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Un po’ di presentazioni
Ho studiato musica c/o la Civica Scuola di Musica di Milano.
Dopo i primi “complessi”del periodo Beat, ho lavorato come Orchestrale. Mi sono interessato ai
canti popolari e ho iniziato a scrivere canzoni di “protesta” . In una lontana e nebbiosa serata alla
Biblioteca di via Mecenate a Milano…..ho incontrato Yu Kung e Come le foglie. Con Attilio
Zanchi, Giancarlo Galli e Claudio Lugli è nato un intenso periodo di collaborazioni incrociate e di
amicizia.
Fu Attilio Zanchi che mi presentò a Maurizio Salvatori e Angelo Carrara (Trident Agency).
Ed è proprio per sostituire Come le Foglie che suonai come supporter al Banco del Mutuo Soccorso
a Milano nel 1972. Abbracciando Francesco di Giacomo.. occupammo tutto il palco del cine-teatro
Massimo..
Da quel giorno ho partecipato a innumerevoli feste, festival e concerti stringendo una bella
collaborazione con Re Nudo e Andrea Valcarenghi. (Festival Pop di Re Nudo di Alpi del Vice Re e
del Parco Lambro, Feste al Pierlombardo…
La Trident Agency, creata l’etichetta Trident Record, mi propose un contratto discografico.
Con Eugenio Finardi come produttore, nel 1974 esce “Claudio Fucci” per la Trident Record.
Tre tour come “guest star”per i Pooh, quando inaugurarono l’ idea di fare concerti in teatro, non
portarono nulla alle vendite discografiche ma crearono una bella amicizia che oramai a scadenza
decennale si rinnova .
Ho lavorato per la televisione,nel teatro, per il Cinema…
Ho scritto, e scrivo ancora, spettacoli colonne sonore e qualche canzone.
Nel 2004 la BTF ristampa il mio disco dopo 30 anni….e addirittura qualche “ e mail” in
giapponese si chiede chi è Claudio Fucci. Gli esagerati comprano in Giappone il CD che trent’anni
fa non si riusciva a trovare a Milano.
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SYNKRETIKO il nuovo album.
Prodotto da Claudio Fucci: “Synkretiko” .
Con me suonano:
Attilio Zanchi Walter Calloni Massimo Colombo Marco Colombo Dario Piana Giancarlo Galli
Dario Guidotti Claudio Lugli Tullio Granatello Vittore Andreotti Silvano Paulli Enzo Cafagna
Piero Papotti Tania Ruvolo Salvo Silvio Nino Silvio Franco di Biase Egidio Perduca Andrea
Rodini Gaia Petrazzani Ettore Gilardoni
Con la partecipazione straordinaria di EUGENIO FINARDI e MARCO FERRADINI.
Licenza Claudio Fucci. Vololibero www.claudiofucci.com - Distribuzione BTF www.btf.it
“SYNKRETIKO”
Questo titolo rispecchia perfettamente le anime che contiene talmente diverse da sembrare quasi
opposte e antitetiche.
Non mi sono mai considerato un cantautore, ne tanto meno un cantante. Mi sento più un ricercatore
di parole che suonano e di suoni che sappiano parlare.
Ho avuto la fortuna di vivere anni straordinari, attraversando grandi mutamenti, generosi slanci,
illusioni e delusioni immense.
Di ogni viaggio conservo un sorriso o una ferita. Queste canzoni sono dedicate ai tanti compagni di
viaggio e anche ai nuovi curiosi ricopritori ed esploratori di un passato prossimo che è anche una
immensa geografia di emozioni e sensazioni o semplicemente “vibrazioni”.
Cercavamo di cambiare il mondo e non so quanto ci siamo riusciti ma sicuramente abbiamo
cambiato noi stessi e il modo di fare musica.
Claudio Fucci
Le note di copertina che seguono sono di Giordano Casiraghi
Tra i principali animatori di Radio Montevecchia, dalla fine degli anni ’70 inizia a collaborare con
varie riviste musicali e al quotidiano La Provincia di Como, specializzandosi nella musica italiana,
in particolare quella degli anni Settanta.
Partecipa alla compilazione de l’Enciclopedia del Rock: Anni ’60 e ’70 italiani (De Agostini,
1989), Enciclopedia del rock italiano: anni ‘70 (Arcana, 1993), Rock Music: anni ’70 italiani
(Fabbri, 1994), Dizionario Pop Rock: italiani (Baldini & Castoldi edizione 1999 e 2005). ANNI 70
Generazione Rock (Editori Riuniti 2006)
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Un bel giorno
Un bel giorno, trent’anni dopo il suo unico album, Claudio sente che è arrivato il momento di
replicare e dare consistenza ai mille pensieri musicali accumulati. Ancora non sa che quello che sta
per realizzare sarà un album da collocare tra le migliori espressioni della canzone d’autore italiana,
quella che nasce da dentro, senza alcun presupposto commerciale, senza calcoli o congetture nate a
tavolino. Claudio ha solo bisogno di riordinare le idee e metterle a confronto con un mondo di amici
che si era lasciato indietro, come spesso succede, perché ognuno va per la propria strada,
inevitabilmente. Ma c’è sempre tempo per ricredersi e voglia di dimostrare a se stessi, prima che
agli altri, che il tempo non è passato invano. Ha lasciato tracce importanti, pronte a riaffiorare con
forza. Eccolo allora rimettere in moto la macchina, cambiare qualche gomma e aggiungere diesel,
perché la strada da percorrere è ancora tanta. E il primo a salire su quel diesel è proprio Finardi,
produttore del precedente album, a fornire l’accelerazione nel brano Il silenzio e il tuono, mentre
Ferradini presta la sua voce nella delicatissima Come un poeta, poi ci sono i musicisti, quelli
conosciuti e frequentati nei ’70, nelle tante session improvvisate su qualche palco, magari prima di
un concerto, mettersi a provare qualcosa che si allarga e non si sa più dove può andare a finire, né
come sia iniziata. C’è questo gusto nelle nuove canzoni di Claudio, che piaceranno anche a coloro
che prediligono l’aspetto musicale, perché la sua voce particolare sa farsi ascoltare senza
prevaricare, sa nascondersi per lasciare spazio all’insieme sonoro. Nessuna nostalgia del passato,
ma nuova ispirazione e un nuovo stile, alla maniera dei concerti live dove ognuno partecipa per il
gusto di stare insieme sullo stesso palco. Ci sono “Come le foglie”, “I Cacao”, Walter Calloni e
nuove presenze come Marco e Massimo Colombo.
Come se si risvegliasse da un sogno (Ho troppi buchi nella testa, Non pochi sogni nella mia tasca)
Fucci scopre che anche gli altri musicisti coinvolti non aspettavano altro, ovvero partecipare a un
progetto che li accomunasse in nome di un’appartenenza mai rinnegata. Appartenenza a un periodo
che ha segnato profondamente ogni gesto e ogni pensiero, così ci si ricorda di come … la nebbia
rifletteva ogni sguardo che si alzava / ad osservare il cielo / come fosse il primo / come spazio
grande infinito ….. (da Via Costantino Baroni). Testi importanti e una felice linea melodica, che
incita al canto corale per … ma se questo è vivere / no alla civiltà / certo è meglio andarsene /
rifiutare questo mondo che / non lascia spazio alla tua libertà… (da Gabbie). Uno di quei dischi
(chiamiamoli ancora così) che non ti stanchi di ascoltare, perché dietro ogni curva un nuovo
panorama appare: la collina e poi il mare.
Giordano Casiraghi
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