Conferenze di Economia as 2016/2017

ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
CO Sapienza Università di Roma – Facoltà di Economia
Come è cambiato il mondo del lavoro
Conferenze di Economia a.s. 2016/2017
17 FEBBRAIO 2017 15.00 | 17.00
Come è cambiato il mondo del lavoro
LEONELLO TRONTI – Istat, CIRET
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Il lavoro e il suo mercato
L’attività umana si offre a molte chiavi di lettura.
• Leggere il lavoro come qualcosa che si scambia in un mercato significa offrire una particolare interpretazione dell’attività umana.
• L’interpretazione è valida se riesce a fornire interpretazioni convincenti e previsioni dei fenomeni.
I concetti fondamentali della lettura economica dell’attività umana sono due:
1. Il lavoro può essere interpretato come una merce, per quanto molto particolare (“una merce che pensa”, secondo Paolo Sylos Labini).
2. Esiste quindi un’istituzione che può essere definita come il mercato (i mercati) dove si scambia la «merce lavoro» (Robert Solow definisce il mercato del lavoro «un’istituzione sociale»).
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Il lavoro come diritto
Costituzione della Repubblica
italiana
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il
diritto al lavoro e promuove le condizioni che
rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere,
secondo le proprie possibilità e la propria
scelta, un'attività o una funzione che concorra
al progresso materiale o spirituale della
società.
Ovviamente, in alcune società avanzate, esiste un’altra visione, più prettamente politica o giuridica, che individua il lavoro come la forma fondamentale di inclusione sociale, di appartenenza alla società e di cittadinanza.
Questa visione, che identifica il lavoro come una fondamentale modalità di espressione e di realizzazione della persona, definisce l’accesso al lavoro come un diritto.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Ma torniamo alla visione economica. Che cos’è un mercato?
È un luogo, fisico o istituzionale, in cui si scambiano titoli di proprietà o di utilizzo di beni e servizi.
Un mercato si definisce tale perché esistono:
una merce (un bene o un servizio)
un venditore (l’offerta)
un compratore (la domanda)
delle regole che presiedono allo scambio
un prezzo della merce
una quantità di merce scambiata






ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Fino a che punto il lavoro è una merce sola?
In effetti sono due merci, o meglio due modi di vedere un’unica realtà: • i posti di lavoro (jobs) • e i servizi di lavoro (labour input).
Questi due concetti corrispondono, in prima approssimazione, a due visioni complementari e contrapposte:
• per i lavoratori il lavoro è essenzialmente il posto di lavoro,
• per i datori di lavoro è l’insieme di servizi resi dal lavoratore all’impresa.
La visione più studiata dall’analisi economica è senz’altro quella del lavoro come servizio.
Questa visione individua: • come offerta il lavoratore, • come domanda l’impresa,
e definisce in questo modo le altre caratteristiche della «merce» scambiata, ad es.:
• quantità: volume, orari, effort;
• qualità: skills, competenze, qualifiche, professioni
• prezzo: salario/stipendio, costo del lavoro, parcella, ...
• Risultato: prodotto, redditività, produttività, costo del lavoro per unità di prodotto…
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Le grandezze fondamentali di un mercato del lavoro
Dal lato dell’offerta di lavoro:
• la popolazione in età di lavoro, la popolazione attiva o forze di lavoro (occupati e persone in cerca di lavoro),
• I titoli di studio, la formazione professionale e il capitale umano
(essenzialmente formazione più esperienza) dei lavoratori, • I talenti, le competenze e gli atteggiamenti, le propensioni, le relazioni.
Data l’offerta, il livello della domanda di lavoro (che si esprime nel volume dei servizi di lavoro assorbibile dal sistema produttivo) determina:
• l’occupazione
• e la disoccupazione o meglio le persone in cerca di lavoro.
Queste ultime grandezze, a loro volta, ripartiscono le forze di lavoro, ovvero le persone presenti sul mercato, come occupati o come disoccupati.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Se l’economia fosse semplice e statica come il modello standard
La capacità di assorbimento di servizi di lavoro dell’apparato produttivo determinerebbe la domanda di lavoro per ogni livello del salario reale (curva di domanda).
E, dato il volume della forza lavoro (ovvero la curva di offerta, verticale) l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, determinerebbe il salario di equilibrio, ovvero il livello dei salari che consente al sistema produttivo di occupare tutta la forza lavoro.
In questo caso non ci sarebbe disoccupazione (se non frizionale, da posto a posto di lavoro). E la disoccupazione si genererebbe solo in caso di salari troppo elevati, al di sopra del livello di equilibrio.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Ma la realtà è ben diversa, anzitutto perché è dinamica
e non statica
• Il monte dei salari influenza notevolmente i consumi, e questi influenzano la crescita, gli investimenti e la stessa capacità produttiva, che individua la domanda di lavoro.
• Salari troppo bassi non favoriscono l’occupazione perché scoraggiano i consumi, e con essi gli investimenti e la produttività.
• Alti salari, invece, favoriscono consumi, investimenti e produttività. • Investimenti e produttività, a loro volta, favoriscono l’ampliamento dell’apparato produttivo e quindi dell’occupazione.
• Ma attenzione all’inflazione!
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Gli indicatori statistici fondamentali del mercato del lavoro
Tasso di attività (FL/PEL*100)
Esprime la probabilità di una persona in età di lavoro (ad esempio di una particolare età, e con determinate caratteristiche formative e professionali) essere forza di lavoro, ovvero di trovarsi nel mercato del lavoro (come occupato o come persona in cerca di lavoro).
•
Tasso di occupazione (OCC/PEL*100)
Esprime la probabilità di una persona in età di lavoro (ad esempio di una particolare età, e con determinate caratteristiche formative e professionali) di essere occupato.
•
Legenda
• FL = forza lavoro o popolazione attiva; • PEL = popolazione in età di lavoro, gen. 15‐64enni; • OCC = occupati; • I = inattivi Tasso di disoccupazione (DIS/FL*100)
• Esprime la probabilità di una persona che si trova sul mercato del lavoro (ad esempio di una particolare età, e con determinate caratteristiche formative e professionali) di essere disoccupato.
• L’indicatore aggregato e quello di lunga durata (> di 12 mesi) sono i principali indicatori di malessere socio‐economico.
Tasso di inattività (I/PEL*100)
• Esprime la probabilità di una persona in età di lavoro (ad esempio di una particolare età, e con determinate caratteristiche formative e professionali) di essere inattivo, ovvero né occupato né in cerca di lavoro.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Occupati e disoccupati non sono sempre complementari, perché la forza lavoro/popolazione attiva non è costante nel tempo
ܲ‫ ܮܧ‬ൌ ‫ ܫ‬൅ ‫ ܮܨ‬ൌ ‫ ܫ‬൅ ܱ‫ ܥܥ‬൅ ‫ܵܫܦ‬
Quando il mercato del lavoro è in espansione, accade spesso che persone precedentemente inattive reagiscano all’aumento della probabilità di trovare un’occupazione mettendosi a cercare lavoro: si riduce I
e aumentano sia OCC sia DIS (effetto attrazione).
Viceversa, quando il mercato del lavoro si contrae, alcune persone smettono di cercare lavoro perché non sperano più di trovarlo e, in questo caso, I aumenta e si riducono sia OCC che DIS (effetto scoraggiamento). La forza lavoro e gli inattivi, invece, sono quasi sempre complementari, perché la popolazione in età di lavoro varia lentamente. ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Trasformazioni di lungo periodo dell’economia (occupati equivalenti a tempo pieno, 1861‐
2014)
L’esodo agricolo
•
•
•
Dal 1935 in poi; da 7,7 a 1,2 milioni di occupati etp; dal 56,5% al 5,3% dell’occupazione
totale.
1935: 7.7 mln, 56,5%
2014: 1.2 mln, 5,3%
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Trasformazioni di lungo periodo dell’economia 1896: 1,3 mln, 13,4%
1984: 7,9 mln, 36,6%
1935: 7.7 mln, 56,5%
(occupati equivalenti a tempo pieno, 1861‐
2014)
Industrializzazione e deindustrializzazione
•
•
•
Dal 1896 al 1984 e da allora in poi; da 1,3 a 7,9 e poi a 6,3 mln di occupati etp; dal 13,4% al 36,6% e poi al 26,2% dell’occupazione totale.
2014: 6,3 mln, 26,2%
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Trasformazioni di lungo periodo dell’economia (occupati equivalenti a tempo pieno, 1861‐
2014)
Terziarizzazione (servizi)
•
•
•
Prima più o meno come l’industria, poi dal 1954 in poi; da 4,4 a 16,5 mln di occupati etp; dal 29,2% al 68,5% dell’occupazione totale.
2014: 16,5 mln, 68,5%
1954: 4,4 mln, 29,2%
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Trasformazioni strutturali più recenti. Il «nanismo» delle imprese
Nel ventennio tra i censimenti Industria e commercio del 1991 e del 2011
1991
CLASSI DI
ADDETTI
0--9
10--15
16+
TOTALE
0--9
Imprese
Addetti
2011
Dimensione
media
Imprese
Addetti
2011-1991
Dimensione
media
Imprese
Addetti
3,106,677
6,621,694
2.1
4,214,630
7,699,197
1.8
1,107,953
1,077,503
-0.3
92,850
1,116,930
12.0
105,889
1,270,857
12.0
13,039
153,927
0.0
100,731
6,835,678
67.9
105,431
7,454,032
70.7
4,700
618,354
2.8
3,300,258
14,574,302
4.4
4,425,950
16,424,086
3.7
1,125,692
1,849,784
-0.7
94.1
45.4
95.2
46.9
1.1
1.4
10--15
2.8
7.7
2.4
7.7
-0.4
0.1
16+
3.1
46.9
2.4
45.4
-0.7
-1.5
100.0
100.0
100.0
100.0
-
-
TOTALE
Dimensione
media
Praticamente tutto l’incremento nel numero delle imprese (il 98%) e quasi due terzi
dell’incremento occupazionale (il 58%) si realizzano nel segmento delle microimprese.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Imprese per settore di attività economica e classe di addetti –
Istat, Censimento 2011 ‐ Valori assoluti
% microimprese su totale 96,4% 82,4% 95,7% 95,6% 97,9% 95,2%
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Addetti delle imprese per settore di attività economica e classe di addetti – Istat, Censimento 2011 ‐ Valori assoluti
% microimprese su totale 65,6% 23,2% 64,9% 53,7% 53,0% 46,9%
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Trasformazioni della struttura dell’occupazione (occupati, 1977‐2015)
Scolarizzazione
•
1986: gli occupati con la licenza media superano quelli con al massimo la licenza elementare.
•
1991: gli occupati diplomati superano quelli con al massimo la licenza elementare.
•
1998: gli occupati diplomati superano quelli con la licenza media.
•
2001: gli occupati laureati superano quelli con al massimo la licenza elementare.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Trasformazioni della struttura dell’occupazione (occupati, 1977‐2015)
«Femminilizzazione»
•
Nel 1977 le donne occupate sono 6,1 mln (il 35,6% dell’occupazione): 7,9 mln meno degli uomini.
•
Tra il 1977 e il 2015 le donne occupate crescono del 54,5%, mentre gli uomini diminuiscono del 6,5%.
•
Nel 2015 le donne occupate sono 9,4 mln (il 41,8%). Il divario rispetto agli uomini si è ridotto a 3, 7 mln.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Trasformazioni della struttura dell’occupazione (occupati, 1993‐2015)
Flessibilizzazione
•
Nel 1993 gli occupati part time sono 2,4 mln, pari all’11,16% del totale; nel 2015 sono 4,2 mln, pari al 18,55%.
•
Nel 1993 gli occupati a tempo determinato sono 1,5 mln, pari al 10,25% del totale; nel 2015 sono 2,4 mln, pari al 14,03%.
•
Le donne, nel periodo considerato, sono in media il 73,4% degli occupati part time e il 49,1% di quelli a tempo determinato.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
La crisi occupazionale
(occupati, I/2006‐I/2016)
•
Tra il II trimestre 2007 e il IV trimestre 2014 le persone in cerca di lavoro aumentano di 1,5 mln (+ 84,7%), raggiungendo i 3,3 mln.
•
Tra il II trimestre 2008 e il IV trimestre 2013 gli occupati si riducono di 910 mila (‐
3,9%) scendendo da 23,1 a 22,2 mln.
•
Si possono notare i periodi di attrazione (III 2007‐II 2008, III 2011‐II 2012) e quelli di scoraggiamento (I 2010‐III 2010).
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
La disoccupazione giovanile
Tra il 2007 e il 2015 il tasso di disoccupazione giovanile cresce dal 20,4 al 40,3%
•
A fronte della crisi occupazionale le imprese non solo licenziano, ma smettono anche di assumere e si blocca così l’immissione dei giovani nell’occupazione.
•
Il problema è aggravato dal fatto che il ricambio generazionale è fortemente rallentato a causa sia dell’aumento della permanenza nell’occupazione degli ultra55enni, sia del significativo aumento demografico degli ultra40enni, appartenenti alle generazioni del baby‐boom.
•
La permanenza nell’occupazione degli ultra55enni è dovuta sia alle riforme del sistema pensionistico, che hanno ritardato l’età di pensionamento, sia al significativo aumento del titolo di studio rispetto alle generazioni precedenti.
•
Entrambi i fenomeni sono più evidenti per le donne occupate. Popolazione, tassi di occupazione e occupazione per classi d’età (variazioni percentuali tra il 2005 e il 2015) ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Alla radice della crisi occupazionale
In Italia la produttività ristagna dal 1995 ed è sostanzialmente ferma dal 2000
Nell’insieme, tra il 1995 e il 2014 la produttività oraria (per ora lavorata): è cresciuta del 27% in Germania,
del 24% nella media dell’Eurozona,
e soltanto del 5,5% in Italia, ovvero meno di un quarto di quanto accadeva nei paesi euro.
•
•
•
Ricordiamo che, nello stesso periodo, il Pil italiano è cresciuto del 9% in Italia e del 27% nell’Eurozona.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Come cambia l’occupazione con la crisi
•
•
•
•
•
L’occupazione crolla soprattutto nelle costruzioni, nell’industria e in agricoltura; Si ridimensiona nella PA, nel commercio e nei trasporti, credito, assicurazioni, informazione e comunicazione.
Le professioni qualificate si riducono dappertutto, e soprattutto nella PA e nel commercio.
Anche gli operai si ridimensionano dappertutto, soprattutto nell’industria, costruzioni, commercio e servizi alle imprese.
Crescono gli impiegati e le professioni non qualificate: i primi nei servizi alle famiglie, commercio e alberghi e ristoranti, le seconde nei servizi alle imprese e alle famiglie.
Variazione tra 2008 e 2013 dell’occupazione per settore e professione (persone)
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
In definitiva
Il mercato del lavoro italiano esce dalla crisi profondamente trasformato:
1.
È anzitutto più piccolo, in termini di occupazione, e caratterizzato da imprese ancora più piccole;
2.
È assai più terziarizzato, per la differente contrazione dell’occupazione nelle costruzioni, nell’industria e nei servizi;
3.
È caratterizzato da una riduzione
dell’occupazione nella pubblica amministrazione e nelle professioni sia operaie che qualificate;
4.
Ma anche da una piccola crescita
dell’occupazione impiegatizia nelle attività di servizio alle imprese e alle famiglie e negli alberghi e ristoranti.
5. È un mercato del lavoro significativamente più femminilizzato, in cui crescono molto le professioni non qualificate, soprattutto nei servizi alle imprese e alle famiglie;
6. E nel quale le attività professionali, tecniche e scientifiche tendono ad organizzarsi autonomamente invece di trovare spazio nelle imprese di maggiori dimensioni.
7. È un mercato del lavoro ancora più dualistico, a causa della gravissima disoccupazione giovanile e della assai peggiore performance occupazionale delle imprese meridionali.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Orientarsi nella scelta della preparazione e del lavoro con il Sistema informativo Isfol‐Istat sulle professioni
• Isfol. Professioni, occupazione, fabbisogni
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Economia della conoscenza e capitale umano
L’Economia della conoscenza è il nuovo paradigma di organizzazione e sviluppo del lavoro, dell’organizzazione e delle economie avanzate nel loro insieme.
La metafora economicista del capitale umano si fonda sul riconoscimento che: • i risultati economici del lavoro umano di regola eccedono i costi della sua preparazione; Nei paesi avanzati la conoscenza e il capitale umano (come accumulazione di saperi, esperienze e competenze da parte di lavoratori e organizzazioni) sono ritenuti i fattori chiave:
Si basa sulla centralità della persona, dell’apprendimento organizzativo e dell’applicazione dell’intelligenza e delle nuove tecnologie al miglioramento continuo: dell’innovatività, solidità e • il progresso socioeconomico, tanto • sostenibilità delle imprese,
delle nazioni quanto degli individui, • della qualità della pubblica è consentito da questa eccedenza. • delle condizioni di lavoro e di vita • di prodotti, servizi e processi La definizione più recente (Ocse, 2001) è: produttivi • della qualità dell’organizzazione.
«L’insieme di quelle conoscenze, abilità, competenze e attributi degli individui che facilitano la creazione di benessere personale, sociale ed economico». amministrazione, • e, quindi, della sostenibilità degli stessi livelli di benessere e di protezione sociale.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Economia della conoscenza e sviluppo delle competenze
Il riconoscimento della conoscenza e del capitale umano come motore della produttività e della crescita fonda il ruolo dell’apprendimento nel determinare la performance delle organizzazioni (pubbliche o private). L’attuale fase di sviluppo di servizi, prodotti e processi è caratterizzata da percorsi di innovazione permanente, che prescrivono al lavoro: • più alti livelli di formazione, • capacità di apprendimento continuo,
• nuove competenze:
• da un lato specialistiche, mirate al progresso tecnico di prodotti, processi e organizzazione,
• dall’altro organizzative, mirate a favorire la diffusione dell’innovazione, e quindi l’adattabilità, la cooperazione, la flessibilità funzionale delle organizzazioni.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
La Piramide DIKW
(N. Henry, 1974)
Il dato è l’unità di informazione elementare: un segnale (ad es. un numero, un accadimento, un’opinione, un’immagine, un suono); •
Viviamo letteralmente circondati da una nuvola di segnali, ma un segnale da solo significa poco, quasi nulla. Ad un grado di complessità maggiore si colloca l’informazione, costituita da uno o più spesso molti dati, accompagnati da metadati, che aiutano a contestualizzare e interpretare i dati, e quindi ne qualificano il valore informativo. •
•
Nell’informazione il segnale (ad esempio, un numero) viene posto in relazione (temporale, spaziale, metodologica) con altri segnali (altri numeri); le relazioni tra i segnali che l’osservatore è in grado di stabilire gli consentono di coglierne meglio il significato, ovvero di disporre di un’informazione. ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Conoscenza e sapienza
Più in alto ancora si colloca la conoscenza, che definisce la comprensione di più informazioni e la coscienza che possono essere connesse tra loro in una teoria (ipotesi sul funzionamento della realtà).
• La teoria, se verificata, o meglio ‘non falsificata’ (secondo la lezione di Popper) con gli opportuni strumenti statistici, ha un valore molto superiore alle singole informazioni, in quanto consente di intervenire sulla realtà per modificarla secondo i propri obiettivi. Al culmine della piramide si colloca la sapienza (o saggezza), ovvero la capacità di utilizzare e combinare le diverse conoscenze per favorire il progresso materiale e morale degli individui, dell’organizzazione e della società intera.
• Tocca alla sapienza definire gli obiettivi che debbono essere perseguiti attraverso l’uso della conoscenza.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Due processi di apprendimento
L’apprendimento organizzativo (come fenomeno collettivo) occupa due snodi cruciali: ‐ anzitutto la trasformazione dell’informazione in conoscenza ‐ e, quindi, l’ancor più fondamentale e difficile trasformazione della conoscenza in sapienza.
L’informazione assume valore soltanto in quanto l’apprendimento può trasformarla in conoscenza;
anche la conoscenza non ha valore in sé ma in quanto può fondare, attraverso l’apprendimento organizzativo, la sapienza, che sola produce sulla realtà effetti desiderabili. ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Conoscenza, sapienza ed entropia informativa
È la sapienza che, ad esempio, deve trovare il giusto equilibrio tra: • obiettivi di breve e di lungo periodo, • visione micro e macroeconomica del proprio La difficile strada di apprendimento organizzativo che dalla conoscenza porta alla sapienza è ostacolata da crescenti fenomeni di entropia informativa, • gli interessi dei diversi stakeholder (lavoratori, causati dalla diffusione di una mole senza precedenti di informazione priva di strumenti di decodifica. • i diversi partner (fornitori, soci, clienti, centri •
ruolo, management, azionisti, ecc.), di ricerca), • finanza ed economia reale, i diversi mercati ecc. Questa informazione non perviene al livello della conoscenza ma la simula, portando l’organizzazione a valutare positivamente scelte dubbie o sbagliate. ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Competenza e miglioramento continuo
Nel paradigma produttivo dell’Economia della conoscenza, la competenza si ridefinisce come capacità di svolgere i compiti lavorativi: • non solo in modo desiderabile (o professionale), • ma anche in accordo con il principio del miglioramento continuo (kaizen). Diventa quindi ancor più chiaro che la competenza emerge soltanto in presenza della volontà di usarla. Per questo Boyatzis (2008) definisce le competenze:
• «insiemi di comportamenti correlati ma diversi, organizzati attorno a un sottostante costrutto intenzionale». ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Competenza, valutazione
e learning organization
L’apprendimento organizzativo è il frutto della combinazione sistematica: • del lavoro competente • con la valutazione della qualità delle azioni messe in campo, a partire dai risultati ottenuti.
L’aspetto che definisce un’«organizzazione che apprende» (learning organization) è che essa, attraverso lo sviluppo della competenza e della valutazione: • “espande continuamente la capacità di creare il proprio futuro – un futuro che realizza i risultati desiderati” (Senge, 1990).
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Conoscenza, competenza e partecipazione cognitiva
Il ruolo centrale svolto dalla conoscenza nel nuovo paradigma economico comporta, a sua volta, che i lavoratori assumano una nuova attitudine cruciale, una nuova competenza motivazionale, comportamentale e relazionale che definisco con il termine di partecipazione cognitiva:
• Ovvero: la volontà e la capacità di acquisire, condividere e utilizzare la conoscenza (propria e dell’organizzazione) per migliorare i processi produttivi, i prodotti e l’organizzazione.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Postulati fondamentali dell’economia della conoscenza Ma la conoscenza non è un bene come tutti gli altri. Ha alcune caratteristiche del tutto particolari:
1. Anzitutto ha una natura duplice:


È un bene di consumo superiore,
Ed è un bene di investimento/fattore produttivo (capitale umano).
2. Poi è un bene solitamente caratterizzato da non‐rivalità nel consumo: la cessione di conoscenza non priva il proprietario del bene ceduto (B. Franklin, 1743).
3. È anche un bene il cui valore è molto difficile da valutare ex‐ante: chi non sa cosa non sa non può apprezzarne il valore (Arrow, 1971).
4. È un bene che produce esternalità in modo complesso: la cessione di conoscenza può esercitare effetti economici su agenti terzi rispetto alla transazione con cui è stata trasmessa, anche a distanza di tempo dallo scambio, difficilmente prevedibile.
5. In genere ha costi di transazione elevati: chi detiene la conoscenza è disposto a condividerla solo in condizioni particolari, ma ‐ come il linguaggio ‐ la conoscenza è un bene immediatamente sociale.
6. La sua diffusione genera entropia informativa: il consumo di quantità crescenti di conoscenza richiede la produzione di quantità crescenti di “metaconoscenza”.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Conoscenza e comunità
Per i motivi che abbiamo visto, la creazione, l’acquisizione, la condivisione, ma anche l’utilizzazione della conoscenza, • comportano incertezze, frizioni e costi di transazione elevati • a meno che il bene conoscenza sia considerato e gestito come un bene comune (commons) (Hess e Ostrom, 2009); Così che, per ridurre i costi di acquisizione e piena utilizzazione della competenza della partecipazione cognitiva, • i lavoratori debbono identificarsi come appartenenti ad una comunità (più precisamente a una knowledge community), • e debbono riconoscere la conoscenza come un bene comune.
La Programma 101 (1964). Quando Olivetti inventò il pc: http://ildocumento.it/informatica/quando‐olivetti‐
invento‐il‐pc.html). ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Interazioni tra organizzazione e risultati
L’organizzazione di una comunità di conoscenza richiede all’impresa, alla gestione del personale e alle relazioni industriali: la capacità di instaurare e mantenere rapporti di lavoro ad alta fiducia e alta performance (HT‐HP). •
•
I due termini vanno di pari passo, perché l’alta performance si presenta solo dove i rapporti di fiducia sono elevati.
La comunità di conoscenza, abbattendo i costi e le frizioni dell’apprendimento, consente di:
dare vita ad una una
learning organization, •
•
ovvero un’organizzazione che apprende, che è capace di valutare, condivide e utilizza la conoscenza per migliorare continuamente i prodotti e i processi.
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Quale comunità di conoscenza?
Uno dei maggiori ostacoli che impediscono all’economia italiana di spingersi nella trasformazione dei luoghi di lavoro in comunità di conoscenza è la dimensione delle imprese.
L’Italia è caratterizzata da una vasta maggioranza di piccole e piccolissime imprese – troppo piccole per poter costituire una “knowledge community”.
 Nel passato le piccole e le microimprese potevano superare questa limitazione della struttura produttiva italiana con la partecipazione alle aree di conoscenza diffusa costituite dai distretti industriali.
Tuttavia, mentre i distretti costituivano comunità piuttosto efficienti per la creazione, accumulazione e diffusione della conoscenza relativa a prodotti tradizionali e tecnologicamente maturi, la crescita impetuosa della concorrenza globale nel segmento dei prodotti tradizionali ha abbattuto i vantaggi competitivi di queste comunità di conoscenza, tipiche del tessuto produttivo italiano.
Sicché, per sostenere l’urto della concorrenza internazionale:  i luoghi di lavoro devono diventare parte di comunità capaci di creare e di scambiare conoscenza di più alto livello tecnico e culturale.
 (Un effetto collaterale e molto rilevante della debolezza cognitiva dell’economia italiana è la presente incapacità di remunerare il capitale umano.)
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
L’azienda, il gruppo, la filiera, il territorio
Comunità ad alta conoscenza possono crearsi su base territoriale, favorite da politiche mirate alla promozione dello sviluppo per mezzo della fornitura di specifici servizi e conoscenza
(reclutamento, formazione, ricerca, informazione statistica, marketing, logistica ecc.) agli attori locali e alle piccole e alle microimprese.
Elementi cruciali per il successo di questa strategia sono:
• la qualità delle pubbliche amministrazioni locali, • Il rapporto tra amministrazioni, imprese, banche e centri di ricerca, • il livello del tradeoff tra le imposte pagate dall’impresa e i servizi ricevuti.
La costruzione della comunità di conoscenza e la creazione della partecipazione cognitiva si fondano soprattutto sull’identità territoriale dei lavoratori, •
il “vero datore di lavoro” tende a essere il territorio invece dell’impresa (la “società al lavoro” di Bonomi, 1997). ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Interazioni tra tecnologie, pratiche di lavoro e innovazione organizzativa nel quadro di una comunità di conoscenza orientata allo sviluppo (sviluppo = crescita + coesione)
ROMA 17 FEBBRAIO 2017 CONFERENZE DI ECONOMIA A.S. 2016/2017
Come è cambiato il mondo del lavoro
Lavoro nuovo – Buon lavoro
Un social per parlare e scambiarsi valutazioni, ragionamenti ed esperienze sui primi lavori, i contatti con le imprese, le scelte di lavoro ecc.