STATO DELL’AMBIENTE E ASPETTI SANITARI CORRELATI NELLA PROVINCIA DI BERGAMO CAPITOLO 3 L’ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE GENERALE AI PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO AMBIENTALE NOTI ED IMPATTI SULLA SALUTE Paragrafo 3.4 RADIAZIONI IONIZZANTI Novembre 2003 3.4.1 NATURALI (RADON) Il paragrafo illustra alcuni dati in merito alle principali problematiche relative al gas radon, alle caratteristiche dello stesso, ai limiti di concentrazione, alle campagne di mappatura. Verranno poi analizzati gli effetti sulla salute e i dati sanitari (Correlazione stima del tumore polmonare e livelli di esposizione in provincia di Bergamo). Gli argomenti riguardanti i dati ambientali e le campagne di mappatura effettuate sul territorio della Provincia di Bergamo sono ampiamente trattati nel capitolo 2. Premessa L’inquinamento indoor e il suo impatto sulla salute, in questi ultimi decenni ha rappresentato un argomento di ricerca e ha suggerito l’adozione di prescrizioni applicative finalizzate al miglioramento della qualità igienica delle costruzioni. Le nuove caratteristiche strutturali degli edifici, hanno influito negativamente sulle condizioni di qualità dell’aria indoor, riducendo anche sensibilmente i ricambi di aria/orari rispetto alle costruzioni tradizionali. In questi ultimi anni grande attenzione è posta dagli igienisti ai sistemi di ventilazione naturale e artificiale dei locali e alle tecniche di isolamento degli edifici dal terreno. Il Radon, quale contaminante ambientale rappresenta un problema di più recente acquisizione rispetto ai contaminanti più tradizionali. Aspetti sanitari Il radon appartiene al limitato gruppo di sostanze per le quali è stata provata la cancerogenità sugli esseri umani; si ritiene che rappresenti per la popolazione la principale fonte di esposizione alle radiazioni ionizzanti e che sia uno dei principali fattori di rischio per il tumore al polmone. Il radon decade, con emissione di radiazione, in una sequenza di elementi radioattivi che, presenti nell’aria, possono essere inalati, penetrando nei bronchi e nei polmoni, così determinando un irraggiamento dell’individuo dall’interno. Questo irraggiamento del tessuto polmonare sembra costituire un agente cancerogeno. Numerosi studi epidemiologici sono stati condotti per determinare l’esistenza del problema e una sua quantificazione. Studi di coorte, effettuati su categorie di soggetti a rischio (esposti professionalmente al radon e ai suoi prodotti) come i minatori delle miniere di uranio in alcune località degli Stati Uniti, del Canada e della Francia, hanno effettivamente riscontrato la correlazione in oggetto. Studi caso-controllo svolti sulla popolazione (principalmente in Svezia, in Norvegia e negli Stati Uniti, hanno per altro fornito esiti controversi rispetto a quelli sui minatori. Una stima del rischio per la popolazione, derivata dall’ICRP, dagli studi citati, corrisponde ad un tasso annuo di decesso per tumore polmonare di circa sei su centomila, per esposizioni a concentrazioni medie di radon. Il Radon sembra inoltre implicato nella genesi di altre patologie tumorali quali le leucemie e il carcinoma gastrico. Per quanto riguarda le leucemie sono stati effettuati diversi studi: uno studio geografico condotto negli USA ha suggerito l’associazione tra frequenza di leucemia infantile e radiazione gamma di fondo1, mentre nell’adulto, l’associazione tra rischio di leucemia mieloide e esposizione domestica a radon è stata suggerita sulla base di studi di correlazione2; uno studio caso-controllo in Italia ha indicato un aumento del rischio per i residenti in abitazioni in tufo3; due studi svedesi hanno indicato un’associazione con la radiazione gamma emessa da particolari materiali da costruzione4. Studi più recenti hanno fornito i seguenti risultati: L’esposizione a radon, derivante da fonti naturali, nelle abitazioni è un importante problema di salute pubblica in molti paesi. Comunque non è stata evidenziata un’associazione tra esposizione domestica a radon e leucemia negli adulti nel Regno Unito. I bambini nati e residenti in aree dove la concentrazione di radon è stata classificata bassa hanno un rischio minore di sviluppare qualsiasi malattia rispetto a quelli nati in aree classificate a normale o alta concentrazione di radon; L’incidenza internazionale della leucemia mieloide, del tumore del rene, del melanoma e di alcuni tumori dell’infanzia, mostra una significativa correlazione con l’esposizione a radon in ambiente domestico. 431 Per quanto riguarda l’associazione tra radon e carcinoma gastrico sono stati valutati i seguenti studi: il rischio di cancro allo stomaco causato dall’assunzione di acqua contenente radon è estremamente basso e può essere stimato in circa 20 morti annuali rispetto alle 13000 morti per cancro allo stomaco attribuibile ad altre cause; Si è inoltre evidenziato che alte concentrazioni di radon nell’aria non causano un rischio materiale di mortalità per tumori diversi da quello polmonare. In sintesi non vi sono attualmente evidenze definitive in merito all’associazione tra leucemie infantili, carcinoma gastrico e gas radon alle concentrazioni che si possono incontrare nelle abitazioni. L’argomento merita tuttavia ulteriori approfondimenti mediante studi di epidemiologia analitica di dimensioni statistiche adeguate. Di seguito vengono presentate le mappe che fanno riferimento alla campagna di mappatura già descritta nel capitolo 2. Figura 3.4.1 - Campionamento relativo a piani a basso/medio rischio (rialzato in su) Fonte: A.S.L. di Bergamo 432 Figura 3.4.2 - Campionamento relativo a piani ad alto rischio (da p.terra in giù) Fonte: A.S.L. di Bergamo Figura 3.4.3 - Campionamento relativo a locali a media/alta frequentazione Fonte: A.S.L. di Bergamo 433 Figura 3.4.4 - Campionamento relativo a locali con frequentazione non continuativa e continuativa Fonte: A.S.L. di Bergamo Radon e tumore polmonare in provincia di Bergamo Nella zona territoriale della Provincia di Bergamo si evidenziano delle criticità, dovute ad elevate concentrazioni di radon, soprattutto nella Val Seriana, dove erano presenti miniere di uranio e piombo. Sulla base dei dati della letteratura si è evidenziato che la frazione eziologica di tumori del polmone attribuibili al radon equivale ad un valore compreso tra il 5 e il 20% sul totale di tutti i tumori del polmone. Per quanto riguarda la Provincia di Bergamo (tabella 3.4.1 è fatta una stima della quota di tumore che potrebbe essere attribuita al radon, ecco riassunti gli esiti: • sul totale di 557 decessi per tumore polmonare nel periodo 94/96, possono essere attribuiti all’esposizione a radon da 28 a 111 decessi; • nel periodo 97/99 su un totale di 587 decessi, se ne possono attribuire al radon da 29 a 117. Tabella 3.4.1 - Stima della frazione eziologica del tumore al polmone attribuibile al radon in provincia di Bergamo Periodo 94-96 97-99 Media annua 94-96 Media annua 97-99 Maschi 1.378 11.2% tot. dec. 1.428 11.6% Radon Attr. (5-20%) Femmine 293 2.5% tot. dec. 332 2.7% Radon Attr. (5-20%) Totale 1.671 7.0% tot. dec 1.760 7.1% 460 23-92 98 5-20 557 28-111 476 24-95 111 5-22 587 29-117 Fonte: A.S.L. di Bergamo 434 Queste stime non sono molto precise, ma dimostrano come il radon sia un fattore di rischio importante e da non sottovalutare nella genesi del carcinoma polmonare, per questo motivo sono state attuate delle azioni informative preventive dai Servizi di Prevenzione: • informazioni ai sindaci, alle scuole e ai residenti • approfondimento delle indagini per situazioni critiche • attività prescrittiva di risanamento • requisiti delle nuove costruzioni ad uso residenziale e lavorativo Misure di prevenzione e tecniche di risanamento Le misure di prevenzione vanno scelte in relazione al rischio, bisogna ,quindi, valutare il livello di emissione e la concentrazione del gas, le caratteristiche strutturali delle costruzioni, la destinazione d’uso dei locali e il loro tasso d’occupazione. Sostanzialmente le misure di prevenzione sono due: • la ventilazione naturale e artificiale dei locali; • l’isolamento dell’edificio dal suolo tramite vespai areati e sigillatura di fissurazioni e canalizzazioni. 3.4.2 RADIAZIONI AD USO MEDICO Nel quadro delle azioni mirate alla protezione delle persone sottoposte a trattamenti diagnostici o terapeutici, a rischio di esposizione alle radiazioni ionizzanti, la Regione Lombardia, tramite la Unità organizzativa Prevenzione della Direzione Generale Sanità, ha aggiornato nel 2000 l’inventario regionale delle attrezzature radiologiche (intendendo con tale termine sia quelle per radiodiagnostica sia quelle per radioterapia) e di medicina nucleare, realizzato per la prima volta nel 1997.Le elaborazioni dei dati ottenuti forniscono gli elementi principali che caratterizzano la situazione del parco radiologico in Lombardia. Le attrezzature radiologiche e di medicina nucleare censite in Lombardia al 30 giugno 2000 nelle strutture sanitarie pubbliche e private sono risultate 15.209, la frazione maggiore (circa il 79%) è impiegata in ambito odontoiatrico: seguono le attrezzature per radiodiagnostica specialistica (circa il 19%) e quelle impiegate in medicina nucleare e radioterapia che costituiscono circa il 2% del totale.Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle attrezzature nel loro complesso la media regionale è di 1667 attrezzature per milione di abitanti; la Provincia di Bergamo si colloca leggermente al di sotto della media, con 1590 attrezzature per milione di abitanti, distribuite come elencato di seguito nella tabella n. 3.4.2. Tabella 3.4.2 - Attrezzature per milione di abitanti Provincia di Bergamo TIPO DI ATTREZZATURA Attrezzature di radiodiagnostica specialistica per milione di abitanti: Attrezzature di medicina nucleare per milione di abitanti: Attrezzature di radioterapia per milione di abitanti Attrezzature impiegate in ambito odontoiatrico per milione di abitanti: Fonte: A.S.L. di Bergamo N. 259 9 11 1311 L’elaborazione delle informazioni raccolte ha consentito di stimare in 0,6 mSv/anno la dose efficace individuale assorbita dalla popolazione bergamasca a seguito dell’esposizione a radiazioni per le prestazioni diagnostiche considerate in linea con il resto della popolazione lombarda (tabella 3.4.3). I risultati ottenuti mostrano che il maggior contributo alla dose efficace collettiva assorbita dalla popolazione a seguito di indagini comportanti esposizione alle radiazioni ionizzanti risulta legato all’effettuazione di esami di radiodiagnostica e che in tale ambito la tomografia computerizzata (TC) da sola contribuisce per circa il 60%. 435 Tabella 3.4.3 - mSv/esame /persona nella popolazione lombarda Prestazioni anno 2000 Tipologia di esame Proiezione Lombardia mSv/mGy (efficace) (2,5 mm Al) mSv/esame persona (efficace) P.A. 1.695.346 0,147 0,1 lat 1.365.296 0,093 0,1 A.P. 390.302 0,108 1,1 lat 373.585 0,030 0,9 C.C. 535.153 0,081 0,2 Torace Rachide lombosacrale mammografia Fonte: A.S.L. di Bergamo Nell’ultimo rapporto UNSCEAR (United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation) si afferma che i valori di dose efficace assorbiti pro-capite nell’anno 2000 per diagnostica medica sono compresi tra 0,04 e 1 mSv. A tali dosi non si verificano effetti nocivi sulla salute per la popolazione esposta. 3.4.3 RADIAZIONI AD USO INDUSTRIALE I principali utilizzi di apparecchiture radiogene e isotopo radioattivi a scopo industriale in provincia di Bergamo riguardano i seguenti settori e attività: • Controllo radiografico saldature (Settore Metalmeccanico) • Controllo radiografico di spessore (Metalmeccanico – Tessile-Plastica) • Controllo livelli liquidi ( limentare- Chimica- Plastica.) • Controllo colorimetrico (Tessile) • Controlli qualità e resistenza materiali e prodotti (Costruzioni – Metalmeccanica) Dall’analisi delle pratiche relative agli adempimenti amministrativi sull’utilizzo di apparecchiature radiogene e isotopi radioattivi in ambito industriale e dall’analisi dei dati sanitari in nostro possesso si può considerare irrilevante il rischio di effetti sanitari per la popolazione e sotto controllo il rischio per i lavoratori professionalmente esposti. Tabella 3.4.4 - adempimenti amministrativi anni1995-1998 in ambito industriale ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI Comunicazioni di detenzione Nulla osta alla detenzione e Pareri al Prefetto per Nulla osta impiego Comunicazione cessato impiego o detenzione Comunicazione di cessione Fonte: A.S.L. di Bergamo Industrie e laboratori di ricerca 464 32 28 12 436