PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Dal metodo delle tangenti al calcolo differenziale Laboratorio di Storia della Matematica a cura di Veronica Gavagna (Università di Salerno) Emilio Polverino – Marco Nicastro (Liceo Scientifico “G. Da Procida”) PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Dalle curve dei Greci alla tangente di Apollonio Luisa Valeria Coccorullo Marco Gaeta Maria Maiellaro Ernesto Santomauro PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Dalle curve dei greci alle rette tangenti Le nostre attività di laboratorio hanno avuto inizio con lo studio delle curve così come le intendevano i Greci. Per i Greci una curva era nota quando era possibile una procedura per la sua costruzione. Con considerazioni geometriche, poi, risalivano alle proprietà che descrivevano quelle curve. Le prime curve studiate sono state le coniche, introducendo il cono secondo Euclide e poi secondo Apollonio. Quest’ultimo, ne descrive le caratteristiche, definite “Sintomo” PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Il sintomo delle parabola Per esempio, il “sintomo” della parabola, guardando la figura è KL² = FG x FL che è una equazione analoga a quella che conosciamo nel piano cartesiano y = a x2 PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica La tangente nella matematica greca Passiamo ora al problema delle rette tangenti. La tangente è legata all’incontro tra retta e curva Euclide così definisce la tangente alla circonferenza Si dice che una retta è tangente ad una circonferenza quando incontra la circonferenza e, prolungata, non la taglia Poi dimostra 1. La perpendicolare al diametro condotta per un suo estremo è una tangente alla circonferenza 2. È unica, cioè non esiste un’altra retta che passi per lo stesso punto e che sia tutta esterna alla circonferenza. PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica La tangente per Apollonio Per Apollonio, se si traccia una retta passante per l’estremo del diametro di una qualsiasi conica, parallela alle ordinate relative a quel diametro, allora: 1. La retta sarà tangente alla conica (cadrà tutta fuori) 2. Nessuna altra retta potrà essere inserita nello spazio fra la tangente e la conica. E lo dimostra Ma come determinare tale retta tangente? Apollonio ricorre alla sottotangente PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Esaminiamo il caso della Parabola Se si considera la parabola nel piano cartesiano preso un punto P su di essa la sottotangente QT è divisa in due parti uguali dal vertice V Q P V T Nota questa proprietà, allora è possibile costruire la tangente alla Parabola. Basta costruire la sottotangente PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Esempio con Geogebra PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Il metodo della tangente di René Descartes Annachiara Graziano Filomena Grimaldi Luigi Pisano Debora Pisaturo PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Cartesio nel 1637 pubblica il Discorso sul metodo per un retto uso della propria ragione e per la ricerca della verità nelle scienze, seguito da tre importanti trattati, Dioptrique - Météores - Géométrie. La Géométrie è divisa in tre libri dedicati rispettivamente all’analisi dei problemi piani (che si possono risolvere con riga e compasso), alle curve geometriche e meccaniche e alla costruzione geometrica delle curve. PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Algebra dei segmenti Il primo dei tre libri è dedicato alla costruzione di un’algebra di segmenti cioè a stabilire una corrispondenza fra operazioni aritmetiche e operazioni geometriche con il solo uso di riga e compasso PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Il metodo delle tangenti Nel secondo libro Retta tangente Descartes affronta il problema delle rette tangenti ad una curva. Problema che egli risolve Retta normale con la determinazione della retta normale alla curva. Tra le infinite circonferenze egli considera quella il cui centro giace sull’asse X PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Risolvendo il sistema tra la parabola e la circonferenza y = mx² y² + (x – v)² = r² Eliminando la variabile y si ottiene un polinomio Q(x) di grado 2n = 4 Q(x) = m²x⁴ + x² - 2vx + v² - r² che Cartesio risolve col metodo delle radici doppie. Vediamo PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Consideriamo una circonferenza secante la curva in due punti A e B. L’equazione risolvente ammette due radici distinte. Man mano che la circonferenza scende al di sotto della curva, i due punti si avvicinano fino a sovrapporsi nel punto di tangenza, dove le radici coincidono. B A In quel punto si ha una radice doppia Allora, il polinomio Q(x) si può scrivere Q(x) = (x – x₀)² R(x) Cioè: Q(x) = (x – x₀)²(ax²+ bx + c) P PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Sviluppando, uguagliando e applicando il principio di identità dei polinomi si ottengono le coordinate del centro della circonferenza C (x₀ + 2 m²x₀³; 0) Considerando la retta normale che passa per il centro della circonferenza e per il punto P, si trova l’equazione della retta tangente in P alla parabola: y = 2 mx₀(x - x₀) + y₀ PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica I metodi di De Beaune e Hudde Biagio De Simone Marco Citro PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Il metodo di De Beaune Mentre Descartes studia l’intersezione della curva con la circonferenza, duplicando il grado dell’equazione, De Beaune (Notae Breves del 1649) studia l’intersezione conica -retta In questo modo De Beaune mantiene il grado dell’equazione della conica e il polinomio ausiliario R(x) è di grado zero. Come esempio, consideriamo l’iperbole equilatera xy=1 e la retta y = mx + q Risolvendo il sistema: { xy=1 y=mx+q P(x0,y0) PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Si ottiene: mx2 + qx - 1= 0 che avrà radice doppia in x0. Quindi possiamo scrivere: Q(x) = a(x-x0)2 Sviluppando i calcoli, per il principio di identità dei polinomi, uguagliando i coefficienti di x2, x e i termini noti, si ottengono i valori di m e q e quindi l’equazione della retta tangente: y= -y02x + 2y0 PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Il metodo di Jan Hudde Jan Hudde, nell’edizione della Géométrie del 1659, propone un metodo che evita l’introduzione del polinomio ausiliare R(x). Utilizza per questo una PROGRESSIONE ARITMETICA e la seguente proprietà: Se i termini di un equazione polinomiale (che ammette due radici Xo uguali) vengono moltiplicati per i termini di una Progressione Aritmetica qualsiasi, allora tale prodotto sarà ancora un’equazione che ammette la stessa radice Xo. PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Consideriamo il caso della parabola y = ax2 Facciamo l’intersezione con la retta per P P y = ax2 { y = y0+ m(x-x0) Risolvendo, si ottiene il polinomio Q(x0) = x02 - pmx0 + p(mx0-y0) = 0 (con p = 1/a) che è uguale a zero poiché ha radice doppia in x0 PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Se ora moltiplichiamo i termini del polinomio precedente Q(x0)= p(mx0-y0) - pmx0 + x02 = 0 per la P.A. di ragione 1 dei numeri interi positivi (0, 1, 2, 3, 4, 5, etc.) Otteniamo Q*(x) che ammette ancora radice x0 Quindi: Q*(x0) = 2x02- pmx0 = 0 Da cui ricaviamo m: m = 2ax0 L’equazione della retta tangente alla parabola in P è, allora: y = 2ax0(x-x0) + y0 PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Dal metodo dei massimi e dei minimi al metodo della tangente di Pierre de Fermat Andrea Colletto Alessandro De Martino Giancarlo Savino Carol Natasha Spinelli PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Il (secondo) metodo dei massimi e minimi Nel 1637, in un suo manoscritto ”Methodus ad disquierendam maximam et minimam” Fermat propone un metodo per calcolare i massimi e minimi. In termini moderni, il metodo si esprime così: Immaginiamo di rappresentare la relazione da massimizzare come una funzione della variabile X, f(X) = BX – X2 e supponiamo che f assuma il valore massimo M quando X=A PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Se incrementiamo il valore di A di una quantità E allora: f(A + E) – f(A) ≈ 0 Poiché E ≠ 0, si ha: f(A + E) – f(A) ≈ 0 E Semplificando quest'ultima espressione successivamente ponendo il rapporto uguale a zero, si ottiene un'equazione nell'incognita A PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Esempio del metodo Dato un rettangolo ABCD di cui è noto il semiperimetro p, determiniamo i lati AB e BC che rendono massima l'area del rettangolo. Per fare questo, applichiamo il metodo dei massimi e minimi di Fermat al rettangolo in figura D C p-x B A x Se x è la lunghezza di AB, l’altro lato AD sarà uguale a (p-x) Allora l’area da massimizzare sarà: A(x) = x(p – x) PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Cioè: A(x+E)-A(x) E ≈ 0 Con opportuni calcoli e considerando, poi, E = 0, si ottiene : PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Metodo delle tangenti di Fermat Nel manoscritto “De tangentibus linearum curvarum”, Fermat propone un'applicazione del suo metodo per determinare la tangente a una linea curva in un punto P Egli determina la sottotangente t = EX (vedi figura) a una parabola x = y2 e ritrova il risultato che ci si aspettava: la sottotangente è doppia del piede della parabola. PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Infatti, dalla similitudine dei triangoli CAE e PXE si può scrivere CA = (AE*PX)/ EX Osservando che: e CA = CD + AD AD = f(x+e); CD = g(x+e) Sostituendo e dividendo per e, si ha Con opportuni calcoli si determina: t = 2x Ritrovando, così, il valore della sottotangente. PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Nova methodus pro maximis et minimis di Gottfried Wilhelm Leibniz Amendola Pietro Apicella Enrica Franco Elettra Lo Schiavo Marco PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Il metodo di Leibniz sfrutta la tangente per definire i differenziali o differenze infinitesime. Per trovare la tangente occorre condurre una retta che congiunga due punti a distanza infinitamente piccola, chiamata differenziale. Poiché una curva è un poligono di infiniti lati, la tangente può essere intesa come il prolungamento di uno di questi lati. PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica La tangente a una curva Sia un punto appartenente alla curva. Incrementando le coordinate di quantità infinitesime dx e dy, si ha un triangolo rettangolo simile al triangolo ADP. Allora: DA : PA = dx : dy t : y = dx : dy, E la sottotangente t = y (dx/dy) (segmento AD) Come si vede, la sottotangente perde il ruolo di protagonista e diventa un parametro geometrico dipendente dal rapporto dx/dy PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Le regole di calcolo Per calcolare il rapporto dx/dy, Leibniz stabilisce regole di differenziazione. • Il differenziale di una costante è zero: da = 0 • Il differenziale di una somma è la somma dei differenziali. • Il differenziale di un prodotto è d(xv)= xdv + vdx • Il prodotto tra due differenziale è trascurabile, poiché quantità infinitesime. ecc. ecc. Tali regole non furono dimostrate da Leibniz, il quale non voleva svelare la natura infinitesimale dei differenziali PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Esempio: la parabola Applichiamo il metodo alla parabola y = x2 Differenziando: y + dy = (x+dx)2 dy = (x+dx)2 – y P(x,y) Calcolando si ha: dy = 2xdx t da cui: dy/dx = 2x che è il coeff. angolare della tangente in P Allora Sull’asse y: t = y (dx/dy) = y/2x = x/2 t = 2y (e si ritrova la sottotangente di Apollonio) PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Legge della rifrazione Nella “Nova Methodus” Leibniz propone alcuni esempi di applicazione, tra cui il problema della rifrazione della luce. Leibniz vuole determinare il punto F sulla retta SS tale che la via da C ad E per F sia la più facile per tutte le vie possibili. E h Applicando il suo metodo di minimizzazione, egli ottiene la legge della rifrazione r : h = sinar : sin ai Dove ar e ai sono gli angoli di rifrazione e di incidenza. F r P C PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica Abbiamo intitolato Nova methodus pro maximis et minimis ma il titolo è ancora più lungo. Continua, infatti, in italiano: “… come anche per le tangenti, che non si arresta davanti a quantità frazionarie e irrazionali e modo unico di calcolo per i suddetti”. Scrive Leibniz: “Grazie alla conoscenza di questo calcolo differenziale, tutte le altre equazioni possono essere trovate con il calcolo comune e possono ottenersi i massimi e i minimi, come pure le tangenti, senza che sia necessario eliminare le frazioni, gli irrazionali o altri vincoli, come invece si doveva fare con i metodi pubblicati finora” PLS – Matematica e statistica Laboratorio di Storia della Matematica “Grazie per l’attenzione” “La matematica onora lo spirito umano”