tedesca, che ha sempre impostato la propria politica commerciale su due caposaldi fondamentali: assicurare al cliente un servizio di altissima qualità e soddisfare sistematicamente le aspettative di clienti e partner. Il certificato di qualità ISO ha valore internazionale. E, come sottolinea bene il comunicato stampa rilasciato per l’occasione da MDS, non è un premio rilasciato una tantum, bensì un riconoscimento che viene emesso solo dopo una lunga e attenta analisi dei livelli di qualità e del grado di soddisfazione dei clienti. Come tutte le certificazioni ISO, fra l’altro, ha una durata limitata nel tempo (tre anni) e deve essere periodicamente sottoposta a nuove verifiche. È anche per questo che MDS continua tuttora ad investire nel miglioramento del proprio sistema di gestione della qualità. Tutti i processi interni dell’azienda e le singole procedure sono costantemente monitorati; ogni reclamo viene inoltrato al responsabile e gestito nei tempi più brevi possibili. Il risultato, al di là del pur prestigioso certificato ISO, si misura nella soddisfazione superiore di clienti e partner, nella riduzione dei costi sul lungo periodo e nella maggiore competitività dell’azienda sul mercato mondiale. ROLAND ITALY www.roland.it Arese 02 937781 FORMULA FBT Di ritorno da Francoforte, dove hanno avuto il loro battesimo ufficiale, i mixer FBT fanno il loro ingresso sul mercato, con l’autorevolezza di chi porta un marchio che vanta 44 anni di presenza nel vasto panorama internazionale dell’amplificazione professionale del suono. Secondo Mauro Tanoni, responsabile vendite e marketing di FBT, “La nuova serie di mixer professionali FORMULA per impiego ‘on stage’ riesce a coniugare i due delicati parametri dell’elevata qualità professionale e della relativa economicità globale, con un rapporto qualità prezzo che definire molto interessante è quasi riduttivo”. La gamma FORMULA si presta infatti a una vasta serie di possibili impieghi, sia “on tour”, per un utilizzo intensivo anche in condizioni quasi estreme, sia in studio, presso club, auditorium e teatri, come installazione permanente. Presentata inizialmente in quattro modelli, la gamma Formula offre caratteristiche di alto livello, quali, nei modelli 248 e 328 (24 e 32 canali oltre a 6 canali stereo), i mixaggi FOH, monitor e matrix, quattro sottogruppi, il monitoraggio in cuffia e molto di più. I due modelli più piccoli (182 E e 122 E) sono robusti e compatti, e destinati a quegli utilizzatori che non vogliono rinunciare, anche nelle console più piccole, alla qualità e alle funzioni normalmente disponibili nei modelli più grandi. “Per noi si tratta di un ritorno in questo segmento di mercato”, chiarisce Mauro Tanoni, “con un prodotto per il quale FBT ha investito in ricerca. Siamo convinti che il professionista deve poter contare soprattutto su due fattori: flessibilità e affidabilità del prodotto. Aspetti che abbiamo particolarmente curato nella gamma Formula, affiancandoli naturalmente a una completezza di funzioni per la quale rimando a un confronto diretto con il prodotto...”. FBT www.fbt.it Recanati [email protected] Un “grazie” di cristallo... 16 Mainz [email protected] Sistemi Vicoustic da Midiware Midiware ha reso noto che sono stati siglati gli ultimi accordi per la distribuzione in Italia dei prodotti Vicoustic. Il nuovo marchio, che si aggiunge alla già imponente serie di aziende rappresentate in Italia dal distributore romano, è quello di un noto produttore di pannelli fonoassorbenti e di soluzioni per l’adeguamento acustico degli ambienti. Rivoluzionarie nelle prestazioni come nel design, le soluzioni Vicoustic sono disponibili sia come pezzi singoli che in kit di montaggio, e spaziano su una gamma che prevede, oltre ai già citati pannelli fonoassorbenti, anche pannelli diffusori e trappole per bassi. “Con la distribuzione dei prodotti Vicoustic”, si legge nel comunicato rilasciato per l’occasione, “il catalogo Midiware riesce ad offrire ora tutto il necessario per l’allestimento di uno studio di registrazione, dall’home-studio allo studio professionale”. MIDIWARE Roma www.midiware.com 06 30363456 Un profilo per Poulenc La Hoshino Gakki Ltd, l’azienda giapponese produttrice delle prestigiose linee IBANEZ e TAMA, due indiscussi leader di mercato, ha voluto sottolineare la preziosa collaborazione che la lega all’italiana Mogar Music Spa con un oggetto semplice ma significativo. In occasione del ventesimo anniversario della fondazione della Mogar, ha infatti voluto consegnare a Carlo Bonomi (Amministratore delegato) e a Marco Guazzoni (Direttore generale) un prezioso trofeo in cristallo inciso. Su di esso campeggia la scritta “Hoshino Gakki congratulates Mogar Music Spa, on your 20th Anniversary”. Si tratta di un gesto semplice, ma significativo, che sottolinea il primato delle persone sui prodotti, il primato dell’attenzione personale sulla fredda logica del business. Sia Carlo Bonomi che Marco Guazzoni si sono dichiarati molto onorati dal gesto del loro partner giapponese, ancora più gradito proprio perché inatteso. Un modo per augurarsi, reciprocamente, ancora molti anni di proficua collaborazione! MOGAR MUSIC www.mogar.it MDS www.mds-partner.com Lainate (MI) 02 935961 Forti del successo riscontrato con i volumi dedicati a Ravel e a Debussy, gli editori francesi Durand, Salabert ed Eschig propongono un nuovo “profilo d’autore” in venti pezzi. Al centro dell’attenzione c’è questa volta il grande compositore Francis Poulenc, di cui si dà, nel breve volgere di ottanta pagine, uno spaccato credibile dell’arte pianistica. Accessibile a diversi livelli di preparazione tecnica, la raccolta comprende brani scritti per bambini, come la celeberrima suite Villageoises, e composizioni impegnative come il Valzer-Improvvisazione sul nome di Bach o l’Intermezzo in la bemolle maggiore. Ottimo punto di partenza per una prima esplorazione della letteratura pianistica del Novecento, il volume trova negli studenti che intendono proporsi in piccoli concerti e concorsi l’acquirente ideale. BMG RICORDI www.ricordi.it S. Giuliano Milanese (MI) 02 988134279 DISMAMUSICA MAGAZINE Pro Audio: il catalogo Exhibo EXHIBO www.exhibo.it Slancio lirico È senz’altro curioso il piccolo kit che l’editore tedesco Henle ha predisposto per chi deve scrivere musica... a mano. In una piccola scatoletta di latta contraddistinta dalla presenza del logo a sbalzo dell’editore trovano posto tre matite, un diapason, un temperamatite e tre gomme a cuneo. Queste ultime possono essere montate sulle matite e si rivelano molto efficaci per cancellare le singole note: grazie alla forma particolarissima, infatti, riescono ad “insinuarsi” molto bene fra una linea e l’altra del pentagramma per interventi molto... mirati. Ideali per che si sta misurando con le prove del dettato melodico e del basso di armonia, le matite Henle esercitano un forte appeal su qualsiasi musicista di formazione accademica. Specie se usate per prendere appunti sull’originalissimo block-notes promozionale dell’editore, che ha la stessa forma dei celebri spartiti verdi e di cui riportiamo qui a fianco la foto... HENLE VERLAG Munich www.henle.de Prosegue senza sosta l’impegno con cui BMG Ricordi propone al mercato nazionale ed internazionale i pezzi più ricercati dell’immenso catalogo di composizioni che portano la firma dei grandi operisti italiani dell’Ottocento. L’arrivo della primavera, quest’anno, vede l’uscita contemporanea dei tre libri di cui pubblichiamo qui a lato le copertine. Si tratta delle Liriche di Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi e Gaetano Donizetti: brevi pezzi scritti per voce sola e pianoforte che assomigliano ad altrettanti bozzetti attraverso i quali l’arte consumata dei compositori ha modo di confrontarsi con forme brevi, testi di ispirazione popolare, atmosfere inconsuete. Ideali come terreno di studio e come complemento ai più impegnativi programmi da concerto, i brevi brani contenuti in queste raccolte potrebbero anche costituire, se presi tutti insieme, un programma a sé, in grado di stupire il pubblico per l’originalità della proposta. È quindi perfettamente naturale che fra i destinatari ideali di queste raccolte ci siano gli studenti di canto, gli insegnanti in cerca di repertori inconsueti, e, naturalmente, i professionisti. Tutti apprezzeranno, assieme all’edizione particolarmente curata, i due CD Audio allegati, che ospitano rispettivamente l’accompagnamento strumentale e la registrazione dei testi per lo studio della dizione. BMG RICORDI www.ricordi.it S. Giuliano Milanese (MI) 02 98.81.34.279 Ottant’anni per Kawai Comunicazioni wireless da HME Solo pochi mesi separano Kawai dal raggiungimento dell’ottantesimo compleanno. L’anniversario della fondazione della Kawai Musical Instruments Manufacturing Corporation cade il giorno 9 agosto: esattamente in quella data, nel 1927, Koichi Kawai diede vita alla propria azienda insieme a sette collaboratori. La Kawai muoveva i primi passi con l’obiettivo di realizzare strumenti di altissima qualità, ma nei primi anni di vita era costretta a scontrarsi continuamente con la difficoltà di reperire artigiani qualificati e materiali di alta qualità. Nonostante questo, negli anni Cinquanta la fabbrica contava oltre cinquecento dipendenti; e il numero di pianoforti prodotti ogni anno superava le 1.500 unità. Lo sviluppo continuò impetuoso negli anni Sessanta, con l’arrivo di Shigeru Kawai e l’introduzione di tecnologie avanzate e di una nuova visione legata all’educazione musicale. Oggi, Kawai conta 4.000 dipendenti e una rete di vendita diffusa in tutti i continenti. La sfida è vinta. Buon compleanno, Kawai! Sono disponibili a catalogo da Sisme i nuovi prodotti per le comunicazioni wireless firmati HME. La nuova linea si chiama Intercom, è interamente digitale e sfrutta la banda a 2,4 GHz per la quale non sono necessarie licenze di alcun tipo. Grazie alla tecnologia FHSS (Frequency Hopping Spread Spectrum), ciascun impianto può funzionare senza interferenze con un massimo di 15 utenti mobili. Ideali per le comunicazioni di servizio in occasione di eventi sportivi, spettacoli teatrali, concerti e manifestazioni dalla difficile gestione logistica, questi impianti sono facilissimi da configurare e garantiscono una straordinaria protezione delle comunicazioni e un’alta efficienza. FURCHT www.furcht.it Milano 02 79.82.83 SISME www.sisme.com Osimo Stazione 071 - 7819666 ")*("+*&( )#+)",& )* (+)"(#"'"&,%%" &%& # !&%& . ---$)* ($+)""* DISMAMUSICA MAGAZINE 17 DALLE aziende Exhibo ha presentato lo scorso mese di marzo il suo nuovo catalogo italiano per il settore Audio Professionale. Studiato per offrire agli operatori del canale una panoramica completa ed efficace della ricchissima offerta merceologica Exhibo, il nuovo catalogo, con le sue 224 pagine, è decisamente imponente. All’interno, organizzati per categorie merceologiche, trovano spazio tutti i prodotti e i marchi distribuiti dall’azienda di Vedano al Lambro: microfoni, sistemi per conferenze, mixer, cuffie microfoniche, cuffie per cellulari e auricolari per lettori Mp3. Ogni scheda è corredata da fotografie e dati tecnici, e la ricerca dei contenuti è organizzata per tipologia di prodotto, per codice e per marchio. La versione cartacea è stata affiancata quest’anno da una versione digitale dello stesso catalogo, raggiungibile sul sito Exhibo e consultabile con facilità grazie alle dimensioni ridotte e all’indicizzazione dei contenuti. Tutto in un kit Dalle AZIENDE EKO acquisisce Quik Lok In stile francese Il 21 marzo scorso il Gruppo EKO ha acquisito dalla MPM/TAM di Recanati il marchio di accessori per strumenti musicali QUIK LOK. Nell’accordo di acquisizione rientrano anche i marchi STRIX e MPM OPERA, il sito www.quiklok.it, i brevetti e tutto ciò che è risultato di importanza strategica per l’immediata prosecuzione dell’attività di vendita sia in Italia che A giudicare dal numero di edizioni che si affacciano quest’anno sul mercato, la musica francese del primo Novecento sta conoscendo un nuovo periodo di gloria. Merito anche del costante impegno con cui gli editori propongono sul mercato internazionale edizioni particolarmente curate sotto l’aspetto critico. Un esempio estremamente positivo, in questo senso, è dato dai volumi di cui BMG ha di recente annunciato la disponibilità. Il primo è un singolare arrangiamento per pianoforte e tromba in do del Secondo Notturno di Claude Debussy ed esce per i tipi delle edizioni Durand. Gli altri quattro sono dedica- all’estero. L’obiettivo del Gruppo Eko è quello di ottimizzare i risultati economici delle attività legate al marchio Quik Lok, con la prospettiva di incrementare il fatturato su scala mondiale. A questa strategia si deve fra l’altro la costituzione di una nuova azienda, denominata QUIK LOK s.r.l., che ha sede legale a Recanati e sede operativa a Montelupone in un fabbricato attiguo alla sede attuale del Gruppo. EKO www.eko.it Recanati (MC) [email protected] Diffusori o computer? Visti da fuori sono dei semplici monitor da studio di raffinata fattura. Ma i nuovi L-Acoustics 108-P nascondono in realtà un “cuore” ad alta tecnologia. Ciascun diffusore è dotato infatti di un complesso processore digitale che controlla le funzioni di crossover, tempo di allineamento dei componenti ed equalizzazione. Il “computer di bordo” rende estremamente semplice qualsiasi installazione, dal momento che è pre-programmato con quattro preset (rispettivamente FILL, FRONT, MONITOR, X-OVER) studiati per ottimizzare la risposta del monitor alle situazioni tipiche più diffuse. Dal monitoraggio stereo o surround in studio al sound reinforcement in teatri e locali, dall’installazione in sale congressi e ristoranti all’impiego in cinema e luoghi di culto... la flessibilità, che si riflette anche nelle numerosissime possibilità di fissaggio (su un palo, a parete, a soffitto, su americana) è il punto di forza più vistoso dei 108-P. I nuovi diffusori L-Acoustics. che puntano a diventare lo standard di mercato grazie anche alle prestazioni muscolose, possono contare su di una bi-amplificazione da 250 + 500 Watt che, se abbinata al subwoofer amplificato SB-15P, può essere sufficiente a costruire un piccolo impianto PA. SISME www.sisme.com Osimo Stazione 071 - 7819666 Digidesign per InSound La categoria dedicata alla musica elettronica del Primo Trofeo InSound è sponsorizzata da Digidesign. Il Trofeo prevede l’indicazione, da parte dei lettori di InSound, dei migliori musicisti italiani che si sono distinti nel corso del 2006. La scelta è possibile su di un ventaglio di 15 categorie; e le votazioni sono aperte fino al 30 giugno. I vincitori saranno premiati da Auditorium Edizioni in occasione di Meet Milano. Per conoscere i dettagli e scaricare il modulo di votazione è possibile collegarsi a www.insound.it. Per quattro chitarre L’opera originale si chiama Andalucìa ed è una suite per pianoforte scritta dal musicista cubano Ernesto Lecuona. Una composizione che si colloca nel solco della tradizione di Albéniz e Granados, e che quindi fa propri gli stili e i “colori” tipici della scuola nazionale spagnola. Come altri brani famosi di questo repertorio, anche Andalucìa si presterebbe ad una trascrizione per chitarra, se non fosse per la particolare ricchezza dinamica che l’esecuzione di questo lavoro esige. Ecco dunque la soluzione, firmata da Angelo Gilardino per i tipi delle Edizioni Curci: una trascrizione per quattro chitarre. Un lavoro che, insieme alla necessaria ricchezza di piani sonori, regala ad insegnanti, studenti e professionisti della chitarra un nuovo “terreno di lavoro” sul quale imbastire collaborazioni, progetti di musica d’insieme, performance per saggi e concorsi. EDIZIONI CURCI www.curciedizioni.it Contrappunto Jazz L’improvvisazione jazz è guardata ancora oggi con sospetto dai musicisti classici. E, anche se il jazz è il linguaggio musicale d’elezione dell’arte improvvisativa, a molti non è chiaro nemmeno il fatto che esistono stili improvvisativi profondamente diversi fra loro. Questa diversità è però una grande ricchezza, e deve essere valorizzata soprattutto a livello della didattica. Lo scopo del volume di Neil Olmstead è proprio questo: l’autore di Solo Jazz Piano: l’approccio lineare intende proporre un metodo di studio dedicato all’improvvisazione contrappuntistica: uno stile che privilegia un approccio melodico e che prevede lo sviluppo indipendente e contrapposto della linea acuta e della linea di basso. Dalla conoscenza delle sigle ai primi esempi di walking bass, dalla creazione di linee di basso composte allo sviluppo dei motivi, il volume di Olmstead guida il lettore senza forzature alla meta, nel tentativo costante di non imporre delle formule ma di sviluppare le capacità creative. Ideale per chi si vuole avvicinare al pianismo di Brad Mehldau, Keith Jarrett e Diana Krall, il volume deve essere accompagnato da una robusta fornitura di dischi e di... manuali d’armonia jazz. CARISCH S. Giuliano Milanese (MI) www.carisch.com 02 98.221.212 18 Milano 02 - 760361 Marcella Crudeli esegue Chopin L’etichetta spagnola KNS Classical ha pubblicato Marcella Crudeli plays Chopin, ultima fatica discografica della pianista italiana. Il CD offre un programma inconsueto, che affianca a brani celeberrimi -come lo Scherzo n. 2 e la Ballata in sol minore- pagine meno frequentate, come quelle delle Variazioni Brillanti in si bemolle maggiore. La grande interprete italiana ha ricevuto nel 2003 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la Medaglia d’Oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte; il libretto del CD riporta anche la fotografia dell’evento, e cita, insieme alle altre importanti onorificenze ricevute da Marcella Crudeli a livello internazionale, il premio “Una vita per lo strumento musicale” conferitole nel 1993 dalla DISMA. ti in parte al repertorio per pianoforte solo (con i Notturni di Satie e il primo volume delle Opere di Camille SaintSaens), alla letteratura per violino (la Fantasia di Olivier Messiaen) e al mondo della voce (con le tre Chansons della raccolta Don Quichotte à Dulcinée). Si tratta in tutti i casi di opere ancora poco diffuse presso il pubblico italiano, che meritano senz’altro grande attenzione e che possono concorrere al rinnovamento dei programmi di studio e da concerto dei musicisti delle giovani leve. Da segnalare senza esitazione a scuole, insegnanti di strumento e professionisti in cerca di nuovi, stimolanti orizzonti sonori. BMG RICORDI www.ricordi.it S. Giuliano Milanese (MI) 02 98.81.34.279 Il meglio per i bambini Le edizioni Schott sono da sempre caratterizzate dall’alto pregio della veste grafica e della qualità tipografica, oltre che tecnica, del materiale edito. Il volume Best of Children’s Songs, disponibile da questa primavera con il numero di catalogo ED 12948, non fa eccezione a questa regola, e presenta nel corso di ottanta pagine di facile leggibilità una raccolta di quaranta canzoni per bambini. Oltre ai titoli più noti –come London Bridge Is Falling Down e She’ll Be Coming Round The Mountain– trovano posto in questo canzoniere parecchie canzoni meno note, in modo da andare incontro alle esigenze sia di chi cerca un canzoniere “tradizionale” sia di chi è per natura più curioso. Tutti gli arrangiamenti sono realizzati con cura particolare e contengono, oltre alla voce principale, una seconda linea che può essere facilmente intonata per creare armonie gustose e caratteristiche. L’accompagnamento pianistico è di facile lettura; e se questo si traduce da un lato in un vantaggio innegabile per quei direttori di cori di voci bianche che sono allo stesso tempo anche accompagnatori, dall’altro offre la possibilità di far sedere al pianoforte un pianista giovanissimo. A dirla tutta, poi, dato che i testi sono in lingua inglese e che la melodia principale viene sempre ripresa nell’accompagnamento, abbiamo l’impressione che questo volume farà registrare un successo non indifferente anche come manuale per lo studio del pianoforte. SCHOTT MUSIC INTERNATIONAL www.schott-music.com Mainz [email protected] Roland introduce i nuovi pianoforti HP La nuova linea HP Roland rappresenta molto più che non un semplice rinnovamento di gamma. I nuovi strumenti prodotti per il mercato europeo sono costruiti intorno ad una meccanica innovativa pensata per sfruttare a fondo le caratteristiche più avanzate del motore sonoro introdotto quest’anno. La caratteristica più importante, sotto il profilo squisitamente tecnico, risiede nella presenza di un campione di pianoforte acustico realizzato attraverso la tecnica del multisampling. A ciascun tasto corrisponde un campione differente, con il risultato che l’interpolazione dell’intonazione è del tutto assente e il suono globale risulta estremamente più ricco e dettagliato. La nuova meccanica PHA II, che si fregia del logo Ivory Feel, restituisce alle dita le diverse sensazioni che si provano su di una tastiera ricoperta di avorio e di ebano. L’architettura interna della nuova meccanica, inoltre, permette di riprodurre l’effetto del doppio scappamento e garantisce quindi una estensione della gamma dinamica attraverso la quale l’esecutore può ottenere esecuzioni limpide ed accurate. Oggetto di un seminario di approfondimento durante il recente Dealers’ Meeting di Villa San Giovanni, i nuovi pianoforti HP saranno disponibili a breve in tutta Italia. ROLAND ITALY www.roland.it Arese (MI) 02 - 937781 Midiware distribuisce Studiologic La primavera 2007 è per Midiware una stagione di importanti acquisizioni. Già autorevolissimo nel campo dei software e delle periferiche di acquisizione e processing audio e MIDI, il catalogo del distributore romano si è arricchito, a partire dallo scorso mese di marzo, dei prestigiosi controller MIDI a marchio Studiologic by Fatar. Apprezzatissime in tutto il mondo, le tastiere Fatar sono costruite in Italia da un’azienda che vanta oltre cinquant’anni di attività e si suddividono in tre famiglie: la linea Travel, la linea Vintage e la linea Professional. MIDIWARE Roma www.midiware.com DISMAMUSICA MAGAZINE STUDIO CONTI 2006 MODUS dirige il suono Ogni grande suono ha bisogno di essere diretto con grande professionalità. Questo è MODUS di FBT, un innovativo sistema Line-Array, disponibile in 8 diverse configurazioni, leggero nel prezzo ed eccellente nella performance. Modus 40 Modus 15 •Sistema di diffusione sonora a 2-vie Line Array in Bass Reflex, 1600W •4 moduli-array raggruppati in un singolo diffusore in betulla di 13 strati •8 altoparlanti da 8" custom al neodimio e bobina da 2" •8 driver a compressione da 1" custom e bobina da 1.7", accoppiati a guide d'onda con trombe da 90°H per la dispersione orizzontale delle alte frequenze •Dispersione verticale di 40°V (MODUS 40) e di 15°V (MODUS 15) •Sistema hardware di sospensione incluso •Linea completa di accessori per la sospensione, il trasporto e l'impilaggio •Network crossover di alta qualità •Selettore di modo operativo passivo full-range/bi-amp •Livello massimo di pressione sonora (Max SPL): 138dB •Risposta in frequenza estesa da 58Hz Modus SUB •Sistema Sub-Woofer Passa-Banda, 1800W •2 altoparlanti per le basse frequenze da 15" custom, confugurati in "push-pull" e bobine da 4" •Sistema hardware di sospensione incluso •Linea completa di accessori per la sospensione, il trasporto e l'impilaggio •Livello massimo di pressione sonora (Max SPL): 141dB •Risposta in frequenza estesa da 38Hz E PROGETTAT ITE IN ITALIA E COSTRU FBT elettronica SpA - Recanati - Italy Tel. +39-071750591 www.fbt.it - [email protected]