Ubiquiti UniFi Il Sistema UniFi Enterprise WiFi è una soluzione scalabile, un punto di accesso wireless progettato per essere facilmente implementato e gestito. I modelli da interno di UniFi Access Point (AP) hanno un design elegante e possono essere facilmente montati su un pannello del controsoffitto o parete utilizzando l’hardware di montaggio incluso. I modelli UniFi AP (UAP) per esterno hanno un fattore di forma costruita per durare a lungo all’aperto. Il Sistema UniFi Enterprise WiFi include il software UniFi Controller. Il software si installa su qualsiasi PC o Mac all’interno della rete ed è facilmente raggiungibile attraverso qualsiasi browser web standard. Utilizzando il controller software UniFi, una rete aziendale Wi-Fi può essere rapidamente configurata e gestita senza alcuna formazione specifica. Controllo in tempo reale dello stato, rilevamento dispositivo automatico UAP, mappa carico traffico e le opzioni di sicurezza avanzate sono tutte perfettamente integrate. Il nuovo sistema Wireless aziendale. Ubiquiti UniFi è un sistema WiFi rivoluzionario che combina le prestazioni di classe carrier, scalabilità illimitata, un prezzo dirompente ed un controller di gestione virtuale. Risparmia denaro. Risparmia tempo. A differenza dei sistemi WiFi aziendali tradizionali che utilizzano un controller hardware, UniFi viene fornito in bundle con un controller software non dedicato che può essere distribuito su un PC / Mac / Linux, in un cloud privato o utilizzando un servizio di cloud pubblico. Software intuitivo. Installare, configurare e gestire tutti i tuoi UniFi Wireless Access Point con l’interfaccia utente intuitiva e facile da imparare. Hardware potente. I punti di accesso UniFi sono dotati delle tecnologie WiFi 802.11ac MIMO – capace di velocità gigabit e distanze fino a 150mt. in ambienti interni d’ufficio. Espandibile. Scalabilità illimitata. Costruite le vostre reti wireless piccole o grandi secondo le vostre necessità. Inizia con uno, espandere a migliaia. UniFi AP Datasheet La nostra azienda svolge un sopralluogo completamente gratuito (salvo spese di trasferimento oltre i 50km. dalla nostra sede) per studiare assieme all’installatore e/o il cliente finale la migliore soluzione per la copertura wireless interna ed esterna. Rootkit, virus, trojan, malware ed affini.. Piccola raccolta di link per la rimozione di rootkit, virus, trojan ed affini …. (visto che ultimamente brulicano) 01) Gmer 02) Combofix – PS: Rimuove anche il virus Skype della foto bella! 03) Adwcleaner – PS: Ottimo in uso con Combofix. 03) Malwarebytes 04) Spybot 05) Superantispyware 06) CCleaner 07) Process Explorer 08) TcpView 09) Kaspersky trials 10) Sophos Trials 11) Avira AntiVir Removal Tool 12) Spyware Doctor Problemi con Intel AXXRMM3 – RMM3 Remote Management Module 3 Problema: Su server INTEL è possibile implementare il Modulo di Management Remoto AXXRMM3 che permette di avere il pieno controllo del server (Power, Bios Console e KVM di ogni sistema operativo via Java Console). Può capitare che per mille ragioni (password dimenticata, upgrade BIOS e/o BMC firmware) si renda necessario un reset completo di questo modulo (che viene controllato dalla parte BMC della scheda madre, nel mio caso una S5520HC). Soluzione: Usare l’utility (meglio da UEFI) SYSCFG con i seguenti parametri: – syscfg /rfs – syscfg /rbm PS: Perchè questa utility funzioni correttamente occorre indicare correttamente la path dove trovare i file di configurazione con questo comando, ovviamente modificato secondo il proprio ambiente: – SET SYSCFG_PATH fs0:EFI_SYSCFG_V501_B11 Dopo di questo bisogna re-impostare l’indirizzo IP dell’ RMM3 da Bios di sistema. PS2: Se il vostro problema è che non visualizzate nulla dopo il caricamento del sistema operativo, per risolverlo provate ad impostare risoluzioni standard della scheda video del server tipo 1024×768 o 1280×1024 magari a 16bit di risoluzione colore. Per chi vuole approffondire: – http://communities.intel.com/thread/16255 – http://downloadcenter.intel.com/Detail_Desc.aspx?agr=Y&DwnldID=18317&Pro dId=3069&lang=eng uEFI – GPT – Over 2TB Hard Disk – 4k blocks Questo post per chiarire (forse) alcuni aspetti riguardanti le nuove(!) modalità: uEFI, GPT e 4-blocks. Innanzitutto una premessa. Attualmente gli hard disk di capacità minore di 2.1TB vengono gestiti attraverso il sistema LBA (attualmente LBA a 48bit) ed avviati in caso di disco di boot dall’ MBR, il tutto sotto il coordinamento del BIOS. Questo sistema ha come limite di gestione una capacità massima dell’Hard Disk di 2.1TB. Per ovviare a questa problematica sia per l’avvento di nuovi dischi con capacità di 3TB (ed in futuro capacità ancora superiore) sia per l’attuale disponibilità di array con capacità complessiva superiore a 2.1TB è stata definito un nuovo schema di partizionamento: GPT (GUID Partition Table) che consente fino a 128 partizioni primarie contro le 4 primare e 124 estese dell’MBR, di superare il limite dell’MBR di 2.1TB di capacità massima e fornisce un’ ottima protezione della PartitionTable attraverso il CRC della stessa. In ambiente Windows il sistema GPT sulla partizione di boot viene supportato solamente dalle versioni x64 dei seguenti sistemi operativi: Windows 7, Windows Vista, and Windows Server 2008, mentre come disco di storage è possibile partizionare in GPT anche sulle versioni x86 dei sistemi operativi sopra citati. Altro punto da chiarire: il “vecchio” Bios non può indirizzare in fase di boot le partizioni GPT poichè si rende necessario nuovo codice che indirizzi la nuova modalità. Le nuove schede madri Desktop e già da qualche tempo le schede madri server hanno la possibilità di avere fra le modalità di boot anche EFI Optimized Boot o diciture similari. Questa modalità (unita alla capacità del controller, sia esso integrato sul chipset oppure di tipo add-on come la maggior parte dei controller SAS/SATA dei principali costruttori) permette l’installazione del sistema operativo Windows (sempre a 64bit fra quelli sopra citati) in modalità uEFI e quindi poi partizionando l’HDD o l’Array in GPT, di utilizzare come boot una partizione superiore ai 2.1TB. Per esempio nel caso di Windows Server 2008 64bit, scheda madre server Intel e Controller Intel/LSI delle ultime due serie si deve: 1) Attivare la modalità EFI Optimized Boot sul Bios della scheda madre, 2) Inserire il disco installazione del S.O., 3) Quando si entra in modalità EFI, spostarsi sul DVD-ROM (con fs0:), 4) dare il comando EFI “EFIBOOTBOOTX64.EFI”, 5) dopo il primo riavvio se si rientra sul bios si deve notare come al primo device di boot viene messo “Windows Boot Manager”. PS: Se il DVD-ROM non viene “visto” correttamente caricare come prima cosa i valori di default del bios della scheda madre. Update (14.04.11): – Nel caso di controller LSI/INTEL su schede madri server INTEL, dopo aver effettuato l’aggiornamento di tutti i firmware, resettare ai valori di default il bios della scheda madre. – Disabilitare tutte le funzioni di Powersaving del controller RAID. – Indicare l’occupazione della memoria >4GB per le schede Addon (il controller raid) nel bios della mainboard. Qui di sotto alcuni link d’ approfondimento: – Using GPT Drives – Using GPT with Intel RAID Controllers – EFI How to Guide (Intel) – Seagate Storage Innovation Matrox RT.X2 e Adobe CS5 – Appunti Scrivo questo post per precisare alcuni aspetti da valutare prima di procedere ad un eventuale aggiornamento di un sistema Matrox RT.X2 dalla versione CS4 dei programmi Adobe alla versione CS5. 1) Adobe dalla versione CS5 dei suoi prodotti ha cambiato radicalmente il sistema di rendering e di playback dei flussi video introducendo un nuovo motore chiamato: Adobe Mercury Playback Engine che, anche attraverso un intenso sfruttamento della piattaforma CUDA di NVIDIA, permette un controllo, spesso in tempo reale, molto spinto di effetti, transizioni e trasparenze. Il rovescio della medaglia è che in questa maniera la suite Adobe CS5 (Premiere, After Effects e Encore) prende l’assoluto controllo dell’effetistica eliminando di fatto la possibilità d’intervento da parte di hardware di terze parti, come la Matrox RT.X2 quindi in pratica con l’eliminazione quasi completa della suite Flex di effetti propri di Matrox…. 2) Sempre in conseguenza dell’adozione del nuovo motore di rendering Adobe Mercury, non è più disponibile l’esportazione accelerata in hardware. Quindi rendendo obbligatoria l’esportazione VFW attraverso il Microsoft AVI format….. 3) Il modulo acquisizione DV ed HDV di Matrox sulla piattaforma CS5 non è più supportato e quindi per l’acquisizione DV ed HDV è necessario utilizzare il modulo Adobe. PS: Questo dovrebbe essere un vantaggio in quanto dovrebbero venir meno tutte quelle problematiche d’interfacciamento comandi con le telecamere ed altri strumenti di lettura/scrittura DV ed HDV. 4) Per sfruttare appieno le nuove caratteristiche dell’Adobe Mercury Playback Engine è necessaria la presenza di una scheda NVIDIA fra quelle in elenco. PS: Per rapporto prezzo/prestazioni “attualmente” consiglio la GTX470!! QUI il link per verificare la compatibilità della scheda video (ed anche altro hardware) con i prodotti Adobe. Dopo tutti i lati forse negativi ci sono anche quelli positivi: 1) L’utilizzo dell’Adobe Mercury Playback Engine velocizza, semplifica e stabilizza notevolmente l’intero impianto di montaggio video. 2) L’utilizzo almeno per Premiere CS5 esclusivamente della modalità 64bit permette il raggiungimento di traguardi altrimenti prima irraggiungibili. 3) Con il coordinamento da parte di un unico soggetto (Adobe) di tutto il flusso audio/video con un unica interfaccia rende il sistema “attualmente” quanto di più perfomante e stabile (su questo livello di spesa) esista sia in ambiente Windows che in ambiente Mac. Alcuni utili link: – Matrox RT.X2 release notes 5.0 – Adobe Mercury Playback Engine – Flusso lavoro 64bit Update: Provate a dare anche un’occhiata a questo LINK semplicemente meraviglioso….