Mini dispensa introduttiva
alle uscite didattiche STORIE DI TERRA E TERRE DI
STREGHE
polo museale della tecnica e del
lavoro in agricoltura e centro storico
di benevento
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STORIE DI TERRA E TERRE DI STREGHE
MUSA e centro storico di Benevento
Ambito didattico:Storia,Storia dell’Arte: i Sanniti, la colonizzazione romana,il medioevo.
PERCHÉ VISITARE BENEVENTO:
Le origini di Benevento si perdono nella notte dei tempi, richiamando antiche leggende e realtà
storiche, come l’ormai accertata esistenza della città prima della nascita di Roma. Lo splendore
del ducato longobardo insieme alle alterne vicende che la città ha attraversato nel corso dei
secoli, hanno regalato a “la bella dormiente del Sannio” un cospicuo patrimonio storico-artistico
e un interessante patrimonio archeologico. Per piccolo che sia il suo centro storico, camminare e
scoprire le sue stradine è un po’come viaggiare attraverso le stagioni della storia.
MONUMENTI E SITI
Il MUSA - Polo museale della tecnica e del lavoro in agricoltura - è una esposizione di macchine
agricole d’epoca nonché un laboratorio didattico e multimediale in grado di consentire sia una
lettura tecnica delle tappe dell’evoluzione dei motori e dei congegni meccanici nelle aree rurali, sia
la valutazione delle trasformazioni sociali, economiche e culturali che i trattori hanno determinato
nella vita di tutti noi.
Su 10.000 metri quadri di superficie, sono state
realizzate alcune “Scene”, cioè piccole costruzioni
a basso impatto ecologico ed integrate
nell’ambiente, all’interno delle quali sono
posizionati mezzi e strumenti dell’agricoltura nel
periodo di passaggio dalla trazione animale a
quella meccanica; ricostruzioni di interni dei
vecchi casolari (cucina e camera da letto), nonché
un’area per proiezioni di realtà virtuale. Tali
“Scene” circondano l’arena, dove è possibile
organizzare spettacoli musicali e teatrali.
Molte e qualificate sono state le collaborazioni per
dar vita al MUSA: dai restauratori degli antichi
trattori e mezzi di lavoro, allo scenografo dell’Accademia delle Belle Arti Salvatore Michelino, al
“mago”
degli
effetti
speciali
di
“Superquark”,
il
fisico
Paco
Lanciano.
Il Polo Museale ospita l'opera m. 7x3 "Le Streghe" del pittore Antonio Mastronunzio nonché la
mostra permanente "Testimoni di Lavoro": venti opere scultoree dell'artista Andrea Petrone.
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La chiesa di Santa Sofia. Benevento vanta, tra gli altri
monumenti storici, la chiesa di Santa Sofia, edificata nel
760 per volontà del duca longobardo Arechi II ed entrata a
far parte del Patrimonio dell'umanità UNESCO all'interno
del sito seriale “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”.
La chiesa si trovava nelle vicinanze di un’abbazia abitata
da monache benedettine, a capo delle quali doveva
trovarsi la stessa sorella di Arechi II, l’abbazia crebbe
d’importanza fino a diventare una delle più ricche e
famose
dell’Italia
meridionale.
Il portale romanico
d’ingresso
alla
chiesa è arricchito
da
una
lunetta
decorata
da
un Chiesa di Santa Sofia. Interno. altorilievo
raffigurante Cristo in trono con a sinistra la Vergine e a
destra San Mercurio su un fondo di mosaico a tessere
dorate.
Tutto l’apparato decorativo di Santa Sofia, fortemente
danneggiato anche dai terremoti che hanno colpito più
volte il sito nel 1688 e 1702,è stato oggetto di una grande
opera di restauro che ha permesso di recuperare in parte
Chiesa di Santa Sofia. Particolare della lunetta l’aspetto primitivo della chiesa, come la sua originale
del portale d’ingresso. pianta, per metà circolare e per metà a forma di stella:al
centro sei colonne sono disposte ai vertici di un esagono e collegate da archi che sorreggono la
cupola.
Il perché di questa pianta singolare è spiegato dall’intervento del cardinale Orsini, futuro papa
Benedetto XIII, che volle il parziale rifacimento della chiesa secondo il gusto barocco. I lavori
iniziati nel 1705 furono affidati all'ingegnere Carlo Buratti, la pianta fu trasformata da stellare a
circolare, furono costruite due cappelle laterali, fu cambiato l'aspetto dell'abside, della facciata,
dei pilastri.
Nel 1947 vennero scoperti frammenti di affreschi che rivestivano le absidi minori, raffiguranti
scene della storia di Zaccaria, padre di San Giovanni Battista e storie della Vergine. Le pitture,
databili all’VIII secolo e realizzati da artisti legati alla Scuola di miniatura beneventana (fine
VIII - inizio IX secolo), descrivono il primo capitolo del Vangelo di Luca,attingendo al
patrimonio iconografico e decorativo della cultura figurativa siro – palestinese.
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Obelisco egizio. Sin dal II secolo a.C. Benevento divenne luogo di
culto della dea Iside, potente divinità dell’antico Egitto, dea della
Luna, della magia e dell’agricoltura, sposa di Osiride. A lei fu
consacrato un tempio, oggi scomparso. In una piccola piazza lungo
corso Garibaldi si erge ancora oggi una testimonianza degli influssi e
delle contaminazioni egizie che Benevento subì: un obelisco, di
granito rosso di Siene. L’esemplare fu tenuto in Piazza Duomo dal
1597 e fu collocato nella posizione attuale nel 1872. L'obelisco è
alto circa 3 metri e pesa 2,5 tonnellate. È costituito da 4 segmenti e
le sue quattro facce sono coperte di geroglifici nei quali si
riconoscono il cartiglio di Domiziano e il nome di LuciliusRuphus, il
fondatore del tempio.
Benevento. Obelisco egizio in piazzetta Papiniano. Rocca
dei
Rettori.
Fu
il
castello di Benevento, di cui dominava
l’attuale centro storico. Oggi sede
della Provincia, ospita anche la sezione
storica del Museo del Sannio. Oggi
l’antica struttura si presenta come il
risultato
di
numerosi
interventi
succedutisi nei secoli: si compone di
due corpi distinti, ossia il Torrione
angolare, facente parte del fortilizio di
epoca longobarda ed il Palatium.
Il Torrione fu ristrutturato in epoche
successive, giungendo nel XV secolo
alla forma attuale (e per questo è detto
anche Castrumnovum). La sua struttura
a pianta poligonale raggiunge un’altezza di 28 m, intervallata nelle pareti da elementi
architettonici e decorativi provenienti da edifici di età romana e bifore ogivali. Sul terrazzo si
elevano due torrette.
Il torrione, che in realtà era il castello vero e proprio, è affiancato dalla parte più estesa del
complesso, costituita dal Palazzo dei Governatori Pontifici (ovvero dei rettori), il cui ingresso
principale è posto sul versante occidentale.
Il Palatium, su tre piani, presenta una pianta rettangolare con cortile interno. Il piano terra è
occupato dalle segrete; il primo piano, recuperato da un recente restauro e oggi destinato ad
ospitare uffici, è costituito da ampi saloni con soffitti in legno e decorazioni settecentesche.
Benevento. Rocca dei Rettori. 5
Teatro romano. Il teatro di Benevento fu costruito nel II secolo sotto l'imperatore Adriano nelle
vicinanze del cardo maximus. Sebbene inaugurato nel 126 d.C., recentemente sono emerse sotto
di esso strutture sepolte da un'alluvione avvenuta nel I secolo d.C.; ciò ha fatto ipotizzare
l’esistenza di un edificio anteriore. La pianta del teatro è semicircolare e presenta dimensioni
grandiose: ha un diametro di 90 m e
originariamente ospitava circa 15mila
persone. L'esterno dell’edificio presentava
25 arcate articolate su tre ordini. Oggi
rimangono solo quelle del primo e parte di
quelle del secondo ordine, che danno
accesso all'interno tramite corridoi e scale.
Questi ultimi sono collegati da due
ambulacri paralleli che fungono da cassa
armonica. La cavea si è conservata in buona
parte mentre la scena presenta resti di tre
porte monumentali che davano accesso
all'orchestra; ai suoi lati vi sono i resti delle
parodoi. La sala a destra conserva il
pavimento in mosaico e le pareti marmoree
policrome. Alle spalle della scena altre scalinate portavano ad un livello inferiore,
probabilmente un ingresso monumentale per gli artisti.
Benevento. Teatro romano.
APPROFONDIMENTI:
Benevento: le origini del nome –Secondo la tradizione mitica,fu l’eroe greco Diomede a
fondare Benevento. Diomede approdò in Italia dopo la distruzione e l'incendio di Troia
riservando per la città una zanna del mitico Cinghiale Calidonio (poi divenuto simbolo di
Benevento) ucciso dallo zio Meleagro.
Ad avvalorare l’origine greca della città sarebbe il ritrovamento di una moneta del IV secolo
a.C. recante impresso l'emblema del cavallo, simbolo di Diomede e la scritta Malies.
Altri studiosi indicano nella parola Malies, nome probabilmente osco o sannita, l'origine del
primo nome della città che era Maloenton, da cui quello latino di Maleventum o Maluentum.
I Romani non stravedevano per questo nome, ravvisandovi un "malumeventum". Infatti alla
prima occasione, il nome fu trasformato in Beneventum. Questo accadde solo con la vittoria su
Pirro del 272 a.C.
Le streghe di Benevento –In epoca romana si era diffuso anche a Benevento il culto di Iside,
divinità di origini egizie identificata talvolta con Ecate, dea degli inferi e della morte e Diana,
dea della caccia. Probabilmente l’origine delle leggende collegate alle streghe hanno uno stretto
collegamento con questo culto pagano
Ad alimentare storie di streghe nel sito di Benevento fu anche un semplice albero! Un albero
sacro, collegato al culto di una vipera bicipite d'oro, che i Longobardi di quella città veneravano
non lontano dalle mura e che il vescovo Barbato fece estirpare nel 663.
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Per i Longobardi lo spirito divino abitava nel tronco di un albero e nel corpo di un serpente;
attorno all’albero i barbari si scatenavano in una frenetica corsa a cavallo e in preda
all’esaltazione facevano a brandelli la pelle di un caprone e se ne cibavano.
Il luogo dove sorgeva l’albero sacro fu poi consacrato con la costruzione della chiesa di S.
Maria in Voto e oggi è chiamato Piano della Cappella.
Da tale pianta nacquero leggende di ogni sorta, come quella che voleva un notturno convegno di
streghe recantisi, sopr'acqua e sopra vento, al noce di Benevento, a cavallo di caproni e con in
mano scope accese.
Tra il XV e il XVII secolo furono estorte numerose confessioni di supposte streghe. Una
formula magica che molte donne accusate di stregoneria riferirono durante i processi era la
seguente:
“Unguento unguento
Portami al noce di Benevento
Sopra l'acqua e sopra il vento
E sopra ogni altro maltempo.”
L’Arco di Traiano - È uno dei monumenti
meglio conservati dell’antichità, edificato nel
114 d.C. a segnare con la sua magnificenza
l’inizio della nuova strada, in onore
dell’imperatore chiamata via Traiana, che
congiungeva Roma con Brindisi e le coste
orientali della penisola.
Un vero e proprio romanzo è scolpito nella
pietra delle sue superfici. Le varie parti
dell’arco sono come i capitoli di un testo,
composto da bassorilievi, che raccontano
dell’optimusprinceps Traiano, delle sue
gloriose gesta, delle molte guerre vinte, del suo
buon governo in tempo di pace:celebra la Arco di Traiano.
vittoria sui Daci, il completamento della costruzione della via Traiana nonché la vita di Traiano
e le sue conquiste militari, ma anche gli atti di liberalità nei confronti delle popolazioni italiche,
tradottesi in leggi di carattere sociale.
L’Arco di Traiano rappresenta uno dei monumenti più significativi della produzione artistica
romana.
Si tratta di un arco a un solo fornice, alto 15,60 m e largo 8,60 m. È costruito in blocchi di pietra
calcarea, rivestiti da marmo pario.
L'attico presenta al centro un'iscrizione dedicatoria (IMP CAESARI DIVI NERVAE FILIO
NERVAE TRAIANO OPTIMO AVG GERMANICO DACICO PONTIF MAX TRIB POTEST
XVIII IMP VII COS VI P P FORTISSIMO PRINCIPI SENATVS PQR).
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Su ciascun pilone sono tre rilievi, di cui uno sull’attico a lato dell’epigrafe commemorativa e
due accanto al fornice, separati fra loro da bassi pannelli con Vittorie tauroctone e figure
amazzoniche; in quelli verso l’interno distinguiamo dal basso in alto e da destra a sinistra un
adventus di Traiano; suo accoglimento da parte del Senato, del Popolo Romano e
dell’ordoequester; Traiano nel Foro Boario (luogo tradizionale per l'annona populi Romani);
Traiano procede al dilectus italico; nuovo adventus di Traiano; suo accoglimento da parte della
Triade Capitolina.
Nella facciata opposta, sempre dal basso in alto e da destra verso sinistra, abbiamo: la
concessione della civitas agli auxilia sistemati nelle colonie di confine (o la deduzione di
colonie legionarie); la receptio in fidem di principi barbari; la deduzione di colonie provinciali;
il dilectus provinciale; la restituito Daciae; l’omaggio delle divinità agresti provinciali.
Nell’architrave è il fregio ad altissimo rilievo con scene trionfali.
All’interno del fornice abbiamo a sinistra Traiano fra i littori in atto di sacrificare
verosimilmente per la inaugurazione della via Traiana e a destra l’istituzione degli alimenta
(simboleggiata dai pani sulla tavola al centro) alla presenza di littori, di personificazioni di città
italiche e di Italici con bambini per mano e sulle spalle.
LO SAPEVATE CHE:
(Curiosità sull’itinerario)
‐ Si racconta che il centro antico di Benevento sia frequentato dagli scazzapurelli, spiritelli
burloni che regalano monete d'oro ai bambini.
‐ In cucina Benevento è famosa per il suo tortano pasquale a base d'uvetta e cedro e per la
zuppa di cardone,piatto tradizionale del pranzo natalizio.
‐ Niccolò Paganini musicò Le streghe, variazione su un tema dal balletto Il Noce di
Benevento (1813, Teatro alla Scala).
‐ A Benevento furono ritrovati una grande quantità di manufatti di provenienza egizia e/o di
stile egizio, tra cui: una coppia di obelischi di granito egiziano con iscrizioni geroglifiche (di
cui uno esposto in Piazza Papiniano, l'altro mutilo); 21 sculture di materiale, di stile e di
provenienza egizia; 4 statue egiziane di materiale egizio e di conio egizio ellenistico; 3
frammenti di bassorilievi di marmo con rappresentazioni in stile egiziano.
‐ Nel teatro beneventano nel 1990 si svolse la puntata finale di Miss Italia e nel 2001 venne
trasmesso il Festivalbar.
MINI GLOSSARIO
Abside - struttura architettonica a pianta semicircolare o poligonale, parte di un edificio, spesso
di una chiesa.
Adriano -Adriano (PubliusAeliusTraianusHadrianus) è stato un imperatore romano, della
dinastia degli imperatori adottivi, che regnò dal 117 fino alla sua morte avvenuta a Baia il 10
luglio 138.
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Arco trionfale - è una costruzione con la forma di una monumentale porta ad arco, solitamente
costruita per celebrare una vittoria in guerra, in auge presso le culture antiche sebbene la
tradizione nasca nell'antica Roma.
Cavea – era la gradinata per gli spettatori nei teatri e negli anfiteatri dell'antichità classica.
Domiziano – proclamato imperatore il 14 settembre dell’81 d.C., ricoprì la carica fino alla morte
(96 d.C.), con il nome di Cesare Domiziano Augusto Germanico (in latino Imperator Caesar
Domitianus Augustus Germanicus), ultimo imperatore della dinastia flavia.
Institutio alimentaria - provvedimento preso nel 103 dall'imperatore Traiano in favore dei
bambini bisognosi dell'Italia romana. L'imperatore prelevò dal suo patrimonio personale le
somme necessarie a garantire un avvenire sereno a centinaia di bambini bisognosi, legittimi e
illegittimi, soprattutto nelle campagne.
Longobardi - I Longobardi furono una popolazione germanica, protagonista tra il II e il VI
secolo di una lunga migrazione. Entrati a contatto con il mondo bizantino nel 568, guidati da
Alboino, si insediarono in Italia, dove diedero vita a un regno indipendente.
Normanni - I Normanni erano un misto di popolazioni della Scandinavia che furono
protagoniste di imprese diverse tra il IX e il XII secolo. Erano di origine germanica, dotati di
una propria cultura e abituati a navigare nel mar Baltico e nel mare del Nord, anche se la
maggior parte non erano navigatori ma contadini.
Obelisco - è un monumento celebrativo formato da un tronco di piramide alto e stretto, che
culmina con una punta piramidale, il pyramidion. Gli obelischi antichi, di origine egizia,
venivano ricavati da un unico blocco di pietra. Il nome deriva dal greco 'obelos', spiedo e
'obelisco' è un diminutivo che vuol dire 'spiedino'.
Orchestra – nei teatri antichi era la zona riservata al coro, agli strumentisti e ai danzatori. Tale
spazio era situato tra la platea, dove sedeva il pubblico ed il palcoscenico.
Parodoi- erano, nel teatro greco, gli spazi praticabili tra il limite della cavea e la scena e
collegavano l'orchestra con l'esterno del teatro.
Sanniti - I Sanniti furono un antico popolo italico stanziato negli attuali territori della Campania
settentrionale, dell'alta Puglia, di gran parte del Molise, del basso Abruzzo e dell'alta Basilicata.
Traiano - Marco Ulpio Nerva Traiano è il nome completo dell’imperatore vissuto tra I e II
secolo d.C., a capo dell’impero dal 98 al 117. Fu adottato da Nerva e sotto il suo governo
l’impero raggiunse la sua massima estensione territoriale.
Unesco - è l’acronimo di Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la
Cultura (in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization), fondata
dalle Nazioni Unite il 16 novembre 1945 per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle
aree dell'istruzione, scienza, cultura e comunicazione.