Da Milano alla Sicilia, tra canzone, jazz e classica, la

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Ciò che le nuvole non dicono
In viaggio alla scoperta di
Sé Il 6 Marzo, al Cinema
Politeama di Piove di Sacco
(PD),
Il 6 Marzo, al Cinema Politeama di Piove di Sacco (PD), ore 21.00, in
programma il film Ciò che le nuvole non dicono di Marco Recalchi . A
presentare il film saranno presenti il regista e il giovane
protagonista Lorenzo Cassol.
Prodotto da The Old Film Farm in collaborazione con iKona e
distribuito da Running Tv, Ciò che le nuvole non dicono è un road
movie delicato e pieno di colore costruito attorno alla storia di
Antony, Lorenzo Cassol, sedicenne pieno di tutti i più classici dubbi
adolescenziali, che, alla ricerca delle proprie origini, compie un
lungo viaggio attraverso l’America e l’Europa, fino in Grecia. Un
viaggio pieno di incontri, fra personaggi reali ed interiori, ma
soprattutto un viaggio intimo profondo sulla via della maturità.
Cast artistico
Lorenzo Cassol (Antony), Leonardo Mason (sub-conscio di Antony), Manrico
Dell’Agnola, Marco Recalchi, Nicole Piazzetta.
Cast Tecnico
Marco Recalchi (director), Marco Recalchi (executive producer), Lorenzo
Cassol e Marco Recalchi (screenplay), Barbara Demetri (secretary of
production), Daniela Cingolani (DOF), Mauro Baldissera (music).
Locations
Deserto della California, Las Vegas, Venezia, Feltre, Trieste, Lubiana,
Grecia (Preveza, Meteore, Ioannina, Ouranoupoli e Corfù).
Anno: 2015 (produzione) 2016 (distribuzione) Paese: Uk – IT
Durata: 90’
Tipologia: lungometraggio
Formato: 2.35:1 2K
Audio: Dolby 5.1
Genere: road movie
Riprese/shooting: Agosto-Ottobre 2015
Formato ripresa: 2.5K
Sinossi
Antony ha 16 anni e vive in California con lo zio. All’età di un anno
ha perso i giovanissimi genitori in un incidente stradale. Non sa
nulla di loro se non solo che erano appena diciottenni quando si sono
conosciuti in un viaggio in Europa e subito lo hanno concepito. Antony
vuole scoprire dove si siano incontrati per interpretare il proprio
passato. Non ha nessun ricordo di mamma e papà se non un’icona
acquistata proprio dove si sono conosciuti. Seguirà gli indizi che
questo vecchio dipinto racchiude per scoprire le proprie origini e per
capire se la sua nascita sia stata un peso per la giovane coppia
oppure un gesto d’amore. Un lungo viaggio che lo porterà ad
attraversare l’America e l’Europa tra mille difficoltà.
Note di regia
Il regista non ha cercato un film complesso e ricco di scene spettacolari dal
punto di vista tecnico. Ha scelto piuttosto movimenti di camera capaci di
raccontare il viaggio in modo dinamico, ma semplice. Lasciando così che
fossero i luoghi a parlare. I paesaggi, i colori e l’uso del grandangolo sono
gli elementi cardine di questo lavoro.
Frequentissimo l’utilizzo del grandangolo anche per i dettagli. Una scelta
che gli ha permesso di lasciare un ampio lo spazio posteriore al soggetto; il
protagonista Antony, infatti, si sente perso in un viaggio così ampio e così
lontano dalla casa in cui è cresciuto. Spesso si chiede se ce la farà o se si
perderà in questo sconfinato mondo visto che viaggia senza meta.
Alcune scene sono state volutamente esasperate con l’utilizzo di colori e di
un croma key al limite del possibile.
La figura del subconscio (interpretato dal giovane Leonardo Mason) è
fondamentale nello svolgersi della storia. Antony, spesso in crisi, discute
con il proprio subconscio per capire quale sia la strada migliore da
percorrere. È un ragazzo dal forte carattere che non si limita a fare delle
scelte d’istinto ma ripercorre con il raziocinio ed una consapevolezza
notevole per l’età la sua anima più profonda, fino a prendere contatto con
l’intimo, con il subconscio appunto.
In questo grande viaggio Antony incontra molte persone che lo aiuteranno e
lui aiuterà loro senza però intrecciare in modo permanente o incisivo il loro
destino. Sono incontri fugaci o perlomeno così sembrano: la realtà è che
Recalchi ha scelto volutamente di sfuggire al banale e di evitare di
scivolare nel romanticismo di personaggi stereotipati e di sentimentalismi di
facciata.
Anche la figura di Claudio è strana e forse inattesa. Dopo un lungo viaggio
arriva il momento in cui due destini si intrecciano. Claudio un personaggio
ambiguo del quale non si saprà nulla fino alla fine del film, ma che sarà la
chiave di svolta per la storia. Anch’egli sta vivendo un momento difficile,
ma decide di superarlo con le proprie forze senza cedere alla tentazione
della disperazione.
Il finale del film è triplo e vuole inizialmente lasciare l’amaro in bocca al
pubblico per poi fare un passo indietro regalando ciò che lo spettatore
vuole: sapere cosa i genitori hanno scritto sul libro che Antony troverà al
termine del viaggio.
In tutta questa costruzione narrativa, le musiche sono pensate per fondersi
pienamente con le emozioni e con i luoghi di questo viaggio.
Che ha i forti colori della speranza.
Note tecniche
Il film è stato girato in 5 settimane e in due continenti; ha toccato 5 stati
raccogliendo interpreti e pronunce molto differenti fra di loro. Da qui la
scelta del doppiaggio.
FEFF 19 La ragazza e il
gallo: il doppio simbolo
dell’edizione 2017!
UDINE – Chiunque abbia un minimo di familiarità con le
tradizioni orientali penserà immediatamente allo zodiaco
cinese. I cultori della fantascienza non potranno fare a meno
di trarne una suggestione aliena. Gli appassionati di
fotografia lo vivranno sicuramente come un omaggio a Ren Hang.
Difficile stabilire quale sia l’interpretazione più esatta,
ammesso che ne esista una, ma quello che conta, alla fine, è
la potenza visiva: stiamo parlando dell’immagine che Roberto
Rosolin ha messo a punto per il Far East Film Festival 19.
Dopo l’icona pop del 2015 (ricordate la tuta gialla di Bruce
Lee?) e l’enigmatico profilo femminile del 2016, dunque, ecco
la nuovissima creazione del graphic designer goriziano: il
primo piano di una bellissima ragazza, dai tratti
dichiaratamente asiatici, su cui si staglia (agguerrito,
colorato e, soprattutto, inatteso) un gallo! Anticipato da un
doppio simbolo, dunque, il Far East Film Festival 19 innesca
ufficialmente il countdown e, dal 21 al 29 aprile, vedrà
accendere i riflettori internazionali sulla sua diciannovesima
edizione! Gli oltre 60 titoli del programma attingeranno, come
sempre, alle migliori produzioni dell’ultima stagione:
blockbuster, cult movie, outsider su cui scommettere, ma anche
“oasi d’autore” da tutta l’Asia.Il calendario del #FEFF19 –
c’è tempo fino al 13 marzo, ricordiamo, per acquistare gli
accrediti a prezzo promozionale (tutte le info su
www.fareastfilm.com) – sarà ancora una volta impreziosito da
un fittissima rete di eventi collaterali, disseminati nel
centro di Udine, e, ovviamente, non mancheranno il FEFF
Campus, la scuola di giornalismo per giovani talenti europei e
asiatici, il workshop internazionale Ties That Bind, che mette
in connessione produttori occidentali e orientali, e la
sezione Industry, Focus Asia, che proprio quest’anno diventerà
mercato e farà ponte tra Oriente ed Europa per progettare e
realizzare il cinema di genere del futuro.
Roberto Rosolin è nato a Gorizia nel 1980. Dopo aver studiato
e aver iniziato la sua carriera di grafico in Friuli Venezia
Giulia, si è trasferito a Londra (dove adesso vive e lavora).
Attualmente è art director del Fabric, storico locale
londinese, e della sua omonima etichetta discografica, il cui
output creativo ha riscosso grandi attenzioni nel panorama
creativo internazionale. Recentemente il suo lavoro insieme al
fotografo Mads Perch è stato utilizzato per la copertina
dell’annuale di fotografia di Creative Review.
FESTIVAL DI MAJANO 2017: I
LITFIBA A GRANDE RICHIESTA
TORNANO SUL PALCO
L’estate musicale del Friuli Venezia Giulia si avvicina e il
Festival di Majano, storica rassegna ricca di eventi musicali
di spessore nazionale e internazionale, iniziative culturali,
sportive e artistiche, risponde come al solito presente,
annunciando il primo grande nome musicale della 57° edizione.
Sabato 22 luglio, all’Area Concerti Festival, con inizio alle
21.30, a scatenare il pubblico saranno i Litfiba, in quello
che sarà l’unico concerto della band in Friuli Venezia Giuli
parte del nuovissimo “Eutopia Tour”.
Un grande ritorno quello della band
che ha fatto la storia del rock
italiano al Festival di Majano, che
arriva a grande richiesta a distanza
di due anni dal trionfale concerto del
“Tetralogia degli Elementi Tour”. I
biglietti per questo nuovo importante
appuntamento musicale estivo saranno
in vendita a partire dalle 11.00 di giovedì 2 marzo sul
circuito Ticketone. Info e punti vendita su www.azalea.it
.Dopo le date primaverili già confermate nei palazzetti, a
grande richiesta si aggiungono nuove tappe estive al tour dei
Litfiba, pronti a tornare live con la loro trascinante energia
per presentare dal vivo il loro ultimo disco “Eutòpia”.
L’album “Eutòpia”, certificato disco d’oro, è disponibile nei
negozi tradizionali, in digital download e su tutte le
piattaforme streaming. Il disco, che ha esordito al terzo
posto della classifica degli album più venduti in Italia e al
primo posto della classifica dei vinili, è composto da dieci
graffianti tracce in puro stile Litfiba, dove Piero Pelù e
Ghigo Renzulli trattano diversi temi: dall’inquinamento
all’estremismo religioso, passando per le vittime della
‘Ndrangheta ai nuovi media. Il disco è disponibile anche nella
versione doppio vinile, dove sono presenti due bonus track
strumentali: “Tu non c’eri”, scritta da Piero Pelù, e “La
danza di Minerva”, scritta da Ghigo Renzulli. I Litfiba,
nascono a Firenze nel 1980. Nell’ottobre 1983 esce l’ LP
“Eneide di Krypton” che portano in tour in Francia. Nella
primavera del 1985 esce “Desaparecido”, il secondo album in
studio, orientato su uno stile etno-wave rock e psichedelico,
primo atto della trilogia
dedicata alle vittime del
potere. Nel dicembre 1986 esce
“17Re” disco doppio in stile
wave, sperimentale, etno, rock
considerato uno dei dischi più
innovativi e complessi della
wave italiana. Successivo album
della band è “Litfiba 3”(1988), lavoro che segna la fine della
trilogia. Il 1990 vede l’uscita di “El Diablo” una svolta
stilistica che orienta il sound della band verso l’hard-rock
latino e che inaugura la mitica tetralogia degli elementi
naturali, completata da “Terremoto” (1993), “Spirito” (1994) e
“Mondi Sommersi” (1997). “Infinito”, del 1999, è invece
l’album più venduto della band, con un milione di copie. A
questo punto le tensioni fra Piero e Ghigo hanno il
sopravvento, al termine del tour nei palazzetti Pelù decide di
abbandonare i Litfiba dedicandosi alla carriera solista. Senza
il suo storico frontman la band darà alla luce tre dischi:
“Elettromacumba” (2000), “Insidia” (2001), “Essere o Sembrare”
(2005). L’11 dicembre 2009 viene annunciata la tanto attesa
reunion di Piero e Ghigo, che porta all’uscita di 2 nuovi
brani “Sole Nero” e “Barcollo”. Seguirà il “Litfiba Reunion
Tour”, in Italia e all’estero, ovunque un grande successo di
pubblico. Nel gennaio 2012 è la volta di “Grande nazione”
mentre del novembre 2016 è “Eutopia”, ad oggi ultimo album
della band che i tanti fan potranno riabbracciare nelle date
estive, inclusa quella del 22 luglio al Festival di Majano.
Il Festival di Majano è organizzato dalla Pro Majano, in
collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, l’Agenzia
PromoTurismoFVG, il Comune di Majano, la Provincia di Udine,
l’Associazione regionale tra le Pro Loco, la Comunità
Collinare del Friuli, il Consorzio tra le Pro Loco della
Comunità Collinare. Il programma completo è disponibile sul
sito www.festivalmajano.it
Il Lago dei Cigni al Teatro
Nuovo
GIOVANNI
DA
UDINE
domenica 5 mar.2017
Un incantesimo che solo l’amore vero può dissolvere, le
insidie di un mago malvagio, la bellezza pura delle fanciullecigno, atmosfere sospese fra realtà e sogno: quando si parla
di danza, nulla di più romantico è concepibile de Il Lago dei
Cigni. Il balletto forse più amato e celebre al mondo torna al
Giovanni da Udine con il suo intramontabile fascinodomenica 5
marzo con inizio alle ore 18.00 ad opera di una compagnia fra
le più prestigiose di tutta la Russia, il Balletto dell’Opera
Nazionale di Odessa e degli applauditi solisti Maria Polyudova
e Vladimir Statnyy.
Reso indimenticabile dalla struggente musica di Čajkovskij e
le coreografie di Marius Petipa e Lev Ivanov, Il Lago dei
Cigni andò in scena per la prima volta a Mosca il 20 febbraio
1877 e dunque a 140 anni esatti dal suo debutto, arriverà sul
palcoscenico friulano con tutta la sua carica di iconica
poesia. Lo spettacolo, che ci farà immergere nell’immortale
tradizione del grande balletto classico, seducente oggi come
allora, è affidato alla grazia e al prestigio di una compagnia
applaudita in tutto il mondo per le sue superbe performance e
che proprio con Il Lago dei Cigni, nel 1923, inaugurò la
propria attività artistica. Da allora, il Balletto dell’Opera
Nazionale di Odessa ha visto volteggiare sul suo prestigioso
palcoscenico le più grandi dive del balletto russo, da Anna
Pavlova a Galina Ulanova e Maya Plisetskaya. La compagnia
vanta un ricchissimo repertorio che ha l’onore e l’onere di
custodire nel tempo, in particolare la preziosa eredità
costituita dai grandi balletti russi. Non c’è capolavoro della
danza classica che questa non abbia interpretato: da Giselle a
Bajadère, da La Bella addormentata a Lo Schiaccianoci oltre
naturalmente al celebratissimo Il Lago dei Cigni e ai vari
balletti novecenteschi su musiche di Prokof’ev, Stravinskij,
Falla e Šcedrin. Il corpo di ballo è costituito dai migliori
elementi laureati nelle prestigiose scuole coreografiche
ucraine. Molti artisti di talento hanno danzato nella
compagnia dell’Opera Nazionale di Odessa nei suoi vari periodi
di attività, e molti di essi sono stati solisti in importanti
compagnie internazionali. Nel corso degli anni, anche grazie
alle numerose tournée in
tutto il mondo, il Balletto
dell’Opera Nazionale di Odessa ha conquistato una reputazione
internazionale di primo piano.
Info e biglietteria: Ticket disponibili presso la biglietteria
del Teatro (via Trento 4 – Udine dalle 16.00 alle 19.00
eccetto domenica e giorni festivi; tel. 0432 248418,
[email protected]). Biglietteria attiva anche al
temporary ticket store del teatro presso la Libreria
Feltrinelli di via Canciani a Udine (tutti i mercoledì con
orario
10.00-13.00
e
13.30-18.00)
e
ai
siti
www.teatroudine.ite www.vivaticket.it
“IL SECONDO FIGLIO DI DIO”
con SIMONE CRSTICCHI REGIA di
ANTONIO CALENDA DAL 3 AL 7
MAR. AL BOBBIO
Arriva al Teatro Bobbio di Trieste per La Contrada la storia
di un’utopia, il sogno di un mondo perfetto: Il secondo figlio
di Dio, ovvero vita, morte e
miracoli di David Lazzaretti, lo
spettacolo con la regia di
Antonio Calenda e a firma Simone
Cristicchi,
cantautore,
scrittore e ormai da tempo
attore di provata bravura. È la
parabola di David Lazzaretti,
una sorta di predicatore che
alla fine dell’800 ad Arcidosso era diventato un vero e
proprio profeta per la gente attratta dal suo progetto di
realizzazione di una comunità fondata su uguaglianza e
solidarietà. Una favola senza il lieto fine che Simone
Cristicchi porta sul palcoscenico con le suggestioni delle
musiche e di una magistrale interpretazione.
SIMONE CRISTICCHI
Lazzaretti è un personaggio vissuto tra il 1834 e il 1878
nell’area del Monte Amiata, in Toscana e anche in Francia. Una
sorta di profeta, visionario, anarchico sovversivo e santo, la
sua vita si sovrappone quasi perfettamente a quella di Gesù
Cristo, però è una narrazione molto più vicina a noi perchè si
svolge a metà dell’800. Lazzaretti viene conosciuto anche in
Europa per le sue idee rivoluzionarie, idee di un mondo fatto
di fratellanza tra i popoli, di un unico culto tra tutti gli
uomini su una società nuova fondata sull’uguaglianza,
l’istruzione e la solidarietà e per questo si inimicò
all’epoca sia lo stato italiano, appena nato, sia le
istituzioni ecclesiastiche che lo scomunicarono come eretico.
Morì durante una processione alla testa di migliaia di persone
nel 1878 colpito dal proiettile di un carabiniere di nome
Antonio Pellegrini. E così finì la sua storia. Una storia che
non molti conoscono.
Alcune delle musiche che accompagnano lo spettacolo sono state
scritte insieme a Walter Sibilotti, che ha collaborato con
Simone anche per Magazzino 18. Sono musiche di stampo popolare
in cui il violoncello si sposa alla fisarmonica e ad altri
strumenti a percussione. C’è la presenza di un coro polifonico
a più voci maschili e femminili, il Magnificat di Caravaggio,
che interpreta sia canti popolari che di stampo religioso,
chiari rimandi al canto gregoriano. Come l’uomo Lazzaretti
univa alto e basso, anche nella musica si
cercato di
ricalcare questo equilibrio tra spirito e materia. La domanda
che muove la rappresentazione
riguarda ognuno di noi: la
“divinità” è un’umanità all’ennesima potenza? Con una
scenografia in continua mutazione e con l’aiuto di videoproiezioni Simone Cristicchi racconta la storia di David
Lazzaretti, la storia di un’idea, la storia di un sogno.
Spettacolo “blu” in scena al Teatro Orazio Bobbio dal 3 Marzo
al 6 marzo 2017. Replica straordinaria Fuori Abbonamento
martedì 7 marzo alle 20.30.
Info: biglietteria della Contrada tel 040 948471 – 040 390613
o [email protected]. www.contrada.it.
“La
Paranza”
di
Romeo
Barbaro: sabato 4 marzo alle
21, la Basilica dello Spirito
Santo NAPOLI
Sabato 4 marzo alle ore 21, la Basilica
dello Spirito Santo ospiterà il concerto
di musica etno folk campana intitolato
“Canti e suoni all’ombra del Vesuvio”, un
omaggio
alla
cultura
contadina,
soprattutto nella tammurriata. Una forma
musicale che ancora oggi è presente nelle
aree vesuviane, grazie al racconto e alla
diffusione di alcuni figli di questa
tradizione. Le antiche feste contadine, i
pellegrinaggi scanditi dal ritmo dei
tamburi e dalle voci rituali sono stati
radicalmente trasformati nei loro significati, diventando
spesso complesse forme di cultura urbana. Uno dei segnali più
interessanti è rappresentato dalla diffusione di queste
musiche e danze dal mondo contadino arcaico al mondo
giovanile. C’era e c’è, nei ritmi e nelle musiche, una forza,
una passione, una espressività che, pur essendo nate in un
altro mondo, hanno trovato una vitalità nuova e imprevedibile.
Questo excursus etnomusicale si snoda passo passo, fino ad
arrivare attraverso un sentiero
puro e scarso di forme e
metriche musicali , nelle mura della palepolis, Neapolis,
trascinando chi ascolta verso le melodie napoletane più
rinomate, attraverso il canto, il suono e la danza… con le
canzoni
immortali del grande patrimonio della canzone
napoletana. Il concerto vede in scena “La Paranza” di Romeo
Barbaro
con
Claudia
Sasso,
Sara
Tramma, Raffaella Vacca, Rosario Attanasio, Mauro Squillante.
MAURIZIO CASIRATI Galleria
Angelica di Roma dal 7 al 12
marzo 2017
Gli spazi della prestigiosa GALLERIA ANGELICA di Roma
[Biblioteca Angelica – Via Sant’Agostino] ospiteranno la
seconda tappa della mostra antologica MakeAnObject di MAURIZIO
CASIRATI: sculture, dipinti e lampade per raccontare quasi
venti anni di arte e design.Si inaugurerà MARTEDI 7 MARZO 2017
[alle ore 17.00] MakeAnObject, la grande mostra antologica di
Casirati: sino al 12 MARZO 2017 Roma accoglierà una selezione
di opere in grado di raccontare quasi venti anni di pittura,
scultura, design e ricerca dell’artista lombardo. Quattordici
sculture, dieci dipinti, quattro lampade e un polittico sono
il corpus della mostra di Casirati, le cui opere sono state
selezionate nel rispetto del percorso artistico condotto
sinora dall’artista. La mostra romana permetterà di ammirare
in anteprima un’opera dedicata al genio del cinema Stanley
Kubrick e altre tre opere pittoriche sono legate al grande
schermo: un ritratto diPhilip Seymour Hoffmann, un polittico
dedicato a Ingmar Bergman e un dipinto ispirato alla
cinematografia di genere ‘exploitation’ degli anni Settant.La
prima tappa di questo percorso espositivo è stata la città di
Napoli: a maggio/giugno 2016, il PAN | Palazzo delle Arti
Napoli ha, infatti, accolto le opere dell’artista che saranno
ospitate a marzo 2017 in una nuova, ampia mostra capitolina.Il
percorso artistico di Maurizio Casirati, in arte
‘MakeAnObject’, è iniziato 20 anni fa quando, trasferitosi a
Napoli dalla provincia di Milano, ha iniziato a cambiare volto
a materiali di recupero, come legni spiaggiati, vecchi mobili,
pietre e marmi di risulta, che nelle sue mani acquistano nuova
vita.
Il Teatro Stabile Sloveno di
Trieste MARTEDì 7 MARZO 2017,
ALLE
ORE
10.00
Presenta
TEOREMA di Pasolini il
Il Teatro Stabile Sloveno di Trieste
ha il piacere di invitare alla
conferenza
stampa
di
presentazione della produzione
Milan Marković Matthis
dal romanzo omonimo di Pier Paolo Pasolini
TEOREMA
regia Sebastijan Horvat
MARTEDì 7 MARZO 2017, ALLE ORE 10.00
al Teatro Stabile Sloveno di Trieste (Foyer della platea-via
Petronio, 4)
Saranno con noi:
Eduard Miler, coordinatore artistico TSS
Sebastijan Horvat, regista
Milan Marković Matthis, dramaturg e autore dell’adattamento
Gašper Malej, traduttore
Il cast di TEOREMA
L’apertura della mostra del collettivo Assopuntoniente in
occasione del debutto dello spettacolo verrà presentata da:
Simone Zola, Assopuntoniente Collanteartistico
Andrea Forliano
“Enoarmonie” fa tappa al
Castello di Spessa Domenica 5
marzo, alle 18, a Capriva del
Friuli
“Enoarmonie”,
apprezzata
rassegna,
organizzata
dall’associazione cividalese Sergio Gaggia, che propone musica
di qualità e degustazioni dei migliori vini della regione, fa
tappa nella splendida cornice del Castello di Spessa, a
Capriva del Friuli. Domenica 5 marzo, alle 18, la
violoncellista Maja Bogdanovic e la pianista Maria Beloussova,
musiciste che vivono e operano a Parigi, presenteranno
capolavori di grandi compositori dell’Europa dell’Est. Sarà
possibile degustare i migliori vini dell’azienda Castello di
Spessa. Le sottili analogie tra le pagine musicali e i tre
vini di punta della prestigiosa azienda che ospiterà l’evento,
saranno messe in luce dal compositore e conduttore radiofonico
di Radio3 Rai Francesco Antonioni. Un compositore, come hanno
scritto il Guardian e il Times – sottolinea Andrea Rucli,
presidente dell’associazione Gaggia – che sa esattamente cosa
vuole e come realizzarlo». Francesco Antonioni, che vive a
Roma e insegna composizione al conservatorio di Latina, da
molti anni cura trasmissioni culturali per Radio3, tra cui
“Radio3-suite” e “Lezioni di musica”. «Per quanto riguarda
Maja Bogdanovic – aggiunge Rucli – basta dire che le sono
state affidate prime esecuzioni di opere di Krzysztof
Penderecki, Sofia Gubaidulina, Philip Sawyers, Nicolas Bacri,
Eric Tanguy, Benjamin Yusupov, Ivan Jevtic e altri.
Assolutamente speciale il suo rapporto con Krzysztof
Penderecki, iniziato in Francia, con l’Orchestre National des
Pays de la Loire, e proseguita con la Filarmonica di Belgrado,
l’Orchestra Filarmonica Slovena e la Tonhalle Orchester di
Zurigo. Selezionata in un gruppo di artisti di primo piano a
livello mondiale, è stata invitata a festeggiare, a Varsavia,
l’ottantesimo compleanno del compositore, collaborando con
Yuri Bashmet, Julian Rachlin e Barry Douglas. Maria
Beloussova, eccellente solista, invece, si è dedicata, in
questi ultimi tempi, soprattutto alla musica da camera,
collaborando con musicisti di primissimo ordine del mondo
musicale transalpino». Enoarmonie 2017 è realizzata grazie al
sostegno della Regione, della Fondazione Friuli, delle aziende
vitivinicole, della Banca di Cividale, e dei Comuni di Corno
di Rosazzo e Povoletto, con la collaborazione di Slowfood e
del Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia, che
propone al turista un’interessante opportunità per conoscere
le tipicità dell’enogastronomia regionale.
MUSEO
ARCHEOLOGICO
DEL
TORRE(PN)
5
MAR.
LE
TRASFORMAZIONI DELL’ETA’ DEI
METALLI
Una passeggiata tra i reperti del Museo Archeologico del
Castello di Torre per scoprire le caratteristiche degli
insediamenti dell’età del Rame, del Bronzo e del Ferro…tra
villaggi fortificati, strumenti e monili in metallo, oggetti
votivi ed altro ancora , consentirà ai visitatori di
approfondire, attraverso l’analisi dell’età dei metalli, le
conoscenze attorno alle trasformazioni della vita quotidiana
delle popolazioni preistoriche.Agli adulti quindi verrà
proposto un percorso assistito alle specifiche sezioni museali
che trattano l’argomento della giornata, mentre per famiglie e
per i più piccoli sarà allestito un laboratorio di archeologia
sperimentale dedicato alla creazione di monili metallici.Sono
questi gli argomenti e le prove pratiche organizzate per
domenica 5 marzo con inizio alle 16.30 dall’Archeo museo di
Torre in Via Vittorio Veneto nell’ambito delle visite guidate
gratuite alle sale del museo che si tengono ogni prima
domenica del mese, di solito da marzo a novembre.
L’ingresso al Museo è di 1 Euro per gli adulti, mentre è
gratuito per bambini.
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