6/1/2017
Max Klinger - L’incanto della vita - Via del Vento Edizioni
Collana «I quaderni di via del Vento»
volumetto n° 78
Via Vitoni, 14 ­ 51100 Pistoia (PT)
Tel. 0573/975871 ­ Fax 0573/46399
Max Klinger, L’incanto della vita
A cura e traduzione di Claudia Ciardi
pag. 40, ISBN 978-88-6226-091-6
Euro 4,00
IN SINTESI
Una selezione di pensieri sull’arte del tedesco Max
Klinger, uno dei massimi incisori dell’Ottocento e
Novecento, fra i protagonisti della Secessione di
Berlino, accompagnati da alcune delle più significative
acqueforti appartenenti ai suoi celebri ‘cicli’ simbolici.
UN ASSAGGIO
«Per colui che affronti a viso aperto il più alto compito
nell’arte, e cioè la riproduzione del corpo umano, non
v’è dubbio che la figura, libera da ogni tipo di
panneggio, sia la condizione preliminare più
importante per un ritratto. Con ciò non intendiamo che
il nudo debba essere ovunque tirato in mezzo senza
necessità o criterio. Ma qualora la sua presenza sia
stata meditata, prescindendo da falsa vergogna e
scrupoli e da quel senso di ingenuità che unicamente si
regge sulla simulazione, il suo ruolo va rivendicato.»
L'AUTORE
Max Klinger, incisore, scultore, pittore, decoratore nasce a
Lipsia nel 1857. Nel ’74 si iscrive all’istituto d’arte di
Karlsruhe. Dall’incisore e mercante berlinese Hermann Sagert
apprende la tecnica dell’acquaforte. Nel ’78 espone
all’Accademia di Belle Arti di Berlino dieci disegni titolati
Fantasie di un guanto trovato, dedicate alla donna che lo
perse. Al trasferimento in Belgio risale la pubblicazione delle
prime due serie di opere grafiche, gli Schizzi incisi e i
Salvataggi di vittime ovidiane. A Oslo vengono esposte l’Opus
I e III (Eva e il suo futuro), cicli che influenzano
profondamente il giovane Edvard Munch. È l’anno della
definitiva consacrazione. Nel 1887 incontra a Lipsia il pittore
simbolista Arnold Böcklin, cui dedica Un amore (Opus X). Nel
’91 pubblica il saggio Pittura e disegno dove riconosce alla
arte grafica (disegno e incisione) dignità espressiva autonoma
rispetto a pittura e scultura. L’anno successivo aderisce al
gruppo “Undici” che dà l’avvio alla Secessione berlinese. Nel
’93-’94 incide il ciclo Fantasia su Brahms (Opus XII). Quale
raffinato pianista ha reso diversi omaggi al mondo musicale.
Come scultore il suo capolavoro resta la statua policroma di
Beethoven esposta nel 1902 presso il palazzo della Secessione
viennese insieme al fregio di Gustav Klimt celebrativo della
vita del grande compositore. Muore a Naumburg nel 1920.
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