No. 10 Sottostazioni e centrali Nuovo centro logistico SES KERS

No. 10
Locarno, luglio 2008
Periodico informativo edito
dalla Società Elettrica Sopracenerina
Sottostazioni e centrali
Nuovo centro logistico SES
KERS
Semi di Sesamo
e d i t o r i a l e
Liberalizzazione e futuro energetico per la Svizzera
Vi vorrei dare alcune indicazioni su quanto sta avvenendo sul mercato elettrico nazionale, con l’apertura dello stesso alla concorrenza, a partire
dal prossimo 1. gennaio. In base alla nuova legislazione federale i maggiori consumatori di energia potranno scegliere il proprio fornitore e portare l’elettricità fino al punto di consumo, transitando sulle linee elettriche. Si tratta di una rivoluzione rispetto al sistema attuale, che si fonda invece sull’obbligo di acquisto dell’energia dal distributore locale. La Svizzera si sta lentamente
adeguando a decisioni che l’Unione Europea ha
preso e applicato già negli anni scorsi.
Gli attori del mercato elettrico svizzero hanno sin
dall’inizio sostenuto questa apertura alla concorrenza, che permetterà al consumatore finale di ottenere più trasparenza in merito ai prezzi dell’energia, ai costi di transito e alle imposte indirette che
gravano sul prodotto energia. Andranno invece un
po’ deluse le aspettative di chi, e penso soprattutto agli ambienti industriali, si aspettava che l’apertura alla concorrenza avesse comportato una
sensibile diminuzione dei prezzi dell’energia. Due
fattori essenziali si stanno infatti contrapponendo
alla discesa dei prezzi. Da una parte la fortissima
crescita dei consumi di energia elettrica, non solo
nei Paesi emergenti come la Cina o l’India, ma anche alle nostre latitudini, in seguito allo sviluppo
economico, a quello demografico e ad altri fattori.
Al forte incremento della domanda non è finora stato possibile contrapporre un altrettanto sostanzioso aumento dell’offerta di energia elettrica. Pertanto il prezzo dell’energia non può che tendere al
rialzo, nel pieno rispetto delle leggi economiche.
D’altro canto anche la volontà degli Stati europei
come pure della Svizzera di incentivare la produzione di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili,
tassando i consumi attuali di energia, provoca evidentemente un rincaro del prezzo di questo bene.
In Ticino ad esempio attualmente paghiamo 0.06 cts
per ogni KWh di elettricità che consumiamo; questi
balzelli, che a livello nazionale raggiungono annualmente circa 300 mio CHF, vanno ad alimentare
un fondo nazionale voluto da Governo e Parlamento
federali per sovvenzionare le energie rinnovabili.
Dunque non è tanto la liberalizzazione del mercato,
come qualcuno magari vorrebbe far credere, la causa dell’aumento dei prezzi dell’energia cui saremo
confrontati, ma sono piuttosto altri fattori contingenti a determinarne l’incremento. E a questo riguardo preoccupano per i prossimi anni le prospettate lacune nell’approvvigionamento di energia
elettrica anche in Svizzera. La politica del Governo
federale, che evidentemente è particolarmente attento ad un rifornimento elettrico sicuro del nostro
Paese, si basa sul principio dei 4 pilastri, ossia:
• efficienza energetica
• energie rinnovabili
• politica estera in ambito energetico
• grossi impianti di produzione.
È chiaro che solamente se tutti e quattro i pilastri
assumeranno una funzione determinante, sarà
possibile garantire un approvvigionamento elettrico sicuro in Svizzera. Un punto essenziale, è innegabile, è rappresentato dalla realizzazione di grossi impianti di produzione.
Fra il 2025 e il 2030 la lacuna di rifornimento in
Svizzera raggiungerà i 25 TWh, ossia 25 miliardi di
KWh. Come lo rilevano studi approfonditi, questo
ammanco non può essere compensato con importazioni di energia, risparmio energetico e sfruttamento di sorgenti d’energia rinnovabile. Considerato
che le centrali a ciclo combinato a gas, causa delle
importanti emissioni di CO2, non entrano in considerazione per compensare le lacune di approvvigionamento, ritenuto inoltre che le centrali termiche
sono improponibili, occorre valutare seriamente l’alternativa dell’energia nucleare. La Svizzera non può
permettersi di aumentare la propria dipendenza
energetica dall’estero, che è già rilevante, se si
pensa al petrolio e ai suoi derivati, come il gas.
Occorre dunque agire e decidere al più presto, poiché la realizzazione di impianti nucleari per la produzione di energia elettrica richiede tempi lunghissimi.
Benvenga quindi la richiesta per la costruzione di
una nuova centrale nucleare. In questo modo i cittadini svizzeri saranno obbligati democraticamente a prendere una decisione chiara sul loro futuro
energetico.
Dott. Daniele Lotti
c o l l a b o r a t o r i
Sottostazioni
e centrali
L’importanza di poter utilizzare l’energia
In ogni numero del nostro giornale cerchiamo
di illustrarvi quali strutture e quanto impegno
possa esserci dietro il semplice gesto di accendere la luce o mettere in carica il telefonino.
Questa volta vi presentiamo, in maniera semplice
e diretta, il reparto Gestione Rete che si occupa
della realizzazione, del controllo e della manutenzione delle sottostazioni e delle centrali.
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Gran parte dell’energia distribuita ai clienti
viene acquistata esternamente, ma una piccola
parte viene prodotta nei nostri impianti di Giumaglio e Ticinetto (circa il 5.5% del movimento
totale annuo di energia).
Nelle sottostazioni riduciamo la tensione da
50 kV a 16 kV tramite dei trasformatori. La tensione 16kV viene mantenuta costante e la sua
regolazione avviene automaticamente grazie
a un commutatore integrato nel trasformatore stesso. Questo commutatore con il rispettivo sistema di comando viene revisionato ogni
5 anni.
In genere l’ufficio tecnico elabora i progetti e il
personale – se necessario con l’ausilio di ditte
esterne – li esegue.
È quindi anche grazie al reparto Gestione Rete
che dalle nostre prese possiamo in qualsiasi
momento allacciarci all’energia e usufruirne,
quale cliente finale, per l’utilizzo di cui abbiamo
bisogno, sia che si tratti di un’economia domestica, di un ufficio o di un’azienda.
Ing. Adriano Laloli
m a g a z i n e
Nuovo
centro logistico
Un progetto all’avanguardia con un occhio al futuro
Il primo aprile 2008, sono iniziati i lavori di
scavo per la costruzione del nuovo centro logistico SES in Via Varenna, vicino al centro comando e alla sottostazione di Ponte Ascona.
La durata del cantiere prevista è di un anno e
mezzo, l’occupazione dei nuovi spazi avverrà
entro la fine di settembre 2009. Durante il periodo indicato, per non condizionare l’operatività
del Reparto Costruzioni, il deposito del materiale ingombrante (pali, bobine, armadi di distribuzione, candelabri, ecc.) che si trovava nell’attuale area di cantiere, è stato spostato nelle
immediate vicinanze.
Da diversi anni è in corso la ricerca di soluzioni
atte a migliorare l’attuale situazione logistica
del nostro magazzino a Locarno in via Balestra.
Principali problematiche riscontrate
nella situazione attuale
• la disposizione della merce non è razionale a
causa della forma dei diversi edifici che
compongono il magazzino stesso;
• lo stato generale degli edifici richiede costosi
interventi di manutenzione (tetti, serramenti,
portoni dei garage, ecc.);
• l’attuale superficie a disposizione non
è sufficiente e si deve far capo ad ulteriori
magazzini esterni, aspetto tutt’altro che
razionale;
• l’ubicazione del magazzino, al centro di una
zona residenziale, non è ottimale soprattutto
per l’accessibilità, il carico e lo scarico
delle merci e non c’è disponibilità di posteggi
per i dipendenti.
Ricerca di possibili soluzioni (2004/2005)
Con l’aiuto di un ingegnere specialista della logistica, è stata fatta un’attenta analisi di tutti gli
spazi occupati nel magazzino principale e negli
altri depositi esterni, compreso quello di Ponte
Ascona. Sono pure stati monitorati tutti gli spostamenti dei nostri fornitori e dei nostri automezzi al fine di determinare il volume di traffico
generato.
Sulla base di questi dati è stata preparata una
prima bozza di quella che poteva essere la soluzione logistica ottimale (accessibilità, comunicazione tra le diverse zone di deposito, ecc.).
Allo stesso tempo sono state valutate alcune
possibilità concrete di dove sarebbe potuto sorgere il nuovo magazzino, giungendo alla proposta di edificazione sulla nostra proprietà situata
in Via Varenna, vicino alla sottostazione Ponte
Ascona.
Questa soluzione si rivela vantaggiosa sotto l’aspetto finanziario, essendo il terreno di proprietà SES e sotto quello strettamente logistico,
in quanto in caso d’intervento d’urgenza sulla
rete, la vicinanza con il centro comando è molto
utile.
Sviluppo del progetto
Nel gennaio 2005 abbiamo inoltrato al Comune
di Locarno una domanda preconsultiva con un
nostro progetto di massima allo scopo di chiarire ogni aspetto tecnico e procedurale.
Nel corso dello stesso anno abbiamo ricevuto le
indicazioni richieste che ci hanno consentito di
andare avanti con la progettazione di massima.
Il progetto
Il nuovo centro logistico è composto da due edifici principali:
• il primo, in beton, sulla continuazione
dell’esistente verso Via Varenna, è destinato
alla parte uffici e servizi;
• il secondo, del tipo prefabbricato, svolge la
funzione di magazzino vero e proprio.
All’esterno è prevista una zona posteggi e una
“piattaforma in beton” sulla quale trovano posto
i diversi materiali ingombranti (pali, tubi, bobine,
ecc.) che potranno essere caricati su veicoli
Alla fine di aprile 2006 è stato conferito il mandato a uno studio d’architettura allo scopo di
rielaborare il progetto di massima e preparare la
documentazione necessaria per l’inoltro della
domanda di costruzione.
Elenchiamo in sintesi gli avvenimenti che
hanno portato all’inizio dei lavori :
• 12 settembre 2006 è inoltrata la domanda di
costruzione
• 14 febbraio 2007 riceviamo la licenza edilizia
• marzo-maggio 2007 progettisti e responsabili
SES aggiornano il preventivo costi
• 9 maggio 2007 il Consiglio d’Amministrazione
SES approva il preventivo aggiornato e da
luce verde alla fase esecutiva
• giugno-novembre 2007 progettisti e
responsabili SES s’incontrano a scadenze
regolari per l’elaborazione del progetto
esecutivo
• dicembre 2007 - febbraio 2008, fase di
allestimento offerte e appalti
• 1° aprile 2008 inizio cantiere
grazie ad un carroponte che accede a tutta l’area di deposito esterna e a quella interna del
magazzino adiacente.
Si è previsto di separare il traffico veicolare dei
posteggi dei dipendenti da quello dei fornitori
creando due accessi separati.
Arch. Antonio Pedrazzini
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e c o l o g i a
KERS
La F1 più vicina all’ambiente
Torniamo ad oggi: l’ingegner Luca Marmorini
della Toyota F1 ha dichiarato di ritenere il KERS
un sistema “primitivo e da non adottare” facendo però mettere in imbarazzo il suo datore di
lavoro che con la Prius e i piani di sviluppo
conta, come Toyota, giungere alla vendita di
almeno il 15% di vetture ibride entro il 2011.
Max Mosley, il Presidente della FIA, di cui negli
ultimi tempi si è maggiormente parlato per gli
scandali sul piano personale piuttosto che per
l’attività della categoria sportiva, ha sempre
dichiarato di voler passare alla storia del motorismo come colui che ha obbligato la F1 ad
occuparsi di ambiente, ecologia e sostenibilità.
Per questa ragione a partire dal mondiale 2009
si sentirà parlare del KERS, acronimo di Kinetic
Energy Recovery System che detto in parole
semplici è un sistema di recupero dell’energia
prodotta dalla monoposto durante le frenate.
Di base il concetto del KERS permette di prendere questa energia della frenata – immaginate
quale sia il carico in G di una F1 che decelera da
300 kmh a 80! – per poi riutilizzarla per dare
maggiore trazione all’assale posteriore. Si parla
di circa 60kW di forza (80,5 bhp).
Non vi annoiamo con altri dettagli tecnici.
Vi sono due possibilità tecniche per l’adozione
del KERS, meccanica o elettrica.
Quella meccanica usa un volano che trattiene
energia in frenata, quella elettrica, come dice la
parola, prevede un piccolo motorino elettrico
che prende la forza per poi scaricarla a una batteria, un captatore o un volano.
Le monoposto vivono di cure dimagranti in quanto il peso e l’aerodinamica in realtà sono le doti
principali che le rendono veloci e performanti,
molto più del motore. Alcuni esempi: mentre un
propulsore vale da 0,5 a 0,8 decimi sul giro, lo
pneumatico vale anche un secondo, l’aerodinamica da 0,8 a 1,2 secondi al giro.
È per questa ragione che tutti i team stanno cercando di convincere l’autorità sportiva a postporre l’entrata in corsa del KERS al 2011 perché
lo ritengono per ora poco affidabile e sviluppato
oltre che pesante, circa 50 kg complessivamente. Non è nemmeno chiaro a livello di regolamento se vi sia un limite alla potenza da poter
redistribuire.
Ad oggi il sistema elettrico, anche se giudicato
meno efficiente di quello meccanico, sembra il
preferito dalle case e per una ragione semplice:
non lavorando su organi meccanici dovrebbe
essere meno a rischio di rotture e poi perché il
volano si potrebbe sistemare vicino alla trasmissione della monoposto con buona possibilità
di “impacchettamento” nel blocco posteriore.
Ciò che forse non tutti sanno è che l’idea del
KERS sia anche un poco svizzera. Il grigionese
di nascita Mario Ilien – grande tecnico di F1 e
legato per lungo tempo alla McLaren – già nel
1999 aveva presentato un sistema simile di
recupero d’energia per la squadra delle Frecce
d’Argento che usava la pressione dei fluidi idraulici per recuperare energia persa in frenata e
non utilizzata. A quel tempo la FIA giudicò non
regolamentare la soluzione.
Mentre scriviamo non è ancora completamente
chiaro se la F1 del 2009 andrà in questa direzione, un po’ come oggi si sa che dal 2008 vi siano
delle quote di biocarburante nella “benzina” che
viene messa nei bolidi per la corsa, così come si
chiede a Bridgestone di ripensare ad una mescola ecologica degli pneumatici da competizione.
Tutto questo perché il settore automobile si
trova confrontato con la sfida epocale della sua
compatibilità in materia di ambiente: ibrido, biogas, etanolo, elettrico, idrogeno e altro ancora.
La Formula 1 rappresenta per le case che vi corrono la vetrina dell’immaginifico per i consumatori di domani e quindi la svolta “ecologica” è
stata giustamente compresa da Max Mosley
come centrale.
Trovare un accordo non sarà facile, ma la strada
è tracciata oramai e forse anche per questo inizierete a capire per quale ragione il team Honda
di F1 sulle vetture di Button e Barrichello abbia
disegnato un mondo pulito senza scritte di sponsor.
Perché i costruttori giapponesi si stanno giocando la partita della conquista di fette di mercato
ancora più grandi proprio in nome dell’ambiente.
Buona corsa e vinca il migliore, ecologicamente.
Paolo Spalluto
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m a g a z i n e
Semi di Sesamo
Ingredienti: (per 4 persone)
2 schiene di coniglio disossate
(in commercio si trovano già disossate)
6 carote
2 zucchine
200 gr prosciutto cotto affumicato
1 dl panna semigrassa
prezzemolo
sale e pepe
Schiena di coniglio
farcita alle verdure
Ricetta
di Isabella Salvi
Preparazione:
Affettare le zucchine e le carote per il lungo e
sbollentarle per alcuni minuti in acqua salata.
Togliere al prosciutto le eventuali parti grasse e tagliarlo in pezzi piccoli. Mettere nel
frullatore a bicchiere il prosciutto con la
panna e il prezzemolo.
Salare a piacere e poi frullare il tutto fino ad
ottenere un composto fine ed omogeneo.
Aprire le schiene di coniglio salare e pepare
l’interno, cospargere con uno strato di mousse di prosciutto e poi disporre le verdure
alternando le zucchine e le carote.
Arrotolare la singola schiena e legare con
dello spago da cucina.
Rosolare velocemente le schiene di coniglio
in un tegame antiaderente con poco olio e
poi cuocere nel forno, a 180º C, per 15 – 20
minuti.
Togliere dal forno e lasciare riposare alcuni
minuti prima di tagliare. Servire con un risotto ai funghi o tagliatelle.
Autore
Muriel Barbery
Titolo
L’eleganza del riccio
Editore
E/O
Pagine
384
Questo piatto si può anche servire freddo
con una bella insalata mista.
Questo libro è stato un
caso letterario in Francia e
grazie al passaparola
anche in Italia. È un libro
che ridà a chi ama le belle
frasi, la sintassi pulita,
la grammatica corretta, il
grande piacere di leggere.
Ambientato a Parigi, in un
elegante palazzo abitato
da famiglie dell’alta
borghesia e che presenta
quale protagonista una
portinaia che ama
segretamente la grande
letteratura, la musica, il
cinema d’autore, ma
si finge ignorante e un
po’ ottusa per non attirare
su di sé i sospetti degli
inquilini, vacui e snob.
Nello stesso immobile
abita una ragazzina di
tredici d’anni, con un Q.I.
altrettanto elevato.
I pensieri delle due
compongono il libro in una
miscela di leggerezza e
umorismo, cultura
e profondità con un finale
sorprendente e molto di
rado così emozionante.
Tecla De Bernardi
Impressum
Redazione:
Daniele Lotti
Adriano Laloli
Isabella Lucchini
Antonio Pedrazzini
Isabella Salvi
Paolo Spalluto
Sportissima
La quarta edizione della manifestazione Sportissima si terrà domenica 14 settembre 2008
fra gli altri centri anche presso il Centro Sportivo di Tenero.
Luglio 2008
tiratura in 75’000 esemplari
Venite a vedere da vicino e provare oltre 40 discipline sportive e a visitare il nostro angolo di
intrattenimento con molta animazione speciale.
La SES da sempre sostiene queste manifestazioni sportive che riescono a coinvolgere
Coordinamento:
www.sdb.biz
importanti fette di popolazione, creando così occasioni di incontro in cui movimento,
divertimento e scoperta ci permettono non solo di rinvigorire il corpo ma soprattutto di
rilassare la mente. Buona Energia a Sportissima.
Sesamo magazine è stato
stampato su carta reciclata
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