REGIONE VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI ODERZO Committente: DEFINITIVO IMMOBILIARE DEL CAMPIELLO Via Postumia Centro 99 31040 Gorgo al Monticano (TV) [email protected] Oggetto: Progettista: RELAZIONE TECNICA ILLUMINAZIONE ESTERNA PARAMENTO MURARIO E PERCORSI “Residenza Vittoria Oderzo” RT Per. Ind. Loris SCIAN Di Loris Scian Via Pasch 59 – 33084 Cordenons Tel/Fax 0434.18.30.592 Cell 335.617.47.81 [email protected] Rev. 0 1 Data Gennaio 2016 Aprile 2016 Descrizione Prima Emissione Modifica punti alimentazione Approvato Direzione Direzione INDICE PER CAPITOLI 1. OGGETTO DEI LAVORI ....................................................................................................................................... 3 2. RISPONDENZA A NORME E LEGGI.................................................................................................................. 3 3. MATERIALE ELETTRICO ................................................................................................................................... 4 4. ALIMENTAZIONI GENERALI E POTENZE IMPEGNATE ........................................................................... 4 5. DISTRIBUZIONE LINEE PRINCIPALI .............................................................................................................. 4 6. INQUINAMENTO LUMINOSO ............................................................................................................................ 5 7. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ....................................................................................................................... 5 8. QUADRI ELETTRICI ............................................................................................................................................. 6 8.1. 9. QUADRI ELETTRICI GENERALE PER AMBIENTI TIPO DOMESTICO O SIMILARE............................ 6 SEZIONI MINIME E CADUTE DI TENSIONE AMMESSE ............................................................................. 6 10. TUBI, CANALI, CASSETTE DI DERIVAZIONE E CONNESSIONI.......................................................... 7 11. CAVI E CONDUTTORI ..................................................................................................................................... 7 12. PROTEZIONE DEI CAVI ED INTERRUTTORI AUTOMATICI ............................................................... 9 13. PROTEZIONE DA CONTATTI INDIRETTI ............................................................................................... 10 14. VERIFICHE E COLLAUDI ............................................................................................................................ 11 15. DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ ........................................................................................................ 14 15.1. DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ ........................................................................................................ 14 16. ALLEGATO 1: DICHIARAZIONE DEL PROGETTISTA ......................................................................... 14 17. ALLEGATO 2: CALCOLI ILLUMINOTECNICI ........................................................................................ 14 1. OGGETTO DEI LAVORI Il presente progetto ha per oggetto la realizzazione degli impianti di illuminazione esterna del paramento murario e dei percorsi pedonali. Il punto di alimentazione dell’impianto prenderà origine dal quadro Zone comuni Scala “B”. Il presente progetto prevede la realizzazione di: - Montante Enel dal contatore al relativo quadro elettrico zone comuni, realizzato con sistema a doppio isolamento; - Collegamento all’impianto di terra esistente; - Realizzazione illuminazione esterna. 2. RISPONDENZA A NORME E LEGGI L’edificio è classificato come Ambiente Ordinario e pertanto si applicano le prescrizioni generali delle Norme CEI. In particolare: CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua, CEI 64-12: Guida all’esecuzione degli impianti elettrici di terra negli edifici per uso residenziale e terziario, CEI 64-53: Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati. L.R. 17 Agosto 2009 Nuove norme per il contenimento dell'inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell'illuminazione per esterni e per la tutela dell'ambiente e dell'attività svolta dagli osservatori astronomici. In generale gli impianti ed i componenti dovranno essere realizzati a regola d'arte (legge 186 del 1/3/1968); le caratteristiche degli impianti nonché dei loro componenti dovranno rispondere alle norme di legge e dei regolamenti vigenti, ed in particolare dovranno essere conformi: - alle prescrizioni ed indicazioni dell'ENEL o dell'Azienda distributrice dell'energia elettrica, per quanto di loro competenza nei punti di consegna, - alle prescrizioni ed indicazione della TELECOM o dell’Azienda distributrice del servizio telefonico, per quanto di loro competenza nei punti di consegna. Inoltre si applicano le seguenti disposizioni di carattere generale: CEI 0-2: guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici CEI 0-10: guida alla manutenzione degli impianti elettrici CEI 17-13: apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per B.T.; CEI 20-19: cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750V, CEI 20-20: cavi isolati con PVC con tensione nominale non superiore a 450/750V, CEI 20-21: calcolo delle portate dei cavi elettrici, CEI 20-22: prova dei cavi non propaganti l’incendio ed a ridotta emissione di gas corrosivi, CEI 20-36: prova di resistenza al fuoco dei cavi elettrici CEI 23-51: prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare, CEI 81-10 protezione delle strutture contro i fulmini, CEI 81-3 valori medi del numero di fulmini a terra …. dei Comuni d’Italia, CEI UNEL 35024: portate di corrente in regime permanente per posa in aria, L.186 del 13/03/68: disposizioni concernenti la produzione d’apparecchiature, materiali, macchinari, installazioni d’impianti elettrici e elettronici, DM 37 del 22/1/08: regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a), della Legge 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno di edifici. e tutte le altre leggi, normative, etc. anche se non menzionate nelle presenti specifiche ma applicabili al progetto 3. MATERIALE ELETTRICO Particolare attenzione si dovrà avere nei riguardi del materiale utilizzato: infatti tutto il materiale elettrico soggetto alla direttiva bassa tensione dev’essere marcato CE; tale marcatura attesta la conformità del materiale alla direttiva B.T. e quindi alla regola d’arte. Per il materiale non soggetto a tale direttiva privo della marcatura CE, e privo anche di un marchio di qualità, è opportuno che l’installatore richieda al costruttore (od al suo distributore) la dichiarazione che è costruito a regola d’arte, è sufficiente che tale dichiarazione compaia a catalogo. Per i prodotti non soggetti alla direttiva BT l’installatore può ricorrere a prodotti con un marchio di conformità alle norme emesso da istituto autorizzato (come IMQ). Copia del certificato di rispondenza alle norme dovrà essere fornita alla D.L. da parte della ditta installatrice. Si ricorda che se l’installatore utilizza materiale elettrico non soggetto alla direttiva BT privo di marchio di qualità o dichiarazione di conformità del costruttore se ne assume la responsabilità. 4. ALIMENTAZIONI GENERALI E POTENZE IMPEGNATE I dati che caratterizzeranno la fornitura elettrica sono i seguenti: - sistema TT, - limite di progetto per la potenza ammissibile contrattuale: 3 kW; - tensione 400 Volt, frequenza 50 Hz; - corrente di corto circuito presunta 6 kA; Gli impianti elettrici sono calcolati per la massima potenza impegnata, segue che le prestazioni e le garanzie per quanto riguarda le portate di corrente, le cadute di tensione, le protezioni e l'esercizio in genere sono riferite ad essa. 5. DISTRIBUZIONE LINEE PRINCIPALI Nel presente progetto abbiamo diverse tipologie di utenze e/o impianti alle quali corrispondono altrettante tipologie di cavi da impiegare e precisamente: Tubazioni in PVC a vista e/o sottotraccia interno edificio: Per la distribuzione dell’energia, cavo tipo N07V-K, tensione d’isolamento 450/750V, temperatura di funzionamento normale 70°C, temperatura massima di cortocircuito 160°C, isolante in PVC di qualità R2, temperatura di posa minima 5°C, conforme alle norme CEI 20-35, CEI 20-22 II, CEI 20-37/2, sezioni e formazioni indicate negli elaborati grafici di progetto. Per la distribuzione dell’energia, cavi tipo FG7(O)R, temperatura di funzionamento normale 90°C, temperatura massima di cortocircuito 250°C, isolante in gomma HEPR ad alto modulo che conferisce elevate caratteristiche elettriche, meccaniche e termiche, temperatura di posa minima 0°C, conforme alle norme CEI 20-35, CEI 20-22 II, CEI 20-37/2; Tubazioni in PVC a vista e/o sottotraccia all’esterno dell’edificio: Per la distribuzione dell’energia, cavi tipo FG7(O)R, temperatura di funzionamento normale 90°C, temperatura massima di cortocircuito 250°C, isolante in gomma HEPR ad alto modulo che conferisce elevate caratteristiche elettriche, meccaniche e termiche, temperatura di posa minima 0°C, conforme alle norme CEI 20-35, CEI 20-22 II, CEI 20-37/2; Tubazioni in PEHD posate all’esterno e/o interrate e/o su canali metallici: Per la distribuzione dell’energia, cavi tipo FG7(O)R/FG7(O)M1, temperatura di funzionamento normale 90°C, temperatura massima di cortocircuito 250°C, isolante in gomma HEPR ad alto modulo che conferisce elevate caratteristiche elettriche, meccaniche e termiche, temperatura di posa minima 0°C, conforme alle norme CEI 20-35, CEI 20-22 II, CEI 20-37/2; 6. INQUINAMENTO LUMINOSO La Regione Veneto è stata la prima regione nella quale si è studiato e legiferato in merito all’inquinamento luminoso prodotto dai corpi illuminanti nelle città. Il presente progetto pertanto rispetta le prescrizioni della Legge Regionale del Veneto del 17 agosto 2009. In particolare si è provveduto in sede di progetto a verificare che: Il progetto illuminotecnico, sviluppato nel rispetto delle norme tecniche vigenti del Comitato elettrotecnico italiano (CEI) e dell’ente nazionale di unificazione (UNI), è accompagnato da una certificazione del progettista di rispondenza dell’impianto ai requisiti della presente legge (Allegato 1) Che i corpi illuminanti sono costituiti da apparecchi aventi un’intensità luminosa massima compresa fra 0 e 0.49 candele (cd) per 1.000 lumen di flusso luminoso totale emesso a novanta gradi ed oltre; Costituidi da lampade ad elevata efficienza energetica ovvero Led; sono realizzati in modo che le superfici illuminate non superino il livello minimo di luminanza media mantenuta o di illuminamento medio mantenuto previsto dalle norme di sicurezza specifiche; in assenza di norme di sicurezza specifiche la luminanza media sulle superfici non deve superare 1 cd/mq; 7. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE L’impianto sarà realizzato mediante la predisposizione di alcuni punti luce a led installati rispettivamente nel porticato che si affaccia su Piazzale della Vittoria e da lampade incassate sui muretti delle aiuole lungo Via Montello. Quest’ultime saranno con ottica asimmetrica per consentire di indirizzare il flusso luminoso verso il pavimento: Nel presente progetto si possono distinguere i seguenti punti luce: punto luce “con interruttore astronomico”, installato nel quadro zone comuni della scala B: dotato di Funzione “Astro” che consente l’accensione al tramonto e spegnimento all’alba all’orario prestabilito secondo le coordinate geografi impostate. L’impostazione può avvenire anche per mezzo dell’inserimento del codice di avviamento postale. Punto illuminazione percorso pedonale costituito da una lampada: Apparecchio di illuminazione a luce diretta, finalizzato all’impiego di sorgenti luminose LED monocromatici. Installazione ad incasso a pavimento, parete e soffitto. Costituito da corpo e controcassa per l’installazione da ordinare separatamente. Corpo in inox, con testate di estremità in pressofusione di alluminio complete di guarnizioni siliconiche. Verniciatura acrilica liquida ad elevata resistenza agli agenti atmosferici e ai raggi UV. Box inferiore per il cablaggio in PPS (polifenilensolfuro). Vano ottico chiuso superiormente da uno schermo in vetro semiacidato, spessore 8mm, fissato con silicone. Completo di piastra multiled di potenza in colore Neutral White. Provvisto di ottiche con lente in materiale plastico (metacrilato) per illuminazione Wall Washer. Il box inferiore è fornito di due pressacavi PG11 in ottone nichelato per cablaggio passante, idonei per cavi Ø6,5÷11mm. Per il fissaggio del vano ottico alla controcassa il prodotto è dotato di un sistema ad aggancio rapido tramite chiavi a testa esagonale. Controcassa per l'installazione in alluminio con tappi in tecnopolimero da ordinare separatamente. Tutte le viti esterne utilizzate sono in acciaio inox A2. Le caratteristiche tecniche degli apparecchi sono conformi alle norme EN 60598-1. Flusso totale emesso: 852,30 lumen Potenza totale: 19,9W Efficienza luminosa: 42,8 lm/W Life Time: 100000 ore; Flusso totale disperso verso l’alto: 0lm Tensione: 230V Grado di protezione IP67 Classe d’isolamento II Classe energetica: A++ La lampada sarà posizionata ruotata di 90 gradi con il flusso luminoso diretto verso il pavimento. Punto illuminazione paramento murario Faretto a risparmio energetico carrabile per esterni. Corpo in alluminio, flangia e finiture in acciaio inox. Ottica 30° basculante. Possibilità di scegliere tra luce bianca calda, fredda o naturale. Faretto composto da tre led di potenza 2W ciascuno. 8. QUADRI ELETTRICI 8.1. QUADRI ELETTRICI GENERALE PER AMBIENTI TIPO DOMESTICO O SIMILARE Per la protezione dei circuiti, si installerà un quadro elettrico a parete o a incasso in prossimità del punto di consegna enel (vedere tavole grafiche) La struttura del centralino sarà realizzata in materiale tecnopolimero di alta qualità che garantisce il rispetto delle norme CEI e dovranno rispettare i requisiti d’isolamento completo richiesti secondo le Norme CEI EN60439-1 e CEI 64-8. Il quadro sarà realizzato come indicato prima, in materiale isolante ed autoestinguente, provvisti di sportello trasparente ed aventi grado minimo di protezione IP40, adatto per l’installazione di interruttori su guida DIN e completi di tutti gli accessori. E’ onere del costruttore eseguire i quadri in base alle caratteristiche (marca, modello) dei componenti scelti, le verifiche richieste dalle norme vigenti e fornire n°2 copie degli schemi (di cui uno entro apposita tasca da fissare all’interno dell’involucro/portella). In generale per realizzare quadri elettrici di bassa tensione destinati ad applicazioni domestiche è possibile utilizzare la norma CEI 23-51 “prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare”; essa si applica ai quadri realizzati assiemando involucri vuoti (conformi alla norma CEI 23-49) con corrente nominale in entrata non superiore a 125A trifase o 32A monofase, e con Icc presunta al punto di consegna non superiore a 10 kA. I quadri realizzati in conformità alla CEI 23-51 devono possedere una targa, posta anche dietro l’eventuale portella, riportante il nome o il marchio del costruttore, la tensione nominale di funzionamento, la corrente nominale, la natura e frequenza della corrente, il grado di protezione. L’installatore od il costruttore al termine dei lavori esegue le verifiche richieste e redige una dichiarazione di conformità alla regola d’arte del quadro realizzato. E’ da considerare un allegato obbligatorio relativo al componente/quadro installato da unire alla dichiarazione di conformità. I quadri sono installati dove indicato negli elaborati di progetto (o dalla D.L.) e dotati di istruzioni semplici e facilmente accessibili atte a dare all'utente finale informazioni sufficienti per il comando delle apparecchiature. 9. SEZIONI MINIME E CADUTE DI TENSIONE AMMESSE Le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore di 4% della tensione a vuoto) devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL; al fine di garantire un’adeguata scelta dei cavi saranno rispettate le prescrizioni delle norme di riferimento, CEI-UNEL 35024-1/2, che stabiliscono le portate dei cavi anche in presenza di più circuiti. 10. TUBI, CANALI, CASSETTE DI DERIVAZIONE E CONNESSIONI Nella realizzazione dell’ impianto elettrico vengono utilizzati tubazioni per la protezione e la distribuzione delle linee in cavo. Vediamo di seguito alcune indicazioni: tubazioni: la normativa Europea CEI-EN 50086 ha introdotto il concetto di sistema (combinazione di tubi ed accessori) con lo scopo di assicurare una corretta installazione; essa non considera più il tipo di materiale ma solo le caratteristiche e le prestazioni che i prodotti devono avere per soddisfare i requisiti di sicurezza. E’ stata recepita in Italia dalla norma CEI 23-39 “… prescrizioni generali” con le relative parti seconde: - CEI 23-54: prescrizioni per sistemi di tubi rigidi: descrive le prescrizioni per tubi ed accessori rigidi sia di metallo che isolanti, filettabili e non. Sono adatti all’installazione in vista; - CEI 23-55: prescrizioni per sistemi di tubi pieghevoli ed autorinvenenti: i tubi pieghevoli, adatti alla posa sottotraccia, sono tubi che possono essere piegati a mano con una forza limitata e che nel corso della loro utilizzazione non devono subire continue piegature. I tubi autorinvenenti, adatti ad essere annegati nel calcestruzzo, hanno un’elevata elasticità per cui sotto l’effetto di una sollecitazione si deformano fino al 50% del diametro, ritornando al valore iniziale una volta che questa viene rimossa; - CEI 23-56: prescrizioni per sistemi di tubi flessibili: i tubi flessibili possono essere piegati a mano con una forza piuttosto limitata e sono destinati ad essere frequentemente piegati durante l’impiego. Adatti all’installazione su macchine utensili con parti mobili e per connettere tubi rigidi ad apparecchi. - CEI 23-46: prescrizioni per sistemi di tubi interrati: cavidotti destinati alla posa interrata per installazioni elettriche o per telecomunicazioni, di tipo rigido e corrugato, talvolta costituiti da una doppia parete. Nella posa incassata le tubazioni devono essere posate secondo percorsi orizzontali o verticali; nel pavimento e nel soffitto esse possono seguire un qualsiasi percorso. Esse non devono sconfinare in altre unità immobiliari, al fine di non rendere accessibile una conduttura non sezionata dall’interruttore dell’unità. Il diametro interno dei tubi protettivi deve essere pari ad almeno 1.3 (30%) volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi, con un minimo di 16 mm. La sfilabilità dei cavi è raccomandata ma non obbligatoria (CEI 64-8). Nella posa a controsoffitto le tubazioni devono essere fissati a parete od a soffitto. Nella posa interrata i cavidotti, anche se di tipo pesante, devono essere posate ad una profondità di almeno 0.5 m con una protezione supplementare. Tale profondità minima e la protezione supplementare non sono richiesti se la tubazione utilizzata è in grado di resistere ai normali attrezzi di scavo (ad es. tubo metallico). Lungo la tubazione devono essere predisposti pozzetti di ispezione in corrispondenza delle derivazioni, dei cambi di direzione, ecc. in modo da facilitare la posa, rendere l’impianto accessibile per riparazioni od ampliamenti. I chiusini dei pozzetti devono essere di tipo carrabile quando ubicati su strada o su passi carrai. connessioni e cassette di derivazione: le connessioni (giunzioni e derivazioni) devono essere eseguite con l’impiego di appositi dispositivi: non sono ammesse connessioni per mezzo di attorcigliamento e nastratura. Esse devono unire cavi aventi le stesse caratteristiche (tipo e sezione dei conduttori, colore) ed essere accessibili: pertanto vanno eseguite unicamente entro cassette di derivazione, quadri, ecc.. E’ vietato eseguirle all’interno dei tubi. E’ buona norma che cavi e relative connessioni non occupino più del 50% del volume delle cassette. Le derivazioni da quadri e scatole in impianti con grado di protezione IP4X, IP44 o superiore, devono essere realizzate con l’impiego di appositi pressacavi o pressatubi. 11. CAVI E CONDUTTORI Si riportano di seguito le prescrizioni delle norme vigenti che devono rispettare i cavi impiegati nella realizzazione degli impianti elettrici: circuiti a tensione diversa: sono ammessi circuiti a tensione diversa entro lo stesso tubo o canale purché tutti i cavi siano isolati per la tensione maggiore; è anche accettabile che i due isolamenti siano sul cavo a tensione maggiore (classe II) mentre il cavo a tensione minore sia isolato per la propria tensione. In alternativa si possono separare i cavi per mezzo di setti separatori, tubi di protezione e cassette di derivazione distinte. coesistenza di circuiti diversi: è consigliabile che le colonne montanti relative ai circuiti citofonici, di antenna TV e di energia siano separate tra loro. Cavi per diversi utilizzi possono comunque essere posati entro la stessa canalizzazione, purché tutti i conduttori siano isolati per la tensione nominale più elevata. Viceversa i cavi per i circuiti telefonici devono avere tubazioni, cassette e scatole separate dagli altri impianti. cavi per posa interrata: per posa interrata s’intende la posa del cavo direttamente a contatto con il terreno od entro tubo interrato. I cavi utilizzati in tale posa devono essere muniti di guaina protettiva ed essere isolati, per citare i più comuni, in gomma G7 (FG7OR) od in PVC di qualità R2 (N1VV-K). isolamento dei cavi: i cavi isolati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a 450/750V, simbolo di designazione 07; quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500V, simbolo di designazione 05. La caduta di tensione e la densità di corrente non possono superare in nessun caso i valori massimi ammessi dalla normativa. colori distintivi dei cavi: i conduttori impiegati nell’esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI UNEL 00722 e 00712. In particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. I conduttori di fase devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto: la norma non richiede colori particolari. Ad esempio le fasi possono essere distinte dai colori nero, grigio e marrone, utilizzando colori distinti per circuiti distinti (es: nero per la F.M., grigio per la luce, etc.). sezione del conduttore di neutro: nei circuiti monofase a due fili il conduttore di neutro deve avere la stessa sezione di quello di fase, qualunque sia la sua sezione. Il conduttore di neutro può avere sezione inferiore rispetto a quella dei conduttori di fase nei circuiti trifase sostanzialmente equilibrati e comunque tutte le volte che la portata del conduttore impiegato sia maggiore della massima corrente di squilibrio. In tal caso la sezione del neutro può anche essere inferiore a metà della corrispondente sezione di fase. E’ richiesto comunque un 2 2 minimo di 16 mm se in rame e 25 mm se in alluminio, come prescritto dall'art.524.2 delle norme CEI 648. sezione del conduttore di terra: la sezione del conduttore di terra (conduttore che collega il collettore principale al dispersore) non deve essere inferiore a quella indicata dalla tabella che segue, e comunque in accordo con quanto prescritto dalle norme CEI 64.8, art. 543.1. Per effettuare la misura della resistenza di terra la norma richiede un dispositivo di apertura sul conduttore di terra, che può essere combinato con il collettore principale. In alternativa si può prevedere un’apposita barretta di sezionamento entro scatola; il pozzetto di terra non è obbligatorio. PROTETTI NON PROTETTI MECCANICAMENTE MECCANICAMENTE PROTETTI CONTRO LA CORROSIONE in accordo con CEI 64-8 art. 16 mmq rame 543.1 16 mmq ferro zincato (*) NON PROTETTI CONTRO LA 25 mmq rame 25 mmq rame CORROSIONE 50 mmq ferro zincato (*) 50 mmq ferro zincato (*) (*) zincatura secondo CEI 7-6 o con rivestimento equivalente sezione dei conduttori di protezione: la sezione minima dei conduttori di protezione (PE) non deve essere inferiore a quella indicata nella tabella che segue. In ogni caso si deve adottare la sezione unificata più vicina a quella risultante dall'applicazione della tabella. SEZIONE DEI CONDUTTORI DI FASE DELL'IMPIANTO S (mmq) S ≤ 16 16 < S ≤35 S > 35 SEZIONE MINIMA DEL CORRISPONDENTE CONDUTTORE DI PROTEZIONE Sp (mmq) Sp = S 16 SP = S/2 In alternativa ai criteri sopraindicati è ammesso il calcolo della sezione minima del conduttore di protezione mediante il metodo analitico indicato dalle norme CEI 64-8, tenendo comunque conto delle indicazioni di progetto. Se il PE è comune a più circuiti dovrà essere dimensionato in base al conduttore di fase di sezione più elevata. sezioni minime dei conduttori equipotenziali: - conduttori equipotenziali principali: devono avere una sezione non inferiore a metà di quella del conduttore di protezione di sezione più elevata dell'impianto, con un minimo di 6 mmq ed un massimo di 25 mmq. - conduttori equipotenziali supplementari: devono avere una sezione di almeno 2.5 mmq se protetti meccanicamente (ad es. posati entro tubazione in PVC) e di 4 mmq se non dotati di protezione meccanica. 12. PROTEZIONE DEI CAVI ED INTERRUTTORI AUTOMATICI Nel dimensionamento di un impianto elettrico è fondamentale la scelta dei cavi e delle relative protezioni; la procedura da adottare per un corretto dimensionamento è la seguente: - calcolo delle correnti d’impiego delle condutture (IB); - dimensionamento dei cavi a portata (in base alle modalità di posa); - verifica della caduta di tensione ammessa; - calcolo delle correnti di corto circuito; - scelta degli interruttori automatici, in base alla corrente d’impiego ed alla corrente di corto circuito nel punto d’installazione; - verifiche di compatibilità interruttore / cavo: - verifica della protezione contro il corto circuito massimo (confrontando l’energia specifica passante 2 2 2 dell’interruttore autom. (I t) con l’energia specifica ammissibile dal cavo (K S ); - verifica della protezione contro i corto circuiti a fondo linea; - verifica della protezione contro i contatti indiretti (confrontando le caratteristiche di intervento del dispositivo di protezione In con la corrente di guasto a terra Id), discussa nel paragrafo successivo. I cavi devono essere protetti contro le sovracorrenti (ogni corrente che supera il valore nominale, che per i cavi è la portata). La norma distingue due tipi di sovracorrenti: - corrente di sovraccarico: sovracorrente che si verifica in un circuito elettricamente sano; - corrente di corto circuito: sovracorrente che si verifica in un circuito elettricamente non sano; Vediamo di seguito le prescrizioni della norma CEI 64-8 relative a questi fenomeni: sovraccarichi: per la protezione contro le correnti di sovraccarico si debbono rispettare le due condizioni: IB In IZ If 1.45 IZ dove IB è la corrente d’impiego della conduttura, In la corrente nominale o di regolazione del dispositivo di protezione, IZ è la portata in regime permanente della conduttura ed If è la corrente di sicuro funzionamento del dispositivo di protezione. Il coordinamento tra un cavo ed un interruttore automatico deve perciò iniziare dalla scelta di un interruttore automatico che abbia una corrente nominale superiore alla corrente d’impiego della conduttura, riservandosi poi di scegliere un cavo di portata adeguata. Ai fini pratici, per l’impianto elettrico in oggetto, la seconda delle due disuguaglianze è sempre soddisfatta impiegando interruttori automatici per usi domestici (conformi a CEI 23-3, aventi If = 1.45 In) o per uso industriale (conformi a CEI EN 60947-2, aventi If = 1.3 In). corto circuiti: nota la Icc nel punto di consegna, la lunghezza e la sezione del cavo, è possibile calcolare il valore della Icc in un punto del cavo a valle. La norma richiede la protezione del cavo contro i corto circuiti sia ad inizio linea che a fine linea. I due casi si risolvono come segue: 2 2 2 2 - un cavo si considera protetto contro il c.to c.to ad inizio linea se I t K S (dove I t è l’energia 2 2 specifica passante dell’interruttore automatico e K S l’energia specifica ammissibile dal cavo); - un cavo si considera protetto contro il c.to c.to a fine linea se vi è la presenza di un dispositivo di protezione di tipo termico. Nei circuiti senza protezione termica (perché richiesto, ad es. circuiti di sicurezza) si deve verificare che sia Iccmin Im (dove Iccmin è il valore della Icc a fondo linea e Im la corrente d’intervento della protezione magnetica). Quando non è presente la protezione termica occorre calcolare le lunghezze massime protette dei cavi in funzione dei valori di corrente di regolazione magnetica. In generale gli interruttori automatici devono avere dispositivo di sgancio per ogni polo ed il dispositivo di manovra deve essere ad apertura rapida ed interamente a scatto libero, così che i contatti non possano essere tenuti chiusi durante il cortocircuito. Il comando manuale degli interruttori deve aprire o chiudere simultaneamente tutti i poli di un interruttore multipolare. L'avvenuto intervento di un interruttore automatico deve essere segnalato con la posizione di leva chiaramente su "aperto". All'inizio di ogni impianto utilizzatore deve essere installato un interruttore generale onnipolare munito di adeguati dispositivi di protezione contro le sovracorrenti. 13. PROTEZIONE DA CONTATTI INDIRETTI Le misure di protezione contro i contatti indiretti sono di due tipi: senza interruzione automatica del circuito: per mezzo di componenti con isolamento doppio (materiali di classe II), separazione elettrica, locali in cui le masse siano collegate tra loro ma non con la terra, locali in cui pavimenti e pareti siano in materiale isolante. con interruzione automatica del circuito: con tale metodo è necessario che: - tutte le masse estranee e tutti gli elementi conduttori accessibili siano collegati all’impianto di terra tramite un conduttore di protezione; - i tempi d’intervento delle protezioni siano tali da garantire l’incolumità delle persona che venga a contatto con una massa accidentalmente sotto tensione. Il tempo massimo d’intervento dipende dal sistema di neutro, dalla tensione nominale tra fase e terra e dalle caratteristiche dell’ambiente. Analizziamo di seguito le misure da adottare nel caso d’interruzione automatica del circuito, con particolare attenzione al tipo di sistema TT con cui sarà alimentata la struttura in progetto: tale tipo d’alimentazione è un impianto nel quale il neutro è collegato direttamente a terra, le masse sono collegate a terra mediante conduttore di protezione (separato dal conduttore di neutro), ed in cui lo sgancio è obbligatorio al primo guasto d’isolamento, mediante differenziale a corrente residua. Si noti che se le masse non sono collegate ad una terra comune dev’essere utilizzato un dispositivo differenziale su ogni partenza. E’ il classico sistema in cui l’utenza è alimentata direttamente dalla rete pubblica di distribuzione in B.T.. In un sistema TT la protezione dai contatti indiretti dev’essere soddisfatta dalla relazione: I A UL / R A dove IA è la corrente che provoca l’intervento automatico del dispositivo di protezione, U L la tensione limite di contatto pari a 50V (25V in ambienti a maggior rischio) ed RA la somma delle resistenze del dispersore e dei PE. I dispositivi automatici ammessi dalla norma sono il dispositivo a corrente differenziale ed il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti. L’impiego del dispositivo a corrente differenziale consente di prevedere un impianto di terra facile da realizzare ed affidabile nel tempo; inoltre il collegamento delle masse con la terra può avere un valore di resistenza elevato. Se l'impianto comprende più derivazioni protette da dispositivi con correnti di intervento diverse deve essere considerata la corrente di intervento più elevata. Per ragioni legate alla continuità di esercizio ed ai pericoli indotti da un eventuale mancanza di energia elettrica è opportuno realizzare una selettività tra due o più dispositivi differenziali posti in serie. Affinché la selettività sia reale la corrente differenziale nominale del dispositivo a monte deve essere almeno il doppio di quella del dispositivo a valle ed il ritardo intenzionale imposto al dispositivo a monte deve essere superiore al tempo totale d’interruzione del dispositivo a valle. 14. VERIFICHE E COLLAUDI Durante lo svolgimento dei lavori saranno effettuate ispezioni periodiche di tutti gli impianti in esecuzione; lo scopo di dette ispezioni sarà quello di accertare la rispondenza delle opere eseguite alle opere progettate, alle disposizioni di legge, a prescrizioni particolari concordate in sede di offerta o nel corso dei lavori, alle norme CEI. Le ispezioni non costituiranno accettazione di installazioni parzialmente o totalmente eseguite, essendo ciò riservato al Collaudatore. Tutte le prove, i collaudi e le certificazioni dovranno essere conformi alle vigenti norme CEI ed IEC; se richiesto dal Direttore dei lavori la Ditta dovrà fornire le copie di tutte le certificazioni delle diverse apparecchiature e/o componenti che ne comprovino la rispondenza alle specifiche di progetto. Le certificazioni originali dovranno obbligatoriamente essere state rilasciate da laboratori autorizzati a tale scopo e riconosciuti dallo Stato. Non saranno accettate certificazioni eseguite al solo scopo di ottenere l'approvazione dei materiali per l'installazione nell'ambito del presente lavoro. Alla consegna in cantiere e comunque prima dell'installazione la Ditta fornirà inoltre le copie delle certificazioni relative ai quadri elettrici ed alle apparecchiature per le quali siano previsti collaudi in fabbrica. Non sarà consentita l'installazione di apparecchiature prive dei certificati richiesti. Ad impianto ultimato e quando sarà ordinato dal Direttore dei lavori la Ditta sarà tenuta ad eseguire le prove ed i collaudi di seguito indicati per l'accettazione degli impianti. Le prove ed i collaudi dovranno essere eseguiti da personale tecnico specializzato in presenza del Direttore dei lavori. Nel caso le prove od i collaudi non diano risultati soddisfacenti o comprovino l'inadeguatezza dell'installazione o il mancato rispetto delle specifiche di contratto, la Ditta sarà tenuta a sue spese alla immediata modifica o rifacimento delle installazioni stesse secondo le istruzioni date dalla D.L.. Le prove ed i collaudi che verranno eseguiti sono i seguenti: esami a vista: con gli esami a vista si accerta che i componenti dell'impianto siano conformi alle prescrizioni di sicurezza, siano stati scelti correttamente, installati in conformità alla normativa CEI e non siano visibilmente danneggiati da comprometterne la sicurezza. La conformità alle prescrizioni di sicurezza potrà essere accertata dall'esame dei marchi (IMQ) e/o da certificazioni e dichiarazioni rilasciate dal Costruttore. L'esame a vista comprenderà di massima le seguenti verifiche: - metodi di protezione contro i contatti diretti: verifica delle protezioni costituite da barriere, involucri, ostacoli e distanziamenti; - presenza di barriere tagliafuoco e altre precauzioni contro la propagazione del fuoco e sistemi di protezione contro gli effetti termici; - scelta dei conduttori per quanto riguarda la loro portata e caduta di tensione; - presenza di dispositivi di sezionamento e di comando; - identificazione dei conduttori di neutro e di protezione; - presenza di cartelli monitori, schemi ed informazioni analoghe; - identificazione dei circuiti, dei fusibili, degli interruttori, dei morsetti, etc.; - idoneità delle connessioni; - accessibilità all'impianto per interventi manutentivi ed operativi; verifica dimensionamento componenti: con la verifica del dimensionamento dei componenti e dell'apposizione dei contrassegni di identificazione ci si accerta che i componenti dei circuiti messi in opera siano adatti alle condizioni di posa ed alle caratteristiche dell'ambiente e che siano dimensionati in relazione ai carichi reali di funzionamento contemporaneo; verrà inoltre accertato che tali componenti siano dotati dei debiti contrassegni di identificazione dove prescritti. verifica sfilabilità dei cavi: la verifica sarà effettuata estraendo uno o più cavi dal tratto di tubo o condotto compreso tra due cassette di transito o derivazione successive e controllando che questa operazione non abbia provocato danneggiamenti ai cavi stessi. La verifica verrà eseguita su tratti di tubo o condotto per una lunghezza complessiva compresa tra l'1% ed il 5% della lunghezza totale. Sarà verificato anche il rapporto tra il diametro interno del condotto o tubo ed il cerchio circoscritto al fascio di cavi in esso contenuto. misura della resistenza d’isolamento: tale misura sarà misurata tra le coppie di conduttori attivi e tra ogni conduttore attivo ed il conduttore di terra prima del collegamento degli apparecchi utilizzatori; durante la misura dell'isolamento tra conduttore attivo ed il conduttore di terra tutti i conduttori attivi dovranno essere collegati tra di loro. La resistenza d'isolamento, misurata con le tensioni di prova sotto riportate, sarà ritenuta accettabile se ogni circuito, con gli apparecchi utilizzatori disinseriti, avrà una resistenza d'isolamento non inferiore a quella indicata nella tabella che segue e comunque dalle norme CEI. Le misure verranno effettuate in c.c. e l'apparecchio di prova dovrà essere in grado di fornire le tensioni indicate con un carico di 1 mA: TENSIONE NOMINALE DEL CIRCUITO (V) SELV O PELV Fino a 500 V compresi, con l'eccezione dei casi sopra Oltre i 500 V RESISTENZA DI ISOLAMENTO (MOhm) 0.5 1 1 verifica della protezione per separazione elettrica: tale verifica accerterà che la resistenza d'isolamento tra le parti attive del circuito in prova e quelle di altri circuiti con tutti gli apparecchi utilizzatori inseriti (per quanto possibile) non sia inferiore a quella riportata nel precedente punto d); misura della caduta di tensione: la misura sarà eseguita tra il punto iniziale dell'impianto ed il punto scelto per la prova. Verranno inseriti due voltmetri con la stessa classe di precisione nei punti suddetti ed alimentati tutti gli utilizzatori che possono funzionare contemporaneamente. Quindi verranno eseguite le letture degli strumenti possibilmente nello stesso istante. Si procederà quindi alla determinazione della caduta di tensione che non dovrà essere superiore al 4%; verifica delle protezioni contro le sovracorrenti: verifica delle protezioni contro i cortocircuiti ed i sovraccarichi intesa a controllare che il potere d'interruzione delle protezioni contro i cortocircuiti sia adeguato all'impianto ed alla sua alimentazione e che la taratura degli apparecchi di protezione contro i sovraccarichi sia armonizzata con la portata dei conduttori protetti dagli apparecchi stessi; verifica delle protezioni contro i contatti diretti: la verifica delle protezioni contro i contatti diretti comprenderà: - - esame a vista dei conduttori di terra e di protezione consistente nel controllo delle sezioni, dei materiali, delle modalità di posa, delle giunzioni e dello stato di conservazione; controllo che i conduttori di protezione assicurino il collegamento tra i conduttori di terra ed il morsetto di terra degli utilizzatori fissi ed il contatto di terra delle prese a spina; misura del valore di resistenza di terra eseguita con il metodo voltamperometrico utilizzando un dispersore ausiliario ed una sonda di tensione con appositi strumenti di misura. Il dispersore ausiliario dovrà essere posto ad una distanza dall'impianto di terra pari a 5 volte la dimensione massima dell'impianto; eguale distanza dovrà intercorrere tra il dispersore ausiliario e la sonda di tensione; verifica nei locali da bagno (se esistenti) della continuità del collegamento equipotenziale tra le tubazioni metalliche di adduzione e di scarico delle acque, tra le tubazioni e gli apparecchi sanitari e tra il collegamento equipotenziale ed il conduttore di protezione. Tale verifica dovrà essere effettuata prima della muratura degli apparecchi sanitari; verifica inserzione dispositivi d’interruzione: identificazione dei conduttori di neutro e di protezione e verifica dell'inserzione dei dispositivi di interruzione unipolare da eseguire quando sia vietato installare dispositivi di interruzione unipolare sul neutro; si procederà all'identificazione dei conduttori di neutro e di protezione per controllare che tali interruttori siano inseriti unicamente sulle fasi; prove di funzionamento: le apparecchiature, i motori ed i relativi ausiliari, i comandi ed i blocchi dovranno essere sottoposti ad una prova di funzionamento per controllare che essi siano montati, regolati e funzionanti a regola d'arte; verifica degli utilizzatori: la verifica degli utilizzatori ad installazione fissa è intesa ad accertare il corretto allacciamento all'impianto e l'interposizione di un adeguato organo di manovra e protezione. La D.L. si riserva comunque la facoltà di far eseguire quelle altre prove e verifiche che riterrà opportune. Tutte le verifiche e prove di cui sopra saranno eseguite dalla D.L. in contraddittorio con la Ditta e di esse e dei risultati ottenuti verrà compilato un regolare verbale. 15. DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ Relativamente ai soli impianti elettrici il Committente dovrà ottenere e dotarsi dei seguenti documenti: 15.1. DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ Alla fine dei lavori, in ottemperanza a quanto prescritto dal DM 37/08, l’impresa installatrice dovrà rilasciare al Committente la “Dichiarazione di Conformità degli impianti realizzati a regola d’arte” nei modi e nei termini stabiliti, comprensiva della certificazione dei quadri elettrici (CEI 23-51) e degli elaborati grafici As Built. 16. ALLEGATO 1: Dichiarazione del progettista 17. ALLEGATO 2: Calcoli Illuminotecnici ALLEGATO 1 Il sottoscritto Per. Ind. Loris SCIAN, iscritto all’Albo del Collegio Periti Industriali e Periti Laureati della Provincia di Pordenone al n°868, nella specializzazione Elettrotecnica, dichiara che il presente progetto rispette le prescrizioni contro l’inquinamento luminoso di cui alla Legge Regionale del 17 agosto 2009. Cordenons, lì 18/04/2016 Per. Ind. Loris SCIAN