SISTEMI DI ACQUISIZIONE DATI, DIGITALIZZAZIONE E CONTROLLO AUTOMATICO G. Ciaschetti ACQUISIZIONE E DIGITALIZZAZIONE: I dati del mondo reale sono analogici (variano con continuità), e per essere elaborati devono essere digitalizzati (convertiti in sequenze di bit, cioè numeri binari) segnale analogico segnale digitale ATTUAZIONE E DISTRIBUZIONE: I dati elaborati (digitali) devono essere convertiti in segnali analogici per effettuare delle azioni fisiche segnale digitale segnale analogico I VANTAGGI DELLA DIGITALIZZAZIONE - Controllo digitale di processo (controllo qualità, sistemi di refrigerazione, …) - Multiplazione (più conversazioni su un’unica linea telefonica) - Controllo e correzione degli errori di trasmissione - Eliminazione di interferenze (rumore, disturbi, …) - Digital Image Processing (fotoritocco) - Audio Editing - Compressione dei dati - Sistemi real-time (centrali nucleari, controllo aereo, …) Analogico vs. Digitale analogico digitale LA CATENA DEL CONTROLLO AUTOMATICO conversione ADC acquisizione elaborazione conversione DAC 01001 01100 11001 11001 01000 00011 dati numerici dati numerici ALCUNI ESEMPI: - Sistema di irrigazione automatico - Controllo della stabilità di un veicolo (ESP) - Controllo della frenata (ABS) - Karaoke/Stereo HI-FI - Allarme - Diga centrale elettrica attuazione CHI FA COSA fase di acquisizione: il trasduttore acquisizione grandezza fisica grandezza elettrica Trasduttore CHI FA COSA fase di conversione analogico-digitale: l’ADC conversione ADC 01001 01100 11001 dati elettrici dati numerici Analog Digital Converter CHI FA COSA fase di elaborazione numerica: il computer elaborazione 01001 01100 11001 11001 01000 00011 dati numerici raccolti dati numerici elaborati Computer CHI FA COSA fase di conversione digitale-analogico: il DAC conversione DAC 11001 01000 00011 dati numerici attuazione Digital Analog Converter CHI FA COSA fase di attuazione: l’attuatore attuazione grandezza elettrica grandezza fisica Attuatore I Trasduttori Nella fase di acquisizione, le grandezze fisiche sono convertite in segnali elettrici per mezzo di trasduttori. Essi possono anche essere digitali, ossia fornire in uscita direttamente grandezze digitali (in questo caso, incorporano un ADC). Trasduttori analogici hanno in genere uscite da 0 a 10 V, se misurate in tensione, o da 4 a 20 mA, se misurate in corrente. Trasduttori digitali possono essere a 4, 8, 16 o 24 bit. I trasduttori, a seconda delle grandezze fisiche che rilevano, si dividono in: - Elettrochimici (pila, accumulatore) - Elettromeccanici (dinamo, accendigas piezoelettrico, quarzo, dinamometro) - Elettroacustici (microfono, idrofono, testina giradischi) - Fotoelettrici (cella solare, fotocellula, CCD) - Elettromagnetici (antenna, testina VHS) - Termoelettrici (termocoppia, termometro digitale) I Trasduttori CARATTERISTICA DI TRASFERIMENTO: E' il legame che intercorre tra la grandezza d’ingresso i, che è la grandezza fisica da trasdurre,e il segnale elettrico in uscita u La caratteristica di trasferimento ideale è sempre lineare, quella reale è una curva. I Trasduttori CAMPO DI LAVORO: E‘ l’intervallo di valori che può assumere la grandezza che deve essere trasdotta. Ad esempio, se un trasduttore di temperatura riporta la dicitura: Tmin = -30°C ; Tmax = +100°C oppure -30°C < T < +100°C specifica che il campo di lavoro entro il quale il costruttore garantisce il corretto funzionamento del trasduttore va dai -30 ai 100 gradi centigradi. Non rispettando questo parametro, oltre a perdere la sicurezza del corretto funzionamento, si rischia di danneggiare il componente. I Trasduttori SENSIBILITA’: E' il legame che esiste tra la variazione della grandezza in ingresso Δi e la variazione della grandezza in uscita Δu . Δu S Δi Nel caso di trasduttori con caratteristica di trasferimento lineare, S è costante in tutto il campo di lavoro. Nel caso di trasduttori con caratteristica di trasferimento non lineare, si fa invece riferimento alla variazione istantanea della sensibilità, cioè du dS di Un trasduttore di posizione: Il potenziometro grandezza fisica lunghezza grandezza elettrica resistenza E’ un resistore a tre terminali, due fanno capo agli estremi del potenziometro, il terzo (terminale centrale) è mobile e permette di accedere a una porzione della resistenza Se R è la resistenza totale, L è la lunghezza totale del resistore e Lu la lunghezza del tratto inferiore, allora si ha: Lu Ru R L Un trasduttore di posizione: Il potenziometro Indichiamo con x la lunghezza normalizzata del tratto inferiore Lu detta Lu R1 R xR L e R 2 R R1 R x R (1 x) R Lu x L e detta E la tensione (costante) applicata al potenziometro, dalla legge di Ohm si ha: I E E E R R1 R 2 (1 x )R xR E xRE Vu R1 I xRI xR Ex (1 x) R xR R(1 x x) caratteristica di trasferimento lineare Un trasduttore di temperatura: La termocoppia Basata sull’effetto Seebeck, è costituita da due conduttori elettrici di diverso materiale uniti tra loro in un punto detto giunto caldo. L’altra estremità dei conduttori è detta giunto freddo. La tensione misurata sui conduttori nel giunto freddo è correlata alla differenza di temperatura tra il giunto caldo e il giunto freddo. Effetto Seebeck: quando si congiungono tra loro due metalli diversi, alla giunzione nasce spontaneamente un campo elettrico che riesce a riequilibrare la diffusione degli elettroni che cercano di migrare dal metallo in cui si trovano a più alta concentrazione a quello a più bassa concentrazione. Tale campo crea un d.d.p. dipendente dalla temperatura. Un trasduttore di temperatura: La termocoppia Se la giunzione si trova alla temperatura TH e i due terminali A e B si trovano alla stessa temperatura Tc , si verifica l’insorgenza tra i punti A e B della differenza di potenziale: U (TH TC ) dove γ è la costante di Seebeck, che si misura in μV/C° Anche se idealmente c’è una relazione di proporzionalità tra la differenza di temperatura tra i due giunti e la differenza di potenziale nel giunto freddo, in realtà la caratteristica di trasferimento di una termocoppia è non lineare! Conversione analogico-digitale Un ADC trasforma un segnale elettrico in una informazione numerica (digitale). Caratteristiche principali di un convertitore ADC sono il range di valori ammessi per il segnale di ingresso, che va da 0 a un valore di fondo scala VFS , e il numero R di uscite (bit), o risoluzione. L’ADC suddivide il campo di variazione del segnale in n intervalli di quantizzazione, dove n = 2R. L’ampiezza di questi intervalli di quantizzazione è detta quanto e riassume in sé entrambe le caratteristiche. y(t) 0 ≤ y(t) ≤ VFS quanto b0 q ADC bR 0 q 2q 3q VFS Ad esempio, per un ADC con R=8 bit e VFS = 10 V, si ha n=28 = 256 e intervallo di quantizzazione q = 10/265 = 0.039 V = 39 mV V FS 2R Conversione analogico-digitale L’ADC associa a ogni diverso valore del segnale di ingresso y(t) un diverso quanto, secondo la formula VAL DEC 2 R y (t ) q / 2 VFS che corrisponde alla tabella ingresso VALDEC uscita (VALBIN) 0≤y(t)<q/2 0 00000000 q/2≤y(t)<3q/2 1 00000001 3q/2≤y(t)<5q/2 2 00000010 5q/2≤y(t)<7q/2 3 00000011 … … Conversione analogico-digitale ESEMPIO: ADC con risoluzione R=8 bit e VFS =5,12V ingresso uscita 0≤y(t)<10 00000000 10≤y(t)<30 00000001 30≤y(t)<50 00000010 50≤y(t)<70 00000011 … … Se y(t) = 3.675 abbiamo VAL DEC da cui otteniamo q = 5,12/256=20mV 2 R y (t ) q / 2 256(3,675 0,01) / 5,12 184 VFS VALBIN 10111000 Conversione analogico-digitale ERRORE DI CONVERSIONE: l’ADC associa a tutti i valori di un intervallo quantizzato (quanto) in ingresso un unico insieme di segnali di uscita. Se si trasforma nuovamente il dato numerico ottenuto in un dato analogico, detto valore quantizzato VAL Q , si nota che il valore quantizzato corrisponde al centro dell’intervallo di quantizzazione, e non al valore originale, in generale. Si commette pertanto un errore di conversione pari a VALQ y(t ) TEMPO DI CONVERSIONE: Poiché il segnale di ingresso varia nel tempo, occorre che il tempo di conversione dell’ADC sia inferiore al tempo di campionamento (non tutti gli istanti dei segnali di ingresso vengono convertiti, ma solo alcuni campioni di esso). Tconv Tcamp Conversione digitale-analogico Un DAC trasforma un’informazione numerica (digitale) in un segnale elettrico. Come per l’ADC, le caratteristiche principali di un DAC sono il range di valori del segnale di uscita, che va da 0 a un valore di fondo scala VFS , e il numero R di ingressi (bit), o risoluzione. Anche il DAC, come l’ADC, suddivide il campo di variazione del segnale in uscita in n quanti, dove n = 2R. b0 DAC Vout 0 ≤ VOUT ≤ VFS bR quanto q V FS 2R Conversione digitale-analogico ESEMPIO: DAC con risoluzione R = 3 bit e VFS = 10 V q = 10/8=1.25 V Vout 10 q 000 001 010 011 100 ....... 111 N Conversione digitale-analogico Il DAC associa a ogni diverso valore di ingresso un segnale di uscita VOUT secondo la formula Vout qN(10) Ricordando la rappresentazione binaria di un numero decimale, possiamo allora dire che il DAC mette in relazione i bit di ingresso b0,…bR-1 con il segnale di uscita VOUT nel seguente modo: Vout q(2 R1 bR1 2 R2 bR2 ... 21 b1 20 b0 ) ESEMPIO: DAC con risoluzione R = 8 bit e valore di fondo scala VFS = 10 V Valore di ingresso: N = (151)10 = (10010111)2 Vout 0.039(27 *1 26 * 0 25 * 0 24 *1 23 * 0 22 *1 21 *1 20 *1) 5.889 Conversione digitale-analogico ERRORE DI CONVERSIONE: a differenza dell’ADC, il DAC non commette errori di conversione, poiché l’insieme dei valori di ingresso non è continuo, ma discreto: ad ogni possibile valore di ingresso corrisponde un diverso livello di tensione in uscita. In particolare, al numero 0 corrisponde la tensione VOUT = 0, al numero 1 corrisponde la tensione VOUT = q, al numero 2 corrisponde la tensione VOUT = 2q, e così via. Il quanto q rappresenta allora il passo di tensione tra due livelli digitali successivi. Un interessante applicazione dei DAC è nella riproduzione di suoni digitali: la scheda audio del computer trasforma i bit memorizzati nel file .wav o .mp3 in segnali elettrici che vengono quindi inviati alle casse (gli attuatori, che trasformano i segnali elettrici in onde sonore). In questa applicazione, emergono alcune problematiche come, ad esempio, la riproduzione di un accordo, composto da più note insieme: essa richiede che il DAC utilizzi tecniche di interpolazione per combinare insieme diversi suoni con diverse frequenze. Attuatori Nella fase di attuazione, le grandezze elettriche sono convertite in grandezze fisiche per mezzo degli attuatori. Essi possono essere - Elettrostatici (interruttori, relè, display, valvole) - Elettromagnetici (ammortizzatori auto, valvole di non ritorno) - Idraulici (rubinetti, sistemi pneumatici) - Umani (braccia, gambe, bocca) - Meccanici (robot, motori elettrici) - Elettroacustici (casse, cuffie) - Elettrotermici (regolatori di temperatura) Nel mondo industriale, generalmente si intende per attuatore un qualunque dispositivo in grado di trasformare un certo tipo di energia, non necessariamente elettrica, in un altro tipo di energia. E’ possibile infatti trovare dispositivi chiamati attuatori che trasformano, ad esempio in una diga di una centrale elettrica, un’energia idraulica in energia meccanica. In questa accezione, anche un mulino a vento è un attuatore! L’attuatore elettromagnetico Questo attuatore converte una corrente in una forza ad essa proporzionale. E’ realizzato con una barretta di materiale ferromagnetico magnetizzata, parzialmente inserita in un solenoide. F N S I I V Alimentando il solenoide con una corrente I, il magnete viene attirato o respinto con una forza F. La tensione che si sviluppa ai capi del solenoide, in conseguenza del moto del magnete, è V = n B v dove n è il numero di spire per unità di lunghezza, B è il flusso di B proprio della barretta magnetizzata, e v è la velocità del magnete. Il Campionamento L’acquisizione di dati analogici del mondo reale, che poi devono essere digitalizzati, non avviene in ogni possibile istante di tempo: ciò sarebbe impossibile, sapendo che essi variano con continuità nel tempo. Piuttosto, solo un certo numero di campioni del segnale di ingresso vengono utilizzati nella digitalizzazione, un po’ come avviene per la digitalizzazione delle immagini (mediante uno scanner o una macchinetta fotografica digitale), o per la digitalizzazione dei suoni. Un opportuno circuito chiamato Sample and Hold, spesso integrato nell’ADC, esegue il campionamento ogni Tcamp istanti di tempo. Maggiore sarà la frequenza di campionamento, migliore risulterà la rappresentazione digitale del segnale analogico, ma maggiore risulterà anche la quantità di memoria necessaria per immagazzinare l’informazione digitale. Il teorema di Shannon afferma che non si ha perdita di informazione nella ricostruzione del segnale campionato se la frequenza di campionamento è almeno due volte la massima frequenza del segnale da campionare, cioè fcamp ≥ 2 fmax. Al di sotto di questo valore, possono crearsi degli effetti indesiderati, come quello dell’aliasing: due segnali distinti, una volta campionati, diventano indistinguibili. Il fenomeno dell’aliasing ha applicazioni in campo medico, ad esempio nell’ecografia (color Doppler) e nella risonanza magnetica. Il condizionamento dei segnali Abbiamo detto che un trasduttore ha un suo campo di lavoro, che è l’intervallo di valori della grandezza fisica che esso riesce a rilevare. Secondo la sua caratteristica di trasferimento, di conseguenza, esso produce un determinato intervallo di valori di tensione elettrica in uscita. D’altra parte, anche l’ADC che deve trasformare i segnali elettrici in dati numerici digitali ha un suo campo di lavoro, cioè accetta in ingresso segnali elettrici entro un certo intervallo di valori, che può non essere lo stesso di quelli in uscita al trasduttore. E’ necessario allora adattare l’uscita del trasduttore con l’ingresso dell’ADC, mediante un opportuno condizionamento dei segnali elettrici. Questo può essere effettuato con - Amplificazione del segnale (permette di livellare l’ampiezza dell’intervallo) - Traslazione del segnale (permette di livellare il livello minimo) Vmaxtrasd VFS condizionatore di segnale Vmintrasd 0 Il condizionamento dei segnali Vmax trasdA Vmax trasd Amplificatore Vmin trasd Vmax trasdA Vmin trasdA VFS Traslatore Vmin trasdA 0 0 Filtro passa-basso Può accadere, in fase di campionamento, che alcune delle frequenze da campionare risultino essere ancora troppo alte rispetto alla frequenza di campionamento adottata. Questo accade, ad esempio, nel caso di errori nella trasmissione di dati: sappiamo che stiamo ricevendo segnali analogici (onde elettromagnetiche) all’interno di un certo intervallo, ma poi in realtà esse risultano essere più alte, a causa di disturbi incontrollati, con rischio di aliasing. Per evitare questo, si antepone al circuito di Sample and Hold un dispositivo elettrico chiamato filtro passa-basso, che fa passare solo le frequenze al di sotto di una certa soglia fissata a priori. Impostando come soglia la frequenza massima che ci aspettiamo di campionare, evitiamo così effetti indesiderati. Si riporta, a titolo di esempio, la catena completa del controllo automatico per un sistema Karaoke che deve registrare e/o applicare degli effetti (digitali) alla voce in tempo reale.