INTERNAZIONALIZZAZIONE: Opportunità di crescita per le PMI Mercoledì 18 marzo 2015, ore 17.00 Camera di Commercio, Sala Arancio, Via Tonale 28/30 - Lecco Materiale a cura di: Direzione Studi e Ricerche, Intesa Sanpaolo SpA AGENDA: Turchia: una introduzione macroeconomica I rapporti commerciali tra Italia e Turchia: focus sulla provincia di Lecco 2 Caratteristiche: un confronto internazionale Prodotto Interno Lordo Popolazione Export USD mld Crescita 2004-13 % mondo PPP Pro capite USD milioni % PIL Cina 9.469 10,2 15,9 12.340 1.350 22,7 India 1.873 7,5 6,7 5.460 1.256 17,1 Russia 2.093 2,7 3,4 24.034 144 25,0 Brasile 2.245 3,8 3,0 14.970 201 10,8 Messico 1.288 2,7 2,0 16.384 122 30,2 Indonesia 846 5,8 2,4 9.526 251 21,0 Turchia 795 4,9 1,4 18.870 75 19,7 Fonte: FMI La Turchia è la 17° economia a livello mondiale e la 7° tra i paesi emergenti. L’agricoltura (con una quota del 9% sul PIL) ha ancora un peso relativamente importante. Il sottosuolo turco non è particolarmente ricco di minerali ed il deficit energetico è elevato, pari a 49 miliardi di dollari, destinato a migliorare nel 2015 con il ribasso del prezzo del petrolio. L’Industria copre il 24% del PIL. Prevalgono le produzioni a media (auto, elettronica al consumo) e bassa tecnologia (trasformazione alimentare, tessile-abbigliamento) che alimentano l’export. Nell’ultimo decennio mezzi di trasporto, gomma e plastica ed elettronica al consumo hanno accresciuto la propria importanza. Dal lato import è alta la domanda di materie prime e beni capitali. I Servizi coprono il 58% del PIL. 3 Turchia: una tigre tra Europa e Asia Crescita reale del PIL Fonte: EIU, FMI, Direzione Studi Intesa Sanpaolo Negli ultimi anni, l’economia turca è stata una delle più dinamiche non solo in Europa ma nell’intero gruppo delle economie emergenti. Il tasso di crescita medio del PIL è passato dal 2,7% nel decennio 1994-03 al 4,9% nel decennio 2004-13. Nel periodo 2004-2013 l’Area Euro ha fatto 0,9% e gli Emergenti 6,4%. La crescita turca è stata tuttavia caratterizzata da una certa volatilità. La recessione del 2009 (PIL -5,1%), determinata dalla crisi finanziaria globale, è stata seguita da una significativa ripresa nel biennio 20019-2011 (PIL +9,1% medio annuo), un passo vicino a quello di Cina e India, ma da un passo di nuovo contenuto nell’ultimo triennio (PIL medio +3% nel 2012-2014). La previsione di consenso per il biennio 2015-2016 è per una crescita del PIL turco tra il 3,5% ed il 4%, spinto principalmente dalla domanda interna, rispetto all’1,6% medio per l’Area euro e al 4,5% medio per gli emergenti. 4 Posizione finanziaria esterna vulnerabile Saldo corrente/PIL PFN/PIL Fonte: EIU La limitata sofisticazione nelle produzioni, l’elevato fabbisogno energetico e il contenuto tasso di risparmio (20,8% del PIL ) hanno determinato ampi deficit di parte corrente (7,1% del PIL dato medio ultimi cinque anni ma ora atteso in miglioramento verso -4% grazie alla caduta dei prezzi del petrolio), un ampio passivo nella posizione finanziaria netta con l’estero (51,3% del PIL), una forte dipendenza dell’economia dal flusso di finanziamenti dall’estero. In presenza in aggiunta di una inflazione relativamente alta (superiore al 7%) la dinamica dell’economia e dei mercati finanziari (in particolare valutario) risulta sensibile ai mutamenti nella propensione al rischio degli investitori internazionali (v. impatto annuncio del Fed Tapering nel 2013) e alla gestione della politica economica interna (in particolare quella monetaria) . 5 Valuta in deprezzamento nominale e volatile Lira vs USD e Euro Tassi e inflazione Fonte: EIU La maggiore inflazione rispetto ai principali partner commerciali, l’ampio disavanzo della bilancia corrente, la posizione di relativa forza del dollaro, hanno alimentato un graduale deprezzamento nominale della lira turca. Di recente, fattori interni, in particolare i tagli dei tassi di interesse per sostenere la crescita, hanno accentuato questa tendenza. In assenza di riforme che accrescano l’efficienza del mercato del lavoro e sostengano la propensione al risparmio, l’aggiustamento dei saldi negativi di conto corrente (e la correzione della tendenza all’apprezzamento del cambio effettivo reale) rimane affidato al deprezzamento del cambio nominale (in area di sopravvalutazione nell’ultimo Rapporto sul Paese del FMI). 6 Turchia: Punti di forza/debolezza Plus 2012 2013 2014 2015E 2016E PIL var % 2,1 4,1 3,0 3,5 4,0 Consumi privati -0,5 5,1 1,2 2,5 2,8 Consumi Stato 6,0 6,2 6,5 6,3 4,0 Investimenti FL -2,7 4,0 -1,8 5,0 6,0 Variazione scorte -1,5 1,6 -0,1 0,0 0,1 Esportazioni 16,2 -0,2 6,7 7,0 8,5 Importazioni -0,6 8,9 -0,9 4,0 5,7 Saldo corrente/PIL -6,1 -7,9 -5,8 -3,8 -4,2 Deficit Pubblico/PIL -2,1 -1,2 -1,3 -1,6 -1,4 Inflazione media 8,9 7,5 8,9 6,7 6,2 TRY/USD (media) 1,8 1,9 2,2 2,6 2,8 Minus Fonte: EIU. FMI 7 Stabilità politica. Governo in carica dal 2003. Atteso un nuovo mandato alle elezioni il prossimo giugno; Crescita economica sostenuta grazie a riforme, liberalizzazioni, apertura e modernizzazione del paese; Mercato di oltre 70 milioni di persone con buone potenzialità di sviluppo; Deficit e debito pubblico contenuti; Posizione politica e geografica strategica. Paese cerniera tra Occidente e Medio Oriente. Dalla Tuchia passano importanti rotte del gas e del petrolio. Ampio deficit commerciale; Economia vulnerabile a shock esterni a causa della dipendenza dai flussi di capitali dall’estero (PFN passiva superiore al 50% del PIL) quali IDE e prestiti; Elevata esposizione alla congiuntura europea (debole) per flussi commerciali, rimesse dei lavoratori emigrati, turismo e flussi finanziari; Inflazione elevata (tendenziale oltre il 7% rispetto all’obiettivo del 5%); Tasso di cambio nominale volatile con tendenza al deprezzamento per tenere la competitività del cambio effettivo reale. AGENDA: Turchia: una introduzione macroeconomica I rapporti commerciali tra Italia e Turchia: focus sulla provincia di Lecco 8 L’Italia si colloca al terzo posto del ranking mondiale per quote di mercato detenute in Turchia Quote di mercato, settore manifatturiero (export in % export mondiali vs Turchia) Ammonta al 6,5% (nel 2013) la quota dell’Italia sul totale dell’export mondiale diretto in Turchia. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat La Lombardia è la prima regione italiana per peso dell’export verso il mercato turco… Export per regione vs Turchia, settore manifatturiero (in % export Italia vs Turchia) EXPORT manifatturiero della Lombardia verso Turchia (2014) ammonta a 2.684 milioni di euro (il 28% dell’export italiano in Turchia) Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat …ma il contributo della provincia di Lecco è ancora limitato Export ed import delle province lombarde vs la Turchia (2014), settore manifatturiero Nota: le colonne «in % tot prov.» indicano il peso del mercato turco sul totale dell’export della provincia nel mondo. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat La provincia di Lecco ha effettuato esportazioni in Turchia (settore manifatturiero) per un totale di 63,3 milioni di euro nel 2014; Si tratta del 2,4% del totale regionale (Lombardia) esportato in Turchia… …e dell’1,7% di quanto la provincia lecchese ha esportato nel mondo. In termini dinamici, l’export lecchese verso la Turchia è tornato a crescere dopo il 2009, mantenendosi sopra i livelli pre-crisi Interscambio commerciale Lecco-Turchia, settore manifatturiero (milioni di euro) Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat La provincia di Lecco, forte dell’omonimo distretto, esporta in Turchia soprattutto prodotti della metalmeccanica… Export della provincia di Lecco in Turchia Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat …e importa prettamente prodotti in metallo, tessile e abbigliamento L’import della provincia di Lecco dalla Turchia Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat