SERGIO LUZZI
la filosofia del vantaggio
studio di fattibilità
di un centro polivalente
Congresso IDD 1999
ANDRIA – 6 NOVEMBRE 1999
Relazione
TECNOLOGIA A MISURA D’UOMO
NEL PROGETTO DI UN CENTRO POLIVALENTE
S. Luzzi “Tecnologia a misura d’uomo nel progetto di un centro polivalente”
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ANALISI
DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE
E TELEMATICHE APPLICATE ALLA
REALIZZAZIONE DI AUSILI
PROGETTAZIONE
METODOLOGIA BASATA SUL RISPETTO DELLE
DIVERSE ABILITÀ FISICHE, CARATTERISTICHE
CULTURALI E PSICOLOGICHE
• IMPOSTAZIONE “FILOSOFICA” DEL LAVORO PROGETTUALE
SECONDO I PRINCIPI E GLI STANDARD STABILITI DALLA
“FILOSOFIA DEL VANTAGGIO”
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DEFINIZIONE GENERALE
CENTRO = GENERICO EDIFICIO PUBBLICO
DEFINIZIONE SPECIFICA
CENTRO = CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO E
RIABILITATIVO DI MANTENIMENTO ...
(COME DEFINITO DALLA LEGGE)
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PROGETTAZIONE DEL CENTRO - PRINCIPI GUIDA
1.
Il CENTRO deve essere aperto e integrato.
Si deve pensare al CENTRO come a una struttura:
APERTA al quartiere
INTEGRATA nel quartiere
Non devono esservi limiti di spazio o di tempo per la fruizione
compatibile attraverso l’attivazione di occasioni (fisse,
periodiche o temporanee).
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PROGETTAZIONE DEL CENTRO - PRINCIPI GUIDA
2. Il CENTRO deve fornire servizi.
Deve essere a disposizione del generico fruitore, una serie di
ELEMENTI rappresentativi delle diverse tipologie di servizi di
cui si prevede la fornitura.
elementi:
destinati alla fruizione diretta
AUSILI
destinati alla fruizione indiretta
CONTROLLI
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PROGETTAZIONE DEL CENTRO - PRINCIPI GUIDA
3.
Il CENTRO deve fornire livelli di “abilità”.
mediante:
ELEMENTI :
AUSILI
CONTROLLI
INTERFACCE :
STRUTTURE DI COLLEGAMENTO
STRUTTURE DI ADATTAMENTO,
si devono ridurre gli svantaggi a livello generalizzato e trasversale
l’utilizzo degli elementi (spazi, servizi) deve alla fine risultare
“migliore o uguale” rispetto ai comuni livelli di fruizione per
ciascuno dei possibili fruitori:
deve risultare migliore per portatori di svantaggio (disabili
e non disabili)
deve risultare “non peggiore” per i non portatori di
svantaggio (disabili e non disabili).
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PROGETTAZIONE DEL CENTRO - PRINCIPI GUIDA
4.
Il CENTRO deve fare un uso attento della tecnologia.
sono da evitare:
forme esasperate di tecnologizzazione spinta,
ridondanze,
appesantimenti.
La tecnologia deve comparire nel centro, e qualificarlo, ma
sempre intervenendo a misura di utente.
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PROGETTAZIONE DEL CENTRO - PRINCIPI GUIDA
5.
Il CENTRO deve rispettare leggi e norme.
Il CENTRO e i suoi ELEMENTI devono essere progettati nel
rispetto di leggi e norme nazionali e comunitarie in materia di:
♦
♦
♦
efficienza
sicurezza
agibilità
Si deve però cercare di superare il livellamento tecnologico
sugli standard che normativa e legislazione fissano per le
disabilità: non si devono escludere quegli aspetti sperimentali
che mirano al superamento di questi standard.
l’appiattimento nella fruizione dei servizi ha come conseguenza
spesso non percepita l’omologazione degli individui (non
importa a quale livello).
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PROGETTAZIONE DEL CENTRO
MECCANISMI DELLA FRUIZIONE ED ELEMENTI PROGETTUALI
ARMONIZZAZIONE DELLE CONOSCENZE
analisi preliminare
dei livelli di abilità
dei fruitori
conoscenza dei
meccanismi di
fruizione
armonizzazione dei
livelli di fruizione con i
parametri progettuali
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PROGETTAZIONE DEL CENTRO
MECCANISMI DELLA FRUIZIONE ED ELEMENTI PROGETTUALI
DIAGRAMMA STRUTTURALE E FUNZIONALE - DEFINIZIONI
AMBIENTE - “isola di fruizione”
• può coincidere con uno spazio fisico o lavorativo
• può corrispondere a una stanza, un angolo, uno spazio con la sua
destinazione d’uso
• può essere associata a una specifica attività, a un determinato
momento di vita
Ogni ambiente è, per definizione, destinato alla fruizione diretta e
ad essa predisposto.
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PROGETTAZIONE DEL CENTRO
MECCANISMI DELLA FRUIZIONE ED ELEMENTI PROGETTUALI
DIAGRAMMA STRUTTURALE E FUNZIONALE - DEFINIZIONI
CONTROLLO - “blocco gestionale”
destinato a svolgere funzioni di:
• manutenzione ordinaria
• manutenzione straordinaria,
• intervento in tempo reale
• intervento programmati,
• monitoraggio delle infrastrutture del centro.
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PROGETTAZIONE DEL CENTRO
MECCANISMI DELLA FRUIZIONE ED ELEMENTI PROGETTUALI
DIAGRAMMA STRUTTURALE E FUNZIONALE – BLOCCHI FUNZIONALI
BLOCCO FUNZIONALE = SISTEMA INDIPENDENTE
• insieme di elementi coordinati e destinati allo svolgimento di
precisi compiti interni al sistema
• la definizione e il dimensionamento di questi elementi
(appendici tecnico-operative di ciascun blocco) andrà a
costituire il cuore del lavoro creativo del progettista.
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PROGETTAZIONE DEL CENTRO
MECCANISMI DELLA FRUIZIONE ED ELEMENTI PROGETTUALI
DIAGRAMMA STRUTTURALE E FUNZIONALE – BLOCCHI FUNZIONALI
Nel caso degli AMBIENTI
ciascun elemento del sistema assumerà il significato di un ben
preciso ausilio riferito a un particolare svantaggio.
Nel caso dei CONTROLLI
ciascun elemento sarà una “periferica” in grado di ricevere,
elaborare, analizzare, conservare, trasmettere dati necessari per la
manutenzione del centro e per affrontare e risolvere situazioni di
emergenza.
Dall’interconnessione fisica e dall’interazione logica tra i
singoli blocchi funzionali (microsistemi) si produrrà la rete
informativa (macrosistema) che rappresenta il sistema
centro nel suo insieme.
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DIAGRAMMA STRUTTURALE E MODELLO DI FUNZIONAMENTO DEL CENTRO
AMBIENTE
AMBIENTE
DI
TIPO
DI
TIPO
AMBIENTE
DI
TIPO
AMBIENTE
DI
TIPO
AMBIENTE
CONTROLLO
CONTROLLO
DICONTROLL
DI TIPO
CONTROLLO
DI TIPO
CONTROLLO
DI TIPO
CONTROLLO
A
A
A FUNZIONALE
BLOCCO
ADI TIPO
A
A
A
A FUNZIONALE
BLOCCO
ADI TIPO
B
IL CENTRO
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AMBIENTE
DI TIPO
BLOCCO
DI TIPO
A
B
AUSILIO
AUSILIO
AUSILIO
AUSILIO
elemento
elemento
elemento
elemento
A1
A2
A3
An
B1
B2
B3
Bn
INTERFACCIA
persona/software
CENTRO DI CONTROLLO
E DI SORVEGLIANZA
UTENTE
disabile/non disabile
svantaggiato/non svantaggiato
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SCHEMA DEL MODELLO DI FRUIZIONE E DI FUNZIONAMENTO DEL CENTRO.
C’è una netta differenza nel livello possibile e consentito di
automazione delle risorse:
• gli elementi di tipo A che caratterizzano gli AMBIENTI, sono
destinati alla fruizione diretta e possono necessitare di una figura
intermedia (filtro di adattamento alla singola disabilità/svantaggio);
• gli elementi di tipo B, che caratterizzano i CONTROLLI, sono
destinati alla gestione del centro e devono poter funzionare senza la
necessità di un sottosistema di interfaccia utente.
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DOMOTICA
prevede la creazione di sistemi denominati agenzie
agenti
= componenti di tipo informatico e robotico in grado di offrire
servizi e livelli di “abilità”.
concetto fondamentale di questa teoria è quello di
domotica al servizio del “dominus”)
“domus”
(agenzia
chi effettuerà la progettazione di un centro come quello che stiamo qui
definendo non potrà prescindere da un’impostazione sensibile alle
problematiche e alle soluzioni interpretative fornite dalla domotica.
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DOMOTICA / 2
I progettisti di edifici destinati, anche non esclusivamente, alla terapia
occupazionale e più in generale ad attività lavorative, ricreative, abitative
con fruitori disabili, dovranno considerare un insieme di agenti tecnologici
operativi in grado di interagire sotto la supervisione di un agente
organizzatore (definito “major domus”) che interfaccia gli elementi del
sistema con gli utenti che possono essere portatori di difficoltà specifiche e
quindi necessitare di meccanismi di adattamento e filtro.
Anche nello schema strutturale e funzionale da noi definito (figura 1) si
possono cogliere riferimenti a questa teoria e alle possibilità che offre al
progettista.
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IL CONTROLLO E LA SORVEGLIANZA
due livelli di controllo definiti da blocchi funzionali
distinti e corrispondenti a gruppi organizzati di risorse
umane e/o informatiche:
CENTRO DI CONTROLLO
CENTRO DI SORVEGLIANZA
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CENTRO DI CONTROLLO
ha l’obiettivo funzionale di ottimizzare mediante azioni correttive di
regolazione in feedback le condizioni ambientali di fruizione del centro in
termini di comfort e di efficienza.
Strutturalmente si compone di una serie di elementi in grado di ricevere e
trasformare i segnali provenienti dai sensori specifici in azioni di regolazione
e aggiustamento delle grandezze controllate. Questi elementi sono trasduttori
e attuatori quali ad esempio quelli facenti parte dell’impianto di rilevazione
e/o segnalazione
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CENTRO DI SORVEGLIANZA
ha l’obiettivo funzionale di gestire le situazioni di emergenza che non
rientrano nell’ordinaria amministrazione e di conseguenza superano il filtro
rappresentato dal centro di controllo.
Le azioni demandate al centro di sorveglianza si concretizzano in interventi
diretti sui parametri infrastrutturali del centro (per interrompere
immediatamente il protrarsi di eventi dannosi per il comfort o per la
sicurezza degli utenti) e interventi di convocazione e coordinamento di
risorse esterne destinate al soccorso e alla rimozione dell’emergenza.
La struttura è basata sul modello:
SENSORI
TRASDUTTORI
ATTUATORI
e si compone di elementi in grado di ricevere e trasformare i segnali
provenienti da sensori specifici o elaborazioni del centro di controllo in
azioni dirette di regolazione e aggiustamento delle grandezze controllate o in
chiamate opportune mediante collegamento telefonico, reti dedicate, etc.
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I sistemi di rilevazione possono essere di diversi tipi questo dipende dal tipo d'impianto (impianto a
gas, acqua, elettrico, termico) che viene controllato o dal tipo di macchina o dal tipo di fruizione.
I sistemi di rilevazione hanno le seguenti caratteristiche:
1) Tutti i sensori dell'edificio sono attivati.
2) Solo una parte di sensori è attiva in un ambiente (dipende dalla fruizione, tipo di macchina)
3) Solo in alcune zone dell'edificio sono attivi.
I sensori di rilevazione del gas, dell'acqua e d'incendio devono essere tenuti in funzione 24/24 e
collegati al centro di controllo. In situazioni di pericolo e/o d'allarme è il centro di controllo ad
attivare il blocco dell'impianto e/o far intervenire il centro di sorveglianza.
Il sensore termico, nel periodo invernale o in caso di emergenza, garantisce una temperatura
costante in tutti gli ambienti durante l'orario di apertura e è collegato al centro di controllo il quale
può, a seconda delle esigenze regolare la temperatura dell'acqua o dell'aria alla caldaia o al
condizionatore dell'aria.
Per sistemi di segnalazione s'intende, ad esempio, telefoni attivati automaticamente mediante una
parola convenuta oppure pulsanti attivati mediante pressione o/e telecomando oppure microfoni
attivati con telecomando.
Questi strumenti saranno situati sia all'interno della struttura che all'esterno. La loro funzione è
quella di collegare in modo diretto la persona che ha osservato l'anomalia del funzionamento (ad
esempio il malfunzionamento di una macchina) e il centro di controllo.
Questo sistema di osservazione può essere utile anche nei casi in cui i sensori di rilevazione non
riescono ad inviare i loro segnali al centro di controllo oppure non sono predisposti a segnalare quel
tipo di guasto (infiltrazioni d'acqua dal muro). Inoltre il sistema di segnalazione può essere
utilizzato per inviare dei messaggi tra i fruitori e il personale dirigenziale o amministrativo e
viceversa.
I sistemi di segnalazione sono collegati al centro di controllo che, in questo caso, ha la possibilità di
rispondere oppure, in caso di allarme, trasmette la richiesta al centro di sorveglianza.
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