Istruzioni Pagina iniziale Informazioni informazioni Ritorno per un corretto uso del testo adoperare questo collegamento solo per il ritorno delle PAROLE CALDE Pagina successiva Pagina precedente Fine argomento IMPORTANTE: Cliccare sempre dopo che è stata visualizzata la manina ed esclusivamente sulla stessa Cascina e il suo territorio 1. 2. 3. 4. 5. Orto Botanico Storia Cascina oggi Il territorio Monumenti Orto botanico L‟Orto Botanico si occupa delle piante, esse appartengono agli organismi che sono in grado di nutrirsi da soli (autotrofe), trasformando le sostanze inorganiche in materiale utilizzabile dalle cellule. Gli orti botanici servano anche per studiare le piante che si trovano nell‟ interno e sono importanti per lo svolgimento di programmi didattici, di ricerca e di conservazione. Nell‟orto vengono inserite piante che oggi sono in via di estinzione sia in Italia, che nel resto del mondo L‟orto botanico, oltre essere un habitat naturale per molteplici insetti ed animali, è anche un posto di sosta per alcuni uccelli migratori. Il giardino botanico di Cascina si trova vicino alla pista ciclabile e alla golena dell‟Arno. Nell‟orto botanico ci sono: Flora CILIEGIO SAMBUCO OLEANDRO PINO NERO EUCALIPTO SANTOLINA DRACERA LAVANDA O SPIGO CEDRO LECCIO CIPRESSO FORSIZIA BIANCOSPINO PINO DOMESTICO Fauna Uccelli:Fringuello Merlo Cinciarella Tortora Beccamoschino Civetta Torcicollo Cinciallegra Upupa Animali:Pipistrello Topo Riccio Serpente Lucertola Insetti: Cavalletta Afidi Api Farfalla Mosca Ragno Lumaca Torna a Indice Torna a Indice Torna a Orto Botanico CILIEGIO • Albero esotico (proviene dall‟Asia minore). E‟ spermatofita nonché angiosperma dicotiledone. La sua foglia è penninervia. Torna a Indice Torna a Orto Botanico SAMBUCO • Albero autoctono, cresce su suoli freschi e ricchi di humus. Le sue foglie sono composte, costituite da cinque- sette foglioline ovate. I frutti sono drupe riunite in grappoli. Torna a Indice Torna a Orto Botanico OLEANDRO • Arbusto sempreverde autoctono. Essa è spermatofita nonché angiosperme. • Questa pianta però è tossica. Torna a Indice Torna a Orto Botanico PINO NERO Albero autoctono con corteccia bruno grigia e con foglie aghiformi, rigide, raggruppate a coppie Torna a Orto Botanico EUCALIPTO Torna a Indice Albero esotico (Australia e Tasmania), la sua particolarità è quella di avere la corteccia ruvida e grezza, inoltre ha caratteristica di avere un suo profumo caratteristico. Le sue foglie servono ad alimentare i Koala, animali originari del luogo. Torna a Indice Torna a Orto Botanico SANTOLINA • E‟un arbusto autoctono. La Santolina è una pianta aromatica. Torna a Indice Torna a Orto Botanico DRACENA • Albero esotico (proviene dall‟Oriente) Torna a Indice Torna a Orto Botanico LAVANDA O SPIGO • E‟ un arbusto autoctono e viene coltivata per le sue sostanze profumate. Torna a Orto Botanico CEDRO Torna a Indice • Albero esotico (proviene dall‟Africa e dall‟Asia). Prima si trovavano lungo le coste del Libano e della Siria, oggi invece si trovano lungo le coste più interne. In Asia vive un altro tipo di Cedro: il Cedro dell‟Himalaya Torna a Indice Torna a Orto Botanico LECCIO • Albero autoctono; con foglia seghettata. Il Leccio fa parte delle querce sempre verdi Torna a Indice Torna a Orto Botanico CIPRESSO • Albero autoctono con foglie squamiformi. Esso è una spermatofite gimnosperme nonché conifera Torna a Orto Botanico FORSIZIA Torna a Indice • Albero o arbusto autoctono; la sua fioritura primaverile, è strana perché nascono prima i fiori e poi le foglie. Cresce in zone soleggiate e ben curate. Torna a Indice Torna a Orto Botanico BIANCOSPINO • Arbusto o albero autoctono. • Gli effetti del biancospino sono numerosi e di vario tipo, influiscono su molti sistemi dell'organismo che partecipano al processo di guarigione Torna a Indice Torna a Orto Botanico PINO DOMESTICO • Albero autoctono che cresce lungo le coste sabbiose. • Possiede una chioma ad ombrello che porta pigne di colore marrone lucido, contenenti dei semi chiamati pinoli. Infatti questo albero viene anche chiamato “ Pino da Pinoli”. Il Pino Domestico è una pianta spermatofita, gimnosperme nonché conifera. Torna a Orto Botanico FRINGUELLO Torna a Indice E‟ un piccolo uccello molto grazioso e comune in Italia. Misura all'incirca 15 cm. Generalmente è comune nei boschi, tra alberi sparsi e cespugli, lungo le siepi, nei campi. Torna a Indice Torna a Orto Botanico MERLO • Insettivoro e granivoro una delle voci più note degli ambienti urbani Torna a Indice Torna a Orto Botanico CINCIARELLA • È lungo circa 12 cm .Il piumaggio è molto vivace, presentando per entrambi i sessi una colorazione blu cobalto sulla nuca, sulle ali e sulla coda, verdastra sul dorso. Torna a Orto Botanico TORTORA Torna a Indice • E‟ lungo 28 cm. Le striature bianche e nere sul collo, la rendono distinguibile rispetto a specie simili, ha il petto rosato, e ventre bianco, le ali ed il groppone sono di colore rossiccio, con squame marroni. Torna a Indice Torna a Orto Botanico BECCAMOSCHINO • Piccolo uccello che vola ondulando e mentre vola canta. Torna a Indice Torna a Orto Botanico CIVETTA • È un uccello rapace notturno può mangiare topi, serpenti e insetti Torna a Indice Torna a Orto Botanico TORCICOLLO • Chiamato così per le sue capacità di contorsionista Torna a Indice Torna a Orto Botanico CINCIALLEGRA • Ha un canto ripetitivo • …ripetitivo…ripetitivo… Torna a Orto Botanico UPUPA Torna a Indice Si riproduce nelle cavità dei vecchi alberi, ha un‟ampia cresta sul capo e il becco ricurvo ed è il simbolo della LIPU. A causa del particolare verso di questo insettivoro, dei poeti lo hanno maltrattato (Ugo Foscolo) Torna a Orto Botanico PIPISTRELLO Torna a Indice • Sono mammiferi antichissimi: allattano i loro piccoli e la loro cute è ricoperta di pelo; anziché camminare e correre, volano, grazie a una speciale modificazione di mano e braccio trasformati in ala. • Hanno occhi piccoli e vista limitata, il loro udito invece è molto sviluppato. Mentre volano emettono degli ultrasuoni che, rimbalzando contro gli oggetti che incontrano, provocano un'eco permettendo loro così di individuare gli ostacoli. Torna a Orto Botanico TOPO Torna a Indice Vertebrato, appartiene ai mammiferi roditori, infatti ha i denti adatti a rodere che sono in continua crescita. Torna a Orto Botanico RICCIO Torna a Indice Vertebrato, è un piccolo mammifero insettivoro con il dorso ricoperto di aculei, che si arrotola a palla in caso di pericolo Torna a Orto Botanico SERPENTE Torna a Indice • E‟ un animale carnivoro, si nutre di piccoli animali,. Alcune specie sono dotate di un morso velenoso con il quale uccidono la preda prima di nutrirsene oppure la paralizzano. Il serpente ingoia la preda senza masticarla perché ha una mascella estremamente flessibile Torna a Orto Botanico LUCERTOLA Torna a Indice • Le lucertole hanno una testa piatta e triangolare, il tronco piatto e una lunga coda. Sono per lo più quadrupedi, anche con zampe non evidenti e hanno orecchie esterne senza padiglione auricolare. Torna a Orto Botanico CAVALETTA Torna a Indice • Invertebrato, artropode,appartiene alla classe degli insetti, ha sei arti articolati sul torace, dove sono annesse anche due paia di ali. Le zampe posteriori sono atte al salto. Torna a Orto Botanico AFIDI Torna a Indice • Invertebrati, artropodi,sono insetti parassiti delle piante, hanno infatti la bocca munita di apparato adatto a succhiare la linfa delle piante Torna a Orto Botanico API Torna a Indice n Invertebrato, artropode, è uno degli insetti più utili all‟uomo perché produce miele e cera. Nel torace ha due paia di ali e sei zampe; nell‟addome ci sono le ghiandole della cera e quelle velenifere. Il veleno viene incanalato nel pungiglione che è la sua arma di difesa. Torna a Orto Botanico FARFALLA Torna a Indice • Invertebrato, artropode, appartiene agli insetti, ha quattro ali, spesso colorate, con molte macchie nere simili a occhi. Ciò serve ad ingannare i predatori. • Ha un apparato boccale succhiatore, a proboscide Torna a Indice Torna a Orto Botanico MOSCA Invertebrato, artropode, appartiene agli insetti. Nel torace ha sei zampe e due ali. Torna a Orto Botanico RAGNO Torna a Indice • Vertebrato, appartiene agli aracnidi ha otto arti articolati e il corpo diviso in due parti:capotorace e addome. E‟ comune in campagna. • All‟estremità dell‟addome ha le filiere che secernono il filo per la caratteristica tela che gli serve per intrappolare le sue prede. Torna a Orto Botanico LUMACA Torna a Indice • È un invertebrato che appartiene ai molluschi, possiede quattro tentacoli sul capo: due portanti gli occhi e due dotati di organi d‟olfatto LA STORIA • Le origini di Cascina non sono molto chiare. Presumibilmente si pensa che abbia origini romane, ciò lo possiamo dedurre dall'impianto delle mura e delle strade che si incrociano ad angolo retto (centurazione). L'attuale via Garibaldi e via della Chiesa corrispondono al cardo e al decumano degli accampamenti o castra romani. In seguito, per comodità, la viabilità principale passò per l'attuale via Matteotti parallela a via Garibaldi. Secondo alcuni studiosi fra i quali Francesco Conti, fino al tempo dei romani dove ora è Cascina, sorgeva una delle innumerevoli Mansiones che si costituivano nelle pubbliche strade per fermata e ricovero dei passeggeri. Intorno a questa Mansio con l'andare del tempo, a mano a mano si fabbricarono delle abitazioni e le località finì così per mutarsi in un piccolo, borgo o meglio vico, identificabile forse con l‟antica Valvata. Cascina divenne in seguito un antico borgo fortificato, con nuove caratteristiche rispetto alle strutture romane più antiche; successivamente esso divenne un grande borgo agricolo fino ad acquistare sempre più importanza come centro commerciale per la sua tipica collocazione sulla linea di collegamento tra Firenze e il Porto di Pisa , questa via è la Via Fiorentina . Torna a Indice • Cascina fu molto spesso campo di battaglia tra Firenze e Pisa. Il più famoso fu quello del 29 luglio 1364, poi immortalato da Michelangelo nel Cartone della Battaglia di Cascina, affresco che gli era stato commissionato dalla Signoria di Firenze per la Sala del Gran Consiglio in Palazzo Vecchio, che non fu mai eseguito e dal Vasari in un dipinto che attualmente esposto in una stanza del Palazzo Vecchio a Firenze. Alla fine dell'800 si sviluppò così rapidamente, come centro di lavorazione del legno, ma l'agricoltura non venne mai trascurata. L'antica storia delle città rimane scritta nei tanti monumenti tra cui la Pieve di S. Maria , la Cappella del SS. Sacramento, l'Oratorio di S. Giovanni, il Campanile, l'Oratorio di S. Croce, il Palazzo Stefanini, e la Cinta Muraria rimasta ancora oggi intatta fin dal secolo XIII , quando fu potenziata e rafforzata dalla Repubblica Pisana. CASCINA OGGI • • • • • Superficie: 78,80 Kmq Popolazione residente: 37.562 Città gemellate:Sebnitz Um Drega Distanze: Pisa 13 km Lucca 30 km Firenze 65 km IL TERRITORIO Il territorio del comune di Cascina si estende nella Pianura Pisana, a sud dell‟Arno; è costituito prevalentemente da terreni alluvionali ed argillosi, creati dalle azioni potenti del fiume e dai suoi affluenti, dove anticamente, c‟erano anche molti boschi, il più importante dei quali era quello di Selvalonga nel territorio di Pagnatico.Il tratto finale del fiume, il così detto Arno di Pisa, si suddivideva in tre diramazioni all‟altezza di Fornacette e di Calcinaia; il suo ramo centrale corrispondente all‟odierno Fosso Vecchio o Fosso Calige, che sfociava nel SINUS PISANUS, all‟altezza di Coltano e successivamente nella zona di Stagno, in epoca romana fu bonificato e rimase un canale che nel medioevo si chiamava Fosso Arnonico o Rinonico e successivamente Fosso della Guerra. Infine il ramo terminale meridionale corrispondeva grossomodo al decorso dello Scolmatore e dell‟Arnaccio e sfociava alla Gronda dei Lupi e successivamente a Stagno. La natura del suolo ha reso l‟area dell‟attuale comune di Cascina adatta alla colonizzazione fin da epoca molto antica e recenti scavi, nel Podere Casanova, vicino allo Scolmatore dell‟Arno attestano, infatti un insediamento tardo-neolitico risalente 5.150 anni fa. Torna a Indice . Le indagini compiute mostrano una certa continuità nell‟abitato rispetto all‟antichità, dal momento che questa zona così vicina alla città e così adatta all‟occupazione da parte dell‟uomo, non subì massicci spopolamenti tali da alterare l‟aspetto generale. Il territorio ha avuto uno sviluppo correlato alla sua vicinanza e ai suoi collegamenti con Pisa e con l‟entroterra toscano. Il territorio di Cascina e la stessa cittadina ebbero una certa importanza in epoca comunale grazie alla posizione geografica – sulla riva sinistra dell‟Arno- e a quella strategica , come avamposto di Pisa, al confine con i territori sotto il controllo fiorentino. Nel 1292 però i Fiorentini rasero al suolo l‟intero paese di Cascina facendo restare in piedi solo la Pieve e una torre. Anche con l‟avvento delle Compagnie di Ventura il territorio venne più volte occupato e saccheggiato e, quando ripresero l‟ostilità tra Pisa e Firenze, si trovò sempre al centro di ogni loro controversia. A ragione di ciò il borgo di Cascina fu dotato dai Pisani di un organico sistema di fortificazioni che risalgono al 1385. Si tratta di una cinta muraria quadrilatera, rafforzata da torri, ancora in gran parte esistente. Il tessuto urbano, racchiuso entro le mura con le strade che si intersecano ad angolo retto, formando 7<<isolati>>della medesima superficie, fa ipotizzare che nel 1300 Cascina venisse rifondata dai Pisani. Torna a Indice Per il suo territorio, elementi vitali furono le arterie del traffico che l‟attraversavano: la Via Fluviale e la Strata Vallis Arni (oggi Via Fiorentina) che ricalcando il tracciato della strada romana seguiva l‟andamento sinuoso del corso dell‟Arno. Lungo tali assi si snodavano gli itinerari che dal Porto Pisano, attraversata la città, si inoltravano verso la Via Francigena intersecata a Fucecchio. La sua caratteristica agricola determinò perciò una prima ed importantissima strutturazione in età romana, nella seconda metà del primo secolo a.c., quando fu centuriato tutto il territorio e si regolamentarono, oltre all‟Arno, anche gli altri corsi d‟acqua. La centuriato o centuriazione fu determinante per il conseguente insediamento abitativo che dette origine a tutti i paesini del territorio di cui sono notevoli le testimonianze artistiche che li caratterizzano Il Medioevo portò la novità dell‟organizzazione ecclesiastica incentrata sulla Pieve: tale struttura nota fin dal VII secolo, fu il vero elemento di organizzazione del territorio, mentre successivi tentativi di ristrutturazione, come i castelli del XI secolo, fallirono. Questa caratteristica ha fatto sì che molti di questi centri ancora oggi si denominino dal titolo della loro chiesa. Torna a Indice MONUMENTI • • • • • • • I monumenti a Cascina sono: Badia di S. Savino Chiesa di Sant‟Jacopo S. Michele Chiesa di S.Giorgio Chiesa di S. Lorenzo Chiesa di S. Frediano Torna a Indice Torna a Monumenti BADIA DI S. SAVINO • Qualche chilometro fuori Cascina in località Montione sorge l‟antichissima Badia di S. Savino costruita tra il XI e il XII; è uno tra i monumenti monastici più belli del Pisano con la pianta a croce latina, la facciata ornata di archetti pensili e l’abside da archetti ciechi. Torna a Indice Torna a Monumenti CHIESA DI SANT’JACOPO • Interessante è anche la chiesa di Sant’Jacopo a Zambra di recente completamente restaurata e ristrutturata; è a una sola navata con abside circolare: le pareti sono decorate da affreschi settecenteschi, iscrizioni e decorazioni simboliche del VIII secolo. Torna a Indice S. Michele Torna a Monumenti • La prima è documentata fin dal 1011 ma la sua origine è sicuramente più antica, fu costruita grazie ai monaci si S. Michele in Verruca: è formata da una sola navata, senza abside e coperta da una volta a botte. All‟interno si trovano anche un‟acquasantiera e una pala raffigurante la Madonna, Gesù bambino e S. Miniato, opera di Gnilio Giovan Pietro Molinginato, artista del XV secolo. Torna a Indice Torna a Monumenti Chiesa di S. Giorgio • La chiesa di S. Giorgio, del XIII secolo è caratterizzata da un piccolo campanile, alla cui base è scolpito da un bassorilievo che rappresenta alcune immagini di gladiatori con leoni. Torna a Indice Torna a Monumenti La Chiesa di San Lorenzo a Pagnatico, per la prima volta ricordata in un documento del 19 luglio 1134 e presumibilmente edificata tra il 1000 e il 1100, è una delle chiese più antiche dei dintorni di Cascina, potrebbe risalire al X secolo. A pianta rettangolare basilicale, è posta di testata su una piazza che da aria e luce alla facciata. L‟impianto originale dell‟edificio era del tipo romanico ad aula unica, ma modificazioni sei-settecentesche ne hanno variato la struttura portandola a tre navate con abside rettangolare; anche l‟interno è stato ristrutturato in epoca barocca. La facciata è ancora quella originale in pietra squadrata ed ha il portale d‟accesso sormontato da una lunetta; il timpano della facciata è racchiuso, nella parte inferiore, da una cornice in rilievo ed in quella superiore da un cornicione sagomato; al suo interno sono visibili un elemento cruciforme e due “occhi” laterali. Il campanile, a pianta quadrata, fino al secondo ordine è anch‟esso di pietra calcarea ulivetana come la chiesa e quindi medievale, mentre ai due piani superiori, seicenteschi, la sua costruzione venne proseguita in mattoni. Sulla facciata del campanile è posta una lapide marmorea, a memoria della spaventosa inondazione dell‟Arno nel 1855. San Lorenzo a Pagnatico Torna a Indice San Frediano E‟ una chiesa medievale perché il primo documento che la cita è del 1178. Ad una sola navata, sono ancora visibili le strutture medievali sia nelle pareti laterali, sia nel particolare sinistro del portale sulla facciata. Quest‟ultima attualmente è in stile neoclassico, con paraste- pilastri laterali. La chiesa ha subito ampie ristrutturazioni nel corso del XIX secolo Torna a Monumenti Torna a Storia CENTURAZIONE VALLE DELL’ARNO Quando i Romani conquistavano un territorio, erano soliti presidiare stabilmente la strada che veniva percorsa dalle Legioni e lo facevano servendosi dei Legionari Veterani, non più adatti alle battaglie o che comunque venivano congedati dal servizio militare. A ciascuno di costoro venivano assegnati, secondo le leggi, 50 jugeri (circa 12 ettari e mezzo) di terreno da coltivare, un certo numero di capi bestiame e di schiavi da adibire ai lavori agricoli. Così il Legionario si trasformava in Colono, sempre fedelissimo suddito al servizio della Patria Romana. I Veterani avevano così il territorio con le bestie e gli schiavi che loro spettavano e, esonerati dal servizio di guerra, vi si insediavano, con le loro famiglie, ciascuno a presidio e guardia di quel sentiero aperto dai Legionari. In questo modo sorsero tanti piccoli villaggi che in seguito presero il nome dal Veterano al quale era stato assegnato quel terreno, ad esempio Crespignano da Crespinus, Rezzano da Heretius, Agnano da Anius e così tanti altri nomi di luoghi come Titignano, Lugnano, Musigliano Legionari romani Unità militare tipica dell‟Esercito romano, ebbe composizione varia a seconda dei tempi, a principio contava circa 3000 uomini era composta da: soldati, astati, principi, triari. Torna a Storia LA BATTAGLIA DI CASCINA La Battaglia fu combattuta in epoca medievale, per la precisione, nel 1364, in territorio cascinese e vide protagonisti Pisani e Fiorentini, con la vittoria di questi ultimi. L‟episodio, del quale attualmente resta il cartone, doveva essere riprodotto con un affresco nella Sala di Palazzo Vecchio, a Firenze, dal celebre Michelangelo Buonarroti; affresco realizzato poi dal Vasari. LA PIANA DI PISA VISTA DALLA VERRUCA La Piana o Pianura è una vasta zona pianeggiante del terreno. Le pianure sono di diversi tipi, per quanto riguarda il territorio pisano sono del tipo costiera e alluvionale. Le pianure sono molto popolate per la facilità della produzione agricola e delle comunicazioni. ARNO Fiume della Toscana che ha le sorgenti sulle pendici meridionali del monte Falterona, a 1358 m, e si getta nel Tirreno poco lontano da Pisa, dopo un corso di 241km, dei quali un centinaio navigabile. Il suo bacino è di oltre 8000 kmq. Lungo il suo percorso bagna Stia, Pratovecchio, Subbiano, Figline, Firenze, Empoli, Pisa e riceve da sinistra la Greve, la Pesa, l‟Elsa, l‟Era e da destra la Sieve, il Bisenzio, l‟Ombrone, la Pescia Sbocca nel mare formando un delta che avanza di circa 5 metri l‟anno. E‟ tra i fiumi del mondo più antichi e ricchi di storia. Torna a Territorio SELVALONGA Il nome di Selvalonga deriva forse da una fitta boscaglia che doveva coprire la riva sinistra dell‟Arno, da Cascina fin quasi a Pisa e comprendeva diverse località; in particolare S.Prospero e S. Lorenzo a Pagnatico con tutte le chiese corrispondenti Da un documento dell‟11 febbraio 1160, risulta che il Rettore della chiesa di S. Bartolomeo in Selvalonga vendette all‟Arcivescovo di Pisa alcuni pezzi di terra, con un altro contratto del 16 febbraio 1171 il Rettore della chiesa S. Martino in Selvalonga, vendette terreni situati in Casciavola. Da ciò risulta che la località esisteva già fin dall‟ultimo ventennio del XII sec. ed è stata con gli anni modificata, a causa delle variazioni subite dal corso dell‟Arno, anche se non radicalmente. Torna a Territorio PIEVE Con questo termine si designano le chiese rurali del Medioevo, in uso prevalentemente nell‟Italia settentrionale; le Pievi erano generalmente inserite nell‟ambito di una Circoscrizione Ecclesiastica minore, e da esse dipendevano Cappelle ed altre Chiese minori. La Pieve, cioè, svolgeva nel Medioevo una funzione analoga a quella delle attuali Parrocchie. Il nome “ pieve” deriva dal latino “ plebs, is” = plebe ( popolo), perché con questo termine era indicato il gruppo di fedeli che facevano capo a questo centro di culto. Il sacerdote a capo di una Pieve è il Pievano Torna a Territorio COMPAGNA DI VENTURA Le Compagnie di ventura erano in realtà delle bande che aggregavano liberamente uomini d‟arme pronti a concedere i propri servigi al miglior offerente. In pratica erano formate da individui che non trovavano un ruolo stabile nella società NAVATA In architettura ecclesiastica è ciascuno degli spazi longitudinali interni, in cui è divisa la Basilica Cristiana per mezzo di elementi che sostengono il soffitto: colonne, pilastri e muri perimetrali, e che costituisce un organismo architettonico a sviluppo longitudinale (dal latino navis “nave”), a causa della forma. ABSIDE Struttura architettonica a forma di nicchia semicircolare o poligonale e sormontata da una volta a quarto di sfera, detta catino o conca. Già usata nell‟architettura romana, si trova di norma nelle Basiliche paleocristiane, a conclusione della navata centrale e talvolta anche di quelle laterali VOLTA A BOTTE Struttura di copertura la cui superficie è curva, che obbedisce a leggi statiche di scarico delle forze, analoghe a quelle dell‟arco reale. “A botte” si definisce quella che ha sezione semicircolare, costituita da una serie di archi accostati che esercitano una spinta laterale, continua e uniforme su entrambe le generatrici di imposta BASSORILIEVO Scultura in rilievo in cui, gli elementi dai quali è composta, emergono poco dal piano di fondo. Esiste una leggenda sulla nascita di questo tipo di scultura secondo la quale un giovane di Corinto, innamorato di una bellissima ragazza, un giorno vide l‟ombra del viso di lei, di profilo, proiettata sul muro; per non dimenticarla ne tracciò il disegno sul muro e quando sopraggiunse il padre, un vasaio, giudicando l‟opera meravigliosa, la staccò, la modellò con l‟argilla e la cosse. Così nacque involontariamente il bassorilievo. La parola risale al „500 circa ed è stata trovata per la prima volta in un documento del 1519