Lavori di risanamento conservativo ed adeguamento normativo di alcuni edifici della caserma Cascino Cagliari Consulenza impiantistica Studio associato spazio progetto Cagliari Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna Sede coordinata di Cagliari n. prog prog 12 formato DEF scala tipo A4 RT sezione IM revisione 003 ver. coord vald Tav. 201509 RELAZIONE DI CALCOLO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI parte prima RT 12 1 Gruppo di progettazione Collaboratori: Ing. Walter Quarto Ing. Carlo Garau P.I. Rinaldo Cotza Geom. Anna Pala Geom. Pierlugi Sanna Data : 17/02/2015 Protocollo: 1073 Perizia n: 780 Coordinamento progettuale Ing. Walter Quarto Responsabile Unico del Procedimento Ing. Silvia Carta Progetto Architettonico e di Restauro Conservativo Prof. Arch. Tatiana Kirova Ordinario di Restauro Architettonico PROGETTO DEFINITIVO INDICE 1. IMPIANTO ELETTRICO DI DISTRIBUZIONE DI FORZA MOTRICE E DI ILLUMINAZIONE 2. IMPIANTO DI TERRA E DI EQUALIZZAZIONE DEL POTENZIALE 3. IMPIANTO DI PROTEZIONE DA SCARICHE ATMOSFERICHE 4. IMPIANTO DI TRASMISSIONE DATI (RETE LAN) E TELEFONICO 5. IMPIANTO DI RIVELAZIONE FUMI E INCENDIO 6. IMPIANTO TV-CC 7. IMPIANTO TV SAT E TERRESTRE 8. IMPIANTO CITOFONICO 9. CALCOLO ILLUMINOTECNICO 1 RELAZIONE SPECIALISTICA E DI CALCOLO 1 - Impianto elettrico di distribuzione di forza motrice e di illuminazione Premessa La presente relazione tecnica accompagna il progetto definitivo per il recupero di una parte dei fabbricati della Caserma “Cascino” in forza all’Arma dei Carabinieri e descrive le caratteristiche principali dell’impianto elettrico di distribuzione di forza motrice. L’intervento ricade nell’ambito della CEI 64-8e,insieme agli allegati grafici, costituisce la documentazione prevista dalla sopracitata Legge e dal Regolamento di Attuazione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 38 del 15-02-92 e del Decreto Ministeriale n. 37 del 22.01.2008. Normativa di riferimento La specifica destinazione degli ambienti di tale costruzione e dei locali da adibirsi ad uffici con importanza rilevante del servizio pubblico che può dar luogo ad un elevato grado di rischio in caso di disservizio o di incendio, comporta che l'impiantistica, sia elettrica che speciale, presenti specifiche caratteristiche di affidabilità limitando all'imponderabile l'oggettiva pericolosità intrinseca. Pertanto l'esecuzione delle opere, di cui trattasi, dovrà essere subordinata alla perfetta osservanza di tutte le Norme, Leggi, Decreti, Regolamenti, contenuti nelle disposizioni emanate dagli Enti preposti e Vigenti al momento dell’esecuzione. Si dovranno comunque effettuare tutti gli aggiornamenti tecnici relativi all'emanazione di nuove Disposizioni in materia o di variazioni per Quelle esistenti. Considerando comunque la normativa vigente, lo standard minimo di rispondenza alle specifiche esigenze si intende lo stesso principalmente riferita alle seguenti normative: Disposizioni legislative nel settore elettrico I principali provvedimenti legislativi che riguardano la sicurezza per la prevenzione infortuni, inerenti il settore elettrico, sono: • D.P.R. n. 547 del 27/4/1955 - “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro” 2 • D.P.R. n. 302 del 19/3/1956 - “Norme generali per l’igiene del lavoro” • Legge n. 1341 del 13/12/1964 - “Linee elettriche aeree Esterne” • Legge n. 186 dello 01/03/1968 - “Disposizioni concernenti materiali e impianti elettrici” • Legge n. 791 del 18/10/1977 - “Attuazione della direttiva del Consiglio delle Comunità Europee (n. 72/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione” • D.M. del 15/12/1978 - “Designazione del Comitato Elettrotecnico Italiano di Normalizzazione Elettrotecnica ed Elettronica” • D.M. del 5/10/1984 - “Attuazione della direttiva (CEE) n. 47 del 16/1/1984 che adegua al progresso tecnico la precedente direttiva (CEE) n. 196 del 6/2/1979 concernente il materiale elettrico destinato ad essere impiegato in atmosfera esplosiva già recepito con il Decreto del Presidente della Repubblica 21/7/1982 n. 675” • Legge n. 818 del 7/12/1984 - “Nulla osta provvisorio per le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, modifica agli Articoli 2 e 3 della Legge 4/3/1982 n. 66 e norme integrative all’ordinamento del corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco” • D.M. dell’8/3/1985 - “Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendio ai fini del rilascio del Nulla osta provvisorio di cui alla Legge 7/12/1984 n. 818” • D.M. del 27/3/1985 - “Modificazioni al decreto Ministeriale 16/2/1982, contenente l’elenco dei depositi e industrie pericolosi soggetti alle visite e controlli di prevenzione incendi” • Legge n. 46 del 5/3/1990 - “Norme per la sicurezza degli impianti” • D.P.R. 447 del 6/12/1991 - “Regolamento d’attuazione della legge 46/1990” • D.M. del 20/2/1992 - “Modello di dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola d’arte” • Direttiva 93/68 CEE del 22-7-93 - Riguardante la marcatura CE del materiale elettrico • DPR 392 del 18-4-94 - “Emendamenti alla legge 46/90 e al DPR 447” • DPR n. 459 del 24/07/1996 -• Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relativi alle macchine • D.LGS n. 615 del 12/11/1996- Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio 1989 in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica, modificata e integrata dalle direttive 92/31/CEE, 93/68/CEE, 93/97/CEE • D.LGS n. 626 del 25/11/1996 - Attuazione della direttiva 93/68/CEE (che notifica la direttiva 73/23/CEE) in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato all’essere utilizzato entro taluni limiti di tensione • D.LGS n. 277 del 31/07/1997 - Modificazioni al decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 626 recante attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione 3 • D.M. del 5/05/1998 - Aggiornamento delle norme tecniche per la progettazione, esecuzione ed esercizio delle linee elettriche aeree esterne • D.LGS n. 79 del 16/03/1999 - Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica • Legge n. 36 del 22/02/2001 - Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elttromagnetici • D.P.R. n. 462 del 22/10/2001 - Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici •Decreto Ministeriale n. 37 del 22.01.2008 – regolamento concernente l’attuazione dell’art.11, quatordicies, comma 3, letteraa, della Legge n 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività d’installazione degli impianti all’interno degli edifici. La normativa tecnica L’Ente normatore nazionale per il settore elettrico ed elettronico è il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). Esso ha lo scopo di stabilire: – i requisiti che devono avere i materiali, le macchine, le apparecchiature e gli impianti elettrici affinché corrispondano alla regola di buona elettrotecnica; – il livello minimo di sicurezza per impianti e apparecchi per la loro conformità giuridica alla regola d’arte; – i criteri con i quali detti requisiti debbono essere provati e controllati. Norme e Guide CEI di carattere generale – CEI 0-2 “Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici” – CEI 0-3 “Guida alla Legge 46/90 per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati” – CEI 0-4/1 “Documenti CEI normativi e non normativi. Parte 1: Tipi, definizioni e procedure” – CEI 0-5 “Dichiarazione CE di conformità. Guida all’applicazione delle Direttive Nuovo Approccio e della Direttiva Bassa Tensione”. Norme e Guide CEI per impianti elettrici utilizzatori Le principali Norme e Guide CEI per gli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione sono: – CEI 64-8 V edizione: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua”; – CEI EN 60079-10 (CEI 31-30) “Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Classificazione dei luoghi pericolosi”; – CEI 64-4 “Impianti elettrici in locali adibiti ad uso medico”; – CEI 64-11 “Mobili/fiere/bar”; 4 – CEI 64-12 “Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario”; – CEI 64-13 “Guida alla norma CEI 64-4”; – CEI 64-14 “Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori”; – CEI 64-15 “Edifici storici”; – CEI 64-17 “Cantieri”; – CEI 64-50 “Edilizia residenziale - criteri generali”; – CEI 64-51 “Centri commerciali”; – CEI 64-52 “Edifici scolastici”; – CEI 64-53 “Edilizia residenziale - criteri particolari”; – CEI 64-54 “Locali di pubblico spettacolo”; – CEI 64-55 “Strutture alberghiere”; – CEI 64-56 “Locali ad uso medico”; – CEI 31-30 “Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas. Classificazione dei luoghi pericolosi”; – CEI 31-35 “Guida all’applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30). Classificazione dei luoghi pericolosi”. Norme e Guide CEI per impianti elettrici di distribuzione Le principali Norme e Guide CEI per gli impianti elettrici di distribuzione di bassa tensione sono: – CEI 11-1 “Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica - Norme generali”; – CEI 11-4 “Esecuzione delle linee elettriche aree esterne”; – CEI 11-8 “Impianti di terra”; – CEI 11-15 “ Impianti sotto tensione”; – CEI 11-16 “Attrezzi”; – CEI 11-22 “Aste isolanti e attrezzi”; – CEI 11-23 “Abiti”; – CEI 11-24 “Terminologie per attrezzi”; – CEI 11-25, 11-26, 11-28 “Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti fisse trifase a corrente alternata”; – CEI 11-27/1 “Requisiti minimi di formazione per lavori non sotto tensione su sistemi di Categoria 0,I, II e III e lavori sotto tensione su sitemi di Categoria 0 e I”; – CEI 11-35 “Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente”; – CEI 11-37 “Giuda per l’esecuzione di impianti di terra”; – CEI 11-39 “Lavori sotto tensione. Distanze in aria”; – CEI 11-48 “Esercizio degli impianti elettrici”. 5 Norme CEI per i materiali elettrici, le apparecchiature e le macchine Le principali Norme CEI relative ai componenti di bassa tensione da integrare tra loro nell’impianto sono: – CEI EN 60947-2 (CEI 17-5) “Apparecchiature a bassa tensione (interruttori industriali)”; – CEI EN 60947-3 (CEI 17-11) “Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra- sezionatori”; – CEI EN 60947-4 (CEI 17-3) “Contattori fino a 1000 V”; – CEI EN 60439-1 (CEI 17-13/1) “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (Quadri BT, AS di serie e ANS non di serie)”; – CEI EN 60439-2 (CEI 17-13/2) “Quadri elettrici BT (condotti sbarre prefabbricati)”; – CEI EN 60439-3 (CEI 17-13/3) “Quadri elettrici BT (quadri per distribuzione ASD)”; – CEI EN 60439-4 (CEI 17-13/4) “Quadri elettrici BT (quadri per cantiere ASC)”; – CEI EN 60439-5 “Cassette per distribuzione in cavo (CDC)”; – CEI 20-19 “Cavi in gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V”; – CEI 20-20 “Cavi in PVC con tensione nominale non superiore a 450/750 V”; – CEI 20-22 “Prove d’incendio su cavi elettrici”; – CEI 20-35 “Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco”; – CEI 20-36 “Cavi resistenti al fuoco”; – CEI 20-37 “Gas emessi dalla combustione dei cavi”; – CEI 20-38 “Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi”; – CEI 20-39 “Cavi ad isolamento minerale con tensione nominale non superiore a 750 V”; – CEI EN 60898 (23-3 IV ed.) “Interruttori per impianti domestici e similari”; – CEI EN 61008-1-2; 61009-1-2 (CEI 23-45) “Interruttori differenziali per uso domestico”; – CEI 23-9 “Apparecchi di comando non automatici”; – CEI 23-48, 23-49, 23-51 “Quadri e quadretti per installazioni fisse per usi domestico e similari”; – CEI 23-50 “Prese a spina per usi domestici e similari”; – CEI EN 60204 (44-5) “Equipaggiamenti elettrici di macchine industriali”; – CEI 116-1 “Rivelatori di gas naturale e rivelatori di GPL per uso domestico e similare”. Norme CEI per la protezione contro i fulmini Le Norme CEI per gli impianti elettrici contro le scariche atmosferiche sono: – CEI 81-1 “Protezione delle strutture contro i fulmini”; – CEI 81-2 “Guida alla verifica degli impianti di protezione contro i fulmini”; – CEI 81-4 “Valutazione del rischio dovuto al fulmine”. Tabelle CEI UNEL Oltre alle norme, il CEI ha pubblicato le seguenti tabelle sulle portate dei conduttori: 6 – 35024/1 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico e termoplastico per tensioni nominali 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c. - regime permanente posa in aria; – 35024/2 Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c. regime permanente posa in aria. Dovranno inoltre essere osservate – Decreto D.P.R. n.81/08 del 16.04.2008 – DM 10.03.1998 – Dlg n.493 del 14.08.1996 – Decreto Ministeriale n. 37 del 22.01.2008 – Tabelle di Unificazione CEI-UNI EN1838 e UNI 10428 – Le prescrizioni dell’ENEL. – Le prescrizioni della ASL – Le prescrizioni dell’Istituto Italiano per il Marchio di qualità per i materiali. Marcatura CE e marchi di conformità Il Decreto Legislativo 25 novembre 1996, n. 626 relativo all’attuazione della direttiva 93/68/Cee ha introdotto anche in Italia l’obbligo della marcatura CE del materiale elettrico destinato a essere utilizzato entro taluni limiti di tensione, generando talvolta confusione tra marcatura e marchiatura. La marcatura CE è applicata dallo stesso costruttore (importatore o mandatario) che ha costruito e/o messo in commercio il materiale in Europa. L’apposizione della marcatura CE si effettua in alternativa, sul prodotto, sull’imballo, sulle avvertenze d’uso, sulla garanzia ecc e deve essere visibile, leggibile e indelebile. La marcatura CE è obbligatoria e indica espressamente la rispondenza di quel prodotto ai requisiti essenziali di tutte le direttive europee che lo riguardano e che costituiscono l’unico vincolo tecnico obbligatorio. È lo stesso costruttore che stabilisce per il suo materiale l’applicabilità dell’una e/o dell’altra direttiva. La marchiatura invece, può essere richiesta dal costruttore, per alcuni prodotti di grande serie, a specifici enti (in Italia all’Istituto per il Marchio di Qualità IMQ). Il marchio IMQ è previsto per materiale elettrico destinato ad utenti non addestrati e, per fornire ad essi la massima garanzia, viene concesso a determinate condizioni (vedi figura); in particolare: - riconoscimento dei sistemi di controllo e di qualità del costruttore; - approvazione del prototipo con prove di tipo; controllo della rispondenza della produzione al prototipo, su campioni prelevati dal mercato. L’aver sostenuto una serie di prove secondo la normativa europea presso un laboratorio riconosciuto per ottenere il marchio di qualità, abilita alla concessione del marchio presso un altro paese 7 CEE senza la necessità di prove supplementari. Il Marchio di qualità coesiste con la marcatura CE e nel caso quest’ultima preveda l’avallo di enti terzi, l’istituto del Marchio può rivestire tale funzione. figura - Iter per la concessione del marchio di qualità Il marchio attesta la conformità alle norme tecniche e si rivolge al mercato, mentre la marcatura CE attesta la conformità ai requisiti essenziali delle direttive europee e si rivolge prevalentemente all’autorità di controllo e/o giudiziaria. Caratteristiche generali dell’impianto Il complesso, attualmente, dispone di un allaccio di media tensione, di una cabina elettrica MT/BT in cui sono inseriti due trasformatori da 400 KVA e una rete di linee elettriche di alimentazione dei fabbricati.L’impianto elettrico di alimentazione delle palazzine del complesso è un impianto trifase più neutro in bassa tensione (400V-230V, 50 Hz). Le linee sono state posate interrate entro cavidotti in PVC e sono stati disposti dei pozzetti d’ispezione lungo il percorso e nelle intersezioni. Il progetto prevede il recupero di una parte dei fabbricati facenti parte del complesso, in particolare quelli denominati: Palazzina 13 AE, Palazzina 13 CD, Palazzina 11,12,13F, Palazzina 10 AB, Palazzina 14 AB, Palazzina 14 CD, Palazzina 16, Palazzina 7, Palazzina 8, Palazzina 15, Palazzina 30. Per alcune di queste sono previsti interventi parziali. Gli edifici hanno una distribuzione edificatoria ad uno o più livelli fuori terra. Le varie palazzine, pur adiacenti fra loro, risultano strutturalmente e tipologicamente indipendenti. I vari fabbricati sono stati destinati a corpi diversi della stessa Arma. La destinazione d’uso principale risulta quella di uffici; vi sono comunque locali con diversa destinazione, in particolare: palazzina 13AE – PT – archivio e casellario; 2P – uffici, sala intercettazioni e aula ricognizioni; 8 palazzina 13CD – PT – uffici e depositi; 2P – camerate; palazzina 11,12,13F – PT – archivi e depositi; 1P – uffici, armeria, spogliatoi, laboratorio; 2P – uffici, spogliatoi; palazzina 10AB – PT – uffici, sala apparati, spogliatoi e depositi; 1P – uffici, centro trasmissioni, sala armi; palazzina 14AB – PT – uffici, spogliatoi e depositi; 1P – uffici, depositi; palazzina 14CD – PT – uffici, armeria e depositi; 1P – camerate e ripostigli; palazzina 16 – PT –spogliatoi, barberia e sartoria; palazzina 7 – PT – aula didattica e rappresentanza; 1P – uffici; palazzina 8 – PT – bar, locale ricreativo; 1P – camerate; 2P – camerate; palazzina 15 – PT – spogliatoi, guardiania; palazzina 30 – PT – magazzino; in tutte le palazzine vi sono i locali di servizi generali come ingressi, vani scala, corridoi e servizi igienici. Scopo dell’intervento Gli impianti studiati per le varie palazzine sono: gli impianti elettrici di forza motrice, di illuminazione, di illuminazione di emergenza e di sicurezza, di trasmissione dati, telefonia, TV, citofonico, TV-CC, di rivelazione fumi, idrico sanitario, antincendio e climatizzazione. L’impianto antincendio e quello di rivelazione fumi sono stati studiati come schemi generali e pertanto, in fase esecutiva, gli stessi dovranno eventualmente essere adeguati ai fini del CPI mettendo in evidenza tutte le attività soggette a certificazione e in ottemperanza con la norma UNI 10779. In tale fase progettuale si dimensionerà l'impianto idrico di spegnimento incendi unitamente all'impianto di rilevamento incendi quale base per la protezione generale, demandando quanto verrà disposto, concordemente con i preposti VV.F., ad una successiva fase quando cioè dovranno considerarsi tutti quegli elementi conoscitivi delle attività indispensabili al conseguimento della Certificazione di Prevenzione Incendi. 9 In sede di progetto, il criterio di suddivisione dei carichi sulle sezioni di energia è stato definito in funzione delle richieste dell’Utente, di ragioni pratiche, operative del sito, funzionali e della natura degli utilizzatori stessi. L’impianto elettrico di forza motrice è costituito in modo tale da disporre di una corrente principale, quella proveniente dalla rete, per il funzionamento del sistema; una corrente privilegiata, proveniente da un primo gruppo elettrogeno di soccorso, per il funzionamento delle postazioni di lavoro delle varie palazzine; una corrente assoluta, proveniente da un secondo gruppo di soccorso, per il funzionamento del centro operativo e del server dei ROS. Ciascuna palazzinaè dotata inoltre di unità UPS (della potenza di 15kVA), installata a valle del quadro generale, destinata a coprire il vuoto energetico durante la fase di transitorio che si ha fra il momento in cui manca la corrente e il momento in cui entra a regime il gruppo elettrogeno ed eroga la potenza necessaria. In funzione del dimensionamento dei vari elementi della rete, la differenziazione adottata è la seguente: sezione principale: · alimentazione della F.M. delle palazzine, in particolare: delle prese, delle postazioni di lavoro, dell’impianto di trasmissione dati, dell’impianto antincendio, dell’impianto rilevazione fumi e incendio, dell’impianto TV terrestre e sat, impianto citofonico, dell’impianto TVCC, dell’illuminazione degli ambienti e di tutti i locali di servizio; · alimentazione dell’impianto di illuminazione; · alimentazione dei componenti (unità esterne, interne e linea bus) dell’impianto di climatizzazione; · alimentazione della sala apparati della palazzina 10AB; · alimentazione del server dei ROS della palazzina 11,12,13F. sezione preferenziale: · alimentazione della F.M. delle palazzine, in particolare: delle postazioni di lavoro, dell’impianto di trasmissione dati, dell’impianto antincendio, dell’impianto rilevazione fumi e incendio; · alimentazione della sala apparati della palazzina 10AB; · alimentazione del server dei ROS della palazzina 11,12,13F. sezione in continuita’ assoluta: · alimentazione della sala apparati della palazzina 10AB; · alimentazione del server dei ROS della palazzina 11,12,13F. Il complesso dispone di alcuni locali adibiti ad armeria; per tali locali è stato studiato l’impianto in modo che i suoi componenti abbiano caratteristiche anti deflagranti come si evince dagli allegati progettuali. Le masse dell’impianto e quelle estranee, presenti nell’edificio, dovranno essere collegate ad un impianto di terra. 10 In base alla potenza elettrica necessaria per lo svolgimento delle attività nei vari fabbricati, si sono sviluppati i calcoli di dimensionamento e verifica delle linee elettriche di alimentazione e di distribuzione e quelli dei quadri elettrici di comando (negli allegati grafici allegati vengono riportate le distribuzioni delle linee elettriche e la posizione dei quadri). Finalità Nella progettazionesi sono considerati, quali elementi prioritari,le esigenze rappresentate dall’Arma, l’affidabilità, la funzionalità, la flessibilità gestionale e manutentiva, la sicurezza degli operatori, la protezione delle linee dagli effetti termici derivanti da correnti di sovraccarico e di corto circuito e la realizzazione di un’efficace protezione contro ipossibili contatti diretti e indiretti. Gli aspetti che hanno caratterizzato la progettazione degli impianti, sono: · impianti di illuminazione artificiale caratterizzati da corpi illuminanti di valore tecnico e funzionale, in grado di fornire buone prestazioni di illuminamento e di confort; caratteristiche tipiche dei corpi a ottica riflessa e dark ipotizzati nell’illuminazione degli ambienti di lavoro; · illuminazione di sicurezza nei percorsi e delle vie di esodo; · selettività orizzontale e verticale della rete elettrica raggiunta con la suddivisione dei circuiti e l’adozione di dispositivi di protezione; · realizzazione di un impianto di trasmissione dati in cablaggio strutturato; · installazione di gruppi elettrogeni con motore endotermico e gruppi statici di continuità (UPS), per ridurre al minimo i disservizi; · impianto di rilevazione incendi, autonomo per ogni palazzina con allarme trasmesso al corpo di guardia e al pronto intervento, realizzato con sensori indirizzati; · impianto generale di terra; · impianto TV satellitare e terrestre, singolo e indipendente per ogni palazzina, dotato di antenne, eventuale amplificatore e prese di connessione; · impianto citofonico con apertura a badge, per l’ingresso nelle sale riservate, consentito al solo personale preposto; · impianto TVCC di sorveglianza delle celle dalla postazione di lavoro del preposto. Impianto di distribuzione dell’energia elettrica Il complesso della Caserma “Cascino” dispone di una cabina elettrica con due trasformatori da 400 KVA ciascuno e un quadro di distribuzione dell’energia elettrica in BT. Le palazzine, oggetto della presente progettazione, sono solo una parte dell’intero complesso. Dalle disposizioni preliminari si è avuta la disponibilità della corrente necessaria all’alimentazione degli impianti in progetto. In un recente intervento sono state realizzate una serie di nuove linee di 11 alimentazione dei fabbricati inoggetto, disposte interrate entro tubo in PVC, queste linee si è ritenuto opportuno utilizzarle nell’ambito del presente progetto, così come i cavidotti per l’inserimento di nuove linee elettriche. La distribuzione elettrica avviene con linee trifase più neutro 400 V-230V a 50 Hz. La corrente di guasto è 20 KA. La distribuzione dell’energia si sviluppa secondo lo schema riportato nei disegni di progetto. Si tratta di una struttura ad albero che prevede, a valle del punto di consegna, il Quadro Generale, interno ad un edificio, dal quale partono tutte le linee elettriche di alimentazione che terminano nei quadri elettrici di comando, disposti nei fabbricati, da questi partono le linee di distribuzione che alimentano le utenze. Dal quadro generale si sviluppano le dorsali principali che si attestano sui Quadri di Zona ed infine, da questi ultimi, le dorsali secondarie a valle delle quali si diramanoi carichi. Nel complesso vi sono già delle linee elettriche principali per l’alimentazione dei fabbricati, ma sono in grado di soddisfare solo parzialmente le esigenze del servizio del complesso ristrutturato. Tali linee sono testate in un quadretto all’esterno dell’ingresso di ogni palazzina, da questo dovrà essere derivato il nuovo quadro elettrico di comando. Le linee esistenti, qualora insufficienti,dovranno essere integrate con nuove linee, disposte in parallelo, o sostituite con altre di maggiore sezione per garantire la maggiore richiesta di corrente elettrica necessaria a ciascuna palazzina. Le eventuali linee rimosse dovranno essere riutilizzate nell’ambito dell’alimentazione elettrica di altre palazzine con collegamenti diretti o in parallelo; è possibile inoltre segregare le correnti provenienti dalle due linee che potranno alimentare utenze diverse a valle del quadro. Per garantire un adeguato grado di selettività si è deciso di separare le linee luci dalle linee F.M. Ognuna sarà protetta con interruttore magnetotermico differenziale e, a monte dei suddetti interruttori, vi sarà un interruttore magnetotermico con funzione di interruttore generale atto a togliere alimentazione alla sezione d’impianto interessata. Gli interruttori magnetotermici dovranno presentare caratteristiche d’intervento adeguate all’utilizzo, queste vengono indicate negli allegati. Dai quadri dovranno essere alimentati e protetti i circuiti di piano e terminali fino agli utilizzatori finali del sistema. I quadri, Generale e di Zona, nel rispetto della norma CEI 17-13, saranno realizzati in lamiera zincata a caldo e verniciati con forma di segregazione 2, grado di protezione IP 40 nel pieno rispetto delle norme CEI 23-49, CEI 23-51. I quadri saranno dimensionati per contenere il 30% in più degli interruttori installati, senza dover effettuare alcun lavoro sulla carpenteria. Nel loro interno troveranno alloggiamento gli interruttori automatici magnetotermici modulari e con moduli differenziali, di protezione delle linee di alimentazione delle palazzine, un’apparecchiatura multifunzione per la misura dei parametri dell’energia o una terna di spie di presenza rete a monte degli interruttori stessi; morsettiere e accessori vari saranno a corredo del quadro. Inoltre sarà presente la segregazione fra la sezione della corrente principale di rete e la sezione preferenziale/assoluta. 12 Particolarità del calcolo Il calcolo è stato condotto partendo dalle potenze elettriche necessarie ai singoli fabbricati, secondo la nuova destinazione d’uso,e determinando le caratteristiche dei conduttori elettrici, dei quadri e degli interruttori. I risultati di tali calcoli hanno mostrato che le sezioni delle linee esistenti, presenti nel complesso in progetto, non sono sufficienti per la nuova destinazione d’uso assegnata ai fabbricati e sono state integrate con nuove linee. Gli schemi dei quadri elettricimostrano i conduttori e gli interruttori studiati per il nuovo utilizzo. La distribuzione primaria per il collegamento del QGBT con i quadri generali degli edifici, dovrà essere realizzata con cavi FG7R/OR posti in opera all’interno di tubi corrugati in PVC interrati nel percorso esterno ai fabbricati, mentre le parti interne verranno eseguite sotto traccia o in canalette metalliche o in cavedi. Questi sistemi hanno la funzione di schermo contro le perturbazioni di varia origine e dovranno essere collegate a terra all’inizio e alla fine di ogni tratta. I cavedi dovranno ospitare ordinatamente i cavi di energia e dovranno essere segregati i conduttori per gli impianti con diversa tensione di lavoro (TV-CC, rivelazioni fumi, etc). La distribuzione fra i vari quadri di piano dovrà essere realizzata tenendo conto delle caratteristiche architettoniche dell’edificio, in genere si dovrà: - distribuire le dorsali di piano a mezzo cavi di tipo FG7 con doppio isolamento, posti in opera in canalette metalliche o sotto traccia o in appositi cavedi; - per l’alimentazione degli utilizzatori elettrici si dovranno derivare i circuiti negli ambienti mediante scatole di derivazione con coperchio rimovibile con apposito attrezzo; la distribuzione negli ambienti sarà eseguita con conduttore unipolare del tipo N07V-K in tubazioni di PVC del tipo flessibile medio/pesante, posto in opera o sotto traccia o con altri sistemi. Nella realizzazione delle specifiche opere, dovranno essere applicati tutti gli accorgimenti necessari alla individuazione dei circuiti elettrici provenienti dalle varie sezioni di energia (normale, di emergenza, privilegiata, assoluta, in continuità); per tale aspetto dovranno essere impiegate targhette indicatrici, il tutto in modo da separare le dorsali e agevolare le azioni di manutenzione. La siglatura dei circuiti dovrà essere fatta impiegando timbri di tipo componibile costituiti da caratteri di almeno 10 mm di altezza ed impiegandoinchiostro di tipo indelebile. Le sigle dovranno essere poste sulla superficie interna del coperchio di ciascuna cassetta solamente nel caso di cassette installate su pareti. Per le altre, le sigle dovranno essere poste sulla superficie esterna. Le sigle dovranno essere le seguenti: - illuminazione, L; - illuminazione di emergenza, LE; - forza motrice, FM; - telefono, TP; - trasmissione dati, TD; - rivelazione incendio, R; - videocitofono, VC. I carichi elettrici degli utilizzatori presenti e da alimentare all’interno delle palazzine, sono costituiti principalmente dalle postazioni di lavoro ubicate nei vari ambienti. Ogni singola postazione 13 sarà costituita da una presa bipasso 2x10/16A+T, corrente principale, da due prese UNEL 2x10/16A+T, corrente privilegiata o assoluta, e tre prese dati/telefoniche RJ45 cat 6, come indicato negli elaborati grafici, tali apparecchi dovranno essere installati in cassette da incasso unificate a tre o più moduli. L’alimentazione, in singole tubazioni corrugate di pvc, dovrà essere, come specificato, distinta e derivata dalla cassetta di derivazione più vicina; targhette indicatrici dovranno specificare la tipologia di alimentazione a prevenzione di incidenti nelle azioni di manutenzione. Per l’illuminazione artificiale dell’edificio e nella scelta dei corpi illuminanti relativi, in sede di progetto si è fatto riferimento, in funzione delle richieste degli utenti finali, alla destinazione d’uso degli ambienti da illuminare, al valore d’illuminamento da raggiungere e alla tipologia dei corpi illuminanti in relazione al progetto architettonico. Per gli ambienti di lavoro, l’illuminazione dovrà essere realizzata con corpi illuminanti idonei e funzionali all’uso a cui sono destinati. Per migliorare l’efficienza e il rendimento dei corpi illuminanti inoltre, sono state preferite apparecchiature con lampade fluorescenti ad alta resa da18W, con ottiche di diffusione di tipo dark idonee all’installazione in ambienti con presenza di video terminali,per la sicurezza, sono stati previsti inverter e batterie tampone. Per i corridoi, l’illuminazione necessaria è stata ottenuta con corpi illuminanti da 600x600 con ottiche a luce riflessa e diffusa della potenza di 4x18W; per la sicurezza, sono stati previsti inverter e batterie tampone per assicurare l’illuminamento minimo in caso di mancanza di rete. In particolare, tutti corpi illuminanti muniti di inverter, dovranno costituire l’illuminazione notturna di base dei percorsi. I comandi di accensione dell’illuminazione dei corridoi e delle scale dovranno essere realizzati tramite relè centralizzato e localmente a mezzo pulsanti. Le indicazioni delle vie di esodo, ai fini della sicurezza dell’edificio, dovranno essere assicurate dall’installazione in punti nodali dei percorsi, di lampade autoalimentate da 1x11/18W munite di segnaletica di sicurezza. L’illuminazione dei locali tecnici, dei depositi e degli archivi dovrà essere di tipo fluorescente e con grado di protezione adeguato alla normativa. In particolare nei locali di pertinenza dell’armeria (deposito armi, locali manutenzione ecc), gli impianti elettrici presenti e quelli relativi all’illuminazione, dovranno essere realizzati con protezione antideflagrante(AD-PE). Per prevenire incidenti e per la sicurezza, l’illuminazione all’interno delle celle di sicurezza dovrà essere realizzata con corpi illuminanti installati all’interno di fori e asole ricavate nella muratura e protetti anteriormente da vetro antisfondamento; questo al fine di evitare atti lesivi da parte di persone in stato di fermo; i comandi delle accensioni dell’illuminazione dovranno essere poste al di fuori delle celle stesse. L’impianto di terra, essendo il sistema distributivo della rete di tipo TN-S, dovrà essere realizzato secondo i criteri dettati dalla Norma 64-8 e 11-1 nona edizione per tipologie distributive a cinque conduttori; la presa di terra dovrà essere unica per tutto il complesso e a tale parte si dovranno attestare i conduttori di protezione dell’impianto elettrico della caserma, dell’eventuale impianto di protezione dalle scariche atmosferiche e le eventuali terre di apparati e sistemi elettronici di comunicazione. L’impianto dovrà essere costituito dalle seguenti parti: dispersore intenzionale, 14 realizzato con corda di rame nudo di opportuna sezione direttamente interrata su tutta la superficie occupata dal complesso e da picchetti dispersori a croce di opportuna lunghezza installati in appositi pozzetti;dispersore di fatto, costituito dai ferri di armatura delle travi di fondazione opportunamente collegati e resi tra loro solidalicon bandella di acciaio a mezzo saldatura ai ferri d’armaturae all’anello di terra generale;collettori di terra: punti di collegamento fra dispersore, rete dei conduttori di protezione e conduttori equipotenziali, costituiti da sbarre in rame e da morsetti posti in posizione accessibile; connessioni apribili, per permettere le verifiche, ma solo mediante strumento; conduttori di protezione PE: conduttori isolati, con guaina di colore giallo-verde, posti in opera lungo gli stessi percorsi dei conduttori d’energia, aventi la funzione di collegare tutte le masse dell'impianto elettrico, sempre distinte dai conduttori di neutro. In generale, ogni lineadi potenza è provvista del proprio conduttore di protezione, dimensionati secondo quanto previsto dalla normativa; conduttori equipotenziali: conduttori isolati, con guaina di colore giallo-verde per il collegamento all'impianto di terra di tutte le masse estranee. Essi si distinguono in conduttori principali, utilizzati per collegare ai collettori di terra le masse estranee, e conduttori supplementari, utilizzati per collegare masse estranee fra loro e ai conduttori di protezione per la realizzazione dell'equalizzazione locale. Descrizione delle scelte progettuali Si è ipotizzato di disporre di un quadro elettrico di distribuzione generale (power center) dal quale partono tutte le linee d’alimentazione dei fabbricati. A valle di questo quadro, all’altra estremità delle linee elettriche, sono stati disposti i nuovi quadri per la gestione dell’energia elettrica dei singoli edifici. I quadri elettrici dei fabbricati sono concepiti in modo da avere un quadro generale con un magnetotermicoprincipale, un magnetotermico per ogni sottoquadro (piano terra, primo, secondo, climatizzazione), e una serie di magnetotermici differenziali per le linee di distribuzione a valle del sotto quadro, uno per ogni utenza alimentata scelta in funzione dell’utilizzo a cui è destinata. Il sistema elettrico, inoltre, per la funzione a cui è destinata, ha delle altre particolarità, quali un sistema elettrico di corrente privilegiata ed uno di corrente assoluta. Le utenze alimentate dalla corrente privilegiata, sono per lo più le postazioni di lavoro degli uffici, mentre, quelle alimentate dalla corrente assoluta, sono il centro operativo con i suoi apparati e il server dei ROS. Il funzionamento del sistema è il seguente: in caso di mancanza della corrente di rete, l’impianto viene alimentato da un gruppo elettrogeno principale di soccorso che garantisce la continuità del servizio per le utenze privilegiate e assolute; qualora non dovesse funzionare il gruppo principale di soccorso, interviene un secondo gruppo elettrogeno, di riserva, che garantisce la continuità del servizio per le sole utenze assolute. Tale sistema ha un funzionamento automatico di avviamento dei motori dei 15 gruppi elettrogeni. Inoltre, nei vari fabbricati del complesso, nelle vicinanze dei quadri elettrici, saranno disposti dei gruppi di continuità con lo scopo di eliminare il vuoto elettrico che si ha durante la fase di transizione necessaria per l’entrata a regime del gruppo elettrogeno.Tale sistema garantisce il funzionamento degli apparati difronte a qualunque condizione di guasto o altra possibile causa. Protezione da sovraccarichi, corto circuiti e contatti indiretti La protezione dai sovraccarichi, effettuata con interruttori magnetotermici che rispettino le norme CEI 23-3 (per correnti nominali inferiori a 125 A), deve rispettare la seguente relazione: Ib ≤ In ≤ Iz. Ib è la corrente di impiego della linea; In è la corrente nominale dell’interruttore; Iz è la portata del cavo. Si ricava in tal modo la corrente nominale dei dispositivi di interruzione utilizzati. Il potere di interruzione di ciascun dispositivo (massima corrente che l’interruttore può interrompere) deve essere superiore alla corrente di corto circuito massima (all’inizio della linea). La protezione contro i contatti indiretti verrà assicurata dalla presenza di moduli differenziali, coordinati col valore della resistenza di terra, in posizione opportuna. Quadri di Bassa Tensione Norme di riferimento I quadri elettrici dovranno essere conformi alle seguenti normative: norme CEI 17-13/1 fascicolo 1433; DPR 547 del 7/04/1955; IEC 439 (1973) e modifiche n. 1 (1974) e n. 2 (1976); CEI 1126 Fascicolo 1766-G Caratteristiche elettriche e meccaniche Gli scomparti dovranno soddisfare le seguenti condizioni: tensione di prova (applicata) 2,5 KV tensione di isolamento nominale > 660 V tensione di funzionamento nominale 220-440 V frequenza nominale 50 Hz sistema elettrico trifase con neutro (TNS) corrente nominale ammissibile di breve durata (minimo) 100 KA – altitudine fino a 2000 m. umidita’ -90% a 20g. C. 50% a 40g. C temperatura ambiente - da -5g.C. a +40g.C. preparazione dei terminali in accordo con tabella A1, paragrafo 7.1.3.2 CEI 17-13/1. 16 dimensione a passo modulare (DIN 43880) protezione della corrosione con sistema ALUZINK bulloneria a norme UNI 5739-65 e 5788-65 in acciaio 8.8 classe con passivazione secondo UNI 4721 F.Zn 12 IV vernice epossidica RAL 7030 con spessore 50 micron, trattamento al forno 200-220g. C. barrature in rame argentate e isolate Prove da certificare presso il CESI Prove di breve durata sbarre orizzontali 100 KA x 1s a 50 Hz Prova di cresta sbarre orizzontali 165 KA Prova di breve durata sbarre verticali 100 KA x 1s a 50 Hz Prova di cresta sbarre verticali 132 KA Prova di riscaldamento 3100 A a 50 Hz Prova di tensione a frequenza industriale 3 KV x 1 Min. 50 Hz Grado di protezione IP42 Il quadro dovra’ essere dotato di Certificato di Conformita’ alla CEI 17-13/1 e dotato di targa con riportato il contrassegno CEI per l’anno in vigore. L’involucro esterno assicurerà un grado di protezione almeno IP 3X nei lati verticali ed IP 4X nel piano superiore (tetto), nel fondo e in tutti gli altri eventuali piani non verticali. Le eventuali aperture di aerazione o drenaggio saranno schermate internamente con reti o lamiere forate per prevenire l’ingresso di insetti (almeno IP 3 X). Le porte e le portelle saranno incernierate e provviste di maniglie bloccabili con una chiave. I pannelli e le piastre di chiusura facenti parte dell’involucro saranno fissati a mezzo di viti. L’asportazione di coperchi o di parti di involucro meccanicamente fissate a parti estraibili, sarà possibile solo a mezzo di chiavi ad impronta o di attrezzi. I tipi di chiavi e attrezzi di cui sopra saranno ridotti al minimo compatibilmente con le esigenze di sicurezza. Le parti attive saranno ubicate e protette in modo tale che persone addestrate ed autorizzate possano effettuare con quadro in tensione le seguenti operazioni, senza pericolo di contatti diretti accidentali (non volontari): a) Ispezione visiva di dispositivi di manovra, regolazione, segnalazione, relè, sganciatori ed altri apparecchi. b) regolazione e ripristino di relè a sganciatori. c) sostituzine di fusibili, lampade, ecc. d) misure di tensione, corrente e localizzazione guasti eseguite con strumenti appositamente previsti ed isolati adeguatamente. e) allacciamento di cavi provenienti dall’esterno. f) rimozione per manutenzione dei componenti di ciascun circuito messo fuori tensione. 17 Per consentire le operazioni di cui sopra, saranno previsti ripari sui componenti dei circuiti adiacenti che potrebbero accidentalmente essere toccati; in particolare, gli scomparti, le frazioni di scomparto e le celle ad utilizzazione multipla saranno sempre del tipo tra loro schermate. Le apparecchiature per le quali sono previsti normali interventi operativi (es. taratura relè sostituzione fusibili, ecc.), saranno posizionate in modo che questi interventi siano agevoli dal fronte del quadro e senza dover procedere alla asportazione delle parti estraibili. Gli strumenti indicatori, i manipolatori, i pulsanti e le lampade, saranno montati in posizione agevole per la lettura e la manovra. I quadri a scomparti saranno predisposti per permettere l’ampliamento su entrambi i lati. Anche le sbarre saranno forate e predisposte per futuri ampliamenti. Le lamiere saranno di spessore minimo di 2 mm. con rinforzi nei punti deboli dovuti alla eccessiva larghezza delle lamiere asportabili; eccezione potrà essere fatta per le lamiere interne, non facenti parte della struttura portante e dell’involucro esterno (setti divisori), le quali potranno avere spessore di 1,5 mm. L’ingresso dei cavi nel quadro potrà avvenire dal basso o dall’alto e sarà realizzato con piastre asportabili non forate o, quando richiesto, con pressacavi o altri sistemi di sigillatura. Le l’ingresso dei cavi unipolari (es. per le alimentazioni), saranno di piastre predisposte per materiale amagnetico. I cavi relativi ad una cella non passeranno attraverso un’altra cella a meno che siano racchiusi in tubi o canalette metalliche messa a terra e tali da consentire lo sfilaggio e l’infilaggio senza dover accedere alla cella di passaggio. Le celle con apparecchiatura estraibile saranno realizzate in modo da: a) permettere l’intercambiabilità degli interruttori aventi le stesse caratteristiche; b) permettere l’intercambiabilità della parte estraibile di celle della stessa grandezza. Il sistema di sbarre principali, con corrente nominale come indicato nei documenti allegati, si estenderà per tutta la lunghezza del quadro. Le sbarre derivate per l’alimentazione di più circuiti saranno dimensionate per la somma delle correnti nominali dei circuiti più il 25 % della corrente nominale apparecchi relativi del circuito di maggiore corrente nominale. Le ad un singolo connessioni tra le sbarre e gli circuito saranno dimensionate per la corrente nominale dell’apparecchio stesso. Nei sistemi trifasi con neutro, la sbarra di neutro si svilupperà per tutta la lunghezza delle sbarre di fase e sarà: a) di sezione uguale alle sbarre di fase fino a 200 mmq. se in rame; b) di sezione metà delle sbarre di fase con un minimo di 200 mmq. se in rame, se queste ultime hanno sezione maggiore, salvo prescrizioni più restrittive dovute alle correnti di guasto. Nelle giunzioni sbarra-sbarra e sbarra-cavo, le sbarre saranno protette contro l’ossidazione. Nelle connessioni tra sbarre e pinze di parti estraibili, le pinze saranno protette contro l’ossidazione. Non saranno eseguite giunzioni sbarra-sbarra con un solo bullone, su sbarre piatte di larghezza maggiore di 40 mm. I bulloni e i morsetti saranno provvisti di sistemi antiallentanti. Le 18 estremità delle sbarre principali saranno forate per futuri ampliamenti del quadro. I supporti delle sbarre potranno essere costituiti da isolatori o da supporti isolanti stampati o statificati; saranno di materiali non igroscopico e non combustibile e realizzati in modo da evitare le scariche superficiali in caso di deposito di polvere o formazione di condensa. Le sbarre saranno ammarate tenendo conto delle dilatazioni e delle eventuali vibrazioni previste. I cavi utilizzati nei circuiti di potenza saranno in rame, isolati in PVC di sezione minima 2,5 mmq., flessibili fino a 10 mmq, di tipo cordato e con tensione nominale non inferiore a 450/750 V. Le sbarre e i conduttori isolati di potenza saranno contrassegnate come previsto nelle norme di riferimento (Es. L1-L2-L3-N o colori diversi). Le parti estraibili equipaggiamenti quali ad esempio gli interruttori è previsto che assumano le seguenti posizioni: a) in servizio - b) in prova - c) sezionato - d) asportato Per gli interruttori con comando a distanza, che non abbiano la posizione c) (solo il circuito principale viene sezionato) e dove il sezionamento dei circuiti ausiliari deve essere fatto manualmente, in posizione b) saranno sezionati i circuiti di comando a distanza che potranno essere reinseriti per prova solo tramite un predispositore di “prova a distanza”. Il sistema di estraibilità sarà provvisto di interblocchi che consentano la inserzione o disinserzione solo ad interruttore o contattore aperto e che ne impediscano la chiusura se la parte estraibile non è esattamente in una delle due posizioni “in servizio” o “in prova”. Saranno previsti finecorsa o blocchi meccanici a sgancio manuale per impedire che la parte estraibile possa inavvertitamente essere estratta oltre la posizione c) “sezionato”. La posizione d) “asportato” potrà essere ottenuta solo sganciando i blocchi suddetti. Le pinze di connessione delle parti estraibili alle sbarre, saranno dimensionate per la corrente saranno protette contro l’ossidazione e adatte a sollecitazioni elettriche e nominale dell’interruttore o dell’avviatore; esse sopportare, senza deformazioni e senza aprirsi, le meccaniche dovute alle correnti di guasto e le sollecitazioni termiche dovute alle correnti nominali (es. ricottura di molle, ecc.). I conduttori dei circuiti ausiliari saranno in rame di tipo flessibile, isolati in PVC ed avranno una tensione nominale non inferiore a 450/750 V. I conduttori dei circuiti secondari dei trasformatori di corrente avranno una sezione minima di 2,5 mmq., tutti gli altri avranno una sezione minima di 1,5 mmq. Sezioni più piccole possono essere impiegate per particolari circuiti solo se preventivamente autorizzato. Gli equipaggiamenti montati sulle porte saranno collegati con conduttori di tipo flessibilissimo. I collegamenti ausiliari tra scomparti saranno realizzati con canalette per facilitare l’inserzione o la rimozione in condizioni di sicurezza di singoli conduttori. 19 Quando i collegamenti devono essere rimossi per motivi di spedizione saranno collegati a morsettiere terminali; non saranno utilizzate spine addizionali per realizzare i collegamenti interpannellari. I collegamenti non protetti in canalette saranno raggruppati e supportati ove necessario. Nei punti di attraversamento di pareti metalliche, i conduttori saranno protetti con boccole o guaine isolanti. Le terminazioni dei conduttori saranno realizzate con capicorda a compressione ed identificate in modo univoco. Gli anelli di identificazione saranno sistemati in modo da essere letti agevolmente. Non più di eccezione dei conduttori in uscita che due conduttori faranno capo ad uno stesso morsetto ad saranno collegati singolarmente. I morsetti aventi la stessa funzine saranno tra loro vicini e connessi con piastrine o metodo analogo evitando quanto più possibile l’uso di ponticelli a filo. Il metodo per l’individuazione dei conduttori di cablaggio sarà scelto tra uno dei due seguenti in conformità con la PUBBLICAZIONE IEC 391 . INDIVIDUAZIONE DIPENDENTE DA ENTRAMBI I MORSETTI: sistema di individuazione nel quale ogni estremità del conduttore è contrassegnato utilizzando contemporaneamente sia il simbolo del morsetto cui esso è connesso sia quello del morsetto cui è connessa l’altra estremità. INDIVIDUAZIONE INDIPENDENTE: sistema di individuazione nel quale ogni conduttore è contrassegnato in modo univoco utilizzando un simbolo di individuazione indipendente da quello dei morsetti cui è connesso; tale simbolo cambierà ogni qualvolta il conduttore sarà connesso a morsetti di apparecchiature, mentre rimarrà invariato quando il conduttore sarà connesso a morsetti di morsettiere interne. Le collegamenti estremità esterni di conduttori connessi allo scomparto a morsettiere predisposte per o alla cella, saranno completate con realizzare l’aggiunta nella sola estremità connessa al morsetto in uscita del simbolo di individuazione per il morsetto stesso e della morsettiera. La protezione contro i contatti indiretti sarà realizzata con la messa a terra utilizzando un circuito di protezione. Per questo motivo in tutti i quadri, compresi quelli con isolamento speciale, sarà installata una “sbarra di protezione (PE)”. La sbarra di protezione (PE) coprirà tutta la lunghezza del quadro e sarà provvista di bulloni di connessione, alle due estremità ed ovunque sia previsto l’allacciamento di un cavo. Essa sarà in rame e di sezione dimensionata come appendice B (CEI 17-13/1). Nei sbarra di protezione (PE) quadri chiusi la sarà installata all’interno nella posizione più opportuna per allacciare i conduttori di protezione e le armature dei cavi. Nei quadri chiusi, su sistemi elettrici TN, direttamente alimentati da trasformatori o generatori (generalmente i Power Center), la sbarra di protezione (PE) sarà collegata alla sbarra di neutro in corrispondenza degli interruttori di alimentazione; questo 20 collegamento sarà delle stesse dimensioni della sbarra di protezione ed avrà un tratto sezionabile con bulloni in prossimità della sbarra di protezione. Nei quadri chiusi con apparecchiature poste in verticale, in corrispondenza delle apparecchiature, sarà prevista una sbarra di protezione derivata da quella da cui sopra, per la connessione dei cavi e delle singole apparecchiature. Nei quadri la parte conduttrice accessibile (massa) di ogni scomparto o cassetta sarà individualmente collegata alla sbarra (PE) con una connessione in rame opportunamente calcolata in base alla corrente presunta di guasto a terra con un minimo di 16 mmq. Sara’ equipotenziali garantita la continuità di tutte le parti metalliche o tramite connessioni appositamente predisposte o tramite le giunzioni della struttura. Le porte saranno collegate alla struttura dello scomparto con una connessione flessibilissima di rame avente sezione opportunamente calcolata in base alla corrente presunta di guasto a terra delle apparecchiature montate su di esse con un minimo di 6 mmq. Gli equipaggiamenti estraibili saranno collegati al circuito di protezione con contatto a pinza o strisciate o a molla, sia in posizione di servizio che in quella di prova. Interruttori Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati in esecuzione modulare Gli interruttori differenziali con sganciatori di sovra corrente incorporati, in esecuzione modulare, devono avere le seguenti caratteristiche : · rispondenza alla norma CEI 23-18, I Edizione,1980 e successive varianti V1, V2, V3, V4 · tensione nominale: 230/400 V · frequenza nominale: 50 Hz · corrente nominale differenziale: 0,5 A, 0,3 A, 0,03 A · corrente nominale fino a 32 A (taratura fissa) · potere di interruzione nominale: come da schemi elettrici - classe dilimitazione dell`energiaspecifica passante 3 (applicabile fino alla taratura 32 A) · caratteristiche di intervento: C e U a seconda del tipo di impiego · numero di poli: 2P (2 poli protetti), 3P+N · adatti per montaggio a scatto su guida profilata secondo norma EN50022 · esecuzione modulare (modulo base 17,5 + 0,5 mm) · leva di manovra incassata ad accesso intenzionale,con possibilità di piombatura in entrambe le posizioni di aperto e chiuso · grado di protezione frontale IP 2X secondo norma CEI 701 · temperatura ambiente di taratura dello sganciatore termico: rispettivamente per 30 C oppure 20 C le caratteristiche C e U 21 · adatti per valori limite della temperatura ambiente da · 25 C a +40 C con umidita` relativa massima 95% · esecuzione di tipo A secondo la norma CEI 23-18 Variante V3, adatti cioe` sia per corrente alternata che per correnti pulsanti unidirezionali · resistenti alle sovratensioni impulsive fino a 250 A onda 8/20 us · posizione di funzionamento: qualsiasi · adatti per collegamento alla rete di alimentazione indifferentemente attraverso i morsetti superiori o quelli inferiori (tranne che per l`esecuzione con comando di apertura a distanza) · morsetti adatti per conduttori da 0,75 a 16 mm² · resistenza alle vibrazioni almeno 6 g in ogni direzione (g=9,81m/s). · Il potere minimo di interruzione degli interruttori dovrà comunque essere uguale a quello indicato sugli schemi dei quadri, allegati. Interruttori automatici magnetotermici in esecuzione modulare Gli interruttori automatici magnetotermici in esecuzione modulare, devono avere le seguenti caratteristiche: · rispondenza alla norma CEI 23-3,IV Edizione, 1991 · tensione nominale: 230/400 V · corrente nominale fino a 32 A (taratura fissa) · potere di interruzione nominale: come da schemi elettrici · classe di limitazione dell`energia specifica passante 3(applicabile fino alla taratura 32 A) · caratteristica di intervento: C · numero di poli: 1P,1P+N,2P,3P,3P+N · adatti per montaggio a scatto su guida profilata secondo norma EN50022 · esecuzione modulare (modulo base 17,5 + 0,5 mm) · leva di manovra incassata ad accesso intenzionale,con possibilità di piombatura in entrambe le posizioni di aperto e chiuso · grado di protezione frontale IP 2X secondo norma CEI 701 · temperatura ambiente di taratura dello sganciatore · termico: 30C° · adatti per valori limite della temperatura ambiente da · 25 C° a +45 C° con umidita` relativa massima 95 % · posizione di funzionamento: qualsiasi · adatti per collegamento alla rete di alimentazione indifferentemente attraverso i morsetti superiori o quelli inferiori · morsetti adatti per conduttori da 0,75 a 16 mm² 22 · resistenza alle vibrazioni almeno 6 g in ogni direzione · (g=9,81 m/sec²) · custodia in materiale isolante secondo norma DIN 7708 · accessoriabilita` minima: 1) blocchetti di contatti ausiliari 1NA+1NC (galvanicamente separati) in custodia con entrambe le pareti in materiale termoplastico 2) blocchetti di contatti 1NA+1NC (galvanicamente separati) di segnalazione dell`avvenuto intervento dell` interruttore, in custodia con entrambe le pareti in ma teriale termoplastico. Il potere minimo di interruzione degli interruttori dovra’ comunque essere uguale a quello indicato sugli schemi dei quadri, allegati. Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente, modulari Gli interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente, in esecuzione modulare, devono avere le seguenti caratteristiche: · rispondenza alla norma CEI 23-18, I Edizione, 1980 e successive varianti V1, V2, V3, V4 · tensione nominale: 220/380V · frequenza nominale: 50 Hz · corrente nominale differenziale: 0,01A, 0,03A, 0,3A, 0,5A · corrente nominale fino a 63A · esecuzione di tipo a secondo la norma CEI 23-18 variante V3, adatti cioe` sia per corrente alternata che per correnti pulsanti unidirezionali · resistenti alle sovratensioni impulsive fino a 250A onda 8/20 uS · numero di poli: 2P, 3P+N · adatti per montaggio a scatto su guida profilata secondo norma EN 50022 · esecuzione modulare (modulo base 17,5 + 0,5 mm) · leva di manovra ad accesso intenzionale · grado di protezione frontale IP2X secondo Norma CEI 701 · adatti per valori limite della temperatura ambiente da -25°C a + 40°C con umidita` relativa massima 95% · posizione di funzionamento: qualsiasi · adatti per collegamento alla rete di alimentazione indifferentemente attraverso i morsetti superiori o quelli inferiori La gamma dovra` prevedere inoltre: a) interruttori differenziali selettivi (tempo di ritardo fisso) b) interruttori differenziali per frequenza nominale 50÷400 Hz con corrente nominale differenziale 0,03A 23 Il potere minimo di interruzione degli interruttori dovra’ comunque essere uguale a quello indicato sugli schemi dei quadri, allegati. Interruttori automatici compatti fino a 630 A per distribuzione Gli interruttori automatici compatti fino a 630 A devono avere le seguenti caratteristiche: · tipo A secondo IEC 947-2 · sganciatori elettromagnetici regolabili (con soglia magnetica da 5 a 10xIn), con regolazione frontale esterna all’interruttore, tasto di test · potere nominale di interruzione Icu secondo IEC 947-2 100A - 35KA, 65KA, 100KA e 415V c.a. 160A 35KA, 65KA, 100KA e 415C c.a. 250A - 35KA, 65KA, 100KA e 415V c.a. 400A - 40KA, 65KA, 100KA e 415V c.a. 630A - 40KA, 65KA, 100KA e 415V c.a. · tensione nominale di isolamento 750V per le vie principali,690V per ausiliari · esecuzione ¾ poli con protezione elettromagnetica anche del polo di neutro (100% fino a In = 100A, 60% x In > 100A) · tensione nominale d’esercizio secondo IEC pari a 690V c.a. · indicazione a codice colore frontalmente della posizione dei contatti principali · possibile alimentazione dall’alto o dal basso senza declassamento delle caratteristiche elettriche · morsetti serracavo fin per le grandezze costruttive 100A, 160A, 250A · sganciatori di sovracorrente intercambiabili a partire dalla grandezza costruttiva con In 250A · caratteristica di interruttore principale secondo IEC 947-2 · estraibile fino a 250 A e sezionabile per portate superiori nei quadri di tipo Power Center Il potere minimo di interruzione degli interruttori dovra’ comunque essere uguale a quello indicato sugli schemi dei quadri, allegati. Interruttori di manovra - sezionatori, modulari, con fusibili incorporati. Gli interruttori di manovra-sezionatori, in esecuzione modulare, con fusibili incorporati devono avere le seguenti caratteristiche: · rispondenza alla norma CEI 17-11 · tensione nominale: 220/380V · frequenza nominale: 50 Hz · categoria di impiego: AC 22 · corrente nominale fino a 63A · potere di interruzione nominale: 50 KA · adatti per fusibili per uso da parte di persone non addestrate, tipo D01 e D02 in classe di impiego gG/gL secondo norma CEI 32-1 24 · numero di poli: 1P, 1P+N, 2P, 3P+N · provvisti di dispositivo per garantire · sostituzione delle cartucce solo in posizione di · adatti per la circuito interrotto, quindi in assenza di tensione montaggio a scatto su guida profilata secondo Norma EN 50022 · esecuzione modulare (modulo base 17,5 + 0,5 mm) · leva di manovra ad accesso intenzionale, con possibilita’ di piombatura in entrambe le posizioni di aperto e chiuso Interruttori di manovra-sezionatori, modulari, senza fusibili incorporati. Gli interruttori di manovra-sezionatori, in esecuzione modulare, senza fusibili incorporati devono avere le seguenti caratteristiche: · rispondenza alla norma CEI 17-11 · tensione nominale: 220/380V · frequenza nominale: 50 Hz · corrente nominale fino a 100A numero di poli: 1P, 2P, 3P, 3P+N · adatti per montaggio a scatto su guida profilata secondo Norma EN 50022 · esecuzione modulare (modulo base 17,5 + 0,5 mm) · leva di manovra incassata ad accesso intenzionale, con possibilita` di piombatura in entrambe le posizioni di aperto e chiuso · grado di protezione frontale IP2X secondo Norma CEI 1 701 · adatti per valori limite della temperatura ambiente da -10°C a + 40°C con umidita` relativa massima 95% · posizione di funzionamento: qualsiasi · adatti per collegamento alla rete indifferentemente attraverso i morsetti superiori o quelli inferiori · custodia in materiale isolante secondo Norma DIN 7708. Orologi interruttori programmabili Gli orologi interruttori programmabili devono avere le seguenti caratteristiche: · tipo elettronico digitale con tasto per l’ora legale/solare · tensione nominale: 220V · frequenza nominale: 50 Hz · corrente nominale: almeno 10A · provvisti di riserva di carica di almeno 24 ore · adatti per montaggio a scatto su guida profilata secondo norma EN 50022 · esecuzione modulare (modulo base 17+0,5 mm) · grado di protezione frontale IP2X secondo Norma CEI 701 25 · adatti per valori limite della temperatura ambiente da -5 C a +45 C con umidita` relativa massima 95% · posizione di funzionamento: qualsiasi la gamma dovra` comprendere apparecchi per ciclo giornaliero e settimanale. Basi portafusibili e fusibili per uso da parte di persone addestrate Le basi portafusibili e i fusibili per uso da parte di persone avere le addestrate devono seguenti caratteristiche: · rispondenza alle norme CEI 32-1, CEI 32-4 · tensione nominale: 500V · frequenza nominale: 50 Hz · corrente nominale fino a 1250A · potere di interruzione nominale 120 kA · esecuzione con contatti a coltello · grandezze · classe di 00-0-1-2-3-4a (Dimensioni secondo Norma IEC 269-2-1, 1987, in futuro CEI 32-4-1) impiego: gG (cartucce con potere di interruzione a pieno campo per uso generale) · rapporto di selettivita` 1: 1,25 a 320V 50 Hz · tolleranza sulle caratteristiche tempo/corrente ± 5%, per quanto riguarda la corrente La gamma dovra` inoltre prevedere: a) fusibili in classe di impiego aM (cartucce con potere di interruzione a campo ridotto per la protezione dei circuiti di motori) b) fusibili in c) fusibili in classe di impiego gG con attacchi per l’estrazione/inserzione in materiale isolante classe di impiego gG con tensione nominale 660V 50 Hz d)accessori complementari come calotte l’estrazione/inserzione delle cartucce (1). Per coprimorsetti, pareti persone addestrate divisorie, si maniglie intendono appartenenti alle categorie BA4 e BA5 secondo la pubblicazione IEC 364-3 BA4 le per persone persone adeguatamente informate o sorvegliate da persone addestrate o esperte, in modo da evitare pericoli che l’elettricita` puo` presentare BA5 persone sufficienti, tali da consentire loro di con conoscenze tecniche o i esperienze evitare i pericoli che l’elettricita` puo` presentare Basi portafusibili e fusibili per uso da parte di persone non addestrate Le basi portafusibili e i fusibili per uso da parte di persone non addestrate devono avere le seguenti caratteristiche: · rispondenza alle norme CEI 32-1, CEI 32-5 · tensione nominale: 380V oppure 500V · frequenza nominale: 50 Hz 26 · corrente nominale fino a 100A · potere di interruzione nominale: 50 kA · esecuzione con tappo portacartuccia da avvitare · grandezze DII, DIII, DIV, DO1, DO2, DO3 · classe di impiego gG (cartucce con potere di interruzione a pieno campo per uso generale) · rapporto di selettivita` 1: 1,25 a 320V 50 Hz · tolleranza sulle caratteristiche tempo/corrente ± 5%, per quanto riguarda la corrente · grado di protezione IP 2X secondo norma CEI 70-1 (con tappo portacartuccia avvitato), assicurato anche mediante accessori · deve essere assicurata la non intercambiabilita` delle cartucce, attraverso l’impiego di calibratori, allo scopo di evitare che in una base specificata possano aventi essere usate inavvertitamente cartucce caratteristiche diverse da quelle che assicurano la protezione prevista. La gamma dovra` inoltre prevedere: a) fusibili in classe di impiego gR secondo la Norma CEI 327, per la protezione di dispositivi a semiconduttori b) basi portafusibili per montaggio diretto su sistemi di sbarre (30x5 mm oppure 30x10 mm) con interdistanza 60 mm. (1). Cio` non esclude che i fusibili contemplati in questa scheda siano adatti anche per usi industriali e similari da parte di persone addestrate. Avviatori e relative protezioni contro i corti circuiti. Gli avviatori, cioè i dispositivi per la marcia e l’arresto dei motori e per la loro protezione contro i sovraccarichi, saranno costituiti da contattori e relè termici diretti. La protezione contro i corto circuiti, salvo diversamente indicato, sarà realizzata a mezzo di fusibili coordinati con gli avviatori in modo da prevedere per questi ultimi un danneggiamento ti Tipo “C” secondo la Pubblicazione IEC 2921A, cioè: L’avviatore non deve subire caratteristiche del relè di sovraccarico) danneggiamenti (incluso l’attenzione permanente delle maggiori della leggera bruciatura dei contatti; inoltre il rischio di saldatura dei contatti deve essere ridotto a valori praticamente trascurabili. Per gli avviatori di motori, i fusibili con corrente nominale superiore a 63 A saranno preferiti del Tipo “aM” secondo la Pubblicazione IEC 269-2. L’eventuale protezione contro i corto circuiti automatici sarà studiata caso per caso per garantire il sarà realizzata a mezzo di interruttori minimo danneggiamento possibile ad esempio usando interruttori limitatori. Le categorie di impiego degli avviatori saranno le seguenti secondo IEC 292-1: · AC-3 per motori con rotore a gabbia in servizio CONTINUO, DISCONTINUO STAGIONALE, ecc. 27 · AC-4 per motori con rotore a gabbia in La corrente servizio INTERMITTENTE. nominale di impiego (Ie) sarà assunta considerando un numero di cicli a carico (durata elettrica) cone segue: · AC-3 almeno 1/10 del numero di cicli a vuoto (durata meccanica); · AC-4 0,3 milioni. La classe del servizio intermittente ed il relativo rapporto di intermittenza per la categoria d’impiego Ac-4 sarà definita caso per caso; in mancanza di indicazioni essa sarà: classe 3 (300 cicli/h) e rapporto di intermittenza 15 %. Per la categoria di impiego AC-3, la scelta delle apparecchiature ed il relativo coordinamento saranno quelli indicati nel progetto. L’impiego di apparecchiature diverse potrà essere adottato solo con la preventiva approvazione. Rele’ ausiliari I relè ausiliari da impiegarsi dovranno avere le seguenti caratteristiche: · tensione di isolamento · categoria di impiego 660 V AC11 · esecuzione aperta · tensione di alimentazione bobina 24V ca. o 48V cc. 2.24 - RELE’ ELETTRONICI I relè elettronici di protezione contro i sovraccarichi devono avere le seguenti caratteristiche: · esecuzione tropicalizzata · temperatura ambiente ammissibile - 25 ÷ + 55°C · campi di regolazione fino a 630A · con o senza sgancio (commutabile)al mancare della ten sione ausiliaria · tensione nominale d’isolamento apparecchio di sgancio 750V trasformatore di corrente 1000V · 6 classi di sgancio commutabili 5-10-15-20-25-30 · sgancio per sovraccarico, mancanza fase, dissimmetria - tasto di ripristino RESET, tasto di prova TEST · compensazione della temperatura ambiente - 25 ÷ + 55°C · contatti ausiliari 1NA + 1NC galvanicamente separati · ripristino commutabile manuale/automatico · LED per indicazione sovraccarico · LED per indicazione scattato · memoria termica (tempo di ripristino dopo un intervento) · approvazioni PTB (per motori in esecuzione EEX E) 28 · resistenza alle vibrazioni 8 g · circuito ausiliario: · corrente nominale d’impiego Ie/AC-11 _ 400V: 1A · campo di lavoro : 0,85 ÷ 1,1 xUS · tensioni nominali di comando 50/60 Hz, 110/127V, 208 ÷240V, 280÷415V, 24V c.c. · relè di sgancio fino a 25A. Per correnti superiori relè di sgancio in combinazione con trasformatore di corrente. Pulsanterie e giunzioni Pulsanti, selettori e indicatori luminosi con diametro d’incasso 22 mm o 30 mm I pulsanti, selettori e indicatori luminosi con diametro d’incasso 22 mm o 30 mm devono avere le seguenti caratteristiche: · rispondenza alle norme IEC 947-5-1, DIN VDE 0660, CEI 17-12 e CEI 17-14 · dimensioni di fissaggio secondo DIN EN 50007 · temperatura ambiente di funzionamento: -25°C ÷ +60°C · il corpo degli operatori deve essere completamente iso lante · grado di protezione secondo DIN 40050 e IEC 529: IP65 · tensione nominale d’isolamento Vi per blocchetti di contatti con serraggio a vite: 660V c.a. e 800V c.c.; per portalampade BA9s: 250V · tensione nominale d’impiego Ve per blocchetti di contatti con serraggio a vite: 660V c.a. · corrente nominale d’esercizio per blocchetti di contatti con serraggio a vite: · categoria di impiego AC-1 : 10A · categoria di impiego AC-11 fino a 230V : 6A · categoria di impiego DC-1 e DC-11 a 24V : 10A · doppio ponte e a doppia interruzione adatti per basse tensioni e piccole correnti · durata meccanica degli operatori: · per i pulsanti normali : 10x106 cicli di manovra · per i pulsanti luminosi : 3x106 cicli di manovra · per i selettori : 3x105 cicli di manovra -durata elettrica per comando di contattori ausiliari: 10x106 cicli di manovra · frequenza di manovra: 1000 cicli/h · montaggio a scatto dei blocchetti di contatti e dei portalampade sul supporto · il fissaggio del supporto, per esecuzione 22 mm, sul pannello deve essere realizzato con viti · protezione dei blocchetti di contatti a prova di dito, IP20, contro i contatti accidentali · numerazione dei morsetti di allacciamento secondo DIN EN 50013 29 · serraggio dei conduttori a vite; le viti devono essere imperdibili e fornite già allentate · possibilità di comandare fino a 10 contatti con un unico operatore · posizione di montaggio qualsiasi · autoestinguenza delle parti in materiale isolante secondo norme UL (UL 94): 94V-2, 94V-1 e 94V-0 -resistenza agli urti secondo IEC 68, parte 2-27: _ 50g/11ms, (ad esclusione di apparecchi con lampade ad incandescenza: _ 30g/11ms) · apparecchi in esecuzione tropicalizzata Capicorda Si dovranno adottare esclusivamente capicorda del tipo pinzabile a pressione, preisolati per le sezioni inferiori o uguali a 6 mmq, rivestiti di isolante, autostringenti per quelli di sezione superiore. Non sono ammessi capicorda con serraggio a bulloni. Ad ogni capocorda dovrà corrispondere un solo conduttore. Barrature in rame Tutte le barrature dei vari quadri dovranno essere in rame elettrolitico 99,9 del tipo a spigoli arrotondati, argentate e isolate nei punti di collegamento, corredate di ammaraggi e protezioni isolanti sulle parti normalmente in tensione, sostenute da portasbarre in resarm o sicodur. Tutte le bullonature di giunzione e di derivazione di dette sbarre dovranno essere del tipo zincocadmiate con rondelle antisvitamento, dadi e bulloni a testa esagonale. Calcoli e dimensionamenti secondo CEI-UNEL 01433-72 e CEI 17-13/1 Tabella 3. Bobine degli interruttori Tutte le bobine, i comandi, i relè degli interruttori dovranno essere alimentati alla tensione di 48 V cc. per il locale cabina di trasformazione e 24 V ca. per gli altri. Morsetti combinabili I morsetti combinabili con allacciamento a vite fino a 185 mm² devono avere le seguenti caratteristiche: · rispondenza alle norme DIN VDE 0110 - parte 1 e 2, DIN VDE 0609 e DIN VDE 0611 · previsti per fissaggio a scatto su guida DIN EN 5002235 · rispondenza alle norme DIN 40046, parte 8 per fenomeni la sicurezza contro le vibrazioni dovute a sismici - devono essere protetti a “prova di dito” secondo le DIN VDE 0106, parte 100 · devono essere privi di alogeni e cadmio · devono essere difficilmente infiammabili secondo DIN VDE 0471, parte 2-1 con 960°C e UL 94 V2 30 · corpo isolante, infrangibile, elastico: i morsetti fino alla grandezza 70 mm² devono essere in materiale termoplastico, poliammide 6.6 e le grandezze 95 e 185 mm² in materiale duroplast · resistenza alle correnti di dispersione superficiali KB>600, secondo DIN 53480 · vie conduttrici di corrente in lega di rame nichelato. Parti mobili di serraggio per morsetti da 2,5 a 70 mm² in acciaio zincopassivato, per morsetti 95 e 185 mm² in lega di rame nichelato · i morsetti devono essere completamente chiusi e isolati su entrambi i lati · viti di allacciamento imperdibili e fornite già allentate · possibilità di avere blocchetti da 3 fino a 35 mm² e blocchetti da 10 fino a 4 mm² · possibilità di avere per le grandezze 2,5 e 4 mm² (oltre a morsetti standard beige) morsetti colorati conformi a quanto previsto per i conduttori di cablaggio secondo DIN VDE 0113 - parte 1, IEC 204-1 e CEI 44-5: · rossi: per circuiti di comando in corrente alternata · blu: per i circuiti di neutro e a sicurezza intrinseca · arancioni: per circuiti di interblocco in c.a. o c.c. · giallo/verde: per circuiti di terra · tensione nominale per i soli morsetti passanti con allacciamento a vite: 750V c.a., 900V c.c. · accessoriabilità. Circuiti e cavi elettrici In relazione alle condizioni in ambiente ed alle destinazioni dei locali, la natura dei circuiti potrà essere con: a - Installazione in Vista (condutture fissate esternamente alle strutture murarie). In tal caso le condutture dovranno essere costituite da: · cavi isolati sotto guaina posati in canale portacavi staffato alle pareti o al soffitto; Nei suddetti casi i cavi da impiegarsi sono quelli con doppio isolamento. · cavi isolati sotto guaina posati in tubazioni di acciaio a lembi saldati o in tubazioni in PVC rigido pesante. b - Installazione Incassata Sotto Intonaco o sotto pavimento (non in locali del sottosuolo). In tal caso le condutture dovranno essere costituite da cavi isolati, ovvero sotto guaina o in tubazioni rigide e/o flessibili, isolamento minimo ammesso grado 3. I circuiti incassati su parete o sotto pavimento in ambienti umidi o bagnati, ovvero in locali del sottosuolo, nonchè su murature esterne o per tratti esterni interrati, dovranno essere eseguiti con: · cavi isolati sotto guaina in tubazioni rigide. · Tubazioni ammesse: tubo PVC serie pesante. 31 c - Installazione con posa su passerella Incassata Sotto controsoffitto o a vista. In tubazioni per installazione in vista, particolate le nei punti di attraversamento delle murature, dovranno essere provviste di controtubo e guarnizioni di rifinitura in modo da rendere la tubazione stessa smontabile. Conduttori, tubazione e scatole di derivazione I conduttori saranno costituiti da cavi in rame isolati,tipo FG7R/OR, N07V-K, per le linee dorsali e per quelle di distribuzione. Le linee dorsali sono queirami di conduttori che mettono in collegamento il power center (punto di consegna dell'energia elettrica) con i quadri di distribuzione, sono in cavo entro tubi corrugatiinterrati. I cavi delle dorsali principali e secondarie, esterne all’edificio, saranno anch’essi entro tubi corrugati interrati. I cavi delle distributrici principali e secondarie, interne all’edificio, in partenza dal Quadro Generale e dai Quadri di Zona, saranno entro tubi corrugati posati sotto traccia. La medesima soluzione è stata adottata per le derivazioni. Le loro sezioni e tipo sono riportate negli elaborati di progetto, e sono state scelte in funzione del numero e della sezione dei cavi che devono contenere, tenendo conto dei suggerimenti della norma CEI 64-8 (diametro interno del tubo pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi che è destinato a contenere) e in modo tale da garantire la sfilabilità dei cavi. Le sezioni dei conduttori sono state scelte, secondo le indicazioni della norma CEI 64-8, imponendo una portata superiore alla corrente di impiego della linea e una caduta di tensione percentuale totale inferiore al 4%. Inoltre, al fine di conseguire un migliore sfruttamento dei cavi, si è deciso di distinguere i percorsi in linee dorsali principali (dal Quadro Generale ai quadri di Zona) dorsali secondarie (dai Quadri di Zona alle scatole di derivazione), e derivazioni (dalle scatole di derivazione ai carichi) scegliendo in taluni casi sezioni maggiori di quelle strettamente necessarie per il rispetto dei vincoli tecnici. Per questo motivo si utilizzano le sezioni minime riportate nella seguente tabella in funzione della destinazione del conduttore. Tipo di linea Dorsali prese Sezione minima (mm2) 4 Dorsali illuminazione 2,5 Derivazioni prese 10/16 A 2,5 Derivazioni punti luce e punti di comando 1,5 32 Collegamenti equipotenziali 6 Il conduttore di protezione (PE) dovrà essere distribuito in tutto l’impianto e sarà unico su ciascuna dorsale, con sezione pari alla massima sezione presente nella dorsale stessa (CEI 64-8). Per tutti i conduttori devono essere rispettati i codici di colore previsti dalle norme: grigio, marrone o nero per i conduttori di fase, blu chiaro per il neutro e giallo-verde per il PE. Per la realizzazione degli impianti saranno impiegate,all’interno dell’edificio, cassette,ad incasso,di derivazione in materiale termoplastico autoestinguente resistente al calore anormale ed al fuoco fino a 650°C (CEI 23-48). Nelle pareti esterne, cassette di derivazione,ad incasso,in materiale termoplastico autoestinguente resistente al calore anormale ed al fuoco fino a 650°C; isolamento classe 2; grado di protezione IP 44 (norma CEI 23-48). Nel cablaggio dell’illuminazione esterna, dell’impianto citofonico, cassette di derivazione,interrate,in materiale termoplastico autoestinguente resistente al calore anormale ed al fuoco fino a 650°C; isolamento classe 2; grado di protezione IP 55 (norma CEI 2348). Le cassette dovranno essere installate rispettando la complanarità con pareti in muratura o pavimenti, l’allineamento con gli assi verticali e orizzontali delle pareti e le posizioni disponibili per non occupare mai quote di pareti utilizzabili per l’arredamento. All’interno dell’edifico gli apparecchi di comando alloggeranno all’interno scatole portafrutti realizzate in materiale termoplastico autoestinguente resistente al calore anormale ed al fuoco fino a 650°C. All’esterno, apparecchi di comando e contenitori avranno grado di protezione IP 55 costituiti da fondo e calotta dotati di guarnizione di tenuta e fissati tra loro mediante viti di fissaggio impermeabili. Saranno dotati di passacavo sulla parte superiore. La calotta sarà munita di coperchio con membrana elastica trasparente per azionamento comandi anche a coperchio chiuso. Tali apparecchi dovranno rispettare la norma di riferimento CEI 239. Si dovranno installare prese a spina che alloggeranno all’interno di scatole portafrutti realizzate in materiale termoplastico autoestinguente resistente al calore anomalo e al fuoco sino a 650°C. Le prese saranno del tipo UNEL bipasso 10/16 A. Tali apparecchi dovranno rispettare le norme di riferimento CEI 23-16 e 23-5. Colorazioni conduttori e segnaletica Per tutti i conduttori unipolari e/o multipolari sono ammesse le colorazioni esistenti in commercio per i cavi a Norme CEI del Comitato Tecnico 20. Nel caso di utilizzo del conduttore giallo-verde, per uno scopo diverso da quello di terra, nelle parti estreme del conduttore, dove questo si attesta ad una morsettiera, lo si dovrà inguainare con apposito tubo vipla, di colore adeguato al reale utilizzo, in modo da non lasciare intravedere la colorazione sottostante. 33 Il cavo multipolare sopradescritto non dovrà avviamente avere giunzioni intermedie, inoltre quanto detto sopra vale anche per il conduttore di colore azzurro nelle sue varie sfumature. Le testate inoltre dovranno essere nastrate nel punto di stacco dei conduttori protetti, con nastro autovulcanizzante. I conduttori collarino numerato alle unipolari e/o multipolari dovranno essere provvisti di apposito due estremità, corrispondente ad una tabella di numerazione cavi da fornire in fase esecutiva. Per i conduttori le colorazioni ammesse sono le seguenti: · giallo-verde = terra · azzurro = neutro · nero, marrone, grigio = fasi · bianco = ritorni, deviazioni (con collarino numerato) I ritorni delle lampade “neri” (con collarino “RIT”). Sono ammesse altre colorazioni per i circuiti di bassa tensione e citofono, ad esclusione del giallo-verde. Non è ammesso l’uso del comune nastro isolante, in nessun caso. Cavi - conduttori Dovra’ essere provvisto di certificazione di conformita’ rilasciato dal CESI o da laboratori di prova di Istituti Universitari e fornibile su richiesta della S.A. o della D.L. Cavi FG7(O)R - Saranno costruttivamente conformi alle Norme CEI 20.22 III, 20.35, 20.37 I, 20.37 II, 20.37 III, 20.38; e succ. varianti e provvisti di Marchio Italiano di Qualita’ (IMQ). Saranno essenzialmente costituiti da: a) CONDUTTORE: sara’ del tipo corda flessibile di rame ricotto stagnato b) ISOLANTE: gomma HEPR. c) ISOLAMENTO INTERMEDIO: sull’insieme delle anime dei cavi multipolari, sara’ predisposto un riempitivo non igroscopico. d) DISTINZIONE DEI CAVI A PIU’ ANIME: la distinzione delle anime dovra’ essere eseguita secondo le tabelle UNEL 0072278 per cavi di tipo “S” (senza conduttore di protezione) e cosi’ suddivisa: - bipolari: blu chiaro, nero - tripolari: blu chiaro, nero, marrone; - quadripolari: blu chiaro, nero, marrone, nero (per questa formazione di dovra’ provvedere a distinguere una delle due anime nere con nastratura di diverso colore). unipolari: nero (ogni singola anima dovra’ essere distinta con nastratura di differente colore come per la formazione quadripolare) e) PROTEZIONE ESTERNA: la guaina in PVC speciale di qualita’ Rz colore grigio. f) INSTALLAZIONE: per quanto concerne il tipo di posa, raggi di curvatura, temperatura di posa, etc., si dovranno seguire scrupolosamente le prescrizioni imposte dalle normative che ne regolano 34 la materia, nonche’ L’attestazione ai le raccomandazioni poli delle da apparecchiature parte delle Case Costruttrici 20.19; 20.22; 20.38. di sezionamento o interruzione sara’ effettuata a mezzo capicorda a pinzare con pinzatrice idraulica in modo che il contatto tra conduttore e capicorda sia il piu’ sicuro possibile. g) DEFINIZIONE DELLA SIGLA: F = a corda flessibile rotondata G7 = tipo di isolante elastomerico O = formazione multipolare - anime cordate R = materiale della guaina esterna Dovra’ essere provvisto di certificazione di conformita’ rilasciato dal CESI o da laboratori di prova di Istituti Universitari e fornibile su richiesta della S.A. o della D.L. Cavi NO7V-K - Saranno costruttivamente conformi alle Norme CEI 20.22 II, 20.35, 20.37 I, 20.37 II, 20.37 III, 20.38 e successive varianti e provvisti di Marchio Italiano di Qualita’ (IMQ). Saranno essenzialmente costituiti da: a) CONDUTTORE: sara’ del tipo a corda flessibile di rame ricotto stagnato b) ISOLANTE: in PVC di qualita’ R2 c) INSTALLAZIONE: per questo tipo di cavo sara’ ammessa la posa in condutture o canalizzazioni in pvc o resina, oppure in tubazioni metalliche e/o canalette d) DEFINIZIONE DELLA SIGLA: N = riferimento alle Norme Nazionali 07 = tensione nominale Uo/U 450/750 V V = materiale isolante K = tipo di conduttore a corda flessibile Dovra’ essere previsto di certificazione di conformita’ rilasciato dal CESI o da laboratori di prova di Istituti Universitari e fornibile della S.A. o della D.L. Tubazioni protettive, cavidotteria, passerelle Nel caso di circuiti sottopavimento si dovrà ricorrere a: · Per qualsiasi adozione di tubazioni rigide in materiale plastico, al tipo pesante (carico di prova allo schiacciamento 750N, conforme a quanto previsto dalle Norme CEI 23 - 8 Fasc. 335 e dalle tabelle UNEL 37118/P con M.I.Q.) · Per qualsiasi adozione di tubazioni flessibili in materiale plastico, al tipo pesante conforme alle tabelle UNEL 37121/70 con M.I.Q. · Nei tratti di impianti in esecuzione incassata non a pavimento, dovrà essere usato un tubo di contenimento in PVC flessibile, della serie pesante, sempre a Marchio Italiano di Qualità. 35 · Nel caso di circuiti in ambienti con pericolo di esplosione e incendio, si dovrà ricorrere a tubazioni metalliche in acciaio trafilato privo di saldature resistenti alla pressione statica interna di 400N/cmq. per almeno 10 secondi. · Nel caso di circuiti con conduttore in vista si dovrà ricorrere a : · Per qualsiasi adozione di tubazioni rigide in materiale plastico,al tipo pesante (carico di prova allo schiacciamento 750 N conforme a quanto previsto dalle Norme CEI 23 - 8 Fasc. 335 e dalle tabelle UNEL 37118/P con M.I.Q.). · Per qualsiasi adozione di tubazioni rigide in acciaio zincato a lembi saldati. · Per qualsiasi adozione di tubazioni rigide in acciaio trafilato al tipo resistente ad una sovrappressione interna di 400 N per un tempo minimo di 10 secondi e massimo di 60 secondi, conforme a quanto previsto dalle Norme CEI 7 - 6 Fasc. 239 in merito alla zincatura, Norme CEI 31 - 1 Fasc. 472, tabelle UNEL e UNI 3824 - 6125. Tubo rigido in pvc 850’c ip 40-55 Sara’ della serie pesante a bassissima emissione di alogeni e resistente alla prova del filo incandescente a 850’C, con grado di compressione minimo di 750 N conforme alle tabelle CEI-UNEL 37118 e alle norme CEI 23-8 e provvisto del marchio italiano di qualita’.Potra’ essere impiegato per la posa a pavimento (annegato nel massetto e ricoperto da almeno 15 mm di malta di cemento) oppure in vista (a parete, a soffitto, nel controsoffitto o sotto il pavimento sopraelevato).Non e’ ammessa la posa interrata (anche se protetto da manto di calcestruzzo) o in vista in posizioni dove possa essere soggetto ad urti, danneggiamenti, ecc.Le giunzioni e i cambiamenti di direzione dei tubi potranno essere ottenuti impiegando rispettivamente manicotti e curve con estremita’ a bicchiere conformi alle citate norme e tabelle.Sara’ anche possibile eseguire i manicotti e le curve a caldo sul posto di posa.Nel caso si adotti il secondo metodo le giunzioni dovranno essere eseguite in modo che le estremita’ siano sovrapposte per un tratto pari a circa 1-2 volte il diametro nominale del tubo e le curve in modo che il raggio di curvatura sia compreso fra 3 e 6 volte il diametro nominale del tubo. Tubazioni ed accessori avranno marchio IMQ.Nella posa in vista la distanza fra due punti di fissaggio successivi non dovra’ essere superiore a 1 m, in ogni caso i tubi devono essere fissati in prossimita’ di ogni giunzione, sia prima che dopo ogni cambiamento di direzione.In questo tipo di posa, per il fissaggio saranno impiegati collari singoli in acciaio zincato e passivato con serraggio mediante viti trattate superficialmente contro la corrosione e rese imperdibili, oppure saranno impiegati collari c.d.s. in materiale isolante, oppure morsetti in materiale isolante sempre serrati con viti (i tipi con serraggio a scatto sono ammessi all’interno di controsoffitti, sottopavimenti sopraelevati, in cunicoli o analoghi luoghi protetti).Collari e morsetti dovranno essere ancorati a parete o a soffitto mediante chiodi a sparo o viti e tasselli in plastica.Nei locali umidi o bagnati o all’esterno, degli accessori di fissaggio descritti potranno essere impiegati solo quelli in materiale isolante; le viti dovranno essere in acciaio nichelato o cadmiato o in ottone.Nei casi in cui siano necessarie tubazioni 36 di diametro maggiore a quelli contemplati dalle citate norme CEI 23-8, potranno essere impiegati tubi in PVC del tipo con giunti a bicchiere con spessore non inferiore a 3 mm per i quali siano stati eseguiti, a cura del costruttore, le prove previste dalle norme CEI 23-8 (resistenza allo schiacciamento, all’urto, alla fiamma, agli agenti chimici e di isolamento) oppure tubi in PVC conformi alle norme UNI 7441-75-PN10.Per la posa interrata dovranno essere impiegati tubi in PVC conformi alle norme UNI 7441-75-PN16. Tubazioni in pvc flessibile Saranno conformi alla norme CEI 23-14 e alle tabelle CEIUNEL 37121/70 (serie pesante) in materiale autoestinguente, provvisto di marchio italiano di qualita’.Saranno impiegati esclusivamente per la posa sottotraccia a parete o a soffitto curando che in tutti i punti risulti ricoperto da almeno 20 mm di intonaco oppure entro pareti prefabbricate del tipo a sandwich.Non potranno essere impiegati nella posa in vista o a pavimento o interrata (anche se protetti da manto di calcestruzzo) e cosi’ pure non potranno essere eseguite giunzioni se non in corrispondenza di scatole o cassette di derivazione.I cambiamenti di direzione dovranno essere eseguiti con curve ampie (raggio di curvatura compreso fra 3 e 6 volte il diametro nominale del tubo).Avranno una resistenza allo schiacciamento non inferiore a 750 N secondo quanto previsto dalle norme CEI 23-25. Avviatori e relative protezioni contro i corti circuiti. Gli avviatori, cioè i dispositivi per la marcia e l’arresto dei motori e per la loro protezione contro i sovraccarichi, saranno costituiti da contattori e relè termici diretti. La protezione contro i corto circuiti, salvo diversamente indicato, sarà realizzata a mezzo di fusibili coordinati con gli avviatori in modo da prevedere per questi ultimi un danneggiamento ti Tipo “C” secondo la Pubblicazione IEC 2921A, cioè: L’avviatore non deve subire danneggiamenti (inscluso l’attenzione permanente delle caratteristiche del relè di sovraccarico) bruciatura maggiori della leggera dei contatti; inoltre il rischio di saldatura dei contatti deve essere ridotto a valori praticamente trascurabili. Per gli avviatori di motori, i fusibili con corrente nominale superiore a 63 A saranno preferiti del Tipo “aM” secondo la Pubblicazione IEC 269-2. L’eventuale protezione contro i corto circuiti automatici sarà studiata caso per caso per garantire il sarà realizzata a mezzo di interruttori minimo danneggiamento possibile ad esempio usando interruttori limitatori. Le categorie di impiego degli avviatori saranno le seguenti secondo IEC 292-1: · AC-3 per motori con rotore a gabbia in servizio CONTINUO, DISCONTINUO STAGIONALE, ecc. · AC-4 per motori con rotore a gabbia in servizio INTERMITTENTE. 37 La corrente nominale di impiego (Ie) sarà assunta considerando un numero di cicli a carico (durata elettrica) cone segue: · AC-3 almeno 1/10 del numero di cicli a vuoto (durata meccanica); · AC-4 0,3 milioni. La classe del servizio intermittente ed il relativo rapporto di intermittenza per la categoria d’impiego Ac-4 sarà definita caso per caso; in mancanza di indicazioni essa sarà: classe 3 (300 cicli/h) e rapporto di intermittenza 15 %. Per la categoria di impiego AC-3, la scelta delle apparecchiature ed il relativo coordinamento saranno quelli indicati nel progetto. L’impiego di apparecchiature diverse potrà essere adottato solo con la preventiva approvazione. Impianto di illuminazione interna L’illuminazione generale sarà realizzata secondo le esigenze dei singoli locali ed in ambito degli uffici si utilizzeranno plafoniere dark ligth adatte per videoterminali. Una tipologia può essere la Comfort con ottica speculare, dotata di corpo in lamiera d'acciaio zincato preverniciato a forno con resina poliestere bianca; ottica dark light, ad alveoli a doppia parabolicità, in alluminio speculare 99,85 antiriflesso ed antiridescente a bassa luminanza; portalampada in policarbonato e contatti in bronzo fosforoso; cablaggio interamente automatizzato con prove elettriche sul 100% della produzione; alimentazione 230V/50Hz con reattore elettronico; cavetto rigido sezione 0.50 mm² e guaina di PVC-HT resistente a 90°C secondo le norme CEI 20-20; morsettiera 2P+T e con massima sezione dei conduttori ammessa 2.5 mm²; equipaggiamento, connettore rapido per l'installazione elettrica e sportellino di apertura per il collegamento elettrico; l'apertura dell'ottica si ottiene senza l'utilizzo di utensili, essa rimane agganciata con cordine anticaduta; montaggio di vari tipi: a soffitto, su cavi tesi, su profili, ad incasso solo in appoggio sui traversini max 38mm; normativa di riferimento: in conformità alle vigenti norme EN60598-1 CEI 34-21, sono protetti con il grado IP20IK07 secondo le EN 60529; Installabili su superfici normalmente infiammabili. La versione con lampada d’emergenza incorporata;in versione S.A. (sempre accesa);in caso di “black out” una sola lampada collegata al circuito in emergenza rimane accesa; autonomia di 60 min; su richiestasi ha la possibilità di “Main Control System” per la gestione in emergenza. Gli accessi delle palazzine dispongono di una illuminazione esterna con corpi illuminanti a parete coma dati da una cellula crepuscolare. L’illuminazione di emergenza e delle vie di esodo, per tutti i piani, sarà centralizzata per ciascun piano, ed i relativi apparecchi saranno dotati di gruppo autonomo a batteria con autonomia di 60 minuti primi. 38 Alcuni uffici e le camerate saranno dotati degli impianti di ricezione TV, del tipo digitale terrestre e satellitare, con l’istallazione delle centraline, dell’antenna e della parabola sulla copertura delle varie palazzine. Le camerate saranno dotate di impianto telefonico, con possibilità di intercomunicazione, e attrezzate con impianto di trasmissione dati. RELAZIONE DI CALCOLO Premessa Per disposizioni dell’arma non si interviene in questa sezione. Per il corretto dimensionamento degli impianti, in sede di progetto sono stati considerati validi ai fini del calcolo, i valori comunicati in forma ufficiosa e preventiva (cautelativi ai fini della sicurezza dell’impianto), dall’Azienda erogatrice dell’energia: - Tensione primaria: - Frequenza: 20kV; 50Hz; - Potenza trasformatori MT: 2*400 KVA; - Corrente di corto lato MT: 20kA; - Tensione di utilizzo: 3F+N, 400V-230V, 50Hz; - Classificazione dell’impianto: TN-S. Potenza di utilizzo realmente impegnata per i singoli utilizzatori Per la determinazione dei carichi elettrici relativi alle varie palazzine ci si è riferiti alle analisi delle apparecchiature scelte e introdotte nei calcoli di dimensionamento; qui di seguito si riassumono i principali: - prese 2x10/16A: 0.5kW; - prese UNEL2x10/16A: 0.5kW; - fotocopiatrici: 1.0kW; - fan coil’s: 0.1kW; - boyler elettrici: 1.2kW - pompe di calore: 30kW; - armadi permutatori di piano: 0.6kW; - tubo fluorescente 36W: 0.045kW; - tubo fluorescente 58W: 0.065kW; 39 - tubo fluorescente 18W: 0.025kW; - lampada di emergenza: 0.01kW; - pompe centrale idrica antincendio: 8kW. Coefficienti di contemporaneita’ I coefficienti di contemporaneità applicati in accordo con le norme CEI in sede di dimensionamento, sono di seguito indicati: - prese 2x10/16A: 0.3-0.6; - prese UNEL: 0.3-0.6; - fotocopiatrici: 0.8; - fan coil’s: 0.6; - apparati di cdz: 0.6; - illuminazione in generale: 0.8; - boyler elettrici: 0.4; - pompe centrale idrica antincendio: 1. Sempre per la determinazione del carico, al prospetto precedente, sono stati apportati fattori correttivi nei quadri di piano e di settore. Valori di illuminamento considerati Per il corretto dimensionamento della potenza impegnata dalla sezione di illuminazione, per i vari ambienti interessati all’intervento, sono stati considerati i valori di illuminamento sul piano di lavoro riportati nella tabella: Ingresso e percorsi: 150 Lux Uffici con video-terminali: 350/400 Lux Servizi: 150 Lux Archivi: 250 Lux Magazzini e depositi: 180/200 Lux Illuminazione di emergenza con inverter: 1 corpo illuminante per vano Illuminazione di sicurezza: 5 Lux Elementi di calcolo In sede di progettazione, è stata data rilevante importanza al dimensionamento della rete; in particolare sono stati presi in considerazione: - i calcoli dimensionali dei conduttori in funzione del tipo di posa previsto e del loro isolamento; - i calcoli relativi alle correnti di guasto; - lo studio dei dispositivi di protezione e della loro selettività. 40 Determinazione della sezione dei conduttori La sezione dei conduttori elettrici sul lato di BT necessari al funzionamento dell’impianto, è stata determinata tenendo in considerazione i seguenti parametri: - Tensione di esercizio lato BT: 3F+N, 400V/230V, 50Hz; - Stato delle masse rispetto al neutro: in cabina TN-S; - Caduta di tensione (c.d.t.) percentuale imposta: ε% = 4 totale; - Il tipo e la formazione dei cavi; - Tipo di posa nei condotti; - Numero massimo dei circuiti in ogni singolo condotto ≤ 3/4; - Temperatura esterna pari a T = 30°C. - Fattore di potenza dell’impianto: cosϕ = 0.9; Identificate in sede calcolo le correnti di impiego IB per ogni singolo circuito mediante la relazione: I = P / V √3 cosϕ e consultando le tabelle relative alle portate per il tipo di cavo considerato e nella posa prevista, è stata dimensionata la sezione del conduttore; il calcolo di verifica è stato effettuato con l’ausilio di appositi programmi. Calcolo delle correnti di corto circuito Per il calcolo delle correnti di corto circuito nei punti nodali dell’impianto, si è fatto riferimento alla formula generalizzata: Icc = V / 3Z In particolare sono stati determinati i valori di corto minimo e massimo, riferiti all’inizio e alla fine di ogni condotta elettrica, correlati alla scelta dei dispositivi di protezione e del relativo coordinamento di questi con i conduttori protetti; il calcolo di verifica è stato effettuato con l’ausilio di appositi programmi. Scelta dei dispositivi di protezione Protezione dai sovraccarichi Per la protezione dai sovraccarichi, come da norma ci si è riferiti alla relazione: Ib ≤ In ≤ Iz che esprime la relazione tra cavo, dispositivo e correnti di linea nelle condutture; il calcolo di verifica è stato effettuato con l’ausilio di appositi programmi. Protezione dai corti circuiti 41 Per l’opportuna protezione dalle correnti di corto circuito, è stata semprerispettata in sede di calcolo, la relazione: I2t ≤ K2S2 In particolare per il corto circuito massimo ad inizio linea, il dispositivo di protezione considerato dovrà possedere un potere di interruzione superiore al valore di corto indicato. In sede di calcolo inoltre sono stati considerati tre diverse condizioni di corrente di corto circuito: - corto circuito sulla rete normale (valori massimi di Icc); - corto circuito nella rete in emergenza con gruppo elettrogeno in funzione(Icc gruppo = 4 volte la corrente nominale erogata dal gruppo riferita alla corrente di corto sub-transitoria), Icc = 1.1kA; - corto circuito nella rete in continuità assoluta con UPS in funzione (Iccgruppo 1,5 volte la corrente nominale erogata dal gruppo circa), Icc = 0.1kA; Per tali protezioni ci si è affidati a interruttori scatolati applicabili su guide DIN con curva caratteristica B e C 3-5In e relè differenziali regolabili. Protezione dai guasti a massa Come specificato nelle Norme per i sistemi TN-S, per la verifica delle protezione dai contatti a massa si è fatto riferimento alla relazione: Zg ≤ U° / I d Livelli dl selettività tra dispositivi di protezione contro le sovracorrenti e tra dispositivi differenziali Per la selettività dell’impianto, in sede di calcolo si è fatto riferimento ad apparecchiature di protezione e ai valori di regolazione dei dispositivi di protezione termici, magnetici e differenziali, come indicato nelle tabelle a seguire: Quadro generale di bassa tensione (QGBT) Liv Utenza Interruttore Relé di massima corrente Relé di guasto a terra D Generale automatico 2x400 E Partenza ai quadri derivati di zona, di piano e di centrali tecnologiche Scatolati automatici, relè differenziali selettivi regolabili (tempo e soglia di intervento) Ir regolata sulla portata dei cavi Sensibilità 0-1A con tempo di intervento regolabile Principali valori delle tensioni di contatto all’interno del locale MT/BT E QGBT Per disposizioni dell’arma non si interviene in questa sezione. Per la protezione dai contatti accidentali su masse in tensione per difetti di isolamento, si fa riferimento alla relazione: IS ≤ U0 / ZG 42 Per il rispetto di tale relazione, si pera nel seguente modo: - limitando (per quanto possibile) la sezione del conduttore di collegamento tra centro stella del trasformatore e nodo di terra, ottenendo di abbassare la corrente nell’anello di guasto; - limitando l’impedenza dei conduttori di protezione ed equipotenziali; - collegando le masse metalliche, mediante un conduttore equipotenziale. Dimensionamento gruppo elettrogeno Nel dimensionamento della potenza totale del gruppo elettrogeno previsto per l’impianto del complesso delle palazzine,nelle condizioni di corrente privilegiata, si ha: CARICO POTENZA COSϕ POT. TOT. Kc TOT. Impianti FM210kW 0,9 190kW 1 190kW TOTALE POTENZA 190kW TOTALE POTENZA APPARENTE 250kVA Per l’ottimale resa del gruppo elettrogeno, si deciso l’utilizzo di una macchina della potenza di 250KVA anche in funzione di futuri ampliamenti e esigenze della struttura. In funzione degli spazi disponibili nel complesso in progetto si è optato per l’installazione del gruppo elettrogeno in un’area esterna dei cortili in posizione baricentrica rispetto agli utilizzatori. 2 - Impianto di terra e di equalizzazione del potenziale L’impianto di terra è realizzato con dispersori lineari a diretto contatto con il terreno. Devono essere costruiti con materiali in grado di sopportare la corrosione e devono resistere alle sollecitazioni meccaniche. Si sono scelti dispersoria croce da 50 mm e corda di rame con sezione di 50 mm2. I dispersori saranno posati lungo il perimetro deifabbricati ad una profondità di 50 cm. Si dovranno realizzare inoltre pozzetti, 40x40 cm, all’interno dei quali saranno posati i dispersori della lunghezza 1,50 m. Nel pozzetto di ispezione situato in prossimità dell’ingresso dei fabbricati sarà realizzato il collegamento fra il conduttore di terra e il dispersore. Internamente all’edificio sarà posizionato il collettore principale di terra, mentre in prossimità di ogni Quadro di Zona dovrà essere collocato un collettore supplementare al quale saranno collegate le masse e le masse estranee al fine di garantire un adeguato livello di equipotenzialità. Il conduttore di terra sarà fatto passare entro tubo protettivo in PVC che garantisce la protezione contro la corrosione ma non la protezione meccanica. Per tale motivo la sezione del conduttore di terra sarà di 16mm2. 43 Per la sezione del conduttore di protezione si è fatto fede a quanto prescritto dalla norma. In particolare le sezioni saranno da stabilire secondo quanto riportato nella seguente tabella: Sezionedi fase Sezione minima del conduttore di protezione (mm2) (mm2) Cu Al PE PEN PE PEN ≤16 SF SF SF SF 16÷35 16 16 16 25 >35 SF/2 SF/2 SF/2 SF/2 Tutte le masse estranee del complesso, così come definite dalle Norme CEI 64-8, saranno collegate all’impianto di terra in modo da realizzare l’equipotenzialità con le masse accessibili, collegate all’impianto di terra tramite i conduttori di protezione. Per la sezione dei conduttori equipotenziali principali la norma prescrive che essa sia la metà di quella del PE e comunque non inferiore ai 6mm2. In base a ciò,i collegamenti equipotenziali saranno realizzati con conduttori in Cu 6 mm2 isolati, di colore giallo-verde, in conformità alle prescrizioni delle CEI 64-8. In particolare saranno collegate: · Tubazioni e canalizzazioni in ingresso ed uscita dalle centrali tecnologiche; · Tubazioni e canalizzazioni metalliche lungo il loro percorso, all’incirca ogni 20 m; · Tubazioni metalliche di acqua calda e fredda di adduzione fluidi in corrispondenza dell’entrata nei servizi igienici. 3 - Impianto di protezione da scariche atmosferiche Particolarità Questo documento contiene la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti a fulmini con riferimento all’impianto elettrico. Per determinare la necessità della protezione contro i fulmini, è stato calcolato il rischio R1. In accordo col committente non è stata effettuata la valutazione di natura economica. 44 Norme tecniche di riferimento · EN 62305-2 2006 (CEI 81-10/2 - 2006): “Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio”; · CEI 81-3 - 1999: “Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per km2 dei comuni d’Italia”. Dati della struttura La struttura è ubicata nel comune di Cagliari · Densità annua di fulmini a terra per km² Ng = 2.5 · Dimensioni della struttura in metri: · La struttura ha una protusione di altezza Hb = 15 · La destinazione d’uso prevalente Altri (Lf = 0.01) · La struttura è ubicata in un’area: Circondata Lb = 100 da Wb = 100 edifici di Hb = 15 altezza più elevata o da alberi (Cd = 0.25) · Impianto di protezione contro i · Tipo di pavimentazione prevalente: Asfalto, linoleum, legno (ra = 0.00001) · Il rischio di incendio è stato valutato: · Il tipo di pericolo particolare è stato valutato: Livello ridotto di panico (rz = 2) · La struttura è dotata di misure di protezione: Equipotenzializzazione del suolo (PA = 0.01) · La struttura è dotata di misure antincendio: Manuali (PA = 0.5) Assente (PB = 1) Nessuno (rf = 0) Dati linee entranti nella struttura Linea elettrica bassa tensione · Descrizione: Alimentazione caseggiati · Ubicazione: Circondata da edifici di altezza più elevata o da alberi (CdL = 0.25) · Ambiente: Urbano (altezza degli edifici compresa tra 20m e 10m) (Ce = 0.1) · Percorso: Interrato (Hc = 0) Lunghezza = 100 m (Lc) · Tipo SPD: Assente (PSPD = 1) Trasformatore MT/BT: Assente (Ct = 0.2) Linea telecomunicazione - dati · Descrizione: linee telefoniche e dati · Ubicazione: Circondata da edifici di altezza più elevata o da alberi (CdL = 0.25) · Ambiente: Urbano con edifici elevati (altezza degli edifici maggiore di 20m) (Ce = 0) · Percorso: Interrato (Hc = 0) Lunghezza = 100 m (Lc) · Tipo SPD: Assente (PSPD = 1) Trasformatore MT/BT: Assente (Ct = 0.2) 45 Calcolo delle aree di raccolta e del numero di eventi pericolosi · Area di raccolta della struttura:Ad = 6361.725 m2 · Area di raccolta dei fulmini che colpiscono la linea BT: Al = 1229.837 m2 · Area di raccolta dei fulmini al sul suolo in prossimità della linea BT:Ai = 55901.699 m2 · Area di raccolta dei fulmini che colpiscono la linea TLC: Al = 0.004 · Area di raccolta dei fulmini al sul suolo in prossimità della linea TLC: Ai = 0.000 · Numero di eventi pericolosi sulla struttura: Nd = 0.000 · Numero di eventi pericolosi sulla linea BT: Nl = 0.003 · Numero di eventi pericolosi in prossimità della linea BT: Ni = 0.001 · Numero di eventi pericolosi sulla linea TLC:Nl = 0.000 · Numero di eventi pericolosi in prossimità della linea TLC: Ni = 0.000 Calcolo delle componenti di rischio · Rischio per danno ad esseri viventi da fulmini sulla struttura: Ra = 0.000 · Rischio per danno materiale alla struttura da fulmini sulla struttura: · Rischio per danno ad esseri viventi da fulmini su linea BT:RUBT = 0.000000000 · Rischio per danno materiale alla struttura da fulmini in prossimità linea BT:RVBT = 0.000000280 · Rischio per danno ad esseri viventi da fulmini su linea TLC:RUTLC = 0.000000000 · Rischio per danno materiale alla struttura da fulmini in prossimità linea TLC: Rb = 0.000000398 RVTLC = 0.000000000 Analisi del rischio R1 Rischio di perdita di vita umane (il valore massimo tollerato è di 1.0): R1 = RA + RB + RUBT + RUTLC + RVBT + RVTLC = 0.000000677 · Percentuale di rischio della componente RA su R1 = 58.72 % · Percentuale di rischio della componente RB su R1 = 0.00 % · Percentuale di rischio della componente RUBT su R1 = 41.28 % · Percentuale di rischio della componente RUTLC su R1 = 0.00 % · Percentuale di rischio della componente RVBT su R1 = 0.00 % · Percentuale di rischio della componente RVTLC su R1 = 0.00 % 46 Considerazioni finali Il valore del rischio R1 è molto basso quindi non occorrono dei sistemi particolari per la protezione dalle scariche atmosferiche. La struttura inoltre non contiene apparecchiature dal cui funzionamento dipende direttamente la vita delle persone (ospedali o simili) e non è utilizzata come museo (o simili) nè per servizi pubblici di rete (TV, TLC, distribuzione di energia elettrica, gas, acqua). 4 - Impianto di trasmissione dati (rete LAN) e telefonico L’impianto di trasmissione dati (rete LAN) e telefonicoin progetto sarà costituito da una serie di cavidotti, in tubo corrugato del diametro di 160 mm, di collegamento fra i vari fabbricati, da cavi telefonici a 50 o 100 coppie, da cavi a fibre ottiche, disposti entro i corrugati, e da quadri rack ubicati nei fabbricati. Nel fabbricato destinato al centro operativo saranno dispostidei quadri rack, che costituiscono il centro stella principale,qui arriva la linea Telecom costituita da un cavo a fibre ottiche e un cavo telefonico a 100 coppie. Al centro stella principale vengono collegati i centri stella dei vari fabbricati attraverso i cavi telefonici e a fibre ottiche disposti entro cavidotti. La caserma inoltre dispone di un secondo collegamentoalla rete Telecom, ubicato nel fabbricato in cui vi è il Battaglione dei Carabinieri, questo centro stella è in servizio e, ad esso, sono connesse le utenze dello stesso fabbricato. Nel presente progetto sarà predisposto un collegamento fra i due centri stella principali, attraverso i cavi disposti entro tubo corrugato, per avere la possibilità di una connessione multipla. Ai rack disposti nei vari fabbricati saranno collegate le postazioni di lavoro degli stessi attraverso un doppio collegamento con linea dati e un collegamento con linea telefonica, questi collegamenti vengono eseguiti con cavi del tipoUTP di Cat. 6. I rack sono collegati fra loro da cavo in fibra ottica multimodale tipo LSOH fibre 12 50/125 OM2 e da un cavo telefonico da 50 o da 100 coppie disposti entro tubo corrugato interrato. I rack sono costituiti da armadi in lamiera zincata a caldo e verniciata modulare da 19” e delle misure 2100*800*800 mme predisposti con la strumentazione indicata nel computo. Le restanti apparecchiature saranno fornite e poste in opera dall’Arma dei Carabinieri. Il cablaggio dovrà essere conforme alla normativa Internazionale ISO/IEC 11801, Europea EN 50173, ma più in specifico alla Normativa Italiana C EN 501 73, Classificazione CEI 303-1 4 — CT 306 (Comitato Elettrotecnico Italiano). Ad esse si dovrà fare riferimento per quanto riguarda le norme di 47 installazione, la topologia, i mezzi trasmissivi, le tecniche di identificazione dei cavi, la documentazione e le caratteristiche tecniche dei prodotti impiegati. Gli armadi devono avere una dimensione tale da contenere tutti i dispositivi elencati ed inoltre dovrà essere previsto spazio libero per l’alloggiamento futuro di ulteriori dispositivi, ed essere raccordati elettricamente al quadro elettrico tramite un cavo posato in tubazione dedicata, inoltre dovranno essere raccordati al polo di terra dell’edificio tramite corda isolata giallo-verde da 16mmq. Saranno dotati di pannelli Patch utp cat.6 con 24 porte ciascuno, con funzione d’interfaccia tra le periferiche di campo e lo switch. Il pannello dovrà avere una struttura in lamiera metallica verniciata di spessore 10/10mm, parte frontale provvista di supporto per rack 19", altezza 1U e 24 connettori RJ45 di Cat.6 conformi alla normativa ISO/IEC 11801. I connettori RJ45 utilizzati sul pannello dovranno essere provvisti di sistema di connessione delle coppie in tecnica IDC (Insulation Displacement Contact). Il permutatore dovrà essere dotato di etichette identificative di ogni singola utenza. I cavi di rete dovranno essere posati entro canalizzazioni di distribuzione a loro esclusivamente dedicate, e dovranno essere installate all’interno del locale fino all’armadio di attestazione. Durante la posa dei cavi si dovrà avere la massima cura di non superare sia la tensione di tiro sia il raggio di curvatura, prescritto dai costruttori e dallo standard di riferimento. I cavi a 4 coppie UTP di Cat. 6 dovranno essere completamente attestati ai rispettivi pannelli di permutazione di pertinenza. Le tratte dovranno essere senza giunzioni intermedie tra i punti di attestazione. Come regola generale, le canalizzazioni dovranno essere dimensionate in base ai flussi di cavi che ospiteranno, garantendo comunque un’ulteriore disponibilità di spazio utile all’interno non inferiore al 50%. In particolare le canalizzazioni destinate ad ospitare i cavi utp cat.6 adoperati per il cablaggio, saranno costituite da tubo corrugato pieghevole, autoestinguente, resistenza allo schiacciamento 750N, da posare sottotraccia. Per i percorsi descritti e le relative sezioni si faccia fede a quanto riportato nella planimetria di progetto in allegato. 5 - Impianto rivelazione incendio Premessa La presente relazione tecnica é stata redatta allo scopo di descrivere le caratteristiche principali relative all’impianto di rivelazione incendi di nuova installazione. 48 L’impianto antincendio e quello di rivelazione fumi sono stati studiati come schemi generali e pertanto, in fase esecutiva, gli stessi dovranno eventualmente essere adeguati ai fini del CPI mettendo in evidenza tutte le attività soggette a certificazione e in ottemperanza con la norma UNI 10779. In tale fase progettuale si dimensionerà l'impianto idrico di spegnimento incendi unitamente all'impianto di rilevamento incendi quale base per la protezione generale, demandando quanto verrà disposto, concordemente con i preposti VV.F., ad una successiva fase quando cioè dovranno considerarsi tutti quegli elementi conoscitivi delle attività indispensabili al conseguimento della Certificazione di Prevenzione Incendi. L’intervento ricade nell’ambito della Legge 46/90 art. 1 comma 1 lettera a) e art. 6, nonché del DPR 447/91 art. 4 comma 1. Insieme alla planimetria dei locali, tale relazione costituisce la documentazione prevista dalla Legge 46/90 e relativo Regolamento di Attuazione pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 38 del 1502-92, per gli impianti elettrici con obbligo di progettazione. Caratteristiche generali di progetto Criteri generali. L’impianto da realizzarsi prevede l’attuazione delle seguenti azioni: · segnalazione acustica e luminosa della presenza di un incendio · arresto dei sistemi di trattamento dell’aria · invio di messaggi pre-registrati ad organi di controllo In relazione alle caratteristiche di sviluppo dell’incendio si è ritenuto opportuno provvedere all’installazione di Rivelatori lineari di fumo e rivelatori puntiformi di fumo. Ciò in ragione del fatto che vi è la presenza massiccia di materiali che in caso d’incendio determinano fuoco covante caratterizzato da elevata emissione iniziale di fumo e successiva propagazione della fiamma. Si è optato dunque per l’installazione di rivelatori lineari di fumo che intervengono prontamente in tali condizioni. La segnalazione della presenza di un incendio dovrà poter avvenire anche manualmente per mezzo di pulsanti di allarme disposti lungo le vie di esodo. A capo dell’impianto dall’allarme è posta una centrale digitale a microprocessore ideale per proteggere dall’incendio le strutture, suddivise in più locali, quali gli edifici in progetto. La centrale e i relativi dispositivi consentono di individuare il preciso punto in cui si sta sviluppando l’incendio, cosicché sia possibile intervenire tempestivamente e in modo mirato e non generare situazioni di panico tra gli utenti della struttura non coinvolti nell’emergenza. Estensione della sorveglianza. Le aree sorvegliate devono essere interamente tenute sotto controllo dal sistema di rivelazione. Suddivisione dell’area in zone. L’area sorvegliata è suddivisa in zone in modo che, quando un rivelatore interviene, sia possibile individuarne facilmente la zona di appartenenza. 49 Norme tecniche di riferimento In osservanza a quanto previsto dalla Legge n. 168 del 1-03-68, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 77 del 23-03-68, che recita: ART. 1 - Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte; ART. 2 - I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d’arte, l’impianto dovrà essere realizzato in perfetto accordo con la Legge sopraccitata. In particolare, l’impianto di rivelazione incendi deve essere conforme (con relative varianti, appendici ed errata corrige, se applicabili) alle Norme: ♦ UNI 9795 “Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme d’incendio”; ♦ UNI EN 54-7 ”Rivelatori puntiformi di fumo”; ♦ UNI EN 54-2 “Centrale di controllo e allarme”; ♦ UNI EN 54-3 “Avvisatori acustici e luminosi d’allarme”; ♦ CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale inferiore a 1.000 V”; ♦ CEI 70-1 “Gradi di protezione degli involucri”; Osservanza di leggi, decreti, e regolamenti Oltre ad essere rispondenti alle norme CEI ed UNI di riferimento, l’impianto deve essere eseguito secondo quanto previsto dalle seguenti leggi e decreti: ♦ Legge n. 46 del 5-3-90 (e successivi DM) - Norme per la sicurezza degli impianti; ♦ DPR 447/91 – Regolamento d’attuazione della Legge 46/90; ♦ DM del 20-02-92 - Modello di dichiarazione di conformità alla regola d’arte; ♦ DM del 22-04-92 - Soggetti abilitati alle verifiche in materia di sicurezza degli impianti; ♦ DPR n. 547 del 27-4-55 - Prevenzione degli infortuni sul lavoro; ♦ DM del 16-02-82 e DPR 689/59 - Individuazione delle aziende e delle lavorazioni soggette, ai fini della prevenzione incendi, al controllo dei Vigili del Fuoco; ♦ DPR 577/82 - Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e di vigilanza antincendio; ♦ DL n. 626 del 19-09-94 - Attuazioni direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro; ♦ DL n. 493 del 14-08-96 - Prescrizioni relative alla segnaletica di sicurezza; ♦ DM n. 64 del 10-03-98 - Criteri generali di sicurezza antincendio e gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro. 50 Particolarità dell’impianto e scelte progettuali Lo schema funzionale dell’impianto è riportato negli elaborati grafici in allegato, mentre i singoli componenti e le rispettive quantità sono indicati nel computo metrico estimativo. Il complesso in progetto è costituito da varie palazzine. L’impianto è stato concepito in modo disgiunto per ogni singolo fabbricato in modo da consentire la loro gestione separata. Comunque gli impianti, in caso d’allarme trasmettono il segnale al corpo di guardia per poter provvedere alla comunicazione su più larga scala. Ogni impianto è costituito dalla centrale, dalle sirene, dai pannelli di segnalazione incendio, dal segnalatore ottico acustico, dal pulsante d’emergenza, dai rivelatori di fumo e dai conduttori elettrici che vengono descritti qui di seguito. Centrale antincendio digitale La centrale di controllo e segnalazione è posta in un ambiente tale da garantire la sicurezza di funzionamento del sistema e la possibilità di dare immediato avvio al piano di emergenza ed evacuazione. Come prescritto dalla Norma UNI 9795, la centrale è installata in un locale presidiato in modo permanente. La centraleè in grado di gestire fino a 960 punti analogici identificati, suddivisi in 8 linee loop oppure 16 linee aperte, 3 uscite di allarme e 32 zone programmabili. Questa, fornita di fabbrica con 2 linee loop, è completata con le schede di espansione. I singoli rivelatori, le singole zone e le intere linee (loop) possono essere abilitate e disabilitate tramite l’utilizzo di una tastiera. In particolare presenta le seguenti caratteristiche: · Numero Linee loop 2 espandibili a 8 · Numero Linee aperte 4 espandibili a 16 · Tensione di alimentazione di uscita: 27,6Vcc · Corrente massima erogabile: 2.5A @27,6V · Lunghezza/estensione massima della linea aperta o loop: 2000m · Numero relè remoti per ogni linea: 32 (1A @ 12 o 24V) · Tipologia di segnalazione: LCD alfanumerico · Programmazione: locale da tastiera · Registrazione eventi: fino a 1000 · Tensione di alimentazione: 230Vca + 10% / -15% · Batterie tampone 2 batterie 12Ah 12V · Dimensioni: 430 (L) x 345 (H) x 115 (P) mm · Grado di protezione IP30 51 Le linee saranno gestite in modalità linee aperte e ad ogni linea è collegato un certo numero di rivelatori sempre minore di 32. La centrale sarà dotata anche di un’interfaccia, la quale opportunamente installata all’interno della centrale permette di disporre di bus 2 fili a cui collegare l’interfaccia per la stampante e per il PC. Il numero massimo di dispositivi collegabili è 32. Nella linea bus occorre inserire una resistenza di terminazione del bus sul primo e sull’ultimo dispositivo collegato. Una scheda di interfaccia opportuna consente il collegamento di rivelatori o contatti convenzionali non digitali (rivelatori lineari di fumo) su impianti antincendio basati su centrali digitali. Questa dovrà presentare le seguenti caratteristiche: · Tensione di alimentazione: 21 V cc · Assorbimento a riposo: 250 μA · Assorbimento medio in funzione: 15 mA La scheda sarà collegata direttamente sulla linea mentre i dispositivi convenzionale ad essa collegati, e quindi i rivelatori lineari di fumo, dovranno essere alimentati tramite una linea dedicata. A tal fine i rivelatori lineari di fumo saranno alimentati dalle unità di alimentazione ausiliaria ubicata in prossimità della centrale antincendio. La scheda deve essere posizionata in prossimità del rivelatore, fissate a parete per mezzo di tasselli. Combinatore telefonico su linea commutata Il combinatore telefonico è in grado di comporre in modo automatico i numeri telefonici precedentemente impostati e di inoltrare uno o più messaggi preregistrati sulla normale linea telefonica. Il combinatore telefonico è alloggiato in un contenitore di lamiera in acciaio, atto anche a contenere anche una batteria tampone. Il contenitore è protetto contro l’apertura dell’involucro e contro la sua asportazione dal muro. Sarà posizionato affianco alla centrale antincendio come da allegato grafico. Deve presentare le seguenti caratteristiche: · Tastiera con 10 tasti numerici da 0 a 9 più due tasti di conferma e seleziona · Display alfanumerico LCD a 8 caratteri · 2 ingressi di allarme totalmente programmabili, con l’ingresso 1 prioritario sull’ingresso 2. · 4 numeri telefonici (da 24 cifre ognuno) associati ad ogni ingresso · Protezioni di linea telefonica · Tensione nominale di alimentazione: 27,6 Vcc · Tensioni minime e massime di alimentazione: 20Vcc÷28Vcc · Assorbimento medio scheda+combinatore: 40 mA · Assorbimento massimo(in allarme): 80 mA 52 · Dimensioni: 280 (L) x 230 (H) x 95 (P) mm Dispositivi di allarme acustico e luminoso I dispositivi di allarme previsti sono costituiti da: · n 2 sirene per esterni dotate di lampeggiatore, in numero di due una interna l’altra esterna,collocate nell’edificio in posizione poco accessibile, protetta contro le intemperie ma tale da risultare facilmente udibile e ben visibile dai punti di maggior traffico, con lo scopo di richiamare la massima attenzione. · segnalatori ottico/acustici, ubicati come da elaborato grafico in ALLEGATO. La sirena elettromagnetica autoalimentata per esterni, presenta: · Una doppia protezione meccanica contro la perforazione · Protezione contro inversione di polarità · Protezione contro i cortocircuiti del lampeggiatore · Materiale contenitore in termoplastico di alta resistenza con grado di protezione IP34 · Tensioni minime e massime di alimentazione: 20Vcc ÷ 28Vcc · Batteria interna prevista: 7 Ah · Assorbimento massimo di corrente (dalla batteria): 1,8 A · Corrente di ricarica batteria: 200 mA nominali (max 350 mA) L’autoalimentazione del dispositivo è assicurata dalla presenza all’interno di una batteria di adeguata capacità, da 7 Ah tenuta costantemente in carica dalla rete, mediante l’unità di alimentazione ausiliaria, vista l’insufficiente corrente erogata dalla centrale. I segnalatori ottico-acustici, allo XENO in versione ottico/acustica permettono di focalizzare l’attenzione sul punto voluto e trasmettere visivamente messaggi di divieti o di pericoli incombenti. Le targhe sono composte da un coperchio in policarbonato di colore rosso riflettente e da una base in ABS di colore bianco. Saranno inserite nelle linee dei rivelatori per mezzo dei relè posizionati negli attuatori di uscita. L’alimentazione dei segnalatori ottico acustici e dei rispettivi attuatori sarà garantita dalle unità di alimentazione ausiliaria. · Tensione di alimentazione: da 12 ÷ 24 Vcc · Assorbimento a riposo: 0 mA · Assorbimento in allarme: 80 mA a 24 Vcc; 120 mA a 12 Vcc · Pressione acustica: 80 dB a 1mt · Tipo di lampada: XENO · Dimensioni: 280 (L) x 110 (H) x 80 (P) mm · Grado di protezione: IP55 53 Le sirene esterne e i pannelli ottico acustici saranno collegati sulle linee di rivelazione mediante un’interfaccia per attuatori.Ogni dispositivo dispone di 4 relè di uscita a cui saranno collegati gli attuatori di uscita, nel caso in esame i pannelli di allarme ottico acustici, le sirene e i fermi elettromagnetici. Ad ogni relè verrà associato un set di zone: se una di queste entra in allarme il relè si attiva e comanda il rispettivo attuatore. Il dispositivo deve presentare le seguenti caratteristiche: · Carico massimo per contatto relè 1A@ 24V · Assorbimento sulla linea: 200 μA medio · Dimensioni: 135 (L) x 110 (H) x 45 (P) mm Punti di segnalazione manuale I pulsanti antincendio a riarmo manuale, vengono utilizzati per la segnalazione manuale di allarme su impianti antincendio. Effettuando una pressione sulla parte centrale del vetro questo si sposterà verso l’interno, azionando lo switch. Devono essere installati in posizione chiaramente visibile e accessibile, ad un’altezza compresa tra 1 m e 1,4 m. In ciascuna zona sono posizionati un numero di punti di segnalazione manuale tale che almeno uno possa essere raggiunto da ogni parte della zona stessa con un percorso non maggiore di 40 m, e comunque mai in numero inferiore a 2. In corrispondenza di ciascun punto di segnalazione manuale devono essere riportate in modo chiaro e facilmente intelligibile le istruzioni per l’uso. Rivelatori automatici d’incendio: tipo, numero e ubicazione La scelta dei rivelatori automatici da adottare è legata alle caratteristiche dell’ambiente da sorvegliare e quindi al tipo di incendio che si potrebbe sviluppare in esso. Si è ritenuto pertanto provvedere all’installazione di: - Rivelatori lineari di fumo nei locali con strutture di sostegno a vista e rilevanza estetica - Rivelatori puntiformi di fumo foto-ottici nei restanti locali Rivelatori puntiformi di fumo foto-ottici. Il principio di funzionamento dei rivelatori adottati si basa sull’analisi di diffusione della luce causata dalle particelle di fumo presenti nell’aria. Il rivelatore adottato dovrà incorporare la funzione di controllo automatico guadagno; un microcontrollore calcola la compensazione della lettura per mantenere una sensibilità costante nel tempo, correggendo l’eventuale aumento di livello causato dal depositarsi della polvere all’interno della cella di analisi. Presenta le seguenti caratteristiche tecniche: · Tensione di alimentazione: da 15÷21Vcc · Assorbimento a riposo: 200 μA medio · Tempo di risposta: 3 sec. 54 · Dimensioni: ø115 x 45 mm · Soglia di allarme: m=0.16 dBm +/-20% · Conforme a: EN54-7 I parametri da osservare nelle disposizione dei rivelatori puntiformi sono: · Superficie da sorvegliare · Altezza del soffitto · Inclinazione del soffitto Pertanto, in base all’articolo 5.4.3.3 (prospetto 4) della norma UNI 9795, l’area a pavimento massima sorvegliata da ogni rivelatore è: 60 m2 nel caso dei locali con superficie in pianta maggiore di 80 m2 80 m2 nel caso dei locali con superficie in pianta minore di 80 m2 mentre la distanza massima in orizzontale dei rivelatori dalle pareti o dall’area sorvegliata da un altro rivelatore, in base all’articolo 5.4.3.4 ( prospetto 5 ) della stessa norma, è: 6 mnel caso dei locali con superficie in pianta maggiore di 80 m2 6,5 mnel caso dei locali con superficie in pianta minore di 80 m2 Inoltre, la distanza che deve intercorrere tra i rivelatori e le pareti del locale sorvegliato non dovrà essere minore di 0,5 m, eccetto che per quei rivelatori installati in corridoi, cunicoli condotti tecnici o simili di larghezza minori di un metro. Tenendo conto di quanto su specificato, il numero dei rivelatori complessivo che risulta orientativamente quello indicato negli elaborati grafici. Rivelatori lineari di fumo. I rivelatori lineari di fumo sono composti da un Trasmettitore che proietta un raggio di luce infra-rossa verso un Ricevitore che ne rivela l’intensità. Il principio di funzionamento si basa sull’oscuramento che subisce questo raggio di luce per effetto delle particelle di fumo sprigionate da un incendio. In fase di installazione, il ricevitore dovrà essere tarato in modo che riceva un’ampiezza di segnale del 100% dal trasmettitore. Lente variazioni di ampiezza di segnale dovute all’accumulo di polvere sulle lenti, saranno compensate correggendo automaticamente il guadagno dell’amplificatore nel ricevitore, in modo da ricevere sempre un segnale del 100%. Il rivelatore dovrà presentare le seguenti caratteristiche: · Lunghezza d’onda del raggio emesso: 950 nm · Portata: 10 ÷ 100 m · Sensibilità (per riduzione della intensità luminosa) · Allarme per Incendio: 40% ÷ 90% · Allarme per Guasto: S < 10% - S > 90% · Tensione di alimentazione: 10 - 15 Vcc / 20 - 28 Vcc · Assorbimento del Tx: 20 mA a 24.0 V / 30 m; 32 mA a 24.0 V / 60 m; 40 mA a 24.0 V / 100m · Assorbimento del Rx a riposo: 55 mA a 24.0 V; in allarme: 65 mA a 24.0 V 55 · Contenitore: lamiera · Grado di protezione: IP41 Fermi elettromagnetici I fermi elettromagnetici hanno la funzione di mantenere aperte le porte tagliafuoco e rilasciarle automaticamente in caso di incendio. Dovranno essere completi di controplacche in materiale termoplastico e corredati di pulsante di sgancio per l’attivazione manuale.I fermi dovranno presentare le seguenti caratteristiche: · Tensione d’alimentazione: 24Vdc · Forza di trazione: 50 Kg · Assorbimento: 60mA Alimentazione ausiliaria Nell’impianto si è resa necessaria l’installazione di un gruppo di alimentazione ausiliaria che provvede all’alimentazione delle apparecchiature che la centrale, per i limiti del proprio alimentatore, non è in grado di alimentare. In particolare, il gruppo di alimentazione ausiliaria previsto è costituito da 4 unità di alimentazione: · Tensione d’alimentazione: 230Vca -10÷+20% · Corrente erogata: 4 A · Dimensioni: mm 449(w) x 255(l) x 187(p) · Grado di protezione: IP30 All’interno dei contenitori saranno inserite due batterie da 15Ah-12Vcc l’una, che dovranno sopperire all’alimentazione dei dispositivi in caso di mancanza dell’alimentazione di rete. Alimentazione di emergenza L’alimentazione ordinaria di rete è integrata con un’alimentazione di emergenza, costituita da batterie di accumulatori di tipo stazionario, a lunga durata, adatta al funzionamento in tampone. Tale gruppo è dimensionato in modo tale da garantire, in caso di mancanza di alimentazione di rete, un’autonomia per funzionamento a riposo dell’impianto di almeno 72 ore e per funzionamento in allarme di almeno 30 minuti, con dispositivo di ricarica degli accumulatori di tipo automatico, per consentire la completa ricarica degli accumulatori in un tempo massimo di 72 ore. Il valore della capacità della batteria di accumulatori per l’autoalimentazione, è stata calcolata tenendo conto dei seguenti fattori: I - Corrente totale assorbita dalle apparecchiature da alimentare 56 A - Durata dell’autonomia richiesta, espressa in ore (non inferiore a 72 h) ISEGNALATORI ALLARME - Corrente assorbita in allarme dai dispositivi di segnalazione di allarme TALLARME- Durata dell’allarme del dispositivo in minuti (non inferiore a 30 min) In particolare le batterie di accumulatori saranno posizionate come segue: Una batteria da 7Ah, inserita nel contenitore del combinatore telefonico. Una batteria da 7Ah, inserita nel contenitore delle sirene esterne. Due batterie, ognuna da 12Ah, inserite nel contenitore della centrale. Due batterie, ognuna da 15Ah, inserite nei contenitori degli alimentatori. Interconnessioni locali Le interconnessioni tra i diversi apparati sono realizzate medianti cavi in tubo corrugato murato (valgono le prescrizioni della CEI 64.8 per quanto riguarda il tracciato della posa dei tubi, la sfilatura dei cavi, l’esecuzione di giunzioni e derivazioni in apposite scatole). I cavi non devono essere posati nello stesso condotto assieme ad altri conduttori estranei all’impianto. Le linee di interconnessione, per quanto possibile, devono correre all’interno di ambienti sorvegliati da sistemi di rivelazione di incendio. Esse devono comunque essere installate e protette in modo da ridurre al minimo il loro danneggiamento in caso di incendio. Le linee sono realizzate mediante cavi inguainati non schermati resistenti al fuoco rispondenti, quindi, alla norma CEI 20-36, di sezione pari a 2 x 0.5 mm2. Le linee di alimentazione dei dispositivi che richiedono una alimentazione alla tensione di rete saranno realizzate mediante cavi inguainati resistenti al fuoco di sezione pari a 2 x 1.5 mm2. Le linee in partenza dagli alimentatori verso i dispositivi asserviti (sirene eterne, pannelli otticoacustici, interfacce rivelatori lineari di fumo, interfacce stampante e PC) saranno realizzate mediante cavi inguainati resistenti al fuoco di sezione pari a 2 x 1.5 mm2. La linea di alimentazione della centrale dovrà fornire alla stessa l’alimentazione a 220 V mediante una linea privilegiata. Il cavo sarà antifiamma a tre conduttori da 3 X 1,5mm2. A monte delle linee che collegano la centrale e gli alimentatori supplementari alla rete a 230V sarà inserito un dispositivo di sezionamento manuale e un dispositivo di protezione automatico costituito da un magnetotermico differenziale. A valle di tale protezione saranno inseriti rispettivamente un dispositivo di protezione contro le sovratensioni di origine esterna e un filtro per ridurre i disturbi di modo comune e differenziale. Verifica funzionale dell’impianto Ad impianto realizzato, si effettuano la verifica di accertamento della rispondenza del sistema al progetto; 57 · Controllo della conformità dei componenti alla UNI EN 54; · Controllo che la posa in opera sia conforme alla UNI 9795; · Esecuzione di prove di funzionamento, allarme incendio, avaria e segnalazione fuori servizio; · Controllo della funzionalità della centrale di controllo e segnalazione e delle alimentazioni conformemente a quanto specificato negli articoli 5.5.3, 5.5.4 e 5.6 della Norma UNI 9795. Prescrizioni d’uso dell’impianto Generalità. Il mantenimento delle condizioni di efficienza dei sistemi è di competenza dell’utente che deve provvedere: · Alla continua sorveglianza dei sistemi; · Alla loro manutenzione, richiedendo, dove necessario, le opportune istruzioni al fornitore; · A fare eseguire come minimo le ispezioni di seguito specificate. A cura dell’utente deve essere tenuto un apposito registro, firmato dai responsabili, costantemente aggiornato su cui devono essere annotati: · I lavori svolti sui sistemi o nell’area sorvegliata (per esempio: ristrutturazione, variazioni di attività, modifiche strutturali, ecc), qualora essi possano influire sull’efficienza dei sistemi; · Le prove eseguite; · I guasti, le relative cause e gli eventuali provvedimenti attuati per evitarne il ripetersi; · Gli interventi in caso di incendio precisando: cause, modalità ed estensione del sinistro, numero di rivelatori entrati in funzione, punti di segnalazione manuale utilizzati ed ogni altra informazione utile per valutare l’efficienza dei sistemi. Il registro deve essere tenuto a disposizione dell’autorità competente. Si raccomanda che l’utente tenga a magazzino un’adeguata scorta di pezzi di ricambio. Ispezioni periodiche. I sistemi fissi di rivelazione e segnalazione d’incendio devono essere oggetto di sorveglianza e controlli periodici e devono essere mantenuti in efficienza. Il datore di lavoro o titolare dell’attività è responsabile del mantenimento delle condizioni di efficienza delle attrezzature ed impianti di protezione antincendio. Deve inoltre attuare la sorveglianza, il controllo e la manutenzione dei sistemi in conformità a quanto previsto dalle disposizioni legislative e regolamenti vigenti. Scopo della sorveglianza, controllo e manutenzione è quello di rilevare e rimuovere qualunque causa, deficienza, danno o impedimento che possa pregiudicare il corretto funzionamento dei sistemi stessi. Ogni sistema in esercizio deve essere sottoposto ad almeno due visite di controllo e manutenzione all’anno, con intervallo fra le due non minore di 5 mesi. L’attività di controllo periodica e la manutenzione devono essere eseguite da personale competente e qualificato. Le operazioni di controllo e manutenzione devono essere formalizzate nell’apposito registro (in conformità alla legislazione vigente) e nel certificato di ispezione evidenziando, in particolare: 58 · Le eventuali variazioni riscontrate sia nel sistema sia nell’area sorvegliata, rispetto alla situazione dell’ultima verifica precedente; · Le eventuali carenze riscontrate. 6 - Impianto TV-CC L’impianto TV-CC predisposto ha lo scopo di ottenere un sistema integrato di video sorveglianza a circuito chiuso, con funzioni di monitoraggio delle celle di sicurezza ubicate nella palazzina 14AB. Il sistema è costituito dalle seguenti parti e componenti: - telecamere di ripresa da interno, mascherate all’interno del vano contenente il corpo illuminante; - linee di collegamento per i segnali video e le alimentazioni elettriche; - la centrale di controllo costituita da: monitor, DVR di registrazione collegato e gestibile dalla postazione di lavoro del preposto. Il sistema dovrà essere in grado di fornire una visione particolareggiata e completa dell’interno delle celle. Nel suo insieme, l’impianto ipotizzato dovrà essere costituito dalle parti e componenti di seguito descritte, Telecamere di ripresa: di moderna concezione, estremamente compatte e con chip di ripresaallo stato solido da 2/3”, dovranno essere installate internamente all’interno di apposito vano mediante staffe metalliche; dovranno essere munite di custodie,regolabili, con ottiche di completamento a focale regolabile 5/16mm, auto-iris e di buona sensibilità per ottenere una immagine nitida dell’ambiente interno delle celle. L’elettronica di ogni telecamera dovrà essere dotata di matrice numerica per l’individuazione dell’apparecchiatura sui monitor, da parte degli operatori addetti. Monitor: dovrà essere del tipo a LCD da 20” specifico per la riproduzione di segnali provenienti da un impianto di videosorveglianza; Centrale di controllo: dovrà essere costituita da un DVR che consente la registrazione continua sull’hard disck, la riproduzione e la memorizzazione delle immagini riportate dalle telecamere di ripresa; sarà dotato di programma per la scelta del tipo di registrazione, di dispositivo per la visualizzazione delle due telecamere. Rete elettrica e alimentazioni: la rete di collegamento tra telecamere e centrale, sarà costituita da conduttori coassiali a bassa perdita di segnale RG59 schermati con connettori BNC; la loro posa dovrà essere realizzata all’interno di tubi corrugati in PVC. L’alimentazione delle unità dovrà essere derivata dalla rete elettrica con conduttori del tipo N07V-K. 59 7 - Impianto TV satellitare e terrestre Dovranno essere realizzati due distinti impianti di ricezione dei segnali televisivi di tipo satellitare e terrestre; in particolare i due sistemi di amplificazione e distribuzione dei segnali video dovranno essere diversificati per palazzina; le prese di utenza saranno disposte negli uffici dei funzionari di caserma, nelle sale riunioni, nelle zone relax e nelle foresterie. I sistemi previsti in sede di progetto dovranno essere costituiti da: - palo telescopico controventato di opportuna altezza installato in copertura; - parabola di ricezione dei segnali satellitari; - antenna di ricezione dei segnali terrestri; - switch per la connessione della rete satellitare; - amplificatore di segnale con adeguato guadagno in db; - cavo di collegamento RG75 in tubazione di pvc medio/pesante; - prese di utilizzo in derivazione come indicato negli elaborati; - derivatori di linea. 8 - impianto citofonico Il sistema citofonico, dovrà permettere la comunicazione tra l’accesso alla sala apparati della palazzina 10AB e i suoi locali interni. In particolare, dovrà poter porre in comunicazione audio in funzione della chiamata effettuata, il personale di servizio della sala con l’interlocutore esterno. Tale impianto inoltre sarà dotato di sistema di apertura elettrica con comando di apertura a badge. Il sistema previsto sarà composto dalle seguenti parti e componenti: - posto citofonico esterno con tasto di chiamata e sistema fonico; - posto citofonico interno da tavolo e/o parete con tasto apri porta; - elettro-serratura sulla porta di accesso; - apparecchiatura per la lettura dei badge; - n 10 badge codificati per l’apertura della porta; - linea di collegamento fra le varie apparecchiatureentro tubo corrugato in PVC sottotraccia. 60 9– Calcolo illuminotecnico Il presente calcolo illuminotecnicoè stato eseguito prendendo in considerazione due locali tipo adibiti ad uso ufficio, le cui dimensioni sono: 6.00*5.10 m e 11.87*4.40 m, conun’altezza dei corpi illuminanti di 3.00 m, inoltre è stato eseguito il calcolo anche per altri locali adibiti ad armeria, deposito, corridoio, casellario, sala SAP, barberia, sartoria, servizi e spogliatoio. Per gli uffici il calcolo è stato eseguito utilizzando diversi modelli di corpi illuminanti; il primo, relativo all’ufficio da 6.00*5.10 m, adotta quattro lampade da 4*18W, il secondo, sei lampade da 4*18W, il terzo, quattro lampade a led. Per l’ufficio da 11.87*4.40 m, è stato eseguito il calcolo adottando otto lampade a led e otto lampade da 4*18W. Per gli altri locali sono state utilizzate lampade dello stesso tipo 4*18W. I calcoli sono stati svolti prendendo alcuni ambienti con la destinazione d’uso sopra menzionata, quindi sono da ritenersi un riferimento per la successiva fase di progettazione. Qui di seguito si riportano i risultati relativi al calcolo illuminotecnico. A –Ufficio tipo(dim 6.00*5.10 m) con 4 lampade da 4*18W parametri di progetto Dimensioni dell' ambiente Parametri di calcolo X [m] : Y [m] : Z [m] : H piano lavoro [m] Larghezza fascia [m] : manutenzione : 0,80 6,00 5,10 3,00 Coeff. Riflessione (%) Piano di lavoro Soffitto Parete Est Parete Nord Parete Ovest Parete Sud : : : : : : Reticolo di calcolo X: Y: Z: : 0,85 0,00 C. Illuminamenti medi [lux] 20 60 40 40 40 40 Piano di lavoro Soffitto Parete Est Parete Nord Parete Ovest Parete Sud : : : : : : 14 14 3 Valori sul piano di lavoro Lumen per m² : per m² : 9,41 333 71 103 122 103 122 705,88 Watt UGR Trasvers. : 15,68 UGR Longitud. : 17,02 Dettaglio apparecchi installati N° Apparecchio Lampada Flusso Lampada Flusso X [m] Y [m] Z [m] I.NS° I.EO° Rot.° Stato Dimmer 1 864 4*18 2 864 4*18 FL18/4/3B FL18/4/3B 1350 1350 0 0 1,50 4,50 1,28 1,28 3,00 3,00 0 0 0 0 0 0 On On 100% 100% 3 864 4*18 FL18/4/3B 1350 0 1,50 3,83 3,00 0 0 0 On 100% 4 864 4*18 FL18/4/3B 1350 0 4,50 3,83 3,00 0 0 0 On 100% 61 Tabella lux Piano di lavoro 4,92 188 4,55 197 238 253 280 303 304 330 305 329 292 309 278 291 278 291 292 309 305 329 304 330 280 303 4,19 197 259 316 347 342 314 291 291 314 342 347 316 3,83 199 263 320 351 345 316 292 292 316 345 351 320 3,46 227 299 365 400 396 366 340 340 366 396 400 365 3,10 265 346 417 457 455 428 405 405 428 455 457 417 2,73 297 385 462 505 505 481 459 459 481 505 505 462 2,37 297 385 462 505 505 481 459 459 481 505 505 462 2,00 265 346 417 457 455 428 405 405 428 455 457 417 1,64 227 299 365 400 396 366 340 340 366 396 400 365 1,28 199 263 320 351 345 316 292 292 316 345 351 320 0,91 197 259 316 347 342 314 291 291 314 342 347 316 0,55 197 253 303 330 329 309 291 291 309 329 330 303 188 238 280 304 305 292 278 278 292 305 304 280 0,18 m] 0,21 0,64 1,07 Valori caratteristici Emed [lux] Emax [lux] Emin [lux] : 333 : 505 : 188 1,50 1,93 2,36 2,79 3,21 Valori di uniformita Emin/Emed : 0,56 Emin/Emax : 0,37 Emax/Emed : 1,52 3,64 4,07 4,50 238 188 197 253 197 259 199 263 227 299 265 346 297 385 297 385 265 346 227 299 199 263 197 259 197 253 188 238 4,935,36 5,79 Valori vari C. utilizzazione : 0,59 62 Isolux Piano di lavoro 63 Isolux Piano di lavoro Dal calcolo risulta che, con l’utilizzo di 4 lampade da 18W ciascuna, al piano di lavoro, si realizzano circa 400 lux di luminosità, tale situazione si ritiene valida per l’utilizzo a cui sono destinati i locali e tenendo conto delle particolarità degli schermi dei computers elementi principali di utilizzo negli ambienti di lavoro. 64 B - Ufficio (dim 6.00*5.10 m) con 6 lampade da 4*18W parametri di progetto Dimensioni dell'ambiente Parametri di calcolo [m] : [m] : [m] : H piano lavoro [m] Larghezza fascia [m] manutenzione : 0,80 6,00 5,10 3,00 Coeff. Riflessione (%) Piano di lavoro Soffitto Parete Est Parete Nord Parete Ovest Parete Sud : : : : : : Reticolo di calcolo : 0,85 : 0,00 : C. : : Illuminamenti medi [lux] 20 60 40 40 40 40 Piano di lavoro Soffitto Parete Est Parete Nord Parete Ovest Parete Sud : : : : : : 14 14 3 Valori sul piano di lavoro Lumen per m² : 1058,82 Watt per m² : 14,12 486 105 163 178 163 178 UGR Trasvers. : 15,68 UGR Longitud. : 17,02 Dettaglio apparecchi installati N° Apparecchio Lampada Flusso Lampada Flusso X [m] Y [m] Z [m] I.NS° I.EO° Rot.° Stato Dimmer 1 2 3 4 5 6 FL18/4/3B FL18/4/3B FL18/4/3B FL18/4/3B FL18/4/3B FL18/4/3B 1350 1350 1350 1350 1350 1350 0 0 0 0 0 0 864 864 864 864 864 864 4*18 4*18 4*18 4*18 4*18 4*18 1,00 3,00 5,00 1,00 3,00 5,00 1,28 1,28 1,28 3,83 3,83 3,83 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 On On On On On On 100% 100% 100% 100% 100% 100% Totale apparecchi installati 6 con 24 lampade ( Flusso totale [Klm] 32,40 [klm] ) N° Apparecchio N° Lampada Flusso N° 6 864 4*18 24 FL18/4/3B 32,40 0 65 Lampada Flusso 0,00 293 313 348 373 319 387 321 390 366 444 T a b e 388 l 413 416 l 441 a 433 452 l 436 u 457 x 499 525 419 507 463 561 463 561 P 572 i 608 a 635 n 679 o 635 679 419 507 572 366 444 499 321 390 319 387 313 373 525 l a 436 457 v o 433 452 r o 416 441 293 348 388 d 608 i 413 429 457 439 469 446 477 446 477 439 469 429 457 413 441 388 416 462 477 492 492 477 462 452 433 468 481 494 494 481 468 457 436 539 555 570 570 555 539 524 499 631 648 660 660 648 631 608 572 706 726 738 738 726 706 679 635 706 726 738 738 726 706 679 635 631 648 660 660 648 631 608 572 539 555 570 570 555 539 524 499 468 481 494 494 481 468 457 436 462 477 492 492 477 462 452 433 457 469 477 477 469 457 441 416 429 439 446 446 439 429 413 388 4,92 4,55 348 293 313 373 319 387 321 390 366 444 419 507 463 561 463 561 419 507 366 444 321 390 319 387 313 373 293 348 4,19 Valori caratteristici Emed [lux] Emax [lux] Emin [lux] : 486 : 738 : 293 3,83 3,46 3,10 2,73 2,37 2,00 1,64 1,28 Valori delle sezioni [lux] 0,91 0,55 0,18 66 Valori di uniformita Emin/Emed : 0,60 Emin/Emax : 0,40 Emax/Emed : 1,52 Valori vari C. utilizzazione : 0,57 317,0 366,0 415,0 [m]0,21 0,64 1,07 1,501,932,36 464,0 513,0 562,0 2,79 3,21 3,64 4,07 611,0 660,0 709,0 4,50 4,93 5,36 5,79 Isolux Piano di lavoro Valori delle sezioni [lux] 317,0 366,0 415,0 67 464,0 513,0 562,0 611,0 660,0 709,0 68 Isolux Piano di lavoro Dal calcolo risulta che, con l’utilizzo di 6 lampade da 18W ciascuna, al piano di lavoro, si realizzano circa 560 lux di luminosità, tale situazione si ritiene indubbiamente migliorativa rispetto alla precedente. 69 C - Ufficio (dim 6.00*5.10 m) con 4 lampade a led parametri di progetto Dimensioni dell' ambiente Parametri di calcolo [m] : [m] : [m] : H piano lavoro [m] Larghezza fascia [m] manutenzione : 0,95 6,00 5,10 3,00 Coeff. Riflessione (%) Piano di lavoro Soffitto Parete Est Parete Nord Parete Ovest Parete Sud : : : : : : Reticolo di calcolo : 0,85 : 0,00 : C. : : Illuminamenti medi [lux] 20 60 40 40 40 40 Piano di lavoro Soffitto Parete Est Parete Nord Parete Ovest Parete Sud : : : : : : 14 14 3 Valori sul piano di lavoro Lumen per m² : : 6,27 434 86 119 130 119 130 495,29 Watt per m² UGR Trasvers. : 13,09 UGR Longitud. : 15,24 Dettaglio apparecchi installati N° Apparecchio Lampada Flusso Lampada Flusso X [m] Y [m] Z [m] I.NS° I.EO° Rot.° Stato Dimmer 1 2 3 4 STW8QQ_841_4x STW8QQ_841_4x STW8QQ_841_4x STW8QQ_841_4x 3789 3789 3789 3789 0 0 0 0 841 841 841 841 4x 4x 4x 4x led led led led 1,50 4,50 1,50 4,50 1,28 1,28 3,83 3,83 3,00 3,00 3,00 3,00 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 On On On On 100% 100% 100% 100% Totale apparecchi installati 4 con 4 lampade (Flusso totale [Klm] 15,16 [klm] ) N° Apparecchio 4 841 4x led 70 N° Lampada 4 STW8QQ_841_4x Flusso 15,16 N° 0 Lampada Flusso 0,00 223 266 310 368 255 351 254 354 270 377 315 446 328 475 328 475 T a b e 383 l 466 l a 442 l 450 u x 467 P 554 i a 581 n o 581 d 554 i 315 446 270 377 254 354 255 351 266 368 467 l a 450 v o 442 r o 466 223 310 383 421 515 407 496 367 441 326 397 326 397 367 441 407 496 421 515 383 466 491 477 425 383 383 425 477 491 442 500 483 424 375 375 424 483 500 450 513 505 456 405 405 456 505 513 467 607 592 536 475 475 536 592 607 554 633 620 567 495 495 567 620 633 581 633 620 567 495 495 567 620 633 581 607 592 536 475 475 536 592 607 554 513 505 456 405 405 456 505 513 467 500 483 424 375 375 424 483 500 450 491 477 425 383 383 425 477 491 442 515 496 441 397 397 441 496 515 466 421 407 367 326 326 367 407 421 383 310 223 266 368 255 351 254 354 270 377 315 446 328 475 328 475 315 446 270 377 254 354 255 351 266 368 223 310 4,92 4,55 Valori caratteristici Emed [lux] Emax [lux] Emin [lux] : 434 : 633 : 223 Valori di uniformita Valori vari C. utilizzazione Emin/Emed : 0,51 Emin/Emax : 0,35 Emax/Emed : 1,46 : 0,92 4,19 3,83 3,46 3,10 2,73 2,37 2,00 1,64 1,28 0,91 0,55 0,18 [m] 71 0,210,641,071,501,932,362,79 3,21 3,64 4,07 4,50 4,93 5,36 5,79 Isolux Piano di lavoro 72 Isolux Piano di lavoro Dal calcolo risulta che, con l’utilizzo di 4 lampade a led, al piano di lavoro, si realizzano circa 510 lux di luminosità, tale situazione si ritiene indubbiamente migliorativa rispetto alla prima soluzione. 73 D - Ufficio (dim 11.87*4.40 m) con 8 lampade a led parametri di progetto Dimensioni dell'ambiente Parametri di calcolo [m] : [m] : [m] : H piano lavoro [m] Larghezza fascia [m] manutenzione : 0,95 4,40 11,87 3,00 Coeff. Riflessione (%) Piano di lavoro Soffitto Parete Est Parete Nord Parete Ovest Parete Sud : : : : : : Reticolo di calcolo : 0,85 : 0,00 : C. : : Illuminamenti medi [lux] 20 60 40 40 40 40 Piano di lavoro Soffitto Parete Est Parete Nord Parete Ovest Parete Sud : : : : : : 14 14 3 Valori sul piano di lavoro Lumen per m² : : 7,35 505 103 175 90 175 90 580,38 Watt per m² UGR Trasvers. : 12,94 UGR Longitud. : 15,20 Dettaglio apparecchi installati N° Apparecchio Lampada Flusso Lampada Flusso X [m] Y [m] Z [m] I.NS° I.EO° Rot.° Stato Dimmer 1 2 841 4x led 841 4x led STW8QQ_841_4x 3789 STW8QQ_841_4x 3789 0 0 1,10 3,30 1,48 1,48 3,00 3,00 0 0 0 0 0 0 On On 100% 100% 3 841 4x led STW8QQ_841_4x 3789 0 1,10 4,45 3,00 0 0 0 On 100% 4 841 4x led STW8QQ_841_4x 3789 0 3,30 4,45 3,00 0 0 0 On 100% 5 841 4x led STW8QQ_841_4x 3789 0 1,10 7,42 3,00 0 0 0 On 100% 6 841 4x led STW8QQ_841_4x 3789 0 3,30 7,42 3,00 0 0 0 On 100% 7 841 4x led STW8QQ_841_4x 3789 0 1,10 10,39 3,00 0 0 0 On 100% 8 841 4x led STW8QQ_841_4x 3789 0 3,30 10,39 3,00 0 0 0 On 100% Totale apparecchi installati 8 con 8 lampade (Flusso totale [Klm] 30,31 [klm] ) N° Apparecchio N° Lampada Flusso N° 8 841 4x led 8 STW8QQ_841_4x 30,31 0 Lampada Flusso 0,00 74 314 341 384 425 383 469 365 432 384 470 T a b e 442 l 501 l a 542 l 486 u x 543 P 507 i a 520 n o 520 350 433 376 457 376 457 350 433 384 470 365 432 383 469 341 425 543 l a 486 v o 542 r o 501 314 384 442 d 507 i 481 547 497 558 491 542 483 528 483 528 491 542 497 558 481 547 442 501 587 609 605 599 599 605 609 587 542 520 546 556 564 564 556 546 520 486 588 610 607 601 601 607 610 588 543 550 564 553 542 542 553 564 550 507 561 585 587 585 585 587 585 561 520 561 585 587 585 585 587 585 561 520 550 564 553 542 542 553 564 550 507 588 610 607 601 601 607 610 588 543 520 546 556 564 564 556 546 520 486 587 609 605 599 599 605 609 587 542 547 558 542 528 528 542 558 547 501 481 497 491 483 483 491 497 481 442 11,45 10,60 384 314 341 425 383 469 365 432 384 470 350 433 376 457 376 457 350 433 384 470 365 432 383 469 341 425 314 384 9,75 Valori caratteristici Emed [lux] Emax [lux] Emin [lux] : 505 : 610 : 314 Valori di uniformita Emin/Emed : 0,62 Emin/Emax : 0,51 Emax/Emed : 1,21 Valori vari C. utilizzazione : 0,92 8,90 8,05 Valori delle sezioni [lux] 7,21 6,36 5,51 4,66 3,82 2,97 2,12 1,27 0,42 75 329,0 361,0 393,0 [m] 0,160,470,791,101,411,732,04 425,0 457,0 489,0 2,36 2,67 2,99 521,0 553,0 585,0 3,30 3,61 3,93 4,24 76 Isolux Piano di lavoro Valori delle sezioni [lux] 329,0 361,0 393,0 425,0 457,0 489,0 521,0 553,0 585,0 Isolux Piano di lavoro 77 Dal calcolo risulta che, con l’utilizzo di 8 lampade a led, al piano di lavoro, si realizzano circa 585 lux di luminosità, tale situazione si ritiene buona per l’utilizzo a cui sono destinati i locali. E - Ufficio (dim 11.87*4.40 m) con 8 lampade da 4*18W parametri di progetto Dimensioni dell'ambiente Parametri di calcolo Reticolo di calcolo [m] : [m] : [m] : H piano lavoro [m] : 0,85 Larghezza fascia [m] : 0,00 C. manutenzione : 0,80 : : : Illuminamenti medi [lux] Valori sul piano di lavoro 4,40 11,87 3,00 Coeff. Riflessione (%) Piano di lavoro Soffitto Parete Est Parete Nord Parete Ovest Parete Sud : : : : : : 20 60 40 40 40 40 Piano di lavoro Soffitto Parete Est Parete Nord Parete Ovest Parete Sud : : : : : : 396 86 156 97 156 97 14 14 3 Lumen per m² : per m² : 11,03 827,14 Watt UGR Trasvers. : 15,44 UGR Longitud. : 16,92 78 Dettaglio apparecchi installati N° Apparecchio Lampada Flusso Lampada Flusso X [m] Y [m] Z [m] I.NS° I.EO° Rot.° Stato Dimmer 1 2 864 4*18 864 4*18 FL18/4/3B FL18/4/3B 1350 1350 0 0 1,10 3,30 1,48 1,48 3,00 3,00 0 0 0 0 0 0 On On 100% 100% 3 864 4*18 FL18/4/3B 1350 0 1,10 4,45 3,00 0 0 0 On 100% 4 864 4*18 FL18/4/3B 1350 0 3,30 4,45 3,00 0 0 0 On 100% 5 864 4*18 FL18/4/3B 1350 0 1,10 7,42 3,00 0 0 0 On 100% 6 864 4*18 FL18/4/3B 1350 0 3,30 7,42 3,00 0 0 0 On 100% 7 864 4*18 FL18/4/3B 1350 0 1,10 10,39 3,00 0 0 0 On 100% 8 864 4*18 FL18/4/3B 1350 0 3,30 10,39 3,00 0 0 0 On 100% Tabella lux Piano di lavoro 11,45 10,60 248 256 288 304 323 346 348 373 363 384 368 384 371 381 371 381 368 384 363 384 348 373 323 346 288 248 304 256 9,75 296 350 395 426 441 446 446 446 446 441 426 395 350 296 8,90 351 412 467 507 530 541 545 545 541 530 507 467 412 351 8,05 298 351 397 428 443 448 449 449 448 443 428 397 351 298 7,21 268 317 360 389 401 402 400 400 402 401 389 360 317 268 6,36 332 388 437 474 495 505 510 510 505 495 474 437 388 332 332 388 437 474 495 505 510 510 505 495 474 437 388 332 268 317 360 389 401 402 400 400 402 401 389 360 317 268 298 351 397 428 443 448 449 449 448 443 428 397 351 298 351 412 467 507 530 541 545 545 541 530 507 467 412 351 296 350 395 426 441 446 446 446 446 441 426 395 350 296 256 304 346 373 384 384 381 381 384 384 373 346 304 256 248 288 323 348 363 368 371 371 368 363 348 323 288 248 5,51 4,66 3,82 2,97 2,12 1,27 0,42 [m] Valori caratteristici Emed [lux] Emax [lux] Emin [lux] : 396 : 545 : 248 0,160,470,791,101,41 Valori di uniformita Valori vari C. utilizzazione Emin/Emed : 0,63 Emin/Emax : 0,46 Emax/Emed : 1,38 1,732,042,36 2,67 2,99 3,30 3,61 3,93 : 0,60 4,24 Totale apparecchi installati 8 con 32 lampade (Flusso totale [Klm] 43,20 [klm] ) N° Apparecchio N° Lampada 8 864 4*18 32 1 FL18/4/3B 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE Flusso 43,20 N° 0 Lampada Flusso 79 0,00 Isolux Piano di lavoro Isolux Piano di lavoro Valori delle sezioni [lux] 264,0 296,0 328,0 360,0 392,0 424,0 456,0 488,0 520,0 360,0 392,0 424,0 456,0 488,0 520,0 Valori delle sezioni [lux] 264,0 296,0 328,0 Dal calcolo risulta che, con l’utilizzo di 8 lampade da 4*18W, al piano di lavoro, si realizzano circa 424 lux di luminosità, anche tale situazione si ritiene buona per l’utilizzo a cui sono destinati i locali. 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1 80 F - Barberia Dati del locale: Larghezza locale.................................... Profondità locale..................................... Area del locale........................................ Altezza lampade.................................... Altezza piano di lavoro........................... Dist. lampade dal piano di lavoro.......... m m m2 m m m Riflettanza ambientale........................... Molto alta Pareti............................... Soffitto............................. Pavimento........................ Oggetti............................. 6.5 3.2 20.8 2.7 0.8 1.9 Bianche Bianco Molto chiaro Molto chiari Coefficiente di utilizzazione.......... h 57 Dati flusso luminoso: File archivio flussi luminosi usato.......... Tipologia del locale.................................. Flusso luminoso richiesto...................... Fattore di deprezzamento...................... StandardluxDefault.stlx Parrucchieri Lux/m2 400 0.9 Dati lampade: File archivio lampade usato.................... Numero di lampada in archivio............... Tipo di lampada...................................... Potenza unitaria lampada....................... Emissione luminosa lampada................ Rendimento della lampada..................... Temperatura colore luce emessa.......... Indice di resa colori................................. Vita media utile........................................ Indice rend. lampada da archivio............ CarlampDefault.lamp 44 NEON tubolare (0.6 m) W 18 Lumen 1300 Lm/W 78.9 °K 6500 Ra 85 h 20000 % 80 (metodo Lm/W Ra) Risultati: Quantità di lampade da installare........... Potenza assorbita totale......................... Flusso luminoso iniziale.......................... Potenza installata al m2......................... Indice del locale...................................... n. W/h Lux/m2 W/m2 k 13 ( 12.5 ) 182 463.1 8.8 1.13 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1 81 Indice di rendimento globale................... % 71.74 Larghezza locale.................................... Profondità locale..................................... Area del locale........................................ Altezza lampade.................................... Altezza piano di lavoro........................... Dist. lampade dal piano di lavoro.......... m m m2 m m m 11 6 66 2.7 0.8 1.9 Riflettanza ambientale........................... Medio alta G - Casellario Dati del locale: Pareti............................... Soffitto............................. Pavimento........................ Oggetti............................. Chiare Bianco Chiaro Chiari Coefficiente di utilizzazione.......... h 65.5 Dati flusso luminoso: File archivio flussi luminosi usato.......... Tipologia del locale.................................. Flusso luminoso richiesto...................... Fattore di deprezzamento...................... StandardluxDefault.stlx Uffici (generale) Lux/m2 200 0.9 Dati lampade: File archivio lampade usato.................... Numero di lampada in archivio............... Tipo di lampada...................................... Potenza unitaria lampada....................... Emissione luminosa lampada................ Rendimento della lampada..................... Temperatura colore luce emessa.......... Indice di resa colori................................. Vita media utile........................................ Indice rend. lampada da archivio............ CarlampDefault.lamp 44 NEON tubolare (0.6 m) W 18 Lumen 1300 Lm/W 78.9 °K 6500 Ra 85 h 20000 % 80 (metodo Lm/W Ra) 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1 82 Risultati: Quantità di lampade da installare........... Potenza assorbita totale......................... Flusso luminoso iniziale.......................... Potenza installata al m2......................... Indice del locale...................................... n. W/h Lux/m2 W/m2 k 18 ( 17.2 ) 252 232.2 3.8 2.04 Indice di rendimento globale................... % 63.47 Larghezza locale.................................... Profondità locale..................................... Area del locale........................................ Altezza lampade.................................... Altezza piano di lavoro........................... Dist. lampade dal piano di lavoro.......... m m m2 m m m 19 1.6 30.4 2.7 0.8 1.9 Riflettanza ambientale........................... Medio alta H–Corridoi uffici Dati del locale: Pareti............................... Soffitto............................. Pavimento........................ Oggetti............................. Chiare Bianco Chiaro Chiari Coefficiente di utilizzazione.......... h 39 Dati flusso luminoso: File archivio flussi luminosi usato.......... Tipologia del locale.................................. Flusso luminoso richiesto...................... Fattore di deprezzamento...................... StandardluxDefault.stlx Uffici (corridoi) Lux/m2 150 0.9 Dati lampade: File archivio lampade usato.................... Numero di lampada in archivio............... Tipo di lampada...................................... Potenza unitaria lampada....................... Emissione luminosa lampada................ CarlampDefault.lamp 44 NEON tubolare (0.6 m) W 18 Lumen 1300 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1 83 Rendimento della lampada..................... Temperatura colore luce emessa.......... Indice di resa colori................................. Vita media utile........................................ Indice rend. lampada da archivio............ Lm/W °K Ra h % 78.9 6500 85 20000 80 (metodo Lm/W Ra) Quantità di lampade da installare........... Potenza assorbita totale......................... Flusso luminoso iniziale.......................... Potenza installata al m2......................... Indice del locale...................................... n. W/h Lux/m2 W/m2 k 10 ( 10 ) 140 166.8 4.6 0.78 Indice di rendimento globale................... % 64.96 Larghezza locale.................................... Profondità locale..................................... Area del locale........................................ Altezza lampade.................................... Altezza piano di lavoro........................... Dist. lampade dal piano di lavoro.......... m m m2 m m m 5.8 3.8 22 2.7 0.8 1.9 Riflettanza ambientale........................... Alta Risultati: I–Deposito Dati del locale: Pareti............................... Soffitto............................. Pavimento........................ Oggetti............................. Bianche Bianco Chiaro Molto chiari Coefficiente di utilizzazione.......... h 53 Dati flusso luminoso: File archivio flussi luminosi usato.......... Tipologia del locale.................................. Flusso luminoso richiesto...................... Fattore di deprezzamento...................... StandardluxDefault.stlx Magazzini (componenti) Lux/m2 200 0.8 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1 84 Dati lampade: File archivio lampade usato.................... Numero di lampada in archivio............... Tipo di lampada...................................... Potenza unitaria lampada....................... Emissione luminosa lampada................ Rendimento della lampada..................... Temperatura colore luce emessa.......... Indice di resa colori................................. Vita media utile........................................ Indice rend. lampada da archivio............ CarlampDefault.lamp 44 NEON tubolare (0.6 m) W 18 Lumen 1300 Lm/W 78.9 °K 6500 Ra 85 h 20000 % 80 (metodo Lm/W Ra) Risultati: Quantità di lampade da installare........... Potenza assorbita totale......................... Flusso luminoso iniziale.......................... Potenza installata al m2......................... Indice del locale...................................... n. W/h Lux/m2 W/m2 k 8 (8) 112 250.5 5.1 1.21 Indice di rendimento globale................... % 69.36 Larghezza locale.................................... Profondità locale..................................... Area del locale........................................ Altezza lampade.................................... Altezza piano di lavoro........................... Dist. lampade dal piano di lavoro.......... m m m2 m m m 20 5.8 116 2.7 0.8 1.9 Riflettanza ambientale........................... Alta L–Sala armi (armeria) Dati del locale: Pareti............................... Soffitto............................. Pavimento........................ Oggetti............................. Bianche Bianco Chiaro Molto chiari 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1 85 Coefficiente di utilizzazione.......... h 69.5 Dati flusso luminoso: File archivio flussi luminosi usato.......... Tipologia del locale.................................. Flusso luminoso richiesto...................... Fattore di deprezzamento...................... StandardluxDefault.stlx Magazzini (Materiali medi) Lux/m2 100 0.8 Dati lampade: File archivio lampade usato.................... Numero di lampada in archivio............... Tipo di lampada...................................... Potenza unitaria lampada....................... Emissione luminosa lampada................ Rendimento della lampada..................... Temperatura colore luce emessa.......... Indice di resa colori................................. Vita media utile........................................ Indice rend. lampada da archivio............ CarlampDefault.lamp 44 NEON tubolare (0.6 m) W 18 Lumen 1300 Lm/W 78.9 °K 6500 Ra 85 h 20000 % 80 (metodo Lm/W Ra) Risultati: Quantità di lampade da installare........... Potenza assorbita totale......................... Flusso luminoso iniziale.......................... Potenza installata al m2......................... Indice del locale...................................... n. W/h Lux/m2 W/m2 k 16 ( 16 ) 224.7 125 1.9 2.37 Indice di rendimento globale................... % 70.38 Larghezza locale.................................... Profondità locale..................................... Area del locale........................................ Altezza lampade.................................... Altezza piano di lavoro........................... Dist. lampade dal piano di lavoro.......... m m m2 m m m 11.6 4.5 52.2 2.7 0.8 1.9 Riflettanza ambientale........................... Media M–Sala SAP Dati del locale: Pareti............................... Soffitto............................. Pavimento........................ Oggetti............................. Chiare Bianco Mediam. chiaro Mediam. chiari 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1 86 Coefficiente di utilizzazione.......... h 57 Dati flusso luminoso: File archivio flussi luminosi usato.......... Tipologia del locale.................................. Flusso luminoso richiesto...................... Fattore di deprezzamento...................... StandardluxDefault.stlx Uffici (generale) Lux/m2 200 0.9 Dati lampade: File archivio lampade usato.................... Numero di lampada in archivio............... Tipo di lampada...................................... Potenza unitaria lampada....................... Emissione luminosa lampada................ Rendimento della lampada..................... Temperatura colore luce emessa.......... Indice di resa colori................................. Vita media utile........................................ Indice rend. lampada da archivio............ CarlampDefault.lamp 44 NEON tubolare (0.6 m) W 18 Lumen 1300 Lm/W 78.9 °K 6500 Ra 85 h 20000 % 80 (metodo Lm/W Ra) Risultati: Quantità di lampade da installare........... Potenza assorbita totale......................... Flusso luminoso iniziale.......................... Potenza installata al m2......................... Indice del locale...................................... n. W/h Lux/m2 W/m2 k 16 ( 15.7 ) 224 227.1 4.3 1.71 Indice di rendimento globale................... % 60.7 m m m2 m m m 8.22 6.2 51 2.7 0.8 1.9 N–Sartoria Dati del locale: Larghezza locale.................................... Profondità locale..................................... Area del locale........................................ Altezza lampade.................................... Altezza piano di lavoro........................... Dist. lampade dal piano di lavoro.......... 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1 87 Riflettanza ambientale........................... Pareti............................... Soffitto............................. Pavimento........................ Oggetti............................. Media Chiare Bianco Mediam. chiaro Mediam. chiari Coefficiente di utilizzazione.......... h 57 Dati flusso luminoso: File archivio flussi luminosi usato.......... Tipologia del locale.................................. Flusso luminoso richiesto...................... Fattore di deprezzamento...................... StandardluxDefault.stlx Magazzini (componenti) Lux/m2 200 0.8 Dati lampade: File archivio lampade usato.................... Numero di lampada in archivio............... Tipo di lampada...................................... Potenza unitaria lampada....................... Emissione luminosa lampada................ Rendimento della lampada..................... Temperatura colore luce emessa.......... Indice di resa colori................................. Vita media utile........................................ Indice rend. lampada da archivio............ CarlampDefault.lamp 44 NEON tubolare (0.6 m) W 18 Lumen 1300 Lm/W 78.9 °K 6500 Ra 85 h 20000 % 80 (metodo Lm/W Ra) Risultati: Quantità di lampade da installare........... Potenza assorbita totale......................... Flusso luminoso iniziale.......................... Potenza installata al m2......................... Indice del locale...................................... n. W/h Lux/m2 W/m2 k 18 ( 17.2 ) 252 261.5 4.9 1.86 Indice di rendimento globale................... % 59.31 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1 88 O–Servizi Dati del locale: Larghezza locale.................................... Profondità locale..................................... Area del locale........................................ Altezza lampade.................................... Altezza piano di lavoro........................... Dist. lampade dal piano di lavoro.......... m m m2 m m m Riflettanza ambientale........................... Alta Pareti............................... Soffitto............................. Pavimento........................ Oggetti............................. 3.5 3.5 12.3 2.7 0.8 1.9 Bianche Bianco Chiaro Molto chiari Coefficiente di utilizzazione.......... h 47.5 Dati flusso luminoso: File archivio flussi luminosi usato.......... Tipologia del locale.................................. Flusso luminoso richiesto...................... Fattore di deprezzamento...................... StandardluxDefault.stlx Uffici (generale) Lux/m2 200 0.9 Dati lampade: File archivio lampade usato.................... Numero di lampada in archivio............... Tipo di lampada...................................... Potenza unitaria lampada....................... Emissione luminosa lampada................ Rendimento della lampada..................... Temperatura colore luce emessa.......... Indice di resa colori................................. Vita media utile........................................ Indice rend. lampada da archivio............ CarlampDefault.lamp 60 NEON tubolare (1.2 m) W 36 Lumen 3500 Lm/W 93 °K 6500 Ra 85 h 20000 % 94 (metodo Lm/W Ra) Risultati: Quantità di lampade da installare........... Potenza assorbita totale......................... Flusso luminoso iniziale.......................... Potenza installata al m2......................... Indice del locale...................................... n. W/h Lux/m2 W/m2 k 2 ( 1.6 ) 64 270.3 5.2 0.92 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1 89 Indice di rendimento globale................... % 66.74 Larghezza locale.................................... Profondità locale..................................... Area del locale........................................ Altezza lampade.................................... Altezza piano di lavoro........................... Dist. lampade dal piano di lavoro.......... m m m2 m m m 10 7.8 78 2.7 0.8 1.9 Riflettanza ambientale........................... Alta P–Spogliatoio Dati del locale: Pareti............................... Soffitto............................. Pavimento........................ Oggetti............................. Bianche Bianco Chiaro Molto chiari Coefficiente di utilizzazione.......... h 69.5 Dati flusso luminoso: File archivio flussi luminosi usato.......... Tipologia del locale.................................. Flusso luminoso richiesto...................... Fattore di deprezzamento...................... StandardluxDefault.stlx Scuole (palestre) Lux/m2 200 0.8 Dati lampade: File archivio lampade usato.................... Numero di lampada in archivio............... Tipo di lampada...................................... Potenza unitaria lampada....................... Emissione luminosa lampada................ Rendimento della lampada..................... Temperatura colore luce emessa.......... Indice di resa colori................................. Vita media utile........................................ Indice rend. lampada da archivio............ CarlampDefault.lamp 44 NEON tubolare (0.6 m) W 18 Lumen 1300 Lm/W 78.9 °K 6500 Ra 85 h 20000 % 80 (metodo Lm/W Ra) 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1 90 Risultati: Quantità di lampade da installare........... Potenza assorbita totale......................... Flusso luminoso iniziale.......................... Potenza installata al m2......................... Indice del locale...................................... n. W/h Lux/m2 W/m2 k 22 ( 21.6 ) 308 254.8 3.9 2.31 Indice di rendimento globale................... % 69.04 12_WQ_RT_12_REL IMP ELE E SPECIALI rev 3 2015 09 PARTE 1 91