business & human resources group e hotel villabartolomea porgono il più cordiale benvenuto agli ospiti ed agli amici presenti questa sera all’hotel Villabartolomea e dedicano alla città di Verona ed al territorio della sua Provincia questo concerto del duo da camera Konstantin Manaev - Hae Song Jang Villabartolomea, 29 luglio 2009 Konstantin Manaev nato nel 1983 in Russia, ha frequentato il Conservatorio di musica “M. Mussorgskij” di Yekaterinburg sotto la guida di Vadim Klishin, per poi proseguire gli studi al Conservatorio di Mosca con Kirill Rodin. Si è perfezionato in seguito con Wolfgang Emanuel Schmidt a Detmold e a Dresda. È vincitore di numerosi premi, tra cui il primo premio all’audizione per giovani concertisti a Lipsia, al concorso “Nuovi nomi” di Mosca e al concorso “Arco magico” a Mosca, il Grand Prix all’International Wilkomirski Cello Competition di Poznan. Ha frequentato corsi di perfezionamento e masterclasses con Danil Shafran, Natalia Schakhovskaya, David Geringas, Siegfried Palm, Natalia Gutman, Frans Helmerson ed Elisabeth Willson. Ha registrato numerosi cd ed effettuato registrazioni radio e tv. Hae-Song Jang ha frequentato il Conservatorio nazionale “Aschrafi” a Tashkent (Uzbekistan) sotto la guida di A. Kim. Ha studiato al Conservatorio di Mosca con S. Dorensky, proseguendo poi gli studi a Detmold e Dresda. Ha frequentato masterclasses con il prof. Baek (Seoul National University), il prof. Kretschmar-Fischer (Detmold) e il prof. Jukov. Ha effettuato concerti come solista e in formazioni cameristiche in Russia, Germania, Italia, Svizzera e Corea. Attualmente è assistente del prof. A. Zenziper all’Università di Musica “Carl Maria von Weber” di Dresda. Il Duo Manaev-Jang si è distinto in numerose competizioni. Nel 2008 ha vinto il Primo Premio al Concorso internazionale di musica “Val Tidone” e nel 2009 il Premio “Luoghi di Confine” alla XIV edizione del Concorso internazionale di musica da camera “Gaetano Zinetti”. S. Rachmaninov Sonata per violoncello e pianoforte ( 1873-1943) Lento-Allegro moderato Allegro scherzando Andante Allegro mosso G. Cassado Requiebros (1897-1966) P. I. Tchaikovsk Nocturne (1840-1893) N. Paganini (1782-1840) Variazioni su una corda Sergej Vasil'evič Rachmaninov (1 aprile 1873 - 28 marzo 1943) è stato un compositore, pianista e direttore d'orchestra russo naturalizzato statunitense. Amava considerarsi soprattutto un compositore, piuttosto che un pianista, anche se lo sviluppo della sua carriera - per certi versi tormentata, almeno agli inizi - sembrava essere la dimostrazione del contrario. All'età di sei anni, Rachmaninov ebbe la prima lezione di pianoforte con Anna Ornatskaija, del conservatorio di San Pietroburgo. Impressionata dalla naturale abilità di Rachmaninov al pianoforte, l'insegnante nel 1881 lo raccomandò per una borsa di studio allo stesso conservatorio. Fu così che a nove anni Sergej iniziò formalmente a prendere lezioni. Il Conservatorio di Mosca offrì a Rachmaninov la prima possibilità di esprimersi come compositore. Sotto le direttive di Sergej Taneev e Anton Arenskij, poté approfondire la tecnica del contrappunto e dell' armonia ed iniziare a scrivere le sue composizioni. Di queste, le migliori risulteranno essere il poema sinfonico Il Principe Rostslav e il Primo Concerto per Pianoforte; ma Rachmaninov scrisse in quel periodo anche alcuni pezzi per pianoforte solista ed alcune canzoni. Dopo la laurea in composizione, scrisse il Preludio in Do Diesis Minore, preludio al quale rimarrà legato in modo indissolubile per tutta la vita. L'ormai emergente Rachmaninov, divenne sempre più conosciuto in tutto il mondo sia per le sue composizioni che per le esecuzioni concertistiche e nel 1908 la sua carriera era ormai al massimo del successo come compositore sia in Russia che in Inghilterra e Stati Uniti. Il 17 febbraio 1943, Rachmaninov tenne il suo ultimo concerto in qualità di pianista. Morì il 28 marzo 1943 sulla collina di Beverly Hills (Los Angeles, California), mentre il mondo viveva in pieno la tragedia della seconda guerra mondiale. Per tale motivo non fu nemmeno possibile esaudire il suo desiderio di essere tumulato in Svizzera, a Villa Senar. Il grande musicista russo riposa attualmente al Kensico Cemetery di Valhalla, New York. Gaspar Cassadó i Moreu (30 settembre 1897 - 24 dicembre 1966) è stato un influente violoncellista e compositore dei primi del 20° secolo. Nato a Barcellona cominciò a prendere lezioni di violoncello a sette anni. Gaspar Cassadó a nove anni, suonando in pubblico fu notato da Pablo Casals (violoncellista, compositore e direttore d'orchestra spagnolo) che si è immediatamente offerto di diventare il suo insegnate. La città di Barcellona gli ha assegnato una borsa di studio in modo che potesse studiare con Casals a Parigi. Fece parte di prestigiosi complessi cameristici. Compose un oratorio e molta musica da camera per violoncello. Morì a Madrid il 24 dicembre 1966. Pyotr Ilyich Tchaikovsky (7 maggio 1840 - 6 novembre 1893) compositore russo iniziò a prendere lezioni di pianoforte all'età di cinque anni. Nel 1850 supera l'esame per l'ammissione alla Scuola di Giurisprudenza di Pietroburgo che frequentò per i successivi nove anni, un destino, quello di burocrate, notevolmente diffuso nel ceto al quale apparteneva. Alla conclusione della frequenza della Scuola di Giurisprudenza nel 1855, continua gli studi pianistici con un celebre maestro dell'epoca, essi saranno appresi per tre anni. Tchaikovsky fu per tutta la vita un eterno viaggiatore, non solo per obblighi musicali ma per svago e fuggire o la monotonia degli impegni, o più spesso, situazioni e persone “sgradite”. Questo vagabondare denotava un tratto di inquietudine emotiva che lo portò a dedicarsi maggiormente alla musica con studi di tutto impegno e vero interesse, a quell'arte che lo avrebbero reso immortale. Tra il 1874 e il 1875 si realizza quello che diventerà uno dei pezzi celeberrimi dell'autore, il Concerto n. 1 in Si bemolle minore op. 23. A trentacinque anni Tchaikovsky compie l'apertura ad un genere musicale generalmente sottostimato all'epoca, la musica di balletto e ad essa dovrà buona parte della sua fama. Nel 1877 va in scena al teatro Bol'šoj di Mosca Lebedinoe ozero ( Il lago dei cigni), op. 20. Il balletto ha un valore musicale davvero speciale, anche per le componenti "drammaturgico-musicali" ( Tchaikovsky fa un uso intensivo del cosiddetto leitmotiv e delle tonalità, con una cura particolare per la strumentazione). Seriamente convinto che ogni vicenda umana, specie quelle che lo riguardavano, fossero sotto l'influsso del destino, nel 1868 ha scritto un lavoro sinfonico titolato Fatum. Del resto egli espresse tali convincimenti non unicamente a parole o con modalità tipicamente russe del tempo, ma nella propria "filosofia" di vita, nell'intera sua estetica e dunque nella concreta realizzazione artistica. Il "ciclo" delle ultime tre sinfonie lo testimonia bene. Un fatto evidente emerge chiaro dalla fase terminale e «calante» della vita e del suo fare artistico: la necessità quasi «biologica» di scrivere l'opera capolinea, riassuntiva e conclusiva del proprio percorso poetico. Da un certo momento dunque, come dimostra la cronologia biografica ed artistica, il musicista è verosimilmente «ossessionato» dalla Sesta Sinfonia, oscura, con un'ansiosa ostinatezza di programma preciso quanto gelosamente celato, l'atto finale, il riassunto di un'intera esistenza, vita, morte ed ufficio funebre. L'abbozza, inizia a scriverla, la riprende, la modifica, non sa decidersi, un continuo cruccio alla fine compiutamente risolto. La morte sembra davvero battere alla porta. Continuano a spegnersi gli amici e gli amori di una vita. Il 16 ottobre (data russa, per cui il 28 ottobre del Calendario gregoriano) 1893 avviene la prima della Pathétique a San Pietroburgo sotto la sua personale direzione che lascia l'uditorio in uno stato di ammirata sorpresa, ma con ampie zone di incomprensione. Il «Requiem per me stesso», la sinfonia con un programma "misterioso" è il proprio testamento spirituale ed artistico. Soltanto nove giorni dopo il musicista muore. È opinione diffusa che si sia procurato la morte, anche se il modo e le circostanze sono ancora incerte. Il compositore riposa nel cimitero Tichvin di San Pietroburgo Niccolò Paganini, o Nicolò (27 ottobre 1782 – 27 maggio 1840) violinista, compositore e chitarrista italiano, fin dalla più giovane età apprese dal padre le prime nozioni di musica sul mandolino e, in seguito, fu indirizzato sempre dal padre allo studio del violino. Non a torto il Paganini è considerato autodidatta, in quanto i suoi due maestri furono di scarso valore e non ricevette che una trentina di lezioni di composizione da Gaspare Ghiretti (violoncellista e compositore napoletano). Malgrado ciò, all'età di 12 anni, già si faceva ascoltare nelle Chiese di Genova. Nella sua vita, Paganini percorse l'Italia tre volte, facendosi applaudire in numerose città. La prima di queste città fu Milano, dove era particolarmente amato, nel 1813, a 31 anni, il 29 ottobre, al teatro Carcano, i critici lo acclamarono primo violinista al mondo. Qui nel giro di diversi anni diede 37 concerti, in parte alla Scala e in parte al Carcano. Paganini non replica. Questo detto popolare ebbe origine nel febbraio del 1818 al Teatro Carignano di Torino, quando Carlo Felice, dopo aver assistito ad un concerto di Paganini, fece pregare il maestro di ripetere un brano. Paganini, che amava improvvisare molto di quello che suonava e alcune volte si lesionava i polpastrelli, gli fece rispondere «Paganini non ripete». Nel 1828 finalmente andò a Vienna, dove le lodi ai suoi concerti furono unanimi. L'Imperatore Francesco II lo nominò suo virtuoso di camera. Ritornato a Genova nel 1832 iniziò la composizione dei famosi Capricci per violino e nel 1834, una sonata per la grande viola variazioni su temi di Süssmayr e Gioachino Rossini, serenate, notturni, tarantelle. Le sue composizioni erano funzionali alla sua attività di concertista virtuoso (il suo uso dell'orchestra viene giudicato corretto e senza sorprese), il suo stile originale e la ricchezza delle sue sonorità influenzarono molti musicisti, fino ai giorni nostri. I concerti per violino e orchestra presentano quella genialità di cui si parlava, che in Romania, ma non solo in quel paese, fu scambiato per un eccessivo virtuosismo, un esibizionismo esagerato, le serie di accordi, di difficile impostazione, i trilli, i salti di registro, dal più basso al più eccessivamente acuto, sono dovuti anche al fatto che Paganini, per questioni economiche, voleva essere l’unico in grado di suonare la musica che scriveva, in modo da non dividere con nessuno quello che sapeva fare. Il risvolto positivo di quest’impostazione egoistica è che volendo mantenere il segreto, consegnava la partitura al direttore d’orchestra solo qualche ora prima dell'esecuzione: affinché questi potesse studiare il brano in poco tempo, doveva limitarsi ad un’orchestrazione armonica e facile da interpretare, da potersi leggere quasi a prima vista. Poi, negli assolo di violino il concerto veniva esaltato e ne nasceva un capolavoro, facile e armonico per l’orchestra e estroso e difficilissimo da copiare per il solista. Il 1834 segna l'inizio dei sintomi più eclatanti di una malattia polmonare all'epoca non diagnosticata, Paganini morì il 27 maggio 1840. A causa delle voci sul suo conto e della sua cattiva reputazione (dovuta soprattutto alla vita che conduceva, apparentemente "irreligiosa"), il vescovo di Nizza ne vietò la sepoltura in terra consacrata. Solo negli anni trenta la Chiesa ne autorizzò la sepoltura, che avvenne nel cimitero di Parma dove riposa tuttora in una tomba sempre provvista di fiori freschi. LA MUSICA DA CAMERA L’espressione, diffusa dalla fine del sec. XVI, designò dapprima la musica da eseguirsi in un ambiente chiuso di casa privata (non in chiesa, o all’aperto, o in una grande sala), ma assunse più tardi un significato puramente musicale e indicò un genere di composizione in cui ogni parte è affidata ad un solo esecutore, senza assumere però carattere solistico in quanto l’accento è posto sul risultato d’insieme. Dal limitato numero di esecutori deriva la contrapposizione fra musica da camera e musica sinfonica; parlando di intonazione ‘cameristica’ di un pezzo ci si riferisce al suo carattere piuttosto intimo e raccolto. Gli inizi della musica da camera si possono far coincidere con quelli della musica strumentale verso la fine del ‘500, con le fantasie o le canzoni per una famiglia di strumenti (molto diffuse le viole) e con le prime pagine di musica violinistica. Il genere cameristico per eccellenza fu nell’età barocca la suonata a tre. Erano diffusi però vari altri raggruppamenti strumentali ai quali si ricollegarono i nuovi generi nati dopo la scomparsa del basso continuo, con la diversa concezione della sonorità che si rese necessaria una volta abolito il sostegno armonico del clavicembalo. Con F.J. Haydn giunse a piena maturazione il quartetto per archi, che ha significativi precedenti nella musica italiana, e in genere nell’epoca di Haydn e di W.A. Mozart si formarono tutti i generi più diffusi, dal trio al quintetto. In età classica, come quella romantica, le caratteristiche formali della musica da camera sono: primo movimento in forma sonata, poi un movimento lento, un minuetto (in seguito sostituito dallo scherzo), un rondeau. I movimenti coincidono dunque con quelli della sinfonia, salvo per il fatto che non sempre sono tutti e quattro presenti. business & human resources group e hotel villabartolomea ringraziano l’International Enterprise Risk Management Association Athena Formazione Garda Matteo Pizzoli il Dott. Filippo Maria Cailotto business & human resorces group è un team di studi professionali dell'area economica-aziendale-giuslavoristica, un insieme sinergico di realtà professionali distinte ma collaborative che operano nella Provincia di Verona da più di un quarto di secolo. In un'epoca nella quale sembra prevalere una tendenza ai tecnicismi, BHR Group ha cercato costantemente di orientare la sua azione su alcuni valori unificanti, quali il mercato, le opportunità da cogliere, e le persone, con le loro capacità e motivazioni, credendo fortemente nella comunicazione e divulgazione di una nuova cultura all'impresa. L’obbiettivo di BHR Group è affiancare il Cliente in ogni sua problematica aziendale, attraverso una consulenza ed una strategia che ponga sempre in primo piano le sue necessità e la sua soddisfazione. Il desiderio è di contribuire in modo attivo alla crescita qualitativa del Cliente aiutandolo giorno dopo giorno a raggiungere i propri obbiettivi nel processo di cambiamento, nel rispetto dei propri valori e senza mai dimenticare i propri "sogni". www.bhrgroup.net l'hotel villabartolomea, albergo 4 stelle dal design moderno e dai colori eleganti, si pone in posizione ideale per chi vuole visitare le città d’arte di Verona, Mantova, Padova e Rovigo. Di nuovissima costruzione, situato in un magnifico scorcio della campagna Veronese, regala agli ospiti uno straordinario angolo di serenità. L'hotel Villabartolomea è stato concepito per diventare un albergo che pone al centro delle proprie attenzioni il benessere e la soddisfazione del cliente. L’ospite viene posto sempre in primo piano e per questo la famiglia Naso ha creato anche DF Restaurant, un luogo ideale per una cena in compagnia o un evento di gala. Considerando che il corpo e la mente devono ritrovare serenità, tranquillità ed equilibrio è stato creato il benessere allo stato puro: una spa ospitata in una incantevole e modernissima struttura, studiata e realizzata con materiali e forme innovative, ideate appositamente per creare un ambiente confortevole e rilassante. Ma l’attenzione della famiglia Naso non si ferma qui e va anche al territorio che ospita l’Hotel Villabartolomea, offrendo opportunità di eventi culturali e artistici con appuntamenti nella sala meeting dotata delle più moderne e sofisticate tecnologie audiovisive, sala che è stata dedicata dalla famiglia Naso al Sindaco del Comune di Villabartolomea Loris Romano. www.hotelvillabartolomea.it