L.M. “FISICA del SISTEMA TERRA” A.A. 2012/13 LM -17 Classe Fisica Lista 1 (caratterizzanti) 36 CFU tutti i corsi prevedono 6 cfu Corsi nei SSD FIS/06, GEO/10, GEO/12 Fondamenti di Geofisica 1 - I sem Fondamenti di Geofisica 2 (6 cfu) - II sem Geodesia 1 (6 cfu) – I sem Laboratorio di Geofisica Numerica - I sem Laboratorio di Geofisica 1 – I sem Segue Lista 1 (caratterizzanti) Meteorologia dinamica – I sem Oceanografia Fisica - II sem Sismologia Teorica – II sem Strato Limite Planetario e Diffusione Turbolenta – I sem Trasferimento radiativo – II sem Lista 2 e 3 (ambiti Fisica sperimentale e Applicata) Corso a scelta FIS/01 o FIS/07 (6 cfu) «Laboratorio di Fisica dell’Atmosfera» II sem Corso a scelta FIS/03 o FIS/04 (6 cfu) solo per ex FAM «Fisica della Materia e della radiazione» (I sem) Lista 4 – Affini e Integrativi 18 cfu tutti i corsi prevedono 6 cfu SSD GEO/10 Fisica del Vulcanismo - I sem Geodesia 2 – II sem Laboratorio di Geofisica 2 – II sem Sismologia – I sem Tettonofisica – I sem (consigliato al 2° anno) Tomografia Sismica – I sem (consigliato al 2° anno) Segue Lista 4 SSD CHIM/02 – Chimica Fisica della Stratosfera – II sem SSD MAT/07 – Fisica Matematica – I sem – Modelli e Metodi Num. per la Fisica – II sem Corsi a libera scelta (12 cfu) – possibile 1 solo corso da 12 cfu in Ateneo – previa approvazione CdS Idoneita` lingua Inglese B (6 cfu) Prova finale (36 cfu) – Attivita` Propedeutica (10 cfu) – Tesi di LM (26 cfu) Le discipline geofisiche Geomagnetismo Fisica del Vulcanismo Geotermia Fisica dei Maremoti Gravimetria Sismologia Geodesia Tettonofisica Climatologia Oceanografia Meteorologia Fisica dell’atmosfera Glaciologia Dipartimento di Fisica Università di Bologna Il sistema Terra Il pianeta Terra è costituito da diverse parti che interagiscono tra loro producendo numerosi fenomeni fisici. La Fisica della Terra quindi deve comprendere molte discipline, ciascuna interessata a fenomeni diversi, o studiati (tradizionalmente) da punti di vista diversi. Per capire molti dei processi che avvengono nel Sistema interagire con le altre e con le “geoscienze” in generale. Il campo magnetico terrestre è studiato soprattutto da Geomagnetismo, il campo gravitazionale terrestre da Gravimetria rotazione pressione atmosferica rim pos balzo t -g laci terremoti t ale ett o nic vulcani co n aa vez pla ion ed cch el e ma nte a i llo graf topo nucleo Crosta del Mantello Nucleo Nucleo Interno Esterno o iscos nto v e m o m nto mome netico g roma elett correnti oceaniche e maree venti maree luni-solari acque continentali I processi che avvengono nell’atmosfera terrestre sono studiati soprattutto da: Fisica dell’Atmosfera Climatologia Meteorologia Terra, ogni disciplina deve carico degli oceani scioglimento dei ghiacciai Il sistema Terra-acqua è studiato soprattutto da: Oceanografia Fisica dei Maremoti Glaciologia L’interno della Terra è studiato soprattutto da: Geodesia Sismologia Tettonofisica Fisica del Vulcanismo Geotermia Esempi di fenomeni che richiedono un approccio integrato fra le varie discipline: Un terremoto al di sotto dei fondali oceanici genera onde di “tsunami”, che viaggiano a velocita ~ 700 km/h sui bacini oceanici, ma rallentano e aumentano di ampiezza in prossimita` delle coste. Le precipitazioni atmosferiche interagiscono con il suolo e la capacita` di questo di drenare le piogge e` cruciale per valutare l’impatto di forti precipitazioni. Le variazioni climatiche determinano il progressivo scioglimento delle calotte glaciali, che a sua volta determina complesse variazioni del livello marino, a causa della risposta isostatica del pianeta, che coinvolge il mantello terrestre. Variazioni climatiche e loro interazione con il Pianeta aumento Tatm (effetto serra CO2 … non solo!) aumento vapore modifica nuvolosità feedback positivo o negativo ? aumento Tmare aumento livello marino scioglimento calotte glaciali Variazioni complesse del livello marino Feedback su T atm e T marina Alcuni dati sul Livello marino … e prima? … ma occorre un intervallo di tempo più lungo … eppure in Scandinavia e Nord America il livello del mare è sceso di oltre 300 m nel corso degli ultimi 20,000 anni !!! La spiegazione e` legata alla natura “fluida” del mantello terrestre. Il “post-glacial rebound” Mostra inequivocabili proprietà viscose per il mantello: il suo studio coinvolge le seguenti discipline/ osservazioni Glaciologia Climatologia Geodesia Erosione costale Datazioni radiometriche e fossili Stima di Viscosità del mantello: 1021 Pa s Che relazione c’è fra scioglimento dei ghiacci e livello marino? Se si sciogliessero tutte le calotte glaciali, verrebbe immesso negli oceani uno spessore d’acqua di ~ 120 m. Ma il livello marino crescerebbe di soli 80 m a causa del riaggiustamento isostatico. Il livello del mare è (in buona approssimazione) una superficie equipotenziale [geoide]. Ma la ridistribuzione delle masse d’acqua altera il campo di gravità e quindi il geoide. L’equazione del “sea level” e` quindi piuttosto complicata ... A model of present-day mass change due to post-glacial rebound and the reloading of the ocean basins with seawater. Blue and purple areas indicate rising due to the removal of the ice sheets. Yellow and red areas indicate falling as mantle material moved away from these areas in order to supply the rising areas, and because of the collapse of the forebulges around the ice sheets Al termine dell’ultima era glaciale (20,000 anni fa) gran parte della Finlandia era un arcipelago di isolette, il mar baltico era molto piu` esteso. Tracce di spiagge fossili si trovano a quote di 330 m sopra l’attuale livello del mare! Viceversa, in Italia, le foci del Po erano all’altezza di Ancona! Esigenza di continuo confronto fra dati e modelli La teoria dell’isostasia di Airy (1857) spiegava le “anomalie” gravimetriche in termini di “radici” delle catene montuose, dotate di bassa densità rispetto alle rocce circostanti: crosta “rigida” e mantello “fluido”. Ai primi del 1900 Mohorovicic scopre una discontinuità nella velocità delle onde sismiche a circa 30 km di profondità che scende a 50-60 km sotto le catene: la “crosta” di Airy esiste davvero! … ma il mantello non è fluido: le onde S lo mostrano inequivocabilmente Le eterogeneità determinano innumerevoli riflessioni e rifrazioni: dalla complessità dei sismogrammi si può risalire alla complessità del mezzo attraversato. Nuovi modelli debbono essere elaborati per spiegare osservazioni “strane” Solidi elastici, fluidi viscosi e “solid state creep”: la fisica dello stato solido spiega il paradosso “solidofluido” per il mantello. Ma allora, nel mantello “solido” può verificarsi convezione ? come possiamo verificarlo? – Moto delle placche tettoniche – Tomografia sismica – Geotermia Anche l’età di continenti e oceani è molto diversa: Età continenti > 109 anni Età oceani ~ 108 anni Le anomalie magnetiche ci hanno fornito un metodo di misura dell’eta` della crosta oceanica, basato selle inversioni del campo magnetico terrestre nel corso del tempo: L’ultima inversione e` avvenuta 700 mila anni fa. Rocce ignee magnetizzate in direzioni opposte testimoniano l’epoca di “solidificazione”. Dall’età possiamo risalire alla velocità di espansione dei fondali oceanici La tomografia sismica rivela “bassa” velocità in corrispondenza delle zone divergenti (dorsali oceaniche) e “alta” nelle zone convergenti (fosse) zone + calde e + fredde? Moti convettivi ascendenti sotto le dorsali? Ma l’evidenza fornita dal flusso di calore è molto più esplicita (misure + facili nei fondali oceanici che in terraferma!) Misure del flusso di calore mostrano valori elevati in corrispondenza delle dorsali oceaniche. Le ipotesi formulate per spiegare le osservazioni debbono essere testate in modo quantitativo tramite l’impiego delle equazioni della fisica e di modelli matematici. Diversamente dalla Fisica “Galileiana” non e` possibile replicare a piacimento un evento (passaggio di un fronte meteorologico, terremoto, tsunami o eruzione vulcanica). Inoltre, non e` possibile fissare a piacimento le condizioni iniziali e al contorno. Infine, molti parametri che governano l’evoluzione del nostro Pianeta sono inaccessibili alla osservazione diretta. Conseguenze epistemologiche: Importanza dei modelli in Fisica della Terra: ogni nuovo evento/osservazione è testato tramite i migliori modelli disponibili. I modelli matematici in Fisica della Terra assumono il ruolo dell’esperimento nella Fisica Galileiana: l’assioma di riproducibilità riguarda la capacità di un modello di spiegare nuovi dati e osservazioni; pertanto è necessario saper descrivere le “relazioni costitutive” dei vari materiali che compongono il pianeta ed inserirle nelle leggi fondamentali della Fisica. Importanza del “problema inverso” in Geofisica: tramite i modelli possiamo risalire ai valori dei parametri fisici che descrivono regioni site a profondita` inaccessibili all’osservazione diretta, partendo da osservazioni fatte in superficie. Analogamente, tecniche di “remote sensing” consentono di monitorare lo stato dell’atmosfera, degli oceani e della superficie terrestre tramite osservazioni dallo spazio o da terra. Necessità di reti globali di misura: il monitoraggio dell’attività geodinamica, sismica, meteorologica, climatologica, oceanografica … è una impresa necessariamente internazionale. Misurare in superficie osservabili che, secondo modelli fisici, dipendono dalle proprietà dell’interno inaccessibile. – Un esempio banale: g = 9.8 ms −2 e I = 0.33Ma 2 ci dicono che al centro della Terra ci sono materiali molto più densi che nelle regioni esterne; già prima dell’avvento delle tecniche sismologiche era noto che al centro della Terra ci deve essere un NUCLEO molto denso, presumibilmente costituito di Ferro. In conclusione (… perché bisogna concludere …) Studiare il nostro Pianeta è un compito affascinante e a volte ricco di sorprese. Per gestire correttamente il pianeta: – è indispensabile, in primo luogo, monitorare lo stato e la dinamica del pianeta (atmosfera, oceani, litosfera); – è altrettanto necessario conoscere la struttura del pianeta, talvolta inaccessibile all’osservazione diretta. – Questi studi ci consentono di valutare i “Rischi” connessi ai fenomeni naturali, di fare previsioni a breve, medio e lungo termine sulla evoluzione del Pianeta, di correggere errori di programmazione. – Ma questi studi ci consentono anche di utilizzare a nostro vantaggio le tante risorse che il Pianeta ci offre: le cosidette “energie rinnovabili” (solare, eolica, geotermica …) Tempi di transito delle onde primarie e percorsi dei raggi sismici La distinzione fra continenti e oceani è fondata su basi più importanti del semplice “livello del mare”: piattaforme continentali ~ granito fondali oceanici ~ basalto.