RELAZIONE Titolo Esperimento: Stelle per davvero - INFN-LNL

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Concorso “Sperimenta anche tu”
Sperimentando 2017
RELAZIONE
Titolo Esperimento: Stelle per davvero
Introduzione e Descrizione del fenomeno illustrato
Scopo: Con il nostro progetto vogliamo dimostrare come le stelle, ad esempio
quelle che compongono la costellazione di Orione, non sono tutte uguali e
vicine, ma di colori diversi e molto distanti tra loro.
Richiami teorici: Le principali stelle che compongono Orione sono otto:
α- alfa ori o Betelgeuse è una supergigante rossa, è 300/400 volte più grande del
Sole e ha magnitudine 1,3/0,4.
β- beta ori o Rigel è una supergigante bianco- azzurra e ha magnitudine 7
γ- gamma ori o Bellatrix è una gigante blu di magnitudine 1,6
δ- delta ori o Mintaka è una stella bianco azzurra di magnitudine 22
ε- epsilon ori o Alnilam è una supergigante blu e ha magnitudine 1,7
ζ- zeta ori o Alnitak è una stella bianco azzurra di magnitudine 2,0
χ- kappa ori o Saiph è una supergigante blu di magnitudine 2,1
λ- lambda ori è una stella bianco azzurra e ha magnitudine 3,7
La costellazione di Orione rappresenta un gigantesco cacciatore o guerriero
seguito dai suoi due cani: il Cane Maggiore e il Cane Minore. Secondo la
mitologia greca Orione, figlio del dio del mare Poseidone, era alto e di
bell’aspetto. Il poeta greco Omero lo descrisse nell’Odissea come un grande
cacciatore che brandiva la sua clava di bronzo. Nonostante la sua abilità nel
cacciare, fu ucciso da uno scorpione, si dice come punizione per la sua vanità.
Nel cielo, Orione è collocato dalla parte opposta rispetto alla costellazione dello
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Scorpione e, ogni notte, il primo sparisce sotto l’orizzonte non appena l’altro
sorge.
La sua principale caratteristica è costituita dalla cintura di Orione, formata da tre
stelle allineate poste quasi sull’equatore terrestre.
Un insieme costituito da stelle e da una diffusa nebulosità rappresenta la spada
che pende dalla cintura; lì si trova la nebulosa di Orione o M42, una grande
regione di formazione stellare.
Ogni anno, in Ottobre, lo sciame meteorico delle Orionidi sembra irradiarsi da
un punto vicino al confine con i Gemelli.
Un mito afferma che le piramidi di Giza siano una sorta di mappa stellare. Si
tratta di un esempio egittologia alternativa. L’idea è stata avanzata per la prima
volta dall’ingegnere e scrittore egiziano Robert Bauval, che una sera si convinse
di aver fatto una scoperta epocale: le tre principali piramidi della necropoli di
Giza corrispondevano in qualche modo alle tre principali stelle della cintura di
Orione. In breve, la teoria è che le posizioni relative delle tre stelle nel cielo
siano sovrapponibili alla disposizione delle piramidi. Ma non basta: secondo
l’ingegnere e i suoi sostenitori 12.500 anni fa le stelle sarebbero state
perfettamente allineate con le piramidi, e l’intera regione non sarebbe altro che
una monumentale cartina stellare dove la Sfinge, ovviamente, è la costellazione
del Leone.
Forse l’intera datazione delle più importanti costruzione dell’antico Egitto è da
rivedere? Queste idee hanno fatto immediatamente presa nel pubblico, ma
egittologi e astronomi sono di altro avviso. Montagne di prove indicano che le
piramidi sono costruite nel III millennio a. C., un consenso che difficilmente può
essere modificato da qualche best-seller New-age. Gli astronomi hanno poi fatto
notare che il perfetto allineamento è tutt’altro che tale, e il cielo sopra Giza di
12.500 anni non avrebbe affatto trovato una fedele corrispondenza nelle
piramidi (se mai fossero esistite al tempo, e non è così). Infine il professore di
astronomia Ed Krupp ha fatto notare che nel libro di Bauval Il mistero di Orione
(1994), scritto col giornalista Graham Hancock, la sovrapposizione fotografica
tra la cintura di Orione e le tre piramidi, è stata ottenuta capovolgendo l’Egitto:
nelle foto delle piramidi il Sud è in alto nella pagina, mentre per le stelle a esse
sovrapposte è il Nord a essere in alto. Dopo aver visto questa accusa presentata
in una puntata di Bbc Horizon, gli autori si sono difesi dicendo che in didascalia
l’orientamento delle piramidi è indicato nel libro, e che è arrogante pensare che
gli antichi usassero le nostre stesse convenzioni. Il che, detto da due egittologi
amatoriali (e complottisti professionisti), suona un po’ surreale, ma la Bbc ha
concesso loro una replica, mantenendo naturalmente inalterate le conclusioni del
programma.
Motivazioni della scelta del particolare esperimento
La scelta del soggetto, per la realizzazione di questo progetto, è conseguenza del
nostro interesse per le stelle e l’immenso cosmo di cui fanno parte. Per la
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maggior parte delle persone le costellazioni sono semplici disegni nel cielo:
vogliamo aiutarle a non considerarle più tali.
Descrizione dell’apparato sperimentale, materiale utilizzato, altre
caratteristiche specifiche
Materiale: schermo, 4 trapezi isosceli in plexiglass, colla a caldo, sega elettrica
Strumenti: tavoletta grafica; programma di disegno digitale
Descrizione: Inizialmente abbiamo rappresentato la costellazione di Orione, con
le giuste distanze e i giusti colori delle stelle, da tre punti di vista diversi
aiutandoci con il programma per tavoletta grafica SAI. Poi abbiamo tagliato i
trapezi in plexiglass delle giuste misure prese dopo aver fatto una prova con un
modellino della piramide tronca più in piccolo. Unendo i 4 trapezi in plexiglass
con la colla a caldo abbiamo formato la piramide tronca, che posizionata sopra
lo schermo è riuscita a formare un ologramma unendo le tre proiezioni. In realtà
non è stato facile come pensavamo lavorare il plexiglass ed essendo spesso
tende a sdoppiare un po’ l’immagine: sembra più nitida con la piramide piccola,
ma è meno visibile e meno resistente, poteva non reggere per tutta la durata
della mostra.
Eventuali misure e risultati ottenuti
Dati: misure dei lati dei trapezi
trapezio piccolo di prova
base maggiore
base minore
lati obliqui
altezza
6,0 cm
1,0 cm
4,3 cm
3,5 cm
trapezio grande
plexiglass
30 cm
5,0 cm
20,3 cm
16 cm
Distanze dal Sole (in anni luce) delle stelle che compongono la costellazione di
Orione:
- Betelgeuse 310 a.l.
- Rigel 910 a.l.
- Bellatrix 360 a.l.
- Mintaka 2300 a.l.
- Alnilam 1200 a.l.
- Alnitak 1100 a.l.
- Saiph 1300
- Lambda ori 1400 a.l.
Osservazioni: Abbiamo notato che questo progetto può essere osservato al
meglio solo al buio e se abbassati al livello della piramide tronca che proietta
l’ologramma.
Conclusioni: In conclusione come possiamo vedere dall’ologramma le stelle
che compongono la costellazione di Orione sono diverse e distanti tra loro.
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FOTO (con breve didascalia)
Immagine realizzata per l’ologramma di Orione: quella in basso è la “solita”
costellazione, solo capovolta in modo da riprodurre specchiandosi nella piramide
il “piano verticale”, le altre due sono speculari e tengono conto della diversa
distanza dall’osservatore.
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BIBLIOGRAFIA
- Guida alle stelle e ai pianeti (pagine 198-199-200-201)
- https://www.wired.it/play/cultura/2015/11/13/bufale-piramidi/- Grande enciclopedia per ragazzi- UNIVERSO- volume 1- la biblioteca di repubblica (pagine
162-163)
- https://www.youtube.com/watch?v=3TYOqVNvUgI
Taking a Trip Around the Orion
Space Science HD di CoconutScienceLab
- https://www.notonlyhitech.it/2015/11/11/faidate-proiettore-olografico-a-costo-zero/
Scuola: Liceo Artistico Statale “A. Modigliani”, Padova
Docente referente: Barbara Montolli
Numero studenti: 2
Elenco studenti e classe di riferimento:
nome studente
classe
Irene Bianco
3D
Cecilia Molon
3D
5
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