Guida al centro storico e al Parco delle Prealpi Giulie Venzone è uno dei sei comuni che fanno parte del Parco Naturale delle Prealpi Giulie. Se ti piace la natura puoi incamminarti lungo uno dei numerosi sentieri di montagna ed immergerti nella natura della Val Venzonassa, con alpeggi ed agriturismi. Oppure puoi farti ammaliare dalle meravigliose vie del centro storico di Venzone. Se invece vuoi rilassarti o pescare il fiume Tagliamento che scorre in parte a Venzone è l’ideale. Tante altre informazioni e tanti altri suggerimenti puoi leggerli sotto. Introduzione al Parco naturale delle Prealpi Giulie….…………….pag 2 Guida ai luoghi delle Prealpi Giulie…………………………………………pag 3 Introduzione al centro storico di Venzone……………………………..pag 5 Guida al centro storico di Venzone…………………………………………pag 6 Passeggiate e pedalate dei dintorni di Venzone………………………pag 11 Nota: tra gli allegati è anche possibile trovare una mappa del centro storico. 1 Parco naturale delle Prealpi Giulie Parte del territorio venzonese è racchiuso nel Parco naturale delle Prealpi Giulie. Non esitare a visitare il Parco: garantite emozioni memorabili! In più l’accesso all’area è libero e gratuito. Il Parco è una delle rare zone d'Italia nelle quali convivono i grandi carnivori, che un tempo erano diffusi su tutte le Alpi. Le montagne e i boschi attorno Venzone sono ricchi di fauna selvatica; sono presenti: - 3 linci; - 2 orsi; - vari ungulati tra cui: 50 camosci, 70 stambecchi e ben 1000 caprioli. Se sei interessato alle escursioni in montagna non puoi perderti la camminata fino alla Malga ConfinUngarina, con la veduta del Monte Plauris. E dopo la visita alla malga che ne dici di un boccone all’agriturismo? Garantiti piatti tipici della montagna friulana. Oppure, se preferisci qualcosa di più tranquillo, puoi intraprendere una passeggiata nella Val Venzonassa.Se vuoi approfondire gli aspetti naturalistici puoi visitare la mostra permanente ”Foreste, Uomo ed Economia nel Friuli Venezia Giulia”, la quale offre una panoramica sull’ecosistema forestale della regione. In particolare sono 5 le sedi da visitare che non puoi proprio perderti: - Sede Parco (Centro Visite – Foresteria) presso Prato di Resia Ravanca. Nelle prossimità puoi visitare il Fontanone di Barman e Sella Carnizza, il Belvedere sulla Val Resia. l’Agriturismo Malga Coot e l’Ecomuseo Val Resia; - Mostra Foresta, Uomo, Economia presso Venzone. In questa zona sono di rilevante interesse gli Alpeggi di Ungarina e Confin; - Mostra della Miniera del Researtico presso Resiutta. Nelle vicinanze, di notevole attrattiva, puoi trovare l’Abbazia di San Gallo (Moggio Udinese), il Borgo Cros, il Borgo Minerario Researtico, il Percorso Botanico; - Pian dei Ciclamini (Punto Info – Foresteria) nella Valle di Musi, con in prossimità la Pista di Fondo Percorso Vita; - Mostra su Speleologia e Carsismo, nei pressi di Sella Neva. Nei dintorni le zone di richiamo sono molte, tra cui si annoverano il Fontanone di Goriuda, l’Altopiano Foran del Mus, il Percorso Geologico, i Resti Militari e il Percorso Botanico. Nella pagina successiva troverai una guida ai luoghi delle Prealpi Giulie ricca di descrizioni ed informazioni riguardo i singoli luoghi sopra nominati e l’elenco delle varie mostre disponibili. Per informazioni sulle visite guidate tematiche gratuite all’interno del territorio del Parco: 0433 53534. 2 Guida ai luoghi delle Prealpi Giulie Centro Visite – Resia La sede è situata a Prato di Resia ed è costituito dal centro visite, dalla foresteria e dagli uffici. E’ il luogo adatto se vuoi sapere dettagliatamente le caratteristiche del territorio. Affascinante il percorso che offre, ovvero “Il Sentiero del Tiglio”, un percorso facile che dura due ore e che puoi intraprendere in qualsiasi periodo dell’anno. Questo tragitto ti porta per le vie antiche che collegano i villaggi della Val Resia, e perciò puoi ammirare sia la natura incontaminata sia la vita storico-culturale della valle. Malga Coot La Malga Coot è un’antica malga e casera della Val Resia. Rimarrai estremamente soddisfatto dalla ristorazione e dal pernottamento presso questa baita. Inoltre, essa è il punto di partenza di numerosi sentieri che proseguono tra le montagne. È presente una vasta gamma di percorsi con differenti gradi di difficoltà, perciò puoi intraprendere quello che più si adatta alle tue esigenze. Se vuoi approfondire l’area, puoi seguire i pannelli illustrativi presenti nel percorso didattico lungo la Malga, per saperne di più sulla flora e la fauna o sulle attività di recupero dell’area. Mostra permanente Foreste, Uomo, Economia nel Friuli Venezia Giulia Questa mostra è situata a Venzone, nel Palazzo Orgnani Martina, ed è suddivisa in tre sale: - La Storia delle Foreste: qui potrai osservare l’evoluzione del paesaggio boschivo dalle Glaciazioni ad oggi tramite plastici, utensili forestali e documenti scritti e cartografici; - La Fauna delle Foreste: in questa sala potrai esaminare la vita degli animali che popolano il Parco naturale delle Prealpi Giulie, i legami che intercorrono tra le varie specie, il rapporto tra prede e predatori (illustrato molto bene tramite il ciclo alimentare dell’allocco); - Funzioni ed usi delle Foreste: quest’ultima sala ti porta a conoscere più da vicino il rapporto che intercorre tra l’Uomo e la Natura, e quindi tra economia ed ecologia. Mostra miniera del Researtico Presso Resiutta, ai piedi del Monte Plauris, vi sono le miniere del Rio Researtico, le quali sono state una fonte di reddito importante per gli abitanti della zona. Per capire meglio sia i sistemi di estrazione, sia la difficile vita dei minatori, devi assolutamente compiere l’escursione presso il Ricovero del Researtico e quella presso la vecchia miniera, seguendo il sentiero che gli stessi minatori percorrevano attraverso la valle. Tutte le testimonianze raccolte sono custodite all’interno della Mostra Miniera del Researtico, dove potrai scoprire gli aspetti naturalistici e geologici della zona, le foto che raccontano le difficili condizioni del lavoro minerario e molto altro ancora. Pian dei Ciclamini Situato presso il comune di Lusevera nel territorio Pian dei Ciclamini, nei pressi del Centro informativo del Parco puoi trovare una foresteria per un gradevole soggiorno nel Parco. Mostra speleologica e carsismo nell’area del Canin Presso Sella Nevea puoi ammirare un’affascinante mostra sui fenomeni carsici, meta di ricercatori e speleologi provenienti da tutta Europa. Potrai vedere pannelli illustrativi, fotografie coinvolgenti, attrezzature speleologiche. Da non perdere il plastico che raffigura la zona del Monte Canin, di dimensioni notevoli. 3 Nei pressi di Sella Nevea ci sono numerose altre aree che puoi visitare: - Il Sentiero geologico del Foran dal Mus: imboccandolo ti porterà a conoscere uno dei paesaggi carsici più ricercati d’Europa. Il percorso geologico ha due tragitti tra cui puoi scegliere: uno piuttosto corto con una durata prevista tra le 3 e le 5 ore; uno decisamente più lungo di circa 8/10 ore. Imperdibili i fenomeni spettacolari quali vaschette, solchi e karren, oppure le affascinanti grotte sotterranee di una lunghezza di quasi 50 chilometri e di una profondità pari a 1000 metri; - Il Fontanone di Goriuda: è un’incredibile cascata alta 30 metri, sotto la quale si trova un laghetto incantevole, scavato nella roccia. Esso è un interessante punto del Sentiero geologico. Tramite un gommone (il quale consente di oltrepassare il laghetto interno) si riesce a penetrare nelle viscere del Canin, custodi di un mondo segreto e nascosto. L’Ecomuseo Val Resia Per esplorare la Val Resia l’ideale è quello di percorrere l’Ecomuseo Val Resia, i cui sentieri (fisici e culturali) ti permetteranno di raggiungere e capire la storia che di questa meravigliosa valle alpina. Per scoprire i luoghi più suggestivi si possono seguire quattro Vie che raggiungono a loro volta quattro Piazze: - La Via agli antichi ghiacciai: nella località di Sella Carnizza puoi ancora osservare le impronte lasciate dai ghiacciai, i quali hanno plasmato la valle. Nella Piazza degli antichi ghiacciai potrai vedere gli effetti della presenza delle glaciazioni; un ghiacciaio tardivo e minuscolo rappresenta un efficace modello per capire come siano state scolpite le Alpi; - La Via agli alpeggi: prendendo questa via ti ritroverai nei pressi della Piazza degli alpeggi, situata a Provàlo. Questo è uno degli alpeggi meglio conservati della valle. Se vuoi vedere come viveva la comunità di Resia e quanto fossero importanti per la gente gli alpeggi, la miglior cosa è visitare questi luoghi; - La Via alla musica: per ascoltare il meraviglioso silenzio della valle ti aspetta una magnifica avventura, tra la pace e la tranquillità, fino ad arrivare alla Piazza della Musica, situata a Coritis. In questo luogo quieto potrai ascoltare quei suoni che la civiltà odierna oggi ci preclude: il canto degli uccelli, il fruscio delle foglie, lo scroscio dell’acqua... ma anche strumenti tipici della valle, come un violoncello a tre corde e il violino, suonati in modo originale; - La Via agli stavoli: costruzioni rurali di montagna, gli stavoli venivano usati dai pastori come alloggio quando portavano al pascolo le greggi e venivano colti da un temporale. Nella Piazza degli stavoli, situata a Stavoli Ruschis, potrai ammirare lo stile di vita dei vecchi pastori. 4 Centro storico Inizialmente rimarrai colpito dalle possenti mura, ma il meglio deve ancora venire: al loro interno c’è il centro storico dove potrai scoprire i “segni del passato”. Entrando a Venzone, infatti, ti sembrerà che il tempo si sia fermato nel Medioevo. Il paese è piccolo ma puoi trovare di tutto! C’è moltissimo che puoi visitare: - il Duomo romanico-gotico di S. Andrea; - la cappelladiSanMichele con le sue antiche mummie; - il gotico-veneziano Palazzo Comunale; - il cinquecentesco e nobiliare Palazzo Orgnani Martina e molto altro ancora. Se hai dei figli, non farti problemi a portarli: la cittadina, oltre a essere affascinante ad ogni tipo di età, offre anche dello svago, come il parco giochi per bambini davanti al Duomo o la mostra sulle Prealpi Giulie. Nel pdf “Guida al centro storico di Venzone” troverai la descrizione dei principali Palazzi e monumenti che potrai osservare camminando lungo le vie di questo fantastico paese. 5 Guida al centro storico di Venzone La piazza del Municipio Una volta superata la cinta muraria ti troverai catapultato indietro nel tempo: edifici di bellezza e ricchezza stilistica straordinaria si affacciano sulla piazza del Municipio, caratterizzata dall’elegante fontana centrale ottocentesca. Su di essa troneggia il magnifico Palazzo Comunale, singolare esempio di architettura goticoveneziana costruito tra il 1390 e il 1410. Le facciate esterne sono ornate da stemmi appartenenti alle più antiche casate nobili di Venzone e da altri simboli che esprimono il suo grande passato, come per esempio l’aquila, emblema del Patriarcato di Aquileia, il Leone di San Marco, lascito della dominazione veneziana, e il ponte merlato, rappresentazione della cittadina stessa. La loggia possiede sulla parete di fondo affreschi cinquecenteschi di Pomponio Amalteo. Se vuoi accedere al piano superiore puoi farlo tranquillamente servendoti dell’imponente scalone esterno. Il Duomo di Sant’Andrea Non puoi non esserti accorto di un immenso edificio che svetta sopra i tetti delle case: è il Duomo, struttura romanico-gotica dedicata a Sant'Andrea Apostolo. Esso venne eretto su una chiesa preesistente nel 1300 e il 2 agosto 1338 fu consacrato dal Patriarca Bertrando di San Geniès. Durante il terremoto del 1976 la gran parte dell’edificio crollò, ma il Duomo è stato in seguito ricostruito rimettendo al loro posto i pezzi originali della costruzione distrutta, elemento per elemento. All'esterno, potrai notare che il Duomo è ornato da statue e rilievi del Trecento e da quattro patere venetobizantine, le quali sono incastonate nell'avancorpo della porta principale. Ci sono tre portali su cui puoi soffermarti, tutti e tre degni di ammirazione; ma il più interessante è quello di settentrione, il quale ospita, nella lunetta sopra al portale, tra i simboli dei quattro evangelisti, un Cristo Benedicente. L’archivolto del portale è affiancato da due maestosi altorilievi raffiguranti S. Pietro e S. Andrea. Sotto i piedi dei due Santi stanno, in posizione rannicchiata, i loro persecutori: Nerone ed Egea. Il portale meridionale, invece, custodisce la copia dell’altorilievo raffigurante l’Incoronazione della Vergine. Esso rappresenta iconograficamente uno degli esempi scultorei più antichi esistenti in Friuli. Nel portale centrale potrai ammirare la copia della Crocifissione. E’ riconosciuto come capolavoro plastico non solo del Duomo, ma dell’intera scultura friulana del Trecento, sia per l’elevato grado di potenza espressiva, sia per la compiutezza stilistica. Gli originali di queste due lunette, disgraziatamente danneggiati a causa di un incendio divampato nel cantiere di restauro nel 1983, sono conservati e visibili all’interno dell’edificio. Apri il grande portone d’ingresso e affacciati al suo interno: puoi ammirare preziose e singolari opere d’arte, nonostante molte di esse siano state danneggiate a causa del sisma. Tra i capolavori d’arte che puoi contemplare vi sono affreschi trecenteschi sopravvissuti quasi integralmente dopo il terremoto: un incantevole San Giorgio che libera la principessa dalle grinfie del drago di impostazione nordica; un imponente affresco della Consacrazione del Duomo e anche un San Martino con il povero realizzati nei modi di Vitale da Bologna, riconducibili al 1350 circa. Incantevoli le pale degli altari, le acquasantiere, il fonte battesimale e la lastra tombale degli Antonini. Troverai senz’altro degni di attenzione i due dipinti dell’esimio pittore Giulio Quaglio, risalenti al 1696: il primo raffigura la Madonna col Bambino e i Santi Antonio da Padova, Giovanni Battista e S. Carlo Borromeo; il secondo tratteggia la Presentazione di Gesù al Tempio. Puoi trovare interessante anche il Crocifisso di legno, senza dubbio di origine friulana, collocabile nella prima metà del sec. XV, la Pietà in pietra arenaria del primo ‘400, di scuola boema, Il Compianto del Cristo Morto composto da 8 statue fatte risalire al 1530, di scuola friulana. Oltre alle opere che puoi contemplare nel Duomo ci sono molti altri capolavori da scoprire: le opere della celebre scuola lignea di Giandomenico da Tolmezzo, i paramenti sacri 6 dei secoli XV-XVI-XVII, i codici e le miniature dei secoli XIII-XIV-XV, tutti conservati nella sacrestia museale del Duomo. La cappella di San Michele Ora esci dal Duomo: la tua vista sarà immediatamente catturata dalla cappella cimiteriale di S. Michele. E’ un piccolo edificio circolare in sassi squadrati appoggiata su una cripta semi-interrata. La costruzione risale alla metà del XIII sec. e in origine fu usata come battistero. Fu distrutta anch’essa dal terremoto del 1976, ma successivamente è stata ricostruita interamente e restaurata. Nella sua cripta sono conservate le mummie, appartenenti ad un’epoca tra il XIV e il XIX secolo: esse hanno reso Venzone celebre nel Mondo. Il processo di mummificazione non è dovuto all'intervento dell'uomo, ma a cause naturali (temperatura ed umidità adatte, alta presenza di solfato di calcio nel terreno). Pensa che la loro popolarità era notevole già nei secoli passati: Napoleone in persona le volle visitare già nel 1807. La prima a essere ritrovata, nel 1647, fu quella denominata il “gobbo”, la quale attirò perfino l’attenzione dei soldati di Napoleone: questi, durante l’occupazione da parte francese nel 1797, tagliarono alcuni lembi di pelle dai resti mummificati in qualità di macabri souvenirs. Fin dal 1842 la cappella venne adibita a “museo delle mummie”. Il Palazzo Orgnani Martina Ma facciamo un passo indietro e torniamo verso Piazza Municipio: se continui a procedere per questa via ti troverai nei pressi del palazzo Orgnani-Martina, di facciata cinquecentesca. La costruzione è di origini duecentesche ma ha subito diversi rimaneggiamenti nel corso dei secoli. Nel 1524 l'intero edificio fu rimaneggiato drasticamente, in base allo stile elegante del Secondo Rinascimento, per adeguarlo il più possibile alle nuove richieste mercantili. Il palazzo prende il nome dalle due famiglie di nobili che si sono succedute: gli Orgnani subentrarono ai Martina nel 1866. Dalla via principale, attraverso un portale archivoltato, entri in un portico, le cui porte introducevano alle scuderie. Entrando nel loggiato non potrai fare a meno di notare la fontana posta al centro del grande cortile, caratterizzata dalla peculiare forma a conchiglia. Una volta dentro, verso destra, puoi notare l’accesso alla scala nobile, mentre dall’altra parte puoi vedere l’accesso alla scala della servitù. Prendendo le suddette scale arriviamo al primo piano, importantissimo per gli ambienti di soggiorno dei nobili: al centro c’era la sala di ricevimento, da un lato le camere, e dall’altro il salotto e la cucina. Tutte queste stanze erano affrescate con motivi decorativi del Settecento. Gli ambienti per gli ospiti erano ricavati negli altri tre corpi del piano. Al secondo piano, invece, erano collocati gli alloggi per la servitù. Oggi il palazzo è la sede del “Museo della Terra di Venzone”, dove puoi trovare la Mostra permanente “Foreste, Uomo, Economia nel Friuli Venezia Giulia” e la mostra-laboratorio permanente “Tiere Motus – storia di un terremoto e della sua gente”. I resti della chiesa di San Giovanni Battista Tornando in Piazza Municipio, puoi scoprire un’altra situazione interessante, ovvero i resti della chiesa di S. Giovanni Battista,ex chiesa conventuale gotica. Essa fu edificata nella seconda metà del ‘300 ma è stata distrutta completamente nel terremoto del ’76. In questo luogo, però, puoi ancora osservare il portale gotico munito di capitelli a elementi decorativi floreali della seconda metà del XIV secolo. Lungo la navata è venuto alla luce dopo il sisma la porticina del pulpito da cui avrebbe predicato Martin Lutero, fermatosi a Venzone in uno dei suo viaggi verso Roma. 7 Ex Convento Agostiniano Passando dalla porta della facciata principale della Chiesa puoi osservare il loggiato e il porticato seicentesco dell’ex Convento Agostiniano, quest’ultimo del Trecento. Nel bel mezzo del cortile c’è un bel pozzo di origini quattrocentesche, su cui è inciso lo stemma della potente famiglia dei Radiussi. Il Palazzo Radiussi Di fronte alla fontana pubblica si innalza il corpo principale del Palazzo Radiussi. Al centro dell’intera facciata puoi contemplare l’imponente portone settecentesco, il quale è sormontato da una trifora in stile gotico-fiorito veneziano di epoca quattrocentesca. Nella facciata sinistra puoi ammirare un piccolo portale cinquecentesco ad arco a tutto sesto. Lo stile è quello rinascimentale veneto-lombardo, ornato con capitelli corinzi e due teste clipeate. Girando dalla piazza verso Via Alberton del Colle, invece, scoprirai il lato dello stesso palazzo rivolto verso il presbiterio della chiesa di S. Giovanni Battista: infatti la facciata presenta la monofora, il balcone e la bifora aventi lo stesso decoro gotico fiorito veneziano della trifora di piazza. Analogamente, girando dalla piazza in Via Mistruzzi, troverai la medesima situazione nel lato dell’insieme di edifici rivolti verso il palazzo Orgnani-Martina. La Porta di Sotto Se arrivi da Udine, per infilarti a Venzone devi per forza passare per la Porta di Sotto: essa è caratterizzata da un immenso arco a tutto sesto, costruito in sostituzione della precedente porta trecentesca, abbattuta nel corso della battaglia tra le truppe napoleoniche e le truppe austriache nel 1809, durante la seconda campagna della guerra austro-francese. L’arco a tutto sesto venne raso al suolo dal sisma del 1976, ma venne poi ricostruito nel 1986. La chiesa dei Santi Giacomo e Anna Puoi trovare la chiesa ai piedi del Monte Ledis; essa è la prima ad essere stata ricostruita dopo i terremoti del 1976 e, probabilmente, risale ai secoli X-XI. Entrando per l’ampio portico (databile 1525) puoi vedere la facciata principale, costituita da un portale archivoltato dotato di lunetta decorata con un affresco del Cristo benedicente con attorno i simboli della Passione. AI lati del portale puoi osservare due finestre architravate. Se alzi lo sguardo, sopra il suddetto portale, potrai scorgere una scultura in pietra di San Giacomo, risalente alla metà del XIV secolo. Volgi il tuo sguardo a sinistra: troverai un affresco raffigurante la Santissima Trinità e un episodio della vita di San Francesco. Questo affresco, scoperto dopo il sisma, è stato completamente restaurato. Sopra l’altare di destra trovi la scultura lignea che raffigura San Giacomo. Nella parete di sinistra, invece, potrai ammirare una piccola monofora a stretta feritoia e con archetto falcato, la quale potrebbe appartenere alla chiesa primitiva dei secoli X-XI. Ai lati di un notevole arco trionfale puoi contemplare dei bassorilievi, i quali raffigurano i Santi Pietro e Paolo. Se poi vorrai continuare la tua escursione fuori Venzone, puoi continuare la strada che porta al vallo di Santa Caterina, punto panoramico eccezionale e su cui è collocata una suggestiva chiesetta. Il Palazzo Scaligeri Dopo aver varcato la Porta di Sotto è difficile che non ti colpisca il Palazzo Scaligeri, di origini trecentesche. Nella facciata puoi ammirare lo stemma degli Scaligeri (XIV secolo) e due monofore cieche ad arco ribassato con decori floreali ad affresco: questi sono uguali a quelli presenti a Verona, da dove proveniva per l’appunto l’antica famiglia nobiliare. A tale famiglia apparteneva probabilmente la persona morta nel 1348 8 e sepolta sotto il grande sarcofago degli Scala, il quale spostato durante lavori di ampliamento del Duomo nel 1647, ha permesso di scoprire la famosa mummia chiamata “Il Gobbo”. I Palazzi Gattolini, Colloredo e Pozzo Oltre Palazzo Radiussi, troverai il Palazzo Gattolini. Esso è caratterizzato da un portale trabeato, sormontato da una trifora architravata munita di cornice e sulla sinistra è affiancato da alcune strutture medievali. A destra di Palazzo Gattolini si colloca il Palazzo Colloredo. Lo riconosci dalle finestre ad arco a tutto sesto di matrice cinquecentesca veneto-lombarda, munita di finestre medievali. Davanti al Palazzo Colloredo la tua attenzione sarà subito catturata dal Palazzo Pozzo, preceduto a sinistra dalle ex scuderie. Nel cortile, all’interno, troverai molto interessante sia il ballatoio sia il porticato nord. Questo edificio ha un’importanza tipologica seconda solo a quella del Palazzo Orgnani-Martina. La Porta San Giovanni Per consentire un collegamento diretto del centro con la strada Pontebbana, è stata aperta nel 1920 la Porta S. Giovanni. Essa è perfettamente incastonata nella cinta muraria difensiva. Il Palazzo Silio In Piazza Municipio sorge anche il Palazzo Silio, originario del XVI secolo. La sua facciata presenta portale e bifora trabeati in perfetto stile rinascimentale. Il palazzo prende il nome dal famoso letterato friulano Pietro Silio, che nacque proprio qui. La Porta San Genesio In realtà il suo nome deriva dalla famiglia nobile venzonese Sanzenetto; poi, nel corso dei secoli, viene indicata col nome di San Genesio. Se vuoi fare una bella passeggiata, uscendo dal centro attraverso essa, puoi salire al luogo panoramico del piano di Santa Caterina. La Porta è importante soprattutto per la sua imponente torre. E’ sormontata da una maestosa volta a botte, sopra cui era incassato l’antico corpo di guardia. Questa è l’unica Porta che si è conservata integra nel corso dei secoli e ti consente di capire come era strutturato il sistema difensivo della cittadella, ovvero: il sistema di cerchie concentriche di mura, circondate dal profondo fossato sormontato dai ponti levatoi in legno. La Chiesa di Santa Caterina Volendo fare una passeggiata puoi seguire l’antico tracciato celtico dalla chiesetta dei Santi Giacomo e Annaper raggiungere la Chiesa di Santa Caterina, ricca di storia e immersa nel verde. Il vallo conteneva insediamenti preromani paleoveneti e celtici. La Chiesa, d’epoca quattrocentesca, è rimasta quasi totalmente distrutta dal terremoto del ’76; fortunatamente anch’essa è stata ricostruita come era in origine. Se entri nell’ampio portico, potrai subito notare lo splendido portale architravato e sagomato. Nella parete di destra potrai ammirare una monofora con vetrata policroma nella quale sono raffigurate la Creazione, la Salvezza e l’Incarnazione. La Porta di Sopra Giunto alla fine di Via Mistruzzi, eccoti dove sorgeva Porta di Sopra, o Porta Nord. In origine possedeva una gradinata d’accesso al corpo di guardia sulla sinistra; a destra, invece, dove c’era l’antica torre, puoi vedere una parte del bassorilievo del Quattrocento che raffigura lo stemma del Comune di Venzone, ovvero il ponte merlato, antico collegamento sul torrente Venzonassa; di fronte c’è l’altra metà dello stemma, che 9 raffigura le acque del torrente.Distrutta nel 1833, successivamente a un rinnovamento della strada Pontebbana, non venne mai più ricostruita. A questo semplice disegno dello stemma furono apportate delle aggiunte nei secoli: nel ‘300 fu aggiunta una Croce, la quale simboleggiava l’incrollabile fede dei Venzonesi; nel ‘400 fu inserito un Cane, simbolo della guardia dei cittadini alla difesa del passo. Seguendo con lo sguardo le mura a destra della Porta potrai vedere la torre d’angolo dove venivano imprigionati i bestemmiatori e i traditori, secondo le leggi che vigevano a quel tempo. La Piazza Dogana Appena dopo il Ponte sulla Venzonassa puoi scorgere il luogo nel Medioevo destinato a dogana e all’esazione dei dazi e delle mute, oggi chiamato proprio Piazza Dogana;su questa piazza sorgono i resti della Chiesa di Santa Chiara già di Santa Maria e i Palazzi Marzona e Marpillero , di origini cinquecentesche. Rovine della chiesa di Santa Chiara Edificata presso la Piazza Dogana, la chiesa presenta origini duecentesche. Essa possiede un’unica navata ed è munita di un presbiterio quasi semicircolare; purtroppo la costruzione è stata rasa al suolo dal sisma del ’76 e al momento non è ancora stata riedificata. Potrai vedere le opere che ornavano la chiesa, conservate nel Duomo e nella sua sacrestia museale, quali l’altorilievo della lunetta raffigurante la Madonna col Bambino, il gruppo del compianto sul Cristo morto, la pala raffigurante la Madonna in trono col Bambino fra S. Vincenzo Ferreri e S. Osvaldo, S. Benedetto e S. Francesco di Paola. Ex Convento delle Clarisse A lato della chiesa di S. Chiara, è collocato l’ex convento delle Clarisse: questo edificio è stato ricavato dalla trasformazione dell’antico Ospitale di S. Maria (di epoca duecentesca). Rimase seriamente lesionato dal terremoto del 1976 ma in seguito fu restaurato e adesso ha funzione abitativa. Anche questo convento venne chiuso nel periodo napoleonico in seguito alla secolarizzazione degli ordini religiosi. I Palazzi Marzona-Marpillero I due palazzi sono situati in prossimità di Piazza Dogana e hanno ambedue origini cinquecentesche. Danneggiato gravemente il primo e distrutto il secondo, nell’arco di tempo compreso tra il 1984 e il 1987 furono ricostruiti entrambi, cosicché oggi tu possa ammirarli in tutto il loro splendore. Sulla facciata di Palazzo Marpillero è conservata una pregevole meridiana. Il Palazzo Mantica Il cardinale venzonese Francesco Mantica, noto giurista vaticano, nacque in questo palazzo nel 1545. Bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale, era già stato restaurato recuperando l’importante bifora e balcone di stile gotico-veneziano. 10 Passeggiate e pedalate dei dintorni di Venzone Percorsi escursionistici: - Il giro delle malghe Ungarina e Confin, Monte Plauris, versante meridionale, sentiero segnavia CAI 705, passaggio alla chiesa di S. Antonio abate - Casera-Rifugio Chjariguart, Monte Plauris, versante settentrionale, Portis, sentiero segnavia CAI 728 - Rifugio Elio Franz, località Tugliezzo, Carnia, sentiero segnavia CAI 701 - Valle della Venzonassa, sia lungo il versante meridionale del Monte Plauris, sia lungo il versante settentrionale del Monte Bedede e del Monte Ledis - Ascesa al Monte Chjampon, da Rivoli Bianchi, Venzone, sentiero segnavia CAI 708 e poi 713 - Ascesa al Monte S. Simeone, da Pioverno, lungo la strada comunale da Bordano Percorsi in mountain-bike: - La Val Venzonassa, circuito di circa 40 km con partenza ed arrivo a Venzone - Il giro del Monte S. Simeone, con partenza da Pioverno, transito a Cavazzo Carnico, Somplago, Interneppo, Bordano, lungo le sponde del lago di Cavazzo o dei Tre Comuni e ritorno a Pioverno, circuito di circa 20 km - Salita alla località Tugliezzo, a Carnia, circa 5 km - Itinerario del fiume Tagliamento, lungo le strade interpoderali Località fossilifere: - Località Tugliezzo, Carnia - Monte Lavara, Venzone, sentiero segnavia CAI 705 e poi 726 Cartografia di riferimento: Carta topologica per escursionisti, scala 1:25000, Foglio 020, Edizioni Tabacco 11