RELAZIONE DI CALCOLO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Lavori di risanamento conservativo ed adeguamento
normativo di alcuni edifici della caserma Cascino
Cagliari
Consulenza impiantistica
Studio associato spazio progetto
Cagliari
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna
Sede coordinata di Cagliari
n. prog
prog
12
formato
DEF
scala
tipo
A4
RT
sezione
IM
revisione
003
ver.
coord
vald
Tav.
201509
RELAZIONE DI CALCOLO DEGLI
IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI
parte prima
RT
12 1
Gruppo di progettazione
Collaboratori:
Ing. Walter Quarto
Ing. Carlo Garau
P.I. Rinaldo Cotza
Geom. Anna Pala
Geom. Pierlugi Sanna
Data :
17/02/2015
Protocollo:
1073
Perizia n:
780
Coordinamento progettuale
Ing. Walter Quarto
Responsabile Unico del Procedimento
Ing. Silvia Carta
Progetto Architettonico e di Restauro Conservativo
Prof. Arch. Tatiana Kirova
Ordinario di Restauro Architettonico
PROGETTO DEFINITIVO
INDICE
1.
IMPIANTO ELETTRICO DI DISTRIBUZIONE DI FORZA MOTRICE E DI ILLUMINAZIONE
2.
IMPIANTO DI TERRA E DI EQUALIZZAZIONE DEL POTENZIALE
3.
IMPIANTO DI PROTEZIONE DA SCARICHE ATMOSFERICHE
4.
IMPIANTO DI TRASMISSIONE DATI (RETE LAN) E TELEFONICO
5.
IMPIANTO DI RIVELAZIONE FUMI E INCENDIO
6.
IMPIANTO TV-CC
7.
IMPIANTO TV SAT E TERRESTRE
8.
IMPIANTO CITOFONICO
9.
CALCOLO ILLUMINOTECNICO
1
RELAZIONE SPECIALISTICA E DI CALCOLO
1 - Impianto elettrico di distribuzione di forza motrice e di
illuminazione
Premessa
La presente relazione tecnica accompagna il progetto definitivo per il recupero di una
parte dei fabbricati della Caserma “Cascino” in forza all’Arma dei Carabinieri e descrive le caratteristiche
principali dell’impianto elettrico di distribuzione di forza motrice. L’intervento ricade nell’ambito della
CEI 64-8e,insieme agli allegati grafici, costituisce la documentazione prevista dalla sopracitata Legge e
dal Regolamento di Attuazione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 38 del 15-02-92 e del Decreto
Ministeriale n. 37 del 22.01.2008.
Normativa di riferimento
La specifica destinazione degli ambienti di tale costruzione e dei locali da adibirsi ad uffici
con importanza rilevante del servizio pubblico che può dar luogo ad un elevato grado di rischio in caso di
disservizio o di incendio, comporta che l'impiantistica, sia elettrica che speciale, presenti specifiche
caratteristiche di affidabilità limitando all'imponderabile l'oggettiva pericolosità intrinseca.
Pertanto l'esecuzione delle opere, di cui trattasi, dovrà essere subordinata alla perfetta
osservanza di tutte le Norme, Leggi, Decreti, Regolamenti, contenuti nelle disposizioni emanate dagli
Enti preposti e Vigenti al momento dell’esecuzione. Si dovranno comunque effettuare tutti gli
aggiornamenti tecnici relativi all'emanazione di nuove Disposizioni in materia o di variazioni per Quelle
esistenti.
Considerando comunque la normativa vigente, lo standard minimo di rispondenza alle
specifiche esigenze si intende lo stesso principalmente riferita alle seguenti normative:
Disposizioni legislative nel settore elettrico
I principali provvedimenti legislativi che riguardano la sicurezza per la prevenzione
infortuni, inerenti il settore elettrico, sono:
• D.P.R. n. 547 del 27/4/1955 - “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”
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• D.P.R. n. 302 del 19/3/1956 - “Norme generali per l’igiene del lavoro”
• Legge n. 1341 del 13/12/1964 - “Linee elettriche aeree Esterne”
• Legge n. 186 dello 01/03/1968 - “Disposizioni concernenti materiali e impianti elettrici”
• Legge n. 791 del 18/10/1977 - “Attuazione della direttiva del Consiglio delle Comunità Europee (n.
72/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad
essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione”
• D.M. del 15/12/1978 -
“Designazione del Comitato Elettrotecnico Italiano di Normalizzazione
Elettrotecnica ed Elettronica”
• D.M. del 5/10/1984 - “Attuazione della direttiva (CEE) n. 47 del 16/1/1984 che adegua al progresso
tecnico la precedente direttiva (CEE) n. 196 del 6/2/1979 concernente il materiale elettrico destinato ad
essere impiegato in atmosfera esplosiva già recepito con il Decreto del Presidente della Repubblica
21/7/1982 n. 675”
• Legge n. 818 del 7/12/1984 - “Nulla osta provvisorio per le attività soggette ai controlli di prevenzione
incendi, modifica agli Articoli 2 e 3 della Legge 4/3/1982 n. 66 e norme integrative all’ordinamento del
corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”
• D.M. dell’8/3/1985 - “Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendio ai fini del
rilascio del Nulla osta provvisorio di cui alla Legge 7/12/1984 n. 818”
• D.M. del 27/3/1985 - “Modificazioni al decreto Ministeriale 16/2/1982, contenente l’elenco dei
depositi e industrie pericolosi soggetti alle visite e controlli di prevenzione incendi”
• Legge n. 46 del 5/3/1990 - “Norme per la sicurezza degli impianti”
• D.P.R. 447 del 6/12/1991 - “Regolamento d’attuazione della legge 46/1990”
• D.M. del 20/2/1992 - “Modello di dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola d’arte”
• Direttiva 93/68 CEE del 22-7-93 - Riguardante la marcatura CE del materiale elettrico
• DPR 392 del 18-4-94 - “Emendamenti alla legge 46/90 e al DPR 447”
• DPR n. 459 del 24/07/1996 -• Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE,
91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati
membri relativi alle macchine
• D.LGS n. 615 del 12/11/1996- Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio 1989
in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità
elettromagnetica, modificata e integrata dalle direttive 92/31/CEE, 93/68/CEE, 93/97/CEE
• D.LGS n. 626 del 25/11/1996 - Attuazione della direttiva 93/68/CEE (che notifica la direttiva
73/23/CEE) in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato all’essere utilizzato entro taluni
limiti di tensione
• D.LGS n. 277 del 31/07/1997 - Modificazioni al decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 626 recante
attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad
essere utilizzato entro taluni limiti di tensione
3
• D.M. del 5/05/1998 - Aggiornamento delle norme tecniche per la progettazione, esecuzione ed
esercizio delle linee elettriche aeree esterne
• D.LGS n. 79 del 16/03/1999 - Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il
mercato interno dell’energia elettrica
• Legge n. 36 del 22/02/2001 - Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici,
magnetici ed elttromagnetici
• D.P.R. n. 462 del 22/10/2001 - Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di
installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di
impianti elettrici
•Decreto Ministeriale n. 37 del 22.01.2008 – regolamento concernente l’attuazione dell’art.11,
quatordicies, comma 3, letteraa, della Legge n 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in
materia di attività d’installazione degli impianti all’interno degli edifici.
La normativa tecnica
L’Ente normatore nazionale per il settore elettrico ed elettronico è il CEI (Comitato
Elettrotecnico Italiano). Esso ha lo scopo di stabilire:
– i requisiti che devono avere i materiali, le macchine, le apparecchiature e gli impianti elettrici affinché
corrispondano alla regola di buona elettrotecnica;
– il livello minimo di sicurezza per impianti e apparecchi per la loro conformità giuridica alla regola
d’arte;
– i criteri con i quali detti requisiti debbono essere provati e controllati.
Norme e Guide CEI di carattere generale
– CEI 0-2 “Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici”
– CEI 0-3 “Guida alla Legge 46/90 per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi
allegati”
– CEI 0-4/1 “Documenti CEI normativi e non normativi. Parte 1: Tipi, definizioni e procedure”
– CEI 0-5 “Dichiarazione CE di conformità. Guida all’applicazione delle Direttive Nuovo Approccio e della
Direttiva Bassa Tensione”.
Norme e Guide CEI per impianti elettrici utilizzatori
Le principali Norme e Guide CEI per gli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione
sono:
– CEI 64-8 V edizione: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e 1500 V in corrente continua”;
– CEI EN 60079-10 (CEI 31-30) “Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Classificazione dei luoghi pericolosi”;
– CEI 64-4 “Impianti elettrici in locali adibiti ad uso medico”;
– CEI 64-11 “Mobili/fiere/bar”;
4
– CEI 64-12 “Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario”;
– CEI 64-13 “Guida alla norma CEI 64-4”;
– CEI 64-14 “Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori”;
– CEI 64-15 “Edifici storici”;
– CEI 64-17 “Cantieri”;
– CEI 64-50 “Edilizia residenziale - criteri generali”;
– CEI 64-51 “Centri commerciali”;
– CEI 64-52 “Edifici scolastici”;
– CEI 64-53 “Edilizia residenziale - criteri particolari”;
– CEI 64-54 “Locali di pubblico spettacolo”;
– CEI 64-55 “Strutture alberghiere”;
– CEI 64-56 “Locali ad uso medico”;
– CEI 31-30 “Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas. Classificazione dei
luoghi pericolosi”;
– CEI 31-35 “Guida all’applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30). Classificazione dei
luoghi pericolosi”.
Norme e Guide CEI per impianti elettrici di distribuzione
Le principali Norme e Guide CEI per gli impianti elettrici di distribuzione di bassa tensione
sono:
– CEI 11-1 “Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica - Norme generali”;
– CEI 11-4 “Esecuzione delle linee elettriche aree esterne”;
– CEI 11-8 “Impianti di terra”;
– CEI 11-15 “ Impianti sotto tensione”;
– CEI 11-16 “Attrezzi”;
– CEI 11-22 “Aste isolanti e attrezzi”;
– CEI 11-23 “Abiti”;
– CEI 11-24 “Terminologie per attrezzi”;
– CEI 11-25, 11-26, 11-28 “Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti fisse trifase a
corrente
alternata”;
– CEI 11-27/1 “Requisiti minimi di formazione per lavori non sotto tensione su sistemi di Categoria 0,I,
II e III e lavori sotto tensione su sitemi di Categoria 0 e I”;
– CEI 11-35 “Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente”;
– CEI 11-37 “Giuda per l’esecuzione di impianti di terra”;
– CEI 11-39 “Lavori sotto tensione. Distanze in aria”;
– CEI 11-48 “Esercizio degli impianti elettrici”.
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Norme CEI per i materiali elettrici, le apparecchiature e le macchine
Le principali Norme CEI relative ai componenti di bassa tensione da integrare tra loro
nell’impianto sono:
– CEI EN 60947-2 (CEI 17-5) “Apparecchiature a bassa tensione (interruttori industriali)”;
– CEI EN 60947-3 (CEI 17-11) “Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di
manovra-
sezionatori”;
– CEI EN 60947-4 (CEI 17-3) “Contattori fino a 1000 V”;
– CEI EN 60439-1 (CEI 17-13/1) “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa
tensione (Quadri BT, AS di serie e ANS non di serie)”;
– CEI EN 60439-2 (CEI 17-13/2) “Quadri elettrici BT (condotti sbarre prefabbricati)”;
– CEI EN 60439-3 (CEI 17-13/3) “Quadri elettrici BT (quadri per distribuzione ASD)”;
– CEI EN 60439-4 (CEI 17-13/4) “Quadri elettrici BT (quadri per cantiere ASC)”;
– CEI EN 60439-5 “Cassette per distribuzione in cavo (CDC)”;
– CEI 20-19 “Cavi in gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V”;
– CEI 20-20 “Cavi in PVC con tensione nominale non superiore a 450/750 V”;
– CEI 20-22 “Prove d’incendio su cavi elettrici”;
– CEI 20-35 “Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco”;
– CEI 20-36 “Cavi resistenti al fuoco”;
– CEI 20-37 “Gas emessi dalla combustione dei cavi”;
– CEI 20-38 “Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e
corrosivi”;
– CEI 20-39 “Cavi ad isolamento minerale con tensione nominale non superiore a 750 V”;
– CEI EN 60898 (23-3 IV ed.) “Interruttori per impianti domestici e similari”;
– CEI EN 61008-1-2; 61009-1-2 (CEI 23-45) “Interruttori differenziali per uso domestico”;
– CEI 23-9 “Apparecchi di comando non automatici”;
– CEI 23-48, 23-49, 23-51 “Quadri e quadretti per installazioni fisse per usi domestico e similari”;
– CEI 23-50 “Prese a spina per usi domestici e similari”;
– CEI EN 60204 (44-5) “Equipaggiamenti elettrici di macchine industriali”;
– CEI 116-1 “Rivelatori di gas naturale e rivelatori di GPL per uso domestico e similare”.
Norme CEI per la protezione contro i fulmini
Le Norme CEI per gli impianti elettrici contro le scariche atmosferiche sono:
– CEI 81-1 “Protezione delle strutture contro i fulmini”;
– CEI 81-2 “Guida alla verifica degli impianti di protezione contro i fulmini”;
– CEI 81-4 “Valutazione del rischio dovuto al fulmine”.
Tabelle CEI UNEL
Oltre alle norme, il CEI ha pubblicato le seguenti tabelle sulle portate dei conduttori:
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– 35024/1 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico e termoplastico per tensioni nominali
1000
V in c.a. e 1500 V in c.c. - regime permanente posa in aria;
– 35024/2 Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali
1000 V in c.a. e 1500 V in c.c.
regime permanente posa in aria.
Dovranno inoltre essere osservate
–
Decreto D.P.R. n.81/08 del 16.04.2008
–
DM 10.03.1998
–
Dlg n.493 del 14.08.1996
–
Decreto Ministeriale n. 37 del 22.01.2008
–
Tabelle di Unificazione CEI-UNI EN1838 e UNI 10428
–
Le prescrizioni dell’ENEL.
–
Le prescrizioni della ASL
–
Le prescrizioni dell’Istituto Italiano per il Marchio di qualità per i materiali.
Marcatura CE e marchi di conformità
Il Decreto Legislativo 25 novembre 1996, n. 626 relativo all’attuazione della direttiva
93/68/Cee ha introdotto anche in Italia l’obbligo della marcatura CE del materiale elettrico destinato a
essere utilizzato entro taluni limiti di tensione, generando talvolta confusione tra marcatura e
marchiatura.
La marcatura CE è applicata dallo stesso costruttore (importatore o mandatario) che ha
costruito e/o messo in commercio il materiale in Europa. L’apposizione della marcatura CE si effettua in
alternativa, sul prodotto, sull’imballo, sulle avvertenze d’uso, sulla garanzia ecc e deve essere visibile,
leggibile e indelebile.
La marcatura CE è obbligatoria e indica espressamente la rispondenza di quel prodotto ai
requisiti essenziali di tutte le direttive europee che lo riguardano e che costituiscono l’unico vincolo
tecnico obbligatorio. È lo stesso costruttore che stabilisce per il suo materiale l’applicabilità dell’una e/o
dell’altra direttiva.
La marchiatura invece, può essere richiesta dal costruttore, per alcuni prodotti di grande
serie, a specifici enti (in Italia all’Istituto per il Marchio di Qualità IMQ).
Il marchio IMQ è previsto per materiale elettrico destinato ad utenti non addestrati e, per
fornire ad essi la massima garanzia, viene concesso a determinate condizioni (vedi figura); in particolare:
- riconoscimento dei sistemi di controllo e di qualità del costruttore;
- approvazione del prototipo con prove di tipo;
controllo della rispondenza della produzione al prototipo, su campioni prelevati dal mercato.
L’aver sostenuto una serie di prove secondo la normativa europea presso un laboratorio
riconosciuto per ottenere il marchio di qualità, abilita alla concessione del marchio presso un altro paese
7
CEE senza la necessità di prove supplementari. Il Marchio di qualità coesiste con la marcatura CE e nel
caso quest’ultima preveda l’avallo di enti terzi, l’istituto del Marchio può rivestire tale funzione.
figura - Iter per la concessione del marchio di qualità
Il marchio attesta la conformità alle norme tecniche e si rivolge al mercato, mentre la
marcatura CE attesta la conformità ai requisiti essenziali delle direttive europee e si rivolge
prevalentemente all’autorità di controllo e/o giudiziaria.
Caratteristiche generali dell’impianto
Il complesso, attualmente, dispone di un allaccio di media tensione, di una cabina
elettrica MT/BT in cui sono inseriti due trasformatori da 400 KVA e una rete di linee elettriche di
alimentazione dei fabbricati.L’impianto elettrico di alimentazione delle palazzine del complesso è un
impianto trifase più neutro in bassa tensione (400V-230V, 50 Hz). Le linee sono state posate interrate
entro cavidotti in PVC e sono stati disposti dei pozzetti d’ispezione lungo il percorso e nelle intersezioni.
Il progetto prevede il recupero di una parte dei fabbricati facenti parte del complesso, in
particolare quelli denominati: Palazzina 13 AE, Palazzina 13 CD, Palazzina 11,12,13F, Palazzina 10 AB,
Palazzina 14 AB, Palazzina 14 CD, Palazzina 16, Palazzina 7, Palazzina 8, Palazzina 15, Palazzina 30.
Per alcune di queste sono previsti interventi parziali. Gli edifici hanno una distribuzione edificatoria ad
uno o più livelli fuori terra. Le varie palazzine, pur adiacenti fra loro, risultano strutturalmente e
tipologicamente indipendenti. I vari fabbricati sono stati destinati a corpi diversi della stessa Arma.
La destinazione d’uso principale risulta quella di uffici; vi sono comunque locali con
diversa destinazione, in particolare:
palazzina 13AE – PT – archivio e casellario;
2P – uffici, sala intercettazioni e aula ricognizioni;
8
palazzina 13CD – PT – uffici e depositi;
2P – camerate;
palazzina 11,12,13F – PT – archivi e depositi;
1P – uffici, armeria, spogliatoi, laboratorio;
2P – uffici, spogliatoi;
palazzina 10AB – PT – uffici, sala apparati, spogliatoi e depositi;
1P – uffici, centro trasmissioni, sala armi;
palazzina 14AB – PT – uffici, spogliatoi e depositi;
1P – uffici, depositi;
palazzina 14CD – PT – uffici, armeria e depositi;
1P – camerate e ripostigli;
palazzina 16 – PT –spogliatoi, barberia e sartoria;
palazzina 7 – PT – aula didattica e rappresentanza;
1P – uffici;
palazzina 8 – PT – bar, locale ricreativo;
1P – camerate;
2P – camerate;
palazzina 15 – PT – spogliatoi, guardiania;
palazzina 30 – PT – magazzino;
in tutte le palazzine vi sono i locali di servizi generali come ingressi, vani scala, corridoi e servizi igienici.
Scopo dell’intervento
Gli impianti studiati per le varie palazzine sono: gli impianti elettrici di forza motrice, di
illuminazione, di illuminazione di emergenza e di sicurezza, di trasmissione dati, telefonia, TV,
citofonico, TV-CC, di rivelazione fumi, idrico sanitario, antincendio e climatizzazione.
L’impianto antincendio e quello di rivelazione fumi sono stati studiati come schemi
generali e pertanto, in fase esecutiva, gli stessi dovranno eventualmente essere adeguati ai fini
del CPI mettendo in evidenza tutte le attività soggette a certificazione e in ottemperanza con la
norma UNI 10779.
In tale fase progettuale si dimensionerà l'impianto idrico di spegnimento incendi
unitamente
all'impianto
di
rilevamento
incendi
quale base
per
la
protezione
generale,
demandando quanto verrà disposto, concordemente con i preposti VV.F., ad una successiva fase
quando cioè dovranno considerarsi tutti quegli elementi conoscitivi delle attività indispensabili al
conseguimento della Certificazione di Prevenzione Incendi.
9
In sede di progetto, il criterio di suddivisione dei carichi sulle sezioni di energia è stato
definito in funzione delle richieste dell’Utente, di ragioni pratiche, operative del sito, funzionali e della
natura degli utilizzatori stessi.
L’impianto elettrico di forza motrice è costituito in modo tale da disporre di una corrente
principale, quella proveniente dalla rete, per il funzionamento del sistema; una corrente privilegiata,
proveniente da un primo gruppo elettrogeno di soccorso, per il funzionamento delle postazioni di lavoro
delle varie palazzine; una corrente assoluta, proveniente da un secondo gruppo di soccorso, per il
funzionamento del centro operativo e del server dei ROS. Ciascuna palazzinaè dotata inoltre di unità
UPS
(della potenza di 15kVA), installata a valle del quadro generale, destinata a coprire il vuoto
energetico durante la fase di transitorio che si ha fra il momento in cui manca la corrente e il momento
in cui entra a regime il gruppo elettrogeno ed eroga la potenza necessaria.
In funzione del dimensionamento dei vari elementi della rete, la differenziazione adottata è
la seguente:
sezione principale:
·
alimentazione della F.M. delle palazzine, in particolare: delle prese, delle postazioni di lavoro,
dell’impianto di trasmissione dati, dell’impianto antincendio, dell’impianto rilevazione fumi e
incendio,
dell’impianto
TV
terrestre
e
sat,
impianto
citofonico,
dell’impianto
TVCC,
dell’illuminazione degli ambienti e di tutti i locali di servizio;
·
alimentazione dell’impianto di illuminazione;
·
alimentazione
dei
componenti
(unità
esterne,
interne
e
linea
bus)
dell’impianto
di
climatizzazione;
·
alimentazione della sala apparati della palazzina 10AB;
·
alimentazione del server dei ROS della palazzina 11,12,13F.
sezione preferenziale:
·
alimentazione della F.M. delle palazzine, in particolare: delle postazioni di lavoro, dell’impianto
di trasmissione dati, dell’impianto antincendio, dell’impianto rilevazione fumi e incendio;
·
alimentazione della sala apparati della palazzina 10AB;
·
alimentazione del server dei ROS della palazzina 11,12,13F.
sezione in continuita’ assoluta:
·
alimentazione della sala apparati della palazzina 10AB;
·
alimentazione del server dei ROS della palazzina 11,12,13F.
Il complesso dispone di alcuni locali adibiti ad armeria; per tali locali è stato studiato
l’impianto in modo che i suoi componenti abbiano caratteristiche anti deflagranti come si evince dagli
allegati progettuali.
Le masse dell’impianto e quelle estranee, presenti nell’edificio, dovranno essere collegate
ad un impianto di terra.
10
In base alla potenza elettrica necessaria per lo svolgimento delle attività nei vari fabbricati,
si sono sviluppati i calcoli di dimensionamento e verifica delle linee elettriche di alimentazione e di
distribuzione e quelli dei quadri elettrici di comando (negli allegati grafici allegati vengono riportate le
distribuzioni delle linee elettriche e la posizione dei quadri).
Finalità
Nella progettazionesi sono considerati, quali elementi prioritari,le esigenze rappresentate
dall’Arma, l’affidabilità, la funzionalità, la flessibilità gestionale e manutentiva, la sicurezza degli
operatori, la protezione delle linee dagli effetti termici derivanti da correnti di sovraccarico e di corto
circuito e la realizzazione di un’efficace protezione contro ipossibili contatti diretti e indiretti.
Gli aspetti che hanno caratterizzato la progettazione degli impianti, sono:
·
impianti di illuminazione artificiale caratterizzati da corpi illuminanti di valore tecnico e funzionale,
in grado di fornire buone prestazioni di illuminamento e di confort; caratteristiche tipiche dei corpi a
ottica riflessa e dark ipotizzati nell’illuminazione degli ambienti di lavoro;
·
illuminazione di sicurezza nei percorsi e delle vie di esodo;
·
selettività orizzontale e verticale della rete elettrica raggiunta con la suddivisione dei circuiti e
l’adozione di dispositivi di protezione;
·
realizzazione di un impianto di trasmissione dati in cablaggio strutturato;
·
installazione di gruppi elettrogeni con motore endotermico e gruppi statici di continuità (UPS), per
ridurre al minimo i disservizi;
·
impianto di rilevazione incendi, autonomo per ogni palazzina con allarme trasmesso al corpo di
guardia e al pronto intervento, realizzato con sensori indirizzati;
·
impianto generale di terra;
·
impianto TV satellitare e terrestre, singolo e indipendente per ogni palazzina, dotato di antenne,
eventuale amplificatore e prese di connessione;
·
impianto citofonico con apertura a badge, per l’ingresso nelle sale riservate, consentito al solo
personale preposto;
·
impianto TVCC di sorveglianza delle celle dalla postazione di lavoro del preposto.
Impianto di distribuzione dell’energia elettrica
Il complesso della Caserma “Cascino” dispone di una cabina elettrica con due
trasformatori da 400 KVA ciascuno e un quadro di distribuzione dell’energia elettrica in BT. Le
palazzine, oggetto della presente progettazione, sono solo una parte dell’intero complesso. Dalle
disposizioni preliminari si è avuta la disponibilità della corrente necessaria all’alimentazione degli
impianti in progetto. In un recente intervento sono state realizzate una serie di nuove linee di
11
alimentazione dei fabbricati inoggetto, disposte interrate entro tubo in PVC, queste linee si è ritenuto
opportuno utilizzarle nell’ambito del presente progetto, così come i cavidotti per l’inserimento di nuove
linee elettriche. La distribuzione elettrica avviene con linee trifase più neutro 400 V-230V a 50 Hz. La
corrente di guasto è 20 KA.
La distribuzione dell’energia si sviluppa secondo lo schema riportato nei disegni di
progetto. Si tratta di una struttura ad albero che prevede, a valle del punto di consegna, il Quadro
Generale, interno ad un edificio, dal quale partono tutte le linee elettriche di alimentazione che
terminano nei quadri elettrici di comando, disposti nei fabbricati, da questi partono le linee di
distribuzione che alimentano le utenze.
Dal quadro generale si sviluppano le dorsali principali che si attestano sui Quadri di Zona
ed infine, da questi ultimi, le dorsali secondarie a valle delle quali si diramanoi carichi.
Nel complesso vi sono già delle linee elettriche principali per l’alimentazione dei fabbricati,
ma sono in grado di soddisfare solo parzialmente le esigenze del servizio del complesso ristrutturato. Tali
linee sono testate in un quadretto all’esterno dell’ingresso di ogni palazzina, da questo dovrà essere
derivato il nuovo quadro elettrico di comando. Le linee esistenti, qualora insufficienti,dovranno essere
integrate con nuove linee, disposte in parallelo, o sostituite con altre di maggiore sezione per garantire la
maggiore richiesta di corrente elettrica necessaria a ciascuna palazzina. Le eventuali linee rimosse
dovranno essere riutilizzate nell’ambito dell’alimentazione elettrica di altre palazzine con collegamenti
diretti o in parallelo; è possibile inoltre segregare le correnti provenienti dalle due linee che potranno
alimentare utenze diverse a valle del quadro.
Per garantire un adeguato grado di selettività si è deciso di separare le linee luci dalle
linee F.M. Ognuna sarà protetta con interruttore magnetotermico differenziale e, a monte dei suddetti
interruttori, vi sarà un interruttore magnetotermico con funzione di interruttore generale atto a togliere
alimentazione alla sezione d’impianto interessata. Gli interruttori magnetotermici dovranno presentare
caratteristiche d’intervento adeguate all’utilizzo, queste vengono indicate negli allegati. Dai quadri
dovranno essere alimentati e protetti i circuiti di piano e terminali fino agli utilizzatori finali del sistema.
I quadri, Generale e di Zona, nel rispetto della norma CEI 17-13, saranno realizzati in
lamiera zincata a caldo e verniciati con forma di segregazione 2, grado di protezione IP 40 nel pieno
rispetto delle norme CEI 23-49, CEI 23-51. I quadri saranno dimensionati per contenere il 30% in più
degli interruttori installati, senza dover effettuare alcun lavoro sulla carpenteria.
Nel loro interno troveranno alloggiamento gli interruttori automatici magnetotermici
modulari e con moduli differenziali, di protezione delle linee di alimentazione delle palazzine,
un’apparecchiatura multifunzione per la misura dei parametri dell’energia o una terna di spie di
presenza rete a monte degli interruttori stessi; morsettiere e accessori vari saranno a corredo del quadro.
Inoltre sarà presente la segregazione fra la sezione della corrente principale di rete e la sezione
preferenziale/assoluta.
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Particolarità del calcolo
Il calcolo è stato condotto partendo dalle potenze elettriche necessarie ai singoli fabbricati,
secondo la nuova destinazione d’uso,e determinando le caratteristiche dei conduttori elettrici, dei quadri
e degli interruttori. I risultati di tali calcoli hanno mostrato che le sezioni delle linee esistenti, presenti
nel complesso in progetto, non sono sufficienti per la nuova destinazione d’uso assegnata ai fabbricati e
sono state integrate con nuove linee. Gli schemi dei quadri elettricimostrano i conduttori e gli
interruttori studiati per il nuovo utilizzo.
La distribuzione primaria per il collegamento del QGBT con i quadri generali degli edifici,
dovrà essere realizzata con cavi FG7R/OR posti in opera all’interno di tubi corrugati in PVC interrati nel
percorso esterno ai fabbricati, mentre le parti interne verranno eseguite sotto traccia o in canalette
metalliche o in cavedi. Questi sistemi hanno la funzione di schermo contro le perturbazioni di varia
origine e dovranno essere collegate a terra all’inizio e alla fine di ogni tratta. I cavedi dovranno ospitare
ordinatamente i cavi di energia e dovranno essere segregati i conduttori per gli impianti con diversa
tensione di lavoro (TV-CC, rivelazioni fumi, etc).
La distribuzione fra i vari quadri di piano dovrà essere realizzata tenendo conto delle
caratteristiche architettoniche dell’edificio, in genere si dovrà:
- distribuire le dorsali di piano a mezzo cavi di tipo FG7 con doppio isolamento, posti in opera in
canalette metalliche o sotto traccia o in appositi cavedi;
- per l’alimentazione degli utilizzatori elettrici si dovranno derivare i circuiti negli ambienti mediante
scatole di derivazione con coperchio rimovibile con apposito attrezzo; la distribuzione negli ambienti sarà
eseguita con conduttore unipolare del tipo N07V-K in tubazioni di PVC del tipo flessibile medio/pesante,
posto in opera o sotto traccia o con altri sistemi.
Nella realizzazione delle specifiche opere, dovranno essere applicati tutti gli accorgimenti
necessari alla individuazione dei circuiti elettrici provenienti dalle varie sezioni di energia (normale, di
emergenza, privilegiata, assoluta, in continuità); per tale aspetto dovranno essere impiegate targhette
indicatrici, il tutto in modo da separare le dorsali e agevolare le azioni di manutenzione.
La siglatura dei circuiti dovrà essere fatta impiegando timbri di tipo componibile costituiti
da caratteri di almeno 10 mm di altezza ed impiegandoinchiostro di tipo indelebile.
Le sigle dovranno essere poste sulla superficie interna del coperchio di ciascuna cassetta
solamente nel caso di cassette installate su pareti. Per le altre, le sigle dovranno essere poste sulla
superficie esterna.
Le sigle dovranno essere le seguenti: - illuminazione, L; - illuminazione di emergenza, LE;
- forza motrice, FM; - telefono, TP; - trasmissione dati, TD; - rivelazione incendio, R; - videocitofono, VC.
I carichi elettrici degli utilizzatori presenti e da alimentare all’interno delle palazzine, sono
costituiti principalmente dalle postazioni di lavoro ubicate nei vari ambienti. Ogni singola postazione
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sarà costituita da una presa bipasso 2x10/16A+T, corrente principale, da due prese UNEL 2x10/16A+T,
corrente privilegiata o assoluta, e tre prese dati/telefoniche RJ45 cat 6, come indicato negli elaborati
grafici, tali apparecchi dovranno essere installati in cassette da incasso unificate a tre o più moduli.
L’alimentazione, in singole tubazioni corrugate di pvc, dovrà essere, come specificato, distinta e derivata
dalla cassetta di derivazione più vicina; targhette indicatrici dovranno specificare la tipologia di
alimentazione a prevenzione di incidenti nelle azioni di manutenzione.
Per l’illuminazione artificiale dell’edificio e nella scelta dei corpi illuminanti relativi, in sede
di progetto si è fatto riferimento, in funzione delle richieste degli utenti finali, alla destinazione d’uso
degli ambienti da illuminare, al valore d’illuminamento da raggiungere e alla tipologia dei corpi
illuminanti in relazione al progetto architettonico. Per gli ambienti di lavoro, l’illuminazione dovrà essere
realizzata con corpi illuminanti idonei e funzionali all’uso a cui sono destinati. Per migliorare l’efficienza
e il rendimento dei corpi illuminanti inoltre, sono state preferite apparecchiature con lampade
fluorescenti ad alta resa da18W, con ottiche di diffusione di tipo dark idonee all’installazione in ambienti
con presenza di video terminali,per la sicurezza, sono stati previsti inverter e batterie tampone. Per i
corridoi, l’illuminazione necessaria è stata ottenuta con corpi illuminanti da 600x600 con ottiche a luce
riflessa e diffusa della potenza di 4x18W; per la sicurezza, sono stati previsti inverter e batterie tampone
per assicurare l’illuminamento minimo in caso di mancanza di rete. In particolare, tutti corpi illuminanti
muniti di inverter, dovranno costituire l’illuminazione notturna di base dei percorsi. I comandi di
accensione dell’illuminazione dei corridoi e delle scale dovranno essere realizzati tramite relè
centralizzato e localmente a mezzo pulsanti. Le indicazioni delle vie di esodo, ai fini della sicurezza
dell’edificio, dovranno essere assicurate dall’installazione in punti nodali dei percorsi, di lampade
autoalimentate da 1x11/18W munite di segnaletica di sicurezza.
L’illuminazione dei locali tecnici, dei depositi e degli archivi dovrà essere di tipo
fluorescente e con grado di protezione adeguato alla normativa. In particolare nei locali di pertinenza
dell’armeria (deposito armi, locali manutenzione ecc), gli impianti elettrici presenti e quelli relativi
all’illuminazione, dovranno essere realizzati con protezione antideflagrante(AD-PE). Per prevenire
incidenti e per la sicurezza, l’illuminazione all’interno delle celle di sicurezza dovrà essere realizzata con
corpi illuminanti installati all’interno di fori e asole ricavate nella muratura e protetti anteriormente da
vetro antisfondamento; questo al fine di evitare atti lesivi da parte di persone in stato di fermo; i comandi
delle accensioni dell’illuminazione dovranno essere poste al di fuori delle celle stesse.
L’impianto di terra, essendo il sistema distributivo della rete di tipo TN-S, dovrà essere
realizzato secondo i criteri dettati dalla Norma 64-8 e 11-1 nona edizione per tipologie distributive a
cinque conduttori; la presa di terra dovrà essere unica per tutto il complesso e a tale parte si dovranno
attestare i conduttori di protezione dell’impianto elettrico della caserma, dell’eventuale impianto di
protezione dalle scariche atmosferiche e le eventuali terre di apparati e sistemi elettronici di
comunicazione. L’impianto dovrà essere costituito dalle seguenti parti: dispersore intenzionale,
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realizzato con corda di rame nudo di opportuna sezione direttamente interrata su tutta la superficie
occupata dal complesso e da picchetti dispersori a croce di opportuna lunghezza installati in appositi
pozzetti;dispersore di fatto, costituito dai ferri di armatura delle travi di fondazione opportunamente
collegati e resi tra loro solidalicon bandella di acciaio a mezzo saldatura ai ferri d’armaturae all’anello di
terra generale;collettori di terra: punti di collegamento fra dispersore, rete dei conduttori di protezione
e conduttori equipotenziali, costituiti da sbarre in rame e da morsetti posti in posizione accessibile;
connessioni apribili, per permettere le verifiche, ma solo mediante strumento; conduttori di
protezione PE: conduttori isolati, con guaina di colore giallo-verde, posti in opera lungo gli stessi
percorsi dei conduttori d’energia, aventi la funzione di collegare tutte le masse dell'impianto elettrico,
sempre distinte dai conduttori di neutro. In generale, ogni lineadi potenza è provvista del proprio
conduttore
di
protezione,
dimensionati
secondo
quanto
previsto
dalla normativa;
conduttori
equipotenziali: conduttori isolati, con guaina di colore giallo-verde per il collegamento all'impianto di
terra di tutte le masse estranee. Essi si distinguono in conduttori principali, utilizzati per collegare ai
collettori di terra le masse estranee, e conduttori supplementari, utilizzati per collegare masse estranee
fra loro e ai conduttori di protezione per la realizzazione dell'equalizzazione locale.
Descrizione delle scelte progettuali
Si è ipotizzato di disporre di un quadro elettrico di distribuzione generale (power center)
dal quale partono tutte le linee d’alimentazione dei fabbricati. A valle di questo quadro, all’altra estremità
delle linee elettriche, sono stati disposti i nuovi quadri per la gestione dell’energia elettrica dei singoli
edifici.
I quadri elettrici dei fabbricati sono concepiti in modo da avere un quadro generale con un
magnetotermicoprincipale, un magnetotermico per ogni sottoquadro (piano terra, primo, secondo,
climatizzazione), e una serie di magnetotermici differenziali per le linee di distribuzione a valle del sotto
quadro, uno per ogni utenza alimentata scelta in funzione dell’utilizzo a cui è destinata.
Il sistema elettrico, inoltre, per la funzione a cui è destinata, ha delle altre particolarità,
quali un sistema elettrico di corrente privilegiata ed uno di corrente assoluta.
Le utenze alimentate dalla corrente privilegiata, sono per lo più le postazioni di lavoro
degli uffici, mentre, quelle alimentate dalla corrente assoluta, sono il centro operativo con i suoi apparati
e il server dei ROS.
Il funzionamento del sistema è il seguente: in caso di mancanza della corrente di rete,
l’impianto viene alimentato da un gruppo elettrogeno principale di soccorso che garantisce la continuità
del servizio per le utenze privilegiate e assolute; qualora non dovesse funzionare il gruppo principale di
soccorso, interviene un secondo gruppo elettrogeno, di riserva, che garantisce la continuità del servizio
per le sole utenze assolute. Tale sistema ha un funzionamento automatico di avviamento dei motori dei
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gruppi elettrogeni. Inoltre, nei vari fabbricati del complesso, nelle vicinanze dei quadri elettrici, saranno
disposti dei gruppi di continuità con lo scopo di eliminare il vuoto elettrico che si ha durante la fase di
transizione necessaria per l’entrata a regime del gruppo elettrogeno.Tale sistema garantisce il
funzionamento degli apparati difronte a qualunque condizione di guasto o altra possibile causa.
Protezione da sovraccarichi, corto circuiti e contatti indiretti
La protezione dai sovraccarichi, effettuata con interruttori magnetotermici che rispettino
le norme CEI 23-3 (per correnti nominali inferiori a 125 A), deve rispettare la seguente relazione:
Ib ≤ In ≤ Iz.
Ib è la corrente di impiego della linea;
In è la corrente nominale dell’interruttore;
Iz è la portata del cavo.
Si ricava in tal modo la corrente nominale dei dispositivi di interruzione utilizzati.
Il potere di interruzione di ciascun dispositivo (massima corrente che l’interruttore può
interrompere) deve essere superiore alla corrente di corto circuito massima (all’inizio della linea). La
protezione contro i contatti indiretti verrà assicurata dalla presenza di moduli differenziali, coordinati col
valore della resistenza di terra, in posizione opportuna.
Quadri di Bassa Tensione
Norme di riferimento
I quadri elettrici dovranno essere conformi alle seguenti normative: norme CEI 17-13/1
fascicolo 1433; DPR 547 del 7/04/1955; IEC 439 (1973) e modifiche n. 1 (1974) e n. 2 (1976); CEI 1126 Fascicolo 1766-G
Caratteristiche elettriche e meccaniche
Gli scomparti dovranno soddisfare le seguenti condizioni:
tensione di prova (applicata)
2,5 KV
tensione di isolamento nominale > 660 V
tensione di funzionamento nominale 220-440 V
frequenza nominale 50 Hz
sistema elettrico trifase con neutro (TNS)
corrente nominale ammissibile di breve durata (minimo) 100 KA – altitudine fino a 2000 m.
umidita’ -90% a 20g. C. 50% a 40g. C
temperatura ambiente - da -5g.C. a +40g.C.
preparazione dei terminali in accordo con tabella A1, paragrafo 7.1.3.2 CEI 17-13/1.
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dimensione a passo modulare (DIN 43880)
protezione della corrosione con sistema ALUZINK
bulloneria a norme UNI 5739-65 e 5788-65 in acciaio 8.8 classe con passivazione secondo UNI 4721
F.Zn 12 IV
vernice epossidica RAL 7030 con spessore 50 micron, trattamento al forno 200-220g. C.
barrature in rame argentate e isolate
Prove da certificare presso il CESI
Prove di breve durata sbarre orizzontali 100 KA x 1s a 50 Hz
Prova di cresta sbarre orizzontali 165 KA
Prova di breve durata sbarre verticali 100 KA x 1s a 50 Hz
Prova di cresta sbarre verticali 132 KA
Prova di riscaldamento 3100 A a 50 Hz
Prova di tensione a frequenza industriale 3 KV x 1 Min. 50 Hz
Grado di protezione IP42
Il
quadro dovra’ essere dotato di Certificato di Conformita’ alla CEI 17-13/1 e dotato di
targa con riportato il contrassegno CEI per l’anno in vigore. L’involucro esterno assicurerà un grado di
protezione almeno IP 3X nei lati verticali ed IP 4X nel piano superiore (tetto), nel fondo e in tutti gli altri
eventuali piani non verticali. Le eventuali aperture di aerazione o drenaggio saranno schermate
internamente con reti o lamiere forate per prevenire l’ingresso di insetti (almeno IP 3 X). Le porte e le
portelle saranno incernierate e provviste di maniglie bloccabili con una chiave. I pannelli e le piastre di
chiusura facenti parte dell’involucro saranno fissati a mezzo di viti. L’asportazione di coperchi o di parti
di
involucro meccanicamente fissate a parti estraibili, sarà possibile solo a mezzo di chiavi ad impronta
o di attrezzi. I tipi di chiavi e attrezzi di cui sopra saranno ridotti al minimo compatibilmente con le
esigenze di sicurezza.
Le parti attive saranno ubicate e protette in modo tale che persone addestrate ed
autorizzate possano effettuare con quadro in tensione le seguenti operazioni, senza pericolo di contatti
diretti accidentali (non volontari):
a) Ispezione visiva di dispositivi di manovra, regolazione, segnalazione, relè, sganciatori ed altri
apparecchi.
b) regolazione e ripristino di relè a sganciatori.
c) sostituzine di fusibili, lampade, ecc.
d) misure di tensione, corrente e localizzazione guasti eseguite con strumenti appositamente previsti ed
isolati adeguatamente.
e) allacciamento di cavi provenienti dall’esterno.
f) rimozione per manutenzione dei componenti di ciascun circuito messo fuori tensione.
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Per consentire le operazioni di cui sopra, saranno previsti ripari sui componenti dei
circuiti adiacenti che potrebbero accidentalmente essere toccati; in particolare, gli scomparti, le frazioni
di scomparto e le celle ad utilizzazione multipla saranno sempre del tipo tra loro schermate.
Le apparecchiature per le quali sono previsti normali interventi operativi (es. taratura relè
sostituzione fusibili, ecc.), saranno posizionate in modo che questi interventi siano agevoli dal fronte del
quadro e senza dover procedere alla asportazione delle parti estraibili. Gli strumenti indicatori, i
manipolatori, i pulsanti e le lampade, saranno montati in posizione agevole per la lettura e la manovra.
I quadri a scomparti saranno predisposti per permettere l’ampliamento su entrambi i
lati. Anche le sbarre
saranno forate e predisposte per futuri ampliamenti. Le lamiere saranno di
spessore minimo di 2 mm. con rinforzi nei punti deboli dovuti alla eccessiva larghezza delle lamiere
asportabili; eccezione potrà essere fatta
per
le lamiere interne, non facenti parte della struttura
portante e dell’involucro esterno (setti divisori), le quali potranno avere spessore di 1,5 mm. L’ingresso
dei cavi nel quadro potrà avvenire dal basso o dall’alto e sarà realizzato con piastre asportabili non
forate
o, quando richiesto, con pressacavi o altri sistemi di sigillatura. Le
l’ingresso dei cavi unipolari (es.
per
le
alimentazioni), saranno
di
piastre
predisposte per
materiale amagnetico. I cavi
relativi ad una cella non passeranno attraverso un’altra cella a meno che siano racchiusi in tubi
o canalette metalliche messa a terra e tali da consentire lo sfilaggio e l’infilaggio senza dover accedere
alla cella di passaggio.
Le celle con apparecchiatura estraibile saranno realizzate in modo da:
a) permettere l’intercambiabilità degli
interruttori aventi le stesse caratteristiche;
b) permettere l’intercambiabilità della parte estraibile di celle della stessa grandezza.
Il sistema di sbarre principali, con corrente nominale come indicato nei documenti
allegati, si estenderà per tutta la lunghezza del quadro. Le sbarre derivate per l’alimentazione di più
circuiti saranno dimensionate per la somma delle correnti nominali dei circuiti più il 25 % della
corrente
nominale
apparecchi relativi
del circuito di maggiore corrente nominale. Le
ad un
singolo
connessioni tra le sbarre e gli
circuito saranno dimensionate per la
corrente nominale
dell’apparecchio stesso.
Nei sistemi trifasi con neutro, la sbarra di neutro si svilupperà per tutta la lunghezza
delle sbarre di fase e sarà:
a) di sezione uguale alle sbarre di fase fino a 200 mmq. se in rame;
b) di sezione metà delle sbarre di fase con un minimo di 200 mmq. se in rame, se queste ultime
hanno sezione maggiore, salvo prescrizioni più restrittive dovute alle correnti di guasto.
Nelle
giunzioni
sbarra-sbarra e
sbarra-cavo,
le
sbarre saranno protette contro
l’ossidazione. Nelle connessioni tra sbarre e pinze di parti estraibili, le pinze saranno protette contro
l’ossidazione. Non saranno eseguite giunzioni sbarra-sbarra con un solo bullone, su sbarre piatte di
larghezza maggiore di 40 mm. I bulloni
e
i morsetti saranno provvisti di
sistemi antiallentanti. Le
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estremità delle sbarre principali saranno forate per futuri ampliamenti del quadro. I supporti delle
sbarre potranno essere costituiti da isolatori o da supporti isolanti stampati o statificati; saranno di
materiali non igroscopico e non combustibile e realizzati in modo da evitare le scariche superficiali in
caso di deposito di polvere o formazione di condensa. Le sbarre saranno ammarate tenendo conto delle
dilatazioni e delle eventuali vibrazioni previste.
I cavi utilizzati nei circuiti di potenza saranno in rame, isolati in PVC di sezione minima
2,5 mmq., flessibili fino a 10 mmq, di tipo cordato e con tensione nominale non inferiore a 450/750
V. Le sbarre e i conduttori isolati di potenza saranno contrassegnate come previsto nelle norme di
riferimento (Es. L1-L2-L3-N o colori diversi).
Le
parti
estraibili equipaggiamenti quali ad esempio
gli interruttori è previsto che
assumano le seguenti posizioni: a) in servizio - b) in prova - c) sezionato - d) asportato
Per gli interruttori con comando a distanza, che non abbiano la posizione c) (solo il
circuito principale
viene sezionato)
e dove il sezionamento dei circuiti
ausiliari deve
essere
fatto
manualmente, in posizione b) saranno sezionati i circuiti di comando a distanza che potranno essere
reinseriti per prova solo tramite un predispositore di “prova a distanza”.
Il sistema di estraibilità sarà provvisto di interblocchi che consentano la inserzione o
disinserzione solo ad interruttore o contattore aperto e che ne impediscano la chiusura se la parte
estraibile non è esattamente in
una delle due posizioni “in servizio” o “in prova”. Saranno previsti
finecorsa o blocchi meccanici a sgancio manuale
per impedire che la parte estraibile
possa
inavvertitamente essere estratta oltre la posizione c) “sezionato”. La posizione d) “asportato” potrà
essere ottenuta solo sganciando i blocchi suddetti. Le pinze di connessione delle parti estraibili alle
sbarre, saranno
dimensionate
per
la
corrente
saranno protette contro l’ossidazione e adatte a
sollecitazioni elettriche e
nominale dell’interruttore o dell’avviatore; esse
sopportare,
senza deformazioni e senza aprirsi, le
meccaniche dovute alle correnti di guasto e le sollecitazioni termiche
dovute alle correnti nominali (es. ricottura di molle, ecc.).
I conduttori dei circuiti ausiliari saranno in rame di tipo flessibile, isolati in PVC ed
avranno una tensione nominale non inferiore a 450/750 V.
I conduttori
dei circuiti secondari dei trasformatori
di corrente avranno una sezione
minima di 2,5 mmq., tutti gli altri avranno una sezione minima di 1,5 mmq.
Sezioni
più
piccole
possono essere impiegate
per particolari
circuiti
solo
se
preventivamente autorizzato.
Gli
equipaggiamenti montati sulle porte saranno
collegati con conduttori di tipo
flessibilissimo.
I
collegamenti ausiliari tra scomparti saranno
realizzati con canalette per facilitare
l’inserzione o la rimozione in condizioni di sicurezza di singoli conduttori.
19
Quando i collegamenti devono essere rimossi per motivi di spedizione saranno collegati
a morsettiere terminali;
non saranno
utilizzate
spine
addizionali
per
realizzare
i collegamenti
interpannellari.
I
collegamenti
non
protetti in
canalette
saranno raggruppati e supportati ove
necessario.
Nei punti di attraversamento di pareti metalliche, i conduttori saranno protetti con
boccole o guaine isolanti. Le
terminazioni
dei
conduttori
saranno
realizzate
con capicorda a
compressione ed identificate in modo univoco. Gli anelli di identificazione saranno sistemati in modo da
essere letti agevolmente. Non
più
di
eccezione dei conduttori in uscita che
due
conduttori faranno capo
ad
uno
stesso morsetto ad
saranno collegati singolarmente. I morsetti aventi la stessa
funzine saranno tra loro vicini e connessi con piastrine o metodo analogo evitando quanto più possibile
l’uso di ponticelli a filo.
Il metodo per l’individuazione dei conduttori di cablaggio sarà scelto tra uno dei due
seguenti in conformità con la PUBBLICAZIONE IEC 391 .
INDIVIDUAZIONE DIPENDENTE DA ENTRAMBI I MORSETTI: sistema di individuazione nel quale ogni
estremità del conduttore è contrassegnato utilizzando contemporaneamente sia il simbolo del morsetto
cui esso è connesso sia quello del morsetto cui è connessa l’altra estremità.
INDIVIDUAZIONE INDIPENDENTE: sistema
di
individuazione nel
quale
ogni
conduttore
è
contrassegnato in modo univoco utilizzando un simbolo di individuazione indipendente da quello dei
morsetti cui è connesso;
tale
simbolo cambierà ogni
qualvolta il conduttore sarà connesso a
morsetti di apparecchiature, mentre rimarrà invariato quando il conduttore sarà connesso a morsetti di
morsettiere interne.
Le
collegamenti
estremità
esterni
di conduttori connessi
allo scomparto
a
morsettiere predisposte per
o alla cella, saranno completate con
realizzare
l’aggiunta nella
sola
estremità connessa al morsetto in uscita del simbolo di individuazione per il morsetto stesso e della
morsettiera.
La protezione contro i contatti indiretti sarà realizzata con la messa a terra utilizzando
un circuito di protezione. Per questo motivo in tutti i quadri, compresi quelli con isolamento
speciale,
sarà installata una “sbarra di protezione (PE)”.
La sbarra di protezione (PE) coprirà tutta la lunghezza del quadro e sarà provvista di
bulloni di connessione, alle due estremità ed ovunque sia previsto l’allacciamento di un cavo. Essa
sarà in rame e di sezione dimensionata come appendice B (CEI 17-13/1). Nei
sbarra di protezione (PE)
quadri chiusi la
sarà installata all’interno nella posizione più opportuna per allacciare i
conduttori di protezione e le armature dei cavi. Nei quadri chiusi, su sistemi elettrici TN, direttamente
alimentati da trasformatori o generatori (generalmente i Power Center), la sbarra di protezione (PE)
sarà collegata alla
sbarra di neutro in corrispondenza degli interruttori di
alimentazione;
questo
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collegamento sarà delle stesse dimensioni della sbarra di protezione ed avrà un tratto sezionabile
con bulloni in prossimità della sbarra di protezione. Nei quadri chiusi con apparecchiature poste in
verticale, in corrispondenza delle apparecchiature, sarà prevista una sbarra di protezione derivata da
quella da cui sopra, per la connessione dei cavi e delle singole apparecchiature. Nei quadri la parte
conduttrice accessibile (massa) di ogni scomparto o cassetta sarà individualmente collegata alla sbarra
(PE) con una connessione in rame opportunamente calcolata in base alla corrente presunta di guasto
a terra con un minimo di 16 mmq.
Sara’
equipotenziali
garantita la continuità di tutte le parti metalliche o
tramite
connessioni
appositamente predisposte o tramite le giunzioni della struttura.
Le
porte
saranno collegate alla struttura dello scomparto con
una connessione
flessibilissima di rame avente sezione opportunamente calcolata in base alla corrente presunta
di
guasto a terra delle apparecchiature montate su di esse con un minimo di 6 mmq.
Gli
equipaggiamenti estraibili saranno collegati al circuito di protezione con contatto a
pinza o strisciate o a molla, sia in posizione di servizio che in quella di prova.
Interruttori
Interruttori
differenziali
con
sganciatori
di sovracorrente incorporati in esecuzione
modulare
Gli interruttori differenziali con sganciatori di sovra corrente incorporati, in esecuzione
modulare, devono avere le seguenti caratteristiche :
· rispondenza alla norma CEI 23-18, I Edizione,1980 e successive varianti V1, V2, V3, V4
· tensione nominale: 230/400 V
· frequenza nominale: 50 Hz
· corrente nominale differenziale: 0,5 A, 0,3 A, 0,03 A
· corrente nominale fino a 32 A (taratura fissa)
· potere di interruzione nominale: come da schemi elettrici - classe dilimitazione dell`energiaspecifica
passante 3 (applicabile fino alla taratura 32 A)
· caratteristiche di intervento: C e U a seconda del tipo di impiego
· numero di poli: 2P (2 poli protetti), 3P+N
· adatti per montaggio a scatto su guida profilata secondo norma EN50022
· esecuzione modulare (modulo base 17,5 + 0,5 mm)
· leva di manovra incassata ad accesso intenzionale,con possibilità di piombatura in entrambe le
posizioni di aperto e chiuso
· grado di protezione frontale IP 2X secondo norma CEI 701
· temperatura ambiente di taratura dello sganciatore termico:
rispettivamente per
30 C oppure 20 C
le caratteristiche C e U
21
· adatti per valori limite della temperatura ambiente da
· 25 C a +40 C con umidita` relativa massima 95%
· esecuzione di tipo A secondo la norma CEI 23-18 Variante V3, adatti cioe` sia per corrente
alternata
che per correnti pulsanti unidirezionali
· resistenti alle sovratensioni impulsive fino a 250 A onda 8/20 us
· posizione di funzionamento: qualsiasi
· adatti per collegamento alla rete di alimentazione indifferentemente attraverso i morsetti
superiori
o quelli inferiori (tranne che per l`esecuzione con
comando di apertura a distanza)
· morsetti adatti per conduttori da 0,75 a 16 mm²
· resistenza alle vibrazioni almeno 6 g in ogni
direzione (g=9,81m/s).
· Il potere minimo di interruzione degli interruttori dovrà comunque essere uguale a quello indicato
sugli schemi dei quadri, allegati.
Interruttori automatici magnetotermici in esecuzione modulare
Gli interruttori automatici magnetotermici in esecuzione modulare, devono avere le
seguenti caratteristiche:
· rispondenza alla norma CEI 23-3,IV Edizione, 1991
· tensione nominale: 230/400 V
· corrente nominale fino a 32 A (taratura fissa)
· potere di interruzione nominale: come da schemi elettrici
· classe di limitazione dell`energia specifica passante 3(applicabile fino alla taratura 32 A)
· caratteristica di intervento: C
· numero di poli: 1P,1P+N,2P,3P,3P+N
· adatti per montaggio a scatto su guida profilata secondo norma EN50022
· esecuzione modulare (modulo base 17,5 + 0,5 mm)
· leva di manovra incassata ad accesso intenzionale,con possibilità di piombatura in entrambe le
posizioni di aperto e chiuso
· grado di protezione frontale IP 2X secondo norma CEI 701
· temperatura ambiente di taratura dello sganciatore
· termico: 30C°
· adatti per valori limite della temperatura ambiente da
· 25 C° a +45 C° con umidita` relativa massima 95 %
· posizione di funzionamento: qualsiasi
· adatti per collegamento alla rete di alimentazione indifferentemente attraverso i morsetti
superiori
o quelli inferiori
· morsetti adatti per conduttori da 0,75 a 16 mm²
22
· resistenza alle vibrazioni almeno 6 g in ogni
direzione
· (g=9,81 m/sec²)
· custodia in materiale isolante secondo norma DIN 7708
· accessoriabilita` minima:
1) blocchetti di contatti ausiliari 1NA+1NC (galvanicamente separati) in custodia con entrambe le
pareti in materiale termoplastico
2) blocchetti
di
contatti
1NA+1NC
(galvanicamente separati)
di segnalazione dell`avvenuto
intervento dell` interruttore, in custodia con entrambe le pareti in ma teriale termoplastico.
Il
potere minimo di interruzione degli interruttori dovra’ comunque
essere uguale a
quello indicato sugli schemi dei quadri, allegati.
Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente, modulari
Gli interruttori
differenziali
senza
sganciatori
di sovracorrente,
in
esecuzione
modulare, devono avere le seguenti caratteristiche:
· rispondenza alla norma CEI 23-18, I Edizione, 1980 e successive varianti V1, V2, V3, V4
· tensione nominale: 220/380V
· frequenza nominale: 50 Hz
· corrente nominale differenziale: 0,01A, 0,03A, 0,3A, 0,5A
· corrente nominale fino a 63A
· esecuzione di tipo a secondo la norma CEI 23-18 variante V3, adatti cioe` sia per corrente
alternata
che per correnti pulsanti unidirezionali
· resistenti alle sovratensioni impulsive fino a 250A onda 8/20 uS
· numero di poli: 2P, 3P+N
· adatti per montaggio a scatto su guida profilata secondo norma EN 50022
· esecuzione modulare (modulo base 17,5 + 0,5 mm)
· leva di manovra ad accesso intenzionale
· grado di protezione frontale IP2X secondo Norma CEI 701
· adatti per valori limite della temperatura ambiente da -25°C a + 40°C con umidita` relativa massima
95%
· posizione di funzionamento: qualsiasi
· adatti per collegamento alla rete di alimentazione indifferentemente attraverso i morsetti
superiori
o quelli inferiori
La gamma dovra` prevedere inoltre:
a) interruttori differenziali selettivi (tempo di ritardo fisso)
b) interruttori differenziali per frequenza
nominale 50÷400 Hz con corrente nominale differenziale
0,03A
23
Il potere minimo di interruzione degli interruttori dovra’ comunque essere uguale a
quello indicato sugli schemi dei quadri, allegati.
Interruttori automatici compatti fino a 630 A per distribuzione
Gli
interruttori automatici compatti fino
a
630 A
devono avere le seguenti
caratteristiche:
· tipo A secondo IEC 947-2
· sganciatori
elettromagnetici regolabili
(con
soglia magnetica da 5 a 10xIn), con regolazione frontale
esterna all’interruttore, tasto di test
· potere nominale di interruzione Icu secondo IEC 947-2 100A - 35KA, 65KA, 100KA e 415V c.a. 160A 35KA, 65KA, 100KA e 415C c.a. 250A - 35KA, 65KA, 100KA e 415V c.a. 400A - 40KA, 65KA, 100KA e
415V c.a. 630A - 40KA, 65KA, 100KA e 415V c.a.
· tensione nominale di isolamento 750V per le vie principali,690V per ausiliari
· esecuzione ¾ poli con protezione elettromagnetica anche del polo di neutro (100% fino a In =
100A, 60% x In > 100A)
· tensione nominale d’esercizio secondo IEC pari a 690V c.a.
· indicazione a codice colore frontalmente della posizione dei contatti principali
· possibile alimentazione dall’alto o dal basso senza declassamento delle caratteristiche elettriche
· morsetti serracavo fin per le grandezze costruttive 100A, 160A, 250A
· sganciatori di sovracorrente intercambiabili a partire dalla grandezza costruttiva con In 250A
· caratteristica di interruttore principale secondo IEC 947-2
· estraibile fino a 250 A e sezionabile per portate superiori nei quadri di tipo Power Center
Il potere minimo di interruzione degli interruttori dovra’ comunque essere uguale a quello
indicato sugli schemi dei quadri, allegati.
Interruttori di manovra - sezionatori, modulari, con fusibili incorporati.
Gli interruttori di manovra-sezionatori, in esecuzione modulare, con fusibili incorporati
devono avere le seguenti caratteristiche:
· rispondenza alla norma CEI 17-11
· tensione nominale: 220/380V
· frequenza nominale: 50 Hz
· categoria di impiego: AC 22
· corrente nominale fino a 63A
· potere di interruzione nominale: 50 KA
· adatti
per fusibili per uso da parte di persone non addestrate, tipo D01 e D02 in classe di
impiego gG/gL secondo norma CEI 32-1
24
· numero di poli: 1P, 1P+N, 2P, 3P+N
· provvisti
di
dispositivo per
garantire
· sostituzione delle cartucce solo in posizione di
· adatti
per
la
circuito interrotto, quindi in assenza di tensione
montaggio a scatto su guida profilata secondo Norma EN 50022
· esecuzione modulare (modulo base 17,5 + 0,5 mm)
· leva di
manovra ad accesso intenzionale,
con possibilita’ di piombatura in entrambe le
posizioni di aperto e chiuso
Interruttori di manovra-sezionatori, modulari, senza fusibili incorporati.
Gli
interruttori
di
manovra-sezionatori,
in
esecuzione modulare,
senza
fusibili
incorporati devono avere le seguenti caratteristiche:
· rispondenza alla norma CEI 17-11
· tensione nominale: 220/380V
· frequenza nominale: 50 Hz
· corrente nominale fino a 100A numero di poli: 1P, 2P, 3P, 3P+N
· adatti
per montaggio a scatto su guida profilata secondo Norma EN 50022
· esecuzione modulare (modulo base 17,5 + 0,5 mm)
· leva di manovra incassata ad accesso intenzionale, con possibilita` di piombatura in entrambe le
posizioni di aperto e chiuso
· grado di protezione frontale IP2X secondo Norma CEI 1 701
· adatti per valori limite della temperatura ambiente da -10°C a + 40°C con umidita` relativa massima
95%
· posizione di funzionamento: qualsiasi
· adatti
per collegamento alla rete indifferentemente attraverso i morsetti superiori o quelli inferiori
· custodia in materiale isolante secondo Norma DIN 7708.
Orologi interruttori programmabili
Gli orologi interruttori programmabili devono avere le seguenti caratteristiche:
· tipo elettronico digitale con
tasto per
l’ora legale/solare
· tensione nominale: 220V
· frequenza nominale: 50 Hz
· corrente nominale: almeno 10A
· provvisti di riserva di carica di almeno 24 ore
· adatti per montaggio a scatto su guida profilata secondo norma EN 50022
· esecuzione modulare (modulo base 17+0,5 mm)
· grado di protezione frontale IP2X secondo Norma CEI 701
25
· adatti per valori limite della temperatura ambiente da -5 C a +45 C con umidita` relativa massima
95%
· posizione di funzionamento: qualsiasi
la gamma dovra` comprendere apparecchi per ciclo giornaliero e settimanale.
Basi portafusibili e fusibili per uso da parte di persone addestrate
Le basi portafusibili e i fusibili per uso da parte di persone
avere
le
addestrate
devono
seguenti caratteristiche:
· rispondenza alle norme CEI 32-1, CEI 32-4
· tensione nominale: 500V
· frequenza nominale: 50 Hz
· corrente nominale fino a 1250A
· potere di interruzione nominale 120 kA
· esecuzione con contatti a coltello
· grandezze
· classe di
00-0-1-2-3-4a (Dimensioni secondo Norma IEC 269-2-1, 1987, in futuro CEI 32-4-1)
impiego: gG (cartucce con potere di interruzione a pieno campo per uso generale)
· rapporto di selettivita` 1: 1,25 a 320V 50 Hz
· tolleranza sulle caratteristiche tempo/corrente ± 5%, per quanto riguarda la corrente
La gamma dovra` inoltre prevedere:
a) fusibili in classe di impiego aM (cartucce con potere di interruzione a campo ridotto per la
protezione dei circuiti di motori)
b) fusibili in
c) fusibili in
classe di impiego gG con attacchi per l’estrazione/inserzione in materiale isolante
classe di impiego gG con tensione nominale 660V 50 Hz
d)accessori complementari
come
calotte
l’estrazione/inserzione delle cartucce (1). Per
coprimorsetti, pareti
persone
addestrate
divisorie,
si
maniglie
intendono
appartenenti alle categorie BA4 e BA5 secondo la pubblicazione IEC 364-3 BA4
le
per
persone
persone
adeguatamente informate o sorvegliate da persone addestrate o esperte, in modo da evitare
pericoli che l’elettricita` puo` presentare BA5 persone
sufficienti, tali da consentire loro di
con
conoscenze
tecniche
o
i
esperienze
evitare i pericoli che l’elettricita` puo` presentare
Basi portafusibili e fusibili per uso da parte di persone non addestrate
Le basi portafusibili e i fusibili per uso da parte di persone
non
addestrate
devono
avere le seguenti caratteristiche:
· rispondenza alle norme CEI 32-1, CEI 32-5
· tensione nominale: 380V oppure 500V
· frequenza nominale: 50 Hz
26
· corrente nominale fino a 100A
· potere di interruzione nominale: 50 kA
· esecuzione con tappo portacartuccia da avvitare
· grandezze DII, DIII, DIV, DO1, DO2, DO3
· classe di
impiego gG (cartucce con
potere di interruzione a pieno campo per uso generale)
· rapporto di selettivita` 1: 1,25 a 320V 50 Hz
· tolleranza sulle caratteristiche tempo/corrente ± 5%, per quanto riguarda la corrente
· grado di protezione IP 2X secondo norma CEI 70-1
(con tappo portacartuccia avvitato), assicurato
anche mediante accessori
· deve essere assicurata la non intercambiabilita` delle cartucce, attraverso l’impiego di calibratori, allo
scopo di evitare che in una base specificata possano
aventi
essere usate inavvertitamente cartucce
caratteristiche diverse da quelle che assicurano la protezione prevista.
La gamma dovra` inoltre prevedere:
a) fusibili in classe di impiego gR secondo la Norma CEI 327, per la protezione di dispositivi a
semiconduttori
b) basi portafusibili per montaggio diretto su sistemi di sbarre (30x5 mm oppure 30x10 mm) con
interdistanza 60 mm. (1).
Cio` non esclude che i fusibili contemplati in questa scheda siano adatti anche per usi
industriali e similari da parte di persone addestrate.
Avviatori e relative protezioni contro i corti circuiti.
Gli avviatori, cioè i dispositivi per la marcia e l’arresto dei motori e per la loro protezione
contro i sovraccarichi, saranno costituiti da contattori e relè termici diretti.
La
protezione contro i corto circuiti, salvo
diversamente indicato,
sarà
realizzata a
mezzo di fusibili coordinati con gli avviatori in modo da prevedere per questi ultimi un danneggiamento
ti Tipo “C” secondo la Pubblicazione IEC 2921A, cioè:
L’avviatore
non
deve
subire
caratteristiche del relè di sovraccarico)
danneggiamenti (incluso l’attenzione permanente delle
maggiori della leggera
bruciatura
dei contatti; inoltre il
rischio di saldatura dei contatti deve essere ridotto a valori praticamente trascurabili.
Per gli avviatori di motori, i fusibili con corrente nominale superiore a 63 A saranno
preferiti del Tipo “aM” secondo la Pubblicazione IEC 269-2.
L’eventuale
protezione contro i corto circuiti
automatici sarà studiata caso
per
caso
per
garantire
il
sarà realizzata a mezzo di interruttori
minimo
danneggiamento possibile ad
esempio usando interruttori limitatori.
Le categorie di impiego degli avviatori saranno le seguenti secondo IEC 292-1:
· AC-3 per motori con rotore a gabbia in servizio CONTINUO, DISCONTINUO STAGIONALE, ecc.
27
· AC-4 per
motori con rotore a gabbia in
La
corrente
servizio INTERMITTENTE.
nominale di impiego (Ie) sarà
assunta considerando un numero di cicli
a carico (durata elettrica) cone segue:
· AC-3 almeno 1/10 del numero di cicli a vuoto (durata meccanica);
· AC-4 0,3 milioni.
La
classe del servizio intermittente ed il relativo rapporto di intermittenza per la
categoria d’impiego Ac-4 sarà definita caso per caso; in mancanza di indicazioni essa
sarà:
classe
3 (300 cicli/h) e rapporto di intermittenza 15 %.
Per
la categoria di
impiego AC-3, la scelta
delle apparecchiature ed il relativo
coordinamento saranno quelli indicati nel progetto.
L’impiego di apparecchiature diverse potrà essere
adottato solo con la preventiva
approvazione.
Rele’ ausiliari
I relè ausiliari da impiegarsi dovranno avere le seguenti caratteristiche:
· tensione di isolamento
· categoria di impiego
660 V
AC11
· esecuzione aperta
· tensione di alimentazione bobina
24V ca. o 48V cc. 2.24 - RELE’ ELETTRONICI I relè elettronici di
protezione contro i sovraccarichi devono avere le seguenti caratteristiche:
· esecuzione tropicalizzata
· temperatura ambiente ammissibile - 25 ÷ + 55°C
· campi di regolazione fino a 630A
· con o senza sgancio (commutabile)al mancare della ten sione ausiliaria
· tensione nominale d’isolamento apparecchio di sgancio 750V trasformatore di corrente 1000V
· 6 classi di sgancio commutabili 5-10-15-20-25-30
· sgancio per sovraccarico, mancanza fase,
dissimmetria - tasto di ripristino RESET, tasto di prova
TEST
· compensazione della temperatura ambiente - 25 ÷ + 55°C
· contatti ausiliari 1NA + 1NC galvanicamente separati
· ripristino commutabile manuale/automatico
· LED per indicazione sovraccarico
· LED per indicazione scattato
· memoria termica (tempo di
ripristino dopo un intervento)
· approvazioni PTB (per motori in esecuzione EEX E)
28
· resistenza alle vibrazioni 8 g
· circuito ausiliario:
· corrente nominale d’impiego Ie/AC-11 _ 400V: 1A
· campo di lavoro
: 0,85 ÷ 1,1 xUS
· tensioni nominali di comando 50/60 Hz, 110/127V,
208 ÷240V, 280÷415V, 24V c.c.
· relè di sgancio fino a 25A.
Per correnti superiori relè di sgancio in combinazione con trasformatore di corrente.
Pulsanterie e giunzioni
Pulsanti,
selettori e indicatori luminosi con diametro d’incasso 22 mm o 30 mm
I pulsanti, selettori e indicatori luminosi con
diametro d’incasso 22 mm o 30 mm
devono avere le seguenti caratteristiche:
· rispondenza alle norme IEC 947-5-1, DIN VDE 0660, CEI 17-12 e CEI 17-14
· dimensioni di fissaggio secondo DIN EN 50007
· temperatura ambiente di funzionamento: -25°C ÷ +60°C
· il corpo degli operatori deve essere completamente iso lante
· grado di protezione secondo DIN 40050 e IEC 529: IP65
· tensione nominale d’isolamento Vi per blocchetti di contatti con serraggio a vite: 660V c.a. e 800V
c.c.; per portalampade BA9s: 250V
· tensione nominale d’impiego Ve per blocchetti di contatti con serraggio a vite: 660V c.a.
· corrente nominale d’esercizio per blocchetti di contatti con serraggio a vite:
· categoria di impiego AC-1 : 10A
· categoria di impiego AC-11 fino a 230V : 6A
· categoria di impiego DC-1 e DC-11 a 24V : 10A
· doppio ponte e a doppia interruzione adatti per basse tensioni e piccole correnti
· durata meccanica degli operatori:
· per i pulsanti normali : 10x106 cicli di manovra
· per i pulsanti luminosi :
3x106 cicli di manovra
· per i selettori : 3x105 cicli di manovra -durata elettrica per comando di contattori ausiliari: 10x106
cicli di manovra
· frequenza di manovra: 1000 cicli/h
· montaggio a scatto dei blocchetti di contatti e dei portalampade sul supporto
· il fissaggio del supporto, per esecuzione 22 mm, sul pannello deve essere realizzato con viti
· protezione dei blocchetti di contatti a prova di dito, IP20, contro i contatti accidentali
· numerazione dei morsetti di allacciamento secondo DIN EN 50013
29
· serraggio dei conduttori a vite; le viti devono essere imperdibili e fornite già allentate
· possibilità di comandare fino a 10 contatti con un
unico operatore
· posizione di montaggio qualsiasi
· autoestinguenza delle parti in materiale isolante secondo norme UL (UL 94): 94V-2, 94V-1 e 94V-0
-resistenza agli urti secondo IEC 68, parte 2-27: _ 50g/11ms, (ad esclusione di apparecchi con
lampade ad incandescenza: _ 30g/11ms)
· apparecchi in esecuzione tropicalizzata
Capicorda
Si
dovranno
adottare esclusivamente
capicorda
del
tipo pinzabile
a pressione,
preisolati per le sezioni inferiori o uguali a 6 mmq, rivestiti di isolante, autostringenti per quelli di
sezione superiore. Non sono ammessi capicorda con serraggio a bulloni. Ad ogni capocorda dovrà
corrispondere un solo conduttore.
Barrature in rame
Tutte le barrature dei vari quadri dovranno essere in rame elettrolitico 99,9 del tipo a
spigoli arrotondati, argentate e isolate nei punti di collegamento, corredate di ammaraggi e protezioni
isolanti sulle parti normalmente in tensione, sostenute da portasbarre in resarm o sicodur. Tutte le
bullonature di giunzione e di derivazione di dette sbarre dovranno essere del tipo zincocadmiate con
rondelle antisvitamento, dadi e bulloni a testa esagonale.
Calcoli e dimensionamenti secondo CEI-UNEL 01433-72 e CEI 17-13/1 Tabella 3.
Bobine degli interruttori
Tutte le bobine, i comandi, i relè degli interruttori dovranno essere alimentati alla
tensione di 48 V cc. per il locale cabina di trasformazione e 24 V ca. per gli altri.
Morsetti combinabili
I morsetti combinabili con allacciamento a vite fino a 185 mm² devono avere le seguenti
caratteristiche:
· rispondenza alle norme DIN VDE 0110 - parte 1 e 2, DIN VDE 0609 e DIN VDE 0611
· previsti per fissaggio a scatto su guida DIN EN 5002235
· rispondenza alle norme DIN 40046, parte 8 per
fenomeni
la sicurezza contro le vibrazioni dovute a
sismici - devono essere protetti a “prova di dito” secondo le DIN VDE 0106, parte 100
· devono essere privi di alogeni e cadmio
· devono essere difficilmente infiammabili secondo DIN VDE 0471, parte 2-1 con 960°C e UL 94 V2
30
· corpo isolante, infrangibile, elastico: i morsetti fino alla grandezza 70 mm² devono essere in
materiale termoplastico, poliammide 6.6 e le grandezze 95 e 185 mm² in materiale duroplast
· resistenza alle correnti di dispersione superficiali KB>600, secondo DIN 53480
· vie conduttrici di corrente in lega di rame nichelato. Parti mobili di serraggio per morsetti da 2,5 a 70
mm² in acciaio zincopassivato, per morsetti 95 e 185 mm² in
lega di rame nichelato
· i morsetti devono essere completamente chiusi e isolati su entrambi i lati
· viti di allacciamento imperdibili e fornite già allentate
· possibilità di avere blocchetti da 3 fino a 35 mm² e blocchetti da 10 fino a 4 mm²
· possibilità di avere per le grandezze 2,5 e 4 mm² (oltre a morsetti standard beige) morsetti
colorati conformi a quanto previsto per i conduttori di
cablaggio secondo DIN VDE 0113 - parte 1,
IEC 204-1 e CEI 44-5:
· rossi: per circuiti di comando in corrente alternata
· blu: per i circuiti di neutro e a sicurezza intrinseca
· arancioni: per circuiti di interblocco in c.a. o c.c.
· giallo/verde: per circuiti di terra
· tensione nominale per i soli morsetti passanti con allacciamento a vite: 750V c.a., 900V c.c.
· accessoriabilità.
Circuiti e cavi elettrici
In relazione
alle condizioni in ambiente
ed
alle destinazioni dei locali, la natura
dei circuiti potrà essere con:
a - Installazione in Vista (condutture fissate esternamente alle strutture murarie). In
tal
caso le
condutture dovranno essere costituite da:
· cavi isolati sotto guaina posati in canale portacavi staffato alle pareti o al soffitto; Nei
suddetti casi i cavi da impiegarsi sono quelli con doppio isolamento.
· cavi isolati sotto guaina posati in tubazioni di acciaio a lembi saldati o in tubazioni in
PVC rigido pesante.
b - Installazione
Incassata Sotto Intonaco
o
sotto pavimento (non in locali del sottosuolo). In tal
caso le condutture dovranno essere costituite da cavi isolati, ovvero sotto guaina o in tubazioni rigide
e/o flessibili, isolamento minimo ammesso grado 3. I circuiti incassati su parete o sotto pavimento in
ambienti
umidi
o
bagnati, ovvero in
locali
del sottosuolo, nonchè su murature esterne o per
tratti esterni interrati, dovranno essere eseguiti con:
· cavi isolati sotto guaina in tubazioni rigide.
· Tubazioni ammesse: tubo PVC serie pesante.
31
c - Installazione con posa su passerella Incassata Sotto controsoffitto o a vista. In
tubazioni per installazione in vista,
particolate le
nei punti di attraversamento delle murature, dovranno essere
provviste di controtubo e guarnizioni
di rifinitura
in
modo da rendere la tubazione
stessa
smontabile.
Conduttori, tubazione e scatole di derivazione
I conduttori saranno costituiti da cavi in rame isolati,tipo FG7R/OR, N07V-K, per le linee
dorsali e per quelle di distribuzione.
Le linee dorsali sono queirami di conduttori che mettono in collegamento il power center
(punto di consegna dell'energia elettrica) con i quadri di distribuzione, sono in cavo entro tubi
corrugatiinterrati. I cavi delle dorsali principali e secondarie, esterne all’edificio, saranno anch’essi entro
tubi corrugati interrati.
I cavi delle distributrici principali e secondarie, interne all’edificio, in partenza dal Quadro
Generale e dai Quadri di Zona, saranno entro tubi corrugati posati sotto traccia. La medesima soluzione
è stata adottata per le derivazioni.
Le loro sezioni e tipo sono riportate negli elaborati di progetto, e sono state scelte in funzione
del numero e della sezione dei cavi che devono contenere, tenendo conto dei suggerimenti della norma
CEI 64-8 (diametro interno del tubo pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio
dei cavi che è destinato a contenere) e in modo tale da garantire la sfilabilità dei cavi. Le sezioni dei
conduttori sono state scelte, secondo le indicazioni della norma CEI 64-8, imponendo una portata
superiore alla corrente di impiego della linea e una caduta di tensione percentuale totale inferiore al 4%.
Inoltre, al fine di conseguire un migliore sfruttamento dei cavi, si è deciso di distinguere i percorsi in
linee dorsali principali (dal Quadro Generale ai quadri di Zona) dorsali secondarie (dai Quadri di Zona
alle scatole di derivazione), e derivazioni (dalle scatole di derivazione ai carichi) scegliendo in taluni casi
sezioni maggiori di quelle strettamente necessarie per il rispetto dei vincoli tecnici. Per questo motivo si
utilizzano le sezioni minime riportate nella seguente tabella in funzione della destinazione del
conduttore.
Tipo di linea
Dorsali prese
Sezione minima (mm2)
4
Dorsali illuminazione
2,5
Derivazioni prese 10/16 A
2,5
Derivazioni punti luce e punti di comando
1,5
32
Collegamenti equipotenziali
6
Il conduttore di protezione (PE) dovrà essere distribuito in tutto l’impianto e sarà unico su
ciascuna dorsale, con sezione pari alla massima sezione presente nella dorsale stessa (CEI 64-8). Per
tutti i conduttori devono essere rispettati i codici di colore previsti dalle norme: grigio, marrone o nero
per i conduttori di fase, blu chiaro per il neutro e giallo-verde per il PE.
Per la realizzazione degli impianti saranno impiegate,all’interno dell’edificio, cassette,ad
incasso,di derivazione in materiale termoplastico autoestinguente resistente al calore anormale ed al
fuoco fino a 650°C (CEI 23-48). Nelle pareti esterne, cassette di derivazione,ad incasso,in materiale
termoplastico autoestinguente resistente al calore anormale ed al fuoco fino a 650°C; isolamento classe
2; grado di protezione IP 44 (norma CEI 23-48). Nel cablaggio dell’illuminazione esterna, dell’impianto
citofonico, cassette di derivazione,interrate,in materiale termoplastico autoestinguente resistente al
calore anormale ed al fuoco fino a 650°C; isolamento classe 2; grado di protezione IP 55 (norma CEI 2348). Le cassette dovranno essere installate rispettando la complanarità con pareti in muratura o
pavimenti, l’allineamento con gli assi verticali e orizzontali delle pareti e le posizioni disponibili per non
occupare mai quote di pareti utilizzabili per l’arredamento.
All’interno dell’edifico gli
apparecchi
di
comando alloggeranno all’interno scatole
portafrutti realizzate in materiale termoplastico autoestinguente resistente al calore anormale ed al fuoco
fino a 650°C. All’esterno, apparecchi di comando e contenitori avranno grado di protezione IP 55
costituiti da fondo e calotta dotati di guarnizione di tenuta e fissati tra loro mediante viti di fissaggio
impermeabili. Saranno dotati di passacavo sulla parte superiore.
La calotta sarà munita di coperchio con membrana elastica trasparente per azionamento
comandi anche a coperchio chiuso. Tali apparecchi dovranno rispettare la norma di riferimento CEI 239. Si dovranno installare prese a spina che alloggeranno all’interno di scatole portafrutti realizzate in
materiale termoplastico autoestinguente resistente al calore anomalo e al fuoco sino a 650°C. Le prese
saranno del tipo UNEL bipasso 10/16 A. Tali apparecchi dovranno rispettare le norme di riferimento CEI
23-16 e 23-5.
Colorazioni conduttori e segnaletica
Per tutti i conduttori unipolari e/o multipolari sono ammesse le colorazioni esistenti
in commercio per i cavi a Norme CEI del Comitato Tecnico 20.
Nel caso di utilizzo del conduttore giallo-verde, per uno scopo diverso da quello di terra,
nelle parti estreme del conduttore, dove questo si attesta ad una morsettiera, lo si dovrà inguainare
con apposito tubo vipla, di colore adeguato al reale utilizzo, in modo da non lasciare intravedere
la colorazione sottostante.
33
Il cavo multipolare sopradescritto non dovrà avviamente avere giunzioni intermedie,
inoltre quanto detto sopra vale anche per il conduttore di colore azzurro nelle sue varie sfumature.
Le testate inoltre dovranno essere nastrate nel punto di stacco dei conduttori protetti,
con nastro autovulcanizzante.
I
conduttori
collarino numerato
alle
unipolari
e/o multipolari
dovranno
essere provvisti
di
apposito
due estremità, corrispondente ad una tabella di numerazione cavi da
fornire in fase esecutiva.
Per i conduttori le colorazioni ammesse sono le seguenti:
· giallo-verde
= terra
· azzurro
= neutro
· nero, marrone, grigio
= fasi
· bianco
= ritorni, deviazioni (con collarino numerato)
I ritorni delle lampade “neri” (con collarino “RIT”).
Sono
ammesse
altre colorazioni per i
circuiti
di
bassa tensione e citofono, ad
esclusione del giallo-verde. Non è ammesso l’uso del comune nastro isolante, in nessun caso.
Cavi - conduttori
Dovra’
essere
provvisto di certificazione di
conformita’ rilasciato
dal CESI o da
laboratori di prova di Istituti Universitari e fornibile su richiesta della S.A. o della D.L.
Cavi FG7(O)R - Saranno costruttivamente conformi alle Norme CEI 20.22 III, 20.35, 20.37 I, 20.37 II,
20.37
III,
20.38;
e
succ. varianti e provvisti di Marchio Italiano di Qualita’ (IMQ). Saranno
essenzialmente costituiti da:
a) CONDUTTORE: sara’ del tipo corda flessibile di rame ricotto stagnato
b) ISOLANTE: gomma HEPR.
c) ISOLAMENTO INTERMEDIO: sull’insieme delle anime dei cavi multipolari,
sara’
predisposto
un
riempitivo non igroscopico.
d) DISTINZIONE DEI CAVI A PIU’ ANIME: la distinzione delle anime dovra’ essere eseguita secondo le
tabelle UNEL 0072278 per cavi di tipo “S” (senza conduttore di protezione) e cosi’ suddivisa: - bipolari:
blu chiaro, nero - tripolari: blu chiaro, nero, marrone; - quadripolari: blu chiaro, nero, marrone, nero
(per questa formazione di dovra’ provvedere a distinguere una delle due anime nere con nastratura
di diverso colore). unipolari:
nero (ogni singola anima
dovra’
essere distinta con nastratura di
differente colore come per la formazione quadripolare)
e) PROTEZIONE ESTERNA: la guaina in PVC speciale di qualita’ Rz colore grigio.
f) INSTALLAZIONE: per quanto concerne il tipo di posa, raggi di curvatura, temperatura di posa,
etc., si dovranno seguire scrupolosamente le prescrizioni imposte dalle normative
che ne regolano
34
la
materia,
nonche’
L’attestazione
ai
le raccomandazioni
poli
delle
da
apparecchiature
parte delle Case Costruttrici
20.19; 20.22; 20.38.
di sezionamento o interruzione sara’ effettuata a
mezzo capicorda a pinzare con pinzatrice idraulica in modo che il contatto tra conduttore e capicorda
sia il piu’ sicuro possibile.
g) DEFINIZIONE DELLA SIGLA:
F
= a corda flessibile rotondata
G7 = tipo di isolante elastomerico
O = formazione multipolare - anime cordate
R
= materiale della guaina esterna
Dovra’
essere
provvisto di certificazione di
conformita’ rilasciato
dal CESI o da
laboratori di prova di Istituti Universitari e fornibile su richiesta della S.A. o della D.L.
Cavi NO7V-K - Saranno costruttivamente conformi alle Norme CEI 20.22 II, 20.35, 20.37 I, 20.37 II,
20.37 III, 20.38
e
successive varianti e provvisti di Marchio Italiano di Qualita’ (IMQ). Saranno
essenzialmente costituiti da:
a) CONDUTTORE: sara’ del tipo a corda flessibile di rame ricotto stagnato
b) ISOLANTE: in PVC di qualita’ R2
c) INSTALLAZIONE: per questo tipo di cavo sara’ ammessa la posa in condutture o canalizzazioni in
pvc o resina, oppure in tubazioni metalliche e/o canalette
d) DEFINIZIONE DELLA SIGLA:
N
= riferimento alle Norme Nazionali
07 = tensione nominale Uo/U 450/750 V
V
= materiale isolante
K
= tipo di conduttore a corda flessibile
Dovra’ essere previsto di certificazione di conformita’ rilasciato dal CESI o da laboratori
di prova di Istituti Universitari e fornibile della S.A. o della D.L.
Tubazioni protettive, cavidotteria, passerelle
Nel caso di circuiti sottopavimento si dovrà ricorrere a:
· Per qualsiasi adozione di tubazioni rigide in materiale plastico,
al tipo pesante (carico di
prova
allo schiacciamento 750N, conforme a quanto previsto dalle Norme CEI 23 - 8 Fasc. 335 e dalle
tabelle UNEL 37118/P con M.I.Q.)
· Per qualsiasi adozione di tubazioni flessibili in materiale plastico, al tipo pesante conforme alle
tabelle UNEL 37121/70 con M.I.Q.
· Nei tratti di impianti in esecuzione incassata non a pavimento, dovrà essere usato un tubo di
contenimento in PVC flessibile, della serie pesante, sempre a Marchio Italiano di Qualità.
35
· Nel caso di circuiti in ambienti con pericolo di esplosione e incendio, si dovrà ricorrere a tubazioni
metalliche in acciaio trafilato privo di saldature resistenti
alla pressione statica interna di
400N/cmq. per almeno 10 secondi.
· Nel caso di circuiti con conduttore in vista si dovrà ricorrere a :
· Per qualsiasi adozione di tubazioni rigide in materiale plastico,al tipo pesante (carico di
prova
allo schiacciamento 750 N conforme a quanto previsto dalle Norme CEI 23 - 8 Fasc. 335 e dalle
tabelle UNEL 37118/P con M.I.Q.).
· Per qualsiasi adozione di tubazioni rigide in acciaio zincato a lembi saldati.
· Per qualsiasi adozione di tubazioni rigide in acciaio trafilato al tipo resistente ad una
sovrappressione interna di 400 N per un tempo minimo di 10 secondi e massimo di 60 secondi,
conforme a quanto previsto dalle Norme CEI 7 - 6 Fasc. 239 in merito alla zincatura,
Norme CEI 31 -
1 Fasc. 472, tabelle UNEL e UNI 3824 - 6125.
Tubo rigido in pvc 850’c ip 40-55
Sara’ della serie pesante a bassissima emissione di alogeni e resistente alla prova del filo
incandescente a 850’C, con grado di compressione minimo di 750 N conforme alle tabelle CEI-UNEL
37118 e alle norme CEI 23-8 e provvisto del marchio italiano di qualita’.Potra’ essere impiegato per
la posa a pavimento (annegato nel massetto e ricoperto da almeno 15 mm di malta di cemento)
oppure in vista (a parete, a soffitto, nel controsoffitto o sotto il pavimento sopraelevato).Non e’
ammessa la posa interrata (anche se protetto da manto di calcestruzzo) o in vista in posizioni dove
possa essere soggetto ad urti, danneggiamenti, ecc.Le giunzioni e i cambiamenti di direzione dei tubi
potranno essere ottenuti impiegando rispettivamente manicotti e curve con estremita’ a bicchiere
conformi alle citate norme e tabelle.Sara’ anche possibile eseguire i manicotti e le curve a caldo sul
posto di posa.Nel caso si adotti il secondo metodo le giunzioni dovranno essere eseguite in modo che le
estremita’ siano sovrapposte per un tratto pari a circa 1-2 volte il diametro nominale del tubo e le
curve in modo che il raggio di curvatura sia compreso fra 3 e 6 volte il diametro nominale del tubo.
Tubazioni ed accessori avranno marchio IMQ.Nella posa in vista la distanza fra due punti di fissaggio
successivi non dovra’ essere superiore a 1 m, in ogni caso i tubi devono essere fissati in prossimita’
di ogni giunzione,
sia
prima che dopo ogni cambiamento di direzione.In questo tipo di posa, per il
fissaggio saranno impiegati collari
singoli in acciaio zincato e passivato con serraggio mediante viti
trattate superficialmente contro la corrosione
e
rese
imperdibili, oppure saranno
impiegati collari
c.d.s. in materiale isolante, oppure morsetti in materiale isolante sempre serrati con viti (i tipi con
serraggio
a
scatto
sono
ammessi
all’interno di controsoffitti, sottopavimenti sopraelevati, in
cunicoli o analoghi luoghi protetti).Collari e morsetti dovranno essere ancorati a parete o a soffitto
mediante chiodi a sparo o viti e tasselli in plastica.Nei locali umidi o bagnati o all’esterno, degli
accessori di fissaggio descritti potranno essere impiegati solo quelli in materiale isolante; le viti
dovranno essere in acciaio nichelato o cadmiato o in ottone.Nei casi in cui siano necessarie tubazioni
36
di diametro maggiore a quelli contemplati dalle citate norme CEI 23-8, potranno essere impiegati tubi
in PVC del tipo con giunti a bicchiere con spessore non inferiore a 3 mm per i quali siano stati
eseguiti, a cura del costruttore, le prove previste
dalle
norme
CEI
23-8
(resistenza
allo
schiacciamento, all’urto, alla fiamma, agli agenti chimici e di isolamento) oppure tubi in PVC conformi
alle norme UNI 7441-75-PN10.Per la posa interrata dovranno essere impiegati tubi in PVC conformi alle
norme UNI 7441-75-PN16.
Tubazioni in pvc flessibile
Saranno conformi alla norme CEI 23-14 e alle tabelle CEIUNEL 37121/70 (serie pesante)
in materiale autoestinguente, provvisto di marchio italiano di qualita’.Saranno impiegati esclusivamente
per la posa sottotraccia a parete o a soffitto curando che in tutti i punti risulti ricoperto da almeno 20
mm di intonaco oppure entro pareti prefabbricate del tipo a sandwich.Non potranno essere impiegati
nella posa in
vista o a pavimento o interrata (anche se protetti da manto di calcestruzzo) e cosi’
pure non potranno
essere
eseguite giunzioni se non in corrispondenza di scatole o cassette di
derivazione.I cambiamenti di direzione dovranno essere eseguiti con curve ampie (raggio di curvatura
compreso fra 3 e 6 volte il diametro nominale del tubo).Avranno una resistenza allo schiacciamento
non inferiore a 750 N secondo quanto previsto dalle norme CEI 23-25.
Avviatori e relative protezioni contro i corti circuiti.
Gli avviatori, cioè i dispositivi per la marcia e l’arresto dei motori e per la loro protezione
contro i sovraccarichi, saranno costituiti da contattori e relè termici diretti.
La
protezione contro i corto circuiti, salvo
diversamente indicato,
sarà
realizzata a
mezzo di fusibili coordinati con gli avviatori in modo da prevedere per questi ultimi un danneggiamento
ti Tipo “C” secondo la Pubblicazione IEC 2921A, cioè: L’avviatore non deve subire danneggiamenti
(inscluso l’attenzione permanente delle caratteristiche del relè di sovraccarico)
bruciatura
maggiori della leggera
dei contatti; inoltre il rischio di saldatura dei contatti deve essere ridotto a valori
praticamente trascurabili.
Per gli avviatori di motori, i fusibili con corrente nominale superiore a 63 A saranno
preferiti del Tipo “aM” secondo la Pubblicazione IEC 269-2.
L’eventuale
protezione contro i corto circuiti
automatici sarà studiata caso
per
caso
per
garantire
il
sarà realizzata a mezzo di interruttori
minimo
danneggiamento possibile ad
esempio usando interruttori limitatori.
Le categorie di impiego degli avviatori saranno le seguenti secondo IEC 292-1:
· AC-3 per motori con rotore a gabbia in servizio CONTINUO, DISCONTINUO STAGIONALE, ecc.
· AC-4 per
motori con rotore a gabbia in
servizio INTERMITTENTE.
37
La
corrente
nominale di impiego (Ie) sarà
assunta considerando un numero di cicli
a carico (durata elettrica) cone segue:
· AC-3 almeno 1/10 del numero di cicli a vuoto (durata meccanica);
· AC-4 0,3 milioni.
La
classe del servizio intermittente ed il relativo rapporto di intermittenza per la
categoria d’impiego Ac-4 sarà definita caso per caso; in mancanza di indicazioni essa
sarà:
classe
3 (300 cicli/h) e rapporto di intermittenza 15 %.
Per
la categoria di
impiego AC-3, la scelta
delle apparecchiature ed il relativo
coordinamento saranno quelli indicati nel progetto.
L’impiego di apparecchiature diverse potrà essere
adottato solo con la preventiva
approvazione.
Impianto di illuminazione interna
L’illuminazione generale sarà realizzata secondo le esigenze dei singoli locali ed in ambito
degli uffici si utilizzeranno plafoniere dark ligth adatte per videoterminali. Una tipologia può essere la
Comfort con ottica speculare, dotata di corpo in lamiera d'acciaio zincato preverniciato a forno con
resina poliestere bianca; ottica dark light, ad alveoli a doppia parabolicità, in alluminio speculare 99,85
antiriflesso ed antiridescente a bassa luminanza; portalampada in policarbonato e contatti in bronzo
fosforoso; cablaggio interamente automatizzato con prove elettriche sul 100% della produzione;
alimentazione 230V/50Hz con reattore elettronico; cavetto rigido sezione 0.50 mm² e guaina di PVC-HT
resistente a 90°C secondo le norme CEI 20-20; morsettiera 2P+T e con massima sezione dei conduttori
ammessa 2.5 mm²; equipaggiamento, connettore rapido per l'installazione elettrica e sportellino di
apertura per il collegamento elettrico; l'apertura dell'ottica si ottiene senza l'utilizzo di utensili, essa
rimane agganciata con cordine anticaduta; montaggio di vari tipi: a soffitto, su cavi tesi, su profili, ad
incasso solo in appoggio sui traversini max 38mm; normativa di riferimento: in conformità alle vigenti
norme EN60598-1 CEI 34-21, sono protetti con il grado IP20IK07 secondo le EN 60529; Installabili su
superfici normalmente infiammabili. La versione con lampada d’emergenza incorporata;in versione S.A.
(sempre accesa);in caso di “black out”
una sola lampada collegata al circuito in emergenza rimane
accesa; autonomia di 60 min; su richiestasi ha la possibilità di “Main Control System” per la gestione in
emergenza.
Gli accessi delle palazzine dispongono di una illuminazione esterna con corpi illuminanti
a parete coma dati da una cellula crepuscolare.
L’illuminazione di emergenza e delle vie di esodo, per tutti i piani, sarà centralizzata per
ciascun piano, ed i relativi apparecchi saranno dotati di gruppo autonomo a batteria con autonomia di
60 minuti primi.
38
Alcuni uffici e le camerate saranno dotati degli impianti di ricezione TV, del tipo digitale
terrestre e satellitare, con l’istallazione delle centraline, dell’antenna e della parabola sulla copertura
delle varie palazzine.
Le camerate saranno dotate di impianto telefonico, con possibilità di intercomunicazione,
e attrezzate con impianto di trasmissione dati.
RELAZIONE DI CALCOLO
Premessa
Per disposizioni dell’arma non si interviene in questa sezione.
Per il corretto dimensionamento degli impianti, in sede di progetto sono stati considerati
validi ai fini del calcolo, i valori comunicati in forma ufficiosa e preventiva (cautelativi ai fini della
sicurezza dell’impianto), dall’Azienda erogatrice dell’energia:
- Tensione primaria:
- Frequenza:
20kV;
50Hz;
- Potenza trasformatori MT:
2*400 KVA;
- Corrente di corto lato MT:
20kA;
- Tensione di utilizzo:
3F+N, 400V-230V, 50Hz;
- Classificazione dell’impianto:
TN-S.
Potenza di utilizzo realmente impegnata per i singoli utilizzatori
Per la determinazione dei carichi elettrici relativi alle varie palazzine ci si è riferiti alle
analisi delle apparecchiature scelte e introdotte nei calcoli di dimensionamento; qui di seguito si
riassumono i principali:
- prese 2x10/16A: 0.5kW;
- prese UNEL2x10/16A: 0.5kW;
- fotocopiatrici: 1.0kW;
- fan coil’s: 0.1kW;
- boyler elettrici: 1.2kW
- pompe di calore: 30kW;
- armadi permutatori di piano: 0.6kW;
- tubo fluorescente 36W: 0.045kW;
- tubo fluorescente 58W: 0.065kW;
39
- tubo fluorescente 18W: 0.025kW;
- lampada di emergenza: 0.01kW;
- pompe centrale idrica antincendio: 8kW.
Coefficienti di contemporaneita’
I coefficienti di contemporaneità applicati in accordo con le norme CEI in sede di
dimensionamento, sono di seguito indicati:
- prese 2x10/16A: 0.3-0.6;
- prese UNEL: 0.3-0.6;
- fotocopiatrici: 0.8;
- fan coil’s: 0.6;
- apparati di cdz: 0.6;
- illuminazione in generale: 0.8;
- boyler elettrici: 0.4;
- pompe centrale idrica antincendio: 1.
Sempre per la determinazione del carico, al prospetto precedente, sono stati apportati
fattori correttivi nei quadri di piano e di settore.
Valori di illuminamento considerati
Per il corretto dimensionamento della potenza impegnata dalla sezione di illuminazione,
per i vari ambienti interessati all’intervento, sono stati considerati i valori di illuminamento sul piano di
lavoro riportati nella tabella:
Ingresso e percorsi: 150 Lux
Uffici con video-terminali: 350/400 Lux
Servizi: 150 Lux
Archivi: 250 Lux
Magazzini e depositi: 180/200 Lux
Illuminazione di emergenza con inverter: 1 corpo illuminante per vano
Illuminazione di sicurezza: 5 Lux
Elementi di calcolo
In sede di progettazione, è stata data rilevante importanza al dimensionamento della rete;
in particolare sono stati presi in considerazione:
- i calcoli dimensionali dei conduttori in funzione del tipo di posa previsto e del loro isolamento;
- i calcoli relativi alle correnti di guasto;
- lo studio dei dispositivi di protezione e della loro selettività.
40
Determinazione della sezione dei conduttori
La sezione dei conduttori elettrici sul lato di BT necessari al funzionamento dell’impianto,
è stata determinata tenendo in considerazione i seguenti parametri:
- Tensione di esercizio lato BT: 3F+N, 400V/230V, 50Hz;
- Stato delle masse rispetto al neutro: in cabina TN-S;
- Caduta di tensione (c.d.t.) percentuale imposta: ε% = 4 totale;
- Il tipo e la formazione dei cavi;
- Tipo di posa nei condotti;
- Numero massimo dei circuiti in ogni singolo condotto ≤ 3/4;
- Temperatura esterna pari a T = 30°C.
- Fattore di potenza dell’impianto: cosϕ = 0.9;
Identificate in sede calcolo le correnti di impiego IB per ogni singolo circuito mediante la
relazione:
I = P / V √3 cosϕ
e consultando le tabelle relative alle portate per il tipo di cavo considerato e nella posa prevista, è stata
dimensionata la sezione del conduttore; il calcolo di verifica è stato effettuato con l’ausilio di appositi
programmi.
Calcolo delle correnti di corto circuito
Per il calcolo delle correnti di corto circuito nei punti nodali dell’impianto, si è fatto
riferimento alla formula generalizzata:
Icc = V / 3Z
In particolare sono stati determinati i valori di corto minimo e massimo, riferiti all’inizio e alla fine di
ogni condotta elettrica, correlati alla scelta dei dispositivi di protezione e del relativo coordinamento di
questi con i conduttori protetti; il calcolo di verifica è stato effettuato con l’ausilio di appositi programmi.
Scelta dei dispositivi di protezione
Protezione dai sovraccarichi
Per la protezione dai sovraccarichi, come da norma ci si è riferiti alla relazione:
Ib ≤ In ≤ Iz
che esprime la relazione tra cavo, dispositivo e correnti di linea nelle condutture; il calcolo di verifica è
stato effettuato con l’ausilio di appositi programmi.
Protezione dai corti circuiti
41
Per l’opportuna protezione dalle correnti di corto circuito, è stata semprerispettata in sede
di calcolo, la relazione:
I2t ≤ K2S2
In particolare per il corto circuito massimo ad inizio linea, il dispositivo di protezione
considerato dovrà possedere un potere di interruzione superiore al valore di corto indicato. In sede di
calcolo inoltre sono stati considerati tre diverse condizioni di corrente di corto circuito:
- corto circuito sulla rete normale (valori massimi di Icc);
- corto circuito nella rete in emergenza con gruppo elettrogeno in funzione(Icc gruppo = 4 volte la
corrente nominale erogata dal gruppo riferita alla corrente di corto sub-transitoria), Icc = 1.1kA;
- corto circuito nella rete in continuità assoluta con UPS in funzione (Iccgruppo 1,5 volte la corrente
nominale erogata dal gruppo circa), Icc = 0.1kA;
Per tali protezioni ci si è affidati a interruttori scatolati applicabili su guide DIN con curva
caratteristica B e C 3-5In e relè differenziali regolabili.
Protezione dai guasti a massa
Come specificato nelle Norme per i sistemi TN-S, per la verifica delle protezione dai
contatti a massa si è fatto riferimento alla relazione:
Zg ≤ U° / I d
Livelli dl selettività tra dispositivi di protezione contro le sovracorrenti e tra dispositivi
differenziali
Per la selettività dell’impianto, in sede di calcolo si è fatto riferimento ad apparecchiature
di protezione e ai valori di regolazione dei dispositivi di protezione termici, magnetici e differenziali, come
indicato nelle tabelle a seguire:
Quadro generale di bassa tensione (QGBT)
Liv Utenza Interruttore Relé di massima corrente
Relé di guasto a terra
D Generale automatico 2x400
E Partenza ai quadri derivati di zona, di piano e di centrali tecnologiche
Scatolati automatici, relè differenziali selettivi regolabili (tempo e soglia di intervento)
Ir regolata sulla portata dei cavi
Sensibilità 0-1A con tempo di intervento regolabile
Principali valori delle tensioni di contatto all’interno del locale MT/BT E QGBT
Per disposizioni dell’arma non si interviene in questa sezione.
Per la protezione dai contatti accidentali su masse in tensione per difetti di isolamento, si
fa riferimento alla relazione:
IS ≤ U0 / ZG
42
Per il rispetto di tale relazione, si pera nel seguente modo:
- limitando (per quanto possibile) la sezione del conduttore di collegamento tra centro stella del
trasformatore e nodo di terra, ottenendo di abbassare la corrente nell’anello di guasto;
- limitando l’impedenza dei conduttori di protezione ed equipotenziali;
- collegando le masse metalliche, mediante un conduttore equipotenziale.
Dimensionamento gruppo elettrogeno
Nel dimensionamento della potenza totale del gruppo elettrogeno previsto per l’impianto
del complesso delle palazzine,nelle condizioni di corrente privilegiata, si ha:
CARICO
POTENZA COSϕ POT. TOT.
Kc
TOT.
Impianti FM210kW 0,9 190kW 1 190kW
TOTALE POTENZA
190kW
TOTALE POTENZA APPARENTE
250kVA
Per l’ottimale resa del gruppo elettrogeno, si deciso l’utilizzo di una macchina della
potenza di 250KVA anche in funzione di futuri ampliamenti e esigenze della struttura. In funzione degli
spazi disponibili nel complesso in progetto si è optato per l’installazione del gruppo elettrogeno in
un’area esterna dei cortili in posizione baricentrica rispetto agli utilizzatori.
2 - Impianto di terra e di equalizzazione del potenziale
L’impianto di terra è realizzato con dispersori lineari a diretto contatto con il terreno.
Devono essere costruiti con materiali in grado di sopportare la corrosione e devono resistere alle
sollecitazioni meccaniche. Si sono scelti dispersoria croce da 50 mm e corda di rame con sezione di 50
mm2. I dispersori saranno posati lungo il perimetro deifabbricati ad una profondità di 50 cm. Si
dovranno realizzare inoltre pozzetti, 40x40 cm, all’interno dei quali saranno posati i dispersori della
lunghezza 1,50 m.
Nel pozzetto di ispezione situato in prossimità dell’ingresso dei fabbricati sarà realizzato il
collegamento fra il conduttore di terra e il dispersore. Internamente all’edificio sarà posizionato il
collettore principale di terra, mentre in prossimità di ogni Quadro di Zona dovrà essere collocato un
collettore supplementare al quale saranno collegate le masse e le masse estranee al fine di garantire un
adeguato livello di equipotenzialità.
Il conduttore di terra sarà fatto passare entro tubo protettivo in PVC che garantisce la
protezione contro la corrosione ma non la protezione meccanica. Per tale motivo la sezione del
conduttore di terra sarà di 16mm2.
43
Per la sezione del conduttore di protezione si è fatto fede a quanto prescritto dalla norma.
In particolare le sezioni saranno da stabilire secondo quanto riportato nella seguente tabella:
Sezionedi fase
Sezione minima del conduttore di protezione
(mm2)
(mm2)
Cu
Al
PE
PEN
PE
PEN
≤16
SF
SF
SF
SF
16÷35
16
16
16
25
>35
SF/2
SF/2
SF/2
SF/2
Tutte le masse estranee del complesso, così come definite dalle Norme CEI 64-8, saranno
collegate all’impianto di terra in modo da realizzare l’equipotenzialità con le masse accessibili, collegate
all’impianto di terra tramite i conduttori di protezione. Per la sezione dei conduttori equipotenziali
principali la norma prescrive che essa sia la metà di quella del PE e comunque non inferiore ai 6mm2. In
base a ciò,i collegamenti equipotenziali saranno realizzati con conduttori in Cu 6 mm2 isolati, di colore
giallo-verde, in conformità alle prescrizioni delle CEI 64-8. In particolare saranno collegate:
·
Tubazioni e canalizzazioni in ingresso ed uscita dalle centrali tecnologiche;
·
Tubazioni e canalizzazioni metalliche lungo il loro percorso, all’incirca ogni 20 m;
·
Tubazioni metalliche di acqua calda e fredda di adduzione fluidi in corrispondenza dell’entrata
nei servizi igienici.
3 - Impianto di protezione da scariche atmosferiche
Particolarità
Questo documento contiene la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti a fulmini con
riferimento all’impianto elettrico. Per determinare la necessità della protezione contro i fulmini, è stato
calcolato il rischio R1. In accordo col committente non è stata effettuata la valutazione di natura
economica.
44
Norme tecniche di riferimento
·
EN 62305-2 2006 (CEI 81-10/2 - 2006): “Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del
rischio”;
·
CEI 81-3 - 1999: “Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per km2 dei comuni d’Italia”.
Dati della struttura
La struttura è ubicata nel comune di Cagliari
·
Densità annua di fulmini a terra per km² Ng = 2.5
·
Dimensioni della struttura in metri:
·
La struttura ha una protusione di altezza Hb = 15
·
La destinazione d’uso prevalente
Altri (Lf = 0.01)
·
La struttura è ubicata in un’area:
Circondata
Lb = 100
da
Wb = 100
edifici
di
Hb = 15
altezza
più
elevata
o
da
alberi (Cd = 0.25)
·
Impianto di protezione contro i
·
Tipo di pavimentazione prevalente: Asfalto, linoleum, legno (ra = 0.00001)
·
Il rischio di incendio è stato valutato:
·
Il tipo di pericolo particolare è stato valutato: Livello ridotto di panico (rz = 2)
·
La struttura è dotata di misure di protezione: Equipotenzializzazione del suolo (PA = 0.01)
·
La struttura è dotata di misure antincendio: Manuali (PA = 0.5)
Assente (PB = 1)
Nessuno (rf = 0)
Dati linee entranti nella struttura
Linea elettrica bassa tensione
·
Descrizione: Alimentazione caseggiati
·
Ubicazione:
Circondata da edifici di altezza più elevata o da alberi (CdL = 0.25)
·
Ambiente:
Urbano (altezza degli edifici compresa tra 20m e 10m) (Ce = 0.1)
·
Percorso:
Interrato (Hc = 0)
Lunghezza = 100 m (Lc)
·
Tipo SPD:
Assente (PSPD = 1)
Trasformatore MT/BT: Assente (Ct = 0.2)
Linea telecomunicazione - dati
·
Descrizione: linee telefoniche e dati
·
Ubicazione:
Circondata da edifici di altezza più elevata o da alberi (CdL = 0.25)
·
Ambiente:
Urbano con edifici elevati (altezza degli edifici maggiore di 20m) (Ce = 0)
·
Percorso:
Interrato (Hc = 0)
Lunghezza = 100 m (Lc)
·
Tipo SPD:
Assente (PSPD = 1)
Trasformatore MT/BT: Assente (Ct = 0.2)
45
Calcolo delle aree di raccolta e del numero di eventi pericolosi
·
Area di raccolta della struttura:Ad = 6361.725 m2
·
Area di raccolta dei fulmini che colpiscono la linea BT: Al = 1229.837 m2
·
Area di raccolta dei fulmini al sul suolo in prossimità della linea BT:Ai = 55901.699 m2
·
Area di raccolta dei fulmini che colpiscono la linea TLC: Al = 0.004
·
Area di raccolta dei fulmini al sul suolo in prossimità della linea TLC: Ai = 0.000
·
Numero di eventi pericolosi sulla struttura: Nd = 0.000
·
Numero di eventi pericolosi sulla linea BT: Nl = 0.003
·
Numero di eventi pericolosi in prossimità della linea BT: Ni = 0.001
·
Numero di eventi pericolosi sulla linea TLC:Nl = 0.000
·
Numero di eventi pericolosi in prossimità della linea TLC: Ni = 0.000
Calcolo delle componenti di rischio
·
Rischio per danno ad esseri viventi da fulmini sulla struttura: Ra = 0.000
·
Rischio per danno materiale alla struttura da fulmini sulla struttura:
·
Rischio per danno ad esseri viventi da fulmini su linea BT:RUBT = 0.000000000
·
Rischio per danno materiale alla struttura da fulmini in prossimità linea BT:RVBT = 0.000000280
·
Rischio per danno ad esseri viventi da fulmini su linea TLC:RUTLC = 0.000000000
·
Rischio per danno materiale alla struttura da fulmini in prossimità linea TLC:
Rb = 0.000000398
RVTLC = 0.000000000
Analisi del rischio R1
Rischio di perdita di vita umane (il valore massimo tollerato è di 1.0):
R1 = RA + RB + RUBT + RUTLC + RVBT + RVTLC = 0.000000677
·
Percentuale di rischio della componente RA su R1 = 58.72 %
·
Percentuale di rischio della componente RB su R1 = 0.00 %
·
Percentuale di rischio della componente RUBT su R1 = 41.28 %
·
Percentuale di rischio della componente RUTLC su R1 = 0.00 %
·
Percentuale di rischio della componente RVBT su R1 = 0.00 %
·
Percentuale di rischio della componente RVTLC su R1 = 0.00 %
46
Considerazioni finali
Il valore del rischio R1 è molto basso quindi non occorrono dei sistemi particolari per la
protezione dalle scariche atmosferiche.
La struttura inoltre non contiene apparecchiature dal cui funzionamento dipende
direttamente la vita delle persone (ospedali o simili) e non è utilizzata come museo (o simili) nè per
servizi pubblici di rete (TV, TLC, distribuzione di energia elettrica, gas, acqua).
4 - Impianto di trasmissione dati (rete LAN) e telefonico
L’impianto di trasmissione dati (rete LAN) e telefonicoin progetto sarà costituito da una
serie di cavidotti, in tubo corrugato del diametro di 160 mm, di collegamento fra i vari fabbricati, da cavi
telefonici a 50 o 100 coppie, da cavi a fibre ottiche, disposti entro i corrugati, e da quadri rack ubicati
nei fabbricati.
Nel fabbricato destinato al centro operativo saranno dispostidei quadri rack, che
costituiscono il centro stella principale,qui arriva la linea Telecom costituita da un cavo a fibre ottiche e
un cavo telefonico a 100 coppie. Al centro stella principale vengono collegati i centri stella dei vari
fabbricati attraverso i cavi telefonici e a fibre ottiche disposti entro cavidotti.
La caserma inoltre dispone di un secondo collegamentoalla rete Telecom, ubicato nel
fabbricato in cui vi è il Battaglione dei Carabinieri, questo centro stella è in servizio e, ad esso, sono
connesse le utenze dello stesso fabbricato. Nel presente progetto sarà predisposto un collegamento fra i
due centri stella principali, attraverso i cavi disposti entro tubo corrugato, per avere la possibilità di una
connessione multipla.
Ai rack disposti nei vari fabbricati saranno collegate le postazioni di lavoro degli stessi
attraverso un doppio collegamento con linea dati e un collegamento con linea telefonica, questi
collegamenti vengono eseguiti con cavi del tipoUTP di Cat. 6.
I rack sono collegati fra loro da cavo in fibra ottica multimodale tipo LSOH fibre 12 50/125 OM2 e da un cavo telefonico da 50 o da 100 coppie disposti entro tubo corrugato interrato.
I rack sono costituiti da armadi in lamiera zincata a caldo e verniciata modulare da 19” e
delle misure 2100*800*800 mme predisposti con la strumentazione indicata nel computo. Le restanti
apparecchiature saranno fornite e poste in opera dall’Arma dei Carabinieri.
Il cablaggio dovrà essere conforme alla normativa Internazionale ISO/IEC 11801, Europea
EN 50173, ma più in specifico alla Normativa Italiana C EN 501 73, Classificazione CEI 303-1 4 — CT
306 (Comitato Elettrotecnico Italiano). Ad esse si dovrà fare riferimento per quanto riguarda le norme di
47
installazione, la topologia, i mezzi trasmissivi, le tecniche di identificazione dei cavi, la documentazione e
le caratteristiche tecniche dei prodotti impiegati.
Gli armadi devono avere una dimensione tale da contenere tutti i dispositivi elencati ed
inoltre dovrà essere previsto spazio libero per l’alloggiamento futuro di ulteriori dispositivi, ed essere
raccordati elettricamente al quadro elettrico tramite un cavo posato in tubazione dedicata, inoltre
dovranno essere raccordati al polo di terra dell’edificio tramite corda isolata giallo-verde da 16mmq.
Saranno dotati di pannelli Patch utp cat.6 con 24 porte ciascuno, con funzione d’interfaccia tra le
periferiche di campo e lo switch. Il pannello dovrà avere una struttura in lamiera metallica verniciata di
spessore 10/10mm, parte frontale provvista di supporto per rack 19", altezza 1U e 24 connettori RJ45 di
Cat.6 conformi alla normativa ISO/IEC 11801. I connettori RJ45 utilizzati sul pannello dovranno essere
provvisti di sistema di connessione delle coppie in tecnica IDC (Insulation Displacement Contact). Il
permutatore dovrà essere dotato di etichette identificative di ogni singola utenza.
I cavi di rete dovranno essere posati entro canalizzazioni di distribuzione a loro
esclusivamente dedicate, e dovranno essere installate all’interno del locale fino all’armadio di
attestazione. Durante la posa dei cavi si dovrà avere la massima cura di non superare sia la tensione di
tiro sia il raggio di curvatura, prescritto dai costruttori e dallo standard di riferimento. I cavi a 4 coppie
UTP di Cat. 6 dovranno essere completamente attestati ai rispettivi pannelli di permutazione di
pertinenza. Le tratte dovranno essere senza giunzioni intermedie tra i punti di attestazione. Come regola
generale, le canalizzazioni dovranno essere dimensionate in base ai flussi di cavi che ospiteranno,
garantendo comunque un’ulteriore disponibilità di spazio utile all’interno non inferiore al 50%. In
particolare le canalizzazioni destinate ad ospitare i cavi utp cat.6 adoperati per il cablaggio, saranno
costituite da tubo corrugato pieghevole, autoestinguente, resistenza allo schiacciamento 750N, da posare
sottotraccia.
Per i percorsi descritti e le relative sezioni si faccia fede a quanto riportato nella
planimetria di progetto in allegato.
5 - Impianto rivelazione incendio
Premessa
La presente relazione tecnica é stata redatta allo scopo di descrivere le caratteristiche
principali relative all’impianto di rivelazione incendi di nuova installazione.
48
L’impianto antincendio e quello di rivelazione fumi sono stati studiati come schemi
generali e pertanto, in fase esecutiva, gli stessi dovranno eventualmente essere adeguati ai fini
del CPI mettendo in evidenza tutte le attività soggette a certificazione e in ottemperanza con la
norma UNI 10779.
In tale fase progettuale si dimensionerà l'impianto idrico di spegnimento incendi
unitamente
all'impianto
di
rilevamento
incendi
quale base
per
la
protezione
generale,
demandando quanto verrà disposto, concordemente con i preposti VV.F., ad una successiva fase
quando cioè dovranno considerarsi tutti quegli elementi conoscitivi delle attività indispensabili al
conseguimento della Certificazione di Prevenzione Incendi.
L’intervento ricade nell’ambito della Legge 46/90 art. 1 comma 1 lettera a) e art. 6,
nonché del DPR 447/91 art. 4 comma 1. Insieme alla planimetria dei locali, tale relazione costituisce la
documentazione prevista dalla Legge 46/90 e relativo Regolamento di Attuazione pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 38 del 1502-92, per gli impianti elettrici con obbligo di progettazione.
Caratteristiche generali di progetto
Criteri generali. L’impianto da realizzarsi prevede l’attuazione delle seguenti azioni:
·
segnalazione acustica e luminosa della presenza di un incendio
·
arresto dei sistemi di trattamento dell’aria
·
invio di messaggi pre-registrati ad organi di controllo
In relazione alle caratteristiche di sviluppo dell’incendio si è ritenuto opportuno
provvedere all’installazione di Rivelatori lineari di fumo e rivelatori puntiformi di fumo. Ciò in ragione del
fatto che vi è la presenza massiccia di materiali che in caso d’incendio determinano fuoco covante
caratterizzato da elevata emissione iniziale di fumo e successiva propagazione della fiamma. Si è optato
dunque per l’installazione di rivelatori lineari di fumo che intervengono prontamente in tali condizioni.
La segnalazione della presenza di un incendio dovrà poter avvenire anche manualmente per mezzo di
pulsanti di allarme disposti lungo le vie di esodo.
A capo dell’impianto dall’allarme è posta una centrale digitale a microprocessore ideale
per proteggere dall’incendio le strutture, suddivise in più locali, quali gli edifici in progetto.
La centrale e i relativi dispositivi consentono di individuare il preciso punto in cui si sta
sviluppando l’incendio, cosicché sia possibile intervenire tempestivamente e in modo mirato e non
generare situazioni di panico tra gli utenti della struttura non coinvolti nell’emergenza.
Estensione della sorveglianza. Le aree sorvegliate devono essere interamente tenute sotto controllo dal
sistema di rivelazione.
Suddivisione dell’area in zone. L’area sorvegliata è suddivisa in zone in modo che, quando un
rivelatore interviene, sia possibile individuarne facilmente la zona di appartenenza.
49
Norme tecniche di riferimento
In osservanza a quanto previsto dalla Legge n. 168 del 1-03-68, pubblicata sulla Gazzetta
Ufficiale n. 77 del 23-03-68, che recita:
ART. 1 - Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici devono
essere realizzati e costruiti a regola d’arte;
ART. 2 - I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici
realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d’arte,
l’impianto dovrà essere realizzato in perfetto accordo con la Legge sopraccitata.
In particolare, l’impianto di rivelazione incendi deve essere conforme (con relative
varianti, appendici ed errata corrige, se applicabili) alle Norme:
♦ UNI 9795 “Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme d’incendio”;
♦ UNI EN 54-7 ”Rivelatori puntiformi di fumo”;
♦ UNI EN 54-2 “Centrale di controllo e allarme”;
♦ UNI EN 54-3 “Avvisatori acustici e luminosi d’allarme”;
♦ CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale inferiore a 1.000 V”;
♦ CEI 70-1 “Gradi di protezione degli involucri”;
Osservanza di leggi, decreti, e regolamenti
Oltre ad essere rispondenti alle norme CEI ed UNI di riferimento, l’impianto deve essere
eseguito secondo quanto previsto dalle seguenti leggi e decreti:
♦ Legge n. 46 del 5-3-90 (e successivi DM) - Norme per la sicurezza degli impianti;
♦ DPR 447/91 – Regolamento d’attuazione della Legge 46/90;
♦ DM del 20-02-92 - Modello di dichiarazione di conformità alla regola d’arte;
♦ DM del 22-04-92 - Soggetti abilitati alle verifiche in materia di sicurezza degli impianti;
♦ DPR n. 547 del 27-4-55 - Prevenzione degli infortuni sul lavoro;
♦ DM del 16-02-82 e DPR 689/59 - Individuazione delle aziende e delle lavorazioni soggette, ai fini della
prevenzione incendi, al controllo dei Vigili del Fuoco;
♦ DPR 577/82 - Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e di
vigilanza antincendio;
♦ DL n. 626 del 19-09-94 - Attuazioni direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della
salute dei lavoratori sul luogo di lavoro;
♦ DL n. 493 del 14-08-96 - Prescrizioni relative alla segnaletica di sicurezza;
♦ DM n. 64 del 10-03-98 - Criteri generali di sicurezza antincendio e gestione dell’emergenza nei luoghi di
lavoro.
50
Particolarità dell’impianto e scelte progettuali
Lo schema funzionale dell’impianto è riportato negli elaborati grafici in allegato, mentre i
singoli componenti e le rispettive quantità sono indicati nel computo metrico estimativo.
Il complesso in progetto è costituito da varie palazzine. L’impianto è stato concepito in
modo disgiunto per ogni singolo fabbricato in modo da consentire la loro gestione separata. Comunque
gli impianti, in caso d’allarme trasmettono il segnale al corpo di guardia per poter provvedere alla
comunicazione su più larga scala.
Ogni impianto è costituito dalla centrale, dalle sirene, dai pannelli di segnalazione
incendio, dal segnalatore ottico acustico, dal pulsante d’emergenza, dai rivelatori di fumo e dai
conduttori elettrici che vengono descritti qui di seguito.
Centrale antincendio digitale
La centrale di controllo e segnalazione è posta in un ambiente tale da garantire la
sicurezza di funzionamento del sistema e la possibilità di dare immediato avvio al piano di emergenza ed
evacuazione. Come prescritto dalla Norma UNI 9795, la centrale è installata in un locale presidiato in
modo permanente. La centraleè in grado di gestire fino a 960 punti analogici identificati, suddivisi in 8
linee loop oppure 16 linee aperte, 3 uscite di allarme e 32 zone programmabili. Questa, fornita di
fabbrica con 2 linee loop, è completata con le schede di espansione. I singoli rivelatori, le singole zone e
le intere linee (loop) possono essere abilitate e disabilitate tramite l’utilizzo di una tastiera.
In particolare presenta le seguenti caratteristiche:
·
Numero Linee loop 2 espandibili a 8
·
Numero Linee aperte 4 espandibili a 16
·
Tensione di alimentazione di uscita: 27,6Vcc
·
Corrente massima erogabile: 2.5A @27,6V
·
Lunghezza/estensione massima della linea aperta o loop: 2000m
·
Numero relè remoti per ogni linea: 32 (1A @ 12 o 24V)
·
Tipologia di segnalazione: LCD alfanumerico
·
Programmazione: locale da tastiera
·
Registrazione eventi: fino a 1000
·
Tensione di alimentazione: 230Vca + 10% / -15%
·
Batterie tampone 2 batterie 12Ah 12V
·
Dimensioni: 430 (L) x 345 (H) x 115 (P) mm
·
Grado di protezione IP30
51
Le linee saranno gestite in modalità linee aperte e ad ogni linea è collegato un certo
numero di rivelatori sempre minore di 32.
La centrale sarà dotata anche di un’interfaccia, la quale opportunamente installata
all’interno della centrale permette di disporre di bus 2 fili a cui collegare l’interfaccia per la stampante e
per il PC.
Il numero massimo di dispositivi collegabili è 32. Nella linea bus occorre inserire una
resistenza di terminazione del bus sul primo e sull’ultimo dispositivo collegato.
Una scheda di interfaccia opportuna consente il collegamento di rivelatori o contatti
convenzionali non digitali (rivelatori lineari di fumo) su impianti antincendio basati su centrali digitali.
Questa dovrà presentare le seguenti caratteristiche:
·
Tensione di alimentazione: 21 V cc
·
Assorbimento a riposo: 250 μA
·
Assorbimento medio in funzione: 15 mA
La scheda sarà collegata direttamente sulla linea mentre i dispositivi convenzionale ad
essa collegati, e quindi i rivelatori lineari di fumo, dovranno essere alimentati tramite una linea dedicata.
A tal fine i rivelatori lineari di fumo saranno alimentati dalle unità di alimentazione ausiliaria ubicata in
prossimità della centrale antincendio. La scheda deve essere posizionata in prossimità del rivelatore,
fissate a parete per mezzo di tasselli.
Combinatore telefonico su linea commutata
Il combinatore telefonico è in grado di comporre in modo automatico i numeri telefonici
precedentemente impostati e di inoltrare uno o più messaggi preregistrati sulla normale linea telefonica.
Il combinatore telefonico è alloggiato in un contenitore di lamiera in acciaio, atto anche a contenere
anche una batteria tampone. Il contenitore è protetto contro l’apertura dell’involucro e contro la sua
asportazione dal muro. Sarà posizionato affianco alla centrale antincendio come da allegato grafico.
Deve presentare le seguenti caratteristiche:
·
Tastiera con 10 tasti numerici da 0 a 9 più due tasti di conferma e seleziona
·
Display alfanumerico LCD a 8 caratteri
·
2 ingressi di allarme totalmente programmabili, con l’ingresso 1 prioritario sull’ingresso 2.
·
4 numeri telefonici (da 24 cifre ognuno) associati ad ogni ingresso
·
Protezioni di linea telefonica
·
Tensione nominale di alimentazione: 27,6 Vcc
·
Tensioni minime e massime di alimentazione: 20Vcc÷28Vcc
·
Assorbimento medio scheda+combinatore: 40 mA
·
Assorbimento massimo(in allarme): 80 mA
52
·
Dimensioni: 280 (L) x 230 (H) x 95 (P) mm
Dispositivi di allarme acustico e luminoso
I dispositivi di allarme previsti sono costituiti da:
·
n 2 sirene per esterni dotate di lampeggiatore, in numero di due una interna l’altra
esterna,collocate nell’edificio in posizione poco accessibile, protetta contro le intemperie ma tale da
risultare facilmente udibile e ben visibile dai punti di maggior traffico, con lo scopo di richiamare la
massima attenzione.
·
segnalatori ottico/acustici, ubicati come da elaborato grafico in ALLEGATO.
La sirena elettromagnetica autoalimentata per esterni, presenta:
·
Una doppia protezione meccanica contro la perforazione
·
Protezione contro inversione di polarità
·
Protezione contro i cortocircuiti del lampeggiatore
·
Materiale contenitore in termoplastico di alta resistenza con grado di protezione IP34
·
Tensioni minime e massime di alimentazione: 20Vcc ÷ 28Vcc
·
Batteria interna prevista: 7 Ah
·
Assorbimento massimo di corrente (dalla batteria): 1,8 A
·
Corrente di ricarica batteria: 200 mA nominali (max 350 mA)
L’autoalimentazione del dispositivo è assicurata dalla presenza all’interno di una batteria
di adeguata capacità, da 7 Ah tenuta costantemente in carica dalla rete, mediante l’unità di
alimentazione ausiliaria, vista l’insufficiente corrente erogata dalla centrale.
I segnalatori ottico-acustici, allo XENO in versione ottico/acustica permettono di
focalizzare l’attenzione sul punto voluto e trasmettere visivamente messaggi di divieti o di pericoli
incombenti. Le targhe sono composte da un coperchio in policarbonato di colore rosso riflettente e da
una base in ABS di colore bianco. Saranno inserite nelle linee dei rivelatori per mezzo dei relè posizionati
negli attuatori di uscita. L’alimentazione dei segnalatori ottico acustici e dei rispettivi attuatori sarà
garantita dalle unità di alimentazione ausiliaria.
·
Tensione di alimentazione: da 12 ÷ 24 Vcc
·
Assorbimento a riposo: 0 mA
·
Assorbimento in allarme: 80 mA a 24 Vcc; 120 mA a 12 Vcc
·
Pressione acustica: 80 dB a 1mt
·
Tipo di lampada: XENO
·
Dimensioni: 280 (L) x 110 (H) x 80 (P) mm
·
Grado di protezione: IP55
53
Le sirene esterne e i pannelli ottico acustici saranno collegati sulle linee di rivelazione
mediante un’interfaccia per attuatori.Ogni dispositivo dispone di 4 relè di uscita a cui saranno collegati
gli attuatori di uscita, nel caso in esame i pannelli di allarme ottico acustici, le sirene e i fermi
elettromagnetici. Ad ogni relè verrà associato un set di zone: se una di queste entra in allarme il relè si
attiva e comanda il rispettivo attuatore.
Il dispositivo deve presentare le seguenti caratteristiche:
·
Carico massimo per contatto relè 1A@ 24V
·
Assorbimento sulla linea: 200 μA medio
·
Dimensioni: 135 (L) x 110 (H) x 45 (P) mm
Punti di segnalazione manuale
I pulsanti antincendio a riarmo manuale, vengono utilizzati per la segnalazione manuale
di allarme su impianti antincendio. Effettuando una pressione sulla parte centrale del vetro questo si
sposterà verso l’interno, azionando lo switch. Devono essere installati in posizione chiaramente visibile e
accessibile, ad un’altezza compresa tra 1 m e 1,4 m.
In ciascuna zona sono posizionati un numero di punti di segnalazione manuale tale che
almeno uno possa essere raggiunto da ogni parte della zona stessa con un percorso non maggiore di 40
m, e comunque mai in numero inferiore a 2. In corrispondenza di ciascun punto di segnalazione
manuale devono essere riportate in modo chiaro e facilmente intelligibile le istruzioni per l’uso.
Rivelatori automatici d’incendio: tipo, numero e ubicazione
La scelta dei rivelatori automatici da adottare è legata alle caratteristiche dell’ambiente da
sorvegliare e quindi al tipo di incendio che si potrebbe sviluppare in esso. Si è ritenuto pertanto
provvedere all’installazione di:
- Rivelatori lineari di fumo nei locali con strutture di sostegno a vista e rilevanza estetica
- Rivelatori puntiformi di fumo foto-ottici nei restanti locali
Rivelatori puntiformi di fumo foto-ottici. Il principio di funzionamento dei rivelatori
adottati si basa sull’analisi di diffusione della luce causata dalle particelle di fumo presenti nell’aria. Il
rivelatore adottato dovrà incorporare la funzione di controllo automatico guadagno; un microcontrollore
calcola la compensazione della lettura per mantenere una sensibilità costante nel tempo, correggendo
l’eventuale aumento di livello causato dal depositarsi della polvere all’interno della cella di analisi.
Presenta le seguenti caratteristiche tecniche:
·
Tensione di alimentazione: da 15÷21Vcc
·
Assorbimento a riposo: 200 μA medio
·
Tempo di risposta: 3 sec.
54
·
Dimensioni: ø115 x 45 mm
·
Soglia di allarme: m=0.16 dBm +/-20%
·
Conforme a: EN54-7
I parametri da osservare nelle disposizione dei rivelatori puntiformi sono:
·
Superficie da sorvegliare
·
Altezza del soffitto
·
Inclinazione del soffitto
Pertanto, in base all’articolo 5.4.3.3 (prospetto 4) della norma UNI 9795, l’area a
pavimento massima sorvegliata da ogni rivelatore è:
60 m2 nel caso dei locali con superficie in pianta maggiore di 80 m2
80 m2 nel caso dei locali con superficie in pianta minore di 80 m2
mentre la distanza massima in orizzontale dei rivelatori dalle pareti o dall’area sorvegliata da un altro
rivelatore, in base all’articolo 5.4.3.4 ( prospetto 5 ) della stessa norma, è:
6 mnel caso dei locali con superficie in pianta maggiore di 80 m2
6,5 mnel caso dei locali con superficie in pianta minore di 80 m2
Inoltre, la distanza che deve intercorrere tra i rivelatori e le pareti del locale sorvegliato
non dovrà essere minore di 0,5 m, eccetto che per quei rivelatori installati in corridoi, cunicoli condotti
tecnici o simili di larghezza minori di un metro. Tenendo conto di quanto su specificato, il numero dei
rivelatori complessivo che risulta orientativamente quello indicato negli elaborati grafici.
Rivelatori lineari di fumo. I rivelatori lineari di fumo sono composti da un Trasmettitore
che proietta un raggio di luce infra-rossa verso un Ricevitore che ne rivela l’intensità. Il principio di
funzionamento si basa sull’oscuramento che subisce questo raggio di luce per effetto delle particelle di
fumo sprigionate da un incendio. In fase di installazione, il ricevitore dovrà essere tarato in modo che
riceva un’ampiezza di segnale del 100% dal trasmettitore. Lente variazioni di ampiezza di segnale dovute
all’accumulo di polvere sulle lenti, saranno compensate correggendo automaticamente il guadagno
dell’amplificatore nel ricevitore, in modo da ricevere sempre un segnale del 100%.
Il rivelatore dovrà presentare le seguenti caratteristiche:
·
Lunghezza d’onda del raggio emesso: 950 nm
·
Portata: 10 ÷ 100 m
·
Sensibilità (per riduzione della intensità luminosa)
·
Allarme per Incendio: 40% ÷ 90%
·
Allarme per Guasto: S < 10% - S > 90%
·
Tensione di alimentazione: 10 - 15 Vcc / 20 - 28 Vcc
·
Assorbimento del Tx: 20 mA a 24.0 V / 30 m; 32 mA a 24.0 V / 60 m; 40 mA a 24.0 V / 100m
·
Assorbimento del Rx a riposo: 55 mA a 24.0 V; in allarme: 65 mA a 24.0 V
55
·
Contenitore: lamiera
·
Grado di protezione: IP41
Fermi elettromagnetici
I fermi elettromagnetici hanno la funzione di mantenere aperte le porte tagliafuoco e
rilasciarle automaticamente in caso di incendio. Dovranno essere completi di controplacche in materiale
termoplastico e corredati di pulsante di sgancio per l’attivazione manuale.I fermi dovranno presentare le
seguenti caratteristiche:
·
Tensione d’alimentazione: 24Vdc
·
Forza di trazione: 50 Kg
·
Assorbimento: 60mA
Alimentazione ausiliaria
Nell’impianto si è resa necessaria l’installazione di un gruppo di alimentazione ausiliaria
che provvede all’alimentazione delle apparecchiature che la centrale, per i limiti del proprio alimentatore,
non è in grado di alimentare. In particolare, il gruppo di alimentazione ausiliaria previsto è costituito da
4 unità di alimentazione:
·
Tensione d’alimentazione: 230Vca -10÷+20%
·
Corrente erogata: 4 A
·
Dimensioni: mm 449(w) x 255(l) x 187(p)
·
Grado di protezione: IP30
All’interno dei contenitori saranno inserite due batterie da 15Ah-12Vcc l’una, che
dovranno sopperire all’alimentazione dei dispositivi in caso di mancanza dell’alimentazione di rete.
Alimentazione di emergenza
L’alimentazione ordinaria di rete è integrata con un’alimentazione di emergenza, costituita
da batterie di accumulatori di tipo stazionario, a lunga durata, adatta al funzionamento in tampone.
Tale gruppo è dimensionato in modo tale da garantire, in caso di mancanza di alimentazione di rete,
un’autonomia per funzionamento a riposo dell’impianto di almeno 72 ore e per funzionamento in allarme
di almeno 30 minuti, con dispositivo di ricarica degli accumulatori di tipo automatico, per consentire la
completa ricarica degli accumulatori in un tempo massimo di 72 ore.
Il valore della capacità della batteria di accumulatori per l’autoalimentazione, è stata
calcolata tenendo conto dei seguenti fattori:
I - Corrente totale assorbita dalle apparecchiature da alimentare
56
A - Durata dell’autonomia richiesta, espressa in ore (non inferiore a 72 h)
ISEGNALATORI
ALLARME
- Corrente assorbita in allarme dai dispositivi di segnalazione di allarme
TALLARME- Durata dell’allarme del dispositivo in minuti (non inferiore a 30 min) In particolare le batterie
di accumulatori saranno posizionate come segue:
Una batteria da 7Ah, inserita nel contenitore del combinatore telefonico.
Una batteria da 7Ah, inserita nel contenitore delle sirene esterne.
Due batterie, ognuna da 12Ah, inserite nel contenitore della centrale.
Due batterie, ognuna da 15Ah, inserite nei contenitori degli alimentatori.
Interconnessioni locali
Le interconnessioni tra i diversi apparati sono realizzate medianti cavi in tubo corrugato
murato (valgono le prescrizioni della CEI 64.8 per quanto riguarda il tracciato della posa dei tubi, la
sfilatura dei cavi, l’esecuzione di giunzioni e derivazioni in apposite scatole). I cavi non devono essere
posati
nello
stesso
condotto
assieme
ad
altri
conduttori
estranei
all’impianto.
Le
linee
di
interconnessione, per quanto possibile, devono correre all’interno di ambienti sorvegliati da sistemi di
rivelazione di incendio. Esse devono comunque essere installate e protette in modo da ridurre al minimo
il loro danneggiamento in caso di incendio. Le linee sono realizzate mediante cavi inguainati non
schermati resistenti al fuoco rispondenti, quindi, alla norma CEI 20-36, di sezione pari a 2 x 0.5 mm2.
Le linee di alimentazione dei dispositivi che richiedono una alimentazione alla tensione di
rete saranno realizzate mediante cavi inguainati resistenti al fuoco di sezione pari a 2 x 1.5 mm2. Le
linee in partenza dagli alimentatori verso i dispositivi asserviti (sirene eterne, pannelli otticoacustici,
interfacce rivelatori lineari di fumo, interfacce stampante e PC) saranno realizzate mediante cavi
inguainati resistenti al fuoco di sezione pari a 2 x 1.5 mm2. La linea di alimentazione della centrale dovrà
fornire alla stessa l’alimentazione a 220 V mediante una linea privilegiata. Il cavo sarà antifiamma a tre
conduttori da 3 X 1,5mm2.
A monte delle linee che collegano la centrale e gli alimentatori supplementari alla rete a
230V sarà inserito un dispositivo di sezionamento manuale e un dispositivo di protezione automatico
costituito da un magnetotermico differenziale. A valle di tale protezione saranno inseriti rispettivamente
un dispositivo di protezione contro le sovratensioni di origine esterna e un filtro per ridurre i disturbi di
modo comune e differenziale.
Verifica funzionale dell’impianto
Ad impianto realizzato, si effettuano la verifica di accertamento della rispondenza del
sistema al progetto;
57
·
Controllo della conformità dei componenti alla UNI EN 54;
·
Controllo che la posa in opera sia conforme alla UNI 9795;
·
Esecuzione di prove di funzionamento, allarme incendio, avaria e segnalazione fuori servizio;
·
Controllo della funzionalità della centrale di controllo e segnalazione e delle alimentazioni
conformemente a quanto specificato negli articoli 5.5.3, 5.5.4 e 5.6 della Norma UNI 9795.
Prescrizioni d’uso dell’impianto
Generalità. Il mantenimento delle condizioni di efficienza dei sistemi è di competenza
dell’utente che deve provvedere:
·
Alla continua sorveglianza dei sistemi;
·
Alla loro manutenzione, richiedendo, dove necessario, le opportune istruzioni al fornitore;
·
A fare eseguire come minimo le ispezioni di seguito specificate.
A cura dell’utente deve essere tenuto un apposito registro, firmato dai responsabili,
costantemente aggiornato su cui devono essere annotati:
·
I lavori svolti sui sistemi o nell’area sorvegliata (per esempio: ristrutturazione, variazioni di
attività, modifiche strutturali, ecc), qualora essi possano influire sull’efficienza dei sistemi;
·
Le prove eseguite;
·
I guasti, le relative cause e gli eventuali provvedimenti attuati per evitarne il ripetersi;
·
Gli interventi in caso di incendio precisando: cause, modalità ed estensione del sinistro,
numero di rivelatori entrati in funzione, punti di segnalazione manuale utilizzati ed ogni
altra informazione utile per valutare l’efficienza dei sistemi.
Il registro deve essere tenuto a disposizione dell’autorità competente. Si raccomanda che
l’utente tenga a magazzino un’adeguata scorta di pezzi di ricambio.
Ispezioni periodiche. I sistemi fissi di rivelazione e segnalazione d’incendio devono essere
oggetto di sorveglianza e controlli periodici e devono essere mantenuti in efficienza. Il datore di lavoro o
titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di efficienza delle attrezzature ed
impianti di protezione antincendio. Deve inoltre attuare la sorveglianza, il controllo e la manutenzione
dei sistemi in conformità a quanto previsto dalle disposizioni legislative e regolamenti vigenti. Scopo della
sorveglianza, controllo e manutenzione è quello di rilevare e rimuovere qualunque causa, deficienza,
danno o impedimento che possa pregiudicare il corretto funzionamento dei sistemi stessi.
Ogni sistema in esercizio deve essere sottoposto ad almeno due visite di controllo e
manutenzione all’anno, con intervallo fra le due non minore di 5 mesi.
L’attività di controllo periodica e la manutenzione devono essere eseguite da personale
competente e qualificato. Le operazioni di controllo e manutenzione devono essere formalizzate
nell’apposito registro (in conformità alla legislazione vigente) e nel certificato di ispezione evidenziando,
in particolare:
58
·
Le eventuali variazioni riscontrate sia nel sistema sia nell’area sorvegliata, rispetto alla
situazione dell’ultima verifica precedente;
·
Le eventuali carenze riscontrate.
6 - Impianto TV-CC
L’impianto TV-CC predisposto ha lo scopo di ottenere un sistema integrato di video
sorveglianza a circuito chiuso, con funzioni di monitoraggio delle celle di sicurezza ubicate nella
palazzina 14AB.
Il sistema è costituito dalle seguenti parti e componenti:
- telecamere di ripresa da interno, mascherate all’interno del vano contenente il corpo illuminante;
- linee di collegamento per i segnali video e le alimentazioni elettriche;
- la centrale di controllo costituita da: monitor, DVR di registrazione collegato e gestibile dalla postazione
di lavoro del preposto.
Il sistema dovrà essere in grado di fornire una visione particolareggiata e completa
dell’interno delle celle.
Nel suo insieme, l’impianto ipotizzato dovrà essere costituito dalle parti e componenti di
seguito descritte,
Telecamere di ripresa: di moderna concezione, estremamente compatte e con chip di ripresaallo stato
solido da 2/3”, dovranno essere installate internamente all’interno di apposito vano mediante staffe
metalliche; dovranno essere munite di custodie,regolabili, con ottiche di completamento a focale
regolabile 5/16mm, auto-iris e di buona sensibilità per ottenere una immagine nitida dell’ambiente
interno delle celle. L’elettronica di ogni telecamera dovrà essere dotata di matrice numerica per
l’individuazione dell’apparecchiatura sui monitor, da parte degli operatori addetti.
Monitor: dovrà essere del tipo a LCD da 20” specifico per la riproduzione di segnali provenienti da un
impianto di videosorveglianza;
Centrale di controllo: dovrà essere costituita da un DVR che consente la registrazione continua
sull’hard disck, la riproduzione e la memorizzazione delle immagini riportate dalle telecamere di ripresa;
sarà dotato di programma per la scelta del tipo di registrazione, di dispositivo per la visualizzazione delle
due telecamere.
Rete elettrica e alimentazioni: la rete di collegamento tra telecamere e centrale, sarà costituita da
conduttori coassiali a bassa perdita di segnale RG59 schermati con connettori BNC; la loro posa dovrà
essere realizzata all’interno di tubi corrugati in PVC. L’alimentazione delle unità dovrà essere derivata
dalla rete elettrica con conduttori del tipo N07V-K.
59
7 - Impianto TV satellitare e terrestre
Dovranno essere realizzati due distinti impianti di ricezione dei segnali televisivi di tipo
satellitare e terrestre; in particolare i due sistemi di amplificazione e distribuzione dei segnali video
dovranno essere diversificati per palazzina; le prese di utenza saranno disposte negli uffici dei funzionari
di caserma, nelle sale riunioni, nelle zone relax e nelle foresterie.
I sistemi previsti in sede di progetto dovranno essere costituiti da:
- palo telescopico controventato di opportuna altezza installato in copertura;
- parabola di ricezione dei segnali satellitari;
- antenna di ricezione dei segnali terrestri;
- switch per la connessione della rete satellitare;
- amplificatore di segnale con adeguato guadagno in db;
- cavo di collegamento RG75 in tubazione di pvc medio/pesante;
- prese di utilizzo in derivazione come indicato negli elaborati;
- derivatori di linea.
8 - impianto citofonico
Il sistema citofonico, dovrà permettere la comunicazione tra l’accesso alla sala apparati
della palazzina 10AB e i suoi locali interni. In particolare, dovrà poter porre in comunicazione audio in
funzione della chiamata effettuata, il personale di servizio della sala con l’interlocutore esterno. Tale
impianto inoltre sarà dotato di sistema di apertura elettrica con comando di apertura a badge.
Il sistema previsto sarà composto dalle seguenti parti e componenti:
- posto citofonico esterno con tasto di chiamata e sistema fonico;
- posto citofonico interno da tavolo e/o parete con tasto apri porta;
- elettro-serratura sulla porta di accesso;
- apparecchiatura per la lettura dei badge;
- n 10 badge codificati per l’apertura della porta;
- linea di collegamento fra le varie apparecchiatureentro tubo corrugato in PVC sottotraccia.
60
9– Calcolo illuminotecnico
Il presente calcolo illuminotecnicoè stato eseguito prendendo in considerazione due locali
tipo adibiti ad uso ufficio, le cui dimensioni sono: 6.00*5.10 m e 11.87*4.40 m, conun’altezza dei corpi
illuminanti di 3.00 m, inoltre è stato eseguito il calcolo anche per altri locali adibiti ad armeria, deposito,
corridoio, casellario, sala SAP, barberia, sartoria, servizi e spogliatoio.
Per gli uffici il calcolo è stato eseguito utilizzando diversi modelli di corpi illuminanti; il
primo, relativo all’ufficio da 6.00*5.10 m, adotta quattro lampade da 4*18W, il secondo, sei lampade da
4*18W, il terzo, quattro lampade a led. Per l’ufficio da 11.87*4.40 m, è stato eseguito il calcolo adottando
otto lampade a led e otto lampade da 4*18W. Per gli altri locali sono state utilizzate lampade dello stesso
tipo 4*18W. I calcoli sono stati svolti prendendo alcuni ambienti con la destinazione d’uso sopra
menzionata, quindi sono da ritenersi un riferimento per la successiva fase di progettazione.
Qui di seguito si riportano i risultati relativi al calcolo illuminotecnico.
A –Ufficio tipo(dim 6.00*5.10 m) con 4 lampade da 4*18W
parametri di progetto
Dimensioni dell' ambiente
Parametri di calcolo
X [m] :
Y [m] :
Z [m] :
H piano lavoro [m]
Larghezza fascia [m] :
manutenzione : 0,80
6,00
5,10
3,00
Coeff. Riflessione (%)
Piano di lavoro
Soffitto
Parete Est
Parete Nord
Parete Ovest
Parete Sud
:
:
:
:
:
:
Reticolo di calcolo
X:
Y:
Z:
: 0,85
0,00 C.
Illuminamenti medi [lux]
20
60
40
40
40
40
Piano di lavoro
Soffitto
Parete Est
Parete Nord
Parete Ovest
Parete Sud
:
:
:
:
:
:
14
14
3
Valori sul piano di lavoro
Lumen per m² :
per m²
:
9,41
333
71
103
122
103
122
705,88 Watt
UGR Trasvers. : 15,68
UGR Longitud. : 17,02
Dettaglio apparecchi installati
N°
Apparecchio
Lampada
Flusso Lampada
Flusso X [m] Y [m] Z [m] I.NS° I.EO° Rot.° Stato Dimmer
1 864 4*18
2 864 4*18
FL18/4/3B
FL18/4/3B
1350
1350
0
0
1,50
4,50
1,28
1,28
3,00
3,00
0
0
0
0
0
0
On
On
100%
100%
3 864 4*18
FL18/4/3B
1350
0
1,50
3,83
3,00
0
0
0
On
100%
4 864 4*18
FL18/4/3B
1350
0
4,50
3,83
3,00
0
0
0
On
100%
61
Tabella lux Piano di lavoro
4,92 188
4,55 197
238
253
280
303
304
330
305
329
292
309
278
291
278
291
292
309
305
329
304
330
280
303
4,19
197
259
316
347
342
314
291
291
314
342
347
316
3,83
199
263
320
351
345
316
292
292
316
345
351
320
3,46
227
299
365
400
396
366
340
340
366
396
400
365
3,10
265
346
417
457
455
428
405
405
428
455
457
417
2,73
297
385
462
505
505
481
459
459
481
505
505
462
2,37
297
385
462
505
505
481
459
459
481
505
505
462
2,00
265
346
417
457
455
428
405
405
428
455
457
417
1,64
227
299
365
400
396
366
340
340
366
396
400
365
1,28
199
263
320
351
345
316
292
292
316
345
351
320
0,91
197
259
316
347
342
314
291
291
314
342
347
316
0,55
197
253
303
330
329
309
291
291
309
329
330
303
188
238
280
304
305
292
278
278
292
305
304
280
0,18
m]
0,21
0,64
1,07
Valori caratteristici
Emed [lux]
Emax [lux]
Emin [lux]
: 333
: 505
: 188
1,50
1,93
2,36
2,79
3,21
Valori di uniformita
Emin/Emed : 0,56
Emin/Emax : 0,37
Emax/Emed : 1,52
3,64
4,07
4,50
238 188
197
253
197
259
199
263
227
299
265
346
297
385
297
385
265
346
227
299
199
263
197
259
197
253
188
238
4,935,36 5,79
Valori vari
C. utilizzazione
: 0,59
62
Isolux Piano di lavoro
63
Isolux Piano di lavoro
Dal calcolo risulta che, con l’utilizzo di 4 lampade da 18W ciascuna, al piano di lavoro, si
realizzano circa 400 lux di luminosità, tale situazione si ritiene valida per l’utilizzo a cui sono destinati i
locali e tenendo conto delle particolarità degli schermi dei computers elementi principali di utilizzo negli
ambienti
di
lavoro.
64
B - Ufficio (dim 6.00*5.10 m) con 6 lampade da 4*18W
parametri di progetto
Dimensioni dell'ambiente
Parametri di calcolo
[m] :
[m] :
[m] :
H piano lavoro [m]
Larghezza fascia
[m]
manutenzione
: 0,80
6,00
5,10
3,00
Coeff. Riflessione (%)
Piano di lavoro
Soffitto
Parete Est
Parete Nord
Parete Ovest
Parete Sud
:
:
:
:
:
:
Reticolo di calcolo
: 0,85
:
0,00
:
C. :
:
Illuminamenti medi [lux]
20
60
40
40
40
40
Piano di lavoro
Soffitto
Parete Est
Parete Nord
Parete Ovest
Parete Sud
:
:
:
:
:
:
14
14
3
Valori sul piano di lavoro
Lumen per m² : 1058,82 Watt
per m² : 14,12
486
105
163
178
163
178
UGR Trasvers. : 15,68
UGR Longitud. : 17,02
Dettaglio apparecchi installati
N° Apparecchio
Lampada
Flusso Lampada
Flusso X [m] Y [m] Z [m] I.NS° I.EO° Rot.° Stato Dimmer
1
2
3
4
5
6
FL18/4/3B
FL18/4/3B
FL18/4/3B
FL18/4/3B
FL18/4/3B
FL18/4/3B
1350
1350
1350
1350
1350
1350
0
0
0
0
0
0
864
864
864
864
864
864
4*18
4*18
4*18
4*18
4*18
4*18
1,00
3,00
5,00
1,00
3,00
5,00
1,28
1,28
1,28
3,83
3,83
3,83
3,00
3,00
3,00
3,00
3,00
3,00
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
On
On
On
On
On
On
100%
100%
100%
100%
100%
100%
Totale apparecchi installati 6 con 24 lampade ( Flusso totale [Klm] 32,40
[klm] )
N°
Apparecchio
N°
Lampada
Flusso
N°
6
864 4*18
24
FL18/4/3B
32,40
0
65
Lampada
Flusso
0,00
293
313
348
373
319
387
321
390
366
444
T
a
b
e
388 l 413
416 l 441
a
433
452
l
436 u 457
x
499
525
419
507
463
561
463
561
P
572 i 608
a
635 n 679
o
635
679
419
507
572
366
444
499
321
390
319
387
313
373
525
l
a
436
457
v
o
433
452
r
o
416
441
293
348
388
d
608
i
413
429
457
439
469
446
477
446
477
439
469
429
457
413
441
388
416
462
477
492
492
477
462
452
433
468
481
494
494
481
468
457
436
539
555
570
570
555
539
524
499
631
648
660
660
648
631
608
572
706
726
738
738
726
706
679
635
706
726
738
738
726
706
679
635
631
648
660
660
648
631
608
572
539
555
570
570
555
539
524
499
468
481
494
494
481
468
457
436
462
477
492
492
477
462
452
433
457
469
477
477
469
457
441
416
429
439
446
446
439
429
413
388
4,92
4,55
348 293
313
373
319
387
321
390
366
444
419
507
463
561
463
561
419
507
366
444
321
390
319
387
313
373
293
348
4,19
Valori caratteristici
Emed [lux]
Emax [lux]
Emin [lux]
: 486
: 738
: 293
3,83
3,46
3,10
2,73
2,37
2,00
1,64
1,28
Valori delle sezioni [lux]
0,91
0,55
0,18
66
Valori di uniformita
Emin/Emed : 0,60
Emin/Emax : 0,40
Emax/Emed : 1,52
Valori vari
C. utilizzazione
: 0,57
317,0
366,0
415,0
[m]0,21 0,64 1,07 1,501,932,36
464,0
513,0
562,0
2,79
3,21
3,64
4,07
611,0
660,0
709,0
4,50
4,93
5,36
5,79
Isolux Piano di lavoro
Valori delle sezioni [lux]
317,0
366,0
415,0
67
464,0
513,0
562,0
611,0
660,0
709,0
68
Isolux Piano di lavoro
Dal calcolo risulta che, con l’utilizzo di 6 lampade da 18W ciascuna, al piano di lavoro, si
realizzano circa 560 lux di luminosità, tale situazione si ritiene indubbiamente migliorativa rispetto alla
precedente.
69
C - Ufficio (dim 6.00*5.10 m) con 4 lampade a led
parametri di progetto
Dimensioni dell' ambiente
Parametri di calcolo
[m] :
[m] :
[m] :
H piano lavoro [m]
Larghezza
fascia
[m]
manutenzione
: 0,95
6,00
5,10
3,00
Coeff. Riflessione (%)
Piano di lavoro
Soffitto
Parete Est
Parete Nord
Parete Ovest
Parete Sud
:
:
:
:
:
:
Reticolo di calcolo
: 0,85
:
0,00
:
C. :
:
Illuminamenti medi [lux]
20
60
40
40
40
40
Piano di lavoro
Soffitto
Parete Est
Parete Nord
Parete Ovest
Parete Sud
:
:
:
:
:
:
14
14
3
Valori sul piano di lavoro
Lumen per m² :
:
6,27
434
86
119
130
119
130
495,29 Watt per m²
UGR Trasvers. : 13,09
UGR Longitud. : 15,24
Dettaglio apparecchi installati
N° Apparecchio
Lampada
Flusso Lampada
Flusso X [m] Y [m] Z [m] I.NS° I.EO° Rot.° Stato Dimmer
1
2
3
4
STW8QQ_841_4x
STW8QQ_841_4x
STW8QQ_841_4x
STW8QQ_841_4x
3789
3789
3789
3789
0
0
0
0
841
841
841
841
4x
4x
4x
4x
led
led
led
led
1,50
4,50
1,50
4,50
1,28
1,28
3,83
3,83
3,00
3,00
3,00
3,00
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
On
On
On
On
100%
100%
100%
100%
Totale apparecchi installati 4 con 4 lampade (Flusso totale [Klm] 15,16 [klm] )
N°
Apparecchio
4 841 4x led
70
N°
Lampada
4 STW8QQ_841_4x
Flusso
15,16
N°
0
Lampada
Flusso
0,00
223
266
310
368
255
351
254
354
270
377
315
446
328
475
328
475
T
a
b
e
383
l
466
l
a
442
l
450
u
x
467
P
554
i
a
581
n
o
581
d
554
i
315
446
270
377
254
354
255
351
266
368
467
l
a
450
v
o
442
r
o
466
223
310
383
421
515
407
496
367
441
326
397
326
397
367
441
407
496
421
515
383
466
491
477
425
383
383
425
477
491
442
500
483
424
375
375
424
483
500
450
513
505
456
405
405
456
505
513
467
607
592
536
475
475
536
592
607
554
633
620
567
495
495
567
620
633
581
633
620
567
495
495
567
620
633
581
607
592
536
475
475
536
592
607
554
513
505
456
405
405
456
505
513
467
500
483
424
375
375
424
483
500
450
491
477
425
383
383
425
477
491
442
515
496
441
397
397
441
496
515
466
421
407
367
326
326
367
407
421
383
310 223
266
368
255
351
254
354
270
377
315
446
328
475
328
475
315
446
270
377
254
354
255
351
266
368
223
310
4,92
4,55
Valori caratteristici
Emed [lux]
Emax [lux]
Emin [lux]
: 434
: 633
: 223
Valori di uniformita
Valori vari
C. utilizzazione
Emin/Emed : 0,51
Emin/Emax : 0,35
Emax/Emed : 1,46
: 0,92
4,19
3,83
3,46
3,10
2,73
2,37
2,00
1,64
1,28
0,91
0,55
0,18
[m]
71
0,210,641,071,501,932,362,79
3,21
3,64
4,07
4,50
4,93
5,36
5,79
Isolux Piano di lavoro
72
Isolux Piano di lavoro
Dal calcolo risulta che, con l’utilizzo di 4 lampade a led, al piano di lavoro, si realizzano
circa 510 lux di luminosità, tale situazione si ritiene indubbiamente migliorativa rispetto alla prima
soluzione.
73
D - Ufficio (dim 11.87*4.40 m) con 8 lampade a led
parametri di progetto
Dimensioni dell'ambiente
Parametri di calcolo
[m] :
[m] :
[m] :
H piano lavoro [m]
Larghezza fascia
[m]
manutenzione
: 0,95
4,40
11,87
3,00
Coeff. Riflessione (%)
Piano di lavoro
Soffitto
Parete Est
Parete Nord
Parete Ovest
Parete Sud
:
:
:
:
:
:
Reticolo di calcolo
: 0,85
:
0,00
:
C. :
:
Illuminamenti medi [lux]
20
60
40
40
40
40
Piano di lavoro
Soffitto
Parete Est
Parete Nord
Parete Ovest
Parete Sud
:
:
:
:
:
:
14
14
3
Valori sul piano di lavoro
Lumen per m² :
:
7,35
505
103
175
90
175
90
580,38 Watt per m²
UGR Trasvers. : 12,94
UGR Longitud. : 15,20
Dettaglio apparecchi installati
N° Apparecchio
Lampada
Flusso Lampada
Flusso X [m] Y [m] Z [m] I.NS° I.EO° Rot.° Stato Dimmer
1
2
841 4x led
841 4x led
STW8QQ_841_4x 3789
STW8QQ_841_4x 3789
0
0
1,10
3,30
1,48
1,48
3,00
3,00
0
0
0
0
0
0
On
On
100%
100%
3
841 4x led
STW8QQ_841_4x 3789
0
1,10
4,45
3,00
0
0
0
On
100%
4
841 4x led
STW8QQ_841_4x 3789
0
3,30
4,45
3,00
0
0
0
On
100%
5
841 4x led
STW8QQ_841_4x 3789
0
1,10
7,42
3,00
0
0
0
On
100%
6
841 4x led
STW8QQ_841_4x 3789
0
3,30
7,42
3,00
0
0
0
On
100%
7
841 4x led
STW8QQ_841_4x 3789
0
1,10
10,39 3,00
0
0
0
On
100%
8
841 4x led
STW8QQ_841_4x 3789
0
3,30
10,39 3,00
0
0
0
On
100%
Totale apparecchi installati 8 con 8 lampade (Flusso totale [Klm] 30,31 [klm] )
N°
Apparecchio
N°
Lampada
Flusso
N°
8
841 4x led
8
STW8QQ_841_4x
30,31
0
Lampada
Flusso
0,00
74
314
341
384
425
383
469
365
432
384
470
T
a
b
e
442
l
501
l
a
542
l
486
u
x
543
P
507
i
a
520
n
o
520
350
433
376
457
376
457
350
433
384
470
365
432
383
469
341
425
543
l
a
486
v
o
542
r
o
501
314
384
442
d
507
i
481
547
497
558
491
542
483
528
483
528
491
542
497
558
481
547
442
501
587
609
605
599
599
605
609
587
542
520
546
556
564
564
556
546
520
486
588
610
607
601
601
607
610
588
543
550
564
553
542
542
553
564
550
507
561
585
587
585
585
587
585
561
520
561
585
587
585
585
587
585
561
520
550
564
553
542
542
553
564
550
507
588
610
607
601
601
607
610
588
543
520
546
556
564
564
556
546
520
486
587
609
605
599
599
605
609
587
542
547
558
542
528
528
542
558
547
501
481
497
491
483
483
491
497
481
442
11,45
10,60
384 314
341
425
383
469
365
432
384
470
350
433
376
457
376
457
350
433
384
470
365
432
383
469
341
425
314
384
9,75
Valori caratteristici
Emed [lux]
Emax [lux]
Emin [lux]
: 505
: 610
: 314
Valori di uniformita
Emin/Emed : 0,62
Emin/Emax : 0,51
Emax/Emed : 1,21
Valori vari
C. utilizzazione
: 0,92
8,90
8,05
Valori delle sezioni [lux]
7,21
6,36
5,51
4,66
3,82
2,97
2,12
1,27
0,42
75
329,0
361,0
393,0
[m]
0,160,470,791,101,411,732,04
425,0
457,0
489,0
2,36
2,67
2,99
521,0
553,0
585,0
3,30
3,61
3,93
4,24
76
Isolux Piano di lavoro
Valori delle sezioni [lux]
329,0
361,0
393,0
425,0
457,0
489,0
521,0
553,0
585,0
Isolux Piano di lavoro
77
Dal calcolo risulta che, con l’utilizzo di 8 lampade a led, al piano di lavoro, si realizzano
circa 585 lux di luminosità, tale situazione si ritiene buona per l’utilizzo a cui sono destinati i locali.
E - Ufficio (dim 11.87*4.40 m) con 8 lampade da 4*18W
parametri di progetto
Dimensioni dell'ambiente
Parametri di calcolo
Reticolo di calcolo
[m] :
[m] :
[m] :
H piano lavoro [m]
: 0,85
Larghezza fascia [m] :
0,00 C.
manutenzione
: 0,80
:
:
:
Illuminamenti medi [lux]
Valori sul piano di lavoro
4,40
11,87
3,00
Coeff. Riflessione (%)
Piano di lavoro
Soffitto
Parete Est
Parete Nord
Parete Ovest
Parete Sud
:
:
:
:
:
:
20
60
40
40
40
40
Piano di lavoro
Soffitto
Parete Est
Parete Nord
Parete Ovest
Parete Sud
:
:
:
:
:
:
396
86
156
97
156
97
14
14
3
Lumen per m² :
per m² : 11,03
827,14 Watt
UGR Trasvers. : 15,44
UGR Longitud. : 16,92
78
Dettaglio apparecchi installati
N° Apparecchio
Lampada
Flusso Lampada
Flusso X [m] Y [m] Z [m] I.NS° I.EO° Rot.° Stato Dimmer
1
2
864 4*18
864 4*18
FL18/4/3B
FL18/4/3B
1350
1350
0
0
1,10
3,30
1,48
1,48
3,00
3,00
0
0
0
0
0
0
On
On
100%
100%
3
864 4*18
FL18/4/3B
1350
0
1,10
4,45
3,00
0
0
0
On
100%
4
864 4*18
FL18/4/3B
1350
0
3,30
4,45
3,00
0
0
0
On
100%
5
864 4*18
FL18/4/3B
1350
0
1,10
7,42
3,00
0
0
0
On
100%
6
864 4*18
FL18/4/3B
1350
0
3,30
7,42
3,00
0
0
0
On
100%
7
864 4*18
FL18/4/3B
1350
0
1,10
10,39 3,00
0
0
0
On
100%
8
864 4*18
FL18/4/3B
1350
0
3,30
10,39 3,00
0
0
0
On
100%
Tabella lux Piano di lavoro
11,45
10,60
248
256
288
304
323
346
348
373
363
384
368
384
371
381
371
381
368
384
363
384
348
373
323
346
288 248
304 256
9,75
296
350
395
426
441
446
446
446
446
441
426
395
350 296
8,90
351
412
467
507
530
541
545
545
541
530
507
467
412 351
8,05
298
351
397
428
443
448
449
449
448
443
428
397
351 298
7,21
268
317
360
389
401
402
400
400
402
401
389
360
317 268
6,36
332
388
437
474
495
505
510
510
505
495
474
437
388 332
332
388
437
474
495
505
510
510
505
495
474
437
388 332
268
317
360
389
401
402
400
400
402
401
389
360
317 268
298
351
397
428
443
448
449
449
448
443
428
397
351 298
351
412
467
507
530
541
545
545
541
530
507
467
412 351
296
350
395
426
441
446
446
446
446
441
426
395
350 296
256
304
346
373
384
384
381
381
384
384
373
346
304 256
248
288
323
348
363
368
371
371
368
363
348
323
288 248
5,51
4,66
3,82
2,97
2,12
1,27
0,42
[m]
Valori caratteristici
Emed [lux]
Emax [lux]
Emin [lux]
: 396
: 545
: 248
0,160,470,791,101,41
Valori di uniformita
Valori vari
C. utilizzazione
Emin/Emed : 0,63
Emin/Emax : 0,46
Emax/Emed : 1,38
1,732,042,36
2,67
2,99
3,30
3,61
3,93
: 0,60
4,24
Totale apparecchi installati 8 con 32 lampade (Flusso totale [Klm] 43,20 [klm] )
N°
Apparecchio
N°
Lampada
8
864 4*18
32 1 FL18/4/3B
12_WQ_RT_12_REL
IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE
Flusso
43,20
N°
0
Lampada
Flusso
79
0,00
Isolux Piano di lavoro
Isolux Piano di lavoro
Valori delle sezioni [lux]
264,0
296,0
328,0
360,0
392,0
424,0
456,0
488,0
520,0
360,0
392,0
424,0
456,0
488,0
520,0
Valori delle sezioni [lux]
264,0
296,0
328,0
Dal calcolo risulta che, con l’utilizzo di 8 lampade da 4*18W, al piano di lavoro, si realizzano circa 424 lux di
luminosità, anche tale situazione si ritiene buona per l’utilizzo a cui sono destinati i locali.
12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1
80
F - Barberia
Dati del locale:
Larghezza locale....................................
Profondità locale.....................................
Area del locale........................................
Altezza lampade....................................
Altezza piano di lavoro...........................
Dist. lampade dal piano di lavoro..........
m
m
m2
m
m
m
Riflettanza ambientale...........................
Molto alta
Pareti...............................
Soffitto.............................
Pavimento........................
Oggetti.............................
6.5
3.2
20.8
2.7
0.8
1.9
Bianche
Bianco
Molto chiaro
Molto chiari
Coefficiente di utilizzazione..........
h
57
Dati flusso luminoso:
File archivio flussi luminosi usato..........
Tipologia del locale..................................
Flusso luminoso richiesto......................
Fattore di deprezzamento......................
StandardluxDefault.stlx
Parrucchieri
Lux/m2 400
0.9
Dati lampade:
File archivio lampade usato....................
Numero di lampada in archivio...............
Tipo di lampada......................................
Potenza unitaria lampada.......................
Emissione luminosa lampada................
Rendimento della lampada.....................
Temperatura colore luce emessa..........
Indice di resa colori.................................
Vita media utile........................................
Indice rend. lampada da archivio............
CarlampDefault.lamp
44
NEON tubolare (0.6 m)
W
18
Lumen 1300
Lm/W 78.9
°K
6500
Ra
85
h
20000
%
80 (metodo Lm/W Ra)
Risultati:
Quantità di lampade da installare...........
Potenza assorbita totale.........................
Flusso luminoso iniziale..........................
Potenza installata al m2.........................
Indice del locale......................................
n.
W/h
Lux/m2
W/m2
k
13 ( 12.5 )
182
463.1
8.8
1.13
12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1
81
Indice di rendimento globale...................
%
71.74
Larghezza locale....................................
Profondità locale.....................................
Area del locale........................................
Altezza lampade....................................
Altezza piano di lavoro...........................
Dist. lampade dal piano di lavoro..........
m
m
m2
m
m
m
11
6
66
2.7
0.8
1.9
Riflettanza ambientale...........................
Medio alta
G - Casellario
Dati del locale:
Pareti...............................
Soffitto.............................
Pavimento........................
Oggetti.............................
Chiare
Bianco
Chiaro
Chiari
Coefficiente di utilizzazione..........
h
65.5
Dati flusso luminoso:
File archivio flussi luminosi usato..........
Tipologia del locale..................................
Flusso luminoso richiesto......................
Fattore di deprezzamento......................
StandardluxDefault.stlx
Uffici (generale)
Lux/m2 200
0.9
Dati lampade:
File archivio lampade usato....................
Numero di lampada in archivio...............
Tipo di lampada......................................
Potenza unitaria lampada.......................
Emissione luminosa lampada................
Rendimento della lampada.....................
Temperatura colore luce emessa..........
Indice di resa colori.................................
Vita media utile........................................
Indice rend. lampada da archivio............
CarlampDefault.lamp
44
NEON tubolare (0.6 m)
W
18
Lumen 1300
Lm/W 78.9
°K
6500
Ra
85
h
20000
%
80 (metodo Lm/W Ra)
12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1
82
Risultati:
Quantità di lampade da installare...........
Potenza assorbita totale.........................
Flusso luminoso iniziale..........................
Potenza installata al m2.........................
Indice del locale......................................
n.
W/h
Lux/m2
W/m2
k
18 ( 17.2 )
252
232.2
3.8
2.04
Indice di rendimento globale...................
%
63.47
Larghezza locale....................................
Profondità locale.....................................
Area del locale........................................
Altezza lampade....................................
Altezza piano di lavoro...........................
Dist. lampade dal piano di lavoro..........
m
m
m2
m
m
m
19
1.6
30.4
2.7
0.8
1.9
Riflettanza ambientale...........................
Medio alta
H–Corridoi uffici
Dati del locale:
Pareti...............................
Soffitto.............................
Pavimento........................
Oggetti.............................
Chiare
Bianco
Chiaro
Chiari
Coefficiente di utilizzazione..........
h
39
Dati flusso luminoso:
File archivio flussi luminosi usato..........
Tipologia del locale..................................
Flusso luminoso richiesto......................
Fattore di deprezzamento......................
StandardluxDefault.stlx
Uffici (corridoi)
Lux/m2 150
0.9
Dati lampade:
File archivio lampade usato....................
Numero di lampada in archivio...............
Tipo di lampada......................................
Potenza unitaria lampada.......................
Emissione luminosa lampada................
CarlampDefault.lamp
44
NEON tubolare (0.6 m)
W
18
Lumen 1300
12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1
83
Rendimento della lampada.....................
Temperatura colore luce emessa..........
Indice di resa colori.................................
Vita media utile........................................
Indice rend. lampada da archivio............
Lm/W
°K
Ra
h
%
78.9
6500
85
20000
80 (metodo Lm/W Ra)
Quantità di lampade da installare...........
Potenza assorbita totale.........................
Flusso luminoso iniziale..........................
Potenza installata al m2.........................
Indice del locale......................................
n.
W/h
Lux/m2
W/m2
k
10 ( 10 )
140
166.8
4.6
0.78
Indice di rendimento globale...................
%
64.96
Larghezza locale....................................
Profondità locale.....................................
Area del locale........................................
Altezza lampade....................................
Altezza piano di lavoro...........................
Dist. lampade dal piano di lavoro..........
m
m
m2
m
m
m
5.8
3.8
22
2.7
0.8
1.9
Riflettanza ambientale...........................
Alta
Risultati:
I–Deposito
Dati del locale:
Pareti...............................
Soffitto.............................
Pavimento........................
Oggetti.............................
Bianche
Bianco
Chiaro
Molto chiari
Coefficiente di utilizzazione..........
h
53
Dati flusso luminoso:
File archivio flussi luminosi usato..........
Tipologia del locale..................................
Flusso luminoso richiesto......................
Fattore di deprezzamento......................
StandardluxDefault.stlx
Magazzini (componenti)
Lux/m2 200
0.8
12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1
84
Dati lampade:
File archivio lampade usato....................
Numero di lampada in archivio...............
Tipo di lampada......................................
Potenza unitaria lampada.......................
Emissione luminosa lampada................
Rendimento della lampada.....................
Temperatura colore luce emessa..........
Indice di resa colori.................................
Vita media utile........................................
Indice rend. lampada da archivio............
CarlampDefault.lamp
44
NEON tubolare (0.6 m)
W
18
Lumen 1300
Lm/W 78.9
°K
6500
Ra
85
h
20000
%
80 (metodo Lm/W Ra)
Risultati:
Quantità di lampade da installare...........
Potenza assorbita totale.........................
Flusso luminoso iniziale..........................
Potenza installata al m2.........................
Indice del locale......................................
n.
W/h
Lux/m2
W/m2
k
8 (8)
112
250.5
5.1
1.21
Indice di rendimento globale...................
%
69.36
Larghezza locale....................................
Profondità locale.....................................
Area del locale........................................
Altezza lampade....................................
Altezza piano di lavoro...........................
Dist. lampade dal piano di lavoro..........
m
m
m2
m
m
m
20
5.8
116
2.7
0.8
1.9
Riflettanza ambientale...........................
Alta
L–Sala armi (armeria)
Dati del locale:
Pareti...............................
Soffitto.............................
Pavimento........................
Oggetti.............................
Bianche
Bianco
Chiaro
Molto chiari
12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1
85
Coefficiente di utilizzazione..........
h
69.5
Dati flusso luminoso:
File archivio flussi luminosi usato..........
Tipologia del locale..................................
Flusso luminoso richiesto......................
Fattore di deprezzamento......................
StandardluxDefault.stlx
Magazzini (Materiali medi)
Lux/m2 100
0.8
Dati lampade:
File archivio lampade usato....................
Numero di lampada in archivio...............
Tipo di lampada......................................
Potenza unitaria lampada.......................
Emissione luminosa lampada................
Rendimento della lampada.....................
Temperatura colore luce emessa..........
Indice di resa colori.................................
Vita media utile........................................
Indice rend. lampada da archivio............
CarlampDefault.lamp
44
NEON tubolare (0.6 m)
W
18
Lumen 1300
Lm/W 78.9
°K
6500
Ra
85
h
20000
%
80 (metodo Lm/W Ra)
Risultati:
Quantità di lampade da installare...........
Potenza assorbita totale.........................
Flusso luminoso iniziale..........................
Potenza installata al m2.........................
Indice del locale......................................
n.
W/h
Lux/m2
W/m2
k
16 ( 16 )
224.7
125
1.9
2.37
Indice di rendimento globale...................
%
70.38
Larghezza locale....................................
Profondità locale.....................................
Area del locale........................................
Altezza lampade....................................
Altezza piano di lavoro...........................
Dist. lampade dal piano di lavoro..........
m
m
m2
m
m
m
11.6
4.5
52.2
2.7
0.8
1.9
Riflettanza ambientale...........................
Media
M–Sala SAP
Dati del locale:
Pareti...............................
Soffitto.............................
Pavimento........................
Oggetti.............................
Chiare
Bianco
Mediam. chiaro
Mediam. chiari
12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1
86
Coefficiente di utilizzazione..........
h
57
Dati flusso luminoso:
File archivio flussi luminosi usato..........
Tipologia del locale..................................
Flusso luminoso richiesto......................
Fattore di deprezzamento......................
StandardluxDefault.stlx
Uffici (generale)
Lux/m2 200
0.9
Dati lampade:
File archivio lampade usato....................
Numero di lampada in archivio...............
Tipo di lampada......................................
Potenza unitaria lampada.......................
Emissione luminosa lampada................
Rendimento della lampada.....................
Temperatura colore luce emessa..........
Indice di resa colori.................................
Vita media utile........................................
Indice rend. lampada da archivio............
CarlampDefault.lamp
44
NEON tubolare (0.6 m)
W
18
Lumen 1300
Lm/W 78.9
°K
6500
Ra
85
h
20000
%
80 (metodo Lm/W Ra)
Risultati:
Quantità di lampade da installare...........
Potenza assorbita totale.........................
Flusso luminoso iniziale..........................
Potenza installata al m2.........................
Indice del locale......................................
n.
W/h
Lux/m2
W/m2
k
16 ( 15.7 )
224
227.1
4.3
1.71
Indice di rendimento globale...................
%
60.7
m
m
m2
m
m
m
8.22
6.2
51
2.7
0.8
1.9
N–Sartoria
Dati del locale:
Larghezza locale....................................
Profondità locale.....................................
Area del locale........................................
Altezza lampade....................................
Altezza piano di lavoro...........................
Dist. lampade dal piano di lavoro..........
12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1
87
Riflettanza ambientale...........................
Pareti...............................
Soffitto.............................
Pavimento........................
Oggetti.............................
Media
Chiare
Bianco
Mediam. chiaro
Mediam. chiari
Coefficiente di utilizzazione..........
h
57
Dati flusso luminoso:
File archivio flussi luminosi usato..........
Tipologia del locale..................................
Flusso luminoso richiesto......................
Fattore di deprezzamento......................
StandardluxDefault.stlx
Magazzini (componenti)
Lux/m2 200
0.8
Dati lampade:
File archivio lampade usato....................
Numero di lampada in archivio...............
Tipo di lampada......................................
Potenza unitaria lampada.......................
Emissione luminosa lampada................
Rendimento della lampada.....................
Temperatura colore luce emessa..........
Indice di resa colori.................................
Vita media utile........................................
Indice rend. lampada da archivio............
CarlampDefault.lamp
44
NEON tubolare (0.6 m)
W
18
Lumen 1300
Lm/W 78.9
°K
6500
Ra
85
h
20000
%
80 (metodo Lm/W Ra)
Risultati:
Quantità di lampade da installare...........
Potenza assorbita totale.........................
Flusso luminoso iniziale..........................
Potenza installata al m2.........................
Indice del locale......................................
n.
W/h
Lux/m2
W/m2
k
18 ( 17.2 )
252
261.5
4.9
1.86
Indice di rendimento globale...................
%
59.31
12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1
88
O–Servizi
Dati del locale:
Larghezza locale....................................
Profondità locale.....................................
Area del locale........................................
Altezza lampade....................................
Altezza piano di lavoro...........................
Dist. lampade dal piano di lavoro..........
m
m
m2
m
m
m
Riflettanza ambientale...........................
Alta
Pareti...............................
Soffitto.............................
Pavimento........................
Oggetti.............................
3.5
3.5
12.3
2.7
0.8
1.9
Bianche
Bianco
Chiaro
Molto chiari
Coefficiente di utilizzazione..........
h
47.5
Dati flusso luminoso:
File archivio flussi luminosi usato..........
Tipologia del locale..................................
Flusso luminoso richiesto......................
Fattore di deprezzamento......................
StandardluxDefault.stlx
Uffici (generale)
Lux/m2 200
0.9
Dati lampade:
File archivio lampade usato....................
Numero di lampada in archivio...............
Tipo di lampada......................................
Potenza unitaria lampada.......................
Emissione luminosa lampada................
Rendimento della lampada.....................
Temperatura colore luce emessa..........
Indice di resa colori.................................
Vita media utile........................................
Indice rend. lampada da archivio............
CarlampDefault.lamp
60
NEON tubolare (1.2 m)
W
36
Lumen 3500
Lm/W 93
°K
6500
Ra
85
h
20000
%
94 (metodo Lm/W Ra)
Risultati:
Quantità di lampade da installare...........
Potenza assorbita totale.........................
Flusso luminoso iniziale..........................
Potenza installata al m2.........................
Indice del locale......................................
n.
W/h
Lux/m2
W/m2
k
2 ( 1.6 )
64
270.3
5.2
0.92
12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1
89
Indice di rendimento globale...................
%
66.74
Larghezza locale....................................
Profondità locale.....................................
Area del locale........................................
Altezza lampade....................................
Altezza piano di lavoro...........................
Dist. lampade dal piano di lavoro..........
m
m
m2
m
m
m
10
7.8
78
2.7
0.8
1.9
Riflettanza ambientale...........................
Alta
P–Spogliatoio
Dati del locale:
Pareti...............................
Soffitto.............................
Pavimento........................
Oggetti.............................
Bianche
Bianco
Chiaro
Molto chiari
Coefficiente di utilizzazione..........
h
69.5
Dati flusso luminoso:
File archivio flussi luminosi usato..........
Tipologia del locale..................................
Flusso luminoso richiesto......................
Fattore di deprezzamento......................
StandardluxDefault.stlx
Scuole (palestre)
Lux/m2 200
0.8
Dati lampade:
File archivio lampade usato....................
Numero di lampada in archivio...............
Tipo di lampada......................................
Potenza unitaria lampada.......................
Emissione luminosa lampada................
Rendimento della lampada.....................
Temperatura colore luce emessa..........
Indice di resa colori.................................
Vita media utile........................................
Indice rend. lampada da archivio............
CarlampDefault.lamp
44
NEON tubolare (0.6 m)
W
18
Lumen 1300
Lm/W 78.9
°K
6500
Ra
85
h
20000
%
80 (metodo Lm/W Ra)
12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1
90
Risultati:
Quantità di lampade da installare...........
Potenza assorbita totale.........................
Flusso luminoso iniziale..........................
Potenza installata al m2.........................
Indice del locale......................................
n.
W/h
Lux/m2
W/m2
k
22 ( 21.6 )
308
254.8
3.9
2.31
Indice di rendimento globale...................
%
69.04
12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1
91