ANNEGAMENTO
E’ un particolare caso di soffocamento causato dalla penetrazione di liquidi, generalmente
acqua, nelle vie aeree e nei polmoni. Si verifica con due meccanismi conseguenti:
- penetrazione di acqua nelle vie aeree che provoca una chiusura riflessa della
glottide: il soggetto, perciò, nei primi 60-90 secondi non respira (apnea) e di
conseguenza non entra acqua nei polmoni; intanto però il suo sangue non ha modo
di ossigenarsi.
- La vittima o per carenza di ossigeno al cervello perde i sensi: ne consegue un
rilassamento della glottide e in questa fase entra nei polmoni una grande quantità di
acqua, che finirà per impedire definitivamente le respirazione e di conseguenza
l’attività cardiocircolatoria, con morte del soggetto.
Si dice “ANNEGAMENTO SECONDARIO“ o “IDROCUZIONE”, quello conseguente ed un
malore od a una sincope che colpiscono un bagnante quando, per lo più per immersione
in acqua eccessivamente fredda, si ha un arresto cardiaco immediato, con morte del
soggetto prima ancora che i polmoni possano riempirsi di acqua. In questo caso l’arresto
cardiaco ha preceduto l’arresto respiratorio e la vittima ha un colorito bianco-livido.
La sequenza dei meccanismi che portano alla morte per annegamento si verifica per lo più
in certe circostanze, spesso dovute ad imprudenza o all’inesperienza al nuoto; ognuno
dovrebbe prima di affrontare l’acqua essere sicuro di quello che sta facendo e riconoscere
senza vergognarsene le proprie paure ed i propri limiti.
I casi più classici sono:
- quando il mare “è cattivo”, o nei fiumi o nei laghi, dove esistono correnti o gorghi;
- quando si è affaticati, anche per una nuotata troppo prolungata, non bisogna perciò
esitare nel fermarsi o nel chiedere aiuto quando si comincia ad avere freddo,
nausea, malessere, dolori alla nuca, vista appannata;
- quando si è mangiato abbondantemente e si è ancora in piena digestione;
- quando ci si immerge o si nuota troppo a lungo in acqua molto fredda;
- quando ci si allontana troppo dalla riva da soli (quando si affronta l’acqua bisogna
essere sempre almeno in due!)
- quando si nuota sott’acqua in apnea
N.B. un’altra circostanza che può essere pericolosa è l’accorrere in aiuto di un annegato
se non si è più che esperti nel nuoto e nelle tecniche di salvamento, se non si è nella
situazione psicofisica adatta, se non si è sufficientemente robusti per afferrarlo e
trascinarlo fino a riva o alla più vicina imbarcazione. Bisogna ricordare che una persone
che sta annegando si sente letteralmente morire, ha paura, spesso non è più in grado di
ragionare, perciò si dibatte, si avvinghia a tutto ciò che riesce ad afferrare, col risultato
purtroppo frequente di impedire non solo il soccorso, ma di ostacolare il soccorritore
stesso e di causare anche suo annegamento.
E’ quindi molto più sicuro, finché si possibile, non avvicinarsi alla persone che si dibatte in
acqua, ma tentare di lanciargli una fune, un salvagente, di tendergli un remo o un
galleggiante qualsiasi.
PRIMO SOCCORSO ALL’ANNEGATO
La sequenza BLS va effettuata in maniera standard e senza indugiare troppo nel tentativo
di far fuoriuscire acqua dalle vie aeree. Poiché al soccorritore non sempre risulta chiaro se
si tratta di annegamento “primario” o di “annegamento secondario”, ricordiamo che in
quest’ultimo caso, siccome l’arresto cardiaco precede quello respiratorio, i primi 4-6 minuti
sono essenziali per un intervento efficace.
Non ci si astenga parò dal praticare la RCP in soggetti con principio di annegamento che
sono stati senza respirare per più di 10 minuti, soprattutto se l’evento è avvenuto in acqua
fredda.
Quando una persona si immerge in acqua fredda, l’organismo reagisce nel modo
seguente:
- la respirazione è inibita, la frequenza cardiaca rallenta (bradicardia)e viene ridotto
l’apporto si sangue ai distretti del corpo meno “nobili”, per privilegiare il “triangolo
della vita” (cuore-cervello-polmoni). In breve, tutto l’ossigeno presente nel sangue
viene messo a disposizione del cervello: più l’acqua è fredda, maggiore è la
quantità di ossigeno fornita al cervello, migliori sono quindi le possibilità del
paziente di essere tenuto in vita dalla RCP.
Si noti ancora che i neonati e i bambini piccoli hanno maggiori possibilità di
sopravvivenza.
Il soccorritore dovrebbe però sempre tenere presente la modalità con cui è avvenuto
l’incidente.
Si ricordi per esempio che un tuffo in acqua bassa può avere conseguenze traumatiche
di grande rilevanza (traumi al colonna vertebrale).
Non dimentichiamo che è possibile annegare anche in una vasca da bagno, quindi,
(sempre per il concetto che prevenire è meglio che curare) non lasciare mai persone
anziane o bambini soli nella vasca da bagno.
E’ sempre importante per una perfetta sequenza di soccorso, continuare le cure in un
centro di rianimazione, segnalando ai sanitari se l’annegamento è avvenuto in acqua di
mare o in acqua dolce.
-
L’acqua dolce dei laghi o dei fiumi è attirata dai sali contenuti nel sangue: entra
quindi all’interno dei capillari e tende a diluire il sangue stesso. Complicazioni
possibili: scoppio delle emazia (emolisi), alterazioni elettriche del cuore
(fibrillazione) e blocco renale.
-
L’acqua di mare invece, ricca di sali rispetto al sangue, attira l’acqua contenuta nel
sangue: questa passa dal plasma agli alveoli attraverso la parete dei capillari,
provocando un edema acuto del polmone e al contempo un abbassamento del
volume del sangue che aggrava la difficoltà respiratoria.
Questi fenomeni seguono le leggi della “osmosi” che riguardano soluzioni acquose
separate da membrane dette “semipermeabili”, quali quelle dei nostri tessuti.
ANNEGAMENTO
Particolare caso di soffocamento causato dalla penetrazione di liquidi (generalmente
acqua) nelle vie respiratorie e nei polmoni.
Si verifica con due meccanismi conseguenti
1) L’acqua entra in bocca
per riflesso si chiude la glottide
per i primi 60-90 secondi non respira (apnea)
non respirando non si ossigena il sangue.
2) Mancanza di ossigeno al cervello
il soggetto va in incoscienza (triangolo della vita)
viene rilasciata la glottide
l’ acqua entra nei polmoni.
ARRESTO RESPIRATORIO
ARRESTO CARDIACO
MORTE
ANNEGAMENTO SECONDARIO O IDROCUZIONE:
Conseguente ad un malore o ad una sincope che colpiscono il natante (es. tuffo acqua
fredda).
ARRESTO CARDIACO IMMEDIATO
MORTE (Prima ancora che i polmoni possano riempirsi d’acqua)
COLORITO BIANCO – LIVIDO (sincope riflessa) (perdita transitoria della coscienza
dovuta ad un abbassamento della pressione arteriosa, tale da provocare una diffusa
ischemia cerebrale). (Solitamente, proprio perché vi è ancora aria nei polmoni, l’infortunato
galleggia).
PRIMO SOCCORSO ALL’ANNEGATO
BLS in maniera standard e senza aspettare! Soprattutto nell’annegamento secondario
dove i primissimi minuti (4-5) sono di fondamentale importanza per la sopravvivenza del
soggetto.
BLS anche se l’annegamento è avvenuto da 10 minuti soprattutto se è avvenuto in acqua
fredda
in acqua fredda l’organismo reagisce così:
- respirazione lenta
- frequenza cardiaca lenta (bradicardia)
- meno sangue va alle parti meno nobili del corpo per privilegiare il triangolo della vita
quindi più sangue va al cervello e quindi maggiori sono le possibilità si salvarlo con
la RCP.
Notare la dinamica dell’incidente (es. tuffo in acqua bassa
TRAUMA VERTEBRALE)
Non lasciare un bimbo piccolo nella vasca da bagno da solo neanche per andare a
rispondere al citofono o al telefono!)
ANNEGAMENTO IN ACQUA DOLCE (laghi, fiumi, piscine…):
l’acqua dolce è attirata dai sali contenuti nel sangue
entra all’interno dei capillari e tende a diluire il sangue stesso
Complicazioni possibili:
-
Scoppio delle emazia (EMOLISI)
Alterazioni elettriche del cuore (FIBRILLAZIONE) e BLOCCO RENALE
ANNEGAMENTO IN ACQUA SALATA (mare):
l’acqua di mare è ricca di sali rispetto al sangue, quindi questa volta è l’acqua contenuta
nel sangue ad essere attirata dai sali dell’acqua di mare, quindi l’acqua dal plasma va agli
alveoli polmonari attraverso le pareti dei capillari provocando un’EDEMA ACUTO DEL
POLMONE e al contempo un abbassamento del volume del sangue (OSMOSI)
difficoltà respiratorie
OSMOSI
Fenomeno che avviene alla presenza di membrane delle semipermeabili (quelle degli
alveoli) che permettono il passaggio di molecole di solvente e non di soluto.
(i sali richiamano acqua)
– differenza di pressione osmotica :
tendenza dell’acqua a dirigersi verso il settore contenente più sale
Soluzione ad alta concentrazione: IPERTONICA
Soluzione a bassa concentrazione: IPOTONICA
L’acqua continuerà a migrare finchè non si avrà una soluzione ISOTONICA
ES: bicchiere di acqua e sale (SOLVENTE: Acqua, SOLUTO: Sale)
DIFFUSIONE
Meccanismo per cui le molecole si spostano da una zona di maggior concentrazione ad
una di minor concentrazione (da dove ce n’è di più a dove ce n’è di meno fino alla parità di
gradiente di pressione)
Inspirazione: OSSIGENO : 20.95 %
AZOTO: 79.01 %
CO2: 0.04 %
Espirazione : OSSIGENO : 16.4 %
AZOTO: 79.6 %
CO2: 4 %
-
SOMMINISTRARE OSSIGENO PURO AL 100% ALMENO A 15 LITRI AL MINUTO
FINCHE’ NON INTERVIENE UN MEDICO
-
NON PORTARE NELLA PRIMA CAMERA IPERBARICA, MA NELL’OSPEDALE
PIU’ VICINO
EMBOLIA GASSOSA ARTERIOSA (EGA)
(bolle che entrano nella circolazione arteriosa attraverso i polmoni)
CAUSE: risalita troppo veloce, respiro trattenuto, congestione polmonare, asma, danni ai
polmoni o altre situazioni in cui l’aria viene intrappolata nei polmoni.
SEGNI: (dopo circa un minuto) Perdita di coscienza, paralisi o estrema debolezza,
convulsioni, arresto respiratorio, possibile schiuma sanguinolenta, alterazione della
personalità ,morte.
SINTOMI: Vertigini, disturbi visivi, dolore al torace, perdita dell’orientamento, paralisi o
debolezza.
MALATTIA DA DECOMPRESSIONE (MDD)
bolle che si formano nei tessuti corporei (maggiormente quelli ricchi di grasso) e
aumentano durante o dopo la risalita.
CAUSE: solitamente risalita troppo veloce, respiro trattenuto
Le bolle possono avere effetti meccanici o biochimici.
MECCANICI: comportano la distorsione o asportazione di tessuto e la riduzione, o
interruzione completa del flusso sanguigno.
BIOCHIMICI: includono l’attivazione di meccanismi infiammatori e la coaugulazione con
perdita di fluidi dal sistema circolatorio.
Le bolle causano diversi problemi a seconda della loro localizzazione:
- dolore, se nelle articolazioni;
- disfunzione sensoriale e motoria, se nel midollo spinale
- difficoltà respiratorie o mancanza del respiro, se nei polmoni
- alterazione dell’udito e della capacità di parola, di pensiero o di lucidità, se nel
cervello
SEGNI: (da 20 minuti a due ore dopo l’immersione) arrossamento cutaneo,
debolezza, paralisi, perdita dell’equilibrio, variazione della personalità, anisocoria, disturbo
della parola, tosse a fiato corto, collasso o perdita di coscienza
SINTOMI: Prurito cutaneo, dolori alle articolazioni, spossatezza estrema, intorpidimento,
formicolio, malessere generale, dolore addominale o toracico, sordità o fischio alle
orecchie, impossibilità di controllo degli sfinteri, mal di testa, nausea, capogiri
Inoltre:
blocco o riduzione del flusso di sangue ossigenato – (se il flusso di sangue verso il
cervello viene interrotto, si possono verificare rapidamente danni cerebrali permanenti o la
morte).
L’ immediata somministrazione di ossigeno al 100% contribuisce alla riduzione del
volume delle bolle gassose perché rimuove l’azoto presente nei tessuti corporei. Infatti tra
le bolle e i tessuti , si crea un gradiente di pressione tale che la bolla rimpicciolisce e può
addirittura scomparire, consentendo il miglioramento della circolazione del sangue.
L’eliminazione totale dell’azoto e la riduzione del volume delle bolle, farà si che il sangue,
nuovamente ossigenato, tornerà a scorrere nei tessuti ipossici.
Il nostro organismo ha una discreta quantità di azoto disciolto nei tessuti (direttamente
proporzionale alla quantità di azoto disciolta nell’aria).
TERMINOLOGIA
ANOSSIA: assenza di ossigeno
IPOSSIA: carenza di ossigeno
ASFISSIA: arresto respiratorio
DISPNEA: difficoltà respiratoria
APNEA: arresto del respiro
IPERCAPNIA: eccesso di anidride carbonica
IPOCAPNIA: carenza di anidride carbonica
ISCHEMIA: mancanza di sangue
NECROSI : morte
EDEMA: accumulo di liquido in eccesso nei tessuti
EMPATIA : “mettersi nei panni degli altri”
CRISI: evento contraddistinto da un inizio, un’evoluzione, una fine; ( si tratta di
manifestazioni isolate e limitate nel tempo).
DIFFUSIONE: in chimica: spostamento di materia in un sistema composto di sostanze
miscibili, con risultato finale di rendere uniforme la concentrazione.
Osmosi: fenomeno fisico per cui se una membrana semipermeabile viene posta tra due
soluzioni a diversa concentrazione, le molecole del sovente a concentrazione minore
passano nella soluzione a concentrazione maggiore.
DOMANDE FREQUENTI
1) Definizione, sintomi e primo soccorso in caso di EPA (edema polmonare acuto).
Definizione: L’ EPA è una patologia causata dalla trasudazione di liquido di provenienza
vascolare nel tessuto polmonare; il liquido può trovarsi sia nello spazio intercellulare, sia
negli alveoli.
Sintomi: Dispnea, fame d’aria, tosse con schiuma alla bocca e/o emottisi, tachicardia,
polso pieno, pallore, sudore, senso di morte imminente
P.S. : Posizione semiseduta o PLS incosciente, non posizionarlo in posizione antishock
altrimenti verrebbe compromessa la respirazione. Se necessario RCP
2) Definizione, sintomi e primo soccorso in caso di embolia da decompressione.
Definizione: Liberazione di bolle di azoto nel sangue e nei vari tessuti (più colpiti quelli
ricchi di grassi e poco irrorati) in seguito ad una risalita frettolosa (solo per quanto riguarda
l’immersione con le bombole).
Le bolle formatesi vanno in circolo e possono dare luogo a gravi forme di embolia
soprattutto a carico del cervello e dell’apparato cardio-circolatorio.
Sintomi: dolore retrosternale, tosse, dispnea, cefalea, paraplegia, vertigini, nausea,
vomito.
P.S. : Ospedalizzare (in ospedale dotato di camera iperbarica), BLS, ossigenoterapia, se
necessario RCP
3) Quali sono le funzioni dell’orecchio?
- funzione uditiva
- equilibrio statico (canali semicircolari)
- equilibrio dinamico (altre strutture del vestibolo)
4) A cosa serve la catena degli ossicini dell’orecchio?
Per propagare la funzione sonora dal timpano alla coclea
5) A che livello le onde sonore si trasformano in messaggio nervoso?
A livello dell’orecchio interno
6) Quale struttura anatomica permette la compensazione presso ria a livello dell’orecchio
medio? In che modo?
La tromba di Eustachio aprendosi e compensando la pressione esterna dovuta alla
profondità con la pressione dell’aria proveniente dalla faringe.
7) Quale proprietà fisica garantisce lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno a livello
alveolo-capillare?
La diffusione
8) Quale struttura polmonare permette lo scambio gassoso a livello capillare?
Gli alveoli.
9) In quale tipo di annegamento possiamo avere l’EPA?
In quello in acqua salata, infatti in acqua salata, il sangue si priva di plasma e si
arricchisce di sali (osmosi)
10) A cosa può andare incontro un soggetto che si tuffa repentinamente in acqua fredda?
A shock termico con conseguente arresto cardiaco e successivamente arresto respiratorio
(idrocuzione)
11) A cosa mirano la manovre di BLS?
A valutare e mantenere le funzioni vitali al fine di irrorare e di ossigenare il cervello.
12) In caso di arresto respiratorio è sempre necessario associare il massaggio cardiaco
esterno alla respirazione artificiale?
No, perché un soggetto può essere in arresto respiratorio ma continuare ad avere battito
cardiaco.
13) Perché l’orecchio è coinvolto nel barotrauma?
Perché per la differenza di pressione tra esterno ed orecchio medio/interno si può rompere
la membrana timpanica con conseguente inondazione dell’orecchio medio e interno il ché
porta alla perdita dell’equilibrio (il soggetto non riesce a valutare in che posizione si trova),
dolore acuto ed anche ad incoscienza.