Ciò che le nuvole non dicono In viaggio alla scoperta di Sé Il 6 Marzo, al Cinema Politeama di Piove di Sacco (PD), Il 6 Marzo, al Cinema Politeama di Piove di Sacco (PD), ore 21.00, in programma il film Ciò che le nuvole non dicono di Marco Recalchi . A presentare il film saranno presenti il regista e il giovane protagonista Lorenzo Cassol. Prodotto da The Old Film Farm in collaborazione con iKona e distribuito da Running Tv, Ciò che le nuvole non dicono è un road movie delicato e pieno di colore costruito attorno alla storia di Antony, Lorenzo Cassol, sedicenne pieno di tutti i più classici dubbi adolescenziali, che, alla ricerca delle proprie origini, compie un lungo viaggio attraverso l’America e l’Europa, fino in Grecia. Un viaggio pieno di incontri, fra personaggi reali ed interiori, ma soprattutto un viaggio intimo profondo sulla via della maturità. Cast artistico Lorenzo Cassol (Antony), Leonardo Mason (sub-conscio di Antony), Manrico Dell’Agnola, Marco Recalchi, Nicole Piazzetta. Cast Tecnico Marco Recalchi (director), Marco Recalchi (executive producer), Lorenzo Cassol e Marco Recalchi (screenplay), Barbara Demetri (secretary of production), Daniela Cingolani (DOF), Mauro Baldissera (music). Locations Deserto della California, Las Vegas, Venezia, Feltre, Trieste, Lubiana, Grecia (Preveza, Meteore, Ioannina, Ouranoupoli e Corfù). Anno: 2015 (produzione) 2016 (distribuzione) Paese: Uk – IT Durata: 90’ Tipologia: lungometraggio Formato: 2.35:1 2K Audio: Dolby 5.1 Genere: road movie Riprese/shooting: Agosto-Ottobre 2015 Formato ripresa: 2.5K Sinossi Antony ha 16 anni e vive in California con lo zio. All’età di un anno ha perso i giovanissimi genitori in un incidente stradale. Non sa nulla di loro se non solo che erano appena diciottenni quando si sono conosciuti in un viaggio in Europa e subito lo hanno concepito. Antony vuole scoprire dove si siano incontrati per interpretare il proprio passato. Non ha nessun ricordo di mamma e papà se non un’icona acquistata proprio dove si sono conosciuti. Seguirà gli indizi che questo vecchio dipinto racchiude per scoprire le proprie origini e per capire se la sua nascita sia stata un peso per la giovane coppia oppure un gesto d’amore. Un lungo viaggio che lo porterà ad attraversare l’America e l’Europa tra mille difficoltà. Note di regia Il regista non ha cercato un film complesso e ricco di scene spettacolari dal punto di vista tecnico. Ha scelto piuttosto movimenti di camera capaci di raccontare il viaggio in modo dinamico, ma semplice. Lasciando così che fossero i luoghi a parlare. I paesaggi, i colori e l’uso del grandangolo sono gli elementi cardine di questo lavoro. Frequentissimo l’utilizzo del grandangolo anche per i dettagli. Una scelta che gli ha permesso di lasciare un ampio lo spazio posteriore al soggetto; il protagonista Antony, infatti, si sente perso in un viaggio così ampio e così lontano dalla casa in cui è cresciuto. Spesso si chiede se ce la farà o se si perderà in questo sconfinato mondo visto che viaggia senza meta. Alcune scene sono state volutamente esasperate con l’utilizzo di colori e di un croma key al limite del possibile. La figura del subconscio (interpretato dal giovane Leonardo Mason) è fondamentale nello svolgersi della storia. Antony, spesso in crisi, discute con il proprio subconscio per capire quale sia la strada migliore da percorrere. È un ragazzo dal forte carattere che non si limita a fare delle scelte d’istinto ma ripercorre con il raziocinio ed una consapevolezza notevole per l’età la sua anima più profonda, fino a prendere contatto con l’intimo, con il subconscio appunto. In questo grande viaggio Antony incontra molte persone che lo aiuteranno e lui aiuterà loro senza però intrecciare in modo permanente o incisivo il loro destino. Sono incontri fugaci o perlomeno così sembrano: la realtà è che Recalchi ha scelto volutamente di sfuggire al banale e di evitare di scivolare nel romanticismo di personaggi stereotipati e di sentimentalismi di facciata. Anche la figura di Claudio è strana e forse inattesa. Dopo un lungo viaggio arriva il momento in cui due destini si intrecciano. Claudio un personaggio ambiguo del quale non si saprà nulla fino alla fine del film, ma che sarà la chiave di svolta per la storia. Anch’egli sta vivendo un momento difficile, ma decide di superarlo con le proprie forze senza cedere alla tentazione della disperazione. Il finale del film è triplo e vuole inizialmente lasciare l’amaro in bocca al pubblico per poi fare un passo indietro regalando ciò che lo spettatore vuole: sapere cosa i genitori hanno scritto sul libro che Antony troverà al termine del viaggio. In tutta questa costruzione narrativa, le musiche sono pensate per fondersi pienamente con le emozioni e con i luoghi di questo viaggio. Che ha i forti colori della speranza. Note tecniche Il film è stato girato in 5 settimane e in due continenti; ha toccato 5 stati raccogliendo interpreti e pronunce molto differenti fra di loro. Da qui la scelta del doppiaggio. FEFF 19 La ragazza e il gallo: il doppio simbolo dell’edizione 2017! UDINE – Chiunque abbia un minimo di familiarità con le tradizioni orientali penserà immediatamente allo zodiaco cinese. I cultori della fantascienza non potranno fare a meno di trarne una suggestione aliena. Gli appassionati di fotografia lo vivranno sicuramente come un omaggio a Ren Hang. Difficile stabilire quale sia l’interpretazione più esatta, ammesso che ne esista una, ma quello che conta, alla fine, è la potenza visiva: stiamo parlando dell’immagine che Roberto Rosolin ha messo a punto per il Far East Film Festival 19. Dopo l’icona pop del 2015 (ricordate la tuta gialla di Bruce Lee?) e l’enigmatico profilo femminile del 2016, dunque, ecco la nuovissima creazione del graphic designer goriziano: il primo piano di una bellissima ragazza, dai tratti dichiaratamente asiatici, su cui si staglia (agguerrito, colorato e, soprattutto, inatteso) un gallo! Anticipato da un doppio simbolo, dunque, il Far East Film Festival 19 innesca ufficialmente il countdown e, dal 21 al 29 aprile, vedrà accendere i riflettori internazionali sulla sua diciannovesima edizione! Gli oltre 60 titoli del programma attingeranno, come sempre, alle migliori produzioni dell’ultima stagione: blockbuster, cult movie, outsider su cui scommettere, ma anche “oasi d’autore” da tutta l’Asia.Il calendario del #FEFF19 – c’è tempo fino al 13 marzo, ricordiamo, per acquistare gli accrediti a prezzo promozionale (tutte le info su www.fareastfilm.com) – sarà ancora una volta impreziosito da un fittissima rete di eventi collaterali, disseminati nel centro di Udine, e, ovviamente, non mancheranno il FEFF Campus, la scuola di giornalismo per giovani talenti europei e asiatici, il workshop internazionale Ties That Bind, che mette in connessione produttori occidentali e orientali, e la sezione Industry, Focus Asia, che proprio quest’anno diventerà mercato e farà ponte tra Oriente ed Europa per progettare e realizzare il cinema di genere del futuro. Roberto Rosolin è nato a Gorizia nel 1980. Dopo aver studiato e aver iniziato la sua carriera di grafico in Friuli Venezia Giulia, si è trasferito a Londra (dove adesso vive e lavora). Attualmente è art director del Fabric, storico locale londinese, e della sua omonima etichetta discografica, il cui output creativo ha riscosso grandi attenzioni nel panorama creativo internazionale. Recentemente il suo lavoro insieme al fotografo Mads Perch è stato utilizzato per la copertina dell’annuale di fotografia di Creative Review. FESTIVAL DI MAJANO 2017: I LITFIBA A GRANDE RICHIESTA TORNANO SUL PALCO L’estate musicale del Friuli Venezia Giulia si avvicina e il Festival di Majano, storica rassegna ricca di eventi musicali di spessore nazionale e internazionale, iniziative culturali, sportive e artistiche, risponde come al solito presente, annunciando il primo grande nome musicale della 57° edizione. Sabato 22 luglio, all’Area Concerti Festival, con inizio alle 21.30, a scatenare il pubblico saranno i Litfiba, in quello che sarà l’unico concerto della band in Friuli Venezia Giuli parte del nuovissimo “Eutopia Tour”. Un grande ritorno quello della band che ha fatto la storia del rock italiano al Festival di Majano, che arriva a grande richiesta a distanza di due anni dal trionfale concerto del “Tetralogia degli Elementi Tour”. I biglietti per questo nuovo importante appuntamento musicale estivo saranno in vendita a partire dalle 11.00 di giovedì 2 marzo sul circuito Ticketone. Info e punti vendita su www.azalea.it .Dopo le date primaverili già confermate nei palazzetti, a grande richiesta si aggiungono nuove tappe estive al tour dei Litfiba, pronti a tornare live con la loro trascinante energia per presentare dal vivo il loro ultimo disco “Eutòpia”. L’album “Eutòpia”, certificato disco d’oro, è disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming. Il disco, che ha esordito al terzo posto della classifica degli album più venduti in Italia e al primo posto della classifica dei vinili, è composto da dieci graffianti tracce in puro stile Litfiba, dove Piero Pelù e Ghigo Renzulli trattano diversi temi: dall’inquinamento all’estremismo religioso, passando per le vittime della ‘Ndrangheta ai nuovi media. Il disco è disponibile anche nella versione doppio vinile, dove sono presenti due bonus track strumentali: “Tu non c’eri”, scritta da Piero Pelù, e “La danza di Minerva”, scritta da Ghigo Renzulli. I Litfiba, nascono a Firenze nel 1980. Nell’ottobre 1983 esce l’ LP “Eneide di Krypton” che portano in tour in Francia. Nella primavera del 1985 esce “Desaparecido”, il secondo album in studio, orientato su uno stile etno-wave rock e psichedelico, primo atto della trilogia dedicata alle vittime del potere. Nel dicembre 1986 esce “17Re” disco doppio in stile wave, sperimentale, etno, rock considerato uno dei dischi più innovativi e complessi della wave italiana. Successivo album della band è “Litfiba 3”(1988), lavoro che segna la fine della trilogia. Il 1990 vede l’uscita di “El Diablo” una svolta stilistica che orienta il sound della band verso l’hard-rock latino e che inaugura la mitica tetralogia degli elementi naturali, completata da “Terremoto” (1993), “Spirito” (1994) e “Mondi Sommersi” (1997). “Infinito”, del 1999, è invece l’album più venduto della band, con un milione di copie. A questo punto le tensioni fra Piero e Ghigo hanno il sopravvento, al termine del tour nei palazzetti Pelù decide di abbandonare i Litfiba dedicandosi alla carriera solista. Senza il suo storico frontman la band darà alla luce tre dischi: “Elettromacumba” (2000), “Insidia” (2001), “Essere o Sembrare” (2005). L’11 dicembre 2009 viene annunciata la tanto attesa reunion di Piero e Ghigo, che porta all’uscita di 2 nuovi brani “Sole Nero” e “Barcollo”. Seguirà il “Litfiba Reunion Tour”, in Italia e all’estero, ovunque un grande successo di pubblico. Nel gennaio 2012 è la volta di “Grande nazione” mentre del novembre 2016 è “Eutopia”, ad oggi ultimo album della band che i tanti fan potranno riabbracciare nelle date estive, inclusa quella del 22 luglio al Festival di Majano. Il Festival di Majano è organizzato dalla Pro Majano, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, l’Agenzia PromoTurismoFVG, il Comune di Majano, la Provincia di Udine, l’Associazione regionale tra le Pro Loco, la Comunità Collinare del Friuli, il Consorzio tra le Pro Loco della Comunità Collinare. Il programma completo è disponibile sul sito www.festivalmajano.it Il Lago dei Cigni al Teatro Nuovo GIOVANNI DA UDINE domenica 5 mar.2017 Un incantesimo che solo l’amore vero può dissolvere, le insidie di un mago malvagio, la bellezza pura delle fanciullecigno, atmosfere sospese fra realtà e sogno: quando si parla di danza, nulla di più romantico è concepibile de Il Lago dei Cigni. Il balletto forse più amato e celebre al mondo torna al Giovanni da Udine con il suo intramontabile fascinodomenica 5 marzo con inizio alle ore 18.00 ad opera di una compagnia fra le più prestigiose di tutta la Russia, il Balletto dell’Opera Nazionale di Odessa e degli applauditi solisti Maria Polyudova e Vladimir Statnyy. Reso indimenticabile dalla struggente musica di Čajkovskij e le coreografie di Marius Petipa e Lev Ivanov, Il Lago dei Cigni andò in scena per la prima volta a Mosca il 20 febbraio 1877 e dunque a 140 anni esatti dal suo debutto, arriverà sul palcoscenico friulano con tutta la sua carica di iconica poesia. Lo spettacolo, che ci farà immergere nell’immortale tradizione del grande balletto classico, seducente oggi come allora, è affidato alla grazia e al prestigio di una compagnia applaudita in tutto il mondo per le sue superbe performance e che proprio con Il Lago dei Cigni, nel 1923, inaugurò la propria attività artistica. Da allora, il Balletto dell’Opera Nazionale di Odessa ha visto volteggiare sul suo prestigioso palcoscenico le più grandi dive del balletto russo, da Anna Pavlova a Galina Ulanova e Maya Plisetskaya. La compagnia vanta un ricchissimo repertorio che ha l’onore e l’onere di custodire nel tempo, in particolare la preziosa eredità costituita dai grandi balletti russi. Non c’è capolavoro della danza classica che questa non abbia interpretato: da Giselle a Bajadère, da La Bella addormentata a Lo Schiaccianoci oltre naturalmente al celebratissimo Il Lago dei Cigni e ai vari balletti novecenteschi su musiche di Prokof’ev, Stravinskij, Falla e Šcedrin. Il corpo di ballo è costituito dai migliori elementi laureati nelle prestigiose scuole coreografiche ucraine. Molti artisti di talento hanno danzato nella compagnia dell’Opera Nazionale di Odessa nei suoi vari periodi di attività, e molti di essi sono stati solisti in importanti compagnie internazionali. Nel corso degli anni, anche grazie alle numerose tournée in tutto il mondo, il Balletto dell’Opera Nazionale di Odessa ha conquistato una reputazione internazionale di primo piano. Info e biglietteria: Ticket disponibili presso la biglietteria del Teatro (via Trento 4 – Udine dalle 16.00 alle 19.00 eccetto domenica e giorni festivi; tel. 0432 248418, [email protected]). Biglietteria attiva anche al temporary ticket store del teatro presso la Libreria Feltrinelli di via Canciani a Udine (tutti i mercoledì con orario 10.00-13.00 e 13.30-18.00) e ai siti www.teatroudine.ite www.vivaticket.it “IL SECONDO FIGLIO DI DIO” con SIMONE CRSTICCHI REGIA di ANTONIO CALENDA DAL 3 AL 7 MAR. AL BOBBIO Arriva al Teatro Bobbio di Trieste per La Contrada la storia di un’utopia, il sogno di un mondo perfetto: Il secondo figlio di Dio, ovvero vita, morte e miracoli di David Lazzaretti, lo spettacolo con la regia di Antonio Calenda e a firma Simone Cristicchi, cantautore, scrittore e ormai da tempo attore di provata bravura. È la parabola di David Lazzaretti, una sorta di predicatore che alla fine dell’800 ad Arcidosso era diventato un vero e proprio profeta per la gente attratta dal suo progetto di realizzazione di una comunità fondata su uguaglianza e solidarietà. Una favola senza il lieto fine che Simone Cristicchi porta sul palcoscenico con le suggestioni delle musiche e di una magistrale interpretazione. SIMONE CRISTICCHI Lazzaretti è un personaggio vissuto tra il 1834 e il 1878 nell’area del Monte Amiata, in Toscana e anche in Francia. Una sorta di profeta, visionario, anarchico sovversivo e santo, la sua vita si sovrappone quasi perfettamente a quella di Gesù Cristo, però è una narrazione molto più vicina a noi perchè si svolge a metà dell’800. Lazzaretti viene conosciuto anche in Europa per le sue idee rivoluzionarie, idee di un mondo fatto di fratellanza tra i popoli, di un unico culto tra tutti gli uomini su una società nuova fondata sull’uguaglianza, l’istruzione e la solidarietà e per questo si inimicò all’epoca sia lo stato italiano, appena nato, sia le istituzioni ecclesiastiche che lo scomunicarono come eretico. Morì durante una processione alla testa di migliaia di persone nel 1878 colpito dal proiettile di un carabiniere di nome Antonio Pellegrini. E così finì la sua storia. Una storia che non molti conoscono. Alcune delle musiche che accompagnano lo spettacolo sono state scritte insieme a Walter Sibilotti, che ha collaborato con Simone anche per Magazzino 18. Sono musiche di stampo popolare in cui il violoncello si sposa alla fisarmonica e ad altri strumenti a percussione. C’è la presenza di un coro polifonico a più voci maschili e femminili, il Magnificat di Caravaggio, che interpreta sia canti popolari che di stampo religioso, chiari rimandi al canto gregoriano. Come l’uomo Lazzaretti univa alto e basso, anche nella musica si cercato di ricalcare questo equilibrio tra spirito e materia. La domanda che muove la rappresentazione riguarda ognuno di noi: la “divinità” è un’umanità all’ennesima potenza? Con una scenografia in continua mutazione e con l’aiuto di videoproiezioni Simone Cristicchi racconta la storia di David Lazzaretti, la storia di un’idea, la storia di un sogno. Spettacolo “blu” in scena al Teatro Orazio Bobbio dal 3 Marzo al 6 marzo 2017. Replica straordinaria Fuori Abbonamento martedì 7 marzo alle 20.30. Info: biglietteria della Contrada tel 040 948471 – 040 390613 o [email protected]. www.contrada.it. “La Paranza” di Romeo Barbaro: sabato 4 marzo alle 21, la Basilica dello Spirito Santo NAPOLI Sabato 4 marzo alle ore 21, la Basilica dello Spirito Santo ospiterà il concerto di musica etno folk campana intitolato “Canti e suoni all’ombra del Vesuvio”, un omaggio alla cultura contadina, soprattutto nella tammurriata. Una forma musicale che ancora oggi è presente nelle aree vesuviane, grazie al racconto e alla diffusione di alcuni figli di questa tradizione. Le antiche feste contadine, i pellegrinaggi scanditi dal ritmo dei tamburi e dalle voci rituali sono stati radicalmente trasformati nei loro significati, diventando spesso complesse forme di cultura urbana. Uno dei segnali più interessanti è rappresentato dalla diffusione di queste musiche e danze dal mondo contadino arcaico al mondo giovanile. C’era e c’è, nei ritmi e nelle musiche, una forza, una passione, una espressività che, pur essendo nate in un altro mondo, hanno trovato una vitalità nuova e imprevedibile. Questo excursus etnomusicale si snoda passo passo, fino ad arrivare attraverso un sentiero puro e scarso di forme e metriche musicali , nelle mura della palepolis, Neapolis, trascinando chi ascolta verso le melodie napoletane più rinomate, attraverso il canto, il suono e la danza… con le canzoni immortali del grande patrimonio della canzone napoletana. Il concerto vede in scena “La Paranza” di Romeo Barbaro con Claudia Sasso, Sara Tramma, Raffaella Vacca, Rosario Attanasio, Mauro Squillante. MAURIZIO CASIRATI Galleria Angelica di Roma dal 7 al 12 marzo 2017 Gli spazi della prestigiosa GALLERIA ANGELICA di Roma [Biblioteca Angelica – Via Sant’Agostino] ospiteranno la seconda tappa della mostra antologica MakeAnObject di MAURIZIO CASIRATI: sculture, dipinti e lampade per raccontare quasi venti anni di arte e design.Si inaugurerà MARTEDI 7 MARZO 2017 [alle ore 17.00] MakeAnObject, la grande mostra antologica di Casirati: sino al 12 MARZO 2017 Roma accoglierà una selezione di opere in grado di raccontare quasi venti anni di pittura, scultura, design e ricerca dell’artista lombardo. Quattordici sculture, dieci dipinti, quattro lampade e un polittico sono il corpus della mostra di Casirati, le cui opere sono state selezionate nel rispetto del percorso artistico condotto sinora dall’artista. La mostra romana permetterà di ammirare in anteprima un’opera dedicata al genio del cinema Stanley Kubrick e altre tre opere pittoriche sono legate al grande schermo: un ritratto diPhilip Seymour Hoffmann, un polittico dedicato a Ingmar Bergman e un dipinto ispirato alla cinematografia di genere ‘exploitation’ degli anni Settant.La prima tappa di questo percorso espositivo è stata la città di Napoli: a maggio/giugno 2016, il PAN | Palazzo delle Arti Napoli ha, infatti, accolto le opere dell’artista che saranno ospitate a marzo 2017 in una nuova, ampia mostra capitolina.Il percorso artistico di Maurizio Casirati, in arte ‘MakeAnObject’, è iniziato 20 anni fa quando, trasferitosi a Napoli dalla provincia di Milano, ha iniziato a cambiare volto a materiali di recupero, come legni spiaggiati, vecchi mobili, pietre e marmi di risulta, che nelle sue mani acquistano nuova vita. Il Teatro Stabile Sloveno di Trieste MARTEDì 7 MARZO 2017, ALLE ORE 10.00 Presenta TEOREMA di Pasolini il Il Teatro Stabile Sloveno di Trieste ha il piacere di invitare alla conferenza stampa di presentazione della produzione Milan Marković Matthis dal romanzo omonimo di Pier Paolo Pasolini TEOREMA regia Sebastijan Horvat MARTEDì 7 MARZO 2017, ALLE ORE 10.00 al Teatro Stabile Sloveno di Trieste (Foyer della platea-via Petronio, 4) Saranno con noi: Eduard Miler, coordinatore artistico TSS Sebastijan Horvat, regista Milan Marković Matthis, dramaturg e autore dell’adattamento Gašper Malej, traduttore Il cast di TEOREMA L’apertura della mostra del collettivo Assopuntoniente in occasione del debutto dello spettacolo verrà presentata da: Simone Zola, Assopuntoniente Collanteartistico Andrea Forliano “Enoarmonie” fa tappa al Castello di Spessa Domenica 5 marzo, alle 18, a Capriva del Friuli “Enoarmonie”, apprezzata rassegna, organizzata dall’associazione cividalese Sergio Gaggia, che propone musica di qualità e degustazioni dei migliori vini della regione, fa tappa nella splendida cornice del Castello di Spessa, a Capriva del Friuli. Domenica 5 marzo, alle 18, la violoncellista Maja Bogdanovic e la pianista Maria Beloussova, musiciste che vivono e operano a Parigi, presenteranno capolavori di grandi compositori dell’Europa dell’Est. Sarà possibile degustare i migliori vini dell’azienda Castello di Spessa. Le sottili analogie tra le pagine musicali e i tre vini di punta della prestigiosa azienda che ospiterà l’evento, saranno messe in luce dal compositore e conduttore radiofonico di Radio3 Rai Francesco Antonioni. Un compositore, come hanno scritto il Guardian e il Times – sottolinea Andrea Rucli, presidente dell’associazione Gaggia – che sa esattamente cosa vuole e come realizzarlo». Francesco Antonioni, che vive a Roma e insegna composizione al conservatorio di Latina, da molti anni cura trasmissioni culturali per Radio3, tra cui “Radio3-suite” e “Lezioni di musica”. «Per quanto riguarda Maja Bogdanovic – aggiunge Rucli – basta dire che le sono state affidate prime esecuzioni di opere di Krzysztof Penderecki, Sofia Gubaidulina, Philip Sawyers, Nicolas Bacri, Eric Tanguy, Benjamin Yusupov, Ivan Jevtic e altri. Assolutamente speciale il suo rapporto con Krzysztof Penderecki, iniziato in Francia, con l’Orchestre National des Pays de la Loire, e proseguita con la Filarmonica di Belgrado, l’Orchestra Filarmonica Slovena e la Tonhalle Orchester di Zurigo. Selezionata in un gruppo di artisti di primo piano a livello mondiale, è stata invitata a festeggiare, a Varsavia, l’ottantesimo compleanno del compositore, collaborando con Yuri Bashmet, Julian Rachlin e Barry Douglas. Maria Beloussova, eccellente solista, invece, si è dedicata, in questi ultimi tempi, soprattutto alla musica da camera, collaborando con musicisti di primissimo ordine del mondo musicale transalpino». Enoarmonie 2017 è realizzata grazie al sostegno della Regione, della Fondazione Friuli, delle aziende vitivinicole, della Banca di Cividale, e dei Comuni di Corno di Rosazzo e Povoletto, con la collaborazione di Slowfood e del Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia, che propone al turista un’interessante opportunità per conoscere le tipicità dell’enogastronomia regionale. MUSEO ARCHEOLOGICO DEL TORRE(PN) 5 MAR. LE TRASFORMAZIONI DELL’ETA’ DEI METALLI Una passeggiata tra i reperti del Museo Archeologico del Castello di Torre per scoprire le caratteristiche degli insediamenti dell’età del Rame, del Bronzo e del Ferro…tra villaggi fortificati, strumenti e monili in metallo, oggetti votivi ed altro ancora , consentirà ai visitatori di approfondire, attraverso l’analisi dell’età dei metalli, le conoscenze attorno alle trasformazioni della vita quotidiana delle popolazioni preistoriche.Agli adulti quindi verrà proposto un percorso assistito alle specifiche sezioni museali che trattano l’argomento della giornata, mentre per famiglie e per i più piccoli sarà allestito un laboratorio di archeologia sperimentale dedicato alla creazione di monili metallici.Sono questi gli argomenti e le prove pratiche organizzate per domenica 5 marzo con inizio alle 16.30 dall’Archeo museo di Torre in Via Vittorio Veneto nell’ambito delle visite guidate gratuite alle sale del museo che si tengono ogni prima domenica del mese, di solito da marzo a novembre. L’ingresso al Museo è di 1 Euro per gli adulti, mentre è gratuito per bambini.