DISMAMUSICA MAGAZINE - Aprile 2007 - Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB Milano - Anno IX n. 33- Direttore Responsabile: Gianni Cameroni - Editore e proprietario: S&G Partners srl - Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo (MI) - Tel. 0362 583672
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Organo ufficiale di DISMAMUSICA - Associazione Italiana Produttori e Importatori di Strumenti ed Edizioni Musicali - Anno IX - n. 33 - APRILE 2007
DISMAMUSICA
E LA FILIERA
Se leggiamo in un dizionario il significato
del termine “filiera”, troviamo pressappoco la seguente definizione: “l’insieme delle
aziende che concorrono a produrre, distribuire e commercializzare un determinato prodotto”. Il termine nasce in ambito alimentare (filiera lattiero-casearia, filiera ortofrutticola, ecc.) ma si è esteso a ogni catena distributiva complessa
per sintetizzarne la logica distributiva. Esiste dunque anche una
“filiera dello strumento e delle edizioni musicali”, che in sé rappresenta di fatto l’intero mercato del settore.
Questa è una prima considerazione.
Veniamo ora a Dismamusica: un’associazione che, nel suo 25esimo anniversario si interroga sul proprio ruolo e sulla propria rappresentatività globale sia a livello internazionale che a livello nazionale.
Ebbene: il risultato della lunga riflessione sul concetto di “filiera”
e sulla necessità, nei rapporti con le istituzioni, la scuola, la politica e i forum mondiali del settore, di poter offrire un interlocutore unico e pienamente autorevole, è la recentissima adesione di
Associazione Musica! a Dismamusica. Di fatto i rivenditori (con la
loro associazione) si uniscono a produttori, importatori, distributori ed editori e completano, all’interno di Dismamusica, il quadro
globale del mercato italiano.
La rappresentatività è la forza intrinseca di un’associazione. Ed
è quindi per questo che, da questa colonna, come portavoce dell’associazione Dismamusica mi permetto di sollecitare chi è ancora fuori, a entrare, ad accomodarsi, a portare il suo granello di
sabbia alla costruzione. E lo stesso vale per i rivenditori italiani,
che dovrebbero far sentire la loro voce all’interno della loro associazione, che mantiene la sua piena autonomia (pur aderendo a
Dismamusica) e che rappresenta, per usare le parole del suo presidente Giambattista Zerpelloni, “la reale interfaccia tra il mercato
e l’utente finale, capace di portare all’interno di Dismamusica il
polso del mercato reale, quello fatto di rapporti tra fruitori e prodotto, tra fruitori e prezzo e tra fruitori e tendenze”.
Secondo questo nuovo schema ridisegnato dal recente accordo,
le due realtà associative potranno anche aprire un tavolo di confronto permanente per ottimizzare le aree di interesse comune per
l’intera filiera, come ad esempio la gestione della logistica, la formazione professionale o la gestione delle garanzie.
Ci piace terminare questa riflessione con le parole di Antonio Monzino jr., Presidente Dismamusica: “L’ingresso ufficiale dei rivenditori in Dismamusica ridisegna la logica di filiera secondo un denominatore comune basato sulla collaborazione. Si possono cosi superare le spigolosità e i conflitti normalmente tipici di un mercato
non ancora maturo, per affrontare il futuro in un’ottica fortemente
costruttiva per l’intero comparto. La musica e lo strumento musicale sono sì un mercato, ma sono soprattutto patrimonio della
cultura di un Paese. L’alleanza tra Dismamusica e Associazione
Musica! può contribuire in modo significativo a dare nuovamente
un ruolo primario a questo patrimonio”.
Gianni Cameroni
Gli operatori italiani raccontano la “loro”
MusikMesse 2007. Impressioni, idee e commenti
che suonano utili anche al di qua delle Alpi...
Abbiamo voluto dare un titolo
“musicale” a questo commento sulla recente Musikmesse
di Francoforte, soprattutto per
sottolineare l’atmosfera che si
respirava quest’anno nei vasti
padiglioni della Fiera. “Aria tedesca” potrebbe essere detto,
infatti, anche di un passaggio
di musica wagneriana, o brahmsiana, bachiana o beethoveniana: autori tedeschi DOC la cui
produzione tiene ancora salda-
Ancora positivi!
mente in pugno il mercato almeno nel settore delle edizioni
di musica classica.
Segnali
moderatamente
positivi
In effetti la Musikmesse 2007
si è chiusa con numeri da record: insieme alla contemporanea Prolight & Sound ha totalizzato infatti 108.000 visitatori (6.000 in più rispetto all’edi-
zione precedente). E non è tutto. 38.000 di questi visitatori
provenivano dall’estero (circa
il 35% del totale) con presenze
particolarmente significative di
Italia, Spagna, Gran Bretagna,
Olanda, Belgio, Francia, Svizzera e Austria, tra le nazioni europee, e Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Israele tra i Paesi
d’oltremare. Secondo gli organizzatori, tutti i visitatori hanno
trovato le risposte che cercava-
Le prime proiezioni sull’andamento di mercato 2006 rispetto al 2005, preparate
da Dismamusica in occasione della recente MusikMesse di Francoforte, hanno indicato un andamento di segno positivo. Si parla di un tasso che oscilla tra il +1
e il +2 per cento, basato su un campione che, pur vasto (pari al 63 per cento del
mercato italiano), non include però ancora la totalità dei soggetti (produttori, editori e distributori).
A breve, e quindi in occasione del prossimo numero di Dismamusica Magazine,
potremo disporre di dati definitivi 2006, e sarà nostra premura, come ogni anno,
renderli disponibili all’intero mercato dalle pagine della nostra rivista.
no, sia in termini di prodotti, sia
in termini di incontri, seminari,
convegni e momenti di spettacolo, e come risposta generica ci sembra coerente con le
aspettative generali. Ma…
I “ma” e i “se”
Girando nei padiglioni di Francoforte ci si rende conto di essere
al centro della cartina di torna-
segue a pag. 4
Il presidente
di Disma Servizi
Claudio Formisano
parla di MIV
e MEET Milano
a pag.13
Negozi e CC
OSTUNI (BR)
2 - 3 - 4 GIUGNO 2007
IL Sommario
Una notizia diffusa da ANSA lo scorso 24 aprile conferma
la tendenza alla ripresa del settore commercio. Quello che
sorprende è che però non sono i grandi Centri Commerciali
a guidare la riscossa, ma i punti vendita tradizionali, i negozi
dei centri cittadini, delle “aree commerciali naturali”, come
vengono definite.
Ebbene, questo è positivo anche per il nostro settore, perché
sono proprio pochissimi i punti vendita di strumenti musicali
che sorgono all’interno di centri commerciali. E sono quindi
anche i nostri risultati di vendita che aiutano gli osservatori
dell’ISTAT a elaborare le statistiche di vendita.
Il dato è peraltro piuttosto modesto, ma già significativo: nei primi due mesi dell’anno le
grandi superfici hanno registrato complessivamente un calo dello 0,3% , mentre le “botteghe”
tradizionali hanno fatto segnare un significativo incremento dello 0,5% (che sale, per i punti
vendita specializzati, a uno squillante +3,1%).
Si sta forse riaffermando lentamente il primato del servizio e del rapporto con la
persona (l’amico commesso, la solerte addetta alle vendite, il preparatissimo consulente)
sull’anonimato della lotta per il prezzo più basso a tutti i costi (e quindi senza servizi,
spiegazioni e rapporto umano)?
Francamente spero di sì. Personalmente mi sento perso nelle grandi superfici anonime, piene
di gente anonima, che lecca gelati, pizze e merendine senza distinguere i gusti…
Ma avete mai provato a girare tra i portici di Chivasso, Trieste o Bologna, nelle stradine del
centro di Saronno, Varallo o Sirmione, nel vivace su e giù di Arezzo o nel sontuoso centro
storico di Verona, Napoli, Roma o Milano? Meditiamoci…
Vecchia Volpe
Incontro
con il pianoforte
in questo numero:
Aria Tedesca
di Gianni Cameroni
Uno strumento musicale ad ogni bambino
a cura della Redazione
Tribute to Marino
di Gianni Cameroni
Dall’Italia
a cura della Redazione
AIARP fa scuola
di Cristiano Cameroni
Note a Verona
di Gianni Cameroni
Una legge per le scuole di musica?
di Cristiano Cameroni
Dentro l’evento
di Claudio Formisano
Leggendo qua e là
di Caterina De Gregori
Dalle aziende
a cura della Redazione
pag. 1
pag. 6
pag. 7
pag. 8
pag. 9
pag. 10
pag. 11
pag. 12
pag. 13
pag. 15
colophon
DISMAMUSICA MAGAZINE
N. 33 - aprile 2007 - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni
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Redazione: Silvana Antonioli, Cristiano Cameroni, Anna Cristofaro (Art Director).
Hanno collaborato a questo numero: Alessandro De Cristoforis, Caterina De Gregori, Claudio Formisano, Vittorio Gallarotti
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DISMAMUSICA MAGAZINE
Nel corso dell’incontro verranno eseguite
le operazioni di Rasatura, Martellatura,
Pesatura e Ricopertura della tastiera,
Accordatura e Intonazione
RELATORI:
Giovanni Farina • Nicola Farina
Sergio Griffa • Gianfranco Griffa
L’incontro è aperto a tecnici
e pianisti di tutta Italia
e si terrà presso
l’Hotel Incanto di Ostuni
Per informazioni e prenotazioni
contattare la Segreteria dell’AIARP
SEGRETERIA A.I.A.R.P.: Piazza Costa, 5/A - 42100 Reggio Emilia
Telefono: 0522-43.25.34 - www.aiarp.it - e-mail: [email protected]
Dalla PRIMA
Il Press Meeting Sennheiser. Guest star: Paul Young
CGM Corengia
Proel disponeva di molti stand: qui siamo al ProLight & Sound
Lo stand dei Fratelli Patricola
Lo stand GEM
segue da pag. 1 mato mansueto, compagno di rie, quali una corretta accessibi- tato un segno di positività nel
L’avveniristico pianoforte a coda Fazioli M.Liminal
Ripamonti con l’innovativo controfagotto in metallo
Stand tutto dedicato all’organo per Viscount
sole del mercato europeo.
E allora si rimane un po’ sconcertati se, da osservatori un po’
più attenti, si notano ad esempio grandi transenne che accorciano l’ottica di alcuni padiglioni
più grandi (come il padiglione 1,
destinato ai pianoforti), o se si
rileva l’assenza del padiglione
(il 6.1) tradizionalmente occupato dagli strumenti ad arco, e se
si notano ampi passaggi, aree
vuote e panchine coreografiche
a completare le aree dei padiglioni occupati dai grandi marchi
di tastiere e di organi. Anche altri dettagli di tono minore hanno
dato un evidente segnale di contrazione espositiva. Le assenze sono dovute probabilmente
a scelte strategiche effettuate
da aziende che, per
motivi a volte opposti, hanno deciso di
non presidiare Francoforte quest’anno,
o a scelte dettate da
una effettiva mutazione del mercato (con
un’ottica più spostata su Shanghai a livello di export, ad esempio). Ma
si tratta comunque di assenze
che lasciano spazio a considerazioni attente, che ci permettono di ridisegnare i contorni del
nostro mercato e, al suo interno, i contorni delle dinamiche
che ne regolano la logica.
Ritorno… dalla Cina
L’accoglienza sempre cordialissima della ORLA
Alcuni anni fa, il grande numero
di espositori cinesi aveva turbato la serenità degli offerenti europei ed americani: si temeva
l’imbattibile aggressività sui
prezzi del “Drago”. Ma non si
considerava a sufficienza il raffinato livello di qualità (altrettanto imbattibile) dei produttori
occidentali e giapponesi.
Oggi, a distanza di pochi anni dai primi tremori, la situazione è radicalmente cambiata. Il Drago Cinese è diventato
un imponente, ma tutto som-
viaggio, che oltre a una potenza produttiva gigantesca, offre
però, in crescita nel tempo, un
altrettanto potenzialmente gigantesco mercato interno. Oggi, quasi tutte le grandi aziende
dello strumento musicale hanno proprie “facilities” produttive in Cina, con proprie aziende,
con joint-venture accanto a produttori cinesi o addirittura con
semplici accordi produttivi con
operatori locali, disposti però
ad accettare (e a condividere) il
rigido Controllo Qualità imposto
dagli standard occidentali.
A queste condizioni il mercato
cresce, e in Occidente si trovano oggi prodotti di buon livello qualitativo di fabbricazione cinese, con prezzi aggressivi, finiture di pregio e con la
garanzia aggiuntiva
dell’apposizione del
marchio prestigioso
sul prodotto. Ci sono
ancora, è vero, offerte di prodotti davvero mediocri e praticamente inaccettabili
per i nostri standard.
Ma spesso sono proposte che rimangono tali, senza arrivare a generare reali reti
distributive. È già successo, infatti, che prodotti di prezzo (e
basta) siano stati rifiutati dal
mercato. Gli utenti finali sono
stati capaci di rifiutare, da giudici imparziali e inappellabili,
prodotti scadenti proposti solo
come escamotage speculativi.
Qualità e servizio
Girando tra le corsie abbiamo
colto la costante esigenza di
puntare sempre più su un elevato rapporto qualità-prezzo-servizio. L’utente finale, e in suo
nome il rivenditore, vuole poter
contare su una garanzia globale legata al prodotto, che deve
soddisfare sia le esigenze intrinseche (pianoforte, violino,
chitarra, batteria o controfagotto devono innanzitutto suonare
bene), sia le esigenze accesso-
lità rispetto al valore (prezzo) e
la piena corrispondenza a livello di assistenza post-vendita (interventi tempestivi ed efficaci).
Queste caratteristiche si hanno
soprattutto attraverso aziende
serie e ben distribuite, capaci di
coordinare con i propri rappresentanti nazionali un corretto
rapporto di filiera: elemento non
secondario che tende sempre
più a emergere sia per le grandi
aziende, sia per le aziende più
specificamente artigianali.
Un caso che può farci riflettere,
almeno in Italia, è ad esempio il
vasto mercato dei pianoforti ricondizionati, per molti dei quali si richiede (è accaduto anche
di leggerlo su pubblici bandi di
acquisto da parte di pubbliche
amministrazioni) un documento
della casa madre a certificare
che l’intervento sul modello di
seconda mano è stato fatto “a
regola d’arte”.
La qualità investe peraltro ogni
settore: è un’esigenza sempre
più irrinunciabile sia nel settore acustico che nel settore elettrico ed elettronico, che nel vasto settore degli accessori. Dalle panchette per pianoforte alle aste per microfono o ai cavi
di segnale, per non parlare dei
prodotti più complessi o degli
strumenti propriamente detti,
ovunque la parola d’ordine è
Qualità. E diventa quindi particolarmente interessante il suggerimento di chi stimola anche
i rivenditori a educare i consumatori finali a non rinunciare alla qualità, a saperla riconoscere. Ci sono sempre anche gli offerenti di prodotti di prezzo, ma
sono sempre meno considerati,
anche perché le nuove soluzioni produttive hanno fatto arrivare sul mercato intere generazioni di prodotti che rappresentano un ottimo compromesso tra
prezzo e qualità globale.
In sostanza…
A mio modesto parere, la Musikmesse 2007 ha rappresen-
mercato globale, segno che
però deve riconfrontarsi, caso per caso, con ogni singolo mercato nazionale come
espressione di una differente
reazione, rapportata alla effettiva capacità di cultura musicale.
Il caso del nostro Paese è un
po’ particolare: siamo infatti
una nazione che vanta una tradizione musicale straordinaria,
sia come autori che come esecutori che come luoghi dove
“si fa” musica. Siamo il Paese che ha reso possibile il perfezionamento definitivo di strumenti quali il violino, la viola, il
violoncello e il contrabbasso, il
Paese che ha regalato al mondo il pianoforte, ma siamo allo stesso tempo il Paese con
una cultura musicale tra le più
basse d’Europa -caratteristica
per la quale dobbiamo probabilmente dire grazie a una dissennata (in senso musicale)
politica scolastica che si protrae da oltre mezzo secolo.
E nonostante questo abbiamo
un mercato abbastanza vivace, sia per la crescita del settore delle scuole di musica civiche e private (che rispondono come possono alla diffusa
richiesta di formazione musicale), sia per un “ritorno alla
musica” da parte di chi, in gioventù, ha potuto avvicinarsi ad
essa ed apprezzarla.
Aspettiamo quindi ancora
qualche mese per verificare
sul campo come vanno le cose
in Italia. A settembre ci aspetta infatti la prima edizione di
Meet Milano, un appuntamento con lo strumento musicale
che ritorna finalmente nel capoluogo lombardo (nodo cruciale per la produzione musicale nel nostro Paese) e che,
stando ai primi dati in nostro
possesso, riuscirà a radunare
nei Padiglioni della FieraMilano di Rho Pero tutti quelli che
contano nel nostro settore (e
anche qualcuno in più).
Le presentazioni a Francoforte
L’area dello stand FBT dedicata ai mixer Formula
Come consuetudine, molte aziende hanno voluto portare a Francoforte la loro produzione e
le loro novità, organizzando anche conferenze
e presentazioni speciali per la stampa. Ed è
stato spesso difficile riuscire a partecipare a
questi appuntamenti, proprio per il grande numero di opportunità che si offrivano. Ne citiamo alcuni.
L’apertura “di grido” va certamente attribuita
a Sennheiser, che ha celebrato i
primi cinquant’anni del radiomicrofono con una grande Conferenza Stampa nella scintillante
Galleria della Fiera tedesca. Tra
gli ospiti, insieme ad Allanah My-
les, Johnny Logan e Tony Hadley, c’era
anche un aggressivo Paul Young, capace di strappare applausi ai molti
fan che conta ancora oggi anche tra
operatori e giornalisti di settore.
Da citare, per l’affollamento e l’interesse suscitato, l’appuntamento gestito da Roland
Corporation il secondo giorno di Fiera, con
una imponente carrellata (con dimostrazione)
di tutti i prodotti nuovi che il colosso giapponese ha presentato.
Assolutamente da ricordare la grande festa
organizzata da Hohner per i 150 anni dalla
sua fondazione, un traguardo significativo
per un marchio estremamente popolare,
che ha saputo portare la musica anche
nei posti più impensati (non dimentichiamoci, ad esempio, che nelle trincee
della Prima Guerra Mondiale, su tutti i
fronti, le armoniche Hohner alleviavano
la durezza del conflitto).
Importante, anche se non siamo riusciti a
partecipare, la cena Schott Musik: un incontro informale post-fiera proposto a giornalisti
e operatori dal colosso europeo dell’editoria, un’azienda che sta vivendo un importante
momento di crescita su molti mercati (tra cui
l’Italia), grazie all’attenta politica editoriale e
distributiva che sta portando avanti con successo da molti anni.
Lo stand della Tamburo
DISMAMUSICA MAGAZINE
Mogar premiata da Hoshino: al centro,
Marco Guazzoni e Carlo Bonomi
Joe Lamond e Betty Heywood, rispettivamente CEO e Director
of International Affairs di NAMM, con Gianni Cameroni
La Collettiva Italiana organizzata da ICE
Incontri ravvicinati di segno musicale
Visitando la Fiera di Francoforte, non
è difficile incontrare gli operatori italiani che si aggirano tra gli stand e i
padiglioni. È anzi possibile imbattersi in un solo giorno in più operatori di
quanti se ne vedano in Italia in un mese, e senza considerare gli espositori
italiani!
In questo senso il meeting point che
Francoforte rappresenta a livello internazionale si è certamente riconfermato valido anche quest’anno.
La prima persona incontrata è stata
Ignazio Vagnone, responsabile per il
marchio Vestax all’interno di Exhibo,
insieme a Graziano Somaschini, direttore commerciale del distributore
monzese. Erano entrambi
nella galleria di Francoforte in occasione della Conferenza Stampa per i primi
cinquant’anni dei radiomicrofoni Sennheiser.
Antonio Monzino jr. lo abbiamo incontrato, quasi di
sfuggita, presso lo stand
Carisch, strappandogli qualche minuto tra un appuntamento e un
incontro nella sua veste di Presidente Dismamusica.
Pochi passi più in là, presso lo
stand Schott, abbiamo faticato
a trovare Laura Patrizia Rossi,
letteralmente oberata di appuntamenti, incrociando, nei corridoi, Stelvio Lorenzetti (EKO
Group) accompagnato da Giovanni Matarazzo. Per la EKO,
Francoforte è stata anche il luogo
dove ufficializzare l’assorbimento di MPM per la
prosecuzione della
produzione QuickLock, e la presentazione, presso il distributore tedesco, della nuova linea di chitarre prodotte in Cina con controllo qualità rigorosamente marchigiano. Poco dopo
ci siamo imbattuti in Atanasio Cecchini (Pianosound), alla Musikmesse con
il figlio Orazio per consolidare la sua
struttura distributiva, che si è recentemente arricchita della gamma di pianoforti Feurich per l’Italia.
Roberto Furcht lo abbiamo incontrato invece tra due padiglioni (il 5 e il 6),
mentre cercava di
sottrarsi alla morsa della folla che
si accalcava nello stand Kawai. Ci
ha confidato che Kawai
è in netta crescita in Italia, con uno
squillante +14% nei pianoforti digitali,
e con una tendenza in positivo (dopo
anni di stagnazione) anche per il settore del noleggio da studio di pianoforti
acustici: + 6%!
Nell’area dei pianoforti, dopo aver inDISMAMUSICA MAGAZINE
contrato Giovanni
Doria (Strinasacchi)
presso lo stand
Schimmel, abbiamo potuto scambiare
quattro
chiacchiere con
Sergio Griffa, accompagnato a Francoforte da Edoardo Angelé (importatore di pianoforti usati). L’argomento
era la nuova rivista AIARP Notizie,
che è stata presentata agli operatori proprio a Francoforte, e che
ha interessato da vicino anche
Lamberto Calderoni (Crescendo) già presente tra gli inserzionisti del nuovo periodico.
Claudio Formisano (Master Music e Presidente di Disma Servizi) abbiamo
potuto vederlo solo alla sera
del secondo giorno, reduce
da una giornata colma di appuntamenti, e abbiamo parlato
abbastanza a lungo, facendo
programmi sul nuovo appuntamento milanese di settembre (Meet
Milano), i cui responsabili (e in primis Rossella Bernuzzi)
erano presenti a Francoforte per completare
contatti e percorsi di
collaborazione.
Presso il grande padiglione Yamaha non ci
siamo lasciati sfuggire la
possibilità di salutare Philippe Tirfoin, amministratore delegato della filiale italiana, intrattenendoci poi con Giorgio Marotti e Giampiero Terravazzi, rispettivamente responsabile dell’area classica
e responsabile tecnico dell’assistenza
sui pianoforti (nonché membro del direttivo AIARP). Il discorso ha abbracciato il mercato, la formazione continua, le scuole di musica e l’assistenza… Un inizio che ha generato la promessa di affrontare più in dettaglio questi
argomenti al nostro rientro
in Italia.
Poco dopo, ci siamo imbattuti in Carlo Bonomi e
Marco Guazzoni e abbiamo preso un appuntamento per il giorno successivo.
Avevano appena ricevuto un p r e stigioso premio dalla Hoshino per i
vent’anni di attività della Mogar, e ci
siamo fatti promettere una foto con i
dirigenti giapponesi (foto che trovate
nelle pagine di questo numero).
Di sfuggita, perché sempre di fretta
(ma l’abbiamo poi rivisto in un raffinato ristorante tipico) abbiamo salutato Mauro De Nadai (Lucky Music), presente a Francoforte sia
come rivenditore che come importatore. E poco dopo ci siamo letteralmente scontrati con Marco
Lenzotti e Ulderico Zanni (Lenzotti, Modena) in quella che da
alcuni anni è diventata quasi un’abitudine: incontrarci a Francoforte con
le facce stravolte e il sorriso sulle
labbra.
Ilaria Piermatteo (Gewa Med) ci ha
guidati invece a salutare Marco Checchi, il nuovo direttore commerciale
dell’operatore italiano, e Lorenzo Aramini, suo direttore generale. Per Gewa
Med era infatti disponibile un apposito spazio all’interno del
vasto stand del colosso tedesco, e la vivacità delle trattative lasciava trasparire un
notevole ottimismo.
Lo stesso ottimismo
che ha espresso Patrizia
Bauer, che siamo riusciti
a salutare in una pausa
dei suoi appuntamenti, all’interno di
un’area riservata della Fiera.
Nei dintorni dell’Ufficio Stampa, come
è consueto, non abbiamo faticato a incontrare alcuni colleghi
italiani (Piero Chianura di InSound, Filippo Michelangeli di
Suonare News, Giovanni Perotti, di SM), sempre attenti
a quanto accade in Europa, e,
come noi, indaffaratissimi.
Mentre raggiungevamo di
nuovo il padiglione 3, ci siamo
imbattuti in Franco Aramini, accompagnato dai figli. Ci auguriamo di rivederlo questo settembre a Milano!
Sempre nei corridoi, abbiamo infine incontrato Willy
Davoli (Wilder), che per la
seconda volta non ha esposto, e Alessio Ambrosi,
patròn dell’Acoustic Guitar International Meeting
di Sarzana, a sua volta accompagnato dall’amico Bob
Brozman, impegnato a presentare una serie di casse amplificate
SR Technology da lui firmate (modello Brozman!) e complete di una
serie di cotrolli dedicati per
chitarre resofoniche.
Molti, poi, gli incontri presso gli stand degli espositori,
grandi e piccoli, che dall’Italia hanno animato Francoforte.
Laura Moro (Curci Edizioni) si è ad esempio
dimostrata particolarmente interessata ai
dati di mercato che abbiamo portato da Milano in anteprima per gli
associati Dismamusica, mentre con
Beniamino Bugiolacchi (Italcinte) presente
presso la grande collettiva italiana organizzata dall’ICE, abbiamo
potuto solo scambiare
un veloce cenno di saluto da lontano.
Aronne Gasparato (Amadeus)
era particolarmente soddisfatto dagli esiti della presentazione della gamma Ida Maria
Grassi, marchio da lui ripreso e sostenuto con uno speciale inserto su Dismamusica Magazine dello scorso novembre. Enrico Monaci (Orla)
ha confermato una certa vivacità commerciale in questo periodo di mercato, mostrando orgoglioso il suo ultimo
nato: una tastiera completa di ritmi,
dedicata alla musica araba, con voci
di strumenti arabi e scale tipiche della
cultura araba. È stata sviluppata con
un musicista algerino e sta avendo un
eccellente risultato su vari mercati.
Paolo Fazioli (Fazioli Pianoforti) si è invece guadagnato una sorta di pole-position con la presentazione del nuovo
pianoforte M. Liminal dal design avanzatissimo. È riuscito a suscitare moltissimi commenti, sia positivi che
perplessi o negativi (sulla
forma), ma è certamente rimasto sulla bocca di
tutti.
Giuseppe Corengia (CGM)
ha invece confermato la
tendenza positiva della sua
azienda, che ha imboccato
con decisione la strada della differenziazione qualitativa, allontanandosi ulteriormente dalle sole logiche di prezzo. Lo ha fatto anche presentando un raffinatissimo
catalogo di panchette e leggii di grande pregio,
un catalogo realizzato con foto suggestive, carta di grande qualità e una
stampa d’arte di altissimo livello. “Nella speranza”, ci ha
confidato, “che i rivenditori si
rifiutino di regalare panchette
da pochi soldi a chi compra un
pianoforte, e che invece insistano con
il cliente perché acquisti, insieme allo
strumento, una seduta adeguata alle
reali esigenze dell’esecutore, sia esso studente o professionista”. Anche
Antonella Toccaceli (Master Production) era nella vasta area dedicata
ai pianoforti, con il proprio stand
dedicato al suo sistema di silenziamento di pianoforti acustici:
un mercato in netta crescita e
con prospettive molto promettenti.
Tra le fisarmoniche abbiamo salutato Emiliana Roviero e Romeo Aichino (Cooperfisa), che ci
hanno confermato una certa vivacità del mercato, Claudio Sabbatini (Musictech) impegnatissimo in continui colloqui di lavoro: Dino Baffetti (Baffetti) artigiano di rango con un presenzialismo fieristico sempre raffinato, e
Roberto Lucanero (Excelsior Accordions del gruppo Pigini), raffinato
organettista e fisarmonicista con mansioni di international marketing manager, con il quale siamo riusciti a parlare solo in metropolitana, dopo la fiera,
durante il viaggio di ritorno
ai rispettivi alberghi.
Tra i fiati abbiamo potuto
salutare Flavio Ripamonti, che, insieme al padre, ci ha mostrato con
orgoglio la sua novità di quest’anno:
un fagotto interamente realizzato in
metallo. Nello stesso padiglione abbiamo visto Antonio Giuliani (Music
Center), come sempre occupatissimo a rispondere a clienti di ogni nazionalità, e i Fratelli Patricola ormai
assenti da anni dalle fiere italiane
ma sempre presenti in moltissime
fiere nel mondo.
Sempre attenti ai mercati internazionali anche Maria e Maurizio Montanari (Montarbo), con l’intera gamma di offerta, nello stand contraddistinto dal tradizionale tono arancione tipico di questo marchio italiano. L’aspetto curioso è dato dal
fatto che, prima di incontrarci in fiera, ci eravamo accorti di condividere
con loro… lo stesso albergo. Molti
gli operatori che non siamo riusciti
a incontrare di persona perché costantemente impegnati in colloqui di
lavoro: dato positivo vista la situazione di mercato.
Ci riferiamo ad esempio a Fabrizio
Sorbi (Proel), Manuele Barbini (Roland Italy), Stefano Pizzichini (Stefy Line), Mauro
Tagliabue (SR Technology) o Giambattista Zerpelloni (MusicalBox).
Ci incontreremo sicuramente in altre (prossime)
occasioni!
DALLA Prima
Un intenso momento del Press Meeting
organizzato da Roland
Dal MONDO
Uno strumento musicale
ad ogni bambino
Nel Land Renania Settentrionale-Westfalia è stato presentato lo
scorso febbraio un progetto pilota per l’insegnamento musicale
nella scuola primaria da attuarsi in collaborazione con le scuole
di musica locali. In questa “isola felice” la musica entra così
tra le materie della formazione scolastica di base.
Nel 2010 la città tedesca di Essen sarà capitale europea della
cultura e come tale rappresenterà, oltre al Bacino della Ruhr
al centro del quale essa si trova, anche l’intero Land di cui fa
parte: la Renania Settentrionale-Westfalia, il più popolato dei
Länder tedeschi. Il bacino della
Ruhr, un tempo fulcro dell’industria mineraria nazionale, sta
cambiando volto. Molti dei suoi
impianti industriali dismessi
sono adibiti oggi a esposizioni d’arte e di cultura, a manifestazioni sportive e spettacoli. E proprio Change by Culture
– Culture by Change è lo slogan
con il quale Essen si proporrà
come capitale europea della
cultura.
Il progetto
musicale
Nella cornice delle iniziative attivate per l’importante appuntamento del 2010 si colloca
anche un importante progetto congiunto del Land Renania
Settentrionale-Westfalia, della Fondazione Federale per la
Cultura e della Fondazione per
la Formazione del Futuro che
si prefigge di offrire a tutti gli
scolari della scuola di base del
Bacino della Ruhr la possibilità di imparare a suonare uno
strumento e di studiare musica a scuola. Per questo progetto senza precedenti il Land Renania Settentrionale-Westfalia
e la Fondazione Federale per
la Cultura hanno stanziato ciascuno 10 milioni di Euro. Altri
30 milioni di Euro saranno raccolti attraverso i contributi dei
comuni locali, di
sponsor privati e
delle moltissime
famiglie coinvolte nel progetto.
L’annuncio ufficiale è stato
dato lo scorso
5 febbraio dal Ministro Federale della
Cultura e dei Media Bernd Neumann e dal premier
del Land Jürgen Rüttgers.
Come dice il nome stesso del
progetto (“Uno strumento musicale ad ogni bambino”), a ogni
bambino si offrirà la possibilità
di studiare a scuola uno strumento a scelta sulla base di
una formazione musicale che
sarà garantita da competenti
insegnanti delle scuole civiche
di musica locali. Si prevede che
da qui a quattro anni i bambini
saranno già in grado di suonare
in formazione orchestrale, per
cui, nell’anno in cui Essen sarà
capitale europea della cultura,
potranno già tenere un concerto in pubblico.
Presentando l’iniziativa, il pre-
Showtech, l’anno dei record
C’è aria di record a Berlino
per la prossima edizione di
Showtech, il Salone e Congresso Internazionale delle
Tecnologie per lo Spettacolo, gli Eventi e i Servizi. La
manifestazione, in programma presso il quartiere fieristico della capitale tedesca
dal 19 al 21 giugno prossimi, giunge quest’anno alla
sua tredicesima edizione. E
fa parlare di sé con due mesi
di anticipo, dal momento che
–come è stato dichiarato in
un recentissimo comunicato
stampa– la superficie espositiva prevista per quest’anno si è dimostrata
insufficiente rispetto alle richieste di adesione
provenienti da tutto il mondo. Un dato sorprendente, se messo in relazione all’andamento
delle altre Fiere europee, che ha costretto gli
organizzatori ad aggiungere
un ulteriore padiglione al già
ricco layout fieristico.
A Showtech 2007 sono attesi oltre 350 espositori e un
numero imponente di visitatori professionali, il 25 percento dei quali provenienti
dall’estero. In programma,
oltre alle presentazioni gestite dalle aziende, ci sarà quest’anno un grande convegno
con il quale si festeggerà il
centenario dell’Associazione
tedesca delle Tecniche dello
Spettacolo e del Palcoscenico. Numerosi saranno anche
i forum, i workshop e i seminari tenuti da relatori di fama internazionale.
Per informazioni e prenotazioni:
www.showtech.de
MIAC 2007:
è ora di registrarsi
La Music Industries Association of Canada (MIAC) annuncia
l’apertura ufficiale delle registrazioni per la partecipazione al
Salone canadese degli strumenti musicali, in programma a
Toronto presso il Toronto International Centre dal 26 al 27
agosto prossimi.
La registrazione è completamente gratuita, include i biglietti d’ingresso e i parcheggi e può essere portata a termine via web attraverso il portale dell’associazione, all’indirizzo www.miac.net.
Gli organizzatori si raccomandano di prenotare l’albergo
per tempo, dal momento che nel 2006, nei giorni della manifestazione, l’hotel “ufficiale” della Fiera, il Toronto Airport
Marriott, ha fatto registrare un “sold out”.
mier Rüttgers ha dichiarato:
“Sono lieto che sia nel Bacino della Ruhr che si dà il via
a un progetto così importante.
Il rapporto diretto con l’arte,
con la cultura e con la musica
può spalancare ai nostri bambini orizzonti completamente
nuovi, sviluppando in loro predisposizioni e capacità che non
si esprimeranno solo in ambito
musicale. Nei ragazzi si favorirà
un potenziale creativo che alla
lunga farà cambiare la nostra
stessa regione”.
Bernd Neumann ha sottolineato invece la particolarità dell’iniziativa congiunta, che “dimostra
a quali risultati si può arrivare
quando Stato, Länder e Comuni
si muovono insieme”.
Il ministro per la Scuola e per la
Formazione della Renania Settentrionale-Westfalia, Barbara
Sommer, ha evidenziato invece che il progetto rappresenta
“una importante opportunità
per le scuole della Ruhr”: considerando le capacità cognitive,
motorie, creative e sociali che
la pratica musicale attiva, gra-
zie alla collaborazione con gli insegnanti di musica si creeranno
le premesse per
una buona formazione di base che
unirà bambini di
ogni estrazione sociale e
culturale.
Chi voglia saperne di più sull’iniziativa e sulle sue modalità
di attuazione, può
collegarsi alla pagina (in tedesco)
www.nrw.de/Initiative_Zukunft_
Ruhr/Pressemeldungen
Il progetto in poche righe
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si rivolge a 212.000 scolari
coinvolge circa 1.000 scuole di base
attiva la collaborazione con 39 scuole civiche di musica
ha una durata iniziale di quattro anni (2007-2010)
fa affidamento su di un budget di 50 milioni di Euro
International Saxophone Meeting:
appuntamento in Slovenia
Si terrà a Nova Gorica, in Slovenia,
l’undicesima edizione dell’International Saxophone Meeting organizzato dalla sezione locale della Jeunesses Musicales in collaborazione con le scuole di musica del territorio. Il programma dell’evento diventa ogni anno sempre
più fitto, al punto che questo appuntamento è
ormai guardato con grande interesse dai giovani sassofonisti di tutto il mondo.
Per quest’anno, la “scaletta” prevede, accanto al tradizionale concorso (che si terrà dal 6
all’8 luglio), un corso estivo internazionale (in
programma dal 30 giugno al 5 luglio, in modo
da non sovrapporsi alle date del concorso), e
un Festival che coprirà l’intero arco temporale degli appuntamenti
in programma.
Il Meeting verrà realizzato grazie al
sostegno del ministero della cultura sloveno, dell’ambasciata olandese, di Pro
Helvetia e di un’ampia cordata di produttori di
strumenti musicali attivi nel settore dei fiati.
L’iscrizione, il cui termine ultimo è fissato per
il giorno 15 giugno, è ovviamente aperta a tutti. Per informazioni sulle modalità di adesione, sul bando di concorso e sul programma
del campus estivo si può fare riferimento al
sito www.kulturnidom-ng.si/eng/glasbeniprogram-dnevisaksofona-07-sola.html
Una guida per i rivenditori da rootsofrhythm.net
Roots of Rhythm, il programma statunitense
realizzato in collaborazione con la NAMM per
la promozione della pratica musicale su strumenti a percussione, ha un nuovo sito web
(www.rootsofrhythm.net) dal quale è possibile
scaricare moltissimo materiale di natura didattica e divulgativa.
Uno dei documenti di maggiore interesse è
senz’altro il Dealer Activity Workbook, una guida passo-passo che accompagna i gestori dei
punti di vendita nell’organizzazione di una campagna di marketing su base territoriale. Lo scopo dichiarato è quello di entrare in contatto, e quindi in collaborazione, con i docenti delle
scuole statali per proporre un
programma didattico di ap-
profondimento sul mondo della
musica. Gli autori del manuale
garantiscono che, di norma, una
buona parte dei ragazzi coinvolti si appassionano agli strumenti a percussione e diventano...
buoni clienti.
Naturalmente occorre organizzare le cose per
bene: e allora ecco che tornano utili gli innumerevoli consigli di marketing, che vanno dall’illuminazione del negozio alla pianificazione
di buoni sconto per i docenti, e le tabelle con
tanto di istruzioni precisissime sulla tempistica delle operazioni da svolgere sul territorio,
ivi compresi l’invio dei comunicati stampa e
delle foto alle redazioni locali e l’acquisto degli snack da offrire ai visitatori al termine dell’evento in negozio.
DISMAMUSICA MAGAZINE
Tutto è pronto per Scuola
Musicafestival 2007
Anche quest’anno Scuola Musicafestival è pronto a portare all’attenzione
delle istituzioni e dei media la realtà imponente
della “Musica a scuola”.
Il festival, che quest’anno si
tiene a Roma in forma speciale, porterà nella capitale il 5 maggio prossimo una grande orchestra
formata da una rappresentanza di
studenti per ciascuna delle scuole italiane. In platea, oltre al vivace e numeroso pubblico costituito
dai genitori e dai conoscenti dei
“musicisti in erba”, sono attesi il
Ministro della Pubblica Istruzione
Giuseppe Fioroni, il presidente della Siae Giorgio Assumma, l’Assessore alle Politiche Educative Scolastiche del Comune di Roma Maria
Coscia e il Presidente del Comitato
Nazionale per l’Apprendimento Pra-
DISMAMUSICA MAGAZINE
tico della Musica Luigi Berlinguer. Quest’anno, per
la prima volta, Scuola
Musicafestival è sostenuto da una cordata di
sponsor che comprendono aziende private (Olympus) e istituzioni (SIAE). Realtà
che hanno visto nell’iniziativa nata
all’interno di Dismamusica una opportunità strategica per associarsi
ai valori positivi rappresentati dalla
pratica musicale nella scuola.
“Scuola Musicafestival”, dichiara il
presidente di Dismamusica Antonio
Monzino jr., “è un’avventura emozionante e rappresenta a tutt’oggi
una delle più riuscite manifestazioni giovanili d’Europa legate alla musica, destinate ad esaltare il ‘fare
musica a scuola’ come punto di forza nel percorso formativo ed educativo dei giovani”.
Tribute to
Lo scorso numero di Dismamusica Magazine abbiamo dato la notizia della
scomparsa di Marino Meazzi, uno degli uomini che hanno fatto la storia del
mercato italiano degli strumenti musicali degli ultimi cinquant’anni. E siamo rimasti sorpresi per lo sgomento
e il rammarico che questa notizia ha
suscitato tra gli operatori: molti, infatti, la ignoravano. La sua scomparsa,
avvenuta il 7 dicembre del 2006, si è
stemperata con le notizie e la distrazione del periodo precedente il Natale, e
solo tra i corridoi del NAMM qualcuno
ha cominciato a sussurrare che, forse,
Marino Meazzi ci aveva lasciato.
Un incontro particolare
Ricordo Marino Meazzi intorno alla fine
degli anni ’80, quando venni chiamato
a reggere le sorti dell’Ufficio Stampa
del SIM di Milano. E ricordo gli incontri
che in quel periodo riuscimmo ad avere presso l’imponente sede di allora
della Meazzi: via Bellerio.
Il filo che ci univa passava dalla musica: in quel periodo era da poco scomparso mio padre, personaggio di spicco nel panorama jazz della Milano
del secondo dopoguerra. Clarinettista di grande valore, mi aveva lasciato il suo clarinetto: uno specialissimo
Buffet Crampon (Boehm completo) in
due pezzi, inviatogli dalla prestigiosa
casa francese accompagnato da una
lettera di scuse “perché non c’era più
l’ebano adatto a produrre clarinetti in
un pezzo solo”.
Marino Meazzi era, all’epoca, il distributore italiano della casa francese, e
gli mostrai lo strumento. Mi disse che
aveva conosciuto mio padre (lo definì
il “grande Felix”), e mi diede preziosi consigli per la manutenzione dello
strumento, confermandone l’assoluto
valore anche intrinseco.
Mi chiese anche, in quell’occasione,
di abbandonare il formalismo del “Signor Meazzi”, per passare a un più
amichevole e cordiale “Marino”.
DALL’Italia
Mancano ormai poche settimane all’inaugurazione della decima edizione
dell’Acoustic Guitar International Meeting di Sarzana, che si terrà nella cittadina spezzina dal 16 al 20 maggio
prossimi.
Il programma di quest’anno è particolarmente fitto, e prevede concerti, seminari e workshop a ciclo continuo. Alla manifestazione guidata da Alessio
Ambrosi hanno aderito quest’anno più
di 80 espositori. “Il più alto numero di
sempre,” ci ha confidato Ambrosi con giustificato orgoglio. Stando alle stime elaborate sulla base dei dati delle edizioni precedenti, quest’anno a
Sarzana sono attesi non meno di quindicimila visitatori nell’arco dei cinque
giorni; e molti si fermeranno senz’altro per l’intera durata del weekend per
poter apprezzare il fitto cartellone di concerti in programma nel cortile della
Fortezza Firmafede.
“Come sempre, gli artisti ospitati a Sarzana saranno di assoluto riferimento,” ha sottolineato Ambrosi, “anche perché il nostro obiettivo consiste nel
dare ai visitatori che si danno appuntamento a Sarzana una panoramica aggiornata ed autorevole sulle tendenze attuali del mondo della chitarra acustica.” Sul palco saliranno quindi, a partire da giovedì 17 maggio, Franco Morone, Stochelo Rosenberg e il Salvatore Russo Quartet, il trio di Phil Leadbetter, Rodolfo Maltese, Massimo Alviti e Francesco Di Giacomo, i fratelli
Artie e Happy Traum, l’eroe di Woodstock John Sebastian, Ken Nicol, Marçio
Rangel, Roberto Taufic e Gilson Silveira. La sera di sabato, i grandi protagonisti della scena saranno Tuck & Patti.
Fra l’altro, com’è consuetudine per la manifestazione di Sarzana, tutti questi
artisti visiteranno a loro volta gli stand delle aziende presenti; e sarà quindi
molto facile avvicinarli per conoscerli da vicino, nell’affascinante cornice della Fortezza Firmafede ricolma di strumenti di alta liuteria.
Numerosi, accanto ai singoli liutai, i distributori e i costruttori presenti: dalla Eko, che potrerà in fortezza le
apprezzatissime Martin, alla SR
Technology, che curerà come da
tradizione tutta l’amplificazione;
dalla Wilder Davoli, sponsor del
concorso New Sounds of Acoustic
Guitar alla Bose, dalla Carisch alla Yamaha. Appuntamento a Sarzana, dunque, dal 16 al 20 maggio prossimi!
Marino
Verso Sarzana
Chi era Marino Meazzi
È impossibile descrivere in poche righe la figura di questo imprenditore,
il suo acume, la sua bonomia, la sua
determinazione, il suo intuito e la sua
disponibilità nei confronti degli artisti
e dei grandi interpreti della musica
italiana e internazionale.
Entrò nell’azienda di famiglia da ragazzino. “… finita la scuola, saltavo
sulla bicicletta e correvo in ditta per
dare una mano ai miei fratelli” scriveva nell’introduzione alla pubblicazione realizzata nel 1997 in occasione del 50o anniversario della fondazione della Meazzi spa. E si meravigliava, nel ricordo, di come un’azienda
di molle per orologeria e grammofoni
fosse diventata, in pochi anni, sinonimo di musica e di strumenti musicali
in Italia e nel mondo.
L’azienda, gestita da quattro fratelli
affiatatissimi, produceva infatti amplificazione per voce, percussioni,
chitarre e fiati. E, in pochi anni, ha
saputo imporsi nel mondo, scegliendo anche di essere una delle prime
a frequentare i padiglioni della Fiera
di Francoforte, a esporre alla Campionaria di Milano, prima, e al SIM dopo, ad avviare strette collaborazioni con
endorser famosi (e bastano i
nomi di Franco Cerri, Renato
Rascel, Nini Rosso, Gil Cuppini, Gianni Basso, Giorgio
Azzolini), stringendo anche
rapporti privilegiati con artisti di riferimento (Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Art Framer, Billy
Cobham, Ricky Gianco, i New Trolls, i
Pooh, Gigi Cifarelli, Maurizio Vandelli,
Umberto Tozzi, P.F.M., Maurizio Solieri, Biagio Antonacci…), collaborazione
che è continuata per tutto il periodo di
vita dell’azienda. Marino Meazzi, presidente e timoniere di quella realtà,
era stato anche capace di individuare sul mercato internazionale marchi
primari da distribuire, affiancandoli alla produzione italiana: oltre
a EmThree, Hollywood o Framez, ecco dunque apparire
Cort, Marshall, Martin, Vandoren e moltissimi altri.
Ma, sopra tutto questo, la
“persona” Marino Meazzi ha
sempre svettato, per determinazione, disponibilità ed
entusiasmo. Nei primi anni
’80 fu uno dei sostenitori e
fondatori della Disma, il primo nucleo dell’Associazione
italiana di riferimento del settore, insieme a Hans Bauer, Aldo Bugari, Roberto Furcht e Antonio Monzino. E caldeggiò la nascita di un salone italiano
dedicato agli strumenti, riempiendo di
significati sia le edizioni di Pesaro (InterexpoMusic), sia le prime edizioni
del Disma Music Show di Rimini, dove
per due anni organizzò una grande festa della musica con decine di artisti
che si alternavano sul palco allestito
nella grande area della vecchia fiera
di Rimini.
Amareggiato e impotente di fronte all’infausto epilogo di un’esaltante avventura aziendale protrattasi con successo per decenni e riversate tutte le
sue attenzioni di marito, padre e nonno alla sua grande famiglia, Marino
Meazzi ha dovuto cedere le armi di
fronte a una forma aggressiva di neoplasia e se ne è andato in punta di piedi. Quasi non volesse disturbare.
Ma noi che operiamo in questo settore dobbiamo ricordarci del suo esempio e del suo entusiasmo, riproponendolo per aspirare, nel suo stesso spirito, a sempre nuovi traguardi nel mondo della musica.
Dal canto mio, quando passo un po’ di
olio di mandorle sul prezioso e lucido
ebano del clarinetto di mio padre, non
posso fare a meno di ricordare il sorriso di Marino Meazzi, che, ponendomi
una mano sulla spalla, mi diceva “È
uno strumento bellissimo: trattalo con
tutta la cura che si merita”.
Dall’ITALIA
Yamaha & FuoriSalone:
insieme per il design
Roland incontra
i rivenditori
Si è tenuto il 22 e il 23 aprile scorsi a Villa San Giovanni il Roland Dealers’ Meeting 2007. L’evento, che ha portato nella
città calabrese un numero massiccio di rivenditori da tutta Italia, ha confermato a detta di organizzatori e partecipanti l’importanza strategica che incontri di questo tipo rivestono per la
costruzione di stretti rapporti di collaborazione fra le aziende
e il canale della distribuzione al pubblico.
“Nonostante fossimo pienamente convinti della scelta della location, che fra parentesi era davvero splendida, incastonata
com’è sulla costa della Calabria che guarda sullo Stretto di
Messina, abbiamo temuto che la sua distanza dai grandi centri
urbani scoraggiasse i partecipanti. Ma nel vedere accumularsi
le conferme ci siamo resi conto di avere fatto centro ancora
una volta”, ha dichiarato Maria Letizia Dorsi di Roland Italy.
Il Dealers’ Meeting
si è quindi svolto
come da programma, alternando momenti conviviali e
momenti formativi,
come la seguitissima demo di Gundy
Keller (nella foto qui
a fianco) o il seminario sulla nuova linea di pianoforti HP. Al centro dell’attenzione, oltre ai nuovi strumenti introdotti da Roland alla MusikMesse e presto disponibili per il mercato italiano, c’è stata la presentazione delle nuove strategie commerciali di Roland Italy, il
Progetto Planet –di cui presto riparleremo su queste stesse pagine– e l’alleanza stretta con Fender, che ha portato alla creazione dei nuovi effetti a pedale Boss della serie Legend.
Nella presentazione del presidente Manuele Barbini (ritratto
durante il suo discorso nella foto in alto) non sono mancati i riferimenti alle iniziative per l’anno in corso, come ad esempio la
seconda edizione del concorso Piano Festival. Lo stesso Barbini ha poi assegnato il premio di migliore rivenditore V-Accordion
a Musica Più di Rivoli.
La giornata di lunedì è
stata dedicata ai seminari tecnici, con particolare
attenzione ai synth e al
nuovo kit V-Drum HD-1; e
si è conclusa con un piacevolissimo buffet sulla
terrazza della sala dove
si è svolto il meeting.
Dal 18 al 23 aprile scorsi, Yamaha è stata protagonista, attraverso una esposizione di strumenti musicali di altissimo design, degli eventi culturali che hanno accompagnato l’edizione 2007 del Salone
del Mobile di Milano.
Scene of Tone, questo il nome dell’esposizione Yamaha, è stata allestita presso
lo Spazio Bugatti nell’ambito di FuoriSalone, e ha fatto registrare un alto numero di visitatori e l’interesse della redazione di Domus, che ha dedicato all’evento
un servizio e un video scaricatissimo nei
giorni del Salone.
In mostra c’erano, oltre al pianoforte a
coda Opera e ai modelli digitali più recenti (come l’elegantissimo Modus presentato a Francoforte e riprodotto in basso
a destra), l’intera famiglia degli archi Silent, una tromba Silent, il controller MIDI
a fiato WX-7 e una serie di piccoli strumenti “da esplorare” nati dalla collaborazione fra i designer Yamaha e un gruppo di studenti del Royal College of Art di
Londra.
Un evento pilota
La regia dell’evento è stata coordinata direttamente da Yamaha Corporation, che
ha prodotto un DVD interattivo con tanto di musiche originali firmate da Masato Hatanaka e ha invitato per l’occasione un nutrito gruppo di giornalisti da tutto
il mondo. Data l’importanza dell’evento,
erano presenti tutti i più importanti manager Yamaha; e non è quindi stato un caso
se, durante la nostra visita a Scene of Tone, siamo stati accompagnati da Misao
Un fitto programma di musica live ha accompagnato
le cinque giornate di Scene of Tone. Nella foto
vediamo Luca Colombo alle prese con un violino Silent
all’incrocio fra via Bugatti e via Tortona.
Tanaka, direttore
della divisione Public
& Investor Relations
Group di Yamaha e
da Yoshihiro Katsumata, designer responsabile del pro- Il responsabile della divisione Public Relations di Yamaha Corporation Misao Tanaka,
a sinistra, tiene in mano una copia di Dismamusica Magazine.
getto Modus e diretAl suo fianco Yoshihiro Katsumata, manager del Design Studio di Londra.
tore del Design Studio di Londra. A proposito dell’esposizio- and The Dreamer... Ciascuna proposta,
ne, Misao Tanaka ci ha confidato che “è per quanto anche profondamente diversa
la prima volta che Yamaha decide di par- dalle altre, nasce dall’idea che sia necestecipare ad un evento del settore del de- sario avvicinare il pubblico con strumenti
sign... e probabilmente è anche la prima musicali che stiano a metà fra la dimenvolta in assoluto che un’azienda del set- sione del gioco e quella della conoscenza
tore degli strumenti musicali fa capolino approfondita della musica. Degli oggetti
in un’industria così apparentemente lon- sonori dalla potente capacità evocativa in
tana”.
grado di stimolare il desiderio di esploNaturalmente, a monte di questo even- razione spesso sopito nel consumatore
to c’è una strategia di marketing estre- medio.
mamente mirata, che aspira a catturare “È evidente”, ha precisato Katsumata,
l’attenzione del pubblico generico attra- “la natura concettuale di molti di questi
verso il fascino del design e l’eleganza progetti... Sono oggetti che difficilmente
degli strumenti.
segneranno l’apertura di una nuova scuo“Gli strumenti musicali”, ci ha dichiara- la, ma che comunque ci danno la possibito Tanaka, “sono da sempre strettamen- lità di mettere alla prova le nuove tecnote connessi al mondo del design in ge- logie e di studiare nuove idee la cui applinerale, e al design italiano in particolare. cazione potrà trovare spazio anche nella
Noi, come Yamaha, produciamo strumen- produzione di strumenti musicali di forma
ti musicali da molto tempo guardando co- più tradizionale”.
me punto di riferimento ai valori della tradizione e ai benefìci offerti dallo sviluppo Risultati evidenti
della tecnologia. Gli strumenti esposti in In effetti, guardando l’entusiasmo e lo
questa mostra milanese rappresentano stupore con cui la maggior parte dei visiesattamente il punto d’incontro, la sinte- tatori si avvicinavano a questi nuovi, bizsi fra tecnologia d’avanguardia e rispetto zarri strumenti si poteva già dare una pridella tradizione. Non per niente il disegno ma risposta alla domanda che dava il tidi ciascuno di essi nasce dalla forma che tolo alla piccola esposizione dei concept
ci è stata lasciata in eredità dai grandi londinesi, “How can design turn a music
maestri del passato, come Stradivari o listener into a player?”. Togliendo il punto
Bartolomeo Cristofori”.
di domanda, e parafrasando quanto avveniva sotto i nostri occhi, potremmo diIl design come
re che il design può davvero contribuire a
momento di attrazione
“rompere la barriera” e a trasformare un
Dello stesso parere è stato anche Yo- semplice ascoltatore passivo in un piccoshihiro Katsumata, che ci ha guidati lun- lo produttore di musica, sia pure alle prigo l’esposizione dei bizzarri strumenti na- me armi.
ti dalla collaborazione con i giovani de- Per citare ancora le parole di Misao Tasigner londinesi. Dall’Octopulse di Brit naka, “Per Yamaha l’esperienza di queLeisser (un sintetizzatore a forma
st’anno è già un successo. Pensiamo che
di... piovra dotato di un controller
questa strada debba essere percorsa
per ciascun tentacolo) al TipTap
con convinzione, e saremmo
(un battente dotato di elettrocalalieti di vedere al
mita e controllato da PC in grado
nostro fiandi insegnare ritmi incalzanco altre
ti), dal braccialetto Pulse
imprese
ai controller MIDI bluedel settotooth a forma di scultura
re.”
The Singer, The Drummer
C.C.
Dove suonano le chitarre.
Soave 2007
Mentre raggiungiamo Soave
per visitare la sedicesima edizione del Guitar Festival riflettiamo sul fatto che la mostra
del 2007 non poteva nascere
sotto auspici migliori. La
tre-giorni organizzata
da Pierpaolo Adda
cade esattamente
al centro del lunghissimo ponte
che va dal 25 aprile
al primo di maggio; e
già da sabato 28 –una
splendida giornata di sole– si
può facilmente prevedere che
tutte le condizioni sono favorevoli ad una grossa affluenza di
pubblico. L’esposizione si tiene
come ogni anno all’interno dell’imponente palazzo comunale,
ed è affiancata da un fittissimo programma collaterale fatto di concerti e seminari. Fra gli ospiti illustri
di quest’anno ci sono Tommy Emmanuel, Lizzie Watkins, Monte Montgomery... e poi i nostri Massimo Varini,
Beppe Gambetta, Walter Donatiello...
Com’è naturale, la nostra attenzione è subito catturata dai
tavoli dell’esposizione e dai vol-
ti che ruotano intorno ad essi.
Dopo pochi passi ci imbattiamo
in Willy Davoli, che ci accoglie
sorridente come sempre. In un
rapido scambio di battute, Willy
ci manifesta il suo ottimismo, che peraltro
trova una solida
motivazione nel
continuo flusso di
visitatori che arrivano ai suoi tavoli.
L’entusiasmo è condiviso anche da Daniela Terragni di Music Gallery,
anche lei indaffaratissima nel
rispondere alle mille domande
che le vengono rivolte dal viva-
ce pubblico di Soave. Proprio
di fronte alla sua esposizione
si trova quella di Lenzotti, ricca come sempre di strumenti di
altissimo livello.
Una rampa di scale in
marmo ci conduce all’area occupata dai
liutai. Incontriamo
Roberto Fontanot
di Liuteria per Amore, che ci parla delle sue ultime collaborazioni nel campo della ricerca acustica; vediamo
l’area di MusicalBox, che espone anche i pannelli fonoassorbenti BoxyLab; incontriamo
quindi Andrea “Manne” Ballarin, che si lascia soprendere
volentieri dal nostro obiettivo
mentre imbraccia una delle sue
“creature”. Al suo fianco siede
Ermanno Pasqualato, costruttore di chitarre Weissenborn
apprezzatissime all’estero e
qui alla sua prima uscita ufficiale in una manifestazione
italiana. Vediamo di sfuggita
lo spazio della Liuteria
Alvermann, quindi la
nostra attenzione è
attratta dal grosso
striscione giallo di
Sound Metak. Xabier Iriondo ha portato a Soave una
buona parte della suo
“repertorio” di strumenti vintage e da collezione, e ci tiene
a sottolineare che “tutte queste proposte, dagli strumenti
costruiti dai piccoli liutai ai pedali boutique, alle rarità da collezione... costituiscono una sorta di humus che contribuisce a
far crescere il mercato.” Parliamo quindi del prossimo appuntamento milanese di MEET, e il
titolare di Sound Metak sottolinea che, a suo parere, “qualsiasi Fiera, nazionale o internazionale che sia, non può non
fare i conti con il mondo dei liutai, che rappresenta anche numericamente un
fenomeno molto
importante e che,
se messo nelle
condizioni di comparire in occasione di
manifestazioni come MEET,
può contribuire enormemente a
dare un’immagine di eccellenza al Salone.”
DISMAMUSICA MAGAZINE
Dal tecnico al pianista:
AIARP fa scuola
Chi era presente non ha potuto fare a
meno di percepirlo con chiarezza: l’appuntamento di Torre Pedrera, la prima
delle iniziative messe in calendario
dall’AIARP nel 2007, ha rappresentato un punto di svolta importante nell’attività dell’associazione.
D’altra parte, le aspettative della vigilia erano numerosissime: l’incontro ha
di fatto coinciso con la distribuzione
del primo numero di AIARP Notizie, la
pubblicazione dedicata al mondo del
pianoforte acustico realizzata in col-
laborazione con Dismamusica Magazine. Inoltre, a sottolineare la grande
importanza strategica degli appuntamenti organizzati dall’AIARP, era prevista la partecipazione di due fra i massimi esponenti del mercato: Roberto
Furcht, distributore in Italia del marchio Kawai, e Giovanni Doria, distributore italiano dei marchi Steinway &
Sons, Schimmel e Boston.
Il tema dell’incontro
Il titolo dell’incontro era Il pianoforte,
il tecnico, il pianista. Una sinergia da
creare, per la messa a punto personalizzata del pianoforte –un argomento particolarmente impegnativo e di
grande attualità, vista la distanza tradizionalmente esistente fra tecnici ed
esecutori. Il relatore del corso, Mauro
Buccitti, vanta una grandissima esperienza in questo senso, dal momento
che da parecchi anni a questa parte è
il tecnico di fiducia di interpreti come
Ashkenazy, Pieranunzi, e dello stesso
Michele Campanella.
I lavori si sono quindi svolti per due
giorni prendendo in considerazione gli
aspetti relativi alla necessaria preparazione culturale, tecnica e psicofisica dell’accordatore. Si sono discusse
questioni sottili ma fondamentali, come la messa a punto della meccanica,
le tecniche d’intervento “d’emergenza” e la possibilità di intervenire con
diversi tipi di accordatura a seconda
delle necessità di repertorio. Il tutto,
naturalmente, nell’ottica dell’instaura-
zione di un rapporto positivo fra tecnico accordatore e pianista.
La parola
ai distributori
Questa impostazione è stata
ampiamente condivisa anche da Roberto Furcht
e da Giovanni Doria, i
due importatori che,
in momenti diversi
della due-giorni di
Torre Pedrera, sono
intervenuti di fronte
alla platea dei tecnici AIARP. Roberto Furcht ha ricordato, nel corso del proprio saluto, che “i
pianisti sono tanti, ma i pianisti
capaci di interpretare l’arte sono pochissimi; e allo stesso modo gli accordatori sono tanti, ma gli accordatori interpreti del pensiero artistico dei pianisti sono molto pochi”. Giovanni Doria,
dal canto suo, ha ricordato che spes-
so “tecnici e pianisti parlano linguaggi
diversi, ma occorre imparare a capirsi attraverso una lingua condivisa”. E
ha sottolineato l’importanza di un approccio psicologico da parte del tecnico nei confronti del pianista,
che poi è colui che deve
salire sul palcoscenico e sopportare la
pressione emotiva maggiore.
Nel corso dell’incontro, il presidente dell’AIARP
Luciano Del Rio
ha conferito a Michele Campanella il
titolo di Socio Onorario
in virtù dei suoi alti meriti nel
diffondere la cultura del pianoforte. Al
termine, Del Rio ha invitato tecnici e
pianisti al prossimo appuntamento
AIARP, l’Incontro con il pianoforte in
programma a Ostuni dal 2 al 4 giugno
prossimi.
Nella foto accanto al titolo, il relatore Mauro Buccitti al lavoro sul gran coda Shigeru Kawai. Nelle foto in basso, da sinistra a destra, il saluto di Giovanni Doria (nella foto insieme a Luciano Del Rio e a Mauro Buccitti) e di Roberto Furcht (insieme a Luciano
Del Rio). Nel tondo qui sopra, il momento del conferimento del titolo di Socio Onorario al maestro Michele Campanella.
Le corde Jimi Hendrix sono prodotte in Germania
utilizzando macchine di precisione computerizzate
appositamente progettate da ingegneri tedeschi.
L’esclusiva tecnologia brevettata CWT (Close Winding
Technology) consente di ottenere avvolgimenti estremamente
ravvicinati che conferiscono alle corde tonalità limpide e
penetranti, oltre ad una risposta al tocco assolutamente
unica. Inoltre questa tecnica allunga notevolmente la durata
delle corde in quanto impedisce l’insinuarsi di sostanze
estranee tra gli avvolgimenti. Cambiamenti di tonalità ed
accordature particolari non saranno più un problema:
queste corde presentano un’elasticità ed una stabilità
tonale assolutamente imbattibili.
Distributore esclusivo:
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DISMAMUSICA MAGAZINE
DALL’Italia
Si è tenuto il 15 e il 16 aprile a Torre Pedrera
(Rimini) l’incontro di laboratorio AIARP dedicato
al rapporto fra pianoforte, tecnico e pianista.
Con la partecipazione straordinaria di Michele
Campanella, di Roberto Furcht e Giovanni Doria.
Dall’ITALIA
È uno dei fiori all’occhiello dell’attività promozionale di
Giambattista Zerpelloni, imprenditore che guarda decisamente
avanti… ma il sottotitolo di SOUNDEXPO ‘07, l’appuntamento
veronese con lo strumento musicale, recita semplicemente
“la fiera per chi fa musica”.
“In origine era un garage. Oggi
è un luogo in cui, senza le macchine, si tiene annualmente
una fiera di strumenti musicali.
E in cui, anno dopo anno, il gradimento aumenta”. Chi parla è
proprio Giambattista Zerpelloni, che sembra quasi sorpreso
di vedere così tanta gente tra
sabato e domenica aggirarsi affamata di musica, tra il suo negozio e, appunto, il garage trasformato in area fieristica.
“Abbiamo potuto dedicare poco tempo all’organizzazione di
SoundExpo”, ci dichiara quasi
rammaricato, “e ci piacerebbe
offrire ancora di più al mercato e agli appassionati. Ma lo faremo quando avremo più risorse da dedicare a eventi come
questo”.
In effetti lo abbiamo visto, presso lo stand Epifani, solo quindici giorni fa a Francoforte, dove ha trascorso quasi un’intera
settimana. E lo rivediamo qui
oggi, in una abbacinante camicia gialla (tutti gli addetti di Musical Box oggi sono in un riconoscibilissimo giallo canarino).
È sempre dovunque... e quasi
mai raggiungibile.
Gli stand al mattino della domenica sono quasi deserti. Si
può parlare in tutta tranquillità con gli operatori per nulla preoccupati per la mancanza di pubblico, e si sente solo
ogni tanto l’impatto delle demo
(a rotazione) di RCF, Korg e di
tutti gli altri. Andrea “Manne”
Ballarin, presente con l’intera
gamma di modelli (incluse le
quattro nuove chitarre acustiche) si
aspetta il pieno
nel pomeriggio, e
non ha una sola
preoccupazione al
mondo. Ha recentemente attivato
una stretta collaborazione con un
forte distributore tedesco (www.
ppc-music.de), un
rapporto che potrebbe ulteriormente evolversi,
ed ha ripreso in
mano la distribuzione diretta dei
10
suoi prodotti in Italia (dopo la
parentesi, pur positiva, con il
Gruppo Eko).
Marco Fornasero (BOSE) si
esercita con una chitarra
hawaiana dimostrando la validità della soluzione di amplificazione BOSE (effettivamente
sostenuta da dimostratori
professionali che si esibiranno in seguito) e si
concede volentieri
a commentare il
mercato dal
punto di vista del colosso statunitense. “Crediamo
di dover investire in
immagine là dove si fa
musica veramente”, dice a
proposito delle fiere e della presenza alle varie manifestazioni,
“perché bisogna premiare quelle realtà che interpellano direttamente i musicisti, lasciando
un po’ in disparte eventi solo
di vetrina e di facciata”. E sottolinea il buon andamento sul
mercato della proposta BOSE,
un prodotto che ha saputo imporsi all’attenzione di molti professionisti per le sue qualità di
riproduzione e per la sua straordinaria facilità di impiego e leggerezza. Dai pianobaristi a vari
importanti artisti, è sempre più
elevato il numero di musicisti
che utilizzano questo sistema,
“Ma non ci piace legare l’immagine del nostro prodotto a
questo o quel performer, anche
se famoso”, dice ancora Marco
Fornasero, “perché crediamo
che lo spettro di impiego della soluzione BOSE
sia molto ampio,
e non si adatti ad
essere sovrapposta in modo riduttivo a un genere o
a un tipo di musica specifici”.
Accanto al suo
stand fanno mostra di sé gli ottoni
Ida Maria Grassi,
il marchio distribuito da Amadeus
(Gruppo
Proel)
che sta ottenendo
ampi consensi in
Italia. Aronne Gasparato è presen-
te anche qui (e
anche lui, come tutti, è reduce da Francoforte) e si dice soddisfatto:
“Gli ottoni rappresentano un
mercato piuttosto stabile, e
devo riconoscere che l’attenzione alla qualità e
al design, inteso anche come struttura tecnologica di ogni
dettaglio, ci
sta premiando.
Questi prodotti sono realizzati in Oriente
con nostra supervisione,
su nostro progetto e con il nostro attento controllo qualità. E
il pubblico se ne sta accorgendo”.
Dall’altra parte
dell’ambiente destinato all’esposizione, di fronte agli stand RCF
e Montarbo, troviamo Claudio Formisano,
che si diverte alle congas Meinl
da lui distribuite. I suoi impianti sono però spenti, e anche le
lucine degli ampli Gallien Kruger sono spente… “Qui sarebbe davvero difficile proporre
un ascolto soddisfacente”, dice alzando un po’ la voce per
coprire l’impatto acustico della
demo di un altro stand. “Io ho
scelto di proporre degli endorser presso le aree che Zerpelloni ha appositamente dedicato
alle demo (a piano terra, ndr),
in modo che il pubblico possa
apprezzare la qualità delle proposte musicali che intendiamo
fare”.
Si ferma quasi di botto e indica un ragazzo che si aggira tra
gli stand. Indossa una maglietta
“Salva La Musica” che Dismamusica ha distribuito al Disma
Music Show dello scorso anno.
Chiedo il permesso di scattare
una foto: la maglietta è addirittura una di quelle che erano state autografate da Le Vibrazioni,
ospiti di Dismamusica e De Musica Onlus. “Perché non c’è il salone di Rimini?”, chiede, un po’
adombrato, il ragazzo dopo le
presentazioni.
Gli spieghiamo
che quest’anno il salone di
riferimento sarà a Milano,
dal 21 al 24
settembre. E il
suo viso si illumina. Guarda la
madre che lo ha accompagnato e, insieme, dicono “Ci vedremo senz’altro lì. Non possiamo
mancare!”.
Si avvicina anche Ignazio Vagnone (Exhibo) presente con
la gamma Tascam e Vestax,
insieme alle proposte Sennheiser, e il discorso va al fare musica per diletto. Sia Formisano che Vagnone suonano
in due differenti formazioni: il
primo è percussionista (congas
e bongos) e cantante
del proprio gruppo,
mentre il secondo
suona il basso e
la chitarra in una
band che propone rock anni ’70
(la Chario Ensemble). Ed è bello che
per un tratto si parli un
po’ meno di mercato e un po’
più di musica.
Ci allontaniamo avviandoci verso il grande palco esterno, dove nel pomeriggio suoneranno,
tra gli altri, Massimo Varini e
Bobby Solo. Incrociamo per un
attimo Maurizio Vandelli (Equipe 84), un po’ più invecchiato
di quando gli è stato conferito il
Premio Musica è Vita (era stato
premiato al Disma Music Show
del 2000), ma preferisce scappar via borbottando un saluto a
mezza voce. Poco oltre ci imbattiamo in Roberto Ferrari (Staar
Technology) che, dopo RCF e
Proel, ha deciso di fondare una
sua azienda per la distribuzione
di prodotti professionali. Anche
lui è venuto a Verona da Torino
(Rivalta Torinese, per la precisione), e anche lui, naturalmente, è reduce da Francoforte.
Dopo la pausa-pranzo
(presso il self service allestito accanto al palco live,
accettabilissimo sia per qualità del cibo che
per i prezzi praticati), rientriamo
nell’area espositiva. Siamo in un altro
mondo. La gente si accalca, la curiosità è palpabile, l’interesse è vivace. Raggiungiamo
allora il punto vendita Musical
Box dall’altra parte della strada,
dove la mostra continua. C’è
un secondo palco live per dimostrazioni e per un concorso di
cantanti di vari generi. All’interno varie aree occupate da dimostratori di altre aziende, e volti
noti. Incrociamo Salvatore Zocco (Casale Bauer), che sta attraversando l’area dei pianoforti e delle tastiere. “Faccio fatica
a trattenermi”, dice tra il serio
e il faceto, “Ma davvero non ne
posso più di Per Elisa, Quinta di
Beethoven, Toccata e Fuga di
Bach, Giochi Proibiti e Scandalo al sole cercate sui tasti dai
ditini di improbabili candidati a
suonare!”. Mentre lo dice, uno
straziante Per Elisa si leva da
un imponente coda Kawai: è
una ragazzina di dieci-dodici anni che insiste con indice e medio della mano destra. Azzecca,
mediamente, una nota su tre.
Siamo davvero d’accordo con
Salvatore…
Sull’ampio mezzanino, ingombro di strumenti e di persone,
riconosciamo Pierluigi Cazzola (Laurus) che dimostra personalmente il suo nuovo basso a
5 corde (e anche lui è reduce
da Francoforte, dove in occa-
sione del venticinquesimo anniversario della sua azienda ha
presenziato per la prima volta
come azienda individuale).
Scendiamo a salutare Zerpelloni, senza dimenticare
una vista al Guitar
Ranch di Pierpaolo Adda (ricordate il clamoroso furto
del suo impareggiabile tesoro “vintage”
unico al mondo?). E lo troviamo circondato dai suoi
cimeli, grintoso e determinato
a continuare alla grande. È alle porte dell’appuntamento di
Soave (la sedicesima edizione
del Guitar Festival), della quale parliamo a pag. 8 di questo
stesso numero di Dismamusica Magazine), una intensa
tre-giorni di seminari, mostre
e concerti. Alle sue spalle la
chitarra EKO realizzata appositamente per i King (il famoso complesso beat nel quale
il giovane Pierpaolo ha lungamente militato) con una inconfondibile forma a “k” esaltata
da un bianchissimo battipenna
su un body rosso fuoco.
Finalmente ritroviamo il patron
Giambattista “Giamba” Zerpelloni. È davvero contento, ma
riusciamo a sentirglielo dire
solo a singhiozzo: è costantemente interrotto da chiamate,
telefonate, richieste, domande
e via discorrendo. Lo lasciamo
alle sue incombenze dopo aver
raccolto ancora una volta la sua
decisa soddisfazione, mentre
si avvia a premiare il vincitore
del concorso per giovani cantanti. E non ci sembra affatto
strano sentirlo dire imperioso,
al microfono: “Ehi! Mettetemi a
posto la voce! Vai un salto al
mixer, dài, che dobbiamo premiare questi ragazzi!...”.
DISMAMUSICA MAGAZINE
VERSO UNA POLITICA DELLA MUSICA
Conferenza stampa virtuale
per il MEI su Second Life
L’occasione era attesa da molto tempo: e il motivo è fin troppo chiaro. Dal giorno della sua
fondazione, l’AIdSM (Associazione Italiana delle Scuole di
Musica) si è battuta ininterrottamente per sensibilizzare le istituzioni sul tema della necessità
di una legge sulle Scuole di Musica. E per più di vent’anni non
è successo nulla, o quasi.
L’incontro di Sesto Fiorentino
ha spezzato questo incantesimo, perché ha visto sedersi attorno allo stesso tavolo, oltre ai
rappresentanti dell’AIdSM e agli
ospiti di rito, la senatrice Albertina Soliani e la presidente della
VII Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali, senatrice
Vittoria Franco. La loro presenza era finalizzata alla presentazione del disegno di legge n.
278 dal titolo “Disposizioni per
il riconoscimento delle scuole di
formazione musicale, la loro valorizzazione e l’integrazione con
il sistema scolastico”.
Uno sguardo
al disegno di legge
In una struttura estremamente agile (che conta, allo stato
attuale, solo cinque articoli),
la proposta di legge prende le
mosse dal riconoscimento della
“necessità di una organica formazione musicale di base capillarmente diffusa sul territorio”.
Su questa base, Stato e Regioni –così si legge all’articolo
2– “riconoscono la funzione formativa delle scuole di
formazione musicale” e, di conseguenza, “favoriscono altresì l’integrazione delle
scuole di formazione
musicale nel sistema
dell’istruzione pubblica attraverso apposite convenzioni con le
istituzioni scolastiche
anche per la realizzazione di specifici progetti formativi integrati”.
Il riconoscimento del valore formativo non comporta un riconoscimento legale dei titoli di
studio rilasciati dalle scuole di
formazione musicale. Tuttavia,
come si legge all’articolo 3, le
scuole dovranno in futuro attenersi a “requisiti minimi di qualità” che verranno individuati a
livello nazionale da “una apposita Commissione tecnica nominata con decreto del Ministero dell’Istruzione”. La legge
termina con l’indicazione seconDISMAMUSICA MAGAZINE
do cui “le istituzioni scolastiche, dalla scuola d’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado (...) possono stipulare
con le scuole di formazione musicale convenzioni al fine di concorrere allo sviluppo e alla formazione musicale degli allievi”.
Sarà cura degli Uffici Scolastici
Regionali redigere “previa verifica degli standard minimi qualitativi (...) un elenco delle scuole di formazione musicale con le
quali possono essere stipulate
le convenzioni”.
Il peso politico
della proposta
Al di là della sintesi dei contenuti, la presentazione della relatrice Albertina Soliani ha messo in luce tutti i vantaggi politici
che l’approvazione di questo disegno di legge renderebbe possibili per lo sviluppo e la costruzione di una politica della musica per il nostro Paese.
Dopo avere ringraziato i soci AIdSM per la loro presenza (“che
è già segno di una volontà politica”, ha dichiarato la Soliani), la
senatrice ha sottolineato come
il riconoscimento formale delle
scuole di formazione musicale
da parte dello Stato rappresenti
di fatto una prima ossatura sulla quale sarà possibile in futuro costruire una rete “in grado
di far decollare un sistema”. In
particolare, ha sottolineato la
senatrice, nell’ampia premessa
agli articoli del disegno di legge
è stato inserito il riconoscimento formale
dell’interesse strategico che l’insegnamento della musica
ha per la popolazione
italiana. E questo, in
una prospettiva politica di lungo corso,
rappresenta un presupposto di fondamentale importanza.
Fra interrogativi
e perplessità
Le reazioni dei presenti sono
state di diverso segno. Accanto
a chi ha salutato compiaciuto la
“presa di coscienza” dello Stato non è mancato chi ha sollevato interrogativi e perplessità
sulla effettiva efficacia di questo provvedimento.
La voce più autorevole, in questo senso, è stata quella di Mario Sperenzi, fondatore e primo
presidente dell’AIdSM e presidente del Centro di Ricerca e di
Sperimentazione sulla Didattica
Musicale di Fiesole.
Forte di una invidiabile competenza e dell’autorità riconosciutagli di diritto da tutti i componenti dell’assemblea, Sperenzi
ha ringraziato la classe politica
per avere finalmente ascoltato
le richieste del settore; quindi,
come conseguenza di un’analisi lucida e rigorosa dei fatti, ha
sollevato gli interrogativi che “le
lacune dell’attuale disegno di
legge pongono”.
In particolare, ha osservato
Sperenzi, la legge propone come soluzione –per la sopravvivenza delle scuole di formazione musicale– la stipulazione di
convenzioni con la scuola dell’obbligo. “Prassi che dura ormai da vent’anni”, ha ricordato
Sperenzi, ma che, se da un lato
permette di onorare il compenso del singolo docente, dall’altro non contribuisce in nessun
modo alla copertura delle spese
di gestione della struttura, che
per le scuole rappresentano la
voce di bilancio più impegnativa. Sperenzi ha quindi ricordato
che tipologia e distribuzione sul
territorio delle scuole di formazione musicale sono “del tutto
disomogenee”, e che pertanto
la questione del loro sostegno
va affrontata “attraverso piani regionali”. Infine, raccogliendo un tema condiviso da tutti i
presenti, ha rimarcato che “il
riconoscimento delle scuole di
musica doveva inserirsi in un
contesto di formazione globale
della persona, un concetto che
negli altri Paesi europei è molto
più avanzato”.
nella diffusa disorganizzazione
degli operatori: nonostante gli
sforzi per l’avvio di una politica comune, ci sono ancora, nel
panorama italiano delle scuole
di formazione musicale, troppe visioni contrastanti che impediscono la costruzione di un
sistema capace di esprimere
obiettivi e strategie condivise.
Così, se da un lato si saluta
con entusiasmo l’impegno dei
legislatori verso la costruzione di una normativa per il settore, non si può che guardare
con rammarico alle numerose
occasioni perdute la cui mancata concretizzazione è dovuta all’incapacità del sistema di
sganciarsi dai singoli casi e di
esprimere l’analisi concreta di
uno scenario.
#
-
9
#-
-9
#9 #-9
+
Il problema
della
disorganizzazione
L’orazione appassionata di
Sperenzi non è caduta nel vuoto, ma ha stimolato un vivace scambio di opinioni che si
è protratto per tutta la durata
del pomeriggio. A confrontarsi sono stati però soltanto gli
associati AIdSM, in quanto entrambe le senatrici, a causa di
impegni istituzionali, hanno dovuto lasciare il convegno.
Il proseguire dei lavori si è
quindi dimostrato in buona parte piuttosto sterile: da un lato mancavano gli interlocutori,
dall’altro la discussione si è
aperta a troppi temi dispersivi
e spesso fuori contesto. Il dato
che è emerso con più evidenza
consiste perciò a nostro parere
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11
DALL’Italia
Lo scorso 24 marzo, le scuole di musica che fanno capo all’AIdSM si
sono date appuntamento a Sesto Fiorentino per incontrare i relatori del
disegno di legge sulle scuole di musica. Fra critiche e note positive, ecco
che cosa è emerso...
Venerdì 20 aprile
scorso, alle ore 19,
si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del MEI
del decennale. E fin
qui niente di strano.
La novità riguarda la
location, che è stata
spostata nel “mondo parallelo” di Second Life. Dall’isola
Lapetus, Giordano Sangiorgi e Christian Perrotta hanno presentato il MEI Tour.
La decisione di sbarcare su Second Life non rappresenta una novità assoluta per la musica italiana (molti utenti
della comunità di Second Life ricordano il concerto tenuto
da Luca Nesti lo scorso 14 dicembre), ma riveste un significato particolare per il MEI. La manifestazione di Faenza, come si legge in un comunicato stampa rilasciato per
l’occasione, nasceva 10 anni orsono per offrire “un riparo dove chiunque credesse in questa alternativa potesse
incontrarsi e confrontarsi”. In piena coerenza con queste
premesse, il MEI ha deciso per questo “di sbarcare proprio su SL, il mondo virtuale che è l’unico a collegarsi
ad un futuro che prevede sempre di più l’abbattimento
di certe barriere, che soprattutto per quanto riguarda la
musica e i prodotti artistici in genere, ne limitano la loro
completa diffusione”.
“Ora che le classifiche di vendita non assomigliano più a
quello che passa nelle orecchie degli ascoltatori”, conclude il comunicato, “sarà proprio il MEI ad andare a conoscere una per una quelle orecchie, con il MEI Tour, passando
anche dalle orecchie degli avatar di Second Life che sono
ascoltatori curiosi e attenti”.
Il MEI Tour prenderà il via ufficialmente a maggio e porterà
in giro per tutta Italia i gruppi che negli ultimi dieci anni hanno saputo dare energia e qualità alla musica indipendente
italiana. Feste e concerti proseguiranno per tutta l’estate e
per buona parte dell’autunno, in una catena di tappe che si
concluderà a novembre... naturalmente a Faenza.
Nasce a Milano, all’interno del salone MEET MILANO 2007,
il primo “MIV 2007 - Music International Village”, l’area interamente
dedicata agli strumenti e alle edizioni musicali.
Un avvenimento che apre un completo ventaglio di nuove opportunità.
Periodicamente tutte le manifestazioni hanno bisogno di rinnovarsi per mantenere sempre vivo l’interesse del pubblico verso un determinato settore e per
offrire un servizio sempre più
accurato al settore stesso, in
modo da rispondere alle esigenze reali del mercato con un’of- palcoscenico prestigioso come, un’occasione assolutamente irferta fieristica all’altezza dell’im- oggi, solo Fiera Milano può offri- rinunciabile.
portanza economica e culturale re. Questa scelta raccoglie andi questo settore. Per Dismamu- che le istanze più volte espres- Un palcoscenico
sica, che organizza e partecipa se da musicisti e appassionati internazionale
a fiere da 25 anni, era giunto il di musica a tutti i livelli, e trova L’opportunità di interagire ditempo di ridisegnare la propria la sua più naturale risposta nel- rettamente con musicisti, conofferta fieristica, adeguandola l’opportunità che ci è stata offer- sumatori e operatori da un palcoscenico
internazionale
di
ai4214_02_MA_Metodo_Europeo_125x185
mutamenti avvenuti in questi ta dalla nascita
del nuovo polo16:58
14.03.2007
Uhr Seite
1
anni e riportandola ai fasti di un fieristico di Milano a Rho-Pero: questo livello è stata infatti la
NUOVO – CON TESTO IN ITALIANO !
Fritz Emonts
Metodo Europeo
Per Pianoforte
7
1
Brani per ogni principale nazione europea
2
Gli allievi iniziano a suonare senza
conoscere la musica
3
Improvvisazione e suono dei tasti neri
5
Sviluppo della capacità di ascolto
ad orecchio
Struttura logica e semplice
per l’apprendimento
6
Molteplici duetti per piano
7
Bellissime illustrazioni per seguire
il metodo
4
12
Brani composti appositamente
da Fritz Emonts
“buona notizia” che ci ha convinto a optare per lo spostamento di luogo e di data. Milano infatti, al di là delle immense risorse a livello di contatti e
di realtà musicali già presenti
sul territorio, può offrire un bacino di utenza reale di dimensioni gigantesche: oltre 9 milioni di abitanti (senza contare
la vicina Svizzera) possono essere interpellati dagli eventi fieristici che si svolgono nel capoluogo
lombardo.
L’obiettivo è dunque quello di dare vita a una
manifestazione al cui interno la
musica è vita e la vita è musica, in un’atmosfera che passa dal professionale all’amatoriale nel segno della più ampia cultura musicale, dove brio,
freschezza, azione, dinamismo,
coinvolgimento ed entusiasmo
si avvertono già nell’aria.
Le opportunità
per il MIV
Testo Italiano – Spagnolo – Portoghese
MA 4214-02 · 3/07
Meet MILANO
Dentro l’evento
Volume 1
ISBN 978-3-7957-5324-5
ISMN M-001-11589-6
ED 7931-01
Volume 2
ISBN 978-3-7957-5325-2
ISMN M-001-11590-2
ED 7932-01
Volume 3
ISBN 978-3-7957-5326-9
ISMN M-001-11591-9
ED 7933-01
Per ogni volume
è disponibile separatamente
il CD che contiene ogni brano
del libro, inclusi gli esercizi
di improvisazione delle
“pagine gialle”.
CD Volume 1 · T 3312
CD Volume 2 · T 3322
CD Volume 3 · T 3332
Il prossimo salone dello strumento e delle edizioni musicali
si aprirà a Milano il 21 settembre, con il nome di MIV – Music
International Village. È di fatto la porzione di Meet che viene coordinata da Dismamusica
e che esprime un mercato che
si sta muovendo su valori positivi da almeno due anni. La crisi
è alle spalle, almeno secondo i
numeri delle rilevazioni di mercato, e occorre stimolare una ripresa più efficace interpellando un
pubblico più vasto, più variegato
e più cosmopolita di quanto era
“nelle corde” del pur valido appuntamento riminese.
Quale occasione migliore del
MIV per seguire e a volte anticipare questa chiara tendenza?
E quale luogo migliore del nuovo polo fieristico milanese con i
suoi accoglienti padiglioni avveniristici, con le più avanzate tecnologie fieristiche ed espositive,
con i suoi tapis roulant che fanno da spina dorsale al sistema,
con le sue scenografie architettoniche che, la prima volta che
lo percorri, ti tengono a bocca
aperta affascinandoti con le forme e gli spettacolari giochi di luce generati dalle immense vetrate del complesso… ?
Anche questi aspetti coreogra-
OLTRE LA FIERA
“Da Meet Milano, ed in particolare dal MIV- Music International Village, ci aspettiamo il coinvolgimento di tutta la
filiera che opera sotto l’insegna Musica.” Lo afferma Claudio Formisano, presidente di Disma Servizi e responsabile
Dismamusica per i rapporti con Expocts e FieraMilano.
L’idea è quella di dare vita a un palcoscenico internazionale
di musica dal vivo, di vita musicale, di mercato della pratica musicale sia professionale che amatoriale in tutte le sue
componenti.
“Gli ingredienti dell’appuntamento milanese, oltre ai prodotti e alle soluzioni”, continua Formisano, “dovranno necessariamente essere brio, freschezza e voglia di divertirsi, in un contesto culturale di sicuro spessore. E ci dovranno essere a getto continuo eventi, convegni, incontri e approfondimenti per tutti componenti della filiera della musica, in un continuum che potrà poi
estendersi, in sinergia con i locali di Milano e dintorni, in un percorso di Live
Music post fiera, o addirittura, se
ce ne sarà la possibilità, in spettacoli all’interno del polo fieristico di Rho-Pero durante i giorni del
Meet, subito dopo la chiusura”.
Per informazioni sempre aggiornate, www.meetmilano.it.
fici trasformano il polo
esterno di Fiera Milano in una location perfetta, funzionale e facilmente
raggiungibile (vi si accede con
un comunissimo metrò) e capace di consentire a ciascuno
di organizzarsi al meglio anche
per l’eventuale soggiorno. Paradossalmente, infatti, la sua
dislocazione fuori dal centro
cittadino non costringe a prendere alloggio per forza all’interno di Milano: il ricco e variegato hinterland del capoluogo
lombardo offre decine di altre
opportunità che possono generare le soluzioni più svariate,
anche a costi decisamente più
accessibili rispetto a quelli di
Milano città.
“Da Milano ci aspettiamo una
risposta convincente già a partire dalla prima edizione”. Così aveva commentato Antonio
Monzino jr. all’indomani dell’annuncio del nuovo appuntamento fieristico, e le premesse ci sono già tutte, stando anche all’attuale andamento delle conferme degli spazi nei due
padiglioni che comporranno il
primo appuntamento milanese
del nuovo salone.
Meet Milano
e il suo futuro
Detto altrimenti, il MEET avanza e il MIV corre: gli strumenti
e le edizioni musicali si candidano ad essere la vera anima
dell’appuntamento milanese.
Ed in questo senso Dismamusica sarà felice di festeggiare il
suo 25esimo anniversario celebrando contemporaneamente
la nascita della nuova manifestazione. Meet Milano è già un
evento, e con la collaborazione
di tutti contiamo di mantenerlo tale per molti anni ancora,
ampliandolo e facendolo crescere sia nell’offerta merceologica, sia nel ruolo, destinato
a proiettarsi sui mercati internazionali europei e dell’area
MEA.
È quindi importante che gli operatori dello strumento e delle
edizioni musicali presenti sul
territorio italiano si rendano
presenti all’appuntamento milanese, per garantire al pubblico un’offerta completa, per presentare al mercato un ventaglio
ricco di soluzioni e per dare vita, con musica dal vivo, dimostrazioni e concerti, a una kermesse capace di interpellare il
pubblico in modo autorevole e
accattivante.
DISMAMUSICA MAGAZINE
Moderno d’annata
A Milano il Berchet suona
La cantina del liceo Berchet,
scrive Annachiara Sacchi sul
Corriere della Sera (Cronaca
di Milano) del 13 marzo, era
semiallagata, ammuffita, fatiscente. Innocente Pessina, il
Dirigente scolastico, l’ha fatta sistemare : “ora, sotto le
classi degli studenti, in via
Commenda, c’è una piccola
sala prove. Con batteria, amplificatori, mixer, casse e microfoni”.
Perché, spiega il Dirigente, “se la scuola è meno antipatica, studi di più e rendi meglio”.
I ragazzi che usufruiscono della sala prove pagano
un prezzo simbolico di 1 euro a testa per due ore di
session.
C’è un regolamento (concordato in consiglio di istituto) che
va seguito alla lettera: “orario
dalle 14.30 alle 16.30, in caso di danno la responsabilità
è degli alunni, sono ammessi gli esterni purché il gruppo
comprenda almeno due berchettiani”, le prenotazioni vanno fatte nel rispetto degli impegni didattici e rivolgendosi a
tre studenti che conservano le
chiavi del locale. L’esperimento (assai gradito) è stato persino inserito nel Piano dell’Offerta Formativa del liceo classico. Il Dirigente sostiene che la scuola deve essere un luogo accogliente. E
che è meglio suonare piuttosto che “ciondolare in mezzo a una strada”.
José Antonio Abreu, il padre
del miracolo musicale in Venezuela
È stata pubblicata sul numero di
febbraio di Suono un’intervista a
Josè Antonio Abreu per Il giornale
a firma di Pietro Acquafredda.
In Italia al seguito
dell’orchestra Sinfonica Giovanile Simón Bolívar (“punta di diamante del
Sistema nazionale delle orchestre
giovanili ed infantili da lui fondato
trent’anni fa, dove
bambini e ragazzi,
tolti dalla strada,
fanno musica quotidianamente”),
José Antonio Abreu spiega: “Il mio
progetto nacque con una finalità
prevalentemente sociale: togliere
dalla strada e riscattare dalla povertà bambini e ragazzi attraverso
la musica. Solitamente i programmi sociali sono rivolti a procurare
cibo, medicinali ed altri generi di
prima necessità. A pochi viene in
mente, invece, che l’uomo è anche
anima e che la musica, e l’arte in
genere, possano nutrirlo e guarirlo.
Ho pensato alla musica solo perché sono musicista”. L’orchestra,
DISMAMUSICA MAGAZINE
continua Abreu, rappresenta in miniatura una società solidale, nella quale i componenti sono interdipendenti e i più grandi guidano i
più piccoli.
Attualmente in Venezuela suonano,
nelle centinaia di
orchestre costituite, oltre duecentocinquantamila ragazzi, e trecentomila cantano nei
cori diffusi in tutto
lo Stato (24 milioni di abitanti).
Il prossimo obiettivo del Maestro è
quello di formare un’orchestra con
coro in ogni città e villaggio: se la
droga corre, perché non dovrebbe
correre la musica? “Voglio dare un
strumento a un milione di ragazzi
e bambini”.
Ogni ragazzo e ogni bambino “è orgoglioso del suo strumento, si sente responsabile del dono che gli
è stato fatto, lo accudisce, diventa tutt’uno con lui e non lo lascia
neanche un giorno muto. Ecco da
dove nasce uno dei nostri slogan:
Scuola e strumento”.
Meet Milano:
una fiera globale
In questo intervento su una rivista del
settore dell’entertainment visto dal filtro della discografia (Music Biz di marzo), Carlo Bassi cerca di sottolineare
come Meet Milano si occuperà dell’entertainment. Non dimenticandosi
di citare Dismamusica come importante partner per la definizione dei confini
espositivi di questa nuova avventura
in Fiera Milano.
La Rory-Gallagher-Tribute-Stratocaster di Fender campeggia sulle pagine centrali del numero
di gennaio 2007 della rivista specializzata tedesca HK Holz- und Kunststoffverarbeitung, rivolta al settore della lavorazione del legno e delle
materie plastiche.
Nella doppia pagina si parla infatti della RoryGallagher-Tribute-Stratocaster di Fender come
di un significativo esempio della tendenza alla
produzione di copie perfette di prodotti “d’annata”, il cosiddetto vintage: “Nel 1997 Donal
Gallagher consegnò ai designer dell’azienda
statunitense Fender, all’interno del Los Angeles International Airport, una
delle chitarre più desiderate di tutti i tempi. Era una Stratocaster, datata
1961, appartenuta a suo fratello Rory, il leggendario chitarrista rock e blues
irlandese morto nel 1995 a soli 47 anni.
Con la Rory-Gallagher-Tribute-Stratocaster Fender propone oggi una
copia assolutamente identica di
quella chitarra originale, visibilmente segnata dall’uso accanito che l’artista ne fece. Su questo strumento vintage non manca
nemmeno un graffio della consumatissima vernice e diverse parti
sono state invecchiate artificialmente. Gli acquirenti hanno così
la sensazione di poter cogliere lo
spirito di Rory Gallagher e di tenere tra le mani un oggetto originale”.
La salute nella musica
È una notizia Ansa pubblicata lo scorso 16 aprile: a Roma, presso
l’Auditorium Parco della musica si terrà, il 6 maggio, il “Concerto per
la vita che ascolta”, per promuovere i benefici della musicoterapia
tra gestanti.
Perché? Il motivo è semplice, spiega Domenico Arduini, presidente della Società italiana di medicina perinatale: “Studi approfonditi
confermano che l’ascolto di musica in gravidanza stimola memoria,
capacità di concentrazione e coordinazione del nascituro”.
I trent’anni della Vienna Art Orchestra e la filosofia
Mathias Rüegg è il fondatore di una
delle maggiori big band della vecchia
Europa, la Vienna Art Orchestra; “è
lui il compositore, l’arrangiatore, il reclutatore di musicisti, il direttore d’orchestra e il regista di concerti pensati fin nel minimo dettaglio”, scrive
Flavia Foradini su Il Sole 24 Ore del
18 marzo. Nelle sue composizioni
Rüegg non mira a intrattenere il pubblico: “La creatività c’è o non c’è ed è
indipendente da influssi esterni, anche se quando scrivo un brano penso
sempre ai musicisti che lo eseguiranno. Però in principio c’è solo la voglia
di fare musica”.
La sua ultima opera è una trilogia alla
quale “ha lavorato due anni, partendo dall’idea di una celebrazione del
trentennale di attività che fosse un
omaggio sia alla tradizione musicale
europea che a quella americana”.
Queste perché, spiega Rüegg, “il jazz
è musica americana. Gli europei hanno una parte minima nello sviluppo
del jazz. Eppure il jazz, come la classica, è una musica di respiro internazionale, è un patrimonio dell’uma-
nità e richiede curiosità più che cultura”. E, spiegando la struttura della
sua ultima opera, continua: “ho pensato di scegliere dei personaggi al di
qua e al di là dell’oceano e di farli
poi dialogare coi mezzi della musica.
Per l’America ho individuato l’epoca
d’oro di Hollywood, tra gli anni Trenta e la metà degli anni Cinquanta”
(Marilyn Monroe, Ava Gardner, Luoise Brooks), “per l’Europa ho scelto
dei pensatori, dei visionari, uomini
che hanno cambiato il mondo” (Leonardo da Vinci, Sigmund Freud, Stephen Hawking), e infine, nella terza
parte della trilogia “ho fatto incontrare, a coppie, le americane e gli europei e ho giustapposto di volta in volta
due composizioni separate mettendole in relazione, creando una sintesi dei due programmi precedenti, una
miscela di due mondi”.
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RASSEGNA Stampa
di Caterina De Gregori
Rassegna STAMPA
Paolo Fresu: “Perché sono jazzista? …Per caso”
È Massimiliano Leva, su La Repubblica del 5 aprile, a intervistare Paolo Fresu, uno dei jazzisti italiani più famosi
al mondo (280 dischi tra partecipazioni e registrazioni a
suo nome, oltre duemila concerti in tutto il mondo, collaborazioni con nomi del calibro di Gerry Mulligan, Dave Holland, John
Zorn e via discorrendo).
“La mia è sempre
stata una famiglia
semplice”, racconta Paolo Fresu. “Si viveva in
campagna, di poche cose. Mio padre faceva andare l’orto, portava
al pascolo gli animali e io con lui. Il
jazz, allora, manco me lo sognavo. Poi, un giorno,
presi in mano per
caso la tromba di
mio fratello, che ormai non suonava
più. Provai a soffiarci dentro e così, di
colpo, sentii un’attrazione fatale”.
Così la musica è entrata prepotentemente nella sua vita: a 11 anni entra nella banda del paese (Berchidda, in
provincia di Sassari), a 12 scopre il jazz (grazie a un compagno di scuola che gli presta dischi di Chet Baker, Mi-
les Davis…), a 13 decide di diventare trombettista professionista, si iscrive al Conservatorio di Cagliari e poi
al DAMS.
Si dichiara soddisfatto: “non ho mai dovuto arrivare a
grandi compromessi. Ho sempre fatto quello che mi passava per la testa,
a volte anche con
grande incoscienza: nella vita e nel
lavoro”.
E racconta persino di un colloquio
di lavoro avuto,
appena diplomato, alla vecchia
società dei telefoni, la Sip: “Andai vestito di tutto punto, ascoltai
per un’ora, dopodichè dissi senza
neanche troppi giri di parole che a
me, di quel lavoro, non fregava proprio niente”.
Ora quando non suona viaggia. “Sono
fortunato”, spiega, “perché mi capita
di avere anche molto tempo libero e di poter viaggiare
per lavoro: le attese, gli aeroporti mi offrono sempre momenti di riflessione, di cui faccio spesso tesoro per creare musica”.
MI-TO al centro dell’attenzione
Sembra non avere mai fine la polemica innestata a livello locale intorno a
MI-TO, il grande
festival della
musica immaginato dall’assessore Vittorio Sgarbi e portato avanti con
la collaborazione delle amministrazioni guidate da Sergio
Chiamparino e
Letizia Moratti. Sulle pagine
milanesi di Repubblica, lungo
l’intera durata del mese di Aprile, è
stato tutto un susseguirsi di interven-
ti, lettere polemiche, chiarimenti e
proclami: con il risultato che l’aspettativa intorno a questo
evento sale ogni giorno di più. Le pagine dei
giornali (ne riportiamo solo alcune per
ovvi motivi di
spazio) hanno richiamato
l’attenzione
degli organizzatori sul diritto delle istituzioni storiche
milanesi (l’orchestra Verdi,
i Pomeriggi Musicali, e via
discorrendo) a partecipare
al cartellone. In palio, oltre a una frazione del
bilancio previsto per Mi-To,
c’è la sopravvivenza stessa
di queste istituzioni, e per
questo i tono si sono accesi
con il passare del tempo.
Al di là delle motivazioni all’origine della polemica, il
semplice fatto che la popo-
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In un breve trafiletto Avvenire del 4 marzo segnala la consegna della laurea “honoris causa” in Letteratura e Spettacolo dell’Università di Siena a Riccardo Muti per “l’attività di
svecchiamento della musica e la diffusione dell’arte presso
i giovani”.
Dal canto suo Riccardo Muti ha ribadito le proprie critiche
sull’insegnamento della musica nella scuola italiana: “Non
basta mettere un piffero in bocca ad
un bambino per insegnare la musica.
La musica è armonia ed è questo che
si deve insegnare”.
La Cina che ama la musica
“Non ho scelto di fare questo mestiere”, spiega il Maestro Mariss Jansons
a Sandro Cappelletto per La Stampa
del 6 aprile. “Se ripenso all’infanzia
mi vedo sempre in teatro, a seguire
mia madre cantante e mio padre direttore. Hanno cominciato loro, adesso
continuo io”.
Mariss Jansons
ha 64 anni, è
nato a Riga,
in Lettonia; “è
un direttore di
estremo riguardo e di grande
potere e responsabilità”. Dirige l’orchestra
di Monaco e, dal 2004, quella del
Concertgebouw di Amsterdam.
Dell’orchestra di Monaco il Maestro dice: “un grande suono, capace di meravigliose profondità, appassionato,
spontaneo”, e di quella di Amsterdam:
“un suono omogeneo, trasparente, cullato dall’acustica unica della loro sala”.
“Lei”, gli chiede Cappelletto, “è nato
in Lettonia, lavora in Germania e Olanda, ma la sua patria amatissima rimane la Russia. Che accade lì con la
musica?”
Oggi, rispetto al passato, spiega Jansons, “c’è minore attenzione per la
cultura e le arti (…) È un momento delicato,
i grandi maestri
sono scomparsi, i migliori tra
i giovani vanno a
lavorare all’estero, le nostre storiche scuole sono in difficoltà”.
Piuttosto aumenta la concorrenza:
dalla Cina. “In Cina tutto è enorme:
la potenzialità e l’impegno artistico,
la domanda del pubblico, la disponibilità economica dello Stato. C’è una
sorta di fanatismo per la nostra musica classica: magari ci fosse anche
da noi!”.
La scomparsa di un grande
lazione di
Milano e
dell’hinterland lombardo si
senta chiamata in causa dalla programmazione di Mi-To rappresenta
un dato positivo. Nello stesso periodo in cui il festival musicale di Milano e Torino raggiungerà il momento
culminante, infatti, avrà luogo MEET
Milano... e la visibilità dello strumento musicale si troverà sicuramente
ad essere amplificata.
La musica voce della bellezza
A conclusione del concerto tenutosi in
aula Paolo VI per festeggiare i suoi ottant’anni, Papa Benedetto XVI, scrive
Mimma Muolo per Avvenire del 17 aprile, ha ringraziato tutti i presenti e l’orchestra radiosinfonica di Stoccarda diretta da Gustavo Dudamel.
“Nel guardare indietro la mia vita ringrazio Iddio per avermi posto accanto
la musica quasi come una compagna di
viaggio, che sempre mi ha offerto conforto e gioia. Ringrazio anche le persone che, fin dai primi anni della mia infanzia, mi hanno avvicinato a questa fonte di ispirazione e di
serenità. Ringrazio coloro che uniscono musica e preghiera
nella lode armoniosa di Dio e delle sue opere: essi ci aiutano a glorificare il Creatore e Redentore del mondo, che
è opera meravigliosa delle sue mani.” Il discorso continua
Più musica nelle scuole
con un augurio: “Che la grandezza e la
bellezza della musica possano donare
anche a voi, cari amici, nuova e continua ispirazione per costruire un mondo
di amore, di solidarietà a di pace”.
C’è anche l’augurio per una maggiore
fruizione della musica: “L’universalità
della musica è oggi particolarmente accentuata grazie agli strumenti elettronici e digitali della comunicazione (…)
Sono convinto che la musica – e qui penso in particolare
al grande Mozart e naturalmente a molti altri compositori
– sia veramente il linguaggio universale della bellezza, capace di unire fra loro gli uomini di buona volontà su tutta
la terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l’Alto e ad
aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la loro ultima
sorgente in Dio stesso”.
La morte di Mstislav Rostropovitch ha
segnato in modo molto intenso i palinsesti dei giornali, delle radio e delle televisioni negli ultimi giorni di aprile. Il grandissimo violoncellista russo, scomparso
il 27 aprile all’età di 80 anni, è stato ricordato per la sua straordinaria statura
musicale, umana e politica.
Sulle pagine di Repubblica, Bernardo
Valli racconta lo stupore destato dalla
celeberrima esecuzione delle Suite per
violoncello solo di Bach sullo sfondo del
Muro di Berlino nel giorno della caduta.
“Con Rostropovitch”, scrive nelle stesse
pagine Leonetta Bentivoglio, scompare
non solo il più leggendario musicista vivente, ma un vero eroe del Novecento, tormentato e complesso, di ricchezza umana straordinaria.”
La Grande Brera cerca casa
È questo il titolo dell’articolo di
Davide Re su Avvenire del 7 aprile sui progetti per la nuova Brera.
“Musica, arti visive, teatro, danza, su queste discipline a breve
a Milano potrebbe nascere un
polo per l’Alta Formazione.
Un polo nel quale saranno inglobate strutture come il Conservatorio, l’Accademia di Brera, la
Nuova accademia di belle arti (Naba), la Domus Accademy, l’Accademia di Danza della Scala e la Scuola di Teatro Paolo Grassi. Non solo, sul tavolo della cultura e della istruzione milanese c’è anche la realizzazione della nuova sede dell’Accademia di Brera”.
Nando Dalla Chiesa, sottosegretario all’Università e alla Ricerca, sottolinea che
“il ministero è disposto a fare il grande investimento per la nuova sede di Brera”, sede che dovrà interessare il pubblico e che ospiterà tutte le nuove discipline che Brera prevede nei prossimi anni di attivare (moda, design, arte visiva,
composizione con il computer,…). E a proposito del progetto per l’Alta Formazione artistica e musicale, Dalla Chiesa sottolinea che “Milano deve diventare
come Londra. Questa città ha una grande vocazione naturale per la formazione
di prestigio e di eccellenza in tante discipline artistiche,
occorre fare in modo di creare un sistema, una rete, che
agevoli sia le strutture che gli studenti, molti dei quali
sono stranieri”.
DISMAMUSICA MAGAZINE
Dedicato ai fiati
Accompagnato da un CD che
propone l’esecuzione in duo e
la traccia del solo pianoforte
di tutti i sei brani, esce per i tipi delle Edizioni Curci Il violino
Magico. La raccolta è indirizzata
espressamente ai giovanissimi
studenti di violino, ai quali dà la
possibilità di misurarsi con sei
celeberrime melodie di grandi
compositori trascritte da Alberto
Curci per la prima posizione.
Haendel, Gounod, Schubert,
Chopin e Liszt sono presenti in
questa raccolta, che può essere un ottimo supporto alla preparazione di esecuzioni da tenersi durante saggi di classe e
concorsi. Il volume verrà quindi accolto con favore dagli insegnanti delle scuole di musica in
cerca di nuovi stimoli per i propri allievi.
EDIZIONI CURCI
www.edizionicurci.it
ERRATA
CORRIGE
Sullo scorso numero di Dismamusica Magazine abbiamo erroneamente attribuito a Master Music la distribuzione delle chitarre a
marchio Parker, che invece
sono distribuite nel nostro
Paese dalla Esound srl.
Ci scusiamo dell’errore con
i lettori e con i diretti interessati.
Sono tutti firmati da Andrea Cappellari i nuovi volumi della serie Anthology che Carisch dedica, rispettivamente, a clarinettisti, flautisti
e sassofonisti. Ciascuna delle raccolte propone
ventotto brani di
grande successo
internazionale in
un arrangiamento
specifico. I titoli vanno da evergreen come Summertime e When The Saints Go
Marching In a famosi brani pop come
Moonlight Shadow, You Are The Sunshine Of My Life.
Non mancano neppure i brani più famosi del repertorio Disney, per una raccolta
che di fatto è confezionata in modo tale
da garantire soddisfazione sia al dilettante adulto che allo studente più giovane.
Ogni volume comprende un diagramma delle diteggiature e un CD audio
con la registrazione delle parti di accompagnamento.
CARISCH
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S. Giuliano Milanese (MI)
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KRK E8B Exposé:
monitor da studio, con stile
Midiware annuncia la disponibilità dei nuovi
monitor KRK E8B Exposé. Pensati per migliorare ulteriormente le prestazioni dei già leggendari predecessori della Casa americana,
questi nuovi monitor nascono da una serie
di scelte innovative sia sul versante del progetto che dal punto di vista della scelta dei
materiali.
I modelli E8B sono dotati di due amplificatori di potenza discreti in classe A/AB e di un tweeter in berillio e
alluminio che permette di ottenere tempi più veloci nella risposta
ai transienti. Lo stesso design stondato, che a tutta prima potrebbe far pensare ad una scelta motivata da ragioni puramente stilistiche, risponde in realtà ad esigenze acustiche, perché riduce
al minimo i fenomeni di diffrazione e assicura una resa acustica
superiore.
Di assoluto riferimento anche i valori della risposta in frequenza, che vanno da 40 a 30.000 Hz. Su questa base, non sorprende constatare come l’elenco degli artisti che si affidano a
questi monitor si allunghi ogni giorno di più; al punto che, dagli
studi di Abbey Road ai Real World Studios, i modelli KRK rappresentano oggi una sorta di “status quo” per i migliori fonici
del pianeta.
MIDIWARE
www.midiware.com
La musica di Friedrich Burgmüller non è certo fra le più frequentate
da quanti si accingono a compiere al pianoforte un percorso di studi
di tipo classico. Ed è un vero peccato, perché, come ci informa l’agile nota critica che accompagna questa pubblicazione dei 25 Studi
opera 100, gran parte dell’eredità culturale del musicista tedesco
si ritrova proprio nelle sue composizioni indirizzate alla didattica.
Compositore apprezzato da Liszt e da Schumann, Burgmüller svela
in queste pagine una serie sorprendente di abilità. Ogni studio ha
dimensioni ridotte –e può quindi essere padroneggiato anche da
studenti alle prime armi– e obiettivi tecnici ben definiti.
La raccolta propone inoltre un piccolo tour di stili diversi venati di
gusto romantico che, pur nelle dimensioni contenute delle forme,
contribuiscono alla costruzione di una sensibilità estetica dalle mille sfaccettature.
Da suggerire agli insegnanti di pianoforte anche come validissimo strumento per l’organizzazione di
saggi, concerti e piccole audizioni.
SCHOTT MUSIC INTERNATIONAL
www.schott-music.com
Mainz
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A.A.A. traduttore cercasi
La necessità, si dice, aguzza l’ingegno. Ne abbiamo avuto una prova a
Francoforte, incontrando il produttore tedesco di software didattico musicale Midimaster.
Non potendo fare conto sulla sola domanda del mercato interno per garantire ai propri pacchetti una adeguata diffusione commerciale, i programmatori della Midimaster hanno costruito i propri software a partire
da un... vocabolario. Che corrisponde al repertorio dei termini tecnici e
delle espressioni di uso comune di cui il programma di serve per porre
le domande, fornire le risposte e gestire l’interfaccia utente. Naturalmente, il vocabolario è un database completamente aggiornabile: ben
visibile nelle opzioni del menu a discesa di ogni programma c’è la funzione “aggiorna lingua”, una
vera e propria utility di traduzione che permette a qualsiasi utente di creare una versione “localizzata” del programma.
Per ora, i pacchetti Midimaster (che comprendono uno Score-Trainer per imparare a leggere il pentagramma, un Rhythmus-Trainer, un gioco a quiz sulla cultura musicale e un software per l’ear training)
sono disponibili in tedesco, inglese, olandese, ungherese, ceco e svedese. Ma la Midimaster, che
non vede l’ora di proporre una versione italiana, è in cerca di un volontario che li traduca per il nostro
mercato. Il tempo richiesto per ciascun pacchetto, assicurano alla software house tedesca, è di circa
dieci ore. E il compenso previsto? Una versione completa del pacchetto tradotto...
MIDIMASTER
www.midimaster.de
Feucht
[email protected]
Roma
06 30363456
Il catalogo CGM:
un servizio
per il rivenditore
È con giustificato orgoglio che Giuseppe Corengia, fondatore e titolare della CGM, ha presentato alla nostra redazione l’elegantissimo
catalogo della linea di panchette per pianoforti
prodotte ed esportate in tutto il mondo dalla
sua azienda.
Concepito per comunicare anche attraverso
l’immagine l’alto valore dei prodotti CGM, il
nuovo catalogo è un prodotto editoriale raffinato e curato in ogni dettaglio; ma, cosa ancora più importante, è un potente strumento di
marketing nelle mani dei rivenditori.
“Quando un cliente acquista un pianoforte,
nella maggior parte dei casi cerca di farsi regalare, incluso nel prezzo, uno sgabello da pochi soldi. E di solito ci riesce” ci ha confidato
Corengia. “Ma immaginiamo che il rivenditore
gli metta fra le mani una copia di questo catalogo; e che spieghi al proprio cliente qual è la
differenza fra un seggiolino costruito al risparmio e una panchetta ergonomica, studiata per
garantire una seduta perfetta allo strumenCGM
www.cgmcorengia.it
DISMAMUSICA MAGAZINE
to e per non rovinarsi nel tempo. Un prodotto costruito con materiali pregiati dalle mani
sapienti degli artigiani... Voi cosa scegliereste
se foste al posto di quel cliente?”.
Naturalmente noi non abbiamo dubbi; e pensiamo che non ne avremmo nemmeno se fossimo nei panni del rivenditore. Il quale, come
si può facilmente intuire, può trarre solo vantaggi dalla vendita di una panchetta d’autore:
intanto perché non è costretto a regalare merce che, per quanto costi poco, ha pur sempre
pagato; in secondo luogo perché può offrire ai
propri clienti un prodotto di qualità comprovata (e pensiamo alla schiena del pianista); infine, e non ci sembra poco, perché su un prodotto come questo può anche marginare...
Perticato di Mariano Comense (CO)
031 749344
h1UANTECOSE
CHENONSAI
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s-ICROFONODINAMICOPERVOCE
s$IRETTIVITÌCARDIOIDE
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s#APSULAANTISHOCK
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15
DALLE aziende
La magia
del violino
A scuola di pianoforte... e di gusto
Dalle AZIENDE
Grande soddisfazione
per Orla Karawan
Ha suscitato grandi entusiasmi fra
gli operatori mediorientali la nuova
tastiera Orla Karawan. 61 tasti, un
generatore sonoro con polifonia a 64
voci, la “piccola” Orla ha un sound
set modificato sulla base delle esigenze del mercato arabo, con 21 voci e 30 stili di accompagnamento dedicati alla tradizione musicale orientale.
Stili e strumenti “locali” sono selezionabili da apposite sezioni del pannello di controllo, che, pur rimanendo per gran parte in lingua inglese,
presenta numerose sezioni con i titoli in arabo.
Non manca neppure una sezione dedicata all’impostazione della scala:
sono i dodici pulsanti “Arabic Scale”, inseriti dai progettisti alla siniORLA
www.orla.it
stra dell’ampio display azzurro. Facili
da usare ed estremamente intuitivi,
questi pulsanti permettono di impostare in tempo reale l’intonazione di
ogni singolo tasto, e possono quindi essere utilizzati per adattare la tastiera alle scale più in uso nei Paesi
Arabi.
Facile da usare
e particolarmente attraente per il
prezzo contenuto,
Orla Karawan sarà sicuramente un
prodotto vincente sul mercato orientale... e non solo.
Recanati
[email protected]
EKO: le chitarre italiane ripartono...
dalla Cina
La presentazione della nuova linea di chitarre a marchio EKO è
stata salutata a Francoforte dalla soddisfazione e dall’interesse
di tutti gli operatori. E il motivo è
presto detto: la casa italiana inizia quest’anno a commercializzare gli strumenti a proprio marchio
prodotti in Cina.
Si tratta di quattro linee di
strumenti (chitarre classiche, acustiche, elettriche e bassi elettrici) dotate di un rapporto qualità/prezzo estremamente vantaggioso, che propongono fra l’altro, accanto ai modelli nuovi, la riedizione di strumenti storici costruiti negli Anni Sessanta. Sono strumenti spesso legati a momenti particolari della
storia della musica del nostro Paese, come la chitarra “a freccia” che
riproduciamo qui a fianco (il nome esatto del modello è Rock VI sunburst), la cui forma inconfondibile richiama gli strumenti dei Rokes.
“La scelta di produrre in Cina”, ci ha svelato Stelvio Lorenzetti, “è
maturata molto tempo fa; ma, naturalmente, non è cosa che possa essere messa in piedi dall’oggi al domani. Occorre identificare
il partner giusto nel caotico scenario cinese; bisogna avere garanzie estremamente precise sui parametri relativi alla qualità dei
materiali e della lavorazione. Solo quando abbiamo avuto
la certezza che tutti gli standard fossero perfettamente
in linea con le nostre aspettative abbiamo dato il via alla produzione”.
L’intera produzione avviene su progetto italiano e sotto
la supervisione costante di maestranze italiane estremamente qualificate, il cui intervento è indispensabile per garantire il rispetto fin nei minimi dettagli dei
progetti originali e della filosofia del marchio Eko.
EKO
www.eko.it
Recanati
[email protected]
Boss
& Fender
Certificazione ISO 9001
per MDS
Sono senz’altro destinati a far parlare di sé i
nuovi effetti a pedale sviluppati da Boss in collaborazione con
Fender. I due stompbox, che inaugurano la linea Legend Series, sfruttano
la tecnologia COSM per riprodurre in
tutte le loro sfaccettature le sonorità
di due autentiche icone del sound: gli
amplificatori Fender Bassman del ‘59
e Deluxe Reverb del ‘65.
Fedeli agli originali nelle caratteristiche sonore come nel look (e nel set
di manopole per il controllo dei singoli parametri), i due nuovi effetti Boss
funzionano anche come pedali “pregain” se installati a monte di un amplificatore dotato di overdrive; al quale,
in questo caso, aggiungeranno il tocco inconfondibile del sound originale
Fender.
È stata di recente assegnata a Music Distribution Services gmbh la certificazione di qualità
ISO 9001:2000. Si tratta di un traguardo particolarmente significativo per l’azienda tedesca, che ha sempre impostato la propria politica commerciale su due caposaldi fondamentali: assicurare al cliente un servizio di altissima qualità e soddisfare sistematicamente le
aspettative di clienti e partner.
Il certificato di qualità ISO ha valore internazionale. E, come sottolinea bene il comunicato stampa rilasciato per l’occasione da
MDS, non è un premio rilasciato una tantum, bensì un riconoscimento che viene emesso solo dopo una lunga e attenta analisi dei livelli di qualità e del grado di
soddisfazione dei clienti. Come tutte le certificazioni ISO, fra l’altro, ha una
durata limitata nel tempo (tre anni) e deve essere periodicamente sottoposta a nuove verifiche.
È anche per questo che MDS continua tuttora ad investire nel miglioramento
del proprio sistema di gestione della qualità. Tutti i processi interni dell’azienda e le singole procedure sono costantemente monitorati; ogni reclamo viene
inoltrato al responsabile e gestito nei tempi più brevi possibili.
Il risultato, al di là del pur prestigioso certificato ISO, si misura nella soddisfazione superiore di clienti e partner, nella riduzione dei costi sul lungo periodo e
nella maggiore competitività dell’azienda sul mercato mondiale.
ROLAND ITALY
www.roland.it
Arese
02 937781
FORMULA FBT
Di ritorno da Francoforte, dove hanno avuto il loro battesimo ufficiale, i mixer FBT fanno
il loro ingresso sul mercato,
con l’autorevolezza di chi porta
un marchio che vanta 44 anni
di presenza nel vasto panorama internazionale dell’amplificazione professionale del suono. Secondo Mauro Tanoni, responsabile vendite e marketing di FBT, “La nuova serie di mixer
professionali FORMULA per impiego ‘on stage’ riesce a coniugare i due delicati parametri dell’elevata qualità professionale e della relativa economicità
globale, con un rapporto qualità prezzo che definire molto interessante è quasi riduttivo”. La gamma FORMULA si presta infatti a una vasta serie di possibili impieghi, sia “on tour”, per un utilizzo intensivo anche in condizioni quasi
estreme, sia in studio, presso club, auditorium e teatri, come installazione
permanente.
Presentata inizialmente in quattro modelli, la gamma Formula offre caratteristiche di alto livello, quali, nei modelli 248 e 328 (24 e 32 canali oltre a 6 canali
stereo), i mixaggi FOH, monitor e matrix, quattro sottogruppi, il monitoraggio in
cuffia e molto di più. I due modelli più piccoli (182 E e 122 E) sono robusti e
compatti, e destinati a quegli utilizzatori che non vogliono rinunciare, anche nelle console più piccole, alla qualità e alle funzioni normalmente disponibili nei
modelli più grandi.
“Per noi si tratta di un ritorno in questo segmento di mercato”, chiarisce Mauro
Tanoni, “con un prodotto per il quale FBT ha investito in ricerca. Siamo convinti
che il professionista deve poter contare soprattutto su due fattori: flessibilità e
affidabilità del prodotto. Aspetti che
abbiamo particolarmente curato
nella gamma Formula, affiancandoli naturalmente a una
completezza di funzioni
per la quale rimando
a un confronto diretto
con il prodotto...”.
FBT
www.fbt.it
Recanati
[email protected]
Un “grazie” di cristallo...
16
Mainz
[email protected]
Sistemi Vicoustic
da Midiware
Midiware ha reso noto che sono stati
siglati gli ultimi accordi per la distribuzione in Italia dei prodotti Vicoustic. Il
nuovo marchio, che si aggiunge alla già
imponente serie di aziende rappresentate in Italia dal distributore romano, è
quello di un noto produttore di pannelli
fonoassorbenti e di soluzioni per l’adeguamento acustico degli ambienti.
Rivoluzionarie nelle prestazioni come
nel design, le soluzioni Vicoustic sono
disponibili sia come pezzi singoli che
in kit di montaggio, e spaziano su una
gamma che prevede, oltre ai già citati pannelli fonoassorbenti, anche pannelli diffusori e trappole per bassi.
“Con la distribuzione dei prodotti Vicoustic”, si legge nel comunicato rilasciato per l’occasione, “il catalogo Midiware riesce ad offrire ora tutto il necessario per l’allestimento di uno studio di registrazione, dall’home-studio
allo studio professionale”.
MIDIWARE
Roma
www.midiware.com 06 30363456
Un profilo per Poulenc
La Hoshino Gakki Ltd, l’azienda giapponese produttrice delle prestigiose linee IBANEZ e TAMA, due indiscussi leader di mercato, ha voluto sottolineare la preziosa collaborazione che la lega all’italiana Mogar Music Spa con un
oggetto semplice ma significativo. In occasione del ventesimo anniversario
della fondazione della Mogar, ha infatti voluto consegnare a Carlo Bonomi
(Amministratore delegato) e a Marco Guazzoni (Direttore generale) un prezioso trofeo in cristallo inciso.
Su di esso campeggia la scritta “Hoshino Gakki congratulates Mogar Music
Spa, on your 20th Anniversary”. Si tratta di un gesto semplice, ma significativo, che sottolinea il primato delle persone sui prodotti, il primato dell’attenzione personale sulla fredda logica del business.
Sia Carlo Bonomi che Marco Guazzoni si sono dichiarati molto onorati dal
gesto del loro partner giapponese, ancora più gradito proprio perché inatteso. Un modo per augurarsi, reciprocamente, ancora molti anni di proficua
collaborazione!
MOGAR MUSIC
www.mogar.it
MDS
www.mds-partner.com
Lainate (MI)
02 935961
Forti del successo riscontrato con i volumi dedicati a
Ravel e a Debussy, gli editori francesi Durand, Salabert ed Eschig propongono un nuovo “profilo d’autore” in venti pezzi. Al centro dell’attenzione c’è questa
volta il grande compositore Francis Poulenc, di cui si
dà, nel breve volgere di ottanta pagine, uno spaccato
credibile dell’arte pianistica.
Accessibile a diversi livelli di preparazione tecnica, la
raccolta comprende brani scritti per bambini, come la
celeberrima suite Villageoises, e composizioni impegnative come il Valzer-Improvvisazione sul nome di Bach o l’Intermezzo in la
bemolle maggiore.
Ottimo punto di partenza per una prima esplorazione della letteratura pianistica del Novecento, il volume trova negli studenti che intendono proporsi in
piccoli concerti e concorsi l’acquirente ideale.
BMG RICORDI
www.ricordi.it
S. Giuliano Milanese (MI)
02 988134279
DISMAMUSICA MAGAZINE
Pro Audio:
il catalogo
Exhibo
EXHIBO
www.exhibo.it
Slancio lirico
È senz’altro curioso il piccolo kit che
l’editore tedesco Henle ha predisposto per chi deve scrivere musica... a
mano.
In una piccola scatoletta di latta contraddistinta dalla presenza del logo a
sbalzo dell’editore trovano posto tre
matite, un diapason, un temperamatite e tre gomme a cuneo.
Queste ultime possono essere montate sulle matite e si rivelano
molto efficaci per cancellare le singole note: grazie alla forma particolarissima, infatti, riescono ad “insinuarsi” molto bene fra una
linea e l’altra del pentagramma per interventi molto... mirati.
Ideali per che si sta misurando con le prove del
dettato melodico e del basso di armonia, le matite Henle esercitano un forte appeal su qualsiasi musicista di formazione accademica. Specie
se usate per prendere appunti sull’originalissimo block-notes promozionale dell’editore, che
ha la stessa forma dei celebri spartiti verdi e
di cui riportiamo qui a fianco la foto...
HENLE VERLAG
Munich
www.henle.de
Prosegue senza sosta l’impegno con cui BMG Ricordi propone al mercato nazionale ed internazionale i pezzi più ricercati dell’immenso catalogo di composizioni che portano la firma dei grandi operisti italiani
dell’Ottocento.
L’arrivo della primavera, quest’anno, vede l’uscita contemporanea dei
tre libri di cui pubblichiamo qui a lato le copertine. Si tratta delle Liriche di Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi e Gaetano Donizetti: brevi
pezzi scritti per voce sola e pianoforte che assomigliano ad altrettanti bozzetti attraverso i quali l’arte consumata dei compositori ha
modo di confrontarsi con forme brevi, testi di ispirazione popolare,
atmosfere inconsuete.
Ideali come terreno di studio e come complemento ai più impegnativi programmi da concerto, i brevi brani contenuti in queste raccolte potrebbero anche costituire, se presi tutti insieme, un programma a sé, in grado
di stupire il pubblico per l’originalità della proposta. È quindi perfettamente
naturale che fra i destinatari ideali di queste raccolte ci siano gli studenti di canto, gli insegnanti in cerca di repertori inconsueti, e, naturalmente, i professionisti. Tutti apprezzeranno, assieme all’edizione
particolarmente curata, i due CD Audio allegati, che ospitano
rispettivamente l’accompagnamento strumentale e la registrazione dei testi per lo studio della dizione.
BMG RICORDI
www.ricordi.it
S. Giuliano Milanese (MI)
02 98.81.34.279
Ottant’anni per Kawai
Comunicazioni wireless da HME
Solo pochi mesi separano Kawai dal raggiungimento dell’ottantesimo compleanno. L’anniversario della fondazione della Kawai Musical Instruments Manufacturing Corporation cade il giorno 9 agosto: esattamente in quella data,
nel 1927, Koichi Kawai diede vita alla propria azienda insieme a sette collaboratori. La Kawai muoveva i primi passi con l’obiettivo di realizzare strumenti di
altissima qualità, ma nei primi anni di vita era costretta a scontrarsi continuamente con la difficoltà
di reperire artigiani qualificati e materiali di alta qualità.
Nonostante questo, negli anni Cinquanta la fabbrica contava oltre cinquecento dipendenti; e il numero di pianoforti prodotti ogni anno superava le 1.500 unità. Lo sviluppo continuò impetuoso negli
anni Sessanta, con l’arrivo di Shigeru Kawai e l’introduzione di tecnologie avanzate e di una nuova
visione legata all’educazione musicale. Oggi, Kawai conta 4.000 dipendenti e una rete di vendita diffusa in tutti i continenti. La sfida è vinta. Buon compleanno, Kawai!
Sono disponibili a catalogo da Sisme i nuovi prodotti per le comunicazioni wireless
firmati HME. La nuova linea si chiama Intercom, è interamente digitale e sfrutta la
banda a 2,4 GHz per la quale non sono necessarie licenze di alcun tipo. Grazie alla tecnologia FHSS (Frequency Hopping Spread
Spectrum), ciascun impianto può funzionare senza interferenze
con un massimo di 15 utenti mobili. Ideali per le comunicazioni di
servizio in occasione di eventi sportivi, spettacoli teatrali, concerti
e manifestazioni dalla difficile gestione logistica, questi impianti
sono facilissimi da configurare e garantiscono una straordinaria
protezione delle comunicazioni e un’alta efficienza.
FURCHT
www.furcht.it
Milano
02 79.82.83
SISME
www.sisme.com
Osimo Stazione
071 - 7819666
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DISMAMUSICA MAGAZINE
17
DALLE aziende
Exhibo ha presentato lo
scorso mese di marzo il
suo nuovo catalogo italiano per il settore Audio Professionale. Studiato per offrire agli operatori del canale una panoramica completa ed efficace della ricchissima offerta merceologica
Exhibo, il nuovo catalogo,
con le sue 224 pagine, è
decisamente imponente.
All’interno, organizzati per
categorie merceologiche,
trovano spazio tutti i prodotti e i marchi distribuiti
dall’azienda di Vedano al
Lambro: microfoni, sistemi per conferenze, mixer,
cuffie microfoniche, cuffie
per cellulari e auricolari per
lettori Mp3. Ogni scheda è
corredata da fotografie e
dati tecnici, e la ricerca dei
contenuti è organizzata per
tipologia di prodotto, per
codice e per marchio.
La versione cartacea è
stata affiancata quest’anno da una versione digitale dello stesso catalogo,
raggiungibile sul sito Exhibo e consultabile con facilità grazie alle dimensioni
ridotte e all’indicizzazione
dei contenuti.
Tutto in un kit
Dalle AZIENDE
EKO acquisisce Quik Lok
In stile francese
Il 21 marzo scorso il Gruppo EKO ha acquisito
dalla MPM/TAM di Recanati il marchio di accessori per strumenti musicali QUIK LOK. Nell’accordo di acquisizione rientrano anche i marchi
STRIX e MPM OPERA, il sito www.quiklok.it, i
brevetti e tutto ciò che è risultato di importanza
strategica per l’immediata prosecuzione dell’attività di vendita
sia in Italia che
A giudicare dal numero di
edizioni che si affacciano quest’anno sul mercato, la musica francese del primo Novecento sta conoscendo un nuovo periodo di gloria.
Merito anche del
costante impegno
con cui gli editori propongono
sul mercato internazionale edizioni particolarmente curate sotto
l’aspetto critico.
Un esempio estremamente positivo, in questo
senso, è dato dai volumi di
cui BMG ha di recente annunciato la disponibilità. Il primo
è un singolare arrangiamento
per pianoforte e tromba in do
del Secondo Notturno di Claude Debussy ed esce per i tipi
delle edizioni Durand.
Gli altri quattro sono dedica-
all’estero. L’obiettivo del Gruppo Eko è quello
di ottimizzare i risultati economici delle attività
legate al marchio Quik Lok, con la prospettiva
di incrementare il fatturato su scala mondiale.
A questa strategia si deve fra l’altro la costituzione di una nuova azienda, denominata QUIK
LOK s.r.l., che ha sede legale a Recanati e sede operativa a Montelupone in un fabbricato attiguo alla sede attuale del Gruppo.
EKO
www.eko.it
Recanati (MC)
[email protected]
Diffusori o computer?
Visti da fuori sono dei semplici monitor da studio
di raffinata fattura. Ma i nuovi L-Acoustics 108-P
nascondono in realtà un “cuore” ad alta tecnologia. Ciascun diffusore è dotato infatti di un complesso processore digitale che controlla le funzioni
di crossover, tempo di allineamento dei componenti ed equalizzazione. Il “computer di bordo” rende
estremamente semplice qualsiasi installazione, dal momento che è pre-programmato con quattro preset (rispettivamente
FILL, FRONT, MONITOR, X-OVER) studiati per ottimizzare la risposta del monitor alle situazioni tipiche più diffuse.
Dal monitoraggio stereo o surround in studio al sound reinforcement in teatri e locali, dall’installazione in sale congressi e ristoranti all’impiego in cinema e luoghi di culto... la flessibilità, che
si riflette anche nelle numerosissime possibilità di fissaggio (su
un palo, a parete, a soffitto, su americana) è il punto di forza più
vistoso dei 108-P. I nuovi diffusori L-Acoustics. che puntano a diventare lo standard di mercato grazie anche alle prestazioni muscolose, possono contare su di una bi-amplificazione da 250 +
500 Watt che, se abbinata al subwoofer amplificato SB-15P, può
essere sufficiente a costruire un piccolo impianto PA.
SISME
www.sisme.com
Osimo Stazione
071 - 7819666
Digidesign
per InSound
La categoria dedicata alla
musica elettronica del Primo Trofeo InSound è sponsorizzata da Digidesign.
Il Trofeo prevede l’indicazione, da parte dei lettori di InSound, dei migliori musicisti italiani che si
sono distinti nel corso del
2006. La scelta è possibile su di un ventaglio di
15 categorie; e le votazioni sono aperte fino al 30
giugno. I vincitori saranno premiati da Auditorium
Edizioni in occasione di
Meet Milano.
Per conoscere i dettagli e
scaricare il modulo di votazione è possibile collegarsi a www.insound.it.
Per quattro chitarre
L’opera originale si chiama Andalucìa ed è una suite per pianoforte scritta
dal musicista cubano Ernesto Lecuona. Una composizione che si colloca
nel solco della tradizione di Albéniz e Granados, e che quindi fa propri gli
stili e i “colori” tipici della scuola nazionale spagnola.
Come altri brani famosi di questo repertorio, anche Andalucìa si presterebbe ad una trascrizione per chitarra, se non fosse per la particolare ricchezza dinamica che l’esecuzione di questo lavoro esige. Ecco dunque la
soluzione, firmata da Angelo Gilardino per i tipi delle Edizioni Curci: una
trascrizione per quattro chitarre.
Un lavoro che, insieme alla necessaria ricchezza di piani sonori, regala ad insegnanti, studenti e professionisti della chitarra un nuovo “terreno di lavoro” sul quale imbastire collaborazioni, progetti di
musica d’insieme, performance per saggi e concorsi.
EDIZIONI CURCI
www.curciedizioni.it
Contrappunto
Jazz
L’improvvisazione jazz è guardata ancora oggi con sospetto
dai musicisti classici. E, anche
se il jazz è il linguaggio musicale
d’elezione dell’arte improvvisativa, a molti non è chiaro nemmeno il fatto che esistono stili improvvisativi profondamente diversi fra loro. Questa diversità è però una
grande ricchezza, e deve essere valorizzata soprattutto a livello della didattica. Lo scopo del volume di
Neil Olmstead è proprio questo: l’autore di Solo Jazz
Piano: l’approccio lineare intende proporre un metodo di studio dedicato all’improvvisazione contrappuntistica: uno stile che privilegia un approccio melodico
e che prevede lo sviluppo indipendente e contrapposto della linea acuta e della linea di basso. Dalla conoscenza delle sigle ai primi esempi di walking bass,
dalla creazione di linee di basso composte allo sviluppo dei motivi, il volume di Olmstead guida il lettore senza forzature alla meta, nel tentativo costante di
non imporre delle formule ma di sviluppare le capacità creative. Ideale per chi si vuole avvicinare al pianismo di Brad Mehldau, Keith Jarrett e Diana Krall, il
volume deve essere accompagnato da una robusta
fornitura di dischi e di... manuali d’armonia jazz.
CARISCH
S. Giuliano Milanese (MI)
www.carisch.com
02 98.221.212
18
Milano
02 - 760361
Marcella Crudeli
esegue Chopin
L’etichetta spagnola KNS Classical ha
pubblicato Marcella Crudeli plays Chopin, ultima fatica discografica della pianista italiana. Il CD offre un programma
inconsueto, che affianca a brani celeberrimi -come lo Scherzo n. 2 e la Ballata
in sol minore- pagine meno frequentate,
come quelle delle Variazioni Brillanti in si
bemolle maggiore.
La grande interprete italiana ha ricevuto
nel 2003 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la Medaglia d’Oro
ai benemeriti della scuola, della cultura e
dell’arte; il libretto del CD riporta anche la
fotografia dell’evento, e cita, insieme alle altre importanti onorificenze ricevute da
Marcella Crudeli a livello internazionale, il
premio “Una vita per lo strumento musicale” conferitole nel 1993 dalla DISMA.
ti in parte al repertorio per
pianoforte solo (con i Notturni di Satie e il primo volume
delle Opere di Camille SaintSaens), alla letteratura per
violino (la Fantasia di Olivier
Messiaen) e al mondo della voce (con
le tre Chansons della raccolta Don Quichotte à Dulcinée).
Si tratta in tutti i casi di opere ancora
poco diffuse presso il pubblico italiano, che meritano
senz’altro grande attenzione e
che possono concorrere al rinnovamento dei programmi di
studio e da concerto dei musicisti delle giovani leve.
Da segnalare senza esitazione a scuole, insegnanti di
strumento e professionisti in
cerca di nuovi, stimolanti orizzonti sonori.
BMG RICORDI
www.ricordi.it
S. Giuliano Milanese (MI)
02 98.81.34.279
Il meglio per i bambini
Le edizioni Schott sono da sempre caratterizzate dall’alto
pregio della veste grafica e della qualità tipografica, oltre
che tecnica, del materiale edito. Il volume Best of Children’s
Songs, disponibile da questa primavera con il numero di catalogo ED 12948, non fa eccezione a questa regola, e presenta nel corso di ottanta pagine di facile leggibilità una raccolta di quaranta canzoni per bambini.
Oltre ai titoli più noti –come London Bridge Is Falling Down
e She’ll Be Coming Round The Mountain– trovano posto in
questo canzoniere parecchie canzoni meno note, in modo
da andare incontro alle esigenze sia di chi cerca un canzoniere “tradizionale” sia di chi è per natura più curioso. Tutti
gli arrangiamenti sono realizzati con cura particolare e contengono, oltre alla voce principale, una seconda linea che
può essere facilmente intonata per creare armonie gustose
e caratteristiche.
L’accompagnamento pianistico è di facile lettura; e se questo si traduce da un lato in un vantaggio
innegabile per quei direttori di cori di voci bianche che sono allo stesso tempo anche accompagnatori, dall’altro offre la possibilità di far sedere al pianoforte un pianista giovanissimo. A dirla tutta, poi,
dato che i testi sono in lingua inglese e che la melodia principale viene sempre ripresa nell’accompagnamento, abbiamo l’impressione che questo volume farà registrare un successo non indifferente
anche come manuale per lo studio del pianoforte.
SCHOTT MUSIC INTERNATIONAL
www.schott-music.com
Mainz
[email protected]
Roland introduce
i nuovi pianoforti HP
La nuova linea HP Roland
rappresenta molto più che
non un semplice rinnovamento di gamma. I nuovi
strumenti prodotti per il
mercato europeo sono costruiti intorno ad una meccanica innovativa pensata
per sfruttare a fondo le caratteristiche più avanzate
del motore sonoro introdotto quest’anno.
La caratteristica più importante, sotto il profilo squisitamente tecnico, risiede nella presenza di un campione di pianoforte acustico
realizzato attraverso la tecnica del multisampling. A ciascun tasto
corrisponde un campione differente, con il risultato che l’interpolazione dell’intonazione è del tutto assente e il suono globale risulta estremamente più ricco e dettagliato.
La nuova meccanica PHA II, che si fregia del logo Ivory Feel, restituisce alle dita le diverse sensazioni che si provano su di una
tastiera ricoperta di avorio e di ebano. L’architettura interna della
nuova meccanica, inoltre, permette di riprodurre l’effetto del doppio scappamento e garantisce quindi una estensione della gamma dinamica attraverso la quale l’esecutore può ottenere esecuzioni limpide ed accurate. Oggetto di un seminario di approfondimento durante il recente Dealers’ Meeting di Villa San Giovanni, i
nuovi pianoforti HP saranno disponibili a breve in tutta Italia.
ROLAND ITALY
www.roland.it
Arese (MI)
02 - 937781
Midiware
distribuisce
Studiologic
La primavera 2007 è per
Midiware una stagione di
importanti acquisizioni. Già
autorevolissimo nel campo
dei software e delle periferiche di acquisizione e processing audio e MIDI, il catalogo del distributore romano si è arricchito, a partire
dallo scorso mese di marzo, dei prestigiosi controller
MIDI a marchio Studiologic
by Fatar. Apprezzatissime
in tutto il mondo, le tastiere
Fatar sono costruite in Italia da un’azienda che vanta
oltre cinquant’anni di attività e si suddividono in tre
famiglie: la linea Travel, la
linea Vintage e la linea Professional.
MIDIWARE
Roma
www.midiware.com
DISMAMUSICA MAGAZINE
STUDIO CONTI 2006
MODUS
dirige il suono
Ogni grande suono ha bisogno di essere diretto con grande
professionalità. Questo è MODUS di FBT, un innovativo
sistema Line-Array, disponibile in 8 diverse configurazioni,
leggero nel prezzo ed eccellente nella performance.
Modus 40
Modus 15
•Sistema di diffusione sonora a 2-vie Line Array in Bass Reflex, 1600W
•4 moduli-array raggruppati in un singolo diffusore in betulla di 13 strati
•8 altoparlanti da 8" custom al neodimio e bobina da 2"
•8 driver a compressione da 1" custom e bobina da 1.7", accoppiati
a guide d'onda con trombe da 90°H per la dispersione orizzontale delle
alte frequenze
•Dispersione verticale di 40°V (MODUS 40) e di 15°V (MODUS 15)
•Sistema hardware di sospensione incluso
•Linea completa di accessori per la sospensione, il trasporto e l'impilaggio
•Network crossover di alta qualità
•Selettore di modo operativo passivo full-range/bi-amp
•Livello massimo di pressione sonora (Max SPL): 138dB
•Risposta in frequenza estesa da 58Hz
Modus SUB
•Sistema Sub-Woofer
Passa-Banda, 1800W
•2 altoparlanti per le basse frequenze
da 15" custom, confugurati in
"push-pull" e bobine da 4"
•Sistema hardware di sospensione
incluso
•Linea completa di accessori
per la sospensione, il trasporto
e l'impilaggio
•Livello massimo di pressione
sonora (Max SPL): 141dB
•Risposta in frequenza estesa da 38Hz
E
PROGETTAT ITE IN ITALIA
E COSTRU
FBT elettronica SpA - Recanati - Italy
Tel. +39-071750591 www.fbt.it - [email protected]