Condizioni meteorologiche e dispersione Smog fotochimico sulla Pianura Padana, febbraio 2003 Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 Sommario Condizioni sinottiche favorevoli all’accumulo/dispersione degli inquinanti Fenomeni locali che influenzano la dispersione • Inversione termica • Nubi del PBL • Nebbia • Brezza di valle • Brezza di mare Episodi d’inquinamento intenso • Episodi “primari” (scala locale) e “secondari” (scala regionale) • Episodi estivi (ozono) e invernali (PM): esempio ed esercitazione Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 Condizioni sinottiche e dispersione Accumulo Dispersione: Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 Condizioni sinottiche e dispersione Accumulo • Alta pressione (no precipitazioni + subsidenza) • Poco vento • Temperature massime elevate (O3 e secondari) • Avvezione calda in quota (tipicamente SW): stabilizza Dispersione: • Tutto quanto è “maltempo” (fronti, precipitazioni...) • Vento forte • Instabilità (avvezione fredda in quota, con o senza temporali) • Vento che proviene da una zona “pulita” (p.es. mare – escluso regime di brezza persistente) Nuvole: • Sottraggono energia a PBL convettivo (⇒ accumulo)… …ma ci sono anche situazioni in cui aumentano il rimescolamento • D’estate la copertura nelle ore calde inibisce formazione O3 (e altri secondari) Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 Nuvole del PBL Se l’aria è sufficientemente umida e il rimescolamento sufficientemente intenso, nella parte più alta del PBL il vapore condensa formando nubi stratificate (statocumuli) Frequenti d’inverno o sul mare; d’estate sulla terra predominano le termiche ⇒ nubi cumuliformi (discontinue) Nota a latere: nubi di questo tipo coprono grandi estensioni di oceani tropicali e probabilmente hanno un grande impatto sul clima (influenzano l’albedo complessivo della terra) Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 Nuvole del PBL: bilancio radiativo Nel visibile la nube è semi-trasparente • assorbe ⇒ si scalda (prevalentemente in alto) • albedo elevato e trasparenza riducono il riscaldamento Nell’infrarosso la nube è opaca (si comporta come un corpo nero). • la superficie inferiore si riscalda (assorbe irraggiamento terrestre), • quella superiore si raffredda L’ultimo meccanismo è decisamente il più efficiente Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 Nuvole del PBL: effetti sul rimescolamento Esempi di situazioni in cui la presenza delle nubi aumenta il mescolamento dello strato sottostante, nonostante la nube sottragga energia al rimescolamento convettivo: • “Convezione inversa” per raffreddamento radiativo al cloud top • Richiamo di aria secca dall’atmosfera libera e conseguente raffreddamento per evaporazione della nube. Possono esserci nubi stratificate alla cima del PBL anche quando il riscaldamento diurno della superficie non è molto importante: • Turbolenza meccanica • Avvezione fredda nella parte alta del PBL o calda nella parte bassa (sufficienti piccole differenze di T) Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 Le inversioni termiche Strato di atmosfera molto stabile • T cresce con la quota (o cala poco) • Intrappola gli inquinanti • Disaccoppiamento tra circolazione sopra e sotto Al suolo: • raffreddamento radiativo della superficie In quota: • sopra PBL convettivo • per avvezione calda in quota (possibili inversioni multiple) • sopra nubi stratificate (la cima delle nubi si raffredda per irraggiamento) Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 La nebbia (1) Che cos’è: • Definizione WMO: “nube al suolo con visibilità ridotta a meno di 1 km” • Contenuto d’acqua (liquida): variabile, da 0.01 a 1 g/m3 per confronto: densità dell’aria ≈ 1200 g/m3 densità vapor d’acqua saturo: ≈ 5g/m3 a 0°C e 18g/m3 a 20°C Quando si forma? • Come tutte le nubi, quando una massa d’aria umida si raffredda al di sotto della temperatura di rugiada • Situazione di calma sinottica (no vento, no pioggia) • Grande stabilità atmosferica, inversione al suolo Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 La nebbia (2) Due meccanismi principali: • nebbia di radiazione: di notte la superficie si raffredda per irraggiamento (IR) • nebbia di avvezione: aria calda e umida trasportata su una superficie più fredda (tipicamente: da mare a terra in autunno…) Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 La nebbia (3) Interazione tra nebbia e aerosol • meccanismi complessi, con numerosi feed-back • la composizione chimica e le dimensioni dell’aerosol influenzano la formazione delle gocce e la loro dimensione • la deposizione al suolo delle gocce di nebbia è un meccanismo molto efficiente per la rimozione dell’aerosol • Le reazioni eterogenee possono essere importanti sorgenti di aerosol secondari Nebbia e inquinamento • Le condizioni in cui si forma sono le stesse che favoriscono l’accumulo degli inquinanti • d’altra parte, un paio di giorni di nebbia persistente possono abbassare significativamente il PM10… Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM Yuskiewicz et al, 1998 “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 La brezza di mare (1) • La capacità termica del mare è molto più alta di quella della terra ⇒ la Tsup del mare rimane ≈ costante durante il giorno, mentre quella della terra cambia notevolmente • Al mattino, dopo il dissolvimento dell’inversione notturna, l’aria sulla terra comincia a salire, e richiama aria più fredda dal mare Brezza di mare (giorno) • Il fronte della brezza è associato a cambiamenti in T, vento, umidità e a una maggiore turbolenza. • Grandezze tipiche: spessore brezza 100-500 m controbrezza: 1000-2000 m penetrazione orizz.: decine di km velocità fronte: qualche m/s velocità brezza: 5 m/s Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM Brezza di terra (notte) “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 La brezza di mare (2) Esempio: campagna di misure nella bassa valle del Garigliano (al confine tra Lazio e Campania) • Situazione geografica: piana costiera di ≈ 10x15 km2, circondata da montagne relativamente alte • Radiosondaggi ogni 6 ore in un sito al centro della piana a ≈ 7 km dal mare Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 La brezza di mare (3) Giorno medio estivo, in condizioni di calma sinottica e cielo sereno. T (isolinee) e vento (1 barra = 2 nodi); le aree grigie evidenziano le inversioni termiche Andamento del vento: direzione (frecce) e modulo (numeri e isolinee). • Venti più intensi nei primi 300 m di atmosfera • Brezza di mare (giorno) più forte di quella di terra (notte) Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 La brezza di valle (1) Di notte l’aria a contatto con la superficie si raffredda; siccome i versanti sono inclinati, non rimane ferma ma “scivola” lungo il pendio. Di giorno avviene l’inverso. Questo meccanismo può essere intensificato dal fatto che i pendii più alti (prato e roccia) si riscaldano più rapidamente del fondovalle (boschi). Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 La brezza di valle (2) Schema tridimensionale della brezza di valle Notte Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM Mattino Pomeriggio “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 Brezze e inquinamento Circolazioni locali, importanti nelle situazioni di calma sinottica Brezza di monte: grande influenza sulle condizioni d’inquinamento di fondovalle; in presenza di emissioni locali (autostrade, industrie…) la persistenza dell’inversione può portare a concentrazioni molto elevate difficile da modellare, necessarie informazioni meteo molto locali Brezza di mare: meccanismo significativo negli episodi di ozono nelle regioni costiere • Di notte la brezza di terra trasporta ozono (e precursori) verso il mare • In questo modo una parte dell’ozono “sopravvive” alla distruzione notturna • Il giorno dopo, la brezza di mare lo riporta sulla terra, dove si somma a quello che si sta formando ⇒ in condizioni di calma sinottica, accumulo progressivo Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 Episodi di inquinamento intenso Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 Episodi “primari” • Helsinki, marzo 1998; condizioni di calma sinottica • picchi di PM molto elevati e localizzati (nel tempo e nello spazio) • Episodio dominato da emissioni locali e dalla stabilità (doppia inversione termica) Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 Episodi “di trasporto” Alcuni episodi di inquinamento sono legati al trasporto a lunga distanza • Eruzioni vulcaniche o emissioni accidentali (Chernobyl…) possono interessare un intero emisfero in tempi relativamente brevi (trasporto ad alta quota) • Sabbia e spray marino possono portare alte concentrazioni diPM (trasporto a bassa quota). NB: probabilmente non tutto il PM è dannoso allo stesso modo… Sabbia dal Sahara verso l’Italia meridionale; ottobre 2004 Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 Episodi “secondari” Quasi tutti gli episodi d’inquinamento (in pianura padana) appartengono a questo gruppo • PM10 in inverno, O3 in estate • Interessano una vasta area (scala regionale/nazionale) • Guidati da meteorologia a scala sinottica Note varie (dall’esperienza padana): • La persistenza di condizioni meteo sfavorevoli genera accumulo progressivo. • Hmix diurna elevata insufficiente se non c’è ricambio della massa d’aria (possibile anche richiamo d’inquinanti da strati più alti) • Per raggiungere i picchi d’inquinamento più elevati bisogna che l’alta pressione sia ben consolidata anche in quota. • Andamento tipico: aumento graduale quasi lineare (valori tipici: 30 ppb al giorno per O3, 30 µg/m3 al giorno per PM10), calo più veloce associato a cambiamento delle condizioni meteo. Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1 References Yuskiewicz B. A., D. Orsini, F. Stratmann, M. Wendisch, A. Wiedensohler, W. Wobrock and D. Schell, 1998: Changes in submicrometer particle distributions and light scattering during haze and fog events in a highly polluted environment. Beitr. zur Phys. der Atmos., 71, 33-45 Reggio Calabria, 5-7 settembre 2006 Enrico Minguzzi ARPA SIM “Trasferimento di conoscenze” ARPA Emilia-Romagna e Calabria fase 6.1