Laboratorio di Fisica RICHIAMI DI OTTICA – ONDE o CORPUSCOLI ? - (wikipedia) Formulata da Isaac Newton nel XVII secolo. La luce veniva vista come composta da piccole particelle di materia (corpuscoli) emesse in tutte le direzioni. Oltre che essere matematicamente molto semplice (molto più della teoria ondulatoria) questa teoria spiegava molto facilmente alcune caratteristiche della propagazione della luce che erano ben note all'epoca di Newton. Innanzitutto la meccanica galileiana prevede, correttamente, che le particelle (inclusi i corpuscoli di luce) si propaghino in linea retta ed il fatto che questi fossero previsti essere molto leggeri era coerente con una velocità della luce alta ma non infinita. Anche il fenomeno della riflessione poteva essere spiegato in maniera semplice tramite l'urto elastico della particella di luce sulla superficie riflettente. La spiegazione della rifrazione era leggermente più complicata ma tutt'altro che impossibile: bastava infatti pensare che le particelle incidenti sul materiale rifrangente subissero, ad opera di questo, delle forze perpendicolari alla superficie che ne cambiassero la traiettoria. Nel 1678 lo scienzato olandese Christian Huygens formulò una regola "euristica" che permetteva di interpretare i fenomeni luminosi come fenomeni ondulatori. In aperto contrasto con la teoria corpuscolare della luce di Newton, Huygens derivò dal proprio principio un'interpretazione ondulatoria coerente di tutti i fenonemi concernenti la luce allora noti. Per usare le parole dello stesso Huygens [1] "...ciascuna particella della materia in cui un'onda viaggia comunica il suo moto non solo alla particella vicina che è allineata con la sorgente luminosa, ma necessariamente anche alle altre con le quali è a contatto e che si oppongono al suo movimento. Cosicché intorno a ciascuna particella si origina un'onda di cui essa è il centro" In sintesi il principio afferma che: "Tutti i punti di un fronte e raggio F(t) possono essere considerati sorgenti puntiformi di onde sferiche secondarie aventi la stessa frequenza dell'onda principale. Dopo un tempo Δt la nuova posizione del fronte F(t + Δt) sarà la superficie di inviluppo di queste onde secondarie" L'immagine a lato chiarisce quanto detto. Laboratorio di Fisica ESPERIENZA DI YOUNG Francesco Maria Grimaldi (1618–1663) notò la prima volta che i bordi delle ombre non erano netti, e attribuì questo effetto alla diffrazione supponendo che la luce fosse un'onda Thomas Young realizzò l'esperimento della doppia fenditura nel 1801 confermando il comportamento ondulatorio (in opposizione alla teoria corpuscolare sostenuta da Newton) sorgente luminosa monocromatica fenditura con singolo foro circolare doppia fenditura fori circolari Laboratorio di Fisica Nel caso delle onde sulla superficie di un liquido si osserva un fenomeno di interferenza in presenza di due sorgenti di onde circolari La luce è un'onda (1801 T. Young) Laboratorio di Fisica ... l'ottica geometrica è un'approssimazione valida in un ambito limitato: non rende infatti conto di fenomeni come diffrazione ed interferenza. ... qualche esperimento un po' di calcoli e si arriva a ... 1865 Leggi di Maxwell: la luce è un'onda elettromagnetica, ed è un'onda di tipo trasversale, le quantità oscillanti sono il campo elettrico E e quello magnetico B che sono sempre perpendicolari alla direzione di propagazione eq. onde ha per soluzione s(x,t)=f(x± v t) fronte d'onda = insieme dei punti x± v t = cost Velocità di propagazione dell'onda =|v| La velocità di propagazione delle onde luminose nel vuoto è costante = c in un mezzo la velocità è inferiore e pari a c/n (con n indice di rifrazione) RAPPRESENTAZIONE COMPLESSA * Le onde ottiche sono onde traversali (l'oscillazione e` perpendicolare alla direzione di propagazione dell'onda) e sinusoidali (la perturbazione per ogni punto e` funzione sinusoidale del tempo) * Il campo elettrico di onda piana armonica che propaga con velocita`v lungo l'asse x e`: E(x,t) = E0 sin(kx-t+) = Re {E0 e i(kx-t+)} Intensità dell'onda I = <|E(t)|2> Ha un fronte d'onda (insieme dei punti con la stessa fase (kx-t+)) piano Def: Lunghezza d'onda (distanza tra 2 max successivi a t fissato) Def: Periodo T (distanza tra due max successivi ad x fissato) --> in T l´onda percorre da cui v=velocita` di propagazione lungo x Def: Pulsazione Def: Numero d´onda --> v/k l * in 3 D onda piana k = onde sferiche E(r,t) = E0 exp i (k r – t) E(r,t) = E e i(k r-t) 0 r con k=vettore d'onda (direz. propag.) L'INTERFERENZA Laboratorio di Fisica Considero il caso piu' semplice: due onde sferiche monocromatiche EA(r1,t) = A e i(kr1- t) EB(r2,t) = B e i(hr2 –t+) r SA 1 P r2 SB 1)Se (le due onde hanno la stessa frequenza quindi anche k=h=/c) e cost (differenza di fase tra le due onde fissa nel tempo) => l'intensità non dipende dal tempo (è un vettore rotante con modulo costante): I(P) = |EA+EB|2= A2 + B2 + 2 A B cos[(r -r ) /c +] = 1 2 = IA + IB + 2 √ IA IB cos[(r1-r2) /c+] => l'intensità luminosa dipende dal punto dello spazio con andamento sinusoidale 2) Se ≠ l'intensità dipende dal tempo (è un vettore rotante di frequenza (+ e modulo variabile che oscilla con frequenza (-ma gli strumenti hanno una risoluzione temporale finita, fanno quindi una media temporale e se sto integrando su molti periodi e ottengo un valore costante, nel tempo e nello spazio (non vedo interferenza): I(P) = A2 + B2 = IA + IB Laboratorio di Fisica * ho omesso il termine 1/r dell'onda sferica. Assumo infatti che il punto P ( il mio schermo di proiezione) sia molto lontano rispetto alla distanza tra le sorgenti e quindi P S1P ~ S2P ~ costante per tutti i punti P del mio schermo r 1 S1 * condizione di interferenza 1. stessa frequenza 2. differenza di fase costante (sorgenti mutuamente coerenti) r2 S2 * massimi di interferenza (assumo =0) (punti in cui le onde sono in fase) cos[(r1-r2) /c] = 1 I (P) = IA + IB+ 2 √ IA IB = (A+ B)2 (r1-r2) /c = N 2(r1-r2) = N OSS: e` un iperbolodie di rotazione con i 2 fuochi nelle due sorgenti * minimi (punti in cui le onde hanno fasi opposte) I (P) = IA+ IB- 2 √ IA IB = (A- B)2 OSS: se A = B allora I=0 Laboratorio di Fisica Per osservare l'interferenza servono sorgenti mutuamente coerenti per ottenerle si usa la stessa sorgente “divisa” in due o piu' sorgenti Specchio di Lloyd Doppia fenditura Specchi di Fresnel INTERFEROMETRO DI MICHELSON Laboratorio di Fisica schermo specchio semiriflettente lastra compensatrice S2 Laser specchio mobile S1 specchio * Il sistema di specchi consente di creare due sorgenti virtuali coerenti * La lasta compensatrice consente di poter ottenere la configurazione di cammino ottico identico per i due bracci dell'interferometro (il raggio blu attraversa lo sp.SR 1 v, il rosso 3 v) * La lente crea una sorgente puntiforme davanti allo specchio semiriflettente Laboratorio di Fisica S1 l S2 l =differenza di cammino ottico sull'asse del fascio = differenza di lunghezza dei due bracci (se c'è la lastrina compensatrice) La condizione di interferenza costruttiva o distruttiva dipende dalla differenza di cammino ottico. Sull'asse del fascio si ha interferenza costruttiva se le due onde sono in fase (si osserva un massimo luminoso al centro) distruttiva se sono in opposizione di fase. Se si varia ad es la distanza tra gli specchi si osserva l'alternarsi di massimi e minimi, il numero di frange che si vedono scorrere spostando lo specchio è dato da: N = 2 l Misurando l è possibile ricavare il valore della lunghezza d'onda della sorgente utilizzata. Interferometro di Michelson Laboratorio di Fisica * con laser HeNe * con sorgente microonde Quando l'allineamento è corretto le frange sono circolari S1 l S2 Misuro * lunghezza d'onda * indice di rifrazione del vetro * n(p) frapponendo una camera a vuoto * lunghezza di coerenza Laboratorio di Fisica Laboratorio di Fisica Laboratorio di Fisica DIFFRAZIONE DIFFRAZIONE alla FRAUNHOFER Laboratorio di Fisica Assumo che ogni punto della fenditura sia illuminato da un'onda piana e diventi una sorgente di onde sferiche, e che lo schermo è molto distante per cui l'onda sullo schermo appare piana. (sorgente all'infinito, osservatore all'infinito) Per realizzare in laboratorio tale condizione si utilizzano 2 lenti, la prima che tramuta raggi uscenti da sorg puntif in raggi paralleli, la seconda che li fa convergere in un punto. Dopo la lente i raggi seguono un cammino ottico uguale A contare è la diff. di cammino ottico prima di questo piano Laboratorio di Fisica DIFFRAZIONE alla FRAUNHOFER Assumo che ogni punto della fenditura sia una sorgente di onde sferiche lo schermo è molto distante per cui l'onda sullo schermo appare piana y * interferenza sullo schermo tra i raggi r1 ed r2 E(P1) = E0 exp i[ kr1-t] + E0 exp i[ kr2-t] I(P1) = I0 + I0 + 2 I0 cos[k(r1-r2)] ma (r1-r2) = a/2 sin e k= IPI [1+cos( a sin ] Ovvero I(P1)= 2 I0 [1+cos ] con = a sin/ Perrpiccolo (D grande) si ha sinIP 4I cos( /2 ) * l'interferenza è distruttiva se cos = -1 cioe` a sin= DIFFRAZIONE alla FRAUNHOFER Laboratorio di Fisica * calcolo l'intensità del punto P1 integrando su tutti i raggi dalla fenditura r a/2 E0 ⌠ E(P1) = exp i (kr-t - kx sin dx ⌡-a/2 a sin I =I 0 2 Con = a sin / * la larghezza del primo massimo è pari a /a * minimi per = n con n=±1,±2... Cioe` per a sin = n } 2 x x sin Laboratorio di Fisica DOPPIA FENDITURA * si sommano i fenomeni di interferenza e di diffrazione Laboratorio di Fisica RETICOLO N numero di fenditure d distanza tra una fenditura e l'altra a ampiezza di una fenditura Nella realizzazione pratica: * sorgente puntiforme posta nel fuoco di una lente convergente * il reticolo è illuminato da un fronte d'onda piano * una lente convergente focalizza l'immagine Laboratorio di Fisica RETICOLO Assumo che ogni fenditura sia una sorgente puntiforme di onde sferiche (trascuro al solito dipendenza 1/r) E(in direzione ) = E0 exp i[ kr-t] 1 2 avrò interferenza tra le N sorgenti puntiformi dovuta alla differenza di fase tra i raggi 3 4 5 se assumo 1=0 6 avrò j=1 = k d sink d (j-1) sin j=2 k d sink d (j-1) sin j k d sin(j-1) (j-1) j=3 con = k/2 d sin d sin N E(in direzione ) = j= 1 E0 exp i[ kr-t] exp i[2(j-1)] sin2 N sin 2 I =I 0 2 sin 2 = E0 exp i[ kr-t] 1-e 1-e - iN2 - i2 Laboratorio di Fisica RETICOLO massimi di intensità = onde in fase k d sinn cioe` d sin =n con n=0, ±1, ±2 zeri di intensità k d sin m/N m= ±1, ±2 purché m/N ≠ intero L'effetto della diffrazione? Laboratorio di Fisica Conviene usare reticoli con fenditure larghe o sottili? Se uso luce non monocromatica? Laboratorio di Fisica Dispersione: distanza angolare tra due righe vicine in I massimi di ordine n per le lungh. d'onda e sono: sin =n/d e seallora sin (= n/d pertanto si ha e quindi e quindi sin (sin cos n/d cos =n/d D= =n/(d cos dispersione angolare All'aumentare del potere dispersivo (quando d è piccolo) l'errore sulla misura della lunghezza d'onda diminuisce: d= d * d/d = d * D-1 Laboratorio di Fisica Potere risolvente: più piccola differenza di lunghezza d'onda che un reticolo è in grado di distinguere all'ordine n Assumo che due righe sono distinguibili se la loro separazione supera la distanza tra un massimo principale ed il minimo adiacente. Sia la posizione angolare del massimo di ordine n e quella del minimo adiacente: sin = n/d e sin (= (n+1/N)/d assumendo che sia molto piccolo le due equazioni si riducono a sin cos= (n+1/N)/d cioè cos= 1/N/d e quindi la distanza angolare tra un massimo e il minimo adiacente e'= /Nd 1/cos se richiedo che questa sia pari alla distanza tra due massimi dovuti a lunghezze d'onda vicine ottengo /Nd 1/cosn/(d cos e quindi = Nn potere risolvente Laboratorio di Fisica Laboratorio di Fisica DOPPIA FENDITURA Laboratorio di Fisica Polarizzazione Laser Microonde Il righello come reticolo ....