CULTURA 34 La stella cometa, i re Magi e Giotto «Quando Gesù fu nato a Betlemme di Giudea ai tempi di Re Erode, ecco apparire dall’Oriente a Gerusalemme alcuni Magi, i quali andavano chiedendo dove fosse nato il Re dei Giudei, perché – dicevano – avevano visto la sua stella al suo sorgere ed erano venuti ad adorarlo […]». Matteo (II, 1-2). di Vittorio Polito In ogni presepio del mondo, sopra la grotta che ospita la Sacra Famiglia, o sulla punta dell’albero addobbato per la festa, trova posto da tempo immemorabile una splendente “stella cometa”. Si tratta di una locuzione popolare impropria che gli astronomi chiamano semplicemente “cometa”, ossia astro chiomato. Infatti il vocabolario Treccani così la definisce: «Corpo celeste gravitante intorno al Sole, per lo più su orbite molto eccentriche, composto, tipicamente, di un nucleo circondato da un alone (chioma) e da una coda allungata». La tradizione vuole che i re Magi fossero stati guidati nel luogo dove nacque Gesù proprio da una luminosa cometa, divino messaggero del glorioso evento. Ma quanto c’è di verificabile, dal punto di vista astronomico, in questa affascinante rappresentazione? La stella dei Magi è esistita davvero? Da oltre un secolo si sa che si tratta di un corpo del sistema solare fatto in gran parte di ghiaccio, quindi proprio il contrario di una stella. La trasformazione di questa stella in cometa risale addirittura al 1301 e il merito va a Giotto. Egli infatti osservò personalmente in quel periodo una fantastica apparizione della cometa di Halley e, comprensibilmente, non resistette all’idea di disegnare la grande cometa sulla scena della natività nella Cappella degli Scrovegni a Padova. I progressi odierni della scienza permettono, grazie a computer con programmi di calcolo sempre più potenti ed all’affinamento dell’indagine storiografica ed archeologica, di ricostruire con grande precisione il cielo notturno osservato dai nostri progenitori e di dare un contributo decisivo alla risoluzione di un “caso” affascinante ed assai complicato. L’interesse degli astronomi per la stella di Betlemme è sempre stato vivo e non accenna a diminuire: dopo duemila anni si susseguono ancora interpretazioni e studi al riguardo. Superata, come è giusto che sia, la volontà di far corrispondere Natale di Sara Spagnoletti Oggi policromie intermittenti, scie multicolori, affannosa ricerca d’ingannevoli orpelli, formiche impazzite in corsa verso il nulla. Ieri profumo di dolci, d’agrifoglio, suono di ciaramelle, nelle case un angolo per il Presepe. Natali lontani cari al cuore gravidi di memorie che possono far piangere, ma vortica la giostra non si ferma cicalecci assordanti coprono il dolce mormorio di remote campane…. CULTURA 35