primo movimento, l’allegro di sonata, è prevalentemente generato dalle forze contrastanti del motivo di apertura, ma presenta anche momenti di seducente lirismo. Il secondo movimento è un’elegante siciliana, caratterizzata da ritmi delicatamente oscillanti. Il finale è un rondò di schema ABACABA, nel quale il tema principale subisce una sorprendente trasformazione, dalla disinvolta innocenza iniziale all’impetuosa intensità dei passaggi finali. Se la coda può suggerire una certa disperazione, allo stesso tempo non si può non notare un’evidente senso finale di fiera determinazione e risolutezza nell’affrontare qualunque difficoltà. -Samuel Jones SEATTLE MUSIC EXCHANGE PROJECT presenta Angelo Rondello pianista Musica con le città gemelle: Perugia-Seattle Domenica 23 aprile 17:30 Conservatorio “Francesco Morlacchi” 8 dai modelli poetici-musicali della poesia trovadorica o da altri antichi moduli di organizzazione della forma, possono ancora essere fonte di ispirazione per i compositori di oggi. Dentro questa trama ci sono personaggi (o identità) più forti di altri, più preminenti di altri e che, pur soggetti a trasformazioni più o meno intense, dànno la “tonalità” (o il carattere) al pezzo. La musica diventa un teatro del tempo e di moti emotivi che non rinviano ad altro se non alla trama stessa dei suoni. Le forme arcaiche rappresentano una “cornice disciplinare” che circoscrivono il campo del possibile costringendo i personaggi musicali ad agire entro una cornice ben definita. Potremmo parlare, restando in tema teatrale, di scenografie che orientano i movimenti e le possibilità espressive. - Fernando Sulpizi Musica con le città gemelle: Perugia-Seattle Angelo Rondello, pianoforte Domenica 23 aprile 2017 17:30 - Conservatorio “Francesco Morlacchi” Questo programma è tappa di un tour che toccherà quattro città gemelle di Seattle: Bergen (Norvegia), Pècs (Ungheria), Perugia e Kobe (Giappone). Il Seattle Music Exchange Project intende offrire al pubblico un saggio della grande musica prodotta nella città americana e al tempo stesso costruire dialoghi tra diverse culture e rafforzarne l’amicizia. La Dharcza Questa opera in due movimenti nasce da un sogno. O meglio, un incubo. In questo sogno La Dharcza, demone ispano-ruandese, minaccia una squadra di minatori che scava nelle profondità della terra in cerca di metalli preziosi. Il demone La Dharcza si presenta in forma umana, di bassa statura e assurdamente muscoloso. Ha un aspetto centro-africano e mediterraneo. Ha i capelli rasati cortissimi. Ha occhi bianchi, senza pupille. Indossa calzoni sporchi ed è a petto nudo. Come Gregor Samsa, somiglia a un insetto. Quando La Dharcza entra nella cavità in cui lavoriamo, i miei compagni fuggono, lasciandomi da solo ad affrontarlo. Mi si avvicina, il suo volto esala minaccia come una nuvola di sudore. Mi sveglio. -Peter Vukmirovic Stevens Etenraku (越天楽) Questa opera si basa su un’antica melodia gagaku. Il gagaku, la musica tradizionale della corte imperiale giapponese, è caratterizzato da senso di tempo sospeso, dalla ricchezza strumentale e dall’uso dell’eterofonia (l’esecuzione contemporanea di una stessa melodia da parte di strumenti diversi). Le sue sonorità più caratteristiche sono date dai legni: l’ hichiriki (una sorta di oboe, dal suono lamentoso e penetrante), lo shakuhachi (un flauto dritto) e lo shō (un organo a bocca in grado di produrre accordi cluster dalle sonorità ultraterrene). Altri strumenti a corda e a percussione contribuiscono ad articolare la forma. Il termine Etenraku significa “musica discesa dal cielo”. La parte centrale della composizione è quella che più chiaramente richiama una performance di gagaku, traducendone le varie timbriche nel suono più uniforme del pianoforte. In apertura, questi elementi emergono da una successione di ottave a cascata. Nei passaggi conclusivi una versione astratta dell’etenraku si concretizza in un elegante danza lenta in caduta libera. -Adam Haws Piano Sonata Pur essendo una delle mie primissime composizioni, questa sonata continua da anni a impegnare pianisti e ascoltatori. Com’è tipico della mia musica, i tre movimenti della sonata uniscono al rispetto per la tradizione determinati tocchi e inflessioni che le conferiscono una certa freschezza contemporanea. Il vivace 2 7 ai festival ricordiamo quelle al Bang on a Can Summer Festival, al New Music Festival della Bowling Green State University, all’Aspen Music Festival, al Bellingham Electronic Arts Festival, e al Prishtina DAM Festival nel Kosovo. Adam nutre un costante interesse per diversi generi musicali e ha di recente pubblicato per l’etichetta Somniloquy il suo primo album di genere ambient, Nightway. Samuel Jones si è affermato dapprima come direttore d’orchestra, uno dei pochi americani in grado di salire sul podio di un importante complesso come la Rochester Philarmonic a partire da orchestre americane minori. Jones si sarebbe poi dedicato, con altrettanto successo, alla creazione di una scuola musicale, la Shepherd’s School of Music della Rice University, di cui è stato per sei anni il primo preside. Nel frattempo continuava a comporre, accumulando gradualmente un repertorio di opere dinamico e vivace. Dopo essersi dimesso dalla carica di preside, Jones ha continuato a insegnare per 24 anni nella stessa scuola da lui fondata, come Professore di Composizione e Direzione d’Orchestra e come Direttore degli Studi Universitari. Nel 1997 si ritira dalla vita accademica a tempo pieno e, insieme a sua moglie, si trasferisce a Seattle, dove Gerard Schwarz lo nomina Compositore Residente della Seattle Symphony, carica che ricopre da otto anni. NOTE SUL PROGRAMMA Appearances Appearances (2005) è stato composta come una serie di miniature, ciascuna incentrata su un diverso aspetto musicale particolarmente adatto al pianoforte. Da non intendersi come studi, queste composizioni presentano inoltre un insieme di caratteristiche che donano all’opera un tono generale di fascino ed eccentricità. Il primo movimento, Apparently Marching, è caratterizzato da forti contrasti dinamici e da un senso di rigidità talvolta interrotto da momenti di arguzia e provocazione. Crystal Visage utilizza trilli e tremoli per creare un’atmosfera frizzante, delicata e meditativa. Visible Flare fa uso di tutta l’ampia estensione del pianoforte. Portly Sight (“visione corpulenta”) deve il suo titolo alla diffusa presenza di fat chords, gli “accordi grassi” tipici della densa armonia jazz. Infine, Fashionably Late si presenta ricco di abbellimenti, mordenti e acciaccature, i quali, nel tentativo di spremere ogni nota aggiuntiva nello scheletro della già in sé bisbetica melodia, crea spesso un metro singhiozzante. -Angelique Poteat Lettere Confidenziali Ho intenzione scrivere una versione moderna del “Gradus ad Parnassum”, ossia un ciclo di studi pianistici costituito da crescenti impegni espressivi, e tuttavia emendato della parte tecnica e “meccanica”. Con questa suite di pezzi volevo sperimentare ed esemplificare le possibilità che le antiche forme musicali ormai abbandonate. Recuperandole dal repertorio della liturgia cristiana medievale o bizantina, 6 Programma Intervento introduttivo di Teresa Severini, Assessore alla Cultura, Turismo e Università Angelique Poteat Appearances Apparently Marching Crystal Visage Visible Flare Portly Sight Fashionably Late Fernando Sulpizi Lettere Confidenziali No. 9 No. 11 No. 15 No. 18 Peter Vukmirovic Stevens La Dharcza —Intermission— Adam HawsEtenraku (越天楽) Samuel JonesPiano Sonata Allegro Lento alla siciliano Molto allegro 3 La carriera di Angelo Rondello, che il Classical Voice of North Carolina ha definito un “vero tour de force come se ne vedono raramente”, ha portato il musicista in giro per gli Stati Uniti e per il mondo. Celebre per le sue interpretazioni energiche e fortemente espressive, l’American Record Guide definisce Rondello come “uno degli interpreti di punta dell’opera di Schumann” per la sua “meravigliosamente efficace” registrazione degli Studi Sinfonici di Schumann. Rondello si esibirà a breve in Norvegia, Italia e Giappone, oltre che alla Benaroya Hall di Seattle. Tra le sue esibizioni recenti, ricordiamo quelle al Clayton Piano Festival e alla stessa Benaroya Hall di Seattle, l’esibizione in diretta su KING FM e le sue collaborazioni con le orchestre Lake Washington Symphony, Seattle Festival Orchestra, Bainbridge Symphony, Cascade Symphony, e Lake Union Civic. Il suo debutto a Chicago, tenutosi al Chicago Cultural Center, è stato trasmesso in diretta sulla radio WFMT FM Chicago e su internet, ricevendo le lodi della critica. Rondello è il direttore del Seattle Music Exchange Project, programma che promuove, a livello locale e internazionale, la musica e i musicisti della città di Seattle, favorendo al tempo stesso uno scambio musicale tra Seattle e altre città di tutto il mondo. Rondello fece il suo debutto a New York nell’ambito delle Concert Series di Trinity e St. Paul e ha proseguito la sua carriera di interprete e insegnante negli Stati Uniti e nel sud-est asiatico. Nel 2011 ha partecipato come “Artista emergente dell’Asia” alla Federation of Asian Cultural Promoters Conference e si è esibito al Philamlife Auditorium di Manila, interpretando il Concerto “Imperatore” di Beethoven. Da allora insegna e si esibisce regolarmente nelle Filippine. Più volte è comparso in TV o in stazioni radio, per esibirsi o per rilasciare interviste. Ad esempio su CUNY TV, dove ha interpretato il Concerto n. 2 per pianoforte di Saint-Saëns, e su varie stazioni radio come WFMT FM, KING FM, KZAZ FM, KUGS FM e altre. Rondello iniziò a studiare musica all’età di 5 anni, iniziando a esibirsi regolarmente già durante la prima adolescenza. Studiò inizialmente al Seattle Conservatory of Music per poi trasferirsi nel 2000 a New York, dove avrebbe completato la sua formazione musicale in vari istituti: la Manhattan School of Music, il Mannes College of Music e il Conservatory of Music del Brooklyn College. Tra i suoi maestri ricordiamo Mark Salman, Jeffrey Biegel, Nina Svetlanova, Zitta Zohar, e David Dubal. Fernando Sulpizi Vive e opera a Perugia dal 1963. Ha insegnato Composizione presso il Conservatorio di Musica “F. Morlacchi”. Formatosi alla scuola di Valentino Bucchi, Clemente Terni, Luciano Chailly, Roman Vlad. Si può ritenere continuatore della scuola fiorentina che fa capo a Vito Frazzi. Dai suddetti maestri è stato guidato nella ricerca di un proprio linguaggio che subito dopo le prime opere trova una chiara definizione, in una continua evoluzione che lo fa approdare nel campo 4 delle percussioni, nella sperimentazione di piccole forme teatrali per soli musicisti e in spettacoli (paraliturgie) che coinvolgono masse di persone. Ha in attivo circa 150 opere che toccano vari generi, dal religioso al profano, dal solistico al cameristico, dal teatrale al sinfonico. Molte opere sono state create per le percussioni nel cui campo ha operato ideando nuovi strumenti esposti in mostre organizzate A Firenze, Pistoia e Lecce e a Perugia nell’annuale rassegna “Perugia Classico”. Dal sodalizio con Armando Marrocco sono nate diversi “Ludus Theatralis” per soli musicisti, su scenografie dello scultore e performances dell’artista. Tra i suoi interpreti vengono ricordati V. Smetacek, B. Campanella, R. Fabbriciani, Ciro Scarponi, D. Ceccarossi, A. B…, e tra i giovani L. De Angelis, M. Rossetti, M. Podestà. Le sue composizioni sono state eseguite in Italia e all’estero in particolari stagioni concertistiche e festivals: Teatro Sperimentale di Spoleto, Potsdam, Cuba, Sagra Musicale Umbra. In quest’ultima è stato presente in diverse edizioni. Le sue opere sono pubblicate da Sonzogno, Carisch, Bèrben, Pro Civitate Christiana (PCC), Edipan. Molte sue composizioni sono state registrate ed edite su LP, Cd, VHS. Angelique Poteat nasce nell’area del Pacifico di Nord Ovest degli Stati Uniti. La sua musica è stata eseguita e registrata in Australia, Germania, Lituania e in diversi luoghi degli Stati Uniti, da complessi come la Seattle Symphony Orchestra, l’Enso Quartet, la Philharmonia Northwest, la Seattle Collaborative Orchestra, la Saratoga Orchestra, la Woodlands Symphony Orchestra, il Trio Tara, e il New York New Music Ensemble. Tra le performance di maggiore rilievo, ricordiamo: Beyond Much Difference (2014), opera commissionata dalla Seattle Symphony ed eseguita dalla stessa orchestra al Sonic Evolution del gennaio 2015 con la partecipazione di componenti di band come Pearl Jam (Mike McCready) e Soundgarden (Chris Cornell); Much Difference (2014) a (le) Poisson Rouge di New York; Roots of Variegation (2012), eseguita alla International Women’s Brass Conference del 2012; Reflections on a Summer (2008), presentata al festival Druskomanija 2012 in Lituania. Peter Vukmirovic Stevens è un compositore, pianista e artista multimediale, la cui musica e arte traggono ispirazione dal viaggio, dall’integrazione concettuale e dagli aspetti più straordinari dell’attività umana. Inizia la sua formazione all’età di sei anni studiando il pianoforte e inizia a breve anche a comporre. È nipote di Olga Vukmirovic, celebre cantante d’opera che visse e si esibì a Dubrovnik e Belgrado, nell’ex Jugoslavia. Le sue primissime influenze musicali derivano da esperienze di canto per le funzioni religiose di rito SerboOrtodosso. Stevens ha studiato a Seattle con Bern Herbolsheimer e Samuel Jones, e a Praga con Bodhan Bubak. Si è laureato con lode al Cornish College of the Arts. Le sue composizioni spaziano tra diversi stili e contesti musicali e sono caratterizzate dal suo particolarissimo approccio all’armonia. Adam Haws è un compositore versatile, in grado di spaziare tra cicli di canzoni, musica da camera, composizioni sinfoniche e musica elettronica. Le sue opere sono state commissionate ed eseguite negli Stati Uniti e in Europa da complessi come il Quince Vocal Ensemble, il Color Field Ensemble, membri della Cleveland Orchestra e dai sound|counterpoint, complesso di musica antica per il quale Adam ha curato un innovativo programma di composizioni e arrangiamenti di opere moderne per strumenti antichi. Tra le sue partecipazioni 5