ROSA RESOLZA IL NUOVO DISCO DI ANDREA PARODI ED ELENA LEDDA “Rosa Resolza”. Nasce il nuovo disco di Andrea Parodi ed Elena Ledda: “The Voices” della Sardegna e del Mediterraneo, per la prima volta insieme, in un inedito ed emozionante viaggio tra le suggestive sonorità che attraversano le diverse culture del Mare Nostrum. Il disco è prodotto da Valentina Casalena e Michele Palmas per Vandle99, S’Ardmusic e Jazz in Sardegna, registrato da Elvio Melas e Michele Palmas presso lo studio di registrazione “La Lavanderia Studio”, mixato da Michele Palmas nella “Lavanderia Studio Cagliari”, masterizzato al “Reference Studio” di Roma e distribuito da Egea. Quarto disco del catalogo S’Ardmusic, l’album raccoglie, con la direzione artistica di Andrea ed Elena, undici perle discografiche delicate e pungenti, cantate dai due principali protagonisti della scena musicale sarda, le cui voci bellissime affondano con intenso trasporto nei mari del Mediterraneo. Andrea ed Elena, due grandi personalità che dopo tanti anni di successi e percorsi artistici individuali realizzano finalmente in questo disco il desiderio, nato più di dieci anni fa, di unire la loro forza creativa, spinti dalla grande stima reciproca e dalla volontà di approdare per la prima volta insieme, verso le melodie intense che testimoniano la ricchezza culturale dei popoli che circondano il mare della Sardegna. ELENA , sa rosa – ANDREA, sa resolza Rosa e resolza, due simboli per due grandi voci della Sardegna che rappresentano allo stesso tempo la grazia, la passione, la poesia, la tradizione, ma anche la forza e il coraggio di una lama affilata. Un coltello tagliente, quando occorre, che possa incidere un segno indelebile, nella pietra antica della memoria musicale sarda. Elena Ledda: regina del canto sardo e artista che vive da tanti anni la musica sacra con straordinaria passione, la cui carriera vanta prestigiose collaborazioni con i più grandi musicisti della scena musicale nazionale ed internazionale, dalla world music al jazz. Andrea Parodi: ex leader di Sole Nero, Coro degli Angeli e inconfondibile voce dei Tazenda, colonna importante della musica etnica italiana, proteso negli ultimi anni verso la ricerca e la sperimentazione attraverso lo strumento della collaborazione tra le diverse culture del mondo e della lingua sarda. Andrea ed Elena, i due ambasciatori nel mondo, da oltre vent’anni della musica tradizionale sarda e mediterranea, lo avevano annunciato. Tra i tanti progetti che intendevano realizzare insieme, questo era il primo della lista, le cui idee già avevano preso forma nel 1999. Un desiderio rafforzato dalla fertile collaborazione artistica nata con Inghirios, il brano di Andrea (Abacada – 2002) cantata insieme ad Elena, e da allora portata avanti da entrambi a singhiozzi, quando riuscivano ad incontrarsi fra i tragitti del Mediterraneo, tra un impegno e l’altro. Si concretizza così oggi quell’idea che dà alla luce il nuovo album, il cui titolo avevano già imbastito insieme tempo fa: “Rosa Resolza”. Elena, la rosa e Andrea, il coltello, o viceversa, così come scherzosamente amavano chiamarsi l’un l’altro. Un titolo nato dall’omonimo brano che segna il consolidamento di una bellissima interazione artistica iniziata tra i due cantanti, dieci anni fa. ROSA RESOLZA ROSA RESOLZA IL PROGETTO LA MUSICA “Rosaresolza” è un progetto che, partito nel 1998 dalle prime intuizioni di Andrea Parodi ed Elena Ledda, ha iniziato a materializzarsi nell’aprile del 2006, grazie anche all’impegno e alla totale dedizione dei produttori Valentina Casalena e Michele Palmas, senza i quali non sarebbe stata possibile la sua realizzazione. Grazie a loro il disco è stato, come scrive Elena nei suoi ringraziamenti: “amato, coccolato e sostenuto, dal loro amore, dal loro sorriso, dalla loro perseveranza”. Una splendida avventura che ha cambiato la vita a tutti coloro che vi hanno partecipato anima e corpo, credendoci, fino alla fine. Un percorso tracciato in undici canzoni che rappresentano per tutti e due i solisti diverse fasi della loro vita: quella più solare e serena attraversata dalle gioiose atmosfere di De Bentu, Temporadas e Inghirios e quella più malinconica, testimoniata dalle dolcissime musiche e parole di Sienda, Ruzaju, Rosaresolza, Astrolicamus, Mirade, dai soavi canti sacri tradizionali Mirade, Non mi giamedas Mari, fino all’inno alla vita con Gracias a la vida. Spingendosi oltre il mare, Andrea ed Elena navigano nella musica di questo album vista come un affaccio istintivo sul Mare Nostrum. Esportano le musiche e gli antichi canti sacri della tradizione sarda per incontrare le melodie mediterranee tra elementi di musica araba, sefardita, ligure, andalusa, brasiliana. Lo sviluppo delle melodie e l’arricchimento della base ritmica permettono un dialogo continuo tra le due voci soliste, le chitarre acustiche, i violini, il contrabbasso, le mandole, le fisarmoniche, le launeddas, su sulittu, insieme al calore degli strumenti percussivi avvolti dai colori della chitarra, delle perle e delle conchiglie suonate dalle donne amate da Andrea Parodi: Valentina, e le due bambine, Antea e Lara, in un poetico incontro tra due importanti artisti di diverse provenienze. La ricerca musicale trova così il suo baricentro nella ricchissima e affascinante tradizione sarda per muoversi poi verso la direzione etnica, incontrando tutti i luoghi bagnati dal Mediterraneo fino ai lidi del jazz, attraversati dalle mille sfumature delle sorprendenti note musicali dei prestigiosi musicisti che hanno contribuito insieme alle voci protagoniste, a realizzare l’album. La canzone Rosaresolza infatti è considerata un po’ come sorgente e linfa di tutto l’album, dalla quale Andrea ed Elena hanno attinto l’idea di realizzarlo. La melodia di questa canzone è tratta da un’aria tradizionale sefardita che colpì profondamente Andrea per la sua dolcezza, ispirandolo al punto da offrirgli l’impulso per concretizzare finalmente quell’idea con la regina del canto mediterraneo, già definita nei loro stessi disegni musicali e tracciati nel diario personale degli appunti. Il testo di Rosaresolza fu riscritto così nel 2000 da M. Pio Ledda e venne cantato per la prima volta da Elena nel suo album “Maremannu”, diventando così il brano che avrebbe dato inizio a questa splendida collaborazione, materializzatasi oggi in “Rosa Resolza”, il disco. La canzone, colonna portante di tutta l’opera, avrebbe dovuto essere cantata dalle due voci, ma Andrea non ha potuto registrare la sua parte. Elena la canta da sola, quale suo tributo speciale all’amico ed eccezionale compagno d’arte. “Rosa Resolza”, attraverso il consolidato scambio creativo con Elena Ledda, testimonia anche la raggiunta maturità artistica di Andrea Parodi. Una ennesima conferma della sua scelta sempre più robusta e consapevole, partita tanti anni fa con la svolta avvenuta nel 2002 con l’uscita del disco “Abacada”, per il quale aveva rinunciato ad una sicura e più semplice carriera di successo già avviata con i Tazenda, per orientarsi invece con tutto il cuore verso le sonorità mediterranee a cui sentiva sempre più fortemente di appartenere. Suoni come quelli della sua terra, la Sardegna, ma anche del patrimonio tradizionale ligure, al quale avrebbe dedicato la sua terza opera da solista, cantandola tutta nel dialetto genovese. Per Andrea, Elena è stata, oltre che una straordinaria artista con la quale condividere un’appassionante avventura discografica, anche il motore, lo stimolo, che lo ha spinto, insieme all’amore dei suoi cari, a riprendere a cantare dopo la scoperta della malattia. Attraverso lei ha ritrovato la forza e il coraggio per affrontare il palco e superare le barriere apparentemente insormontabili, innalzate davanti a sé dalla sofferenza. “Andrea con la musica ha dimostrato il suo attaccamento bestiale alla vita - come racconta la stessa Elena - rivelandolo attraverso i suoi beni dal valore inestimabile: la musica e il canto”. Come lui stesso racconta nel brano Ruzaju, il primo che apre il disco, da lui scritto e cantato in ligure quale omaggio alla sua “seconda” terra d’origine: parole che esprimono il forte legame del pescatore al suo “rosario”, quell’oggetto a lui più caro perché regalatogli dal padre. Come spiega Valentina, sua moglie:” Quelle parole sembrano esprimere in questa canzone l’inarrestabile desiderio di Andrea di non abbandonare mai il suo Rosario, ossia ciò a cui lui ha tenuto più di ogni altra cosa oltre alla sua famiglia: la sua voce, e tramite essa, la possibilità di cantare la vita. Come il pescatore della leggenda ha rischiato di perdere la vita per salvare il suo “rosario”, così anche lui si è sentito disposto ad affrontare tutto, cantando fino all’ultimo respiro, senza mai tagliare le reti, per non rischiare di perdere quel “bene”, tra i più preziosi della sua vita”. RUZAJU “La storia del pescatore che durante la pesca davanti al pericolo solitamente taglia le reti perdendo il pesce… …”taggia subitu”, lui taglia e rinuncia, ce ne sarà un’altra…… Poi diranno in giro che non è vero, ma questa volta non potrà tagliare le reti….si è impigliato il rosario, dato dal padre, l’oggetto a lui più caro….il suo rosario. Stavolta “taggia subitu” non taglierà”. “Rosa Resolza” segna un bellissimo inizio per la strada che Andrea ed Elena avrebbero ancora percorso insieme, a dimostrare che le forze, le energie, le potenzialità creative, in Sardegna si possono unire per condividere un progetto comune, irripetibile. Primo esempio nell’isola di una produzione discografica realizzata da due artisti di successo, differenti per percorsi musicali, ma uniti dall’amore per la loro terra e per la musica del Mediterraneo, e dal desiderio di raccontare insieme, senza riserve e con profondo trasporto, le proprie emozioni fatte di amarezza, gioia, e amore per la musica e la vita. Una vita che tutti e due ringraziano a braccia aperte e a gran voce, l’uno dopo l’altra, come nell’ultimo brano del disco, registrato insieme nell’ultimo concerto dal vivo di Andrea: “Gracias a la vida, che mi ha dato tanto, mi ha dato il riso e mi ha dato il pianto, così distinguo gioia e dolore, i due materiali che formano il mio canto, e il canto degli altri che è lo stesso canto, e il canto di tutti che è il mio proprio canto. Gracias a la vida.” ELENA LEDDA GLI OSPITI SPECIALI Animatrice della nuova cultura sarda, donna dal buonumore contagioso e di grande temperamento, soprano drammatico dotata di una voce straordinaria, Elena Ledda ha portato in giro in oltre vent’anni di carriera, dall’America all’Australia, il suo repertorio che vivifica la memoria del canto tradizionale con una speziata musica popolare. RITA MARCOTULLI Partendo dagli ospiti, si incontrano l’eleganza e l’intimità delle note raffinate di Rita Marcotulli, la grande pianista jazz, ospite d’eccezione in tre brani dell’album (Astrolicamus, Sienda, Gracias a la vida), chiamata a partecipare a questa straordinaria avventura da Andrea ed Elena, il cui invito la musicista romana ha raccolto con incredibile coinvolgimento. La profonda interiorità musicale di una tra le musiciste jazz più apprezzate nella scena internazionale, si rivela così nel disco, tra linguaggi e stili slegati dalle regole, immersi in un altro mondo che lei stessa ama definire come “l’altro lato della luna”. Grazie all’entusiasmo di Rita Marcotulli e alla sinergia tra Jazz in Sardegna, S’Ardmusic e Vandle99, l’incontro tra la pianista e i due artisti sardi si è potuto materializzare, sia in occasione del concerto dal vivo “Intimi Raccolti” tenutosi a settembre del 2006, nel corso del quale hanno eseguito insieme alcuni brani e infine, in questo ultimo album. Ha anche lavorato spesso con jazzisti, virtuosi di musica rinascimentale, alfieri della new age e cantadores. Da questi ultimi è sempre stata particolarmente attratta, fino a mischiarsi con loro durante le feste di piazza, assimilandone sempre più linguaggio e tradizione. Tra le ultime produzioni ha partecipato alla recente “Cancionista”, terzo progetto musicale e discografico (S’Ardmusic/Jazz in Sardegna - 2006) dell’autore e interprete galiziano Antonio Placer, testimonianza sonora della cultura mediterranea e atlantica che attraversano il ponte ideale tra Sardegna, Galizia e Francia. LE BALENTES (STEFANIA LIORI, LULLI LOSTIA, ELISABETTA DELOGU) Anche le Balentes, ospiti sarde nei brani Ruzaju e Temporadas, testimoniano nell’album il loro omaggio ad Andrea ed Elena con la sensualità e la leggerezza espressa in un perfetto accordo sonoro, dalla tecnica ineccepibile tra memoria e attualità. Le tre vocalist attingono alla fonte della tradizione dell’isola per poi dirigersi verso le più ardite contaminazioni tra i diversi generi, destrutturandoli, ricomponendoli a modo loro, tra slanci vocali contagiosi, carichi di ironia, simpatia, improvvisazione. MAURO PALMAS Cagliaritano, leader dei Sonos, Suonofficina, plettrista, cantante e autore di diversi progetti musicali e di splendide colonne sonore per film d’epoca quali Cainà, Cenere, L’Ultimo pugno di terra, Visioni di Sardegna, S’Ard. Musicista tra i più importanti della scena musicale sarda, da tanti anni porta avanti con inesauribile passione la sua ricerca sulle sonorità tradizionali e sulle contaminazioni provenienti da tutti i continenti che si affacciano sul Mare Nostrum, partendo dal suo cuore strategico: la Sardegna. Vanta importanti collaborazioni con i protagonisti della musica etnica sarda, nazionale ed internazionale, e con alcuni nomi prestigiosi del panorama jazz. “Amargura” invece è il suo penultimo lavoro discografico dalle atmosfere mediterranee che alternano ballad emozionanti e malinconiche a liriche dolci, vitali, esaltate da arrangiamenti certosini e puliti. Un lavoro di straordinaria intensità dove l’antico e il nuovo si fondono in continuazione nella versatile e potente voce della cantante, con la quale hanno partecipato un lungo elenco di musicisti. GIANLUCA CORONA Chitarra, synth, percussioni, arrangiamenti Affermato musicista sardo, ha suonato con Andrea Parodi dal 1998 in poi. Dal 2003 ha lavorato costantemente al suo fianco, partecipando alla composizione dei brani per le nuove produzioni discografiche che lo stesso Andrea indirizzava verso la nuova strada artistica che lo riportava alla sua “infanzia”, ripercorrendo il mondo ligure e la sua lingua. Un altro universo a lui molto familiare, ricco di tradizioni e cultura che ha cercato di far convivere con la lingua e la tradizione sarda, proprio come è stata la sua vita. FRANCESCO SOTGIU ANDREA PARODI Dalle trascorse esperienze etno-rock ha voltato pagina per dedicarsi alla musica mediterranea. Canzoni in lingua sarda, le più belle melodie popolari della Sardegna e del Mediterraneo, rielaborate da lui con nuovi ed originali arrangiamenti, a partire dal progetto speciale ed interamente acustico “Abacada”, che lo ha portato ad arricchirsi di esperienze in ambito jazz e world-music, fino al live “Armentos” (greggi), la sua ultima produzione artistica dalle sonorità sarde e jazz che evoca le migrazioni, avvenuta proprio insieme al newyorkese Al Di Meola. Canzoni in lingua sarda, le più belle melodie popolari della Sardegna e del Mediterraneo, rielaborate da lui con nuovi ed originali arrangiamenti, a partire dal progetto speciale ed interamente acustico “Abacada”, che lo ha portato ad arricchirsi di esperienze in ambito jazz e world-music, fino al live “Armentos” (greggi), la sua ultima produzione artistica dalle sonorità sarde e jazz che evoca le migrazioni, avvenuta proprio insieme al newyorkese Al Di Meola e presentata nel 2005 al pubblico cagliaritano alle porte dell’estate. Il virtuoso della chitarra jazz, musicista di punta negli anni Settanta e Ottanta si è innamorato del progetto del cantante, esprimendo la volontà di farlo diventare un suo tour, un CD e un DVD live. Percussioni, violini, pianoforte, chitarra acustica, acqua, basso, tumborro e arrangiamenti Straordinario poliedrico musicista sardo, nonchè arrangiatore storico di Andrea Parodi. Dalla separazione dai Tazenda fino al 2003, è stato anch’egli al fianco del cantante sassarese nella ricerca di nuovi percorsi sonori e di una nuova identità artistica. Ha contribuito in maniera determinante alla realizzazione di questo ultimo disco, di cui ha arrangiato diversi brani. Gli altri musicisti Vecchi amici conterranei che hanno accompagnato Andrea ed Elena in questo nuovo viaggio, oltre le vecchie frontiere: Silvano Lobina al basso nonchè affezionato compagno dei viaggi di Elena Ledda: Andrea Ruggeri, hang e shakers, spazzole e colori; Gigi Marras, flauto dolce, Riccardo Barbera, contrabbasso. Alla stesura dei testi, l’immancabile e prezioso contributo di Michele Pio Ledda. Ruzäju (M.P. Ledda – ParodiA – Corona) Edizioni Sarconline e Vandle 99 ROSARESOLZA [Andrea Parodi - Elena Ledda] TRACK LIST Ruzäju De Bentu Stabat Astrolicamus Temporadas Rosaresolza Sienda Inghirios Mirade Non mi giamedas Maria Gracias a la Vida Un brano inedito di cui Andrea ha scritto il testo in ligure insieme a M. Pio Ledda tre anni fa. Partendo da una storia inventata, traccia le parole della canzone. La trama narra di un pescatore soprannominato nel suo paese “taggia subitu” e deriso da tutti, perché a differenza di tutti i pescatori, era solito tagliare le reti in alto mare per salvare la vita di qualche marinaio quando si presentavano situazioni di pericolo, rischiando però di perdere tutto il pescato. Un giorno “taggia subitu” davanti alla minaccia del mare particolarmente agitato, decise di non tagliare quelle reti, perché vi si era impigliato il suo rosario, la cosa più cara che aveva al mondo, perché regalatagli dal padre. Quel giorno, casualmente, il pescato che “taggia subitu” salvò insieme al suo rosario, fu anche il più abbondante. Come il pescatore, anche Andrea ha difeso il suo rosario. Nel settembre 2006 registra la traccia di voce a casa sua per delineare la struttura e la melodia del brano. L’arrangiamento viene successivamente perfezionato da Francesco Sotgiu. Arrangiamento: A. Parodi, F. Sotgiu, G. Corona; A Parodi: Voce: Elena Ledda: voce; Ospiti: Balentes: voci (Stefani Liori, Lulli Lostia, Elisabetta Delogu); F. Sotgiu: percussioni e violini G. Corona – chitarra; S. Lobina, basso; Andrea Ruggeri, Hang; Valentina, Antea e Lara: colori (chitarra, perle e conchiglie). DE BENTU (De Bentu/M- Pio Ledda /M.E.Elena Ledda- Palmas) Edizioni Sarconline Questo brano conferma la collaborazione tra Andrea ed Elena intrapresa nel 2002. Infatti Andrea Parodi ha duettato con la voce di Elena nella monografia della cantante sarda dall’Unione Sarda nel 2004. La sola traccia delle voci è stata estratta dalla registrazione originale e poi completamente riarrangiata da Francesco Sotgiu. Arrangiamento: Francesco Sotgiu; Andrea Parodi, voce; Elena Ledda, voce; Francesco Sotgiu, percussioni elettroniche, pianoforte, chitarra acustica, violini e basso; Gianluca Corona, chitarre elettriche; Mauro Palmas, mandole. STABAT (Maria Carta/Sotgiu – Parodi) Edizioni Vandle99 Registrata dal vivo da Andrea ed Elena l’8 aprile del 2006 nella chiesa di S. Biagio a Quartucciu (Cagliari). E’ una rielaborazione della celebre versione di Maria Carta, Stabat Mater, firmata nel nuovo arrangiamento dallo stesso Andrea insieme a Francesco Sotgiu. Elena Ledda, voce; Andrea Parodi, voce; Mauro Palmas, mandola; Gianluca Corona, chitarra. ASTROLICAMUS (L. Marielli) Edizioni Fado srl – Franco De Lucia sas Questo brano per Andrea è molto importante. Non a caso infatti lo ha accompagnato in tutto il percorso della sua carriera. Dal principio con il successo dei Tazenda nell’album “Limba” (1992), poi ripreso in “Abacada” (2002), fino al live del settembre 2006 e quindi, sempre secondo un suo preciso disegno artistico, anche in “Rosaresolza”. La registrazione della voce insieme al contrabbasso di A. Fontoni, le percussioni e il violino di Francesco Sotgiu, risale al 2001 quando la fecero nello Studio del Poggio con Antonio Ferraro (fonico). Racconta di due giovani innamorati che scrutano le stelle per leggervi il destino della loro vita insieme. Anche Fabrizio De Andrè rimase colpito dalla dolce melodia del brano al punto che prese l’iniziativa di scriverci un nuovo testo in italiano, sottoponendolo all’attenzione dei tre “pitzinnos”. Durante il live di Astrolicamus con i Tazenda, Andrea immaginava tanti specchietti tenuti tra le mani del pubblico per realizzare un caleidoscopico gioco di luci riflesse, a voler disegnare in terra, per mano dei fans, un grande cielo stellato. Una canzone che rappresenta un po’ quello specchio che, riflettendo la luce del suo destino, ha tracciato, illuminandolo, il suo cammino artistico e umano. Arrangiamento, Francesco Sotgiu; Andrea Parodi, voce; Elena Ledda, voce; Francesco Sotgiu, percussioni e violino; Gianluca Corona, chitarre; Rita Marcotulli, pianoforte; Alessandro Fontoni, contrabbasso; Andrea Ruggeri, spazzole e colori; Voce Andrea Parodi, contrabbasso, percussioni violini registrati da Antonio Ferraro allo Studio del poggio(2001). TEMPORADAS INGHIRIOS “Temporadas” ha una duplice accezione: in spagnolo sta per stagioni, in sardo per tormente, specie di gelo e neve. Ma vanno bene entrambe perché ogni stagione porta in se la sua piccola o grande tempesta, ogni stagione cancella quella precedente. Così per i flussi migratori che da una parte all’altra del mondo spostano le genti, come le tempeste, proprio come stagioni, sovrapponendosi, spesso annullandosi. Brano tratto dal disco di Andrea Parodi “Abacada” (2002) che registra il primo incontro con Elena Ledda. Andrea infatti propose ad Elena di cantarlo insieme per il suo disco. Il brano è stato lasciato integro così come nella registrazione originale. (Temporadas (M. Pio Ledda/ ParodiA – Corona) Edizioni Sarconline e Vandle99 Il brano è tratto dalla monografia di Andrea Parodi uscita nel 2004, ed è cantata in duetto con Elena Ledda, terza tappa della collaborazione intrapresa nel 2002 con Inghirios che li fa incontrare per cantare insieme nello stesso brano. Il testo è di M. Pio Ledda, la voce di Andrea è tratta dalla registrazione originale e la traccia musicale è di Andrea e Gianluca Corona. Anche qui l’arrangiamento invece è stato completamente rivisto da Francesco Sotgiu. Gli arrangiamenti dei cori invece sono di Michele Palmas e delle Balentes, le tre vocalist sarde presenti nel brano. Arrangiamento: Francesco Sotgiu; Arrangiamento cori Michele Palmas e Balentes; Andrea Parodi, voce; Elena Ledda, voce; Francesco Sotgiu, chitarre, violini, acqua e basso; Gigi Marras, flauto dolce; Balentes, voci. ROSARESOLZA Rosaresolza (M. Pio Ledda – M. E. Ledda/ Palmas – Lobina) Edizioni Sarconline e Vandle 99 Questo brano segna l’inizio della nostra collaborazione artistica nel 1999, per questa ragione quando abbiamo iniziato a progettare il disco avevamo già scelto il titolo: Rosaresolza. Ad Andrea…….Elena Il brano è cantato solo da Elena, il suo omaggio ad Andrea. Tratto da una melodia tradizionale sefardita che colpì in modo particolare Andrea, è la linfa che ha dato vita e luce al disco, da cui appunto è tratto il titolo. Il testo è stato riscritto da M. Pio Ledda nel 2000. Arrangiamento, Francesco Sotgiu; Elena Ledda, voce; Francesco Sotgiu, percussioni, violini e chitarra; Andrea Ruggeri, hang e shakers; Mauro Palmas, mandole; Silvano Lobina, basso. SIENDA (tesoro) (Sienda (Marielli-ParodiA/Chico Cèsar) Edizioni Sarconline e Vandle99. “E’ il brano che mi ha riportato al microfono dopo aver appreso della mia malattia. La versione presente in questo disco ha un sapore “artigianale”, la mia voce è stata registrata in casa, perdonerete quindi le imperfezioni…..” Andrea Un brano che segna il periodo più buio di Andrea, aveva infatti appena appreso della sua malattia (gennaio 2006). La cantante friulana Cristina Mauro, da tempo voleva intraprendere una collaborazione artistica con lui. Gli propose quindi di cantare per il suo disco questo brano tratto da una melodia dell’autore brasiliano, Chico Cèsar. Al primo ascolto Andrea se ne è innamorò subito. Decise così di lasciare intatta la melodia, scrisse il testo con Gino Marielli e rifece gli arrangiamenti insieme a Gianluca Corona e Michele Palmas. Sapendo di avere poco a tempo a disposizione registrò in quel periodo la voce della prima parte dell’intro, a casa sua. Il resto della registrazione è stata cantata e suonata a Cagliari presso “La Lavanderia Studio” di Michele Palmas. Inghirios (M. Pio Ledda – Parodi/ Parodi-M.E.Ledda-Palams-Sotgiu) Edizioni Vandle99 Andrea Parodi, voce; Elena Ledda, voce; Francesco Sotgiu, percussioni, violini, chitarre, tumborro; Gavino Murgia, sax soprano, launeddas e sulittu; Sandro Fontoni, contrabbasso; Bruno Camedda, fisarmonica. Registrato e mixato da Michele Palmas Studio del Poggio, Cagliari (1999) – Hyper Studio Firenze (2000). MIRADE 10.NON MI GIAMEDAS MARIA Mirade/ParodiA) Edizioni Vandle99 Non mi giamedas Maria (tradizionale / M. E. Ledda) Edizioni Sarconline Aprile 2006: nella chiesa di S. Biagio a Quartucciu vengono registrati dal vivo Mirade e Non mi giamedas Maria /tradizionale sardo) e infine Stabat. Mirade e Non mi giamedas Maria vanno a comporre quasi un unico brano diviso in due parti, rielaborato da Andrea e da lui cantato insieme ad Elena. Le voci sono accompagnate dalla mandola di Mauro Palmas e Gianluca Corona alla chitarra. Andrea Parodi, voce; Mauro Palmas, mandola; Gianluca Corina, chitarra; registrato live da Michele Palmas presso la chiesa di san Biagio Quartucciu (Cagliari) l’8 aprile 2006. GRACIAS A LA VIDA Il brano, originale di Violetta Parra, è tratto dalla registrazione dell’ultimo concerto dal vivo di Andrea Parodi del 22 settembre 2006 all’Anfiteatro romano. Un sentito grazie alla vita cantato insieme ad Elena Ledda, da lui rivolto in particolar modo a Valentina, sua moglie, ai suoi figli, ai suoi cari, agli amici, al pubblico, a tutti. Andrea Parodi, voce; Elena Ledda, voce; Francesco Sotgiu, batteria; Andrea Ruggeri, percussioni; Gianluca Corona, chitarre; Rita Marcotulli, pianoforte; Riccardo Barbera, contrabbasso. Registrazione live: Elvio Melas Mix: Michele Palmas Arrangiamento: Andrea Parodi, Gianluca Corona, Michele Palmas. Andrea Parodi, voce; Elena Ledda, voce; Silvano Lobina, chitarra; Gianluca Corona, plettri, synth e percussioni; Rita Marcotulli, pianoforte; La voce di Andrea è stata registrata in casa Parodi. Paola Cireddu Ufficio Stampa Jazz in Sardegna/S’Ardmusic Tel. +39.339.6503714 [email protected] Via Sulis, 41 01924 Cagliari Italy Tel. +39.070.6850198 Fax. +39.070.6848030 www.jazzinsardegna.it www.sardmusic.com