Cap. 1 Il moto 1.1 Essere fermi o essere in movimento? Normalmente tutti quanti ci sentiamo in grado di dire se una cosa è ferma o in movimento, ma, se ci riflettiamo bene, la cosa non è così semplice da definire mentre noi sappiamo che la scienza necessita di definizioni ben precise. Per trovare questa definizione utilizzeremo alcune figure Iniziamo dalla figura 1. Guardando le due figure in basso noi possiamo dire che la barca si è spostata mentre siamo portati a pensare che la barca in alto è ferma. Ma perché siamo portati a questa conclusione? Quello che ci aiuta è il disegno delle isole nella coppia di figure in basso, nella prima figura troviamo due isole nella seconda una sola segno evidente che la barca si è spostata. Anche se guardiamo la figura 2 ci appare evidente che è il cane ad essersi spostato ma non il coniglio. Il ragionamento che facciamo anche in questo caso è fortemente influenzato da qualcosa che siamo conviti che è ferma, ne primo caso le isole, in questo caso il palo. Perché consideriamo fermo il coniglio? Perché la sua posizione rispetto al palo è rimasta immutata; perché consideriamo in movimento il cane? Perché la sua posizione rispetto al palo è cambiata. Fig. 1 Oltre lo spazio nel moto dobbiamo prendere in considerazione anche il tempo perché è evidente che fra le figura c’è una differenza temporale. 1.2 Le grandezze del moto Ricordando che definiamo grandezza qualsiasi caratteristica che può essere misurata, dal discorso che abbiamo fatto precedentemente possiamo diche che nel moto compaiono due grandezze fondamentali: lo spazio e il tempo; Fig. 2 utilizzando queste grandezza potremmo tentare di dare una prima definizione di moto: un corpo si dice in moto se la sua posizione cambia nel tempo. Viceversa un corpo si dice in quiete se la sua posizione non cambia col passare del tempo 1.3 il sistema di riferimento Fra la prima coppia di barche della figura 1 e la coppia della figura 2 esiste una differenza fondamentale rappresentata dal cartello piantato in terra. Quello che mi serve per stabilire se un corpo è in quiete o è in movimento è qualcosa che io considero fermo (notate i verbi … non ho scritto qualcosa che è fermo!), in questo caso il cartello. Ma cosa succede se prendo in considerazione la figura 3? Se io considero fermo il cane come debbo considerare il coniglio e il cartello? Se la loro posizione rispetto al cane (considerato fermo) è cambiata debbono essere necessariamente Fig. 3 considerati in moto! Ritornando alla prima coppia di barche della figura 1 a questo punto debbo concludere che non ho elementi sufficienti per considerarle in moto o in quiete perché a quelle figure manca un sistema di riferimento. Quindi nel moto è di fondamentale importanza stabilire un sistema di riferimento che io considero Fig. 4 come fisso Adesso posso dire che nella figura 4 la barca è ferma perché la sua posizione non cambia rispetto ad un sistema di rispetto al sistema di riferimento mentre nella figura 5 si è mossa perché la loro posizione rispetto al sistema di riferimento è cambiata. Fig. 5 Per convenzione si considera fermo il reticolato geografico. Il nostro sistema di riferimento privilegiato è la terra e solo rispetto ad essa, o meglio, rispetto al reticolato geografico che su di essa abbiamo disegnato, che possiamo dire se un corpo è fermo o in moto perciò mi sposto solo se la mia posizione cambia rispetto reticolato geografico 1.3.1 il moto assoluto non esiste Contrariamente a qua che pensava Newton (il più grande fisico della storia uguagliato forse dal solo Einstein) il moto assoluto non esiste. Newton pensava che le stelle fossero fisse e quindi rappresentassero un ottimo punto di riferimento rispetto al quale stabilire se gli oggetti erano in movimento oppure no. Senza approfondire la questione (cosa che esula da un corso di scuola media) possiamo dire che: 1. 2. 3. 4. 5. La Terra ruota e noi con essa Orbita intorno al Sole Il Sole orbita intorno al centro della Galassia La Galassia si muove all’interno del Gruppo Locale L’universo si espande 1.4 le definizioni di moto e quiete Un corpo è in quiete se rispetto ad un sistema di riferimento considerato fisso la sua posizione non cambia al variare del tempo Un corpo è in moto se la sua posizione rispetto ad un sistema di riferimento considerato fisso varia al variare del tempo 1.5 Gli elementi del moto Quali elementi dobbiamo prendere in considerazione quando parliamo di moto? Fig. 6 Facciamo un es. parto da Latina Scalo e arrivo a Foce Verde (fig. 6). Cosa debbo prendere in considerazione? Avevamo molte possibilità per arrivare a Foce Verde ma ne abbiamo scelta una, questo è il percorso del moto. Di questo percorso noi possiamo trovare quando è stato lungo cioè la lunghezza del moto. Possiamo indicare quanto tempo abbiamo impiegato cioè la durata del moto. 1.5.1 La traiettoria Quando un corpo si muove la sua posizione cambia istante per istante, se uniamo Fig. 7 tutte queste posizioni otteniamo una linea che chiamiamo traiettoria (fig. 7). Si dice traiettoria la linea che unisce tutti i punti occupati dal punto mobile istante per istante Fig. 8 Si definisce spazio percorso dal corpo la lunghezza della traiettoria. Si definisce tempo del moto il tempo impiegato dal corpo per percorrere la traiettoria (Fig. 8). 1.5.1.1 Tipi di traiettoria Un moto è rettilineo se il moto avviene lungo una linea retta (fig.9) Fig. 9 Nel moto curvilineo la traiettoria si svolge su una linea che cambia di direzione (fig. 10.) Oltre a questi esistono altri tipi di traiettorie particolari (ellittico, circolare parabolico ecc.) (fig. 11) Fig. 11 1.6 Unità di misura del tempo L’unità di misura del tempo nel S.I. è il secondo s ed è stato definito storicamente come la 1/86400 parte del giorno solare medio. A titolo di curiosità vi espongo la definizione moderna: definiamo secondo la durata di 9 192 631 770 periodi di una particolare oscillazione dell’atomo di cesio -133 Fig.11 I multipli sono i minuti, ore, giorni anni i sottomultipli decimi e centesimi di secondo 1,7 Unità di misura dello spazio Nel S.I. l’unità di misura dello spazio è il metro m che fu storicamente definita come la 1/40000000 parte del meridiano terrestre Fig. 12 Oggi il metro viene definito come la distanza percorsa nel vuoto dalla luce in un intervallo di tempo pari a 1/299 792 458 s 1.8 Traiettoria e spostamento Se vado da Sermoneta a Bassiano passando per la salita dell’Ammazzacane la traiettoria è quella rappresentata dalla linea viola (8,8 km) (fig. 12) Lo spostamento effettivo, cioè la distanza il linea d’aria, è molto minore e sarà la linea che unisce il punto di partenza (inizio della traiettoria) e il punto di arrivo (fine della traiettoria) 3,85 km 1.9 Grandezze di natura diversa Quale delle due affermazioni è completa e perché? La temperatura misurata oggi alle ore 14 è di 22°; mi sono spostato di 4 m. Se ci pensate bene vi accorgete che la seconda affermazione è decisamente incompleta perché mi dice solo che mi sono spostato di 4 m e da questa sola informazione non si capisce dove sono finito. Immaginate di essere al centro di un cerchio di raggio 4 m, con uno spostamento di 4 m postereste trovarvi su uno qualsiasi degli infiniti punti che formano una circonferenza. Al contrario la prima affermazione e completa e non necessita di ulteriori aggiunte. Temperatura e spostamento possono entrambe essere misurate e perciò sono delle grandezze B ma sono grandezze di natura diversa. A 1.9.1 Grandezze scalari Si definiscono grandezze scalari tutte quelle grandezze che per essere sufficientemente individuate hanno bisogno solo del valore numerico e dell’unità di misura 1.9.2 I vettori I vettori sono dei segmenti orientati nota 1 che per essere caratterizzati hanno bisogno di un modulo (lunghezza del segmento); direzione (retta su cui giace il segmento), verso (punta della freccia) e punto di applicazione (fig, 13) A’ B’ B’ A’ 1 Se io vado a considerare il segamento AB sappiamo una porzione di retta delimitata da due punti, il segmento AB è equivalente al segmento BA. Nel caso dei segmenti orientati ciò non è più vero perché l’orientamento indica il verso di percorrenza e i due estremi non sono equivalenti. Nel primo caso abbiamo il segmento orientato A’ (primo estremo) B’ (secondo estremo) nel secondo caso l’opposto B’ (primo estremo) A’ (secondo estremo) 1.9.3 Grandezze vettoriali Le nuove grandezze che sono emerse dalla discussione precedente si chiamano grandezze vettoriali. Esse per essere definite hanno bisogno di: 1. Modulo (4 m) che il valore numerico 2. Direzione 3. Verso 4. Punto di applicazione 1.10 La velocità Osserviamo la figura 14, in essa abbiamo un bambino che cammina. In alto abbiamo i tempi e in basso il corrispondente spazio percorso. In alto è indicata la velocità. Spazio e tempo sono due grandezze fondamentali, la velocità è una grandezza derivata perché chiama in causa lo spazio e il tempo tramite un rapporto fra i due (1,5 m/s= 1,5m : 1s =3m : 2s = 4,5m : 3s). A questo punto possiamo definire la velocità di un punto mobile nota 2 è data dal rapporto fra lo spazio percorso in metri (m) e il tempo impiegato a percorrerlo (t) in secondi (fig. 15) Ma a partire da questa formula noi possiamo ricavare quelle inverse che ci daranno alte informazioni 2 La 2 ci permette di calcolare lo spazio percorso conoscendo la velocità e il tempo Fig. 13 Fig. 14 2 Senza entrare in dettagli Newton ha dimostrato che qualsiasi corpo può essere rappresentato da un punto che corrisponde al suo baricentro (centro massa), per avere un idea di un punto materiale basta pensare ad un aereo che fa la rotte Roma – Milano, le dimensioni dell’aereo sono del tutto trascurabili rispetto al trafitto da percorrere perciò essi sono considerati come punti che si muovono s v t Fig. 15 s m v La 3 ci permette di conoscere la durata del moto conoscendo la velocità e lo t sec 3 spazio percorso Fig. 16 s Km Nel sistema di misura internazionale (S.I) la velocità si esprime in metri al secondo v (fig. 16) t h 1.10.1 Il sistema internazionale e il sistema pratico Nel sistema di misura pratico di ogni giorno la velocità si esprime in Km all’ora Fig. 17 (fig. 17) 1.11 Il moto rettilineo uniforme Un corpo si muove di moto rettilineo uniforme se velocità, direzione e verso non Fig. 18 cambiano al variare del tempo (fig. 18) 1.11.1 Legge oraria del moto rettilineo uniforme Consideriamo la figura 19, noi possiamo facilmente calcolare lo spazio percorso con la formula 4 4 Fig. 19 Assomiglia alla 2 ma si differenzia perché in questo caso la velocità non cambia, questa formula è la legge oraria del moto rettilineo uniforme. La legge oraria può essere rappresentata su di un grafico ma per farlo occorre fare innanzitutto una tabella oraria Poi si costruisce un diagramma cartesiano ponendo in ascissa il tempo e in ordinata lo spazio Fig. 20 Fig. 21 Il diagramma cartesiano del moto rettilineo uniforme è una semiretta che parte dall’origine degli assi (fig. 20) Diagrammi di questo tipo sono tipici di grandezze direttamente proporzionali cioè grandezze che variano mantenendo il rapporto costante, la pendenza della retta Fig. 22 è direttamente proporzionale alla velocità del moto. V = 20 m/s 12 Il moto vario Consideriamo la figura 22, possiamo facilmente immaginare che il rettilineo la velocità sarà maggiore che in curva dove il moto, oltreché variare in modulo, varia anche in direzione. Un tale tipo di moto si dice vario e si definisce nella seguente maniera: il moto di un corpo si dice vario se la sua velocità o la sua direzione non si mantiene costante (fig. 23) Nel moto vario, poiché la velocità cambia in continuazione, dobbiamo introdurre i V = 20 m/s V = 200 m/s V = 220 m/s V = 210 m/s Fig. 23 concetti di velocità media e velocità istantanea. vm= velocità media 12.1 Velocità media Sf = spazio finale Definiamo velocità media il rapporto fra la spazio percorso e il tempo impiegato S = spazio iniziale i a percorrerlo (formula 5). tf = tempo finale ti = tempo iniziale leggenda in figura 24 Fig.24 Con la velocità media (indicata con v segnata sopra) quindi noi prendiamo in considerazione lo spazio percorso in un certo intervallo di tempo senza curarci di ciò che è effettivamente avvenuto (sono partito da Latina, sono arrivato a Roma, ho percorso 70 km in un ora e la velocita media è di 70 km/h, potrei essermi fermato in un bar a prendere un caffè ma la velocità media non me lo dice) 12.2 La velocità istantanea Si definisce velocità istantanea la velocità che il corpo mobile ha ad un certo istante t, è la velocità che noi leggiamo sul tachimetro (la formula la farete alle superiori). s 12.3 Leggi orarie del moto vario 6 7 8 t s 0h 0 km 1h 50 km 2h 110 km 3h 210 km 4h 250 km Fig. 25 La figura 25 rappresenta una classica tabella oraria di un moto vario, essa darà origine al diagramma orario della fig. 26 13 L’accelerazione 270 km 240 km 210 km 180 km 150 km 120 km 90 km 60 km 30 km 0.5 1h 1.5 2h 2.5 3h 3.5 4h Fig. 26 Noi siamo abituati a parlare di accelerazione ogni volta che ci troviamo difronte a accelerazione ad un aumento di velocità mentre parliamo di decelerazione ogni volta che c’è vf velocità finale una diminuzione di velocità. In fisica si parla sempre di accelerazione positiva se v velocità iniziale la velocità aumenta, negativa se diminuisce. Questo discorso non ci porta ancora i ad una definizione di velocità perché accelerazione e decelerazione non sono ti tempo iniziale istantanee ma occorre prendere in considerazione il fattore tempo che deve tf tempo finale Fig. 27 entrare nella definizione di accelerazione. Si dice accelerazione il rapporto fra la variazione di velocità e il tempo in cui questa variazione è avvenuta (formula 9) 9 (leggenda in figura 27) Le dimensioni dell’accelerazione saranno quelle di una velocità diviso un tempo perciò: 10 [ ] Cioè le dimensioni dell’accelerazione sono quelle di un metro fratto il secondo al t quadrato. 14 Moto rettilineo uniformemente accelerato Si definisce moto rettilineo uniformemente accelerato il moto di un corpo che si muove con accelerazione è costante cioè la velocità aumenta costantemente nel Fig. 28 tempo con ritmo costante. Cerchiamo di rendere evidenti gli effetti di questo moto anche se non sarà semplice. Partiamo da fermo cioè da una velocità di v = 0 e di avere un accelerazione di 1m/s2 si genera la tabella di figura 28. Come possiamo vedere la velocità varia in modo molto regolare da cioè possiamo concludere che: nel moto rettilineo uniformemente accelerato la velocità è direttamente proporzionale al tempo, e si può prevedere che il diagramma della velocità sarà una retta esattamente come il diagramma del moto rettilineo uniforme (Fig. 29) v Le leggi della velocita di questo moto saranno: 9m/s 11 8m/s Se il moto parte da fermo la velocità media è: 7m/s 6m/s 12 Ma se al posto della velocità inseriamo a x t si ha: 5m/s t=0 s v=0 m/s t=1s v=1 m/s t=2 s v=2 m/s 4m/s 3m/s 13 Cosa debbo fare per trovare una formula che mi permetta di trovare lo spazio percorso in funzione del tempo? Debbo ripartire dalla 7: 7 2m/s 1m/s 1s 2s 3s 4s 5s 6s 7s t 8s Fig. 29 Se al posto della velocità media inserisco il valore trovato nella 13 si ha 14 Perciò la legge oraria del moto uniformemente accelerato sarà Figura 30 s Ritornando al nostro esempio di un corpo che partendo da fermo si muove con 9m accelerazione di un metro al secondo per ogni secondo avremo la seguente 8m 7m tabella di figura 30. 6m Se metto questi punti in una tabella ottengo la figura 31. 5m 4m Appare chiaro che per questi punti non passa certo una retta perciò spazio e 3m tempo non sono assolutamente proporzionali. Per questi punti passa una curva 2m che prende il nome di arco di parabola perciò: il diagramma della legge oraria 1m del moto uniformemente accelerato è un arco di parabola. (fig. 32) 14.1 la caduta dei gravi Guardiamo la figura 33 e proviamo a descrivere cosa è successo. 1s Fig. 31 2s 3s 4s 5s 6s 7s 8s t Il cannone spara ma la palla di cannone anziché proseguire dritta curva verso il basso fino a cadere in terra. Da un certo punto di vista, se nessuna cosa disturbasse la palla quello che mi aspetto è che prosegua lungo la retta (la direzione con cui ha sparato il cannone è quella). La palla di cannone appena uscita subisce immediatamente l’azione della gravità Fig. 32 e il moto risultante è una parabola (molto simile al diagramma orario del moto uniformemente accelerato. Ne concludiamo che il moto di un corpo verso il basso sotto l’effetto della gravità è un moto uniformemente accelerato. La gravità fa si che tutti i corpi precipitino verso il basso con la stessa Fig. 33 accelerazione g che nei pressi della superficie terrestre vale 15 La legge della velocità sarà 16 Ed infine la legge oraria sarà 17