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in gita presso…
Il Parco Naturale Provinciale del
Lago di Candia
La campagna
I boschi
Le paludi e il lago
La carta di identità
Nome: Lago di Candia
Protezione: Parco Naturale di interesse provinciale
(Provincia di Torino)
Dati tecnici:
- si trova ad una quota di 226 metri sul livello del mare
- ha una superficie di 1,52 km2
- ha un perimetro di 5,5 km
- ha una profondità media di 4,7 metri, quella massima di 7,7
metri
- non è alimentato da corsi d'acqua immissari ma da alcune
sorgenti sommerse situate lungo la costa meridionale: ciò fa sì
che il tempo di ricambio delle acque sia relativamente lento e
stimato attorno ai 66-7 anni
- ha un emissario, il Canale Traversaro, che raggiunge la Dora
Baltea
Circa 1,65 milioni di anni fa, in
un'epoca geologica chiamata
PLEISTOCENE, il clima del nostro
pianeta iniziò a diventare più rigido e
le valli montane furono invase da
possenti ghiacciai Uno di questi
Principali cerchie moreniche:
1) S. Michele Borgo (Pleistocene inf.);
2) Gruppo della Serra (pleistocene med.);
3) Gruppo di BollengoBollengo-Albiano (Pleistocene sup.)
L'azione erosiva
svolta dal ghiacciaio
che si muoveva
verso Sud, provocò
un accumulo di
grandi quantità di
detriti lungo i
margini frontali e
laterali del ghiacciaio
stesso e scavò
numerose
depressioni nella
pianura.
copriva interamente la Valle d'Aosta e
si spingeva verso la pianura
piemontese per decine di chilometri.
Il bacino idrografico della
“zona umida” del Lago di Candia
L’origine del lago
Quando la
temperatura del
pianeta si innalzò
nuovamente, il
ghiacciaio valdostano
si ritirò verso Nord e
lasciò in vista i bacini
del Lago di Candia,
di Viverone e di
numerosi altri specchi
d'acqua del
Canavese, circondati
dalla cinta di colline
che oggi prendono il
nome di……
L’origine del lago
L’origine del lago
Il bacino idrografico della
“zona umida” del Lago di Candia
IVREA
LAGO DI
CANDIA
ANFITEATRO MORENICO DI IVREA
Il lago non è alimentato da corsi d'acqua
immissari ma da alcune sorgenti sommerse per
questo motivo il tempo di ricambio delle acque è
circa 6
6--7 anni.
Lungo la sponda nordoccidentale vi sono una serie di piccoli canali che
convergono a ventaglio nell’emissario del lago, il canale Traversaro, che
attraversa una zona paludosa di limitata estensione, la Palude di
Candia, e dopo qualche chilometro si immette nella Dora Baltea.
1
La flora del Parco
Le paludi e il lago
Il Lago di Candia comprende lo specchio d’acqua principale, ma anche
canali, stagni e paludi Questo insieme costituisce la “zona umida”
protetta del Parco la Palude di Candia che ha una superficie di circa 40
ettari
La flora del Parco
L’area inserita nel Parco Naturale
di Interesse Provinciale del Lago di
Candia ospita 6 specie vegetali che
rientrano tra quelle sottoposte a
protezione integrale (L.R. 32/82):
Limnantemio
Limnantemio (Nymphoides
peltata);
Nannufaro
Nannufaro (Nuphar lutea);
Ninfea
Ninfea (Nymphaea alba);
Trifoglio
Trifoglio fibrino (Menyanthes
trifoliata);
Utricularia
Utricularia (Utricularia vulgaris);
Violetta
Violetta d’acqua (Hottonia
palustris).
La flora presente nel Parco è
rappresentata da 425 specie, di cui
circa la metà sono strettamente
legate agli ambienti lacustri e
palustri. Si possono osservare
fioriture di diversi colori: le bianche
ninfee ( Nymphaea alba) e i gialli
nannufari ( Nuphar luteum), insieme
ai limnantemi ( Nymphoides
peltata), spiccano sul verde della
castagna d'acqua ( Trapa natans), che
da alcuni anni è oggetto di
interventi di gestione, in
collaborazione con il CNR, volti a
limitare gli apporti di elementi
nutritivi al Lago.
La flora del Parco
La Ninfea
Inoltrandosi nell'area della Paluetta si possono invece scorgere, tra i cespi di carici
( Carex elata) e gli iris palustri (Iris pseudacorus), alcune specie rare quali il trifoglio
fibrino ( Menyanthes trifoliata), l'utricularia ( Utricularia vulgaris), la potentilla palustre
( Comarum palustre) e la violetta d'acqua ( Hottonia palustris).
Il Nannufaro
Il Limnantemio
La campagna
L’ambiente circostante il lago è caratterizzato da campagna coltivata
La campagna
Intorno al lago ci sono:
- Piantagioni di pioppi per fare carta
- Piantagioni di Mais (tanto) e soia (poca) per alimentazione
zootecnica
- Vigneti
2
Osserviamo l’ambiente
i boschi mesofili
I boschi
Le colline intorno al lago sono ricche di boschi che garantiscono una
“zona cuscinetto” di protezione
I boschi collinari rappresentano anche un “corridoio ecologico” con gli
ambienti naturali circostanti
La grande Quercia
Carta d’identità
Regno: Piante
Philum: Tracheofite
Classe: Angiosperme
Sottoclasse: Dicotiledoni
Ordine: Fagales
Famiglia: Fagacee
Genere: Quercus
Specie: Robur
Nome volgare: Farnia
I boschi “mesofili” sono i boschi che crescono in pianura su terreni
asciutti
I grandi boschi originari delle pianure del Piemonte sono stati quasi
tutti tagliati
Nelle aree protette lasciamo crescere i grandi alberi
I grandi alberi dei boschi mesofili
Il nostro bosco, a Candia, è costituito da un insieme di
piante di querce, frassini, tigli, ciliegi,
pioppi bianchi e neri
Nel sottobosco, fresco, è presente il sambuco,
il corniolo e il nocciolo
Il Pioppo bianco
I boschi igrofili
PIOPPO BIANCO Populus alba
Salicacee
Il nome specifico allude al colore chiaro della
corteccia, differente da quella nerastra del
Pioppo nero.
E' un albero caducifoglie che può superare i
30 m di altezza e il metro di diametro.
Specie a rapido accrescimento, come tutti i
pioppi, predilige i terreni alluvionali.
Il suo areale si estende dall'Europa centro
meridionale, all'Asia occidentale e al Nord
Africa.
Il legno è tenero e trova impiego per la
costruzione di imballaggi e nell'industria
cartaria per la produzione di cellulosa.
Sono i boschi che
vegetano su terreni
dove per lungo tempo
si hanno fenomeni di
ristagno dell'acqua
3
SALICI (gen. Salix - fam. Salicacee)
L’Ontano nero
Il Salice bianco
ONTANO NERO Alnus glutinosa
Betulacee
Il nome specifico "glutinosa" allude
alla vischiosità delle giovani foglie.
E' un albero caducifoglie di terza
grandezza (raramente supera i 20
m in altezza), poco longevo.
E' presente in tutta Europa, parte
dell'Asia occidentale e dell'Africa
minore. In Italia è frequente lungo
i corsi d'acqua, nei terreni inondati
e paludosi.
Il legno nell'acqua indurisce e diventa
resistente per cui trova impiego
per palafitte e lavori idraulici.
L'ontano nero è piantato per
consolidare pendici umide e
franose.
Le alghe e le macrofite acquatiche
Nei laghi possiamo facilmente
vedere delle piante acquatiche
Nelle acque troviamo le alghe,
forme semplici con una struttura
anatomica non differenziata in
organi
Troviamo però anche piante
vascolari, con un corpo diviso in
radici, fusto e foglie
Miriofillo
ATTENZIONE dunque a non confondere le alghe
con le piante acquatiche
Il genere Salix comprende circa 300 specie delle
regioni temperatotemperato-calde dei due emisferi.
Sono alberi e cespugli generalmente a foglie caduche
con fiori maschili e femminili portati su piante
separate.
La distinzione tra le varie specie è difficile per la
facilità con cui generano ibridi tra loro.
In Italia le specie indigene sono una quarantina (ma
le combinazioni ibride tra queste sono più di 200!).
L'identificazione avviene principalmente per i diversi
caratteri dei fiori e delle foglie.
Sono tutti alberi a rapido accrescimento, ma poco
longevi che prediligono terreni alluvionali, umidi.
Tra le specie arboree più importanti ricordiamo qui il
Salice bianco (Salix alba) e il Salicone (Salix caprea).
Il Salice piangente (Salix babylonica),è coltivato nei
nostri parchi come specie ornamentale, in realtà
originario dell'Asia centrale.
Un tuffo nell’acqua!
Le piante acquatiche si chiamano scientificamente
MACROFITE ACQUATICHE
Impariamo a conoscere le
Impariamo a conoscere le
macrofite acquatiche
macrofite acquatiche
Piante attaccate al substrato
1.Macrofite
1.Macrofite emerse. Crescono
nella zona di transizione tra
terra e acqua (es. Cannuccia di
palude e carici).
2.Macrofite
2.Macrofite con foglie
galleggianti. Crescono su suoli
sempre sommersi (es. Ninfea).
3.Macrofite
3.Macrofite sommerse. Crescono
nell’acqua e sono sempre
sommerse (es. Miriofillo).
Ninfea
Miriofillo
Piante liberamente galleggianti.
Queste piante vivono in acque tranquille e riparate, sempre
nell’acqua (es. Ceratofillo e Lenticchia d’acqua)
4
EPIFITON
L’importanza ecologica delle
macrofite acquatiche
Una grande quantità di animali e vegetali trae
vantaggio dalla presenza delle macrofite
acquatiche
Troviamo alghe sessili attaccate alle piante
Troviamo batteri, funghi, protozoi, invertebrati
(es. crostacei, molluschi, gasteropodi, vermi e
larve di insetti)
2 L’equilibrio si rompe…l’eutrofizzazione
L’eutrofizzazione
eutrofizzazione (aumento di nutrienti nell’acqua) porta a un
aumento del fitoplancton (organismi autotrofi fotosintetici presenti
nel plancton), alla diminuzione della trasparenza dell’acqua e, a sua
volta, alla scomparsa di molte macrofite sommerse a favore di poche
specie che resistono alla scarsità di luce
EPIFITON
Nei laghi piccoli, le alghe epifitiche sono i
principali accumulatori e raccoglitori di
nutrienti che provengono dal bacino imbrifero,
e (insieme al fitoplancton) regolano i flussi di
sostanza e di nutrienti nell’intero ecosistema
Se non ci fossero i microorganismi dell’epifiton…
Non ci sarebbe equilibrio ecologico nei laghi
Le piante ai margini dell’acqua…
La Cannuccia di palude
Fiorisce tra luglio e ottobre. Si
sviluppa in paludi e aree umide, sulle
sponde di laghi, stagni, fossi e in
terreni incolti bagnati. È difficile da
sradicare perché i rizomi stoloniferi
possono raggiungere anche i 10 metri
di lunghezza. Cresce più facilmente
in terreni argillosi minerali
consolidati, dove il livello dell'acqua
oscilla tra -15 e + 15 cm. Tollera un
moderato livello di salinità.
1 L’equilibrio si rompe…l’eutrofizzazione
Una quantità di nutrienti non eccessiva, un substrato povero di
sostanza organica e ben ossigenato sono le condizioni favorevoli per
la crescita di una comunità vegetale diversificata con macrofite
acquatiche ben rappresentate
Le piante ai margini
dell’acqua… la Tifa
E’ una pianta che puo' raggiungere un’altezza di 2.5
metri. Le foglie sono erette e lineari ed i fiori raccolti in
una tipica infiorescenza a spadice.
Quelli femminili, a maturita', costruiscono
un‘infruttescenza cilindrica di colore marrone.
Il nome del genere deriva dal greco “tyfein”, che
significa “fumare”, e tuttora in alcune regioni e' nota
come la “pianta dei sigari” in riferimento alla forma
dell’infruttescenza. Nelle zone in cui le lische sono piu'
abbondanti vengono predilette dalle folaghe per
costruirvi il nido. Questa specie veniva usata dai fiorai
per formare mazzi ornamentali colorandone le
infruttescenze. Ma ora, data la minaccia di estinzione,
sono delle piante protette che non si possono più
toccare.
5
Le grandi capacità di
resistere a condizioni di
elevato inquinamento
biologico e chimico delle
acque fanno della Tifa a
foglie larghe una delle
poche specie in grado di
colonizzare perfino le
fogne a cielo aperto.
Per tale motivo sono
ampiamente utilizzate nei
moderni impianti di
fitodepurazione.
La gestione delle acque
Riduzione dei pesci che
mangiano il fitoplancton
(Scardola).
Riduzione della castagna
d’acqua (taglio di
335tonnellate/anno)
Lo zooplancton ha potuto
mangiare più fitoplancton, e
le acque sono divenute più
trasparenti.
Le piante sommerse (come il
Ceratofillo) sono aumentate
e le ninfee si sono espanse in
molte zone del lago
Le piante ai margini dell’acqua… la Carice
• Le zone meno depresse, invece, sono
dominio quasi esclusivo dei cariceti,
costituiti da piante erbacee,
comunemente dette carici (genere
Carex), caratteristicamente dotate di
fusti angolosi e foglie coriacee e
taglienti.
• I cariceti occupano aree meno umide
rispetto ai canneti, ma anch'essi sono
in genere costituiti per lo più da
un'unica specie, più comunemente la
carice sottile (Carex elata All.) oppure
la carice riparia (Carex riparia Curtis).
• Le superfici leggermente meno umide,
sono il luogo ideale per lo sviluppo
della carice spondicola (Carex gracilis
Curt.) che forma folti popolamenti,
preludio ad una evoluzione verso il
prato umido.
La Castagna d’acqua
Classificazione scientifica
Regno:Plantae
Divisione:Magnoliophyta
Classe:Magnoliopsida
Ordine:Myrtales
Famiglia:Trapaceae
Genere:Trapa
Specie:Trapa natans
Pianta natante diffusa in acque stagnanti piuttosto
calde.
Il fusto è sotterraneo ed all’apice presenta una
rosetta di foglie romboidali portate da lunghi
peduncoli.
Il frutto, che negli anni precedenti veniva mangiato
dalle popolazioni locali, ha un sapore simile alla
castagna.
Proviamo a capire cosa succede
nel lago di Candia
Nel 1986 la Castagna
d’acqua era la pianta
acquatica più comune del
lago, occupando tutte le
sponde fino a 3m di
profondità
Le altre specie erano in grave
difficoltà, con piccoli gruppi
di ninfee e nannufari, e
pochissime piante di Salvinia
La vegetazione sommersa di Miriofillo e Ceratofillo si
trovava solo in pochi tratti
Le piante con radici nell’acqua…
la Ninfea
Classificazione scientifica
Regno:Plantae
Divisione:Magnoliophyta
Classe:Magnoliopsida
Ordine:Nymphaeales
Famiglia:Nymphaeaceae
Genere:Nymphaea
Specie:Nymphaea alba
Nymphaea (ninfea) è un genere appartenente alla famiglia
delle Nymphaeaceae, originario dell'Asia e comprende circa
40 specie acquatiche.
Comprende specie adattate ai nostri climi, e specie tropicali a
fioritura profumatissima, notturna; i fiori hanno tinte varie,
bianco, rosa, rosso, viola, celeste, con fioritura estiva.
Le ninfee sono talvolta chiamate fiori di loto, ma non vanno
confuse con le specie di loto indiano del genere Nelumbo,
usate nella cucina asiatica.
6
Le piante con radici nell’acqua…
il Nannufaro
Classificazione scientifica
Regno:Plantae
Divisione:Magnoliophyta
Classe:Magnoliopsida
Ordine:Nymphaeales
Famiglia:Nymphaeaceae
Genere:Nuphar
Specie: Nuphar lutea
La pianta
inizia la
crescita in
primaveraprimaveraestate, quando
l’acqua arriva
a 20°
20°C di
temperatura
La pianta non
ha radici
Fiorisce
raramente
Le idrofite sommerse…
il ceratofillo comune
Le piante con foglie galleggianti…
il Limnantemio
Ninfoide, Limnantemio - Nymphoides peltata
questa pianta è ancorata al fondo mediante un lungo e sottile rizoma strisciante da cui
partono fusti flessibili e tenaci di lunghezza variabile, secondo la profondità dell’acqua, da
pochi centimetri a quasi 2 metri. Le foglie, grandi fino a 12 cm, sono distese sulla superficie
dell’acqua come quelle delle ninfee. I fiori hanno una corolla di colore giallo splendente,
composta di 5 petali delicatamente sfrangiati ai margini.
La fioritura avviene da giugno ad agosto. Questa specie cresce nelle acque ferme o leggermente
correnti, poco profonde e con tendenza a riscaldarsi.
Le idrofite sommerse…
il Miriofillo (millefoglie d’acqua)
La pianta inizia la crescita
in primavera, quando
l’acqua arriva a 15°
15°C di
temperatura
In superficie si forma un
denso tappeto e la
fioritura avviene in
Giugno--Settembre
Giugno
La pianta può crescere
fino a 33-4 metri di
profondità
Le idrofite liberamente galleggianti…
la Lenticchia d’acqua
Sono formate da due lamine verdi, lunghe 22-3 mm,
che galleggiano sulla superficie di acque stagnanti;
hanno una sola radice lunga da 1 a 4 cm che
penzola libera nell'acqua.
Possono galleggiare solitarie o in gruppi.
Fioriscono (raramente) in aprile/giugno
Vive in acque ricche di sostanze nutritive, stagni,
paludi, fiumi o torrenti con corrente molto debole;
formano spessi tappeti che arrivano a coprire
l'intero specchio d'acqua.
Viene spesso usata negli acquari ed è gradita da
alcuni pesci erbivori. E' la più piccola e semplice
pianta a fiori; l'intera pianta assorbe i nutrienti
direttamente dall'acqua e non attraverso la radice.
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